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Cappuccino e parole nel microcosmo di un bar

Per colazione,  pausa relax  o aperitivo.  Un recente sondaggio della Fipe conferma il ruolo sociale dei caffè. Torino  è all’avanguardia per numero e qualità di locali storici (o che faranno storia)

 

BICELe relazioni, ormai, si intrecciano online e la mancanza di rete per la connessione  crea ansia da isolamento e paura di non far più parte di questo mondo. Ma resiste un luogo dello spirito, per noi italiani in particolare, che accomuna tutti, sia nelle metropoli che nel più sperduto villaggio. E’ un’abitudine che si potrebbe definire “istituzionale” e anche decisamente democratica, visto che ce l’hanno un po’ tutti, indipendentemente dal ruolo che ricoprono, dal censo e dall’età.  E’ l’abitudine di andare al bar. Dal Settecento, quando in Francia ci si trovava nei salons a discutere di tutto un po’, il rito del Café Philosophique non è mai tramontato. Soprattutto  nel Bel Paese, dove il caffè è un’arte

 

Che sia per colazione, pausa caffè o aperitivo. Tutto ciò, se ci fosse mai bisogno di una conferma, emerge da un recente sondaggio della Fipe, la federazione nazionale dei pubblici esercizi. Al bar si va per rilassarsi, per consuetudine e per lasciarsi avvolgere da quell’atmosfera rassicurante di cui si ha bisogno. E che ancora , grazie a Dio, il bar con i suoi profumi, con i suoi rumori e chiacchiericcio riesce a regalarci. Si fa un salto al caffè, si dà un’occhiata al giornale  si fa il pronostico della partita,o ancora ci si fa viziare con tutte le varianti possibili di caffe’  e di paste. E poi ci sono le chiacchiere da bar, sempre diverse e sempre uguali. Insomma gli irriducibili del bancone, quelli che non rinunciano al primo e forse l’unico o al primo di una serie. Torino, la prima e blasonata capitale d’Italia non è seconda a nessuno in quanto a locali storici o di tendenza. Proviamo a fare una panoramica – anche se non certo esaustiva –  della realtà dei caffè subalpini.

 

Incominciamo da alcuni di quelli d’epoca.  In piazza San Carlo il Caffè Torino, atmosfera  belle epoque e luogo per eccellenza degli incontri d’affari.  Di fronte,  Stratta, da qualche anno trasformatasi da “semplice” boutique del cioccolato – fornito ai bei tempi alla Real Casa – a elegante bar con dehor nel salotto buono della città. E naturalmente Platti, in Corso Re Umberto, con annessa pasticceria, una delle più antiche (nella foto del Torinese). Il Bicerin, in pochi metri quadrati, è il più antico bar d’Europa: risale a metà  Settecento e fabbrica ogni giorno, instancabilmente, la squisita bevanda intitolata a Cavour.

 

In piazza Castello Mulassano, inventore del tramezzino e Baratti e Milano, caffè storico e  premiata ditta di caramelle. I giovani prediligono invece gli aperitivi del Wall Paper, del Gran Bar in zona Gran Madre, o del One Apple (meta di calciatori zebrati) a due passi da via Lagrange.  Chissà, forse saranno i locali storici del futuro. Non dimentichiamo Norman, in piazza Solferino, dove venne fondato il Torino calcio e dove si possono gustare apericene sfiziose.  Zucca, con i suoi aperitivi, il Rosso e il verde, ha riaperto dopo un decennio di chiusura, nella nuova sede di via Gramsci, grazie ad una illuminata iniziativa imprenditoriale. Proprio qui, a fine gennaio, la guida del Gambero Rosso ha presentato l’edizione 2014 che propone 59 caffè torinesi su un totale nazionale di 4000. E ancora il Caffè San Tommaso, nell’omonima via che fu sede storica della Lavazza e  Fiorio in via Po, da cui si è diramata la nuova catena di gelaterie che occupano dolcemente ormai quasi tutti i quartieri. 

 

Gerla, sotto i portici di corso Vittorio,  da un paio di anni si è arricchita (in aggiunta alla pasticceria di antica tradizione), di un elegante ristorante-bar e di annessa gastronomia. Pfatish  in via Sacchi prosegue la lunga storia dell’arte pasticcera, senza mai cambiare gli arredi originali anni Venti.  In corso re Umberto  il caffè Testa, rinomato per i croissant burrosi.  La Croisette, in corso De Gasperi, sembra quasi una nave  con la prua arrotondata, meta di giovani e meno giovani nel cuore dell’elegante Crocetta.  A due passi si trova la rinomata pasticceria Sacco, famosa anche per il profumatissimo caffè. Ha aperto da pochi mesi in via  San Secondo il caffè-pasticceria-panetteria Stillitano, già divenuto celebre per i mini-pasticcini incartati in eleganti confezioni bianche e verde lime. 

 

Enzo e Grazia, in  via Capelli  è apprezzato per le golosissime zeppole e per la pasticceria in genere, così come la  Cioccolateria Zuccarello di Collegno che ricorda vagamente l’atmosfera cinematografica della Fabbrica del cioccolato, seppur senza Johnny Depp al bancone.  Se amate la qualità nella quantità, la pasticceria Primavera  in via Sant’Ottavio  vi proporrà brioches  grandi il doppio di quelle normali, oltre alla più vasta gamma di dolciumi siciliani. Da Rivetti a Moncalieri e da Beatrice  in piazza Carducci, troverete squisite torte e paste eccellenti.  Zichella in via Saluzzo, vi affascinerà anche solo per le sue sei vetrine “zuccherose” affacciate sulla città. Prima di prendere il treno, nell’atrio principale di Porta Nuova è d’obbligo una tappa da Vyta Boulangerie: ottimo cappuccino e panini variopinti e croccanti. Infine, se cercate l’atmosfera da caffè letterario, fa certamente per voi Mood, moderno bar libreria a pochi metri da piazza Carignano.

 

Insomma, è inutile fare i conti con la crisi, le tasse che aumentano e il lavoro spesso precario. Il bar è l’essenza di un luogo, e’ un appiglio sociale. L’unico cui (per ora?) la Rete non trova il modo di sostituirsi.

 

(foto: il Torinese)

Giuliana Romano

 

I concerti di MiTo del martedì

musicaJan Hugo suona Brahms, Dido and Aeneas di Henry Purcell, omaggio a Duke Ellington

 


Gli appuntamenti del Festival MITO SettembreMusica di martedì 9 settembre a Torino


Ore 18.00: Il pianista Jan Hugo suona Brahms
Nuovo appuntamento con l’integrale pianistica di Johannes Brahms affidata ai giovani interpreti formatisi all’Accademia di Imola; protagonista Jan Hugo (nella foto). In programma: Sonata n. 1 in do maggiore op. 1, Variazioni su un tema originale op. 21 n. 1 e Variazioni su una canzone ungherese op. 21 n. 2.
Teatro Vittoria – posto unico numerato € 10


Ore 21.00: Dido and Aeneas di Henry Purcell
Esecuzione in forma di concerto dell’opera scritta dal compositore inglese. Riccardo Ferri dirige L’Accademia degli Astrusi, con l’Ars Cantica Choir, diretta da Marco Berrini. Didone è il soprano Anna Caterina Antonacci, Enea il mezzosoprano Laura Polverelli e nel ruolo di Belinda troviamo il soprano Yetzabel Arias Fernandez, ma anche marinai, streghe, spiriti e dèi vengono impersonati dalle tre soliste.
Teatro Carignano – posto unico numerato € 20

 

Ore 21.00: un reading – concerto dedicato a Duke Ellington, a 40 anni dalla scomparsa
Lucia Cervo, voce recitante, Fiorenzo Pereno, sassofoni, Fabio Gorlier, pianoforte, e Luciano Viotto, progetto e sceneggiatura, propongono una performance tra jazz e letteratura dal titolo “Duke, Harry & Pres – In viaggio con Ellington”. Tratto da Natura morta con custodia di sax, il fortunato libro di Geoff Dyer, il progetto propone una mescolanza di reading, teatro, fotografia e, ovviamente, jazz. 
CAP 10100 – Corso Moncalieri 18 – Ingresso gratuito

 

Ore 21.00 Fonderie Limone, Moncalieri
BIGLIETTI ESAURITI per il primo spettacolo proposto con Torinodanza, Tauberbach, ideato e diretto da
Alain Platel, con Münchner Kammerspiele e les ballets C de la B
Torna a Torinodanza festival 2014 uno degli ensemble più esteticamente moderni, innovativi e cosmopoliti della
scena internazionale: les ballets C de la B, diretti da Alain Platel, partner del festival dal 2005. Platel è uno tra i talenti
coreografici più celebri e celebrati dei nostri giorni, erede del teatro di danza di Pina Bausch, attento alla dimensione
umana della persona nel nostro tempo, in prima fila nel raccontare con tanta ironia quanta simpatia l’epopea dei più
fragili. Platel, che davvero rappresenta lo spirito di Torinodanza e la sua dimensione internazionale, è presente in un
festival importante come quello del 2014 con due spettacoli: l’inaugurazione e la chiusura.

 

(Il Torinese non è responsabile di eventuali variazioni di date, orari e programmi)

 

Giallo in municipio, morto dipendente comunale: è suicidio

palazzo civicoDestava sospetti il fatto che il corpo era stato trovato in una posizione che non sarebbe compatibile con la caduta

 

 

E’ stato ritrovato privo di vita, a causa di una caduta da diversi metri di altezza, nella palazzina degli uffici comunali di via Corte d’Appello, ex sede del tribunale di Torino, che oggi ospitano alcuni assessorati. La vittima è un dipendente comunale di 48 anni,  sposato e padre di tre figli. 

 

L’impiegato lavorava poco distante, negli uffici di via Milano 3, presso il garante dei detenuti, dove stamane aveva timbrato il cartellino. Si presume che la morte possa risalire a poco prima delle 8. I medici del 118 sono intervenuti sul posto ma non c’è stato niente da fare. I carabinieri hanno chiuso l’area.

 

Destava sospetti il fatto che il corpo era stato trovato in una posizione che non sarebbe compatibile con la caduta. Ma il medico legale ha invece fatto le opportune verifiche e ha confermato che si tratta di suicidio. Il sindaco, Piero Fassino, si è recato sul posto non appena appresa la notizia. in esgno di lutto è stato rinviato il Consiglio comunale di oggi pomeriggio.

 

(Foto: il Torinese)

Marchionne – Colombo smentisce la fuga da Torino: “siamo italiani”

sergio_marchionnefiat cancello logoGiorgio Airaudo: “Tre cose fatte da Marchionne per l’Italia: usare la cassa integrazione, non fare gli investimenti annunciati, chiudere gli stabilimenti”

 

Quasi commovente. “Siamo fondamentalmente italiani. Abbiamo una storia secolare che è importante proteggere. Su questa eccellenza abbiamo centrato la nostra strategia di valorizzare il nostro alto di gamma coi marchi Alfa e Maserati”. L’ad di Fiat Chrysler, Sergio Marchionne, ha parlato così nella sua relazione al worshop Ambrosetti di Cernobbio. Il manager ha anche sottolineato  come l’italianità di Fiat sia reputata un valore aggiunto dagli osservatori e dai mercati esteri.

 

Intanto, però, il Lingotto guarda sempre più agli Usa. Sarà forse un sogno di grandezza ma Marchionne spera di poter sbarcare alla Borsa di Wall Street proprio il 13 ottobre, giorno in cui Cristoforo Colombo scoprì l’America. “Sarebbe proprio una bella dea – ha dichiarato – sbarcare in America lo stesso giorno che è arrivato lui. Anche se tecnicamente è il giorno dopo”.

 

A gelare il suo entusiasmo è Giorgio Airaudo, responsabile nazionale del lavoro di Sinistra Ecologia Libertà, attraverso Twitter: “Tre cose fatte da Marchionne per l’Italia: usare la cassa integrazione, non fare gli investimenti annunciati, chiudere gli stabilimenti”.

Tutti da Chiampa il sabato sera

chiampafassinoUn progetto lobbystico per prendere di petto – al di là delle logiche e delle colorazioni politiche di appartenenza – i temi più caldi

 

Sembra di essere tornati ai bei tempi della concordia istituzionale, quando in piazza Castello siedeva Enzo Ghigo e a Palazzo Civico prima Valentino Castellani e poi Sergio Chiamparino. Probabilmente Superchiampa deve aver pensato con nostalgia a quel fruttuoso periodo (che garantì al Piemonte il buon esito dell’operazione Olimpiadi e l’avvio senza intoppi del progetto della Venaria Reale).

 

L’intento del governatore è quello di incontrare periodicamente con il sindaco Piero Fassino i rappresentanti di Regione, Comune e del Parlamento, per affrontare con “un’azione politica concreta” le problematiche regionali più importanti. Il primo incontro si è tenuto ieri in Regione, ma la sede potrebbe anche cambiare e decentrarsi di volta in volta nelle varie province.

 

Un progetto lobbystico per prendere di petto – al di là delle logiche e delle colorazioni politiche di appartenenza – i temi più caldi. Dalla prima riunione emerge la volontà di Chiamparino di privilegiare il progetto di corso Marche piuttosto che la realizzazione della Tangenziale Est. Dice il governatore: le risorse sono quelle che sono e vorrei evitare una città dove ci sono più strade che macchine. In compenso Fassino ha lanciato l’idea del progetto di una nuova linea ad alta velocità tra Torino e Genova.

 

(Foto: Consiglio regionale del Piemonte)

Contrordine, Ali-taglia mantiene i voli per Napoli e Reggio Calabria

Fassino e Chiamparino avviano gli incontri diplomatici per scongiurare la desertificazione dell’aeroporto

caselle

Il sindaco Piero Fassino e il governatore Sergio Chiamparino sono intenzionati a scongiurare la triste prospettiva di un aeroporto desertificato. L’annuncio shockante dei tagli di Alitalia ha messo in moto la macchina della politica e dall’incontro di oggi con i parlamentari piemontesi e dai possibili abboccamenti romani dovrebbero emergere notizie positive per lo scalo subalpino. Intendiamoci, la compagnia di bandiera manterrà molte cancellazioni annunciate ma, secondo indiscrezioni, sarebbe intenzionata a tenere in vita i collegamenti con Napoli e con la Calabria. E farà in modo di trovare soluzioni alternative in collaborazione con altre compagnie, per le tratte verso Bari, Palermo, Catania, Alghero.

Tanto per cominciare, i tagli annunciati potrebbero essere rinviati. E già questa sarebbe una buona notizia. Dopo l’annuncio del collegamento diretto di Malpensa con alta velocità, le cancellazione dei voli avrebbero davvero inferto il colpo di grazia a Caselle. E dire che i passeggeri su Torino sono aumentati e compagnie come Klm, British Airways e Wizz Air avevano appena inaugurato nuovi collegamenti da e per Caselle.Questione di pochi giorni e sapremo come andrà a finire.

 

 

 

La nuova industria? E’ la cultura, motore di Torino

GRAN MADREpallonciniIl prossimo 24 settembre la Reggia di Venaria ospiterà il vertice dei ministri della Cultura dell’Unione Europea. L’iniziativa  può davvero rappresentare per il capoluogo piemontese una consacrazione quale città della cultura e del turismo

 

 

La cultura come grande occasione di sviluppo per Torino. L’esempio forse più significativo di come un’impresa culturale può rappresentare un volano anche per l’economia e l’immagine della città è quello della Consulta per la valorizzazione dei beni artistici e architettonici di Torino.

 

E’ il primo e unico caso in Italia, di una realtà associativa che – nata nel 1987 – raccoglie oltre 30 aziende ed enti . In 27 anni di attività ha investito più di 30 milioni di euro e realizzato 50 interventi sui principali monumenti e musei subalpini. Ogni socio versa 27mila euro l’anno e un grande aiuto arriva dalle fondazioni bancarie cittadine.

 

Progetti didattici per le scuole,mostre come quella sulla grande officina di Gaudenzio Ferrari, il restauro del salone principale della Pazazzina di caccia di Stupinigi. E a novembre il coronamento di un sogno nel progetto del Polo reale: l’apertura dei tre piani della Galleria Sabauda. Un ruolo importante, quello della Consulta, anche in vista del 2015, anno di grandi eventi per Torino (ostensione della Sindone, bicentenario di don Bosco e iniziative collaterali ad Expo).

 

Abbiamo già scritto che il prossimo 24 settembre la Reggia di Venaria ospiterà il vertice dei ministri della Cultura dell’Unione Europea.L’iniziativa  può davvero rappresentare per il capoluogo piemontese una consacrazione quale città della cultura e del turismo. Tanto più che, nei due giorni successivi, 25 e 26 settembre, all’Università degli Studi di Torino, Campus Luigi Einaudi, si terrà il congresso “Italia è cultura”, Conferenza nazionale dell’Associazione delle Istituzioni di Cultura Italiane, (AICI) che raccoglie più di cento tra istituzioni e associazioni culturali del nostro paese. Torino deve essere sempre aperta, soprattutto in vista degli eventi del 2015: Capitale europea dello Sport, Ostensione, bicentenario di don Bosco e iniziative collaterali all’Expo milanese.

 

I riscontri del “nuovo corso” già si vedono e sono considerevoli, in termini di presenze turistiche e di fatturato. La città della Mole, da qualche anno, è considerata (grazie anche al volano delle Olimpiadi invernali del 2006) meta privilegiata da italiani e stranieri, alla pari di Venezia, Roma o Firenze. Merito delle bellezze subalpine sconosciute ai più e di accorte politiche di promozione del territorio.

 

Come ha sottolineato tempo fa il sindaco Piero Fassino agli Stati generali della cultura di Roma: “Torino era una città esclusivamente industriale ma, grazie agli ingenti investimenti in cultura fatti negli ultimi 15 anni, è diventata una meta turistica e nel 2013 ha avuto più visitatori di tutta la Sicilia. Le varie amministrazioni succedutesi hanno investito in cultura dalla mattina alla sera. Lo scorso anno abbiamo investito 110 milioni di euro di cui 25 provenienti dai privati e 20 dai ricavi degli stessi siti culturali”.

 

La Reggia di Venaria è nella classifica Top delle strutture culturali/museali in Italia e nel mondo, i musei torinesi – in primis l’Egizio – sono gettonatissimi dai turisti, soprattutto provenienti dall’estero. Certo, l’indagine condotta poche settimane fa da Turismo Torino indica che le presenze straniere sono in stile “mordi e fuggi”, durano magari un solo pomeriggio. Il segreto sta forse nel creare pacchetti turistici improntati sulle alleanze territoriali: i laghi, le Langhe e le montagne torinesi abbinati all’offerta culturale della città. Itinerari che non devono farsi concorrenza ma creare alleanze per offrire proposte più complete al turista. Arte abbinata a gusto e paesaggio, insomma.

 

Lo scorso anno, aveva spiegato a Repubblica il direttore dell’agenzia turistica di Langhe e Roero, Mauro Carbone, dal territorio collinare celebre per vini e tartufi “ sono passate 266 mila persone, per 627 mila pernottamenti, con una crescita di stranieri di oltre il 4,5 per cento”. Ora che Langhe e Monferrato sono patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, bisogna fare in modo che anche Torino benefici di questa importante vetrina. Del resto, la città subalpina è o non è la capitale del Piemonte? Valorizzarla aumentando le presenze turistiche darebbe vantaggi a tutte le province.

 

(Foto: il Torinese)

 

Peperone in mostra a Carmagnola

PEPERONELa sfilata di “Re Povron” e della “Bela Povronera” con le esibizioni dei gruppi folk carmagnolesi

 

 

Quadrato, Corno di bue, Trottola o Tumaticot…sempre di peperoni si tratta, ma delle varietà tipiche e riconosciute dal Consorzio dei produttori come “Peperoni di Carmagnola”, quelle che la sagra in programma nella località del torinese mette in mostra per il 65° anno con un fitto programma di festeggiamenti. Oltre alla tradizionale esposizione di peperoni e ai relativi concorsi, alle degustazioni, alla sfilata di “Re Povron” e la “Bela Povronera” e alle esibizioni dei gruppi folk carmagnolesi, in programma serate musicali, spettacoli e soprattutto una ricca area commerciale dedicata agli espositori.

 

(www.piemonteitalia.eu)

Dirottamento aereo da Caselle, lacrime di coccodrillo della politica

I commenti di Fassino, Chiamparino, Pichetto, Dardanello

 

caselle

Dopo la decisione di Alitalia di sopprimere tutti i voli da Caselle, tranne quelli per Roma e Tirana, pubblichiamo – a babbo morto e senza commenti – le dichiarazioni dei politici torinesi, pubblicate sul sito Ansa Piemonte.

 

PIERO FASSINO, sindaco di Torino: ” è una scelta strategica dell’azienda che affronteremo prendendo tutte le iniziative possibili per mantenere queste rotte. Con Alitalia o con altri vettori. Ho sottoposto la questione al presidente del Consiglio e al ministro Lupi e sono già in programma diversi incontri con tutti i soggetti coinvolti”

 

SERGIO CHIAMPARINO, presidente della Regione: “La lettera arrivata da Sagat è preoccupante, ci coordineremo con gli altri destinatari per decidere insieme le azioni comuni nei confronti del Governo per cercare di limitare l’inconcepibile perdita della quasi totalità dei collegamenti nazionali dell’aeroporto. Cade a proposito anche la riunione convocata con tutti i parlamentari piemontesi, un’occasione importante di mobilitazione di tutto il territorio su questo e altri temi per noi importanti. Faremo tutto il possibile, ma dobbiamo tenere presente che ormai Alitalia non è più un’azienda a maggioranza pubblica”

 

GILBERTO PICHETTO coordinatore regionale di Forza Italia: “Le notizie funeste sul futuro dell’aeroporto di Caselle non stupiscono viste le attuali difficoltà di Alitalia e sopratutto dopo aver registrato, nelle scorse settimane , la scelta del presidente Chiamparino di sostenere i collegamenti ad Alta Velocità verso Malpensa. Oggi la Regione ha il dovere di supportare l’Aeroporto nella ricerca di nuovi vettori. Deve essere chiaro: ci sono pesanti responsabilità nazionali e locali che incidono su questa vicenda. I governi Monti, Letta e Renzi hanno di fatto rottamato Alitalia, noi ne paghiamo le conseguenze. Si registra il fallimento di Torino Strategica. La verità è che a Torino mancano la testa e il cuore delle medie e delle grandi imprese: cioè  quel management che si sposta in business per il mondo creando utile per le compagnie. In pochi anni Torino si è fata scippare Motorola, Toro , Sai, Fiat solo per citare alcuni dei più gruppi più grandi. Inutile addossare le colpe ad altri, chi governa questa città da decenni deve assumersi le proprie responsabilità”.

 

Infine, ecco il commenti di FERRUCCIO DARDANELLO, presidente di Unioncamere Piemonte: “è una scelta” incomprensibile e fortemente penalizzante per tutto il Nord Ovest. Cancellando ben 7 voli per il Sud e le Isole si colpisce uno dei principali aeroporti del nostro Paese, creando un danno incalcolabile ai nostri imprenditori. Il Piemonte ha bisogno di uno scalo all’altezza della propria voglia di fare impresa: un sistema imprenditoriale competitivo come il nostro non può prescindere dalla presenza di una rete infrastrutturale capillare ed efficiente. Le Camere di Commercio saranno impegnate come sempre per difendere gli interesi economici del Piemonte: non dobbiamo diventare la periferia del Paese”.

 

Speriamo che alle parole seguano i fatti.

Contro il Far West dell’eterologa passa la linea Chiamparino

chiampa scrivaniaL’arcivescovo di Torino, Mons. Cesare Nosiglia: “un figlio non è un diritto, ma un dono”. Secondo il prelato l’ eterologa può causare “un grave danno psicologico”

 

 

Il presidente e governatore dei governatori, Sergio Chiamparino, lo aveva anticipato: sulla fecondazione eterologa le Regioni dovranno procedere con una linea comune. E così la commissione Salute della Conferenza delle Regioni ha raggiunto un’intesa sulle linee guida per regolamentare la materia. Il testo sarà sottoposto ai presidenti delle Regioni. Dalle anticipazioni, il costo dell’eterologa dovrebbe aggirarsi tra i 2.500 e i 3.000 euro a carico del servizio sanitario regionale.

 

Sarà anche creato un registro regionale di donatori, la cui identità resterà anonima. Commenta il presidente del Piemonte: “un deciso passo in avanti per rendere effettivo l’esercizio di un diritto che è di tutti i cittadini”.

 

Sulla delicata questione, che implica inevitabilmente considerazioni etiche, è intervenuto anche l’arcivescovo di Torino, Mons. Cesare Nosiglia: “un figlio non è un diritto, ma un dono”. Secondo il prelato l’ eterologa può causare “un grave danno psicologico. E’ doveroso che al più presto vengano date norme sicure per evitare il Far West e per scongiurare un mercato procreativo animato dalla logica del figlio a tutti i costi”.

 

(Foto: P. Juzzolino – Regione Piemonte)