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Non solo Bike Pride: sotto la Mole la bici è una filosofia di vita

bike2Pedalare anziché muoversi in auto. A giudicare dai numeri, pare sia questa la nuova tendenza in città. C’é chi sceglie il modello romantico con cestino in vimini e chi opta per il servizio di bike sharing messo a disposizione dal Comune

 

bikesharing

Nuovo appuntamento per il Bike Pride sotto la Mole, in piazza Vittorio alle ore 15.30. Si rischia un ingorgo con i tifosi della Champions bianconera,(anche se il Comune assicura: “alle 18 i ciclisti avranno già lasciato la piazza”),  ma c’è da giurare che saranno moltissimi i torinesi che prenderanno parte alla  sesta edizione dell’evento promosso dalla Federazione Italiana Amici della Bici (Fiab Bike Pride) e da Verticalife. Bici in giro per la città  sabato e domenica, con una serie di appuntamenti. L’iniziativa, ha il patrocinio del Comune, in occasione di Torino 2015 Capitale dello Sport.

 

Che a Torino le biciclette facciano tendenza, non c’è dubbio. E oggi uno dei comandamenti è: pedalare anziché muoversi in auto. Stando ai numeri, pare sia questa la nuova moda in città.  Negli ultimi  mesi le vendite delle biciclette hanno superato quelle delle auto e sono sempre più numerosi i ciclisti urbani che scorrazzano nei percorsi ciclabili e non solo.  Troppo spesso,  a dire il vero,  anche sotto i portici storici, facendo inviperire i pedoni. Che sia per andare a lavoro, farsi un giro nel tempo libero o in veste di turista, coloro che hanno scelto le due ruote  sono in aumento in ogni fascia d’età. Ma oltre alle vendite schizzate alle stelle nei negozi che propongono l’articolo bicicletta , ormai come un oggetto di design , un must per tutte le stagioni e assolutamente personalizzabile (chi sceglie il modello romantico magari con  cestino in vimini, chi ancora dalle linee super essenziali color argento e chi più ne ha ne metta) , c’è chi opta per il servizio di bike sharing messo a disposizione dalla Città di Torino, il ToBike.  E non è affatto un’utopia il predominio dei ciclisti sulle auto se si guardano le statistiche delle capitali nordeuropee come Amsterdam, ad esempio, percorsa addirittura dalle bike highways, autostrade a due ruote.  Oltretutto il ToBike è un servizio che prevede diverse formule di abbonamento, adattabili a qualsiasi modalità di utilizzo e per il tempo necessario.

 

Per i dettagli ci si può  collegare al sito del Comune di Torino, www.comunetorino.it, o direttamente su www.tobike.it e fare così un veloce calcolo del costo del servizio. E stabilire la formula ottimale per abbonarsi.  La bicicletta esercita da sempre un grande fascino sui torinesi. Basti ricordare che, proprio sotto la Mole, nel lontano 1931,  da una idea di Giacinto Benotto, giovane ciclista di 24 anni, nacque l’omonima fabbrica di bici la cui  produzione raggiunse le 500 biciclette al giorno: cifra  record per gli anni  ’30. La Benotto vinse 11 campionati mondiali. Attualmente, come purtroppo capita spesso alle eccellenze subalpine che emigrano all’estero,  l’azienda continua a produrre  in Sudamerica e vanta un catalogo di quasi 100 modelli di biciclette per tutte le età. Ma torniamo al presente e alla nostra città.

 

Per i torinesi dunque è tempo di abbandonare i problemi legati al traffico e parcheggio e riscoprire i vantaggi di una città sempre più bike-friendly,  grazie anche alle numerose piazze e vie dello shopping pedonalizzate e rese itineranti anche per i cicloturisti stranieri. Questa forma di spostamento urbano è ricca di vantaggi in termini economici  per il risparmio di denaro e di tempo, ed è tutto un guadagno in termini di comodità e salute. Non solo si contribuisce a preservare l’ambiente ma è pure tanto divertente.

 

Clelia Ventimiglia

(Foto: il Torinese)

Anticorruzione, con il piano regionale il Piemonte è in prima fila

chiamp consiglioREGIONE PALAZZOSpiega il presidente Sergio Chiamparino: “il Piemonte è la prima Regione italiana a predisporre un Piano  ai sensi della nuova normativa. Inoltre, vengono introdotte misure come la rotazione degli incarichi dirigenziali legata al rischio potenziale di corruzione, secondo la quale non si può dirigere un settore per più di dieci anni”

 

Mentre Roma è travolta dalla seconda ondata di arresti di “Mafia capitale”, la Giunta regionale piemontese approva il Piano triennale di prevenzione della corruzione e il Piano per la trasparenza per il triennio 2015-2017. Gli obiettivi  del primo documento sono la riduzione della possibilità che si manifestino casi di corruzione, l’aumento della capacità di far emergere gli eventuali casi di corruzione, la creazione di un contesto sfavorevole alla corruzione, la promozione della cultura della legalità e dell’etica pubblica. Il secondo definisce invece le modalità di pubblicazione sul sito web della Regione di tutti i provvedimenti adottati dalla Giunta.

 

Illustrando i due testi agli organi di informazione. Spiega il presidente Sergio Chiamparino: “il Piemonte è la prima Regione italiana a predisporre un Piano di prevenzione della corruzione ai sensi della nuova normativa. Inoltre, vengono introdotte misure come la rotazione degli incarichi dirigenziali legata al rischio potenziale di corruzione, secondo la quale non si può dirigere un settore per più di dieci anni. Sia chiaro che non si apre una caccia alle streghe, in quanto si costruiscono strumenti di prevenzione e la rotazione va intesa per i dirigenti come una valorizzazione delle loro competenze ed uno stimolo per rendere più efficiente ed efficace la macchina regionale ”.BANDIERE REGIONE

 

L’assessore al Personale, Giovanni Maria Ferraris, aggiunge  che “il piano triennale approvato nasce dalla volontà della Giunta di porre in atto tutte le misure necessarie per prevenire la corruttela e rientra nel più ampio percorso di riorganizzazione già avviato mesi fa, per il quale la rotazione dei responsabili di settore è un tassello importante, non solo per rispondere alle criticità di rischio evidenziate in alcuni settori, ma soprattutto come opportunità di crescita e stimolo per valorizzare e motivare le nostre risorse umane. Il testo va però ben oltre le necessità riorganizzative e si pone l’obiettivo di permeare il lavoro dell’Amministrazione per i prossimi tre anni, aumentandone l’omogeneità, l’efficienza nei processi, il controllo ed il coordinamento interno”.

 

Il vicepresidente Aldo Reschigna dice che per realizzare questa classificazione “sono stati sottoposti a valutazione 1725 procedimenti e 432 processi amministrativi e sono stati definiti critici quei settori che gestiscono risorse o effettuano attività negoziali e di controllo” ed ha puntualizzato che “il Piano comprende anche azioni facoltative, come l’estensione alle società controllate ed agli enti strumentali della Regione, l’avvicendamento entro ottobre anche di tutti i dipendenti addetti ad attività ispettive e di controllo, corsi di formazione sulla cultura della legalità”. Il contributo di tutti i direttori regionali ha permesso di assegnare ai 93 nuovi settori nei quali saranno articolate le varie direzioni dal 3 agosto, ed i cui bandi saranno pubblicati domani sul Bollettino ufficiale della Regione, una valutazione del rischio bassa, media, elevata o critica. A quest’ultima categoria appartengono 31 settori, nei quali sarà applicata la rotazione obbligatoria.

“Ne bis in idem”, il principio che potrebbe tranciare il processo Eternit

eternit bandiereAd aprire le danze sono stati gli avvocati delle diverse parti civili costituite che si sono associati alle richiesta fatte nell’udienza precedente della procura. Poi è stato il turno della difesa del multimilionario svizzero 

 

Nell’udienza preliminare di ieri, giovedì, per decidere se Stephan Schmidheiny dovrà venire rinviato a giudizio con il capo di imputazione di omicidio volontario oppure se la sua posizione verrà archiviata è proseguita la discussione. Ad aprire le danze sono stati gli avvocati delle diverse parti civili costituite che si sono associati alle richiesta fatte nell’udienza precedente della procura. Poi è stato il turno della difesa del multimilionario svizzero che ha occupato la maggior parte delle quattro ore di discussione. E l’avvocato Alleva ha concretizzato lo spettro che aleggiava sin dall’inizio del percorso del procedimento Eternit Biss, quelle quattro paroline in latino, “Ne bis in idem”, che stanno a significare un principio giuridico, ovvero che nessuno può venire processato due volte per lo stesso fatto. E il fatto che 186 su 258 delle vittime fossero presenti nel primo processo è sicuramente una leva che la difesa amplierà. Inoltre sia Alleva, che l’avvocato Di Amato hanno sottolineato la circostanza che una persona che investì 50 – 60ETERNIT FABBRICA miliardi di lire nell’attività, difficilmente potrebbe venire bollato come un potenziale omicida volontario. “Sono argmenti che fanno breccia nell’opinione pubblica e che dovranno essere approfonditi – spiega Nicola Pondrano, presidente del Fondo vittime amianto – certamente il capo di imputazione presenta dei lati deboli per i quali potrebbe venire impugnato anche in altri gradi di giudizio, forse sarebbe stata più sicura la strada dell’omicidio colposo, provocato da una colpa grave, piuttosto che quella dell’omicidio doloso”. L’11 giugno, prossima udienza, sarà la volta delle repliche a partire dai pubblici ministeri Guariniello e Colace che potranno così argomentare le ragioni che li hanno portati ad imbastire Eternit bis. E dovranno essere convincenti perché se così non fosse anche altri procedimenti, Etetnit ter ad esempio, che si stanno incamminando, potrebbero venire tranciati dal principio del ne bis in idem.

Massimo Iaretti

 

Piero il Lungo trionfa nei sondaggi di carta. Ma che noia fare il sindaco

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ARCHITETTURApiazza7palazzo civicofassino 33IL GHINOTTO DELLA DOMENICA

Considerato quello che si sente un po’ ovunque, nelle piazze e sotto i portici, se solo si ha tempo e pazienza per frequentarli, c’è il forte sospetto che i mille cittadini maggiorenni interpellati siano stati fatti venire apposta da fuori, come si usava fare a Cuneo quando arrivava il re in visita e non si volevano esporre i concittadini giudicati troppo brutti

 

Considerato quello che si sente un po’ ovunque, nelle piazze e sotto i portici, se solo si ha tempo e pazienza per frequentarli, c’è il forte sospetto che i mille cittadini maggiorenni interpellati da Repubblica siano stati fatti venire apposta da fuori, come si usava fare a Cuneo quando arrivava il re in visita e non si volevano esporre i concittadini giudicati troppo brutti!

 

Cinque intere pagine di Repubblica non sono riuscite a smuovere Piero Fassino dalla sua indecisione per la ricandidatura a sindaco di Torino. E’ questa l’unica vera “notizia” che si può trovare nei molteplici articoli che il quotidiano della sinistra ha dedicato a uno dei più inutili sondaggi che si potessero immaginare: quello che ha misurato la popolarità del Lungo, chiedendo ai torinesi se sono più o meno soddisfatti del suo operato. Emerge il giudizio di una popolazione felice al 58 %, soprattutto entusiasta per la metropolitana, il turismo, il decoro urbano (sic!), i parchi e le opere pubbliche, un po’ meno per la scuola, la sicurezza e la pulizia delle strade … Considerato quello che si sente un po’ ovunque, nelle piazze e sotto i portici, se solo si ha tempo e pazienza per frequentarli, c’è il forte sospetto che i mille cittadini maggiorenni interpellati siano stati fatti venire apposta da fuori, come si usava fare a Cuneo quando arrivava il re in visita e non si volevano esporre i concittadini giudicati troppo brutti!

 

A parte la difficoltà interpretativa di analizzare la psicologia di chi ammira il decoro urbano ma lamenta le schifezze per strada, c’è da chiedersi che bisogno ci fosse di un sondaggio simile e soprattutto di propagandarlo con il megafono. Infatti, ogni due per tre escono graduatorie a livello nazionale che testimoniano il gradimento del sindaco metropolitano, tra i più amati d’Italia e ormai in concorrenza con i fasti del suo predecessore Chiamparino. Sono classifiche che lasciano un po’ il tempo che trovano, perché naturalmente non mettono a confronto il titolare della carica con nessun competitore. E’ quindi difficile dire che si possano poi tradurre automaticamente in voti, nel momento in cui si accende la gara elettorale e si presentano gli antagonisti. Ma dai risultati entusiasmanti del suo sondaggio. Repubblica inferisce che la stragrande maggioranza dei torinesi è pronta a rieleggere in carrozza il primo cittadino.

 

A questo punto scatta un retropensiero: non è che il sondaggio è stato voluto dal quotidiano che si ritiene la mosca cocchiera della sinistra per “forzare” Fassino a ripresentarsi alla tenzone elettorale che si svolgerà fra meno di un anno? Se è così, c’è da riconoscere che il sindaco ha saputo ben svicolare, incassando gli apprezzamenti, smentendo di essere un uomo solo al comando, anche se il sondaggio registra l’assoluta inconsistenza di una squadra assessorile che fu scelta apposta per non fargli ombra. Ma respingendo al mittente l’esplicito invito a dichiarare la propria scelta sul secondo mandato, perché “non è ancora il momento giusto”.

 

Tale ritrosia non pare derivi da un eccesso di modestia del nostro. Molte possono essere le interpretazioni, ma tutte partono dal fatto acclarato, e noto ben oltre la cerchia degli intimi, che a Fassino fare il sindaco non piace, lo considera un pensionamento immeritato  e anticipato rispetto al suo standing nazionale (ex-segretario Ds) e internazionale (inviato Onu in Birmania). La riconferma sarà da lui accettata solo se non ci saranno alternative migliori per incarichi di prestigio, oppure se la poltrona da primo cittadino potrà essergli utile per scalare il più alto scranno della presidenza del nuovo Senato dei “nominati”, quello che dovrebbe emergere dalla riforma Renzi, ora impantanata e assai pericolante.

 

C’è infine un ultimo aspetto da considerare: i destini della legislatura regionale anch’essi in dubbio, a causa delle note vicenda delle firme contraffatte per le liste Pd. Se anche Palazzo Lascaris dovesse tornare al voto, ecco che scatterebbe il “momento giusto”. Fassino potrebbe aspirare alla presidenza della Regione, soffiando il posto a Chiampa che, a dire il vero, dopo aver visto il baratro delle casse regionali – così diverse da quelle della Compagnia S. Paolo –  non pare molto convinto né di continuare l’attuale legislatura, né di riproporsi per un nuovo incarico.

Ghinotto

Le delizie del cibo di strada al Parco Dora con "Street Food Parade"

cibo stradaStand in rappresentanza delle diverse regioni e realtà culinarie della penisola e internazionali. A fare da cornice all’evento è prevista una ricca offerta di intrattenimento musicale

 

A partire da giovedì 4 giugno  e fino a domenica 7 il Parco Dora ospiterà la “International Street Food Parade“; l’evento, organizzato da To Business Agency si svolgerà sotto la tettoia dello strippaggio e prevede la partecipazione di stand in rappresentanza delle diverse regioni e realtà culinarie della penisola e internazionali. A fare da cornice all’evento è prevista una ricca offerta di intrattenimento musicale, previsto per tutte e quattro le giornate. L’ingresso al pubblico è gratuito. L’evento si svolgerà dalle 18.00 alle 24.00 nella giornata di giovedì 4, edalle 12.00 alle 24.00 nelle giornate di venerdì 5, sabato 6 e domenica 7 giugno 2015.Per conoscere nel dettaglio quali saranno gli stand presenti visita la pagina facebook dell’evento.

 

Ecco il programma degli spettacoli:

 

Giovedì 4 giugno:
18,00 – 19,00 Conferenza sul palco di Gianpaolo Ormezzano argomento cibo e sport
19,00 – 20,00 Spettacolo – mangia fuoco e mangia spade
20,00 – 20,30 Edoardo Mecca
20,30 – 21,00 dj set by Generation Events Dj Gianma in consolle
21,00 – 22,00 Fabrizio Casalino by Colorado
22,00 – 23,00 Max Pieroboni by Colorado
23,00 – 00,00 dj set by Generation Events Dj Gianma in consolle
Venerdì 5 giugno:
15,00 – 17,00 Karin & The Ugly Live music
18,00 – 19,00 dj set by Generation Events Dj Gianma in consolle
19,00 – 20,00 Laura Malaterra presentazione del libro “Ricordi di cibo, il cibo dei ricordi”
20,00 – 20,30 Edoardo Mecca
20,30 – 21,00 dj set by Generation Events Dj Gianma in consolle
21,00 – 22,00 Dancefloor show
22,00 – 00,00 GetFar Fargetta e Prezioso in consolle serata anni 90
Sabato 6 giugno:
15,00 – 17,00 Alp King
18,00 – 19,30 dj set by Generation Events Dj Gianma in consolle
19,30 – 20,00 Edoardo Mecca
20,00 – 20,30 Lo Zoo di 105
20,45 – 22,45 Finale di Champions Juventus – Barcelona
22,45 – 00,00 Lo Zoo di 105
Domenica 7 giugno:
12,00-12,30 Taurus
16,00 – 21,00 Live Music (Faifem, Rame, Diadema, Lips’Aroma)
21,00 – 00,00 dj set by Generation Events Dj Gianma in consolle

I turisti vogliono Torino: forse 15 giorni in più di Ostensione e fondi regionali in arrivo

DUOMO SINDONEE c’è anche una buona notizia sul fronte delle risorse da impiegare nel settore turistico: la Regione Piemonte ha varato il bando che metterà a disposizione delle piccole e medie imprese del comparto la cifra di 14,7 milioni di euro

 

 

Eccoli arrivati a Torino dalla capitale, questi turisti “atipici”, i pellegrini di Papa Francesco, quei  50 senzatetto ai quali il santo padre ha donato il viaggio per vedere la Sindone. Anche loro coda con le centinaia e centinaia di persone che ogni giorno sfilano davanti al telo. Quello dei pellegrini è un vero boom e potrebbe portare a una proroga dell’Ostensione, di cui si parla insistentemente,  di un paio di settimane. “So che si sta pensando a questo e sarebbe veramente una bella occasione”, dice all’Ansa il direttore di Famiglia Cristiana don Sciortino, che ha presentato il dvd ‘Storia di un mistero’. E’ il momento turistico di Torino, complici anche le grandi mostre come l’esposizione dell’autoritratto a sanguigna di Leonardo, appena terminata a Palazzo madama, quella sul Neorealismo al Museo del Cinema, le iniziative della reggia di Venaria. turisti 1

 

Si è vista anche una piazza San Carlo strapiena per il concerto del gran finale del Torino Jazz festival, in collaborazione con il Consiglio regionale, con la Blues Brothers band che ha eseguito  i brani del film di John Belushi e Dan Aykroyd.  Manifestazione di alto livello, apprezzatissima non solo dai torinesi ma anche dai numerosi turisti presenti in città nel weekend del 2 giugno. Ha chiuso in bellezza con 225 mila presenze, 25 mila in più rispetto alla precedente edizione. Inoltre sono stati 75 mila i visitatori del Fringe festival, il cartellone off del Tjf.

 

turistipiazaE c’è anche una buona notizia sul fronte delle risorse da impiegare nel settore turistico: la Regione Piemonte ha varato il bando che metterà a disposizione delle piccole e medie imprese del comparto la cifra di 14,7 milioni di euro. Lo ha deciso oggi la Giunta regionale, indirizzando  le risorse verso la realizzazione di nuove strutture ricettive e per migliorare quelle esistenti. L’iniziativa fa parte del piano di valorizzazione del sistema turistico: “un passaggio importante, la tappa di un percorso necessario verso una migliore  collaborazione fra pubblico e privato”, afferma l’assessore al Turismo Antonella Parigi.

 

(Foto: il Torinese)

Boom di furti in collina e la petizione dei cittadini raccoglie centinaia di firme

ladriIndirizzata al ministro dell’Interno Angelino Alfano, alle prefetture di Torino e di Asti, al Comitato provinciale ordine e sicurezza pubblica di Torino, al comando compagna carabinieri di Chivasso, alla stazione dell’Arma di Cavagnolo, Casalborgone, al comando compagnia carabinieri di Villanova d’Asti ed alla stazione di Cocconato, nonché ai sindaci dei comuni interessati 

 

 

E’ ancora allarme furti sula collina torinese, in particolare nella zona a cavallo tra il Chivassese e l’Astigiano. Negli ultimi mesi Cavagnolo, Brusasco, Verrua Savoia, Brozolo, Lauriano, San Sebastiano Po, Casalborgone, Castagneto Po, Moransengo sono stati teatro di una vera e propria “ondata” di azioni criminose, soprattutto furti in case, ville ed appartementi,. Per questo è partita una petizione spontanea, che ha raccolto in poco tempo circa 750 firme, indirizzata al ministro dell’Interno Angelino Alfano, alle prefetture di Torino e di Asti, al Comitato provinciale ordine e sicurezza pubblica di Torino, al comando compagna carabinieri di Chivasso, alla stazione dell’Arma di Cavagnolo, Casalborgone, al comando compagnia carabinieri di Villanova d’Asti ed alla stazione di Cocconato, nonché ai sindaci dei comuni interessati dal compimento dei delitti e dei tentati delitti che sono arrivati anche a 3/4 furti nella stessa notte.carabinieri auto

 

“L’azione criminale è aggravata purtroppo anche da minacce, azioni violente nei confronti delle vittime talvolta svegliate nel sonno notturno e costrette a consegnare ai delinquenti denaro, preziosi e chiavi delle auto – si legge nel documento, con l’aggiunta che – la tipologia e la ripetitività dei reati ai danni delle abitazioni potrebbe fare pensare ad un unico gruppo criminale ben organizzato e determinato”. A questo quadro, assolutamente non confortante, si aggiunge il fatto che di giorno esiste il fenomeno, diffuso e costante, delle truffe, soprattutto ai danni degli anziani. E, alla luce della gravità della situazione, la petizione chiede al ministero dell’Interno, ai prefetti ed ai comandi dei carabinieri “l’integrazione di risorse umane e tecniche per fronteggiare il problema di sicurezza pubblica che si è venuto a creare” e, nel contempo, ai sindaci dei comuni collinari viene domandato di attuare tutte le misure necessarie nell’ambito delle loro competenze e di esercitare le pressioni sul ministero ed i prefetti per un rafforzamento delle politiche di sicurezza.

Massimo Iaretti

 

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Effetto Prima Repubblica sulle Regionali: nel "Paese normale" hanno vinto tutti

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AVVISTAMENTI / di EffeVi

 

Tornano persino le espressioni caratteristiche dei commenti post-elettorali da Prima repubblica: quando perdi metà dei voti ammetti una “lieve flessione”, se il tuo candidato finisce in fondo alle tabelle di Pagnoncelli, nella categoria “altri”, prometti di “avviare un’approfondita riflessione”, se aumenti di qualche punto trattasi di “significativa affermazione”. Ancora una-due tornate così e non vedremo più hashtag e tweets

 

E meno male che viviamo in seconda repubblica, in un tempo felice in cui i cittadini votano un governo, una maggioranza chiara, un programma preciso, in un “Paese normale”, per usare una formula dei rottamati D’Alema-Cuperlo. Perché in effetti, se uno pensa ai dati fondamentali senza farsi distrarre dal chiacchiericcio quotidiano, troverà che l’Italia politica del 2015,  andando a votare nel bel mezzo di un ponte estivo, presenta un panorama paragonabile a un quadro di Hieronymus Bosch: surreale in apparenza,  ma denso di significati occulti, enigmi e simboli da interpretare.

 

Un presidente del consiglio che mai si è presentato alle elezioni, sostenuto da una maggioranza che comprende ex berlusconiani e che ormai esclude una parte dello stesso PD; elezioni regionali in cui le candidate più allineate (quelle che i maligni chiamano “renzine”) perdono sonoramente, quale che sia la situazione delle forze in campo (Paita perde in Liguria per la divisione della sinistra, Moretti perde in Veneto nonostante le divisioni della destra), e i cui veri vincitori sono proprio quei candidati vecchia guardia: Vincenzo De Luca, indagato per corruzione e abuso d’ufficio, vince in Campania grazie a una lista civica, espressione dell’area De Mita-Mastella- Cosentino, che ra ccoglie il 5%. Michele Emiliano vince in Puglia, anche grazie alla scissione di Raffaele Fitto a destra. Emiliano, ex magistrato incappato- da sindaco di Bari –  in uno scandalo di appalti truccati, era assurto alle cronache per aver accettato omaggi ittici dai costruttori De Gennaro: Il pesce era talmente tanto che lo avevamo messo anche nella vasca da bagno”, avrebbe dichiarato.

 

Campania e Puglia diventano così due laboratori di antirenzismo, che ripropongono un classico modello di gestione del voto e di controllo del territorio, dal sapore pungente e caratteristico del notabilato meridionale Prima Repubblica. Panorama surreale anche a destra, dove la bassa affluenza (intorno al 50% del voto) ovviamente produce una serie di effetti ottici: dilatazione delle estreme attraverso il sorpasso della Lega su Forza Italia a livello nazionale,  vittoria tecnica in Liguria (per partita truccata: la sinistra era divisa in tre tronconi),  il quasi-miracolo di sloggiare la sinistra da una roccaforte come l’Umbria.

 

Colpisce, infine, come queste surreali elezioni regionali si chiudano con la riscoperta del più classico rito della prima Repubblica: hanno vinto tutti. Renzi fa il finto tonto, finge che le sue candidate non siano state battute e che non abbiano vinto personaggi che lui vorrebbe strarottamare, e rivendica i numeri del 5-2, già annunciando ulteriori epurazioni in Liguria (in fin dei conti, il partito si chiama “democratico” non a caso). Grillo non vince una singola regione (era arrivato primo alle elezioni del 2013) ma ovviamente rivendica una conferma e un radicamento. Salvini non sta più nella felpa e punta a fare il leader della destra, sapendo benissimo che il giorno in cui gli elettori di centrodestra andassero alle urne invece che al mare, tornerebbe lesto nel suo monolocale da 10%. Non parliamo del Cav: vuole farci credere che ha vinto in Liguria per merito suo.

 

Tornano persino le espressioni caratteristiche dei commenti post-elettorali da Prima repubblica: quando perdi metà dei voti ammetti una “lieve flessione”, se il tuo candidato finisce in fondo alle tabelle di Pagnoncelli, nella categoria “altri”, prometti di “avviare un’approfondita riflessione”, se aumenti di qualche punto trattasi di “significativa affermazione”. Ancora una-due tornate così e non vedremo più hashtag e tweets.

 

Postilla – La bassa affluenza alle urne ha pesato ancora di più sulle elezioni comunali. A Moncalieri – dove nel 2010 il primo turno era finito praticamente in parità tra centrodestra e centrosinistra – ha votato il 40% degli aventi diritto, la metà rispetto a cinque anni prima; ha vinto secco un candidato marcatamente di sinistra come Paolo Montagna. E tanto basti.

Festa della Repubblica in piazza Castello tra gli applausi di torinesi e turisti

esercito bandiera picchettoesercito bandieraesercito carabinieriLa tradizionale cerimonia dell’alzabandiera si è svolta in presenza del prefetto Paola Basilone, dell’assesore Passoni in rappresentanza del sindaco, e del presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino

 

Festa del 2 giugno in piazza Castello per celebrare il 69° anniversario della Repubblica.  Accompagnato dalle note del corspo musicale della ppolizia municipale, un picchetto d’onore interforze si è schierato davanti a Palazzo Madama per rendere gli onori al gonfalone della Città e alla bandiera della Scuola di applicazione dell’Esercito. Centinaia i torinesi e i inumerosi turisti che hanno assistito alla manifestazione, applaudendo all’inno di Mameli. La tradizionale cerimonia dell’alzabandiera si è svolta in presenza del prefetto Paola Basilone, dell’assesore Passoni in rappresentanza del sindaco, e del presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, che ha dichiarato: “Con il voto del 2 giugno il popolo italiano scelse che tutto quel sedimento di storia che aveva alle spalle diventasse assetto istituzionale repubblicano democratico, che diventasse Stato di diritto”.

 

(Foto: il Torinese)

L'estate torrida afro-mediterranea è arivata a metà settimana con più di 30 gradi in città e collina

cielo torino

sole cielo caldocaldo toretAlta pressione su Piemonte e Nord Ovest

 

Un giorno di tregua per la Festa della Repubblica del 2 giugno e poi arriverà la prima ondata di caldo estivo, quello torrido, di matrice afro-mediterranea. Da mercoledì sul Piemonte e sul nord-ovest nel suo complesso si formerà una cupola di alta pressione con le massime che cresceranno nettamente, come sottolineano le previsioni della Smi  – Società Meteorologica Italia: fino a 34-35 gradi in pianura e sulla collina. Il rischio sanitario per le ondate di calore salirà al grado di attenzione nella giornata di mercoledì. Si tratta del primo gradino di una scala che cersce con i livelli di “allarme” ed “emergenza”. Ma di questi si parlerà (forse) a luglio e agosto.

 

(Foto: il Torinese)