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Tari, a Torino tariffe invariate per il 2025

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Restano invariate le tariffe e le agevolazioni relative alla tassa sui rifiuti (Tari) per l’anno 2025. Lo ha deciso la Giunta comunale con una delibera proposta dall’assessora al Bilancio.

L’Amministrazione ha ritenuto opportuno confermare la volontà di garantire continuità nel tempo nell’applicazione dei criteri di tassazione, così da contenere e mantenere uniformi quanto più possibile gli eventuali aumenti tariffari di tutte le categorie domestiche e non domestiche, inevitabili a causa dell’inflazione, oltre che necessari per assicurare l’integrale copertura dei costi rilevati nel piano economico finanziario.

Si è ritenuta essenziale la necessità di contenere in ogni modo possibile le ricadute dell’incremento sui contribuenti, non solo attraverso gli interventi sulle agevolazioni, ma anche tenendo conto delle varie componenti positive da portare in detrazione dei costi evidenziati nel PEF 2025. Infatti, a fronte dei maggiori costi risultanti per l’anno 2025 rispetto al 2024 dovuti al recupero dei costi efficienti previsto da Arera, l’incremento a carico dei contribuenti è stato assorbito perché si prevede un aumento della base imponibile grazie al potenziamento dell’attività di accertamento.

Confermate anche misure di agevolazione, a carico del bilancio comunale, al fine di contenere ulteriormente gli effetti delle dinamiche dei costi sui contribuenti. Per il 2025 ai nuclei familiari in situazione di disagio economico risultante da certificazione Isee saranno applicate le percentuali di sconto già riconosciute per l’anno 2024, aumentate per calmierare gli aumenti tariffari. Le agevolazioni prevedono una riduzione del 45% per i nuclei familiari con Isee fino a 13mila euro l’anno, del 30% per quelli fino a 17mila e del 20% per quelli fino a 24mila. Saranno applicate in sede di saldo 2025 dietro istanza dell’interessato, entro il 30 settembre 2025, attestante i requisiti nel periodo di riferimento della tassazione.

Per le utenze non domestiche per l’anno 2025 saranno previste agevolazioni, sempre  da applicare in sede di saldo, a favore delle attività commerciali ed artigianali che, insediate in zone della Città nelle quali si svolgono lavori di pubblica utilità, subiscono notevoli disagi a causa dell’allestimento del cantiere per una durata superiore a sei mesi; in attuazione di tali criteri , e previa verifica degli Uffici competenti , saranno individuate con successiva deliberazione le aree interessate, le percentuali di agevolazione ed il periodo di applicazione.

Sono ancora previste : un’agevolazione pari al 10% ai locali stabilmente destinati ai culti riconosciuti dallo Stato; un’agevolazione pari al  30% a favore di Associazioni ( Onlus, Fondazioni per assistenza sociale e socio-sanitaria , organizzazioni di volontariato iscritte al Runts, Associazioni di Promozione Sociale iscritte al Runts, Cooperative Sociali iscritte al Runts , Gestori dei Centri di Protagonismo Giovanile e delle Case di Quartiere individuati dalla Città)  e scuole per l’infanzia, ivi comprese le scuole per l’infanzia parificate aderenti al FISM e convenzionate con la Città ; ed infine, in attuazione della Legge 166/2016 che disciplina la lotta allo spreco alimentare, si prevede anche  un’agevolazione a favore delle utenze non domestiche che cedono gratuitamente le eccedenze alimentari per fini di solidarietà sociale.

Nel complesso quindi l’ assorbimento dei costi ed il finanziamento di agevolazioni per oltre  8 milioni di euro  testimoniano il grande sforzo dell’Amministrazione nel sostegno a cittadini e categorie, nonostante la difficile congiuntura e le note difficoltà economico finanziarie della Città.

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Metro2, ipotesi fine prima tratta nel 2032

“La fine dei lavori della prima tratta Rebaudengo/Porta Nuova della Metro2 è prevista per il 2032 e, auspicabilmente, anche la messa in esercizio. Contiamo di avviare i cantieri entro la fine del 2026. Ulteriori 450 milioni di euro entro il 2029 serviranno per completare la tratta fino al Politecnico”, questa è la previsione di Bernardino Chiaia, fatta nel corso dell’audizione congiunta di Infra.To da parte delle Commissioni Trasporti del Consiglio regionale con la presidenza congiunta di Mauro Fava e per il Comune Antonio Ledda.
I treni – ha aggiunto Chiaia – saranno progettati per portare 400 persone, con minimo due postazioni per disabili e la possibilità di trasportare bici. Le vetture saranno anche dotate di certificazione green e delle più avanzate tecnologie di automazione e sicurezza per una gestione intelligente.

Ai lavori hanno partecipato l’assessore regionale, Enrico Bussalino, e gli assessori comunali Chiara Foglietta e Paolo Mazzoleni.

Vi sono stati diversi interventi per richiedere chiarimenti a Chiaia, oltre che da parte di diversi consiglieri comunali e da alcuni rappresentanti di associazioni di cittadini, anche da parte dei consiglieri regionali Alice Ravinale (Avs) e Nadia Conticelli (Pd).

L’assessore Bussalino ha assicurato l’impegno della Regione per la realizzazione del prolungamento della linea M1 fino a Rivoli e della nuova M2, e ha definito queste “opere strategiche non solo per la città e che potranno essere realizzate attraverso un lavoro sinergico tra Ministero, Regione, Comune e Infra.To. In particolare è importante sburocratizzare al massimo le procedure e avere continuità di risorse”.

Gli assessori Foglietta e Mazzoleni hanno garantito che quest’anno (diversamente dallo scorso anno) il servizio della M1 non verrà sospeso nel periodo estivo e il massimo impegno per garantire la totale accessibilità di entrambe le linee.

“Importante il confronto tra le due Commissioni e il professor Chiaia che si è rivelato molto costruttivo – ha dichiarato il presidente Fava -. Siamo molto fiduciosi, anche grazie alla grande attenzione posta dalla Giunta e dal nostro assessore. Ci accorderemo con i colleghi del Comune per altre sedute di commissione congiunta nei prossimi mesi per valutare, passo per passo, l’andamento delle varie fasi necessarie per la realizzazione dell’opera”.

Riaperto al pubblico il giardino storico di Palazzo Cisterna

 

Le musiche della Wind Cavour Orchestra, composta da studenti e studentesse delle sezioni musicali del Liceo classico e musicale Cavour di Torino, hanno aperto la cerimonia di inaugurazione dello storico giardino di Palazzo Cisterna, di pertinenza della sede aulica di Città metropolitana.

Dopo quasi un anno e mezzo di chiusura, il piccolo scrigno verde che si affaccia su via Carlo Alberto è accessibile tutti i giorni dalle ore 9 alle 21.

La nuova isola verde, nel cuore della città, è stata interessata in questi mesi da un ampio progetto di conservazione e valorizzazione realizzato dalle maestranze di Secap, su commissione della Città Metropolitana.

Sono stati riqualificati i vialetti in pietra, le aiuole verdi, la grande fontana centrale e riposizionate delle sculture e delle panchine, oltre a lavori sull’impianto di irrigazione ed illuminazione.

Un gingko, un liriodendro, una sofora e un tiglio sono i protagonisti della scena, accompagnati da un salice piangente volto a richiamare il portamento pendulo del faggio scomparso. Due esemplari di pioppi fastigiati bianchi, di rapido accrescimento, incorniciano infine una delle viste verso la fontana centrale.

All’inaugurazione era anche presente il gruppo storico dei Principi Dal Pozzo, in omaggio agli antichi proprietari del palazzo.

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Il 10 e 11 aprile nelle anagrafi cittadine la Giornata sulla donazione organi

In occasione della Giornata Nazionale per la donazione degli organi, che si celebra l’11 aprile, la Città di Torino e il Coordinamento Regionale delle donazioni e dei prelievi, in collaborazione con le associazioni AITF, AIDO, ANED, ACTI e TPA, avvia il programma di azioni per sensibilizzare la cittadinanza sull’importanza della donazione degli organi, dei tessuti e delle cellule.

Nelle due giornate del 10 e 11 aprile presso le sedi anagrafiche cittadine saranno presenti i volontari delle associazioni, che forniranno ai cittadini in attesa del rinnovo della carta di identità tutte le informazioni utili sul tema, così da poter effettuare una scelta informata e consapevole.

Ogni cittadino maggiorenne, infatti, al momento del rilascio o del rinnovo della carta d’identità presso l’anagrafe può esprimere il proprio consenso o dissenso finalizzato alla donazione di organi e tessuti dopo la morte. Un gesto semplice – e nel contempo forte – di solidarietà umana: basti pensare che ogni anno, grazie al trapianto di organi e tessuti, migliaia di persone tornano a condurre un’esistenza serena e normale, sia dal punto di vista personale che lavorativo.

Per l’occasione, negli schermi degli uffici verrà proiettato il video della campagna di sensibilizzazione “Dichiarati Donatore di Organi”, con Luciana Littizzetto come testimonial, promossa da AITF – Associazione Italiana Donatori di Fegato. Maggiori informazioni su www.dichiaratidonatore.it

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Intitolata a Piero Angela la scuola di via Anglesio

 

Ora porta il nome di Piero Angela la Scuola dell’Infanzia di via Anglesio. Un simbolo dell’affetto della città per il giornalista e divulgatore torinese, scomparso nel 2022, che seppe portare la scienza sul piccolo schermo, alla portata di tutti, e che da oggi ispirerà anche le bambine e i bambini che varcheranno la soglia dell’istituto comprensivo, nel cuore del quartiere Barca, periferia nord della città.

Alla cerimonia, culminata con lo scoprimento della targa di intitolazione, hanno partecipato il Sindaco di Torino, l’assessora alle Politiche educative, il Presidente della Circoscrizione 6, il Dirigente scolastico Luigi Piscopo, il Presidente del Consiglio dell’Istituto comprensivo Cena Dario Numinato Licari, l’insegnante della scuola primaria Piero Angela Silvana Bellussi e il professor Francesco Bologna, in rappresentanza dell’Ufficio scolastico territoriale.

Durante la cerimonia l’assessora alle Politiche educative della Città ha sottolineato nel suo intervento come il dare un nome alle cose sia un momento molto importante e significativo, aggiungendo che in una scuola la cui presenza è già centrale rispetto al territorio, il nome gli fa assumere un’identità ancora più forte, vestendola di valori legati in questo caso a Piero Angela come la creatività, la curiosità, l’apprendimento e la passione autentica per il sapere.

Alla memoria di un grande torinese quale Piero Angela, capace non solo di portare il nome della Rai in giro per l’Italia, ma anche quello della stessa città di Torino, è stato invece dedicato l’intervento del Sindaco, che ha anche ringraziato tutte le parti coinvolte e che continuamente lavorano per rendere il sistema dell’istruzione torinese sempre più accogliente, sostenibile ed efficiente, promuovendo Torino come città dell’educazione per tutte le bambine e i bambini torinesi.

Dopo i saluti e gli interventi delle autorità è stato il turno di alunne ed alunni della scuola che per l’occasione hanno performato una piccola esibizione, prima con il coro dei 101 diretto dalla maestra Noemi Tufanelli che ha eseguito l’Inno d’Italia, seguito dal canto di “Amica Terra” da parte dei bambini della scuola dell’infanzia e infine con la recitazione della poesia “Gli Angelini” da parte delle bambine e bambini della classe 3C della scuola.

Un flash mob ha infine chiuso l’evento, grazie alla partecipazione di tutte le classi della scuola primaria e alla collaborazione dell’artista Manuel Vennettilli di Fondazione MUSE: un piccolo anticipo delle attività che saranno promosse all’interno dell’Istituto grazie alla collaborazione tra la Fondazione e la Città.

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A Torino +9.313 imprese a guida straniera negli ultimi 10 anni

E’ la quarta città nel panorama nazionale, a fronte di -30.749 chiusure di aziende torinesi

Dino De Santis (Presidente Confartigianato Torino): “valorizzare le imprese straniere significa anche contrastare con forza l’illegalità e il lavoro nero, che alimenta il sommerso e la contraffazione, penalizzando le imprese regolari torinesi e straniere”.

  In termini assoluti, il territorio che ne ospita di più è la città Metropolitana di Milano 92.168 unità. Seguono Roma con 69343 e Torino con 34.777. Sono questi i dati più significativi del dossier “Ad aprire le imprese sono rimasti solo gli stranieri. O quasi” realizzato dalla CGIA di Mestre. Un movimento in progressiva espansione, quello dell’imprenditoria immigrata- commenta Dino De Santis, Presidente di Confartigianato Torino – inoltre la crescita delle imprese con titolari stranieri non si limita a un semplice aumento numerico, ma abbraccia una trasformazione profonda di settori chiave”. “La via dell’impresa si conferma una delle modalità attraverso le quali gli stranieri giunti nel nostro territorio possono integrarsi nel nostro sistema economico e sociale – aggiunge De Santis – allora vale la pena di ricordare che, oltre alle politiche di accoglienza, devono essere messi in campo strumenti e politiche di integrazione. Per questo l’immigrazione va governata, non subita”. “Il lavoro è strumento di inclusione e servono programmi di formazione per accrescere le competenze dei lavoratori stranieri – ricorda De Santis – tra questi il supporto all’avvio dell’attività imprenditoriale, dove le Associazioni di Categoria possono giocare un ruolo importante per chi vuole aprire una nuova impresa”. “Valorizzare anche le realtà non italiane, quelle registrate presso le Camere di Commercio e che pagano le tasse come tutti i cittadini – conclude De Santis – significa anche impegnarsi per far emergere quelle sacche d’illegalità che rischiano di penalizzare le tante attività estere che, onestamente e con passione, concorrono allo sviluppo del nostro sistema produttivo. Significa anche contrastare con forza l’illegalità e il lavoro nero, che alimenta il sommerso e la contraffazione, penalizzando le imprese regolari torinesi e straniere”. L’analisi settoriale nazionale di Confartigianato ha esaminato numerose evidenze sulla presenza degli stranieri nel mercato del lavoro e nel mondo delle imprese: nel 2024 in Italia risiedono 5,3 milioni di cittadini stranieri, pari all’8,9% della popolazione residente totale. Gli occupati stranieri tra 15 e 64 anni in Italia sono 2milioni 317mila, pari al 10,1% del totale dell’occupazione. Le entrate di lavoratori immigrati previste dalle imprese non agricole con dipendenti rappresentano il 19,2% delle entrate previste, con una difficoltà di reperimento del 54,8%. Il 21,3% del fabbisogno occupazionale previsto tra il 2024 e il 2028 è ricoperta entrate di lavoratori stranieri. In Italia gli stranieri rappresentano il 6,5% del totale dei lavoratori indipendenti. La quota di indipendenti stranieri extra comunitari è del 4,9%, risultando superiore di 0,4 punti al 4,5% della media UE. Tra le persone con cariche nelle imprese nate in un paese straniero, prevalgono quella nate in Romania con il 10,1% del totale, Cina con il 10,0%, Marocco con l’8,4% e Albania con l’8,2% e Bangladesh con il 4,8%. La componente straniera rappresenta il 14,7% dei dipendenti stranieri del settore privato non agricolo sono pari al 14,7% del totale e una quota analoga si osserva per gli apprendisti. Tra i sei maggiori contratti di lavoro siglati da Confartigianato la quota dei dipendenti stranieri è del 24,8%, oltre otto punti superiore al 16% dei 27 maggiori contratti di lavoro, con almeno 100mila dipendenti. Gli occupati stranieri possono svolgere un ruolo cruciale in risposta alle attuali difficoltà delle imprese italiane nel trovare personale qualificato e alla prevista riduzione della popolazione in età lavorativa. Un’ordinata gestione dei flussi di migrazione e adeguate politiche di inclusione possono ridurre alcune criticità presenti nei processi di integrazione.

Riapre il giardino storico di Palazzo Cisterna. Location d’eccezione per fiction di successo

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È da anni la location preferita da Film Commission Piemonte per ambientare scene di fiction amatissime, ultime in ordine di tempo Il Gattopardo, Cuori 1, 2, 3, e Lidia Poet 1 e 2.

Riapre alla comunità il giardino storico di Palazzo Cisterna, oasi verde unica nel cuore di Torino, un piccolo parco monumentale di pertinenza della sede aulica di Città metropolitana di Torino con ingresso da via Carlo Alberto.

Il sindaco di Città metropolitana Stefano Lo Russo invita la cittadinanza alla festa per la riapertura, dopo lunghi ed importanti lavori di sistemazione che sono costati 350mila euro di risorse proprie.

“Vi aspetto giovedì 10 aprile alle ore 11” invita il sindaco Lo Russo in un videomessaggio rivolgendosi a cittadini e cittadine, consapevole della grande attesa per vedere restituito al pubblico uno spazio unico e speciale.

Il giardino storico dopo la cerimonia sarà aperto 7 giorni su 7 dalle ore 9 alle 21 (già orario estivo) e sarà sorvegliato.

L’inaugurazione sarà allietata dalle musiche della Wind Cavour Orchestra, composta da studenti e studentesse delle sezioni musicali del liceo classico Cavour di Torino.

Interverrà da Reano anche il gruppo storico dei Principi Dal Pozzo, in omaggio agli antichi proprietari del palazzo.

Mercato immobiliare: boom di compravendite commerciali a Torino

NEL 2024 ACQUISTATI 100 MILA METRI QUADRI DI NEGOZI

 

Torino, 9 aprile 2025 – In un momento storico in cui si parla soprattutto di chiusure dei negozi, di crisi e di desertificazione commerciale, c’è un dato che sorprende: nel 2024 a Torino sono stati acquistati 1.286 negozi, per oltre 100.000 metri quadrati di superficie. In particolare, il 2024 segna una crescita costante nelle compravendite dei negozi per tutti e quattro i trimestri: +17,0% nel primo trimestre, +17,5% nel secondo, +21,9% nel terzo e +28,6% nel quarto trimestre. Particolarmente positivo il rendimento dei locali commerciali, superiore di almeno il 30% rispetto a quello delle abitazioni. La presenza di negozi e attività di prossimità contribuisce, inoltre, ad aumentare il valore dell’area.

Sono i dati emersi nel corso de “L’oceano blu degli immobili commerciali”, il convegno organizzato dalla Federazione Italiana Mediatori Agenti d’Affari F.I.M.A.A. Torino, aderente ad ASCOM Confcommercio Torino, che ha messo in luce una tendenza importante per lo sviluppo della città: nonostante le difficoltà, il commercio di prossimità continua a generare valore economico e immobiliare.

Secondo gli studi di F.I.M.A.A., un locale commerciale in centro città oggi rende in media il 6% annuo lordo, mentre nelle zone non centrali i rendimenti arrivano fino al 9-10%. «Entrambi i rendimenti sono superiori di almeno il 30% rispetto a quelli di un appartamento – sottolinea Franco Dall’Aglio, presidente di F.I.M.A.A. Torino – a conferma che investire in locali commerciali genera profitto. Torino, inoltre, offre margini di rendita più alti rispetto a città come Milano e Roma».

 

L’Osservatorio di F.I.M.A.A. rileva come un tessuto commerciale vivo aumenti il valore, prima di tutto, delle abitazioni della zona di cui fanno parte. Al contrario, aree con negozi chiusi da tempo generano degrado, con conseguente svalutazione di appartamenti e uffici. Il quartiere Vanchiglia, ad esempio, ha mantenuto il suo tessuto commerciale ed è oggi una delle prime cinque zone di Torino con i valori abitativi più elevati. Viceversa, le zone vittime della desertificazione commerciale – come via Sacchi o via Viotti – presentano valori di uffici e abitazioni inferiori del 40% rispetto a quando i negozi erano ancora attivi.

Anche se negli ultimi 10 anni a Torino sono scomparsi 2.269 negozi in sede fissa, quelli aperti producono ricavi sia per chi li gestisce, sia per i proprietari dei muri. Il canone medio di un locale commerciale in centro è di 2.000 euro al metro quadrato all’anno, con punte tra i 2.500 e i 3.000 euro; nelle zone non centrali la media è di circa 180 euro. «Affittare un negozio rende: lo dicono i numeri – prosegue Franco Dall’Aglio –. Per questo motivo guardiamo con attenzione al fenomeno delle riconversioni. Cambiare destinazione d’uso da commerciale a residenziale in zone dove il commercio è ancora attivo genera un cortocircuito che può portare al declassamento dell’intera microzona. È necessario regolamentare e mettere un freno a queste pratiche, lavorando in sinergia con le istituzioni e con il territorio per salvaguardare ciò che resta e favorire la ripartenza del commercio di prossimità, così da preservare il valore delle case e delle vie».

 

Dello stesso parere la presidente di Ascom Confcommercio Torino e provinciaMaria Luisa Coppa: «Stiamo lavorando con l’Amministrazione per invertire la rotta della desertificazione commerciale e restituire alle vie della città servizi, vivacità, bellezza e sicurezza. È necessario sostenere i negozi attraverso politiche per il commercio serie e lungimiranti. L’Amministrazione comunale ha colto l’appello di Ascom per la tutela dei negozi di quartiere: insieme abbiamo costruito il Distretto Urbano del Commercio in centro, abbiamo sostenuto iniziative come “Torino Compra Vicino”, e siamo in prima linea con l’Albo EPIC per la valorizzazione delle imprese di interesse collettivo. Il nuovo Piano Regolatore di Torino è l’occasione per dare una risposta concreta al dilagare dei cambi di destinazione d’uso dei negozi sfitti, che impoveriscono il valore degli edifici e spezzano la continuità commerciale delle strade. Auspichiamo che la nostra richiesta di arginare le conversioni dei locali venga accolta, come ci è stato promesso».

«Il valore urbano, sociale ed economico di questi locali – conclude Franco Dall’Aglio – non può essere ignorato: puntare sul commerciale oggi significa non solo cogliere un’opportunità concreta, ma anche scommettere sul futuro stesso della città».

 

Al Santo Volto i nuovi uffici dell’Immigrazione

Cambio di destinazione d’uso per una porzione del Complesso del Santo Volto in via Val della Torre, dove ha sede anche la Curia Arcivescovile, attualmente adibita ad uffici della diocesi in vista del trasferimento dell’Ufficio Immigrazione della Questura, ove si effettuano i rilasci e rinnovi dei permessi di soggiorno ai cittadini stranieri.

Lo ha deciso la Giunta comunale, su proposta della Vicesindaca.

La previsione di potenziamento di questa importante funzione ed il suo miglioramento organizzativo e amministrativo potrà giovarsi della disponibilità della Diocesi ad ospitare uffici dedicati della Questura negli spazi di via Valdellatorre.

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Foto Museo Torino

La polizia incastra la banda delle spaccate nei negozi di Torino

In data 5 aprile la Polizia di Stato, sotto il costante coordinamento della locale Procura della Repubblica, ha eseguito un’Ordinanza dispositiva di misure cautelari emessa dall’Ufficio G.I.P. del Tribunale di Torino, a carico di tre soggetti, gravemente indiziati di aver commesso, a vario titolo, dal mese di giugno al mese di settembre 2024, quindici furti aggravati in altrettanti esercizi commerciali  in diverse zone della città , precisamente nei quartieri “Centro”, “San Secondo”, “Madonna di Campagna”, “Barriera Nizza” e “San Donato”.  Due indagati risultano destinatari della custodia cautelare in carcere mentre il terzo della misura del divieto di dimora nel comune di Torino.

L’attività d’indagine condotta dalla Squadra Mobile, prendeva avvio in seguito alla recrudescenza di numerosi furti, perpetrati principalmente in orario notturno, in danno di negozi torinesi, con violenza sulle cose (le cc.dd. “spaccate”), a partire dall’inizio della scorsa estate.

Le investigazioni, sviluppate grazie all’analisi dei filmati dei sistemi di video sorveglianza posti a protezione dei diversi esercizi, alla conoscenza dei soggetti presenti in questo territorio con precedenti specifici per tale tipologia di delitti nonché alla comparazione dell’abbigliamento indossato dagli indagati, permettevano di identificare i tre soggetti, un italiano, un marocchino ed un romeno, tutti senza fissa dimora; gravi indizi di colpevolezza suffragati, peraltro, dagli accertamenti tecnici esperiti dal personale del locale Gabinetto Interregionale di Polizia Scientifica che, in sede dei sopralluoghi effettuati in occasione dei vari furti, rilevava sulle vetrine infrante delle impronte, risultate poi corrispondenti a quelle dei tre uomini.