Una serie di interventi per un valore di 6.128 milioni di euro, dei quali – spiegano in regione – 605 milioni sono parte dei Fondi di coesione sociale 2014/2020
Sono cinque gli assi strategici per un totale di sei miliardi da destinare a diversi interventi, nel Patto tra Governo, Regione Piemonte e Città di Torino, strumento di programmazione e di coordinamento tra le istituzioni sottoposto all’attenzione della Presidenza del Consiglio. Il documento è stato presentato il 28 novembre in piazza Castello dal presidente e dall’assessore al Bilancio della Regione Piemonte, dalla sindaca di Torino e dagli assessori ai Trasporti delle due amministrazioni. Si tratta di una proposta di impegno comune con il Governo, che oltre a indicare delle priorità, delinea un metodo di lavoro per reperire le risorse. “Il Patto contiene una serie di interventi per un valore di 6.128 milioni di euro, dei quali – spiegano in regione – 605 milioni sono parte dei Fondi di coesione sociale 2014/2020 già attribuiti dal Governo alla Regione, e circa due miliardi provengono da fonti di finanziamento già assegnate, come ad esempio i fondi stanziati al Piemonte dalla Struttura di missione Italia sicura. Da reperire restano ancora 3,6 miliardi di euro, che, come sottolineato dal presidente della Regione, Sergio Chiamparino, sono oggetto dei punti d’intesa previsti dal Patto, e che deriveranno dagli sforzi di coordinamento messi in campo”.
GLI ASSI DI INTERVENTO
Sono cinque: infrastrutture, ambiente, sviluppo economico e produttivo, turismo e cultura, rafforzamento della pubblica amministrazione. In particolare, sul capitolo infrastrutture,le priorità di utilizzo dei Fondi europei, anziché disperdersi in mille rivoli, riguarderanno principalmente la Pedemontana Biella-Romagnano e il completamento di corso Grosseto a Torino;
(fondi nei quali sono compresi anche quelli dedicati al recupero dell’ex-Moi), e si procederà inoltre a un check up degli edifici scolastici in tutto il Piemonte. Verranno anche attribuite risorse per l’ammodernamento del materiale rotabile (tram, treni e trasporto su gomma), mentre circa 105 milioni di euro serviranno per opere di bonifica (Coiro, Balangero e Serravalle) e per misure contro il dissesto idrogeologico. Le risorse per far fronte ai danni provocati dalla recente ondata di maltempo non faranno invece parte del Patto, e saranno oggetto di specifici interventi. Per quanto riguarda le reti di trasporti, compresi quelle sostenibili, le misure previste nel patto hanno un valore complessivo di circa 4,75 miliardi di euro. L’elenco riguarda progetti su tutto il territorio piemontese, in particolare nelle aree urbane e suburbane di Torino, Alessandria, Novara e Vercelli.


Più di 300 persone
‘Uniti per il no, Uniti per l’Italia‘ è stato invece l’incontro tenutosi stamane
I danni materiali sono tantissimi, lo dice il presidente della Regione Sergio Chiamparino durante il
di un nuovo ponte a Garessio, una delle zone più colpite, il governatore pensa che sarebbe la soluzione migliore ma, aggiunge, “l’Italia è complicata. Tanto complicata”. Intanto un cadavere è stato trovato dall’elisoccorso dei vigili del fuoco nelle acque del Chisone, vicino al ponte di San Germano, in Val Pellice. Probabilmente si tratta di Sergio Biamino, il 70enne disperso da ieri qualche chilometro più a monte, a Perosa Argentina.

dall’Esercito in supporto alla popolazione nelle ultime calamità naturali che hanno colpito il Paese, sottolineando che la memoria dell’Italia chiede di puntare al meglio e di investire nella qualità attraverso la formazione. A margine dell’evento ha parlato di Europa, affermando che ” il risanamento dei bilanci è sacrosanto, ma la mancanza di politica di crescita rischia di creare maggiori disagi di quelli che venivano immaginati. Ciò vale soprattutto per la visione geopolitica, perché l’Europa non può continuare a fare disegni di strategia salvo poi delegare ad altri gli interventi”. Poi la visita alla centrale della protezione civile piemontese. “L’emergenza non è conclusa, attendiamo la piena dei fiumi ad Asti e Alessandria. Ed è fondamentale che nelle prossime ore il governo si muova immediatamente perché si possa iniziare il conteggio dei danni e gli aiuti alle popolazioni”, ha detto il capo del governo. Poi gli impegni politici, a sostegno del Sì al referendum del 4 dicembre.
Certo, le immagini dei battelli Valentino e Valentina spinti dalla piena del Po contro i piloni del ponte della Gran Madre a Torino fanno effetto. Ma il bilancio del maltempo che in questi giorni ha colpito il Piemonte sarebbe potuto essere ben più grave, con enormi danni alle persone, alle case e alle opere pubbliche.
regioni attraversate dal fiume. “Altro aspetto importante – aggiunge Cavallera – è quello urbanistico: non deve essere consentito costruire laddove ci sia il benché minimo dubbio che possano verificarsi problemi”. Il Piemonte ha fatto tesoro delle drammatiche esperienze alluvionali e oggi ogni piano regolatore anche del più piccolo Comune passa al vaglio di un attento esame dal punto di vista degli aspetti legati alla difesa del suolo. Cavallera ci parla dal ponte Meier, sul Tanaro in piena della sua Alessandria: “ricordo le critiche di chi diceva che il ponte era stato fatto troppo alto…”. Vista la mole d’acqua che sta passando sotto i piloni c’è da chiedersi cosa sarebbe accaduto se fosse stato più basso.


Torna lo spettro dell’alluvione, che colpì duramente il Piemonte nel 1994 e nel 200. “Chiederemo lo stato di calamità, a cominciare dalla valle Tanaro, dove ci sono persone evacuate, negozi, opifici e campi allagati.
E’ ancora allerta maltempo su Torino e Piemonte, con piogge diffuse e localmente molto forti.
bollettini meteo e le allerte della Protezione Civile. La quota neve è in calo fino a 1.700 metri sulle Alpi occidentali, dove il manto nevoso supererà il metro dai 2.300-2.500 metri. A Torino il forte vento delle ultime ore ha fatto cadere copiosamente le foglie presenti nei viali e nei corsi alberati. Le squadre del Comune sono già al lavoro per evitare l’effetto “poltiglia” che si potrebbe verificare a causa delle foglie inzuppate dalla pioggia, che coprono gran parte delle strade cittadine, anche in prossimità delle fermate di bus e metropolitana, creando disagio.
Su 148 presenti, sono stati solo 79 i sì, invece dei
“Seminiamo sicurezza. Un fiore per Vito” è lo slogan del corteo di studenti che ha sfilato per le vie del centro di Torino, in memoria di Vito Scafidi