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Street art a Torino: una galleria a cielo aperto

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SCOPRI – TO ALLA SCOPERTA DI TORINO
Torino si è affermata negli ultimi anni come uno dei poli più vitali per la street art in Italia. Quella che un tempo era considerata arte marginale o vandalismo, oggi è diventata parte integrante del paesaggio urbano, capace di raccontare storie, identità e trasformazioni. Passeggiare per la città significa immergersi in un museo a cielo aperto, dove i muri non separano ma parlano, e le periferie si trasformano in vere e proprie gallerie d’arte pubblica. I murales diventano strumenti di rigenerazione urbana, simboli di comunità e voce dei quartieri. Dalle opere monumentali commissionate da festival e istituzioni, fino alle tracce più spontanee lasciate sui muri delle strade meno battute, la street art torinese offre un viaggio visivo e culturale denso di significato.
Dalle periferie ribelli alle opere monumentali
Il quartiere “Aurora” è uno dei primi a saltare all’occhio quando si parla di street art a Torino. Ex zona industriale, oggi è una delle aree più dinamiche sotto il profilo artistico e sociale. Qui, tra case popolari e vecchi capannoni, si trovano alcuni tra i murales più grandi e d’impatto della città. Opere come quelle realizzate da Millo, con i suoi personaggi in bianco e nero che interagiscono con la città, raccontano sogni urbani e quotidianità in modo poetico. Il progetto “B.Art” ha portato oltre 40 murales tra Barriera di Milano e altri quartieri della periferia nord, coinvolgendo artisti italiani e internazionali per trasformare muri grigi in spazi narrativi. Non sono solo decorazioni: questi interventi sono pensati per dialogare con il territorio, con le persone che lo abitano, con le sue ferite e le sue speranze. La street art assume così un ruolo sociale, capace di riqualificare esteticamente ma anche di ricucire il tessuto urbano.
Il centro città e le nuove frontiere dell’arte urbana.
Anche il centro di Torino non resta indietro. Pur conservando un’eleganza sabauda e un’architettura storica, accoglie sempre più spesso interventi artistici murali che si inseriscono con discrezione e intelligenza nel tessuto urbano. Zone come San Salvario o il Quadrilatero Romano ospitano opere più piccole ma ricche di significato, dove lo stile degli artisti si fonde con le atmosfere del quartiere. Le serrande dei negozi diventano tele temporanee che cambiano volto tra il giorno e la notte. In via Aosta e via Cecchi, alcuni spazi dismessi sono stati recuperati attraverso progetti condivisi che uniscono arte, educazione e cittadinanza attiva. L’arte urbana torinese oggi esplora anche linguaggi nuovi: stencil, poster, collage, sticker art e installazioni temporanee. Non si tratta più soltanto di disegni murali ma di una contaminazione tra generi che fa dialogare la città con il mondo contemporaneo. Il ruolo delle gallerie indipendenti, dei festival come “Picturin” o delle realtà come “Il Cerchio e le Gocce” è stato fondamentale per far crescere una scena urbana coerente, viva e aperta al cambiamento.
Torino continua ad evolversi e, con lei, anche la sua arte urbana. Ogni muro dipinto aggiunge un tassello alla narrazione collettiva della città, rendendola più inclusiva, espressiva e viva. Chi osserva i murales torinesi, oggi, non guarda soltanto un’opera d’arte: legge un messaggio, ascolta una voce, incontra una comunità. In una città che ha fatto dell’equilibrio tra memoria e innovazione il suo punto di forza, la street art non è più un linguaggio ai margini, ma una parte essenziale del suo volto, il volto di Torino.
NOEMI GARIANO

Sapore di mare: gratin di pesce in conchiglia

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Una preparazione dedicata ad un momento di festa che soddisfera’ anche i palati piu’ raffinati

Eccovi una proposta deliziosa a  base di pesce per  un antipasto originale e d’effetto. Una ricetta delicata, un’armonia di sapori resi ancora piu’ invitanti dalla presentazione in conchiglie di capesante, una preparazione dedicata ad un momento di festa che soddisfera’ anche i palati piu’ raffinati.

 

Ingredienti per 8 persone:

300gr. di filetto di nasello

300gr. di salmone fresco

10 code di gaberoni

250gr. di besciamella

100gr. di parmigiano grattugiato

100gr. di emmenthal

Sale, pepe, prezzemolo q.b.

Cuocere a vapore il nasello, il salmone e le code di gambero, lasciar raffreddare. In una ciotola sminuzzare il pesce, salare, pepare, aggiungere tre cucchiai di parmigiano, l’emmental tagliato a cubetti, il prezzemolo tritato e la besciamella. Mescolare con cura, riempire con il composto ottenuto i gusci delle capesante, cospargere di parmigiano e infornare a 200 gradi per 10 minuti poi lasciar gratinare sotto il grill sino a completa doratura. Servire la conchiglia calda su un letto di insalatina.

 

Paperita Patty

Il Libro del Mese. La Scelta dei Lettori

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Il libro più discusso nel gruppo Un Libro Tira L’Altro Ovvero Il Passaparola Dei Libri nel mese di giugno è stato Io Che Ti Ho Voluto Così Bene, drammatico romanzo di Roberta Recchia che racconta l’esperienza di un uomo che cresce col fardello di essere fratello di un assassino e che ha conquistato il cuore dei nostri lettori, risultando il più commentato per due mesi di fila.

Ecco alcuni suggerimenti che riguardano le novità in libreria del mese di luglio.

Tra le uscite più attese, segnaliamo La Mia Personale Idea Di Inferno, di Giulio Somazzi (Accento) un romanzo che parla di dinamiche complesse e contraddizioni familiari, in libreria dal 9 luglio; Vengo Io Da Te di Rebecca Kauffman che racconta la quotidianità domestica di una famiglia, in uscita il 9 luglio per Sur; Il buio Della Quiete di Claudio Calabrese, il ritorno dell’ispettore Andrea Pantaleo, in uscita l’8 luglio per Solferino.

 

 

 

Consigli per gli acquisti

 Questa è la rubrica nella quale diamo spazio agli scrittori emergenti, agli editori indipendenti e ai prodotti editoriali che rimangono fuori dal circuito della grande distribuzione.

L’Idea Di Te (Auto-pubblicazione, 2025), romanzo dell’esordiente Sara Bruni, un racconto, delicato ma potente, che analizza il percorso del recupero della consapevolezza e offre una chiave per mettere in guardia chiunque dal pericolo di una relazione tossica.

 

Controcanto (Il Foglio, 2025) è la nuova silloge poetica di Sylvia Zanotto che torna a esplorare le profondità dell’animo umano messo di fronte al mistero della morte. Da non perdere.

 

Manuale Di Sopravvivenza Per Imprenditori, Manager E Professionisti,  di Gabriele Pensieri,  (Jolly Roger, 2025) è una guida per chi vuole prosperare nel mondo del business, mantenendo al contempo un alto livello di benessere personale.

 

 

Incontri con gli autori – Speciale Lucca Comics 2025

E’ appena uscita la lista degli scrittori ospiti della prossima edizione di Lucca Comics, dal 29 ottobre al 2 novembre e i nomi annunciati sono di quelli che muovono migliaia di appassionati: abbiamo quindi pensato di dedicare questa rubrica al loro elenco, per permettere agli interessati di organizzarsi e provare ad incontrarli.

Per la prima volta, arriva in Italia Rick Riordan, autore della saga fantasy di Percy Jackson e sarà una prima volta anche per  Cassandra Clare, l’autrice di Shadowshunter, che parteciperà alla manifestazione con Holly Black, la creatrice di Spiderwick; sarà presente al salone lo scrittore Glenn Cooper, uno dei più amati autori della nostra community, che presenterà il suo nuovo romanzo La Chiavi Del Cosmo.

Maggiori informazioni sul sito della manifestazione.

 

Per rimanere aggiornati su novità e curiosità dal mondo dei libri, venite a trovarci sul sito www.ilpassaparoladeilibri.it

Freschi involtini di manzo affumicato

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Un’idea gustosa, fresca e veloce da preparare

Il manzo affumicato e’ una carne saporita, nutriente e dietetica che consente di portare in tavola gusto e leggerezza, e’ ottima come antipasto freddo o servita come secondo con verdure di stagione.

Ingredienti:

8 fette di manzo affumicato

100gr. di ricotta fresca

10 gherigli di noci tritati

Sale, pepe q.b.

Rucola fresca

Olio evo

In una piccola terrina mescolare la ricotta con sale, pepe e i gherigli di noce. Stendere la crema sulle fette di manzo e avvolgere ad involtino. Sistemare su un piatto di portata con rucola fresca. Conservare in frigo. Servire fresco irrorato con un filo di olio evo.

 

Paperita Patty

Foto Di Fanny Schertzer – Opera propria

La forza del silenzio / 2

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Chiediamoci dunque se sia più espressione di solidità il parlare o il tacere. In quasi tutte le occasioni la capacità di stare in silenzio è un segno di efficacia. Stare in silenzio ci permette di ascoltare meglio cosa gli altri dicono, le loro idee e le loro parole.

Il silenzio ci permette di concentrarci su ciò che succede fuori di noi, nelle persone e nei contesti che abbiamo intorno. Ma anche di ascoltare meglio noi stessi, le nostre idee e le nostre emozioni. Ci aiuta a mettere un giusto spazio di tempo per la riflessione.

E tra quello che ascoltiamo e quel che rispondiamo, tra l’avvenimento e la nostra reazione. Avete mai fatto caso al fatto che, quando una persona parla dopo essere stata a lungo in silenzio, l’attenzione verso di lei di chi sta intorno è decisamente maggiore rispetto a quella verso chi parla spesso?

Scegliamo quindi in modo adeguato se, come e quando parlare. Sono proprio le persone più fragili, più ansiose, più stressate quelle che hanno più difficoltà a restare in silenzio, a connettersi con se stesse. Il silenzio è, anche in questo caso, segno e indice di solidità caratteriale, e di forza interiore.

Se abbiamo difficoltà ad accettare il silenzio, se la nostra vita deve essere sempre e continuamente piena di rumori, di suoni, di parole, chiediamoci il perché. Domandiamoci cosa ci impedisce di accettare il salvifico vuoto apparente del silenzio.

Siamo immersi in una società piena di rumori, in senso lato. E la stragrande maggioranza di noi si è abituata a riempirsi i minuti di parole e di rumori. Restare in silenzio può, quindi, rischiare di far emergere in noi alcune paure, anche se non ne siamo consapevoli. Ne parliamo nel prossimo post.

Roberto Tentoni
Coach AICP e Counsellor formatore e supervisore CNCP.
www.tentoni.it
Autore della rubrica settimanale de Il Torinese “STARE BENE CON NOI STESSI”.

(Fine della seconda parte)

Potete trovare questi e altri argomenti dello stesso autore legati al benessere personale sulla Pagina Facebook Consapevolezza e Valore.

La rubrica della domenica di Pier Franco Quaglieni

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SOMMARIO: Il Presidente Napolitano – Lettere

Il Presidente Napolitano

Giorgio Napolitano era nato nel 1925 ed oggi avrebbe 100 anni. A Roma si tiene un importante convegno con studiosi e politici, alcuni dei quali mi lasciano perplesso.  Ho avuto un ottimo rapporto con il presidente Napolitano a Roma, Napoli, Torino. Ne ho anche scritto sul “Corriere” quando è mancato. I centenari più che le celebrazioni debbono essere delle verifiche e mi auguro che il convegno romano possa aprire un nuovo discorso più distaccato e quindi più  storico.

I punti cruciali di Napolitano sono la posizione di sudditanza al partito togliattiano durante l’invasione dell’ Ungheria e il governo tecnico di Monti con la sua preventiva nomina a senatore a vita: una scelta divisiva facilitata da Fini. Per il resto nel 2011 fu presidente di tutti per le celebrazioni nazionali dei 150 anni dell’ Unità e del Regno e anche sulla Resistenza  riconobbe limiti, estremismi  ed esagerazioni. Chissà se a Roma si parlerà di queste cose o l‘isterismo ideologico della Boldrini  che presiede una sessione del convegno lo impedirà? Anche la presidenza di Turco Livia (come si firmava abitualmente prima di essere deputata) non  dà garanzie di imparzialità: è un’attivista catto- comunista come quando viveva a Torino e criticava Fassino per le sue aperture al mondo liberale.

Ps  – Appare una vera e propria indecenza la relazione dell’ex presidente della Camera Fini al convegno su Napolitano. Fini strumentalizza Napolitano che non può più dire la sua, per accreditare una sua immagine politica non veritiera. Non merita ulteriore  attenzione la ricostruzione di Fini che appare sicuramente peggiore di quelle previste di un’altra presidente della Camera e di una ex ministra molto sprovveduta. Napolitano meritava di più .
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LETTERE scrivere a quaglieni@gmail.com
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Libri di storia
C’è un libro di testo di storia edito da Laterza che giunge fino al governo Meloni, giudicato in modo settario con espressioni non accettabili in un libro di testo scolastico. Giusy Guglielmini
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Non è tanto la stupida faziosità degli autori anche torinesi, ma la loro  mancanza di limite in termini storiografici. Il Governo in carica non è storicizzabile. Bisogna almeno attendere che cada. L’idea di Berlinguer di dedicare tutto l’ultimo anno al 900 è un’idea sbagliata che ha penalizzato lo studio dell’800 e di altri periodi come il Rinascimento, il Medio Evo, la storia greca e romana.  Ma il 900 berlingueriano consente questi  eccessi di faziosità davvero intollerabili.
Luigi Berlinguer
Ci vuole il distacco necessario per poter storicizzare, una vicenda in itinere può solo essere oggetto di giudizi politici che non sono per definizione storici. Lascia ai propagandisti di mettersi le vesti dello storico. Anzi agli attivisti che credono di poter abusare impunemente di allievi ignari a cui si deve rispetto.
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Israele e l’Europa
Cosa pensa del fatto che l’Unione Europea si sia divisa su Israele, unica democrazia occidentale in Medio Oriente?  Attilio Momigliano
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Sono sempre stato un sostenitore di Israele e non cambio idea. L’ Unione Europea in passato voleva integrare nell’ Occidente europeo lo stato ebraico non senza ragioni storiche, quelle stesse ragioni che hanno portato Italia e Germania ad opporsi ad eventuali sanzioni europee contro Israele. Il capo del governo israeliano è oggi una  figura discussa e anche molto chiacchierata: impossibile stare con lui.  Appare come il volto demoniaco del potere.
La guerra e il terrorismo sanguinario sono devastanti. Non bisogna essere  necessariamente a favore di palestinesi e Iran per capirlo. Questi sono tempi di ferro e di fuoco e chi non ha letto neppure un rigo di Machiavelli non può capire. Leggo  sui social delle sciocchezze che mi rendono irriconoscibili anche persone che ritenevo di conoscere. Le anime pie che si indignano stando alla tastiera e non sanno cosa subiscono gli israeliani , mi fanno  ribrezzo. L’attuale Europa che non ha nulla a che vedere con quella di Federico Chabod (studioso sommo di Machiavelli) non ha  nessuna autorità per sanzionare Israele sull’ onda della Spagna che ha un premier screditato che cerca di sopravvivere con atteggiamenti demagogici evidenti. Caro Momigliano, io sto con Lei e con il suo grande omonimo che subì la persecuzione delle leggi razziali e fu sommo storico della Letteratura italiana. Sto bene in sua compagnia e detesto chi incendia le bandiere israeliane. L’idea stessa di scendere in piazza mi rende scettico, la parola  “attivista“ mi fa venire l’orticaria. Sono e resto un uomo di studi estraneo alle gazzarre di piazza.