PRIMA PAGINA- Pagina 87

Garante dei detenuti: “Sovraffollamento, suicidi e aumento di minori in carcere”

/

“Riavviare e valorizzare la Cabina di regia tra istituzioni e potenziare le risposte sulla Sanità penitenziaria” sono due delle richieste formulate dal Garante regionale delle persone detenute Bruno Mellano nel corso dell’illustrazione – oggi in Aula – della relazione annuale del proprio Ufficio.

Prendendo le mosse dalle conclusioni del convegno Carcere: il ruolo delle Regioni, svoltosi nell’ottobre scorso a Torino, Mellano ha aggiunto, tra le richieste, la necessità “di fare sistema con le politiche attive del lavoro, la formazione professionale, la scuola e i progetti avviati con il privato sociale e il territorio”.

“Occorre inoltre affrontare – ha proseguito – le questioni relative ai servizi dedicati al disagio mentale: le Articolazioni per la tutela della salute mentale (Atsm), le Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza (Rems) e i servizi dedicati sul territorio” e ha richiamato l’attenzione sulla prossima riapertura del Centro per il rimpatrio (Cpr) di corso Brunelleschi, a Torino.

Mellano, il cui mandato scadrà nel febbraio 2025, ha sottolineato che “le funzioni del Garante non sono limitate entro il perimetro del carcere ma si estendono all’esecuzione penale esterna, in continua espansione, se si considera che, a livello nazionale, al 31 dicembre 2023 erano 60.166 i detenuti in carcere e 130.406 persone erano seguite dagli Uffici per l’esecuzione penale esterna (Uepe)”.

Per quanto riguarda la giustizia minorile Mellano si è, inoltre, soffermato “sul fortissimo incremento, negli ultimi tre anni, dei detenuti nel sistema penale minorile: 318 al dicembre 2021; 400 al dicembre 2022; 495 al dicembre 2023 e 580 all’agosto 2024. Una situazione che, a causa di crescenti disagi, proprio all’inizio di agosto ha provocato una rivolta all’Istituto minorile Ferrante Aporti di Torino dove, su una capienza massima di 46 posti, i detenuti erano 60 e da settimane una dozzina dormivano su brandine da spiaggia aggiunte nelle stanze”.

Mellano ha anche puntato l’attenzione sull’alto numero di suicidi, “che dall’inizio dell’anno sono 73 in Italia, di cui 6 in Piemonte, mentre in tutto il 2023 sono stati 69, di cui 5 nella nostra regione” e sui procedimenti penali per tortura e violenza in corso a Biella, Cuneo, Ivrea e Torino.

“Il Garante – ha sottolineato – si è costituito parte civile a Torino e a Ivrea e intende farlo anche a Biella e a Cuneo grazie al patrocinio ‘pro bono’ del presidente della Camera penale del Piemonte occidentale e della Valle d’Aosta”.

Il dibattito è stato aperto da Domenico Rossi – intervenuto per il Pd con Nadia Conticelli ed Emanuela Verzella – che ha sottolineato come, di anno in anno, le criticità denunciate rimangano più o meno le medesime, suggerendo di “provare a elencare i problemi in modo puntuale e tentare di risolverli dandoci delle scadenze. Occorre, inoltre, puntare su lavoro e formazione perché è chiaro che più le persone hanno titoli di studio elevati meno hanno possibilità di andare in carcere”.

Roberto Ravello (Fdi) ha rivendicato “che il Piemonte, con la rete dei Garanti comunali, è tra le Regioni più avanzate d’Italia” e dichiarato la contrarietà “a indulti, amnistie e abolizione delle carceri minorili”, illustrando “quanto fatto dal Governo negli ultimi venti mesi per la sicurezza all’interno del carcere, per il sovraffollamento, per la rieducazione e il reinserimento dei detenuti”. Ha invece espresso riserve sulla decisione del Garante di costituirsi “parte civile nei processi contro la polizia penitenziaria senza averlo mai fatto in nessun procedimento nei confronti della popolazione carceraria quando si è resa responsabile di disordini e distruzioni”.

Giulia Marro – intervenuta per Avs con Alice Ravinale – ha evidenziato come “il ruolo del Garante sia fondamentale, essendo l’unica voce che porta dal carcere le istanze di chi è dentro, diversamente da chi ci lavora che può rivolgersi ai propri sindacati di riferimento”, ha espresso preoccupazione “per il nuovo Ddl sicurezza proposto dal Governo, che rischia di inasprire l’emergenza carceraria il cui effetto sono sovraffollamento, suicidi e scioperi della fame e per l’aumento delle persone tossicodipendenti in carcere perché manca il personale medico e gli educatori per seguirli”.

Gianna Gancia (Lega) ha affermato di “avere a cuore i seri problemi delle persone con disagio mentale e psichiatrico: dobbiamo fare in modo che chi ne soffre venga curato, ma non nel sistema carcerario, soprattutto per chi ha commesso reati minori”. Anche lei ha espresso qualche perplessità “sulla costituzione di parte civile, perché credo che le guardie carcerarie lavorino in un clima di forti difficoltà”.

Alberto Unia (M5s) ha ribadito la necessità di aprire una discussione “per cercare di trovare soluzioni affinché la detenzione rappresenti sempre più un’occasione per i detenuti per crescere e per imparare in maniera continuativa”, facendo riferimento “a un’epoca in cui si parlava di progetti di lavori socialmente utili sia all’esterno sia all’interno del carcere”.

Silvio Magliano (Lista Cirio) ha sottolineato “la necessità di impegnarsi sui temi della Sanità penitenziaria e sulla formazione e l’inserimento nel mondo del lavoro, strumenti insostituibili per aiutare i detenuti a riscattarsi e a diminuire i rischi di recidiva grazie anche al contributo del Terzo settore e delle associazioni no profit”.

Paolo Ruzzola (Fi), osservando che “il numero dei detenuti e il conseguente sovraffollamento, fonte di esasperazione e di proteste, sia in ulteriore aumento” ha ricordato “l’importanza di accrescere il numero del personale e aiutare i detenuti a riscattarsi per evitare il rischio di recidiva. Alla certezza della pena dobbiamo affiancare politiche educative e di reintegrazione nel tessuto sociale”.

Lo ius scholae divide il Consiglio regionale

“Oggi la collega Pentenero ha presentato un ordine del giorno che sa di sfida. Non si è voluto parlare di questo argomento con serenità, ma non dovremmo utilizzare temi così importanti per cercare di dividere l’avversario”. Così il presidente della Regione Alberto Cirio, in Aula, ha aperto il suo intervento sul dibattito relativo all’Odg “Riconoscimento dello ius scholae quale requisito per la cittadinanza italiana”, presentato appunto da Gianna Pentenero, capogruppo Pd.

In sede di replica, la consigliera ha risposto che “con l’intervento del presidente la maggioranza s’è tolta la maschera e ha dimostrato la sua incapacità di discutere le cose. L’ordine del giorno risponde a un processo democratico e non a caso è stato presentato ben due settimane fa. C’era tutto il tempo per poter intervenire sul testo e trovare un punto di incontro. Si può emendare, se ne può presentare un altro, ma tutto questo non è avvenuto”.

L’ordine del giorno è stato respinto a maggioranza dei voti, 29 voti contrari e 19 favorevoli.

Cirio aveva anche spiegato di non aver condiviso tutti gli interventi sentiti durante il dibattito. “Per esempio, io mi sono sentito italiano quando ho scoperto la storia di mio nonno che aveva fatto il partigiano, perché la cittadinanza è un processo di integrazione e di condivisione, non è lo ius soli, che è un modo casuale di ottenerla. E questo ordine del giorno punta allo ius soli, che ci vede del tutto contrari”.

“Non siamo nemmeno d’accordo con i cinque anni di studi che voi proponete per ottenere la cittadinanza – ha aggiunto il presidente – riteniamo che debbano essere almeno 10: è questa la durata della scuola dell’obbligo per tutti, italiani e stranieri”.

“Questo non vuole dire che all’interno della nostra coalizione non ci siano sensibilità e posizioni diverse – ha precisato -. La Lega, per esempio, teme che lo ius scholae possa essere una scorciatoia. Naturalmente ne parleremo all’interno della nostra coalizione, che non è un’unione aritmentica: noi come Forza Italia poniamo la questione, senza volontà di dividere, di rompere, io voglio un centrodestra moderno, che si confronta e che ragiona. Anche perché si tratta di uno scarto di soli 2 anni. Oggi già a 18 si può ottenere la cittadinanza, con lo ius scholae abbassiamo l’età a 16, calcolando i 10 anni di scuola dell’obbligo che inizia a 6 anni”.

Nessun rappresentante di maggioranza è intervenuto, mentre sono state diverse le dichiarazioni di opposizione.

 

IL DIBATTITO

Gianna Pentenero (Pd) nel dibattito generale ha detto che “auspicheremmo una nuova legge sulla cittadinanza, non dimenticando il tema del calo demografico e tenendo conto della necessità di avere percorsi educativi adeguati per i bambini e le bambine stranieri. Lo ius scholae è un segnale di civiltà sul quale possiamo trovare punti di convergenza, anche se è solo una partenza”.

Pasquale Coluccio (M5s): “Ho due figli che sono nati in Italia e hanno avuto compagni di classe e di sport, che sono sempre stati cittadini di serie B. Ciò a causa di una legge che ha oltre trent’anni, che non permette a chi è nato in Italia di essere italiano. All’estero la legislazione è molto più avanti, in Germania bastano 5 anni di residenza dei genitori e in Francia 8. In Spagna è sufficiente un solo anno”.

La consigliera ventenne Simona Paonessa (Pd) ha aggiunto che “i miei amici e i miei compagni spesso non hanno la cittadinanza italiana, ma vivono qui, sono nati qui e non vedo come si possa negare loro questo diritto”.

Giulia Marro (Avs): “Non abbiamo firmato questo ordine del giorno, perché ne abbiamo un altro che riteniamo migliore, ma crediamo comunque che questo sia un buon segnale che va a rinnovare il patto sociale tra cittadini”.

Emanuela Verzella (Pd): “Non dobbiamo avere paura di fare questa scelta, da docente e da dirigente scolastica posso dirvi che è una paura immotivata: ho visto centinaia di bambini venuti dall’estero e passare per lo ius scholae non deve farci temere per l’apprendimento dei nostri figli”.

Fabio Isnardi (Pd): “Concediamo cittadinanze a persone nate dall’altra parte del mondo, solo perché magari hanno un bisnonno italiano. Non sono mai stati in Italia, non parlano la nostra lingua, non pagano qui le tasse. Credo che la scelta di civiltà dovrebbe invece essere premiare chi sceglie di vivere qui”.

Vittoria Nallo (Sue): “Abbiamo apprezzato le dichiarazioni di stampa del presidente Cirio, che si è detto a favore dello ius scholae, anche se decennale e non quinquennale come vorremmo noi. Però poi Forza Italia quando bisogna votare, si esprime in maniera contraria a questo provvedimento. Chiediamo quindi un impegno concreto, non solo a parole”.

Alice Ravinale (Avs): “Siamo ovviamente favorevoli all’ordine del giorno, nella sola Torino sono oltre il 30% gli studenti stranieri. Mi stupisce che alcune riflessioni partano dal concetto di paura, perché mi chiedo di cosa dovremmo avere paura, non certo dei bambini e delle bambine.

Monica Canalis (Pd): “Non citerò grandi principi sociali, ma intendo citare il ‘Sole-24Ore’, un quotidiano che scrive a favore delle imprese: i lavoratori stranieri nel 2023 hanno contribuito per l’8,8% al Pil nazionale. Conosciamo il motto “No taxation without rapresentation”, un principio della cultura liberale che oggi stiamo violando”.

Alberto Unia (Mss): “Proprio a scuola, personalmente, mi sono sentito per la prima volta italiano. È a scuola che ci si sente parte di una comunità nazionale: cerchiamo di pensare al mondo tra venti o trent’anni e prendiamo decisioni di conseguenza”.

Nadia Conticelli (Pd): “Trovo indecoroso che il dibattito non ci sia e intervenga una sola parte, mentre l’altra tace. Stiamo parlando della vita delle persone. L’investimento della scuola è a perdere, investiamo per formarli e poi vanno a lavorare all’estero, dove sono riconosciuti i loro diritti, in paesi non imballati come il nostro.

Laura Pompeo (Pd). “Abbiamo gioito per i nostri atleti alle Olimpiadi: moltissimi di quelli che hanno vinto sono di origine straniera, eppure hanno portato medaglie”.

 

Gallerie multimediali

Ufficio Stampa

Torino Tattoo Convention, in città 400 tatuatori da tutto il mondo

/
Una maratona di 30 ore di tatuaggi è quella che sta per prendere il via nel weekend all’Inalpi Arena di Torino.

Dal 27 al 29 settembre torna Torino Tattoo Convention: più di 400 tatuatori da tutto il mondo, live show, dj set, contest e tutte le ultime novità a tema dedicate ai 15.000 appassionati attesi alla kermesse. Tre giorni ricchi di inchiostro e divertimento per un evento rumoroso e affascinante, dedicato a tutti gli ink-addicted, ma anche a tutti i curiosi che vogliono respirare un’atmosfera fuori dagli schemi.

Annoverata tra le dieci fiere migliori in Europa e tra le tre migliori in Italia, la Torino Tattoo Convention rappresenta ancora una volta un’occasione imperdibile per vedere all’opera oltre 400 grandi maestri  dell’inchiostro e per farsi realizzare un tatuaggio da professionisti internazionali, dalla Polonia alla Cina, dal Giappone al Canada.

Maori, fine line, realistico, old school, blackwork, ad ognuno il suo tatuaggio…

Attesissimi i contest dedicati ai tattoo. Vere e proprie competizioni per premiare i tatuaggi più belli realizzati in convention.

Novità di quest’anno il grande spazio dedicato a manga, comics e anime: un mondo molto vicino a quello del tattoo che spesso ne ispira i soggetti. E proprio a tema anime sarà anche la performance di show-cooking e narrazione di chef Carlo “Ojisan” Mele, meglio conosciuto come maestro e storico del ramen, che collabora con Accademia L’Estetica Torino, impegnata nella formazione professionale dei tatuatori. Si tratta di un momento live in cui la cucina degli anime giapponesi incontrano il tattoo in un mix di storia, richiami, racconti, disegni e cucina dal vivo.

TATTOO MANIA. È L’ITALIA IL PAESE PIÙ TATUATO AL MONDO

Nata come antica tecnica di decorazione corporea, oggi il tatuaggio è un trend e un fenomeno sociale che non accenna a diminuire: secondo le più recenti ricerche l’Italia è il paese «più tatuato» del mondo seguita dalla Svezia (47%) e dagli Usa (46%). Il 12,8% della popolazione ha almeno un tatuaggio. Questo il dato emerso da un’indagine condotta dall’Istituto superiore di sanità (ISS) sulla diffusione dei tattoo e piercing nel nostro Paese.

Una moda ma anche vera e propria espressione artistica che unisce chi tatua e chi viene tatuato nell’esigenza di esprimere sé stessi, utilizzando la pelle come una pagina bianca dove poter scrivere in modo indelebile ricordi e momenti importanti.

OSPITI DA TUTTO IL MONDO PER UNA DELLE CONVENTION PIÙ IMPORTANTI D’EUROPA

Nel 2024, mentre si celebrano i 700 anni dalla morte di Marco Polo, anche la Torino Tattoo Convention rende omaggio alla Cina. Attesissimi gli artisti in arrivo, vere e proprie star del tattoo: hanno scelto di fare tappa a Torino Henry Chan, protagonista di un vero e proprio tour europeo e atteso anche a Parigi e Barcellona, e Hamno, anche lui in un tour europeo, famoso per i suoi incredibili lavori che trasformano i corpi in tele per disegni ispirati all’antica arte cinese.

TECNICHE E TENDENZE IN MOSTRA A TORINO

Tattoo old school, new school, giapponesi, tribali, realistici o in stile lettering

Tra le tendenze più in voga il fine line, disegni a linee sottili che hanno conquistato star di prima grandezza come Hailey Bieber, Zoë Kravitz, Yara Shahidi e Hilary Duff. A differenza dei tatuaggi tradizionali, più spessi e pesanti, che li hanno preceduti, i tatuaggi a linee sottili sono diventati lo stile preferito da chiunque voglia aggiungere un disegno delicato o minuscolo alla propria collezione. Le linee sottili non hanno solo un aspetto diverso dagli altri stili di tatuaggio, ma sono anche tecnicamente diverse. Un tatuaggio fine-line è fatto con un singolo ago per creare un contorno molto sottile, in contrasto con il tradizionale contorno in grassetto. I tatuaggi ultrafini sono spesso paragonati a gioielli e brillano nei punti in cui di solito ci si accessoria, come il polso, le dita, le orecchie, il collo e così via. Sono molto amati perché aggiungono, ma non distraggono e sono un’ottima scelta se si è alla ricerca di tatuaggi delicati e leggeri. I soggetti più amati? Sicuramente a tema green. C’è voglia di natura, di sostenibilità, di “Madre Terra” in tutte le sue forme. Da sempre l’arte del tatuaggio, un po’ come una cartina tornasole del periodo storico in cui viene realizzata, esprime i desideri e gli impulsi più profondi dell’uomo. Quest’anno la tendenza botanical, la stessa che ha invaso le passerelle di moda, vestito gli influencer e arredato le nostre case, fiorisce anche sulla pelle di chi sceglie di farsi un tatuaggio. Un fiore, una foglia o un albero.

 

È finito il tempo in cui i tatuatori proponevano i book con i disegni tra cui scegliere. Tutto adesso è unico. Ognuno vuole raccontare la propria storia. – dichiara Adriano Lodovico Amoretti, in arte Vico, organizzatore della Torino Tattoo ConventionLe tecniche più richieste sono il blackwork, d’impatto, total black, riprende l’acquaforte e le illustrazioni dei libri antichi, e, soprattutto a Torino, il Japanese Style, tornato alla ribalta negli ultimi tempi”.

GUEST STAR LA NEWYORKESE KORAL LADNA

Il tatuaggio è donna! Le eredi di Maud Wagner, la prima tatuatrice donna della storia nell’America delll’800, ormai sono tantissime. Ricercate dalle donne, amatissime dagli uomini, ognuna di loro ha una storia affascinante da raccontare. Attesissima la newyorkese Koral Ladna, proprietaria di Fortune and Love Tattoo sulla 5th Avenue che porterà in convention le ultime tendenze da oltreoceano. Bellissima e determinata, Koral è una mamma single nata in Ucraina che molti anni fa si è trasferita a New York per inseguire il suo sogno e oggi è una delle più richieste tatuatrici della grande mela!

Ma la Torino Tattoo Convention delle donne parla anche torinese, con quattro fuoriclasse che apriranno le loro agende per i tre giorni dell’Inalpi Arena; Simona Cordero, esperta di pastel neotrash, Giada Mantione con i suoi tattoo rossi e neri, Giada Yoon, esperta di fine line, e Giulia Laureana.

COMICS E MANGA

Per l’edizione 2024 la Torino Tattoo Convention dedica grande spazio a manga e comics: un viaggio dinamico e divertente: un paradiso per gli appassionati. E non mancheranno eventi e spazi dedicati alla passione Cosplay.

Nell’elenco dei tatuaggi più amati, soprattutto dai giovani, figurano quelli ispirati ai manga giapponesi. Linee decise e colori brillanti disegnano sulla pelle le trame ricche di significato e filosofia dei film anime e dei videogames. Accanto ai personaggi più famosi come Dragon Ball, Pokémon, Sailor Moon i soggetti del grande maestro Hayao Miyazaki.

I cataloghi dei tatuatori di tutto il mondo sono pieni di tattoo ispirati ai manga, da realizzare con differenti tecniche, dallo stile giapponese al realismo all’acquerello. I volti dei personaggi, umani, animali o creature fantastiche, presentano spesso espressioni accentuate, portate all’estremo: occhi sgranati, sorrisi allargati e fronti estese sono incorniciate da capelli stravaganti e dalle tinte fosforescenti.

Tra i nomi più attesi Alessia Amoruso da Milano, Gianluca Naclerio da Roma e Sent Tattoo, vera e propria star da più di 40 mila followers.

MUSEO DEL TATUAGGIO DI TAURINORUM TATTOO STUDIO

Taurinorum Tattoo Studio Museum nasce da un’idea Fabiano Gastaldo, tatuatore e collezionista. Il tatuaggio è un disegno, un messaggio da mostrare, un segno che ci rende unici, un voto mantenuto o un giocoso souvenir, un simbolo d’appartenenza o una dichiarazione d’indipendenza, una prova d’amore o l’elaborazione di un lutto. Il tattoo è rito, forma, espressione che si ritrovano in qualsiasi epoca e in ogni angolo della terra. La Mostra del Tattoo è allora un viaggio nel tempo e nello spazio attraverso libri, oggetti e immagini che raccontano la storia del tattoo per spiegare come il tatuaggio si è espresso nel tempo e si esprime ancora oggi nelle diverse culture e tradizioni. In un antico libro di inizio 800 si può scoprire la storia dei tatuaggi del popolo Aida, oggetti dalla Birmania raccontano la storia dei tatuaggi tribali mentre macchinette carcerarie e storiche testimoniano un mondo affascinate ormai scomparso.

 

TORINO TATTOO CONVENTION

27-29 settembre 2024

Inalpi Arena. Corso Sebastopoli 123. Torino

Donna assassinata in Barriera di Milano. Arrestato l’ex marito

Ieri sera, 23 settembre, poco prima della mezzanotte, quartiere barriera di Milano via Cigna, I carabinieri del nucleo radiomobile sono intervenuti presso la casa di una trentacinquenne, separata, di origine tunisina in quanto era stato segnalato un violento litigio familiare. I carabinieri hanno trovato la donna gravemente ferita da una coltellata; trasportata in ospedale dal 118 e’ morta poco dopo.

I militari hanno accertato che la donna sarebbe stata colpita dall’ex coniuge, tunisino quarantottenne, che l’avrebbe colpita davanti ai figli minori e si sarebbe dato alla fuga.
L’uomo è stato rintracciato quasi subito e sottoposto a fermo di indiziato di delitto – poi portato in carcere al Lorusso e cutugno.
Procedono il nucleo Radiomobile e nucleo Investigativo dei Carabinieri.

La Regione Piemonte prevede di assumere oltre 500 persone nei prossimi cinque anni

/

Ieri l’assessore al Personale Gian Luca Vignale ha presentato alla Prima Commissione del Consiglio regionale, presieduta da Roberto Ravello, il nuovo piano di assunzioni per il futuro quinquennio 2025-2029.

Secondo il progressivo delle assunzioni nei cinque anni di mandato si prevede di assumere 606 addetti (suddivisi 36 dirigenti e 570 delle altre categorie) attraverso i meccanismi della mobilità, dello scorrimento di graduatorie di altri enti e di due nuovi concorsi che si terranno negli anni 2025 e 2027. Le assunzioni permetteranno di coprire i pensionamenti che sono stati stimati nel quinquennio di interesse (2025-2029) per la Regione di 570 dipendenti.

Grazie a questo piano di rotazione, con diversi orizzonti temporali a tre anni (per le immediate coperture) e a cinque anni (per un quadro più dettagliato dei pensionamenti/assunzioni vedere le tabelle allegate), la Regione potrà armonizzare le fuoriuscite con i nuovi ingressi di personale, senza privare l’apparato amministrativo di risorse o lasciare periodi di vuoto in attesa di concorsi e assunzioni.
Si tratta di un vasto piano di assunzioni che permetterà sia a personale amministrativo in servizio ad altri enti di trasferirsi alle dipendenze regionali attraverso la mobilità e le graduatorie concorsuali già espletate, sia attraverso i concorsi indetti direttamente dalla Regione di accedere all’assunzione per chi non lavora per il pubblico impiego. È utile sottolineare, infine, come nel primo triennio di assunzioni sarà anche garantita la quota di 65 posti riservata alle categorie protette individuata dalla legge n.68/99.

“Con il piano assunzionale presentato quest’oggi – dichiara l’assessore Vignale – noi progettiamo il futuro della gestione regionale. Il piano, così come concepito, ci permetterà di ricoprire gradualmente ed efficacemente i futuri pensionamenti. Con la mobilità e lo scorrimento delle graduatorie acquisiremo rapidamente parte delle nuove assunzioni attingendole da un bacino esistente nel settore pubblico locale, mentre per le nuove assunzioni abbiamo previsto due tranches di concorsi. Il primo si svolgerà presumibilmente nel corso del prossimo anno, il secondo nel 2027”.

“Quando ero assessore al Personale – prosegue Vignale – nel 2013 avevamo già effettuato 300 stabilizzazioni. Ad esse si aggiungono le assunzioni avvenute con i concorsi espletati nel 2021. Azioni che hanno posto rimedio a gravi lacune accumulate negli anni intermedi. In quel periodo non erano stati in grado di sostituire chi andava in quiescenza, perdendo così non solo il capitale umano ma, soprattutto, le competenze dei più esperti che non venivano trasmesse ai colleghi più giovani.
Considerando, infine, il quinquennio assunzionale tra il 2019 e il 2024 che ha visto l’assunzione di 853 nuovi dipendenti e quelli previsti nel Piano che ho presentato, possiamo affermare che i governi regionali che hanno visto il centrodestra alla guida della Regione hanno saputo garantire e garantiranno oltre 1400 assunzioni in dieci anni. I numeri permettono di apprezzare la capacità di garantire un netto e significativo ricambio generazionale con la trasmissione e il giusto mix di esperienza e competenze e gioventù e nuove risorse”.

Sanità piemontese, Riboldi: ecco i tre step per ridurre le liste di attesa. E i pronto soccorso restano pubblici

Di Patrizia Corgnati

L’assessore alla Sanità della Regione Piemonte, Federico Riboldi, traccia il percorso del prossimo periodo: “Tre step per ridurre le liste d’attesa e una sanità piemontese più attrattiva”. E ribadisce il no ai pronto soccorso privati

 

Leggi l’articolo su Lineaitaliapiemonte.it:

https://www.lineaitaliapiemonte.it/2024/09/23/leggi-notizia/argomenti/lineaitaliapiemonteit/articolo/sanita-piemontese-riboldi-ecco-i-tre-step-per-ridurre-le-liste-di-attesa-e-i-pronto-soccorso-res.html

Mirafiori, al via le verifiche sui nuovi modelli cinesi Leapmotor

A Mirafiori, nel polo di interscambio del Drosso, dove vengono messe a punto le vetture di Stellantis, iniziano in questi giorni i controlli finali dei primi modelli cinesi Leapmotor C10 inviati in Europa per il mercato italiano.
La messa a punto delle vetture, prima della distribuzione nei concessionari, coinvolgerà per una settimana una ventina di operai delle Carrozzerie coinvolti dalla cassa integrazione che l’azienda ha adottato  per far fronte al calo del mercato.

Giovani rapinatori in azione: furto al supermercato e catenina strappata dal collo di una ragazza

Il 20 settembre sera, poco dopo le 20, quartiere “Aurora”, i carabinieri del nucleo radiomobile hanno arrestato un diciannovenne di origine nordafricana, già noto alle forze di polizia, e denunciato un sedicenne perché sorpresi all’Interno di un supermercato a rubare della merce; i due sono stati scoperti da un dipendente addetto alla sicurezza ma per riuscire a fuggire lo hanno aggredito. I militari dell’Arma, sopraggiunti nel frattempo, hanno bloccato i due giovani e li hanno portati in caserma in quanto gravemente indiziati del reato di rapina impropria. Il maggiorenne è stato trattenuto in cella di sicurezza in attesa del rito direttissimo mentre il minore è stato denunciato in stato di libertà.

– ⁠il 21 settembre, nel corso della nottata, nel quartiere San Salvario, i Carabinieri del Nucleo Radiomobile hanno arrestato un ventiseienne di origini nordafricane, conosciuto dalle forze dell’ordine, che poco prima aveva rapinato una diciottenne, strappandole la catenina d’oro dal collo. Nonostante l’arresto, il presunto autore del reato ha opposto violenta resistenza contro i militari colpendoli con calci per cercare di fuggire. Il giovane e’ stato portato in carcere presso la casa circondariale Lorusso – Cutugno di Torino.

A Torino le Regioni del Nord insieme per ridurre i livelli di inquinamento atmosferico

/

Centinaia di persone provenienti da tutta Italia hanno partecipato in questi giorni alle numerose iniziative legate all’evento finale del progetto LIFE PrepAir, che ha coinvolto per quasi otto anni le principali Regioni del bacino padano e numerosi altri partner (complessivamente 18, coordinati dalla Regione Emilia-Romagna), allo scopo di ridurre i livelli di inquinamento atmosferico, limitare le emissioni e migliorare la qualità dell’aria. 

L’evento torinese, organizzato dalla Regione Piemonte, oltre a prevedere diversi momenti di coinvolgimento della cittadinanza, ha ospitato in apertura un confronto fra partner, Ministero dell’Ambiente e Commissione Europea: un pomeriggio, quello di mercoledì scorso, che ha permesso di fare sintesi sui principali risultati ottenuti in questi anni di lavoro e di portare una serie di stimoli sulle priorità che PrepAir lascia in eredità a chi continua a lavorare su queste tematiche delicate e cruciali.

In sintesi, PrepAir ha coinvolto un’area di 135mila chilometri quadrati con una popolazione di 28 milioni di abitanti; ha attivato 35 azioni complessive su alcune tematiche fondamentali (monitoraggio dell’aria, combustione di biomasse, trasporti, riscaldamento domestico, industria, energia e agricoltura, comunicazione e coinvolgimento); su questi temi ha realizzato corsi di formazione a cui hanno preso parte oltre 15mila professionisti; ha coinvolto uno staff operativo di oltre 250 persone; ha utilizzato fondi diretti per 17 milioni di euro, stimolando la redazione di sette Piani della qualità dell’aria.

Nel corso della tavola rotonda – a cui hanno partecipato i dirigenti delle Regioni Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia e della Provincia Autonoma di Trento, oltre a rappresentanti della Commissione Europea e del Governo – sono emersi alcuni temi fondamentali per il futuro, senza escludere la possibilità di una capitalizzazione e prosecuzione delle attività di PrepAir, sebbene non in forma di progetto LIFE.

A fronte degli sforzi effettuati dalle Regioni padane in questi anni per migliorare la situazione, riconosciuti anche dalla Commissione Europea sebbene la situazione degli sforamenti legata alle caratteristiche climatiche e geomorfologiche della Pianura padana non sia ancora risolta, PrepAir si è dimostrato compatto nel chiedere sia al Governo che alla Commissione stessa ulteriori investimenti per dare risposte strutturali alla situazione, trattandola come emergenziale. È stata anche sottolineata la grande e costante collaborazione che si è instaurata in questi anni fra le Regioni e fra le varie Agenzie regionali per l’ambiente: si è creato un substrato comune di intenti e di esperienze che non dovranno essere disperse a fine progetto, bensì diventare la base per future azioni, anche di esempio per altri territori.

Infine, è stato ribadito da tutti il ruolo fondamentale della comunicazione, su cui PrepAir ha investito molto in questi anni con numerose campagne tematiche e decine di altre attività territoriali, per far crescere nella cittadinanza la consapevolezza di alcuni comportamenti necessari a migliorare la qualità dell’aria. Esemplare il tema delle biomasse: una volta dimostrato che bruciare legna dal camino di casa è un comportamento molto inquinante, per far cambiare abitudini alla popolazione è necessario investire molto anche a livello di coinvolgimento e di aumento della consapevolezza della corretta correlazione tra fonti emissive e concentrazione degli inquinanti.

Matteo Marnatiassessore all’Ambiente della Regione Piemonte, ha puntualizzato che Life PrepAir ci ha permesso di costruire il nuovo Piano della qualità dell’aria, che abbiamo appena adottato. Abbiamo preso spunto da questi dati scientifici per fare innovazione, tenendo in considerazione che continuerà sempre questa ricerca. Perchè è importante collaborare insieme a Lombardia, Emilia Romagna Veneto, che hanno i nostri stessi problemi, per dare insieme delle soluzioni. È questo lo spirito di questo progetto, che ha come obiettivo non soltanto quello di limitare, ma di tenere insieme un equilibrio tra gli aspetti ambientali, perché tutti vogliamo un’aria più pulita possibile, gli aspetti economici, perché bisogna anche lavorare e creare ricchezza, e gli aspetti sociali, soprattutto per quanto riguarda la mobilità, quindi evitando delle limitazioni”.

Numerosi gli eventi collaterali, che hanno registrato ampia partecipazione: giovedì mattina una visita di studio al Museo “A come Ambiente” dedicata alla qualità dell’aria; nelle mattinate di giovedì e venerdì lo spettacolo teatrale “C’è aria per te!” per le classi dell’istituto Comprensivo “Ugo Foscolo”; all’interno di una tensostruttura itinerante allestita in tre parchi cittadini si sono svolti cinque incontri pubblici dedicati ad altrettanti temi legati alla qualità dell’aria: Biomasse e qualità dell’aria nel pomeriggio di giovedì 19 presso il parco Pellerina, Agricoltura e qualità dell’aria nella mattinata di venerdì 20 presso il parco Ruffini seguito nel pomeriggio da Energia e qualità dell’aria, infine sabato 21 presso il Parco Colonnetti gli incontri I dati della qualità dell’aria Trasporti e qualità dell’aria.

‘Capitale europea dell’innovazione 2024’: Torino tra le tre finaliste

 

Da sempre territorio di sperimentazione, Torino si conferma città all’avanguardia nell’innovazione.  Il  riconoscimento arriva direttamente alla Commissione Europea che ha scelto Torino tra le tre finaliste – le altre sono Espoo (Finlandia) West Midlands (Regno Unito) – del premio Capitale europea dell’innovazione 2024 (iCapital) che intende celebrare le città europee che sono all’avanguardia nella fornitura di soluzioni innovative a vantaggio dei loro cittadini.

Attraverso iCapital, l’Unione Europea premia le città con ecosistemi di innovazione inclusivi. Il premio identifica le città che riescono a connettere i cittadini con il mondo accademico, il settore privato e quello pubblico per migliorare il benessere dell’intera società, promuovendo allo stesso tempo l’innovazione rivoluzionaria.

“I finalisti di iCapital di quest’anno dimostrano che le città più innovative in Europa sono quelle che pensano oltre la tecnologia e mettono i cittadini al centro dell’innovazione – ha  commentato  Iliana Ivanova, commissaria europea  per l’Innovazione, la ricerca, la cultura, l’istruzione e la gioventù – . Attraverso politiche verdi, programmi di inclusione sociale o tecnologie urbane pionieristiche, queste città hanno dimostrato che l’innovazione è un potente strumento per creare ambienti più giusti, più sostenibili e vivibili”.

Sono città che hanno adottato misure per rimodellare le proprie comunità incorporando l’innovazione nel tessuto della vita quotidiana, da iniziative pionieristiche di sostenibilità alla promozione di una trasformazione digitale inclusiva. Queste città innovative non solo hanno trasformato i loro paesaggi urbani, ma fungono anche da modelli per gli altri, dimostrando come l’innovazione possa essere uno strumento per il cambiamento sistemico e il progresso sociale

“La nostra città – sottolinea l’assessora all’Innovazione della Città di Torino, Chiara Foglietta – ha saputo mostrare un approccio globale alla sperimentazione e all’innovazione, sfruttando la sua ricca storia e il suo ecosistema per affrontare le sfide urbane presenti e future. La città ha sviluppato una gamma di soluzioni innovative, dalle tecnologie per città intelligenti alle iniziative di innovazione sociale, e ha posto particolare attenzione alla collaborazione, all’inclusività e alle questioni ambientali”.

In questo processo è stato decisivo il ruolo di iniziative come la piattaforma Torino City Lab, il laboratorio di innovazione aperto e diffuso della Città di Torino che dal 2021 si è arricchito con la Casa delle Tecnologie Emergenti CTE Next. Così come la collegata piattaforma Torino Social Impact con le numerose progettualità finalizzate a creare impatto sociale sul territorio.  Strumenti ma soprattutto ecosistemi di attori ed energie che hanno consentito la co-creazione e la sperimentazione di soluzioni urbane all’avanguardia in condizioni reali in settori che vanno dalla Smart Mobility, allo Smart Living verso un modello di Città a zero emissioni e generativa di opportunità per tutti.

Dopo un intenso processo di selezione, che comprendeva interviste con dodici città semifinaliste, una giuria di alto livello composta da illustri leader dell’innovazione provenienti dal mondo accademico, economico e politico ha fatto la sua scelta (per saperne di più, consulta i precedenti membri della giuria). Basandosi sulla propria esperienza in settori quali ricerca, pianificazione urbana, innovazione digitale e sostenibilità, la giuria ha valutato attentamente la candidatura di ciascuna città promuovendo alla finale Torino, Espoo e West Midlands per la categoria ‘Capitale europea dell’innovazione’ e Braga, Linz e Oulu in qualità di ‘Città innovativa emergente europea’

Il 13 novembre 2024, durante la cerimonia di premiazione che si terrà a Lisbona, Portogallo, città vincitrice del premio iCapital 2023, verranno annunciati un vincitore e due secondi classificati per ciascuna categoria.

Oltre al prestigioso riconoscimento, il vincitore della categoria European Capital of Innovation riceverà un premio di 1 milione di euro, mentre i due secondi classificati otterranno ciascuno 100mila euro. Il vincitore della categoria European Rising Innovative City sarà premiato con 500mila euro, con due città seconde classificate che riceveranno 50mila euro ciascuna.

Tra i vincitori delle edizioni passate figurano città come Barcellona (2014), Amsterdam (2016), Parigi (2017) e Atene (2018), mentre nella categoria Rising Innovative City spiccano Vantaa (2021), Haarlem (2022) e Linkoping (2023).

Tutti i finalisti saranno invitati a unirsi alla prestigiosa rete Alumni iCapital, composta dai precedenti finalisti degli iCapital Awards, creando così un ecosistema di città all’avanguardia nell’innovazione.

Il premio iCapital è uno dei quattro premi Eic concessi nell’ambito di Horizon Europe, il programma quadro dell’Ue per la ricerca e l’innovazione. La gestione del premio è affidata all’Agenzia Esecutiva del Consiglio Europeo per l’Innovazione e delle Pmi, con i vincitori scelti a seguito di una valutazione condotta da due giurie di esperti indipendenti.

TORINO CLICK