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Torino in verticale, la nuova cartolina della città

foto04Bisognerà abituarsi all’idea che la città che vedranno e vivranno le nuove generazioni sarà molto diversa da quella  delle nostre cartoline. Se sarà una fotografia più bella e suggestiva oppure più insignificante e disarmonica, potrà essere solo il tempo a dirlo

grattacielo littorioPer chi fosse troppo legato alle tradizioni e per chi non amasse molto il detto “le cose cambiano”, forse è giunto il momento di rassegnarsi e di accettare il fatto che non siano solo le “cose” a cambiare, ma addirittura intere città. Ed è proprio il cambiamento che sta avendo il ruolo da protagonista a Torino. In pochi anni (se tutti i progetti verranno approvati e realizzati) i torinesi vedranno sorgere nella loro città ben otto grattacieli; e così la capitale sabauda sarà costretta ad abbandonare la sua famosa etichetta di “città barocca”, lasciando il posto ad una più moderna e futurista struttura urbanistica.

 

Al momento le strutture in costruzione sono solo due: la torre unica degli uffici regionali firmata Massimiliano Fuksas, ed il grattacielo di Intesa Sanpaolo che porta la firma di Renzo Piano. La prima, situata tra l’ arco olimpico e l’Oval (zona Lingotto), una volta terminata diventerà la struttura più alta d’ Italia, arrivando a toccare i 205 metri d’altezza. Dovrà essere operativa già per il 2015, anno in cui è previsto il trasloco dei duemila dipendenti della Regione oggi dislocati in 27 sedi; quindi, nonostante i lavori siano iniziati da poco più di due anni, e nonostante si tratti dell’Italia, non c’è da stupirsi che stia lievitando con la velocità di una focaccia precotta.grattacielo sanpaolo

 

La torre della Regione sta iniziando dunque a rivaleggiare con il grattacielo Sanpaolo ormai quasi completato e pronto per essere attivo. Situato tra corso Inghilterra e corso Vittorio, il progetto di Piano, ha incontrato nel corso della sua realizzazione parecchi ostacoli: come dimenticare i gruppi di manifestanti che tra il 2008 ed il 2009 invasero più volte l’area adibita alla costruzione cercando di sabotare i lavori. Fortunatamente oppure no (dipende dai punti di vista) le varie manifestazioni sono servite a poco, infatti, già agli inizi del prossimo anno gli impiegati della banca (ne sono previsti circa 100 per piano) potranno trasferirsi nei loro nuovi uffici.grattacielo regione

 

Voluto simbolicamente dal Consiglio comunale un metro in meno della Mole, questo colosso di 166 metri avrà al suo interno anche un ristorante panoramico, una serra bioclimatica e al 37° piano una terrazza che -dicono- farà rimanere senza fiato. Ma la Torino verticale del futuro non si esaurirà con questi due giganti, infatti come già accennato prima, da qui al 2020 potrebbero prendere vita altre sei torri. La prima potrebbe essere proprio la gemellina del grattacielo Sanpaolo, la “torre degli uffici delle ferrovie”; il piano regolatore la prevede infatti con identica altezza del nuovo edificio Sanpaolo.

 

Un’altra torre, per la quale sono già stati venduti all’asta i diritti edificatori di 30 mila metri quadri di superficie, si svilupperà nei pressi di Piazza Marmolada. La costruzione di queste e delle altre torri è prevista dal piano regolatore e la divisione Urbanistica del Comune sta lavorando da tempo a quello che risulta forse oggi il più grande ostacolo: trovare gli investitori ed affidare i progetti. Che ci piaccia o no, bisognerà abituarsi all’idea che la città che vedranno e vivranno le nuove generazioni sarà molto diversa dalla Torino delle nostre cartoline. Se sarà una cartolina più bella e suggestiva oppure più insignificante e disarmonica, potrà essere solo il tempo a dirlo; l’unica certezza che oggi possiamo avere è che, dalla cima di quelle torri, “il cielo sopra Torino” ci sembrerà molto più vicino ma sarà comunque sempre lo stesso.

 

Simona Pili Stella

 

(Foto: il Torinese)

 

A rischio il sogno parisien dei Murazzi

 Il solerte dirigente del Suolo pubblico ha stoppato il progetto: i dehors previsti dalla delibera potrebbero non essere conformi al nuovo piano per l’arredo pubblico. La palla passa al sindaco Fassino. Riuscirà a sbrogliare la matassa?

 

murazziA Palazzo Civico ci vanno molto ma molto cauti. Dopo l’infortunio dell’inchiesta sui Murazzi, tutti i particolari devono essere presi in esame con estrema attenzione. E così, quello che era stata annunciato come il nuovo corso della movida torinese, rischia di restare impantanato a causa di un cavillo burocratico. L’assessore Mangone, con il sostegno del collega Braccialarghe, aveva predisposto la delibera che avrebbe consentito dai prossimi giorni di far aprire i locali lungo il Po già a partire dal pomeriggio, per consentire a torinesi e turisti di godersi il lungofiume, come se si trattasse della Senna parigina. tra una passeggiata e un drink.

 

Sarebbero pronti ad aprire anche caffè e ristorantini di qualità, per dare un nuovo tono alla zona. Ma il solerte dirigente del Suolo pubblico ha stoppato il sogno parisien: i dehors previsti dalla delibera potrebbero non essere conformi al nuovo piano per l’arredo pubblico.Ora la palla passa al sindaco Fassino. Riuscirà a sbrogliare la matassa?

 

Nel frattempo, il prossimo 17 luglio si terrà l’udienza preliminare in tribunale per i funzionari comunali e per l’allora assessore Alessandro Altamura, proprio in relazione ai canoni mai riscossi da palazzo Civico. A tale proposito, è contestata anche una delibera di sette anni fa attraverso la quale, invece di imporre lo sfratto ai gestori morosi, gli si proponeva uno sconto del 25% sui canoni. Nella vicenda, su cui ha indagato il pm Andrea Padalino è rimasto impigliato anche l’ex manager della Città, Cesare Vaciago.

 

A dicembre, invece, si aprirà il processo ad alcuni gestori che , si è scoperto durante le indagini, avevano realizzato abusi edilizi con l’allestimento di dehors, scale e altre opere non consentite. A tutto ciò si aggiungono le contestazioni per i decibel troppo alti (ma in questo caso il processo slitta tra un anno)  da cui tutto iniziò.

 

(Foto; il Torinese)

 

 

Superchiampa incontra Fassino, primi passi “in famiglia” per il governatore

EDITORIALE – Alle prese con le spine legate alla composizione della Giunta, Chiamparino dovrà subito mettersi al lavoro per affrontare questioni “toste”: la sanità e i suoi conti, l’impiego dei fondi europei, il futuro di Fiat inteso come : “cerchiamo di non farla proprio scappare del tutto da Torino”. E poi i trasporti, la cultura e il turismo

 

chiampafassinoQuando nel 2010 Roberto Cota venne eletto governatore, il primo giro di “ambientazione” nei meandri – o sarebbe meglio dire gironi? –  regionali che, in seguito,  gli si sarebbero rivelati fatali glielo fece fare Enzo Ghigo: novello “Virgilio” propostosi come guida,  forte della sua esperienza di presidente del Piemonte per un decennio. Cota ha telefonato a Superchiampa per congratularsi della vittoria ma chissà se lo accompagnerà a visitare le sedi regionali e a conoscere i dirigenti e funzionari. Forse sarebbe pretendere troppo da entrambi.

 

Intanto Chiamparino ha iniziato il suo tour pre-insediamento incontrando il collega-compagno istituzionale e di partito Piero Fassino, suo successore alla carica di primo cittadino. Un incontro politico e di cortesia anche con il segretario regionale democratico Davide Gariglio, mister preferenza di queste elezioni, con i suoi 14 mila voti. Insomma, per iniziare l’esplorazione del suo nuovo ruolo, il presidente ha scelto un approccio “tutto in famiglia”. 

 

Alle prese con le prime spine legate alla composizione della Giunta, Chiamparino dovrà subito mettersi al lavoro per affrontare questioni “toste”: la sanità e i suoi conti (si è appena dimesso il direttore regionale Sergio Morgagni), l’impiego dei fondi europei, il futuro di Fiat inteso come : “cerchiamo di non farla proprio scappare del tutto da Torino”. E poi i trasporti, la cultura e il turismo in vista di Expo 2015, dove il Piemonte deve cercare di lasciare la propria traccia. Questione di pochi giorni e ci sarà la proclamazione ufficiale del governatore e del suo “listino”. A seguire, quella del nuovo Consiglio regionale. E chi vivrà vedrà.

 

Cristiano Bussola

 

(Foto: Consiglio Regionale del Piemonte)

La cortesia di Fassino è una stangata da 650 milioni

palazzo civicoPer carità, spiegano da Palazzo Civico, non si tratta di un sollecito di pagamento ma soltanto di una gentilezza rivolta ai contribuenti

 

La chiamano Iuc – imposta unica comunale (e scade domani) , forse per mascherare il fatto che di imposte ne racchiude ben tre: tassa rifiuti, tassa servizi indivisibili e Imu. Il Comune, per spiegare ai cittadini di che morte dovranno morire ha imbucato centinaia di migliaia di lettere con le istruzioni del caso su come pagare le imposte.

 

Per carità, spiegano da Palazzo Civico, non si tratta di un sollecito di pagamento ma soltanto di un “cortesia”, rivolta ai contribuenti. Il salasso municipale ammonterebbe, secondo calcoli fatti, a oltre 650 milioni di euro. Entro il 31 maggio la prima scadenza: il versamento del primo importo Tasi. Poi toccherà a Tasi e Imu sulle seconde case.

 

Sulle prime case la tassa è mascherata dall’imposta sui servizi indivisibili (scadenze il 16 giugno e a dicembre). Esentate quest’anno, per quanto riguarda l’Imu, le abitazioni che non rientrano nelle “categorie di lusso”. Per le seconde case l’aliquota da applicare sarà quella ordinaria del 10,6 per mille. Chi non pagherà l’Imu vererà una tassa sui servizi indivisibili, con aliquota del 3,3 per mille.

 

Cortesia per cortesia tanto valeva, – sottolinea il quotidiano Libero in edicola questa mattina – che il Comune,visto che conosceva gli indirizzi, oltre alle istruzioni per l’uso indicasse nella missiva  anche l’importo preciso da pagare.

 

(foto: il Torinese)

Gran valzer delle poltrone: troppo poche per troppi pretendenti

Tanti gli augusti deretani ma pochi i posti. Il neogovernatore  ha già annunciato il superassessorato allo Sviluppo che comprenderà tutte insieme le deleghe di  Industria, Università e innovazione.   E, in omaggio all’imperante  politically correct di genere, almeno quattro posti saranno al femminile. In Municipio la poltrona da assegnare è soltanto una: quella prestigiosa del Presidente del Consiglio. Chi sostituirà Ferraris?

 

regione giuntaSuperchiampa lo ha ribadito in più occasioni, vuole fare in fretta. Dieci giorni per dieci assessorati nella nuova Giunta regionale. E, in omaggio all’imperante  politically correct di genere, almeno quattro posti saranno al femminile. Nel frattempo, in casa Fassino la maggioranza è alle prese con la disfida per il successore del presidente del Consiglio comunale, ora che Giovanni Maria Ferraris è stato eletto in Regione. Ma andiamo per ordine. 

 

 Il neogovernatore  ha già annunciato il superassessorato allo Sviluppo che comprenderà tutte insieme le deleghe di  Industria, Università e innovazione. L’incarico potrebbe andare a Paolo Bertolino, segretario di Unioncamere Piemonte. ma non mancano certo gli aspiranti ad un posto tanto ambito. L’assessore provinciale Carlo Chiama o l’ex segretario regionale Pd Gianfranco Morgando potrebbero invece aggiudicarsi il Lavoro e la Formazione professionale. La Sanità, altro posto chiave, andrebbe al presidente della Provincia in fase di scioglimento (la provincia) Antonio Saitta oppure al Morgando di cui sopra o al consigliere Nino Boeti, già sindaco di Rivoli. Cultura, Istruzione, Giovani e Sport sarebbero appannaggio di una madame. consiglio campana

 

La scelta, tra Gianna Pentenero (già assessore nella Giunta di Mercedes Bresso) e Antonella Parigi, anima del Circolo dei lettori.  Il consigliere uscente e rientrante Mauro Laus è accreditato  per il Turismo, che Chiamparino vorrebbe rilanciare come assessorato strategico. La montagna a chi di montagna s’intende: Antonio Ferrentino, e l’Agricoltura a Giorgio Ferrero. Il capogruppo Pd uscente – sanguigno e battagliero-  , Aldo Reschigna da Verbania, si contende il nuovo e pesantissimo dicastero alla Logistica con il novarese Alberto Valmaggia.

 

A Palazzo Civico la poltrona da assegnare è soltanto una: quella prestigiosa del Presidente del Consiglio municipale. Chi sostituirà Ferraris? Sarà un esponente dei Moderati come lui? Allora si tratterebbe di scegliere tra Barbara Cervetti, Domenico Porcino o Piera Levi Montalcini. Ma il Pd avanza pretese e i candidati dem al posto più prestigioso della Sala Rossa pare siano due: Marta Levi e Mimmo Carretta.palazzo civico

 

In Regione e in Comune il problema , più che politico, è di affollamento: troppi augusti deretani per poche poltrone.

 

(Foto: il Torinese)

“Natura morta in un fosso”, un noir che fa riflettere

 
Lo spettacolo è un alternarsi di monologhi incastrati l’uno nell’ altro che si susseguono senza soluzione di continuità. In questo modo la storia prende vita da sei punti di vista diversi, fino a convogliarli tutti nella soluzione finale

araldo“Natura Morta in un Fosso” di Fausto Paravidino narra  l’indagine sul cruento omicidio di una ragazza, trovata in un fosso nuda e picchiata a morte. Un ispettore cinico e caffeinomane tenta di tirare le fila di un giallo noir, metropolitano, poeticamente contemporaneo. La rappresentazione teatrale intende proporsi come spaccato del mondo reale, dove il dolore invece che sconvolgere fa notizia.

 

Lo spettacolo è un alternarsi di monologhi, incastrati omogeneamente l’uno nell’ altro che si susseguono senza soluzione di continuità. In questo modo la storia prende vita da sei punti di vista diversi, fino a convogliarli tutti nella soluzione finale.

 

La regia si basa su principi cinematografici che rendono il ritmo dello spettacolo serrato e compatto, molto curata è la fotografia di ogni singola scena, che si frammenta in una svariata serie di immagini che restituiscono la dimensione profonda del personaggio.

 

(Fonte: Teatro Araldo)

 

Con Enrico Ruscelli (Boy) Edoardo Lomazzi (Pusher) Irma Ridolfini (Bitch) Barbara Pecci (Mother) Igor Pitturi (Boyfriend) Gabriele Tesauri (Cop) Alice Melloni (Girl)

Regia: Edoardo Lomazzi – Info e prenotazioni 011.207.58.59  –  biglietteria@teatroaraldo.it. Il 30 maggio al Teatro Araldo, via Chiomonte.

 

A parole tutti per Fiat ma la Fiom gela gli entusiasmi

Marchionne e Elkann promettono l’impegno in Italia. E Chiamparino giura che la salvaguardia di Fiat è tra i  suoi primi pensieri di governatore.  Il leader Fiom Landini, però, gela tutti: ” non ci sono ancora  risposte sull’applicazione del  piano aziendale”

 

lingoto fiatLa salvaguardia di Fiat è tra i primi pensieri del nuovo governatore/sindaco del Piemonte. Le prime dichiarazioni del dopo vittoria pronunciate da Sergio Chiamparino vanno in questa direzione. Chiamparino , quando era ancora nelle vesti di politico prestato alla banche, al vertice della Compagnia di Sanpaolo, era stato uno dei più convinti sostenitori del nuovo corso di globalizzazione di Fca. Ora, come presidente di tutti i piemontesi deve pensare un po’ di più alla Fiat domestica e all’impatto che questa potrà avere sul tessuto sociale torinese.

 

Ma al Lingotto, intanto,  che succede? Il sogno di Sergio Marchionne, quello  di fare le cose in grande per lasciare un segno nella Storia con la S maiuscola e nell’economia, era stato annunciato urbi et orbi dallo stesso ad di Fiat-Chrysler poche settimane fa in occasione della presentazione del piano quinquennale di Fca.  In piena sintonia con il “collega di lavoro”,  John Elkann,  presidente Exor, la scorsa  settimana  ha parlato agli azionisti lanciando un  messaggio rassicurante: “prevediamo  il totale  utilizzo degli impianti italiani e l’impiego di tutta  forza lavoro, poichè la  componente italiana  è importante e ha grandi possibilità di sviluppo ”.MIRAFIORI FACCIATA

 

A stroncare – almeno parzialmente, gli entusiasmi dei vertici aziendali ci ha pensato  il segretario della Fiom, Maurizio Landini, all’incontro sul Piano Fiat promosso ieri a Torino:  “positivo l’ incontro e la ripresa delle relazioni, – ha detto –  ma ci sono ancora molte preoccupazioni e  dubbi.  L’azienda ha assicurato  che garantirà la piena occupazione degli stabilimenti italiani, ma non ci sono per ora  risposte sull’applicazione di questo piano”. La palla passa di nuovo a Fiat.

 

CB

 

(Foto; il Torinese)

 

Le Blue Dolls per rievocare il passato

Tre vivaci cantanti e ballerine rivisitano  l’atmosfera e le suggestioni dei tempi passati con le canzoni italiane del periodo compreso tra gli anni ’30 e ’60

 

blue dolls E’ uno spettacolo musicale sul tema del Ricordo, che viene organizzato due volte all’ anno, in primavera e autunno.

 

 La tradizionale serata di primavera,  promossa da Socrem Torino, da sempre sostenitrice del culto della memoria,  prevede il brillante show delle Blue Dolls  

 

Sono tre vivaci cantanti e ballerine che rievocano l’atmosfera e le suggestioni dei tempi passati con le canzoni italiane del periodo compreso tra gli anni ’30 e ’60. L’iniziativa è offerta gratuitamente e aperta a tutti.

 

Giovedì 29 maggio ore 21 – Teatro San Giuseppe Via Andrea Doria 18, Torino

Lo spettacolo è GRATUITO ma è richiesta la prenotazione. Prenotazioni e info:  tel. 0115812370 

 

Delitto del pusher, tre fermi. E resta in cella il “mozzaorecchie” del tram 4

Il nostro giornale ha sollevato pochi giorni fa un altro fenomeno preoccupante: quello del degrado della Crocetta.  In particolare in Piazza D’Armi  ci si imbatte  in malviventi che si nascondono tra i rami degli alberi. E le colonnine SOS sono ancora fuori uso. In compenso calano le rapine in banca in tutto il Piemonte

 

POLIZIA CROCETTALa notizia buona (fonte Abi) è che sono in calo le rapine in banca nel territorio regionale. Sei, infatti,  i colpi messi a segno in Piemonte rispetto ai 30 dello stesso periodo nel  2013. La diminuzione è dell’80%. Quella cattiva, più che una notizia è lo stato dell’arte riguardo agli episodi di criminalità grande e piccola che vedono Torino protagonista. E’ di ieri l’annuncio da parte della polizia che sono stati fermati tre uomini  per l’assassinio dello spacciatore gabonese Moussa Seck, il ventiquatrenne ammazzato a sangue freddo la scorsa settimana a San Salvario, in via Ormea, nel pieno della movida del sabato. L’omicidio, fortunatamente, era stato ripreso da una telecamera  che ha consentito di svolgere indagini approfondite.

 

Altro episodio sconcertante (si veda la nostra rubrica Brevi di cronaca), quello che ha coinvolto il malcapitato controllore della linea 4 del tram, al quale è stato staccato a morsi un orecchio da un ventenne violento che non aveva pagato il biglietto. Anche in questo caso il colpevole è in cella. Il nostro giornale ha sollevato pochi giorni fa un altro fenomeno preoccupante: quello del degrado della zona “chic” di Torino, la Crocetta.  In particolare, ai confini con il Parco Cavalieri di Vittorio Veneto, meglio noto come Piazza D’Armi, e come segnalato più volte dagli abitanti del quartiere anche ai vari corpi delle forze dell’ordine , ci si imbatte  in malviventi che si nascondono tra i  rami degli alberi.  Da segnalare poi che le colonnine SOS installate nel parco dello Stadio Olimpico (foto scattata questa mattina) sono sempre fuori uso.colonninacarabinieri

 

Ecco cosa avevamo scritto nel nostro articolo: “Ci sono diverse testimonianze di cittadini che sono stati letteralmente terrorizzati da ubriaconi, tossici e spacciatori che hanno tentato di adescare minorenni all’uscita delle scuole presenti nei paraggi . E non si contano più nemmeno le lamentele degli automobilisti che in coda ai semafori dell’incrocio di Corso Montelungo vengono richiamati attraverso colpi sul finestrino dell’ auto da uomini scalzi, sporchi, coperti solo da un cappotto malandato che lascia intravedere le nudità, che lasciano i loro escrementi nei prati intorno alle case, sotto gli occhi allibiti dei residenti, e che alla fine del “turno di lavoro” estraggono abiti puliti da zaini nascosti tra gli alberi per far ritorno alla loro dimora.  Molte volte le vittime dell’insistenza cedono a  richieste di danaro da parte di questi soggetti”.

 

Non per fare gli allarmisti a tutti i costi, ma situazioni simili non sono tollerabili e sono senza dubbio preoccupanti. Rinnoviamo  quindi un appello alle istituzioni, affinché cerchino un approccio serio e concreto al problema.

 

(Foto: il Torinese)

 

 

The day after: la Regione tra trombati eccellenti e new entry

Il disastro più disastroso è targato Ncd. L’ambizioso viceministro della Giustizia Enrico Costa, plenipotenziario alfaniano in Piemonte, aveva pronosticato il crollo forzista. Ma il crollo lo ha avuto il suo Nuovo centrodestra, abortito sul nascere. Più a destra, Marrone vincitore sorprende fratelli e sorelle d’Italia. Superpattuglione Pd in aula

 

CHIAMPARINO FASSINOPorta il nome di effetto ChiampaRenzi lo tsunami elettorale che ha travolto tutto il centrodestra assegnando una vittoria più che netta al “sindaco di tutti i piemontesi”, come si è autodefinito Sergio Chiamparino la notte delle elezioni. Entro 10 giorni – ha promesso – la sua nuova squadra di governo sarà pronta. E non ci sarà nemmeno quel rischio di ingovernabilità tanto temuto da tutti gli osservatori  politici e giornalistici (compreso il “Torinese), visto che la maggioranza del centrosinistra è nettissima. Ma quante sorprese, nel nuovo parlamento regionale. con reg lascaris

 

Il disastro più disastroso è targato Ncd. L’ambizioso viceministro della Giustizia Enrico Costa, plenipotenziario alfaniano in Piemonte, aveva previsto il crollo di Forza italia. Ma il crollo lo ha avuto il suo Nuovo centrodestra, abortito sul nascere tanto che  non ha raggiunto il quorum del 3% necessario per un seggio in Consiglio regionale. Il misero 2,5 racimolato ha così tagliato fuori da palazzo Lascaris l’enfant prodige del centrodestra Michele Coppola, assessore regionale alla Cultura che si trova estromesso dai giochi politici all’istante. “Ah, – penserà – se non avessi mollato Forza Italia”. Peraltro Coppola, al di là delle previsioni dei più, ha  trovato un osso duro in Giampiero Leo, suo predecessore alla guida della Cultura regionale e candidato anch’egli in Ncd: tra i due è stato fino all’ultimo un testa a testa per le preferenze.chiamp pik bonus

 

La sorpresona, però,  è arrivata in casa Fratelli d’Italia: il leader locale Agostino Ghiglia, assessore uscente della Giunta di Roberto Cota nonché candidato non eletto alle Europee, ha visto “espellere” dall’Assemblea il suo collega di governo Roberto Ravello e il vicepresidente del consiglio subalpino Fabrizio Comba. A quest’ultimo, uscito indenne da Rimborsopoli, non è bastato promuovere il termine “onestà”  a destra e manca su manifesti e santini elettorali. Vincitore dell’unico seggio in palio per FdI è stato dunque il giovane consigliere comunale Maurizio Marrone (detto Mattone, sui manifesti, per fare il verso al suo slogan elettorale: “Insieme, mattone su mattone). E che  mattone. Sì,  sulla testa dei suoi avversari interni al partito, fratelli e sorelle.  In area  padana, invece, a Torino la Lega elegge Alessandro Benvenuto. manifesti elezioni

 

Lotta all’ultimo sangue in  casa berlusconiana. Alla fine entrano in Consiglio Daniela Ruffino (patrocinata dall’ex deputato Osvaldo Napoli), Claudia Porchietto rientrata appena in tempo in Fi da Ncd e il suo collega assessore Gianluca Vignale. Non ce l’ha fatta, anche se si è battuto con impegno Andrea Tronzano, primo escluso.  Altri esclusi eccellenti: Mino Giachino, già sottosegretario di Berlusconi  (di cui Giachino – che tra l’altro ha la stessa tinta di capelli dell’ex cav.- affermava di essere la voce in Piemonte ) aveva fondato circa 600 Club Forza Silvio sul territorio. Ha ottenuto un paio di voti per ogni  club. Un po’ pochino per essere eletto in Regione. Tagliati fuori anche il rampante Carlo Giacometto e l’ex segretario provinciale azzurro Andrea  Fluttero.

 

razziIl primo ed unico eletto dei Moderati di Giacomo Portas è il presidente del Consiglio comunale Giovanni Maria Ferraris. Esclusa la capolista Piera Levi Montalcini.  Nella lista Chiamparino sono usciti Marco Giaccone e Alberto Valmaggia. Rientra in aula Monica Cerutti per Sel.  Sono 8 in tutto i seggi di M5S, Davide Bono in testa.

 

Nel pattuglione di 17 consiglieri dem il più votato è Davide Gariglio. Con lui rientrano in aula Gianna Pentenero, Mauro Laus e Nino Boeti. Anche il capogruppo Aldo Reschigna che era nel listino del presidente. Scelta Civica porta in Consiglio Alfredo Monaco.

 

E tra poco più di un mese, la prima seduta del nuovo Consiglio regionale. Auguri a chi entra e a chi esce.

 

CB

 

(Foto: il Torinese/Consiglio Regionale del Piemonte)