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Tutti al Bunker, c’è il party di Palm Wine

Appuntamento mensile per Bunker Sonidero, il party a cura di Palm Wine, il visual artist e dj milanese, resident e fondatore di questa serata ormai punto riferimento del clubbing torinese

 

bunkerDa sempre Torino è una città di sperimentazione e ricerca anche in campo musicale e, questa sera, con l’appuntamento al Bunker, di Via Nicolò Paganini 22, per la dodicesima edizione di Bunker Sonidero, le aspettative certamente non verranno deluse. Il party è stato concepito con l’obiettivo di aprire traiettorie musicali in maniera trasversale e transculturale, e la line up è sicuramente il modo più immediato per capire cosa intendono gli organizzatori.

 

Si inizia alle 22.00 con il live set Clap! Clap!, alter ego di Cristiano Crisci che ha recentemente pubblicato l’EP “Tambacounda” per l’etichetta inglese Black Acre records. Clap! Clap! è un tentativo di traduzione delle ritmiche tribali in chiave downtempo e bubbling. Un progetto incentrato sulla ricerca e campionamento delle tribù, band e cantanti provenienti dal continente africano. La sua tecnica distintiva è quella di riprodurre ritmi classici africani in modo contemporaneo, attraverso l’uso di drum machine e synth.

 

A continuare la serata sarà Geko Jones, l’ambasciatore del suono latino per eccellenza. Originario del Sud America, terra a cui è molto legato e di cui propone i ritmi, vive a New York. I suoi set sono sospesi tra percussioni afro-latine e linee di synth taglienti, i suoi beat sono pesanti e poliglotti grazie alle tante influenze vissute da Geko. Si andrà avanti fino alle 04.00 anche sulle proposte del resident dj della serata: Palm Wine, visual artist e dj, fondatore di Bunker Sonidero.

eb

 

Mediapartner Improvearts 

http://www.improvearts.net/bunker-sonidero-12-giovedi-5-giugno-2014/

 

 

Totoassessori, Pd alla riscossa: il Partitone chiede più posti in Giunta

L’offerta di Superchiampa di concedere al Pd solo 5 assessorati, pare proprio non andare giù al segretario dem Davide Gariglio (che, tra l’altro, si dice possa diventare vicepresidente della Regione). Il consigliere Mauro Laus potrebbe essere il nuovo presidente del Consiglio regionale

 

pd manifestoIl governatore non scherza quando dice che la sua Giunta prenderà vita entro 24 ore dalla sua proclamazione a presidente. Poichè i pieni poteri gli verranno conferiti probabilmente la prossima settimana, entro una manciata di giorni il Piemonte dovrebbe avere un nuovo governo. Nella coalizione di Sergio Chiamparino non mancano gli attriti: non tanto tra alleati, quanto all’interno dello stesso Pd.

 

Il Partitone può contare su ben 23 dei consiglieri della maggioranza di 32 a Palazzo Lascaris e l’offerta di Superchiampa di concedergli solo 5 assessorati, pare proprio non andare giù al segretario regionale dem Davide Gariglio (che, tra l’altro, si dice possa diventare vicepresidente della Regione). Il consigliere uscente e rientrante Mauro Laus potrebbe essere invece il nuovo presidente del Consiglio regionale.chiamparino camicia

 

Intanto, nel totoassessori, pare confermata  l’ipotesi di affidare la Cultura (con Giovani, Sport e Istruzione)  a una donna:  la scelta, tra Gianna Pentenero (già assessore nella Giunta di Mercedes Bresso) e Antonella Parigi, direttore del Circolo dei lettori. Il superassessorato allo Sviluppo che Chiamparino ha in mente dovrebbe raccogliere  tutte insieme le deleghe di  Industria, Università e innovazione ed essere assegnato a  Paolo Bertolino, segretario di Unioncamere Piemonte.  L’assessore provinciale Carlo Chiama o l’ex segretario regionale Pd Gianfranco Morgando potrebbero conquistare il Lavoro e la Formazione professionale. La Sanità, con tutti i suoi guai, andrebbe al presidente della Provincia  Antonio Saitta oppure a Morgando, o al consigliere Nino Boeti, già sindaco di Rivoli.

 

 La montagna sarebbe affidata ad Antonio Ferrentino (o Francesco Balocco, sindaco uscente di Fossano), e l’Agricoltura a Giorgio Ferrero. Il capogruppo Pd nella precedente legislatura , Aldo Reschigna, pare destinato a guidare la Logistica. In alternativa il novarese Alberto Valmaggia.

 

(Foto: il Torinese)

Francesco e la “munia quacia” testimonial del Piemonte

 Il Santo Padre, che non ha mai fatto mistero dell’attaccamento alle proprie radici,  ha usato il dialetto della sua antica terra di origine per attaccare quegli ipocriti che si mascherano dietro una facciata umile ma che, in realtà, non è tale

 

papaSi stima che in Argentina siano addirittura 6 milioni gli abitanti di origine piemontese, giunti in cerca di fortuna nell’America del Sud uno o due secoli fa e, successivamente, là stabilitisi con le proprie famiglie da intere generazioni.

 

 Non dovrebbe stupire, ma fa tanto “cool” per chi è  piemontese,  il fatto che Papa Francesco abbia usato, all’ udienza generale  l’espressione dialettale “munia quacia”, ( si pronuncia più o meno “mugna”) traducibile con “aspetto da acqua cheta”, prostrata e dimessa almeno all’apparenza. Il santo padre, che non ha mai fatto mistero dell’attaccamento alle proprie radici,  ha usato lo “slang” della sua antica terra di origine per attaccare quegli ipocriti che si mascherano dietro una facciata umile ma che, in realtà, non è tale.

 

Un grande comunicatore, bisogna riconoscerlo. In fondo è stato (inconsapevole?) testimonial del Piemonte e della sua cultura. E da oggi risulterà – se possibile – ancora più simpatico e vicino a noi piemontesi.

 

CB

Scandalo Expo, con il “compagno G” torna in ballo il Pd

fotoManca meno di un anno alla mega kermesse internazionale e gli scandali  certo non giovano al completamento delle opere che sono in ritardo

 

Dopo i sette arresti del maggio scorso per le presunte tangenti sugli appalti di Expo, il premier Matteo Renzi ha avuto un lungo incontro a Palazzo Chigi con Giuseppe Sala, responsabile dell’evento del 2015. Manca meno di un anno alla mega kermesse internazionale e gli scandali  certo non giovano al completamento delle opere che sono in ritardo.

 

Sul fronte giudiziario, intanto, emergono da “Repubblica” nuovi elementi. Il quotidiano parla delle dichiarazioni messe a verbale dall’imprenditore vicentino Enrico Maltauro, titolare dell’omonima impresa di costruzioni, uno degli arrestati, secondo il quale i rapporti con i politici – da destra a sinistra – tenuti  da Gianstefano Figerio (politico lombardo agli arresti) e il “compagno G” Primo Greganti, anche lui in cella, erano diversi.

 

Stando alle dichairazioni riportate dal quotidiano, Frigerio teneva i contatti direttamente con Arcore, mentre Greganti curava i rapporti con il Pd. Maltauro, pur dichiarando di non avere visto nulla di persona, avrebbe anche detto di avere sentito nello studio milanese di Frigerio , che i contatti di Greganti erano con Piero Fassino, Pierluigi Bersani e altri del pd. Al momento, nell’ambito dell’inchiesta, non sarebbero previsti nuovi indagati.

 

 

Lo Stabile debutta al Museo Egizio

Le migliori produzioni del teatro italiano e  i più interessanti testi della drammaturgia classica e contemporanea prodotti in questa stagione, diretti dai più apprezzati registi e interpretati dai principali protagonisti della scena

 

teatro stabileNovità prestigiose e spettacoli all’insegna dei grandi autori teatrali – da Shakespeare a  Moliere- per la Stagione 2014/2015 del Teatro Stabile di Torino. Durante l’ Expo di Milano , due spettacoli si terranno nella suggestiva ambientazione del cortile del Museo Egizio.

 

Ecco, di seguito, il comunicato stampa del Teatro stabile sulla Stagione 2014/15:

 

«La presentazione di un nuovo cartellone – dichiara Evelina Christillin, Presidente del Teatro Stabile – offre l’occasione per fare bilanci ed esporre i piani strategici per il futuro. Riguardo al passato prossimo, possiamo qui ricordare i successi di una stagione che si è aperta con sei premi della critica e si è conclusa con un aumento degli incassi da bigliettazione (euro 1,6 milioni), un fatturato in crescita per la vendita dei nostri spettacoli in tournée (euro 1,7 milioni), un record di abbonati (16.050), un equilibrio perfetto tra contributi pubblici e altri ricavi, un consuntivo in pareggio a euro 13,7 milioni. Forti di questo buon viatico, ci prepariamo quindi ad affrontare i traguardi che attendono lo Stabile nel 2015: prima di tutto il 60° anniversario dalla sua fondazione (era il 27 maggio 1955), quindi l’entrata in vigore del nuovo decreto ministeriale – in via di approvazione – che dovrebbe riconoscere al nostro Teatro lo status di nazionale».

 

Il Teatro Stabile di Torino proporrà nel cartellone 2014/2015 le migliori produzioni del teatro italiano, presentando nei suoi spazi i più interessanti testi della drammaturgia classica e contemporanea prodotti in questa stagione, diretti dai più apprezzati registi e interpretati dai principali protagonisti della scena, tra cui: Giorgio Barberio Corsetti, Giuseppe Battiston, Carlo Cecchi, Giuseppe Cederna, Arturo Cirillo, Cristina Comencini, Laura Curino, Emma Dante, Roberto De Francesco, Andrea De Rosa, Jurij Ferrini, Angela Finocchiaro, Iaia Forte, Alessandro Gassmann, Paolo Graziosi, Gabriele Lavia, Giuliana Lojodice, Sandro Lombardi, Laura Marinoni, Maria Amelia Monti, Enzo Moscato, Silvio Orlando, Umberto Orsini, Eros Pagni, Marco Paolini, Michele Placido, Claudio Santamaria, Toni e Peppe Servillo, Serena Sinigaglia, Tullio Solenghi, Federico Tiezzi, Filippo Timi…. Anche quest’anno la programmazione sarà qualitativamente di alto profilo e come sempre ricca di proposte: fra ottobre 2014 e luglio 2015 saranno infatti 46 gli spettacoli fra produzioni e ospitalità.

 

Grande entusiasmo ha suscitato nella Stagione 2013/2014 il progetto sulla drammaturgia tedesca a dimostrazione che Torino è città pienamente europea anche dal punto di vista teatrale ed è, anche per questo, che la nuova programmazione si apre ad alcune esperienze forti del teatro internazionale, per dare forma ad un cartellone di grande interesse in cui spicca la presenza di tre registi di fama mondiale come Declan Donnellan, Meng Jinghui e Christoph Marthaler. Il crescente processo di internazionalizzazione dello Stabile è ulteriormente sottolineato dalla “esportazione” delle sue produzioni. Questa volta sarà la Cina ad ospitare uno spettacolo dello Stabile, Gl’innamorati di Goldoni – in collaborazione con la giovane compagnia piemontese Il Mulino di Amleto – che debutterà nel mese di settembre a Pechino nell’ambito del Beijing Fringe Festival. Sempre in quest’ottica prosegue la significativa collaborazione con il Festival Torinodanza che porterà nei teatri della nostra città il meglio della danza internazionale con spettacoli provenienti da 7 diversi paesi (Australia, Belgio, Cina, Francia, Israele, Italia e Spagna) e con cui lo Stabile condividerà il progetto di ospitare per la prima volta in Italia la National Theatre Company of China con lo spettacolo Rhinoceros in Love.

 

Il Teatro Stabile continua a consolidare i suoi rapporti col tessuto culturale cittadino e del territorio sia attraverso una fitta rete di collaborazioni con le istituzioni – dalla Scuola Holden al Museo Egizio, dal Museo del Cinema al Circolo dei lettori e al Festival delle Colline Torinesi – sia attraverso la collaborazione con gli artisti coinvolti nel progetto produttivo, con quelli ospiti della programmazione e con le compagnie del Sistema Teatro Torino, che eroga quotidianamente servizi, consulenza e sostegno.teatro stabile 2

 

«Una stagione speciale – dichiara Mario Martone, Direttore del Teatro Stabile di Torino – quella che presentiamo, ricca di produzioni importanti e coraggiose, volta a onorare il sessantesimo compleanno dello Stabile, oltre che la sua auspicata trasformazione in Teatro Nazionale. Un cartellone di questa portata è stato reso possibile da sette anni di lavoro di squadra che hanno dato all’istituzione una fisionomia del tutto peculiare nel panorama del teatro italiano». Nel nuovo cartellone il Teatro Stabile proporrà un progetto produttivo di ampio respiro che mantiene la propria attenzione al territorio: 10 tra produzioni e coproduzioni, di cui 8 nuovi allestimenti e 2 riprese. Prosegue Mario Martone: «da Laura Curino a Andrea De Rosa, da Jurij Ferrini a Valter Malosti, abbiamo innanzitutto voluto schierare alcuni dei nomi che in queste stagioni hanno contribuito con forza a formare l’identità del nostro teatro, e poi abbiamo aperto le porte a una regista bravissima come Serena Sinigaglia. Quanto a me, sono felice di potermi inserire nel gruppo e riuscire a realizzare il mio terzo spettacolo per lo Stabile, Carmen».

 

Olé, Fassino “ambasciatore” a Madrid: per Superchiampa Expo è strategica

chiampafassinoMilano attende 6 milioni di visitatori. Sarebbe già un successo intercettarne una parte significativa. Il viaggio del primo cittadino (dal 2 al 4 giugno), non è l’unica missione all’estero dei rappresentati istituzionali tricolori

 

Il neogovernatore l’aveva detto fin dal giorno del trionfo elettorale: il Piemonte dovrà essere protagonista in occasione di Expo 2015. E i propositi di Sergio Chiamparino devono essere stati presi molto sul serio dal sindaco di Torino, Piero Fassino, che è andato a fare da ambasciatore della città a Madrid. Il viaggio del primo cittadino (dal 2 al 4 giugno), non è l’unica missione all’estero dei rappresentati istituzionali italiani per promuovere il Sistema Italia in vista dell’esposizione internazionale milanese.

 

Per esempio, anche il presidente lombardo Roberto Maroni è stato a Berna, nella vicina Svizzera. Mentre il collega milanese di Fassino, Giuliano Pisapia è volato a Dubai dove, nella  succursale degli Emirati della torinese Eataly, ha decantato le bellezze e le prodezze meneghine. In tutto, i Paesi che hanno ospitato le delegazioni italiane sono stati 16. L’evento del 2015 è troppo importante e il tour dei nostri rappresentanti politici può essere utile a dare una boccata di ossigeno all’economia tricolore ancora in fase stagnante.

 

Nel frattempo ci affidiamo all’azione diplomatica di Fassino che,  all’Istituto Italiano di Cultura di Madrid in Calle Mayor, presenta la serata dal tema: “Torino, una città da scoprire, cultura, arte, economia, turismo e innovazione”. L’evento promozionale del Comune è stato  organizzato con il supporto di Turismo Torino per illustrare i programmi, le opportunità di relazioni, cooperazione, e  investimenti che la città  della Mole offre.

 

Mancano 11 mesi al grande evento. Torino e il Piemonte sapranno promuovere degnamente il proprio patrimonio di eccellenze industriali, culturali e turistiche? Milano attende 6 milioni di visitatori. Sarebbe già un successo intercettarne una parte significativa.

 

(Foto: Consiglio Regionale del Piemonte)

Corazzata Pd pigliatutto? Superchiampa rassicura i partitini

con reg lascarisTotoassessori agli sgoccioli. I Moderati, con Giovanni Maria Ferraris e Carla Chiapello, Sel  con Monica Cerutti e Marco Grimaldi e, infine, Scelta civica con Alfredo Monaco e Gabriele Molinari: anche per loro ci sarà spazio nei ruoli di governo o ai vertici dell’Assemblea consiliare

 

La corazzata Pd, il partitone guida della nuova Regione targata Superchiampa, ha le sue pretese. Ma il governatore, in questi ultimi giorni di consultazioni con i partiti della sua coalizione, spende parole rassicuranti per i gruppi più piccoli. I Moderati, con Giovanni Maria Ferraris e Carla Chiapello, Sel  con Monica Cerutti e Marco Grimaldi e, infine, Scelta civica con Alfredo Monaco e Gabriele Molinari: anche per loro ci sarà spazio nei ruoli di governo o ai vertici dell’Assemblea consiliare.

 

Nel totoassessori, gioco in fase di conclusione,  sta prendendo sempre più quota l’ipotesi di affidare la Cultura (con Giovani, Sport e Istruzione) che fu di Michele Coppola a una donna:  la scelta, tra Gianna Pentenero (già assessore nella Giunta di Mercedes Bresso) e Antonella Parigi, direttore del Circolo dei lettori. Il superassessorato allo Sviluppo che Chiamparino ha in mente dovrebbe raccogliere  tutte insieme le deleghe di  Industria, Università e innovazione. Molto quotato  Paolo Bertolino, segretario di Unioncamere Piemonte.  L’assessore provinciale Carlo Chiama o l’ex segretario regionale Pd Gianfranco Morgando potrebbero conquistare il Lavoro e la Formazione professionale. La Sanità, altro posto chiave, andrebbe al presidente della Provincia  Antonio Saitta oppure a Morgando, o al consigliere Nino Boeti, già sindaco di Rivoli.

 

Il consigliere uscente e rientrante Mauro Laus è in lizza  per il Turismo, che Chiamparino vorrebbe rilanciare come assessorato strategico. La montagna:  Antonio Ferrentino (o Francesco Balocco, sindaco uscente di Fossano), e l’Agricoltura a Giorgio Ferrero. Il capogruppo Pd nella precedente legislatura , Aldo Reschigna, pare destinato a guidare la Logistica. In alternativa il novarese Alberto Valmaggia.

 

 

(Foto: il Torinese)

2 Giugno a Torino, è qui la Festa

Le associazioni Orizzonti in libertà e Convergenza delle Culture organizzano in piazza Vittorio la 5a edizione della Festa della Repubblica multietnica, all’insegna dell’integrazione e dei diritti delle diverse comunità presenti in città

 

alpini comandanteAlle 10 di lunedì il Corpo bandistico della Polizia Municipale suonerà le note dell’Inno di Mameli che verrà intonato dai militari schierati in piazza Castello. E’ la cerimonia dell’Alzabandiera, per celebrare il 68° anniversario della Repubblica italiana. Presenti le autorità civili e militari e  igonfaloni di Comune, Provincia e Regione. I reparti (alpini della Taurinense, carabinieri, polizia, aeronautica,  finanzieri, polizia penitenziaria e forestali)  renderanno onore alla Bandiera della Scuola di Applicazione dell’Esercito. Stessa piazza, ma alle 18, avverrà l’ammainabandiera.alzabandiera

 

Alla stazione di Porta Nuova, in contemporanea con le altre grandi città italiane dove si esibiranno bande militari, la fanfara della Brigata alpina Taurinense terrà un concerto. Le Ferrovie distribuiranno ai partecipanti copie della Costituzione. Per celebrare il 2 Giugno il Museo Nazionale del Risorgimento, sede del Parlamento subalpino e del primo Parlamento italiano,  resterà aperto tutto il giorno al prezzo ridotto di 8 euro a biglietto e alle 15,30 proporrà una visita guidata sul tema “Costituzioni” (prezzo 4 euro).DUE GIUGNO CONCERTO

 

Le associazioni Orizzonti in libertà e Convergenza delle Culture organizzano, invece, in piazza Vittorio la 5a edizione della Festa della Repubblica multietnica, all’insegna dell’integrazione e dei diritti delle diverse comunità presenti in città. Si svolgeranno dibattiti e non mancheranno momenti di musica e spettacolo. Alle 20,30 per chiudere la giornata di festa, all’auditorium Rai di via Rossini, a cura del Consiglio regionale e del Comitato per la Resistenza, si terrà  il concerto dell’Orchestra Sinfonica nazionale della Rai diretta da Michele Mariotti, con musiche di Verdi e Rossini.

2 Giugno in musica all’Auditorium

La musica di Rossini, Verdi e Dvořák sarà protagonista all’Auditorium Rai “Arturo Toscanini” di Torino per un evento a ingresso libero, aperto a tutta la cittadinanza

 

DUE GIUGNO CONCERTOSulle note del grande repertorio classico il Consiglio regionale del Piemonte – Comitato Resistenza e Costituzione e l’Orchestra sinfonica nazionale della Rai si troveranno insieme per la sesta volta in occasione della 68esima Festa della Repubblica. Lunedì 2 giugno, alle 20.30, la musica di Rossini, Verdi e Dvořák sarà protagonista all’Auditorium Rai “Arturo Toscanini” di Torino per un evento a ingresso libero, aperto a tutta la cittadinanza.

 

La serata prenderà il via con alcune pagine scelte dal Guillaume Tell di Gioachino Rossini: ilPas de six dell’atto I, Pas de trois Pas de soldats dall’atto III. Seguiranno altre pagine di danza tratte dall’opera italiana, ovvero i Ballabili dall’atto III del Macbeth di Giuseppe Verdi. In chiusura sarà proposto uno dei capolavori sinfonici del XIX secolo, ovvero la Sinfonia n.8 in sol maggiore op.88 di Antonin Dvořák, eseguita per la prima volta a Praga nel 1890, con la direzione dello stesso compositore.

 

A dirigere l’Orchestra sinfonica nazionale della Rai sarà il talentuoso Michele Mariotti. Pesarese, 35 anni, Mariotti è direttore principale del Teatro comunale di Bologna. Reduce dal personale successo al Metropolitan di New York con I puritani di Bellini, torna sul podio dell’orchestra Rai dopo essere stato protagonista del concerto del 2 giugno 2012 in piazza San Carlo a Torino. In ambito sinfonico è salito sul podio dell’Orchestre national de France, delle Orchestre del Teatro Liceu di Barcellona e del Teatro Real di Madrid, dell’Orchestra sinfonica di Galizia, dell’Orchestra dei Pomeriggi musicali a Milano e del Maggio musicale fiorentino. Tra i suoi prossimi impegni Così fan tutte a Bologna, La traviata all’Opera di Parigi, Il barbiere di Siviglia, La donna del lago e Lucia di Lammermoor al Metropolitan di New York.

 

L’ingresso in sala sarà consentito fino alle 20.20.

 

Ufficio stampa Consiglio regionale del Piemonte

Torino in verticale, la nuova cartolina della città

foto04Bisognerà abituarsi all’idea che la città che vedranno e vivranno le nuove generazioni sarà molto diversa da quella  delle nostre cartoline. Se sarà una fotografia più bella e suggestiva oppure più insignificante e disarmonica, potrà essere solo il tempo a dirlo

grattacielo littorioPer chi fosse troppo legato alle tradizioni e per chi non amasse molto il detto “le cose cambiano”, forse è giunto il momento di rassegnarsi e di accettare il fatto che non siano solo le “cose” a cambiare, ma addirittura intere città. Ed è proprio il cambiamento che sta avendo il ruolo da protagonista a Torino. In pochi anni (se tutti i progetti verranno approvati e realizzati) i torinesi vedranno sorgere nella loro città ben otto grattacieli; e così la capitale sabauda sarà costretta ad abbandonare la sua famosa etichetta di “città barocca”, lasciando il posto ad una più moderna e futurista struttura urbanistica.

 

Al momento le strutture in costruzione sono solo due: la torre unica degli uffici regionali firmata Massimiliano Fuksas, ed il grattacielo di Intesa Sanpaolo che porta la firma di Renzo Piano. La prima, situata tra l’ arco olimpico e l’Oval (zona Lingotto), una volta terminata diventerà la struttura più alta d’ Italia, arrivando a toccare i 205 metri d’altezza. Dovrà essere operativa già per il 2015, anno in cui è previsto il trasloco dei duemila dipendenti della Regione oggi dislocati in 27 sedi; quindi, nonostante i lavori siano iniziati da poco più di due anni, e nonostante si tratti dell’Italia, non c’è da stupirsi che stia lievitando con la velocità di una focaccia precotta.grattacielo sanpaolo

 

La torre della Regione sta iniziando dunque a rivaleggiare con il grattacielo Sanpaolo ormai quasi completato e pronto per essere attivo. Situato tra corso Inghilterra e corso Vittorio, il progetto di Piano, ha incontrato nel corso della sua realizzazione parecchi ostacoli: come dimenticare i gruppi di manifestanti che tra il 2008 ed il 2009 invasero più volte l’area adibita alla costruzione cercando di sabotare i lavori. Fortunatamente oppure no (dipende dai punti di vista) le varie manifestazioni sono servite a poco, infatti, già agli inizi del prossimo anno gli impiegati della banca (ne sono previsti circa 100 per piano) potranno trasferirsi nei loro nuovi uffici.grattacielo regione

 

Voluto simbolicamente dal Consiglio comunale un metro in meno della Mole, questo colosso di 166 metri avrà al suo interno anche un ristorante panoramico, una serra bioclimatica e al 37° piano una terrazza che -dicono- farà rimanere senza fiato. Ma la Torino verticale del futuro non si esaurirà con questi due giganti, infatti come già accennato prima, da qui al 2020 potrebbero prendere vita altre sei torri. La prima potrebbe essere proprio la gemellina del grattacielo Sanpaolo, la “torre degli uffici delle ferrovie”; il piano regolatore la prevede infatti con identica altezza del nuovo edificio Sanpaolo.

 

Un’altra torre, per la quale sono già stati venduti all’asta i diritti edificatori di 30 mila metri quadri di superficie, si svilupperà nei pressi di Piazza Marmolada. La costruzione di queste e delle altre torri è prevista dal piano regolatore e la divisione Urbanistica del Comune sta lavorando da tempo a quello che risulta forse oggi il più grande ostacolo: trovare gli investitori ed affidare i progetti. Che ci piaccia o no, bisognerà abituarsi all’idea che la città che vedranno e vivranno le nuove generazioni sarà molto diversa dalla Torino delle nostre cartoline. Se sarà una cartolina più bella e suggestiva oppure più insignificante e disarmonica, potrà essere solo il tempo a dirlo; l’unica certezza che oggi possiamo avere è che, dalla cima di quelle torri, “il cielo sopra Torino” ci sembrerà molto più vicino ma sarà comunque sempre lo stesso.

 

Simona Pili Stella

 

(Foto: il Torinese)