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Vetrine e bacheche tra i pilastri dei portici, autorizzate nuove attività commerciali

Nuova vita per le vetrine e le bacheche interpilastro dei portici torinesi. La Giunta comunale ha approvato  su proposta dell’assessore al Commercio Paolo Chiavarino, una delibera che permette di riattivarle come piccoli punti vendita di prodotti non alimentari. Il provvedimento definisce regole chiare e stabili per l’utilizzo di queste strutture e supera i limiti introdotti nel 2014, aprendo la strada al recupero degli spazi oggi chiusi, con l’obiettivo di migliorare decoro, sicurezza e vitalità negli spazi porticati della Città.

“Le vetrine e le bacheche interpilastro sono un elemento caratteristico dei nostri portici e parte della storia commerciale della città – dichiara l’assessore al Commercio Paolo Chiavarino –. Con questa decisione diamo regole chiare e stabili agli operatori e favoriamo il recupero degli spazi chiusi – attualmente 26 su un totale di 150 –, restituendo vivacità e presidio a luoghi che rischiano il degrado. È un passo avanti importante per rendere i portici di Torino più vivi, più curati e più sicuri”.

Il provvedimento stabilisce che i titolari delle vetrine e delle bacheche interpilastro, regolarmente autorizzate sotto il profilo edilizio con un permesso temporaneo (tecnicamente “titolo in precario”), possano richiedere un’autorizzazione commerciale per la vendita di prodotti esclusivamente non alimentari. L’autorizzazione avrà la stessa durata del permesso edilizio e potrà essere revocata qualora lo richiedano esigenze di interesse pubblico. Negli spazi oggi chiusi ma dotati di un valido titolo di occupazione di suolo pubblico sarà possibile avviare nuove attività commerciali: una misura che contribuirà anche a rivitalizzare alcune aree porticate come quelle di via Nizza e piazza Carlo Felice, dove le vetrine sono chiuse da anni.

Prosegue così il lavoro avviato dalla Città di Torino sin dal 2003, quando la Giunta aveva approvato il Progetto Integrato d’Ambito, che coinvolgeva l’intero sistema dei 12 km di portici di Torino e mirava al miglioramento, attraverso un’azione pubblico-privata, della qualità dello spazio pubblico. Un tema ripreso anche quest’anno dal Consiglio comunale, che ha approvato la delibera consiliare dal titolo “Iniziative per il rilancio dei chioschi inutilizzati su territorio cittadino e per il riordino della loro disciplina”.

Firmata tra Governo e Regione la pre-intesa sull’autonomia differenziata

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È stata sottoscritta oggi dal ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli, e dal presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, la pre-intesa relativa alle quattro materie dell’Autonomia differenziata, che avvia formalmente il percorso per il riconoscimento di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia alla Regione Piemonte.

La pre-intesa definisce l’attribuzione alla Regione Piemonte di funzioni specifiche in ambiti ritenuti strategici, tra cui la protezione civile, con una maggiore autonomia decisionale e operativa nelle fasi emergenziali; le professioni, con la possibilità di disciplinare nuove figure professionali di rilevanza regionale; la previdenza complementare e integrativa, con la facoltà di attivare strumenti territoriali anche dedicati al personale pubblico, in particolare quello sanitario; e la tutela della salute e il coordinamento della finanza pubblica sanitaria, con una gestione più flessibile della programmazione economica, tariffaria, organizzativa e strutturale, nel pieno rispetto dei livelli essenziali di assistenza stabiliti a livello nazionale.


Il documento rappresenta il primo passaggio istituzionale vincolante verso l’intesa definitiva e si inserisce nel quadro normativo definito dalla legge n. 86/2024 e dalla sentenza n. 192/2024 della Corte Costituzionale. L’intesa dovrà ora essere approvata dal Parlamento e dal Consiglio regionale, presso il quale già domani è convocata la Commissione Autonomia per l’esame del testo.
Sorride al momento della firma il ministro Roberto Calderoli, che sottolinea l’opportunità di questo percorso a beneficio di tutto il Paese: «Sono convinto che, senza ideologie o pregiudizi politici, anche altre Regioni si faranno avanti. L’autonomia non toglie nulla a nessuno ma consente di agire con maggiore libertà rispetto ai vincoli che impone lo Stato centrale, e questo va tutto a vantaggio dei cittadini perché la singola Regione conosce meglio i bisogni e saprà dare le migliori risposte concrete. Con queste pre-intese siamo passati allo step successivo, dopo l’approvazione della legge 86/2024, e proseguiremo il cammino insieme ai governatori e con il via libera della stessa premier Meloni, che ha espresso la propria soddisfazione per i passi avanti. Abbiamo davanti un anno e mezzo di legislatura, io son convinto che i tempi ci siano per raggiungere questo risultato».
«Oggi arriviamo a una firma storica che attua l’Autonomia differenziata per il nostro Piemonte, portando a compimento un percorso iniziato nel 2018, quando io ancora non ero presidente e governava il centrosinistra, e che noi abbiamo ampliato e rinforzato nel 2019 e poi nel 2020, mantenendo un impegno programmatico assunto con i cittadini del Piemonte – spiega il presidente Cirio – Oggi attuiamo quello che prevede la nostra Costituzione, ovvero che ci sia la possibilità per le Regioni che lo richiedono, e il Piemonte l’ha richiesto, di poter avere maggiore autonomia su alcune materie per operare meglio e risparmiando risorse. La firma di oggi non è quindi solo un atto formale, ma sostanziale che porterà benefici alla vita dei piemontesi. A titolo di esempio – prosegue il presidente – con l’autonomia la Regione potrà dichiarare subito lo stato di emergenza in caso di calamità naturale, come oggi fa il Friuli Venezia Giulia, oppure destinare risorse aggiuntive per medici e infermieri che scelgono di lavorare, ad esempio, nelle zone di montagna garantendo il diritto alla salute anche nei territori più lontani dalle grandi città, oppure riconoscere le specificità a professioni che per loro natura sono regionali, e non nazionali, come le guide alpine o i maestri di sci».
Alla firma erano presenti anche la vicepresidente Elena Chiorino e l’assessore all’Autonomia Enrico Bussalino, che ha seguito l’intero percorso negoziale e istituzionale insieme al presidente Cirio per conto della Regione, e il presidente della Commissione Autonomia del Consiglio regionale, Andrea Cerutti.
«La firma di questa pre-intesa – dichiara l’assessore Bussalino – rappresenta un passo fondamentale verso un modello istituzionale che rafforza la responsabilità amministrativa e avvicina le decisioni ai territori. Il Piemonte ha competenze, struttura e visione per esercitare queste funzioni con efficienza e trasparenza, nell’interesse dei cittadini e nel pieno rispetto dell’unità nazionale».
La pre-intesa ha una durata di dieci anni, rinnovabile, e prevede l’istituzione di una Commissione paritetica Stato–Regione–Autonomie locali, incaricata di monitorare e accompagnare l’attuazione delle competenze trasferite, garantendo trasparenza, continuità e coerenza con il quadro nazionale.

cs

E’ arrivato l’inverno. Temperature in calo a Torino

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Torino, da oggi fino a domenica, il protagonista sarà un freddo intenso e persistente. Le temperature minime si porteranno a ridosso dello zero e le giornate saranno segnate da cieli grigi, interrotti soltanto da qualche breve schiarita. Già da oggi il cielo resta coperto, l’aria è umida e pungente, e nelle ore centrali difficilmente si supereranno i 10 °C. Giovedì si noterà un lieve miglioramento nelle prime ore, ma presto tornerà ad aumentare la copertura nuvolosa, accompagnata da un ulteriore abbassamento termico in serata.

Il freddo più intenso arriverà però da venerdì: le minime scenderanno fino a circa 2 °C, con una sensazione di gelo ancora più marcata, tipica delle prime irruzioni fredde autunnali. Le giornate saranno dominate dalle nuvole, con qualche raggio di sole sporadico ma insufficiente a mitigare le temperature. Sabato e domenica il contesto resterà pressoché invariato: alternanza di nuvole e timidi sprazzi di luce, mattinate molto fredde con valori prossimi a 0–1 °C e un’elevata probabilità di brina nelle aree più esposte. Le massime rimarranno contenute, tra 7 e 10 °C, mantenendo un clima dal sapore decisamente invernale.

In sintesi, il fine settimana torinese sarà governato da un freddo deciso, avvertibile soprattutto all’alba e dopo il tramonto, con possibili gelate locali. Chi si troverà fuori nelle prime ore del mattino o la sera dovrà affrontare un clima rigido e superfici potenzialmente scivolose, mentre nelle ore centrali della giornata il cielo offrirà solo brevi momenti di luce senza un reale aumento delle temperature.

Abbattimento barriere architettoniche, interventi straordinari a Vanchiglia

La Giunta comunale ha approvato  – su proposta dell’assessore alla Cura della città, Francesco Tresso – una serie di interventi straordinari di adeguamento e di abbattimento delle barriere architettoniche nel quartiere Vanchiglia. L’obiettivo è migliorare l’accessibilità agli spazi pubblici per le persone con disabilità motorie e visive.

Gli interventi riguarderanno l’abbattimento delle barriere architettoniche presenti sui marciapiedi, la riorganizzazione degli spazi e la creazione di percorsi dedicati alla mobilità pedonale. Si prevede la realizzazione di percorsi accessibili, l’allargamento dei marciapiedi in prossimità degli incroci (i cosiddetti “nasi”) per consentire l’inserimento di scivoli pedonali, con l’eventuale posa, in prossimità del passaggio agevolato, di segnaletica tattile mediante piastrelle con codifica “loges”. A completamento delle opere, verrà effettuata una manutenzione mirata della pavimentazione dei marciapiedi.

Il progetto prevede inoltre una serie di interventi puntuali per risolvere alcune situazioni critiche presenti nell’intero territorio comunale, con lavori di manutenzione dei marciapiedi, interventi su scivoli e attraversamenti con la realizzazione di percorsi pedonali accessibili, di completamento e adeguamento della segnaletica verticale lungo i percorsi ciclabili.

“Una città accessibile a tutte le persone è una città più equa e più giusta – commenta l’assessore Tresso -. Con questa consapevolezza l’Amministrazione comunale sta lavorando alla definizione del PEBA, il Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche, con l’obiettivo di superare gli ostacoli fisici e percettivi e di favorire l’accessibilità degli spazi urbani. Gli interventi approvati oggi si inseriscono in questo percorso e rispondono alle numerose segnalazioni ricevute dal territorio, e contribuiranno a migliorare concretamente la qualità della vita dei cittadini”.

Gli interventi a Vanchiglia interesseranno le intersezioni tra via degli Artisti e via Tarino, via Balbo e via Bava, via Vanchiglia e via Balbo, corso Regina Margherita e via Montebello. E ancora, tra via degli Artisti e via Vanchiglia, via Martini e corso San Maurizio, via Balbo e via Guastalla e, infine, tra via Santa Giulia e via Vanchiglia.

TORINO CLICK

A Torino nascerà il Museo dell’Immigrazione

Le cittadine e i cittadini di origine straniera a Torino sono il 16,63% (143.279 persone) – ha detto in aula la proponente – e il Museo può rappresentare un punto di incontro tra culture diverse

Facendo tesoro della storia di accoglienza che ha sempre contraddistinto la città e valorizzando il patrimonio storico, artistico e culturale presente, Torino istituisca il Museo dell’Immigrazione. È quanto chiede l’ordine del giorno (prima firmataria: Caterina Greco – PD), approvato dal Consiglio Comunale di Torino (con 26 voti favorevoli, 1 astenuto) nella seduta del 17 novembre 2025.

Le cittadine e i cittadini di origine straniera a Torino sono il 16,63% (143.279 persone) – ha detto in aula la proponente – e il Museo può rappresentare un punto di incontro tra culture diverse, coinvolgendo le varie comunità straniere presenti, e può inoltre inserirsi nel dossier di candidatura per la Capitale europea della Cultura 2033.

Il documento impegna sindaco e Giunta Comunale ad avviare il percorso per l’istituzione di un Museo dell’Immigrazione quale luogo fisico per radicare la storia dell’immigrazione a Torino, costituendo come primo atto un Tavolo di ricerca sul tema a cui partecipino, oltre agli Uffici dell’Assessorato alla Cultura, i rappresentanti dell’Archivio Storico della Città di Torino, del Centro Interculturale della Città di Torino, della Rete Porta delle Culture e delle eventuali altre associazioni culturali attive sul territorio cittadino che possano contribuire alla realizzazione dell’obiettivo.

Esistono già 35mila schede che potrebbero costituire il primo nucleo del nuovo Museo – ha aggiunto Lorenza Patriarca (PD), che ha presentato un emendamento al testo, poi approvato dalla Sala Rossa, e ha ribadito che Torino è sempre stata molto accogliente e che non bisogna perdere memoria di quanto le migrazioni abbiano contribuito allo sviluppo della città, favorendo così anche la coesione.

Minorenne accusato di tentato omicidio è evaso dal Ferrante Aporti

È evaso dal carcere minorile Ferrante Aporti  un diciassettenne accusato di tentato omicidio. Lo comunica l’OSAPP, Organizzazione Sindacale Autonoma della Polizia Penitenziaria. Secondo il sindacato la vicenda è legata alla carenza di organico nelle carceri. Il giovane avrebbe scavalcato il muro di cinta del campo sportivo. Le Forze dell’ordine  hanno acquisito le immagini delle telecamere di sorveglianza del Ferrante Aporti e  della zona. L’evasione è avvenuta ieri.

Carcere di Torino, la denuncia: “nella notte tre rivolte in cinque ore”

Nella notte, alla Casa Circondariale di Torino. si sono verificate tre rivolte in cinque ore, con incendi e atti di vandalismo nelle sezioni 10ª e 6ª del Padiglione C. Lo denuncia il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, per il quale gli agenti di Polizia Penitenziaria sono intervenuti per sedare disordini e gestire evacuazioni, riportando l’ordine solo alle 3:00 senza feriti. Il SAPPE denuncia come gi eventi evidenzia la grave crisi del sistema carcerario, richiedendo interventi urgenti come rinforzi di personale, dotazioni antisommossa e pene più severe per chi commette atti di violenza e vandalismo. Parla Vicente Santilli, segretario per il Piemonte del primo Sindacato del Corpo: La drammatica escalation è iniziata alle 22:30 di ieri, quando oltre trenta detenuti della 10ª Sezione del Padiglione C hanno appiccato un primo focolaio per sostenere un recluso che si rifiutava di rientrare in cella. Sedate le fiamme, mezz’ora dopo, alle 23:00, la situazione è degenerata nella 6ª Sezione, dove altri detenuti hanno dato fuoco a delle lenzuola. L’intenso fumo ha costretto gli Agenti a una difficile operazione di evacuazione di una quarantina di detenuti, gestita con professionalità per garantire l’incolumità di tutti. Il culmine è stato raggiunto alle 00:30 di oggi, quando diversi detenuti della 10ª Sezione si sono resi protagonisti di gravi atti di disordine come l’appiccamento di ulteriori incendi, la rottura di sanitari e tubazioni in diverse camere ed il lancio di oggetti nel corridoio e contro gli Agenti operanti”. Il sindacalista segnala che “solo alle 03:00 del mattino, dopo l’allontanamento di uno dei detenuti promotori e un incessante lavoro di contenimento, l’allarme è cessato e l’ordine è stato ripristinato. Nonostante la gravità degli scontri e il fumo, si registra l’assenza di feriti tra gli Agenti e i detenuti, un miracolo dovuto unicamente al coraggio e alla preparazione del personale”. Altro evento critico era avvenuto nel pomeriggio presso l’11^ sezione del Padiglione B quando un detenuto, già resosi responsabile di gravi episodi durante la detenzione, ha scagliato una sedia contro un poliziotto dopo avere fatto una telefonata, provocando all’agente contusioni alla tibia di una gamba poi curate in Ospedale e per le quali ha avuto giorni 10 di prognosi.

Sono amare le conclusioni di Santilli: “Quello che è successo a Torino non è un incidente, ma la conferma del collasso del sistema detentivo. Tre eventi critici, tra cui due incendi e un vero e proprio atto di guerriglia con lancio di oggetti e rottura di strutture, in sole cinque ore, mettono a nudo l’estrema precarietà in cui lavoriamo. Il nostro plauso va agli Agenti, che si sono dimostrati contemporaneamente pompieri, mediatori e forze dell’ordine, sventando un potenziale disastro e rischiando sé stessi senza ricevere un graffio. Ma è inaccettabile che la sicurezza e l’ordine siano garantiti dalla sola abnegazione del personale”.

“Chiediamo al Ministro e al Dipartimento interventi strutturali ed immediati perché a Torino questa volta, come tante altre, gli Agenti eroi sono riusciti a sventare il disastro, ma il sistema è al collasso e l’intero sistema carcere nazionale è una polveriera”, conclude il sindacalista. “Servono immediati rinforzi di personale, nuove dotazioni antisommossa e pene certe e severe per chi incendia, vandalizza e aggredisce il personale. Il tempo delle promesse è finito, si agisca subito per tutelare chi tutela lo Stato!”

Anche Donato Capece, segretario generale del SAPPE, esprime solidarietà ai poliziotti di Torino e denuncia: “La delusione è profonda. Di fronte a episodi così gravi e frequenti non è più sufficiente esprimere dispiacere: servono misure urgenti e concrete. Nelle carceri della Nazione si deve ristabilire il rispetto della legalità e delle regole del sistema penitenziario. Il personale è allo stremo, logorato da turni massacranti, carichi di lavoro insostenibili e da una burocrazia che continua a penalizzare gli operatori in uniforme”. “È una violenza che non si placa – conclude il leader storico del SAPPE – a causa di una popolazione detenuta che non rispetta più niente e nessuno. Torniamo a chiedere che queste persone vengano trasferite in istituti dove devono scontare la pena in regime detentivo chiuso, fino a quando non imparano a rispettare la Polizia penitenziaria e tutti gli altri operatori, e che i detenuti stranieri scontino la pena nelle carceri del loro Paese. Non è più tollerabile che ogni giorno ci siano agenti feriti, a volte anche in maniera grave. Chiediamo anche l’applicazione del regime di cui all’articolo 14 bis dell’ordinamento penitenziario, che prevede particolari restrizioni, perché questi detenuti mettono a rischio l’ordine e la sicurezza negli istituti, anche attraverso possibili fenomeni emulativi”.

cs

Torino, la polizia arresta rapinatore seriale

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La Polizia di Stato ha eseguito a Torino un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal locale Tribunale su richiesta della Procura, a carico di un cittadino italiano di 46 anni, a cui gli investigatori della Squadra Mobile hanno ricondotto tre rapine commesse negli ultimi mesi.

 

Le indagini sono iniziate a fine Settembre, quando un uomo si era introdotto in un istituto bancario di corso Belgio, armato di coltello e, dopo aver minacciato i dipendenti presenti, era riuscito a impossessarsi della somma di 570 €; il giorno successivo, la stessa persona, parzialmente travisata con cappellino e occhiali da sole, aveva minacciato con una pistola i commessi di un supermercato del quartiere San Donato, facendosi consegnare il denaro in cassa, per 1260€.

 

Infine, la settimana successiva, sempre lo stesso uomo, anche questa volta armato di pistola e travisato, aveva sottratto la somma di 700 € all’interno di un supermercato in zona Piazza Statuto. Qui il rapinatore, alle rimostranze di un cassiere, lo aveva colpito e minacciato.

 

I poliziotti della locale Squadra Mobile, attraverso la visione delle immagini di videosorveglianza degli esercizi commerciali e con il prezioso contributo degli operatori della Polizia Scientifica, che hanno rilevato impronte digitali utili sui luoghi interessati, hanno ricostruito le dinamiche dei tre eventi delittuosi.

 

Piemonte, cresce l’allarme contraffazione e il rischio per il Made in Italy

Il Piemonte si ritrova al centro di una nuova emergenza legata alla contraffazione. Secondo l’analisi regionale del Rapporto Iperico 2024, la regione è la quinta in Italia per quantità di merce sequestrata, con 6,3 milioni di pezzi intercettati e un incremento impressionante del +553% rispetto al 2023.

Un segnale preoccupante per il Made in Italy, già impegnato in una fase complessa in cui diventa sempre più urgente preservare credibilità, trasparenza e legalità lungo l’intera filiera produttiva.

Il rapporto del Ministero delle Imprese e del Made in Italy conferma il Lazio come prima regione per merce sequestrata (33,7%, circa 12,1 milioni di pezzi, in calo del 70% rispetto al 2023), seguito da Campania (23,3%, 8,4 milioni di pezzi e +1.163%), Toscana (17,6%) e Friuli Venezia Giulia (5,5%). Una crescita che rivela come la rete del falso si stia radicando anche nei territori simbolo dell’eccellenza manifatturiera italiana.

«Il Rapporto Iperico conferma ciò che purtroppo osserviamo quotidianamente: il mercato del falso cresce più rapidamente di quello legale» commenta Dino De Santis, Presidente di Confartigianato Torino. «La contraffazione danneggia soprattutto i piccoli brand indipendenti, altera il mercato della produzione e della vendita e genera ricadute pesantissime sull’intero comparto. Chi acquista prodotti falsi tradisce il Made in Italy, alimentando sfruttamento e concorrenza sleale.»

Per Confartigianato, la risposta non può limitarsi alla repressione: occorrono strumenti di trasparenza e tracciabilità capaci di rendere riconoscibile e protetto il valore autentico dell’artigianato italiano.

«Accogliamo con favore l’introduzione della Certificazione unica di conformità delle filiere della moda, prevista nel Ddl annuale Pmi – conclude De Santis –. È uno strumento utile per rafforzare legalità e tracciabilità, ma dovrà evitare di trasformarsi in ulteriore burocrazia. La certificazione deve valorizzare chi opera nel rispetto delle regole, garantendo tracciabilità completa, equa remunerazione e il riconoscimento degli audit già esistenti. Le piccole e medie imprese non sono semplici anelli della filiera: sono i pilastri della nostra manifattura. Per questo la certificazione deve premiare l’intero percorso produttivo, non solo il marchio o il prodotto finito.»

I prezzi al consumo a Torino: ecco i prodotti che salgono e quelli che scendono

Nel mese di Ottobre 2025 a seguito della rilevazione dei prezzi effettuata dall’Ufficio di Statistica della Città, l’indice complessivo dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC) è risultato pari al 120,7 (Base Anno 2015=100) segnando una variazione del -0,3% rispetto al mese precedente e del +0,9% rispetto al mese di Ottobre 2024 (tasso tendenziale).

I prezzi dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto segnalano +0,2% sul mese precedente e +1,9% su ottobre 2024. I prezzi dei prodotti a media frequenza d’acquisto segnalano una variazione del -0,7% rispetto al mese di settembre 2025 e del +0,7% rispetto all’anno precedente. I prezzi dei prodotti a bassa frequenza d’acquisto segnalano una variazione del -0,4% rispetto al mese precedente e del -0,6% rispetto a ottobre 2024.

Nella tipologia di prodotto dei BENI si rileva -0,3% su base congiunturale e INVARIATO su base tendenziale.

I prodotti in rilevazione hanno subito queste variazioni:

Beni Alimentari +0,2% sul mese precedente e +1,8% sull’anno precedente,

Beni Energetici -0,9% sul mese precedente e -3,7% sull’anno precedente,

Tabacchi INVARIATO sul mese precedente e +3,2% sull’anno precedente,

Altri Beni -0,5% sul mese precedente e -0,1% sull’anno precedente.

Nella tipologia di prodotto dei SERVIZI si registra -0,3% su base congiunturale e +2,2% su base tendenziale.

Sono state riscontrate le seguenti variazioni:

Servizi relativi all’Abitazione +0,2% sul mese precedente e +2,7% sull’anno precedente,

Servizi relativi alle Comunicazioni -0,2% sul mese precedente e -0,2% sull’anno precedente,

Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona -0,7% sul mese precedente e +3,4% sull’anno precedente,

Servizi relativi ai Trasporti -0,5% sul mese precedente e +1,9% sull’anno precedente,

Servizi vari +0,1% sul mese precedente e +0,5% sull’anno precedente.

L’inflazione di fondo al netto degli energetici e degli alimentari freschi segnala -0,3% rispetto al mese precedente e +1,4% rispetto all’anno precedente.

L’Indagine dei Prezzi al Consumo è stata effettuata secondo le disposizioni e le norme tecniche stabilite dall’ISTAT.

I dati relativi al mese di Ottobre si possono consultare sul sito: http:/www.comune.torino.it/statistica/