PRIMA PAGINA- Pagina 861

Cabiria fa ancora sognare un secolo dopo

La Notte di Cabiria: Torino festeggia i cento anni dalla prima proiezione del  capolavoro firmato Piero Fosco. Il film di Pastrone torna per una sera a far sognare il pubblico torinese.  Oggi come cento anni fa Cabiria torna a incantare la platea con la Sinfonia del  Fuoco di Ildebrando Pizzetti in apertura di serata
 
 
CABIRIAUna serata da ricordare quella che si è svolta martedì 17 giugno per  commemorare l’anniversario della prima proiezione del secondo kolossal della  storia del cinema mondiale. Cabiria torna a vibrare sulle note della partitura  di Ildebrando Pizzetti (autore della Sinfonia del Fuoco) e Manlio Mazza,  restaurata e diretta da Timothy Brock e la partecipazione del Coro Maghini di  Torino diretto da Carlo Chiavazza
 
Una ricostruzione filologica fedele alla proiezione che animò il Teatro  Vittorio Emanuele, oggi Auditorium Rai Arturo Toscanini, cent’anni fa  (esattamente il 18 aprile 1914 in contemporanea con il Teatro Lirico di  Milano). Come allora la serata è stata introdotta dalla Sinfonia del Fuoco, la  cui partitura era stata affidata al maestro Pizzetti, a cui è seguita la  proiezione del film con l’accompagnamento dell’orchestra sinfonica della Rai. 
 
Con un’oculata operazione di marketing Giovanni Pastrone fece firmare la  sceneggiatura a Gabriele D’Annunzio (ma che in realtà si limitò a comporre le  didascalie e scegliere il nome dei personaggi), che passò anche per il regista  dell’opera, per aumentare il consenso di pubblico, in particolare quello  intellettuale. In realtà il film è stato diretto dallo stesso Pastrone, alias  Piero Fosco, per la Itala Film che rilevò qualche anno prima come Carlo Rossi &  Co e che fece diventare una delle più importanti case di produzione torinesi.  Cabiria passò alla storia sia per la magnificenza delle scenografia, il grande  numero di comparse, la lunghezza del film, quasi tre ore; anche dal punto di  vista tecnico il film mostra delle eccezionalità come l’uso del carrello,  brevettato dallo stesso Pastrone per avvicinarsi ai personaggi; per non  dimenticare il contributo di Segundo De Chomon per gli effetti speciali,  memorabile a tal proposito la sequenza del sogno di Sofonisba, interpretata da  Italia Almirante Manzini.
 
Il film lanciò sul grande schermo il personaggio di  Maciste (Bartolomeo Pagano), inaugurando a partire dall’anno successivo una  fortunata serie di film incentrati sulla sua mastodontica figura.  Oltre al successo in Italia, Cabiria incantò anche le platee d’oltreoceano, a  New York fu replicato per ben sei mesi, influenzando grandi nomi del cinema  americano, come D.W. Griffith. La serata fa parte della rassegna Il suono delle immagini che ha visto  riportare sul grande schermo le versioni restaurate de La Febbre dell’Oro (The  Gold Rush, di Charlie Chaplin, 1925), Metropolis (di Fritz Lang, 1927) e che si  concluderà il prossimo 21 giugno con Rapsodia Satanica (di Nino Oxilia, 1917).
 
 
Cristina Colet
 
 
 
VIA POIl civico 33 di via Po, da cui prende il nome questa rubrica. Qui avvenne la prima proiezione pubblica per un pubblico scelto, organizzata a Torino il 7 novembre 1896 da Vittorio Calcina (fotografo ufficiale di casa Savoia) in una sala dell’Ex Ospizio di Carità

 

In città un giovane disoccupato su due

Tra i 15 e i 24 anni la quota di disoccupati è passata dal 14,9 al 40,2%; tra i 25-34 dal 6,7 al 15,1. Ma il dato più eclatante riguarda Torino dove, nella stessa fascia, chi non ha lavoro raggiunge quota 46,4%.  E i ragazzi che non studiano, non lavorano e non cercano occupazione sono passati dal 13,5% al 22,3%

 

bankitaliaIn sei anni, dal 2008 al 2014 il tasso dei giovani disoccupati in Piemonte è cresciuto in modo preoccupante. Le indagini di Banca d’Italia e Ires Cgil fotografano la situazione: nella fascia tra i 15 e i 24 anni la quota di disoccupati è passata dal 14,9 al 40,2%; tra i 25-34 dal 6,7 al 15,1. Ma il dato più eclatante riguarda Torino dove, nella stessa fascia, chi non ha lavoro raggiunge quota 46,4%. Insomma, quasi un disoccupato su due, il dato peggiore di tutta l’Italia del Nord.  E i ragazzi che non studiano, non lavorano e non cercano occupazione sono passati dal 13,5% al 22,3%. Il dato incoraggiante, però,  è che la prima parte del 2014 segna una diminuzione del calo dell’occupazione.

 

L’INDAGINE DI BANKITALIA

 

E mentre Torino sta correndo il rischio di perdere un tassello fondamentale per il proprio rilancio economico, l’Authority dei trasporti, non giungono segnali incoraggianti per la ripresa. E’ vero che esistono segnali di miglioramento,  ma “il quadro rimane fragile” a causa della lunga crisi che ha fiaccato il sistema Piemonte. Il ritratto poco incoraggiante emerge dal Rapporto annuale di Banca d’Italia (nella foto la sede torinese). Le imprese, nonostante tutto, sono in via di miglioramento, molto lentamente i fatturati potranno riprendersi. 

 

EXPORT E MERCATO IMMOBILIARE

 

Al di fuori del rapporto di Bankitalia , vediamo qualche altro aspetto. Dati incoraggianti arrivano da Unioncamere Piemonte, che ha registrato una crescita dell’export regionale. Quello che non va è il mercato immobiliare con  transazioni in calo seppur siano stabili le quotazioni. E’ la Direzione regionale dell’Agenzia delle Entrate a presentare i dati relativi alla nostra regione. Nella seconda metà dello scorso anno le transazioni sono scese dell’8,9% .  A Cuneo addirittura  -27,6%. Bene Biella (15,7%) e Vercelli (+5,7%). Scende invece Torino (-4%). La flessione media delle quotazioni è piuttosto limitata: si ferma  a -1,9%.

 

 FIAT E MASERATI

 

E sul fronte dell’auto, mentre si sono interrotte le trattative per il rinnovo del contratto di lavoro la Fiat  non si servirà più di straordinari in tutti gli stabilimenti italiani. Non saranno inoltre estesi a 12  i turni di lavoro alla Maserati di Grugliasco e verranno sospesi i 500 trasferimenti da Mirafiori. Ottimi riscontri, invece, per Maserati che a fine mese avrà venduto all’incirca la stessa quantità di veicoli  venduti nel corso di  tutto il 2013. L’annuncio arriva dall’ad dell’azienda, Harald Wester.

 

(Foto: il Torinese)

Bollicine e Moscato in festival con Go Wine

GO-WINEL’associazione Go Wine promuove per la seconda edizione lo speciale evento nella città di Torino, dedicato al solstizio d’estate

 

 

 

L’iniziativa dell’associazione Go Wine sviluppa in due filoni principali:


-le bollicine made in Italy, interessante panorama delle cosiddette bollicine autoctone, frutto delle tante varietà che incontrano sempre più risultati apprezzabili nella versione spumante.


-il Moscato, attraverso la formula del moscato wine festival, con la promozione del Moscato d’Asti e dei tanti altri vini Moscato espressione dei diversi tipi di vitigno coltivati in tutte le regioni italiane.



Programma e orari di Giovedì 19 all’Hotel Principi di Piemonte:


Ore 17,00: Work-shop e degustazione riservata a operatori di settore e giornalisti;
Ore 18,30-22,30:occasione.Nel corso della serata breve conversazione di persentazione dell’evento.


Il costo della degustazione è di € 15,00 (Riduzioni: € 10,00 Soci Go Wine, € 12,00 Soci associazioni di settore che mostreranno all’accredito la tessera di iscrizione ad una delle associazioni). L’ingresso sarà gratuito per coloro che decideranno di associarsi a Go Wine direttamente al banco accredito della serata.  L’iscrizione sarà valevole fino al 31 dicembre 2014.

 

Un San Giovanni mondiale

Maxischermo per le partite e iniziative sportive

 

fuochiCon la tradizione non si sbaglia mai, è rassicurante e non riserva brutte sorprese. E cosa ci può essere di più tradizionale di San Giovanni?  

 

Torino, però, quest’anno festeggia il suo patrono con qualche novità: oltre al farò di piazza Castello, il 23 giugno, e ai famosi fuochi d’artificio del 24, si aggiunge l’opportunità di tifare per l’Italia ai Mondiali sul megascreen di piazza Vittorio.

 

Inoltre, la  SuperGara, corsa-camminata da Sassi a Superga e al Valentino ‘Palestre d’Autore’, incontri con scrittori che narrano la loro passione per lo sport. Buon San Giovanni a tutti i torinesi dal Torinese.

Lingotto amaro: dopo Fiat e Authority via anche il summit europeo

VERTICE 2La città doveva essere blindata con la realizzazione di una “zona rossa” impenetrabile per tutelare gli statisti. Si calcola che tra dignitari e accompagnatori, circa mille persone sarebbero arrivate a Caselle, altro punto nevralgico per le forze dell’ordine

 

Forse si è trattato della scelta più regionavole. Torino, complice il clima di tensione per la lotta No Tav era diventata luogo simbolo di tutte le contestazioni. Il vertice internazionale sull’occupazione giovanile del prossimo 11 luglio è stato così rinviato. Al Lingotto, con gli onori di casa del premier Matteo Renzi, si sarebbero dovuti incontrare circa 30 tra capi di Stato e di governo provenienti da tutta Europa per fare il punto sulle problematiche della crisi economica. Il vertice sarà probabilmente spostato a Bruxelles in data da definire: le diplomazie sono al lavoro.

 

La tensione era palpabile attraverso il web. A leggere la pagina di Fb del gruppo “Ribaltiamo il vertice” si capisce che la contestazione stava prendendo forma in modo organizzato: “A Torino l’11 Luglio si ritroveranno Capi di Stato e di Governo che non hanno contribuito in alcuna maniera a ridurre la disoccupazione giovanile, anzi, hanno ulteriormente colpito un’intera generazione precarizzando il lavoro e distruggendo i diritti”.  E ancora: “Si ingrossano le fila di un esercito di precari e disoccupati che in Italia e in Europa continuano a subire più di tutti le politiche di gestione della crisi. Saremo a Torino perchè sappiamo di non essere i benvenuti ma non accettiamo che si decida sulle nostre vite, sui nostri sogni”.

 

La città doveva essere blindata, anche con la realizzazione di una “zona rossa” impenetrabile per tutelare gli statisti. Non erano  previsti incontri pubblici ma esclusivamente una full immersion di lavoro. Si calcola che tra dignitari e accompagnatori, circa mille persone sarebbero arrivate a Caselle, altro punto nevralgico per le forze dell’ordine che dovevano essere presenti in massa, con rinforzi provenienti da altre città. Ma il timore dell’arrivo di  frange estremiste dei movimenti giovanili e dei famigerati Black Blok ha fatto saltare tutto.

 

Il sindaco Piero Fassino deve aver tirato un sospiro di sollievo per il pericolo scampato. Indubbiamente c’è il rovescio della medaglia. Non fa certo piacere perdere una così straordinaria opportunità di visibilità internazionale per Torino. Il Lingotto, in questo periodo è sfortunato: dopo la “fuga” di Fiat verso lidi globali e il rischio di perdita dell’Authority dei trasporti che ha sede proprio nella ex fabbrica di via Nizza, ora anche la cancellazione del vertice europeo.

 

 

Tra Renzi e Superchiampa la sfida per l’Authority (quasi) dipartita

Come era prevedibile lo sfidante del Governatore alle Regionali, Gilberto Pichetto, insorge.  E prende anche lui carta e penna.  Ma per scrivere un comunicato stampa al vetriolo

 

CHIAMPARINO FASSINOPer ora l’arma segreta del duo Chiamparino/Fassino è una lettera. Per scongiurare la dipartita dell’Authority dei Trasporti, arrivata al Lingotto un anno fa e già sul punto di sparire causa decreto sulla Pubblica Amministrazione Il sindaco di Torino e il presidente della Giunta Regionale  hanno preso carta e penna per scrivere al premier Matteo Renzi  per assicurarsi che ” il Governo confermi l’Authority dei Trasporti: Pur comprendendo l’obiettivo di razionalizzazione che ispira la decisione di unificare in una unica sede le diverse Authorities – aggiungono Fassino e Chiamparino – la decisione di stabilire la sede dei Trasporti a Torino deriva da ragioni che tutte mantengono oggi la loro validità”. 

 

L’appello accorato dei due rappresentanti istituzionali è anche motivato, spiegano al loro compagno di lotta e di governo che siede a palazzo Chigi, dal fatto che la nostra città rappresenta un crocevia strategico nella logistica, soprattutto con la realizzazione dell’alta velocità e del terzo valico, possiede un Politecnico di eccellenza ed è tradizionalmente vocata all’automotive.

 

Come era prevedibile, il centrodestra non ci sta. Lo sfidante di Chiamparino alle Regionali, Gilberto Pichetto, coordinatore regionale e capogruppo di Forza Italia a palazzo Lascaris, prende anche lui carta e penna ma per scrivere un comunicato stampa al vetriolo:  “Mi spiace ma da Chiamparino e Fassino mi aspetto molto di più che un timido appello per salvare la permanenza in Piemonte dell’Authority dei Trasporti. Esiste oggi un ‘filo rosso’ e una continuità politica che il Partito Democratico ha il dovere di esercitare”. Afferma Pichetto commentando l’azione del neo presidente della Giunta regionale e del sindaco di Torino.pichetto

 

“Peraltro non credo di pretendere la luna: penso che i piemontesi si aspettino che il Partito Democratico giochi due partire diverse a livello nazionale e locale. Peraltro mi ricordo il pressing che proprio il Pd mi faceva sul bilancio quando dovevo andare a Roma con il loro governo e pretendevano che ottenessi risultati immediati. Peraltro per ripianare ai debiti di bilancio accumulati nei cinque anni di loro governo”: aggiunge l’esponente azzurro.

 

“Proprio per tale ragione pretendo che il Pd piemontese vada a Roma e si faccia garantire la permanenza dell’Authority dei Trasporti sul nostro territorio – conclude Pichetto -. Qualsiasi altro risultato lo reputerò una sconfitta politica e amministrativa da comunicare agli elettori piemontesi. Vorrei aggiungere che Chiamparino e Fassino sono azionisti di maggioranza nel Pd renziano, avendolo appoggiato nella fase congressuale, quindi credo che la salvaguardia di tale Ente nel nostro territorio sia naturale e anzi costituisca una scelta obbligata per il premier. Una scelta peraltro che ha dei costi sociali ed economici ai quali Forza Italia sarà pronta a far rispondere il Governo in caso il Pd locale non difendesse una scelta che aveva goduto di una maggioranza bipartisan in Parlamento”

 

(Foto: Cr Piemonte)

Il Quirinale stoppa il “decreto Farinetti”

eataly campanileNon che il Capo dello Stato non sia favorevole alle eccellenze nostrane. Il fatto è che le bontà agroalimentari nulla c’entrano con la Pubblica Amministrazione, tema su cui verte il provvedimento governativo

 

Pare che il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, non abbia apprezzato l’inserimento di alcune norme in favore di vino e mozzarella nel decreto che il governo vara proprio oggi. Non che il Capo dello Stato non sia favorevole alle eccellenze nostrane. Il fatto è che le bontà agroalimentari nulla c’entrano con la Pubblica Amministrazione, tema su cui verte il provvedimento governativo.

 

La ricostruzione del “giallo” si legge su  Libero di oggi. Il quotidiano sospetta che alcuni articoli del decreto (quelli, appunto, pro bufala e barbera) successivamente spariti dal testo, fossero stati originariamente suggeriti a Matteo Renzi dal patron di Eataly, Oscar Farinetti.

 

Libero sottolinea malignamente che, se approvate, le norme avrebbero favorito il guru della gastronomia di qualità. Pare che qualcuno abbia fatto notare la cosa a Napolitano, il quale ha fatto sopprimere gli articoli. “Che c’azzecca la bufala con la Pubblica amministrazione? Con viva e vibrante soddisfazione”.

 

(Foto: il Torinese)

Berbel, buono da mangiare e…bello da vedere

berbel cuocoQuesto delizioso ristorante, arredato con le tonalità calde delle tinte cioccolato e cappuccino, è una vera chicca tra i numerosissimi posti presenti in città. Per soddisfare la propria voglia di fare di un pasto una piacevole esperienza

 

 

A pochi passi da Piazza Statuto, nel cuore di Torino ma fuori dal caos della movida e dalla folla, si trova il Berbel. L’indirizzo del locale è Via San Domenico che è una piccola strada po’ nascosta, ma proprio per questo un pranzo al Berbel ne guadagna un’atmosfera intima e ovattata. Questo delizioso ristorante, arredato con le tonalità calde delle tinte cioccolato e cappuccino, è una vera chicca tra i numerosissimi posti presenti in città dove, oltre all’appetito si può soddisfare la propria voglia di fare di un pasto una piacevole esperienza.

 

Ambiente moderno con arredi lineari ed essenziali, eleganti ma senza fronzoli rendono il clima piacevole ma senza esagerazioni di stile.Nella sala non troppo ampia trovano spazio ampi tavoli rotondi che facilitano la conversazione, e comode sedie in tinta. La mise-en-place si compone di tovaglie monocolore in tinta con i tovaglioli, bicchieri all’altezza del ristorante ma non eccessivi, posate luccicanti e piatti non necessariamente di ugual colore o grandezza per ogni commensale, ma sempre abbinati tra loro.

 

Attenzione costante al cliente da parte del personale, che svolge un servizio eccellente ma discreto, fanno del Berbel un ristorante dove ci si sente coccolati.Il menù prevede una scelta di piatti che si snodano su due punti essenziali: la cucina piemontese rivisitata da un lato e lo studio e la preparazione di piatti di ispirazione mediterranea dall’altro, il tutto condito dal tocco piacevolmente originale dello chef.

 

La carta delle pietanze, ampia nelle dimensioni e chiara nelle descrizioni dei piatti, non spicca per abbondanza di portate, ma ciò nonostante la varietà non manca. Una nota di merito va alla fantasia dello chef per gli abbinamenti inusuali. Ogni piatto è preparato con estrema cura e attenzione; la presentazione delle portate, buone da mangiare e belle da vedere, è scenografica e la preparazione è effettuata con materie prime di qualità eccellente.

 

Il particolare da notare: i bellissimi lampadari a cascata che dominano la sala e donano un’incantevole luce che si sposa magnificamente con quella naturale filtrata dalle finestre.

 

Giulia Pugliese

Voto 8.5

 

Berbel

Via San Domenico 33, 10122 Torino. 

Telefono 011 4366778

www.berbel.it

lun – sab 12.30-14.30; 19.30-23.00 / Chiuso la domenica.

 

Auto in crescita del 4,3% in Europa ma Fca non decolla

Risultati contrastanti, seppur in un panorama generale positivo, per Fiat Chrysler Automobiles , proprio all’indomani della sua nascita ufficiale come nuova realtà industriale globale

 

 

fiat arancioUno spiraglio nella crisi nera. Le immatricolazioni di auto in Europa salgono del 4,3% (dati di maggio) e si tratta del nono mese di trend positivo. La crescita è stata del 6,6%. da inizio 2014. I dati sono stati resi noti dell’Acea, l’associazione dei costruttori d’auto europei.

 

 

Risultati contrastanti, seppur in un panorama generale positivo, per Fiat Chrysler Automobiles , proprio all’indomani della sua nascita ufficiale come nuova realtà industriale globale.  

fiat manifestio grande

 

 

Il gruppo ha immatricolato nel mese di maggio nelle 28 nazioni europee e nei Pesi aderenti all’Efta 71.800 auto. Il calo riscontrato è del 2,9% sullo stesso mese dell’anno prima,  ma si registra una crescita del 3,3% rispetto al mese di aprile di quest’anno. La quota è calata dal 6,8 al 6,3%. Le immatricolazioni sono state oltre 345.000 (+1,4%) nel periodo di 5 mesi. 

 

 

 

Nominata la Giunta, inizia l’avventura. Prima grana: l’occupazione

Le priorità del nuovo esecutivo regionale saranno lavoro, sanità, trasporti. Il vicepresidente Reschigna gestirà anche l’attività postolimpica

 

giunta regionale chiampaIl governatore del Piemonte, Sergio Chiamparino, ha firmato il decreto di nomina degli assessori regionali. La Giunta piemontese è così operativa a tutti gli effetti.

 

Le priorità del nuovo esecutivo regionale saranno lavoro, sanità, trasporti. A preoccupare piazza Castello è soprattutto la situazione dell’occupazione giovanile che, in tempo di crisi, stenta a decollare. Particolare attenzione sarà riservata al recupero dei fondi europei promessi ma mai arrivati a Torino, per circa 200 milioni di euro che Chiamparino tenterà di ottenere grazie alla mediazione del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Graziano Delrio: i tempi sono stretti e l’ultima scadenza utile è a fine luglio. tali risorse rappresenterebbero una boccata di ossigeno per diversi settori.

 

 Le deleghe che il presidente ha assegnato alla sua squadra sono quelle già annunciate alcuni giorni fa. Solo qualche aggiustamento, come nel caso del vicegovernatore Aldo Reschigna, che si occuperà anche della gestione del post – olimpico.

 

(Foto: Regione Piemonte – P. Juzzolino)

 

 IL COMUNICATO STAMPA DELLA REGIONE

 

“Siamo consapevoli – ha dichiarato il presidente a nome di tutta la Giunta – di come su di noi ci siano delle grandi aspettative e sentiamo un grande carico di responsabilità che da questo momento grava su tutte le nostre spalle. Io mi sento un primo fra pari: la Giunta è formata da persone tutte di grande esperienza, molti già in campo nell’amministrazione pubblica, altri in settori simili. Credo sia una squadra che lavorerà all’unisono”.

Chiamparino ha anche messo in evidenza che il presupposto del suo esecutivo sarà l’ascolto del Piemonte: “Vogliamo fin dall’inizio far sentire i sindaci parte della programmazione. Per questo motivo nella prima settimana di luglio avvieremo un giro di incontri con i sindaci, facendo leva sui capoluoghi di provincia e sulle principali città non capoluogo ma fulcro di un’area omogenea. L’obiettivo sarà una ricognizione di tipo istituzionale, ma soprattutto l’avvio di un lavoro comune sui principali temi”.

Infine, ha annunciato che intende fare del Piemonte una Regione pilota per la sperimentazione della Garanzia Giovani in Italia: “Lo chiederò al ministro del Lavoro. Questo grazie anche all’attività che è stata fatta in precedenza, che ha consentito un anticipo di risorse e ha portato ad avere già una serie di richieste di adesione alla misura”.

 

 

LE DELEGHE DELLA GIUNTA REGIONALE DEL PIEMONTE

 

Sergio Chiamparino, presidente,  detiene le seguenti deleghe: Coordinamento ed indirizzo delle politiche del Governo regionale, Conferenza Stato-Regioni, Rapporti con l’Unione Europea e coordinamento delle politiche comunitarie, Grandi eventi, Affari internazionali, Emigrazione

 

Questi gli assessori regionali:

 

Aldo Reschigna: Vicepresidente, Bilancio, Patrimonio, Affari legali, Rapporti con il Consiglio regionale, Enti locali

Francesco Balocco: Trasporti, Infrastrutture, Opere pubbliche

Monica Cerutti: Giovani, Diritto allo studio universitario, Cooperazione decentrata, Pari opportunità, Diritti civili, Politiche per l’immigrazione

Giuseppina De Santis: Attività produttive (Industria, Commercio, Artigianato, Imprese cooperative), Innovazione, Partecipate, Rapporti con Atenei e Centri di Ricerca pubblici e privati

Augusto Ferrari: Politiche sociali, della famiglia e della casa

Giovanni Maria Ferraris: Sport, Polizia locale, Personale

Giorgio Ferrero: Agricoltura, Caccia e pesca

Antonella Parigi: Cultura, Turismo, Promozione

Giovanna Pentenero: Istruzione, Lavoro, Formazione professionale

Antonio Saitta: Sanità, Assistenza (Lea)

Alberto Valmaggia: Ambiente, Parchi, Montagna, Foreste, Protezione civile, Urbanistica, Programmazione territoriale.