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Danni all’agricoltura: ecco il Piano di controllo dei piccioni della Città Metropolitana

Sul territorio sono 2 milioni e mezzo e causano 5 milioni di euro all’anno di danni all’agricoltura

È stato approvato da parte del Consiglio metropolitano di Torino il “Piano di controllo del colombo sul territorio della Città Metropolitana di Torino”. Il provvedimento arriva dopo una lunga battaglia condotta proprio da Coldiretti Torino per avviare finalmente un contenimento di questa specie che provoca danni enormi anche all’agricoltura.

Il Piano di contenimento del “Piccione”, come viene comunemente chiamato il colombo di città, è stato presentato dal consigliere delegato all’ambiente della Città Metropolitana, Gianfranco Guerrini, e redatto dagli uffici Tutela fauna e flora dello stesso ente. Fa seguito all’Ordine del Giorno approvato lo scorso maggio che dava mandato al settore fauna per la redazione di un Piano di contenimento; Piano che è stato predisposto in pochi mesi. La presentazione dell’Ordine del giorno di maggio era arrivata anche a seguito di numerosi incontri tra i tecnici di Coldiretti Torino e la Città Metropolitana.

LA SODDISFAZIONE DI COLDIRETTI

«Ci siamo mossi a fronte all’esasperazione degli agricoltori – ricorda il presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici – Sempre più soci vengono nei nostri uffici di zona a chiedere misure di depopolamento dei piccioni. Sapevamo che il Piccione può essere oggetto di contenimento grazie a una sentenza della Corte di Cassazione, che risale al 2004, e che sancisce che le popolazioni di Piccione che vivono allo stato libero rientrano ormai tra quelle selvatiche. Secondo la legge il controllo della fauna selvatica deve essere attuato se esistono pericoli, in primis per la salute umana ma anche per tutelare le produzioni zoo-agroforestali. Finora erano stati predisposti soltanto interventi su scala comunale o, peggio, esistevano solo regolamenti comunali sul divieto di foraggiamento. Per depopolare i piccioni serviva invece uno strumento operativo sovracomunale e di area vasta predisposto dalla Città Metropolitana».

La difesa dai piccioni potrà avvenire con metodologie diverse, dalla dissuasione sonora alla cattura, fino all’abbattimento diretto con fucile da caccia.

Nelle campagne, le operazioni di controllo potranno essere svolte da operatori muniti di licenza di caccia (come già avviene per l’autodifesa agricola dal cinghiale) che avranno frequentato un apposito corso che preveda il programma didattico approvato, da tempo, dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale del Ministero dell’Ambiente. I corsi formeranno quelli che saranno chiamati “coadiutori al controllo del colombo di città”. Tra le materie insegnate nei corsi, oltre alla biologia della specie, anche l’effettuazione di censimenti e gli elementi di sicurezza legati all’uso di armi da fuoco che approfondiscono le norme di sicurezza già insegnate nei corsi per l’abilitazione alla licenza di caccia. Gli operatori dovranno essere assicurati.

Le carcasse dei piccioni dovranno essere smaltite. Tra i metodi di smaltimento consentiti nelle aree di campagna c’è anche il semplice sotterramento sotto 50 cm di terreno ad almeno 200 metri di distanza da pozzi e corsi d’acqua.

«Ora, dopo questa approvazione, occorre rendere al più presto operativo il Piano di contenimento con i corsi di abilitazione per gli operatori. Coldiretti Torino, come già fatto per il controllo delle nutrie e dei cinghiali assicurerà la massima collaborazione per estendere ai propri agricoltori la possibilità di autodifesa e di controllo dei piccioni».

Elaborando i dati contenuti negli studi preliminari che hanno accompagnato la redazione del Piano, Coldiretti Torino stima una presenza, su tutto il territorio di pianura e collina della Città Metropolitana, di circa 2 milioni e 500mila esemplari di Piccione. La stima dei danni al solo comparto agricolo è di una perdita di circa 400mila quintali di cereali, soia, girasole, tra perdite in campo, germogli appena nati, mangimi animali becchettati; per un valore che Coldiretti Torino stima in circa 5 milioni di euro l’anno.

Ma per l’allevamento i danni potrebbero essere ancora maggiori. Il Piccione rappresenta una possibile fonte di trasmissioni di patologie o di malattie gastrointestinali nel bestiame nelle stalle. Ogni mattina i piccioni calano dalle tettoie per beccare il mangime appena distribuito ai bovini e per bere dagli abbeveratoi, spollinandosi e defecando sugli alimenti che vengono ingeriti dalle mucche.

Come è noto, la crescita esponenziale dei Piccioni causa anche seri danni anche al patrimonio storico e artistico con il loro guano; inoltre costituisce una preoccupante minaccia per la sicurezza aerea, mentre la sua eccessiva confidenza con l’Uomo lo porta a dare l’assalto ai tavolini all’aperto ricchi di cibo.

Ma il vero pericolo è la possibile trasmissione di patologie all’Uomo attraverso la zecca molle del piccione (Argas reflexus) che è un suo parassita che può attaccare le persone che vivono in prossimità di siti di nidificazione o colonie di questi uccelli (tra cui gli agricoltori) e trasmettere infezioni batteriche e shock anafilattici. Nel marzo del 2023 due istituti superiori di Ciriè sono stati chiusi per disinfestazione da zecche molli derivate dalla folta colonia di piccioni che presente intorno alle scuole.

Utili record per Stellantis, ma solo cassa integrazione per Mirafiori

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Mirafiori in cassa integrazione mentre Stellantis fa palate di soldi. Il gruppo ex-torinese ha raggiunto nel 2023 utili  record. L’utile netto del colosso automobilistico sorto dalla fusione tra Fca e Peugeot è cresciuto dell’11% a 18,6 miliardi di euro. Aumenta anche l’ operativo rettificato, dell’1% a 24,3 miliardi di euro, con margine sui ricavi pari al 12,8%.

I ricavi netti salgono del 6% a  189,5 miliardi, e le consegne di veicoli crescono del 7%. Le vendite di veicoli elettrici sono aumentate globalmente del 31% nel 2023, quelli dei veicoli a basse emissioni del 27% nel 2023.

Intanto l’ad Tavares cerca di stemperare le tensioni con il governo, ringraziandolo per gli incentivi che hanno consentito la produzione di 20 mila veicoli in più e rassicurando sull’importanza degli stabilimenti di Mirafiori e Pomigliano per l’azienda.

Sulla situazione a Mirafiori, che desta preoccupazione, interviene il presidente di Confartigianato Piemonte Giorgio Felici: “È oramai evidente a tutti che l’operazione Stellantis ha segnato la vendita ad altri, seppur camuffata da fusione, di tutto ciò che ha rappresentato la Fiat per Torino e l’Italia. La conferma viene dai numeri più recenti: ricavi e utili da record nell’esercizio 2023 e aumento delle vendite di elettrici e plug-in. Un Gruppo che viaggia a vele spiegate, ma che a Mirafiori mette gli operai in cassa integrazione e a oggi non pare in grado di prospettare nessun serio piano industriale di rilancio. Insomma, la solita storia per cui gli utili vanno a vantaggio di pochi mentre le perdite colpiscono gli anelli deboli della catena. Ovvero, operai e dipendenti Mirafiori e tutto l’indotto. Guardando al triste epilogo della dinastia Agnelli-Elkann, che un po’ come Vittorio Emanuele hanno solo il titolo ma sono rimasti senza il regno, bisognerebbe rivalutare il modello delle imprese artigiane, portatrici di una cultura di rispetto del lavoro, di presidio del territorio e di valorizzazione delle persone e dei loro talenti. La responsabilità sociale dell’impresa, sancita nella Costituzione, oggi trova la sua realizzazione nella media e piccola impresa, non certo in quei modelli imprenditoriali interessati sempre più alla dimensione finanziaria a discapito dell’economia reale. Fusioni e incorporazioni sono operazioni legittime dettate dalla necessità di fare massa critica per competere sui mercati, ma la politica dovrebbe finalmente discernere tra affaristi e imprenditori e adottare politiche di sostegno per questi ultimi ”.

Sanità: ecco come la Regione vuole ridurre le liste d’attesa

L’assessore alla Sanita della Regione Piemonte Luigi Icardi è intervenuto sulla’annosa questione delle lunghe liste d’attesa per le visite mediche nella sanità pubblica. “Con delibera del 20 novembre 2023 – ha spiegato Icardi – la Giunta regionale ha definito le azioni per la realizzazione dell’obiettivo di riduzione delle liste d’attesa relative alle visite e alle prestazioni ambulatoriali, definendo un supporto specialistico ed attivando un gruppo di lavoro che sta incontrando le Aziende sanitarie regionali allo scopo di risolvere le criticità”.
In sintesi il piano della Regione:
– l’organizzazione delle attività nel sistema CUP deve essere regolata provvedendo ad aggiornare i tempi medi stimati per l’esecuzione delle visite specialistiche ed esami diagnostici;
– l’esecuzione dei prelievi e degli esami di laboratorio analisi deve essere garantita all’assistito anche in assenza di prenotazione; resta comunque possibile utilizzare la funzionalità del CUP denominata “Elimina Code” al fine di ridurre i tempi di attesa negli ambulatori;
– le agende ambulatoriali devono essere configurate nel sistema CUP al fine di assicurare la piena aderenza rispetto alle voci del catalogo regionale che sono state definite per la ricetta dematerializzata;
– tutte le visite e prestazioni di primo accesso devono essere prenotabili sul CUP regionale nelle cosiddette agende “pubbliche”, salvo eccezioni;
– le strutture sanitarie pubbliche del SSR sono tenute ad assicurare che tutte le prestazioni successive al primo accesso devono essere prescritte dalla struttura che ha preso in carico il paziente senza che questi sia rimandato al MMG/PLS per la prescrizione;
– tutte le prestazioni strettamente e direttamente correlate al ricovero programmato (pre-ricovero e postricovero) erogate al paziente devono essere rendicontate nel flusso C4;
– le prestazioni di pre-ricovero e post-ricovero, devono essere eseguite all’interno della struttura sanitaria e rendicontate nel flusso C4, non necessitano di impegnativa dematerializzata e non devono essere rendicontante nel flusso C.;
– le Asl devono assicurare il monitoraggio e il miglioramento di appropriatezza prescrittiva dei medici ;
– le Asl, in stretta collaborazione con le Ao/Aou, devono assicurare il monitoraggio ed il miglioramento di appropriatezza erogativa con l’ulteriore consolidamento delle attività di audit;
– le Asr devono assicurare la conduzione di campagne di comunicazione e di sensibilizzazione sull’importanza di un’adeguata copertura e sicurezza delle attività di prevenzione;
– la struttura sanitaria deve assicurare il rispetto di tutte le vigenti normative previste per la libera professione intramuraria e tutti gli adempimenti previsti per il monitoraggio ALPI (sezioni prenotazioni e volumi) al link: https://alpi.agenas.it/;
– le aziende sanitarie dovranno migliorare i processi dei percorsi di salute, diagnostico terapeutici assistenziali, organizzativi e produttivi;
– le aziende sanitarie devono assicurare l’attivazione di ogni strumento idoneo al fine di assicurare che ogni prestazione sanitaria erogata sia inserita entro cinque giorni dalla conclusione della stessa nel FSE».
Così l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte Luigi Genesio Icardi sulle azioni messe in campo dalla Regione con le Asr per la riduzione delle liste d’attesa.

Trasformazione urbana e innovazione sociale, la città che cambia. Un incontro all’ex Open Incet

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Un confronto tra amministratori locali, esperti ed esponenti di realtà cittadine su progetti di trasformazione urbana caratterizzati da una forte innovazione sociale promossi dall’Amministrazione comunale negli ultimi anni grazie a diversi strumenti di intervento della politica di coesione: è questo il filo conduttore di ‘Torino: i fondi europei al servizio della trasformazione urbana e dell’innovazione sociale’, l’incontro che si svolgerà venerdì 16 febbraio, dalle ore 15, all’Open Incet di piazza Teresa Noce.

L’approccio strategico nell’uso dei fondi di coesione messo in campo dal Comune di Torino ha infatti fatto leva sulle potenzialità del territorio e ha permesso di attuare politiche basate su nuove forme di collaborazione tra pubblico e privato, sull’integrazione delle politiche settoriali, su nuovi modelli di valutazione e su meccanismi di coinvolgimento e dispositivi normativi che hanno facilitato processi dal basso.

L’appuntamento di venerdì è il primo di otto eventi di approfondimento e confronto che saranno organizzati nell’ambito del progetto #CoesioneItalia. L’Europa vicina, finanziato dalla Direzione generale della politica regionale e urbana (DG Regio) della Commissione europea con l’obiettivo di migliorare la consapevolezza dei risultati della politica di coesione finalizzata a ridurre i divari territoriali e le disuguaglianze nell’Ue, e del loro impatto sulla vita delle persone, e di promuovere il dialogo sul tema tra i cittadini, gli stakeholder e i decisori politici.

‘Torino: i fondi europei al servizio della trasformazione urbana e dell’innovazione sociale’ (organizzato nell’ambito delprogetto ‘#CoesioneItalia. L’Europa vicina’), è un evento promosso dalla Fondazione Lelio e Lisli Basso e dal Forum Disuguaglianze e Diversità, in partnership con il quotidiano Domani ed è realizzato in collaborazione con il Comune di Torino.

Torino Click

Programma completo: https://bit.ly/coesione-italia-torino

Info progetto: https://www.forumdisuguaglianzediversita.org/coesione-italia-leuropa-vicina/

“Vita immaginaria”, torna il Salone Internazionale del Libro di Torino

La XXXVI edizione dal 9 al 13 maggio 2024, Lingotto Fiere

Il Salone Internazionale del Libro di Torino torna tra i padiglioni del Lingotto Fiere da giovedì 9 a lunedì 13 maggio 2024, sotto la nuova direzione di Annalena Benini.

Vita immaginaria è il tema della XXXVI edizione. Un omaggio alla vita immaginaria in tutte le sue forme, al suo modo creativo e sempre nuovo di creare altri mondi e di farli incontrare. Come diceva Natalia Ginzburg, la vita immaginaria muove la vita creativa e a volte anticipa la vita reale. L’illustrazione è stata realizzata da Sara Colaone, illustratrice, autrice di fumetti e insegnante di Fumetto e Illustrazione all’Accademia di Belle Arti di Bologna.

La XXXVI edizione è stata presentata oggi – mercoledì 14 febbraio– presso il Teatro Regio da Silvio Viale, Presidente dell’Associazione Torino, La Città del Libro; Vittoria Poggio, assessore alla Cultura, Turismo e Commercio della Regione Piemonte; Stefano Lo Russo, Sindaco della Città di Torino; Giovanni Toti, Presidente della Regione Liguria; Giulio Biino, Presidente della Fondazione Circolo dei lettori; Alessandro Isaia, Segretario Generale della Fondazione per la Cultura Torino; Alberto Anfossi, Segretario Generale della Fondazione Compagnia di San Paolo; Andrea Varese, Segretario Generale di Fondazione CRT; Dario Gallina, Presidente della Camera di commercio di Torino; Tiziana D’Amico, Head Of Partnership Artistico Culturali di Intesa Sanpaolo e Annalena Benini, Direttrice editoriale del Salone Internazionale del Libro di Torino. Presenti in sala anche Rosanna Purchia, assessore alla Cultura della Città di Torino e Domenico Carretta, assessore allo Sport, ai Grandi Eventi e al Turismo della Città di Torino.

La conferenza stampa di presentazione è stata tradotta in LIS, Lingua dei Segni Italiana, da Alessia Iafrate.

Anticipazioni sul programma

Il programma completo sarà diffuso ad aprile, ma oggi sono stati anticipati alcuni ospiti. Elizabeth Strout, una delle autrici più incisive della letteratura contemporanea americana, inaugurerà la manifestazione con una riflessione sulle donne e il loro spazio nel mondo. 

Come già annunciato, una delle novità della XXXVI edizione è la creazione di sette sezioni parallele al programma generale. Per ogni sezione i curatori hanno ideato tre o quattro incontri-eventoche condurranno durante il Salone. Tra i primi nomi annunciati: per la sezione arte, curata da Melania G. Mazzucco, ci sarà la scrittrice Alexandra Lapierre; sarà presente il regista Paolo Sorrentino, in dialogo con Francesco Piccolo, curatore della sezione cinema; per la sezione editoria, curata da Teresa Cremisi, ci sarà l’editore Antoine Gallimard; parleranno di informazione il curatore Francesco Costa con la giornalista Jill Abramson; Luciana Littizzetto, curatrice della sezione leggerezza, dialogherà con il cantante Gianni Morandi sulla figura di Marcello Marchesi; per la sezione romance, la curatrice Erin Doom parlerà con l’autrice Mercedes Ron; infine, Alessandro Piperno, curatore della sezione romanzo, dialogherà con lo scrittore Domenico Starnone.

Nel programma generale, tra gli ospiti internazionali saranno presenti al Salone: il premio Nobel Abdulrazak Gurnah, l’autore di bestseller David Nicholls, due voci della letteratura latinoamericana contemporanea, Guadalupe Nettel e Camila Sosa Villada, e per i piccoli lettori lo scrittore bestseller Jeff Kinney

Il Salone del Libro in Italia e nel mondo

Si confermano le storiche collaborazioni del Salone in Italia e nel mondo, e si aggiungono nuove e rinnovate sinergie con – tra i tanti – associazioni di categoria della filiera editoriali, enti culturali e istituzionali, manifestazioni, fondazioni e musei per la realizzazione e la prosecuzione di progetti di respiro nazionale e internazionale. Rai si conferma Main Media Partner.

Gli spazi, le novità e i ritorni

Torna anche per questa edizione la Pista 500,  progetto artistico di Pinacoteca Agnelli sull’iconica pista di collaudo delle automobili FIAT sul tetto del Lingotto. Torna uno degli spazi più giovani, animati e frequentati delle ultime edizioni, il Palco Live e il camper di Margherita Schirmacher, che si trasformerà in uno spazio eventi. 

La lingua ospite dell’edizione 2024 è il tedesco, mentre la regione ospite è la Liguria

Il Salone del Libro per ragazze e ragazzi

Da sempre il Salone considera il lavoro con i ragazzi e i docenti uno dei suoi obiettivi fondanti e il ruolo attivo dei giovani cresce ogni anno di più. Da 17 anni, grazie al sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo, il Salone del Libro dedica loro un intero spazio, il Bookstock, pensato per tutti.

Anche quest’anno tornano i Gruppi di Lettura, a cui saranno affidate presentazioni di alcuni incontri. Novità di questa edizione è il nuovo Gruppo di Lettura Mi prendo il mondo, nato dalla manifestazione promossa dal Salone del Libro a Parma lo scorso gennaio. Si rinnova la Biblioteca delle Passioni, realizzata a partire dalle letture di diversi gruppi giovanili coinvolti, come, tra gli altri, Fridays For Future, TuttoAnnodato, il Tavolo delle Ragazze e Torino Rete Libri. Grazie al sostegno della Regione Piemonte torna il Buono da leggere per le classi residenti in regione. Inoltre, grazie allo strumento dei Patti educativi e alla collaborazione con l’Ufficio V – ambito territoriale Torino – dell’U.S.R. Piemonte ci saranno 1.500 biglietti omaggio per gli studenti delle scuole della città metropolitana di Torino, individuati secondo i principi di lotta alla povertà educativa e di inclusione sociale. Sono aperte le iscrizioni per le classi: i docenti e gli intermediari per la scuola possono già prenotare la visita al Salone del Libro per le loro classi registrandosi sulla piattaforma SalTo+.

Come sempre, sono molte le iniziative per gli studenti delle scuole di vario grado e ordine: per il secondo anno, Oltre la notizia, progetto in collaborazione con il Corriere della Sera che prevede tre incontri tra ragazzi delle scuole secondarie e i grandi giornalisti del giornale; torna poi Adotta uno scrittore, il progetto che mette al centro la lettura; Un libro, tante scuole, la cui lettura sarà Cime tempestose di Emily Brontë; Lavorare con i libri, corso di formazione per scoprire la filiera del libro; i Comix Games, contest di ludolinguistica per gli studenti delle scuole medie e superiori organizzato da Comix e Repubblica@scuola. 

I progetti speciali e il Salone Off

Tornano anche tutti i progetti speciali: dal Concorso Lingua Madre, che compie 19 anni, al Premio Mondello e al Premio Nati per Leggere. Torna inoltre il Rights Centre, dedicato al confronto professionale e al mercato.

Torna anche con le sue numerose iniziative il Salone Off, progetto che coinvolge tutta la città di Torino, l’area metropolitana e il territorio regionale. Anche per l’edizione 2024, il Salone Off propone un’ampia gamma di progetti, eventi, iniziative, spettacoli e letture, tra cui: Voltapagina, giunto alla XVII edizione, progetto che fa entrare autrici e autori nelle carceri piemontesi; torna anche Ballatoio – storie a domicilio, iniziativa che riunisce gli abitanti di un condominio di periferia attorno alla lettura di un classico. 

Biglietteria e accrediti
Da oggi 14 febbraio sarà possibile acquistare i biglietti per la nuova edizione del Salone del Libro 

Il Piemonte al centro del tavolo Stellantis

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Il futuro degli stabilimenti torinesi sarà al centro di un incontro specifico nel quadro del “Tavolo nazionale Stellantis”, primo di una serie di incontri che coinvolgeranno le Regioni in cui sono presenti stabilimenti dell’azienda automotive. Si comincia dal Piemonte, dove l’automotive italiano ha mosso i primi passi, in un momento di confronto ad hoc copresieduto dal presidente Alberto Cirio e dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.
“Abbiamo condiviso con il ministro, che ho incontrato oggi a Palazzo Piacentini a Roma, e con il governo, l’esigenza di affrontare il nodo del futuro degli stabilimenti torinesi e in particolare di Mirafiori, che è strategico non solo per la città di Torino ma per l’intero comparto automotive in Italia. Per questo a marzo il Piemonte sarà la prima regione convocata al tavolo nazionale su Stellantis che ora il ministro intende declinare in momenti specifici con le Regioni. Nelle prossime settimane, in vista di questo appuntamento, convocherò gli enti locali, a partire dal Comune di Torino, associazioni di categoria e sindacati per un confronto sul tema Stellantis per arrivare al tavolo romano con una posizione unitaria del territorio che chiede a gran voce di essere strategico all’interno delle politiche dell’azienda, a partire dall’individuazione di un nuovo modello per gli stabilimenti torinesi, per salvaguardare un polo produttivo fondamentale e un’intera filiera che ha già dimostrato di poter affrontare con determinazione le sfide della transizione energetica ma che deve continuare a essere centrale nelle dinamiche produttive del gruppo Stellantis” dichiara il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio.

Un ballo in maschera, il Maestro Riccardo Muti torna al Teatro Regio per il capolavoro verdiano

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Atteso ritorno al teatro Regio di Torino di Riccardo Muti  per dirigere l’Orchestra e il Coro del teatro Regio e un cast di interpreti di eccezione in ‘Un ballo in maschera’ di Giuseppe Verdi.

Il nuovo allestimento andrà in scena per sei recite da mercoledì 21 febbraio prossimo fino a domenica 3 marzo ed è firmato da Andrea De Rosa, direttore del TPE teatro Astra di Torino

Saranno protagonisti del capolavoro verdiano Piero Pretti nei panni di Riccardo, Luca Micheletti, protagonista dell’ultimo don Giovanni, nel ruolo di Renato, e Lidia Fridman in quello di Amelia.

“Siamo emozionati e orgogliosi di accogliere nuovamente al teatro Regio il maestro Riccardo Muti – dichiara Mathieu Jouvin – insieme al direttore artistico Cristiano Sandri abbiamo programmato la stagione 2023/2024 intitolata ‘Amour toujours’intorno a due punti centrali, Giacomo Puccini, nell’anno delle celebrazioni del Centenario, e la presenza straordinaria del maestro Muti con una nuova produzione del capolavoro verdiano”.

Regista teatrale di prosa e opera lirica, Andrea De Rosa è statodirettore del Teatro Stabile di Napoli e ora è  alla direzione del TPE teatro Astra di Torino. Poche opere verdiane ebbero tanti problemi con la censura come “Un ballo in maschera “. Nel 1859, anno della sua prima messinscena, era scandalosa unadrammaturgia che prevedesse un regicidio, una scena di magia e un amore extraconiugale. Per Verdi fu una sfida irrinunciabile.

“La corte di Riccardo, governatore di Boston – afferma Andrea DeRosa  descrivendo un ‘Ballo in maschera’ – sarà costantemente immersa in un clima di festa. Sin dalla prima scena tratteggerò un’atmosfera di spossatezza, stanchezza, ubriacatura, come sefossimo alla fine di uno dei tanti balli in maschera che si svolgono in questa casa. Ho immaginato un Riccardo Giovine che, prima di essere governatore, è un uomo che sprigiona un’energia vitale simile, per certi versi, a  quella di don Giovanni. Per un uomo così l’amore impossibile per Amelia, la moglie del suo migliore amico, diventa il limite invalicabile che egli è tentato di scavalcare. Il lato oscuro di questo amore, che trascina i malcapitati verso la rovina e la morte, avrà il volto di Ulrica, maga e veggente che, come le streghe in Macbeth, darà la spinta definitiva a quello che stava già precipitando.

La maschera sarà il tema centrale di tutta l’opera, non soltanto nel Ballo finale, ma nella messa in scena di tutto lo spettacolo.

Il melodramma in tre atti di Giuseppe Verdi, su libretto di Antonio Somma tratto dal dramma di Eugène Scribe, “Gustave III, out le bal masqué” debuttò al teatro Apollo a Roma il 17 febbraio 1859 e non a Napoli come previsto, dopo un’estenuante disputa con la censura borbonica che impose a Verdi di mascherare i messaggi potenzialmente antimonarchici al centro della vicenda. Riccardo, conte di Warwick e governatore di Boston, Renato, suo segretario, Amelia, moglie di Renato, questi i personaggi principali. Il conte ha organizzato un gran ballo in cui potrà rivedere Amelia, la donna di cui è innamorato segretamente, ma che è sposata con Renato. Questi lo avverte di una congiura ordita dai suoi nemici Samuel e Tom, mentre l’indovina Ulrica predice che la morte di Riccardo avverrà per mano di Renato,  profezia che nessuno ascolta. La scoperta dell’amore tra Riccardo e Amelia convince Renato a collaborare per uccidere il conte. Tutto accade durante la celeberrima scena del ballo in maschera quando Riccardo viene colpito a morte da Renato, accecato dalla gelosia.

Nell’opera, tratta da una storia vera, convivono in equilibrio magistrale il comico e il tragico, la frivolezza del paggio Oscar,  unico personaggio en travesti del teatro verdiano, e la passionalità del duetto d’amore del II atto e della grande aria di Renato “Eri tu che macchiavi quell’anima”.

La nuova produzione si avvale delle scene estremamente elegantie raffinate di Nicolas Bovey, premio Ubu 2021 per la miglior scenografia de “La casa di Bernarda alba” e “Le sedie”, premio Ubu 2022 per il miglior disegno e luci de “La signorina giulia” e “I due gemelli veneziani”.

I costumi sono firmati da Ilaria Ariemme, torinese, ma che vive e lavora a Milano. I movimenti coreografici sono di Alessio Maria Romani, le luci di Pasquale Mari. Il coro del teatro Regio è istruito  dal maestro Ulisse Trabacchin.

Muti sarà nuovamente sul podio del Teatro Regio dopo esservi stato in “Così fan tutte” di Wolfgang Amadeus Mozart, presentato in streaming nel marzo 2021, e dopo Don Giovanni, sempre di Mozart, nel novembre 2022.

L’Anteprima Giovani, riservata agli under 30, è in programma lunedì 19 febbraio alle 20.

MARA MARTELLOTTA

San Valentino a Torino tra omaggi floreali e cene al ristorante

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Fiori: non solo rose, scatta la gipsofila mania. Ristoranti: la cucina innovativa si tinge d’amore. Pasticcerie: trionfano i cuori per un ritrovato romanticismo

 Fiori inconsueti, tanti cuori e intriganti tentazioni gourmet per un San Valentino che vuole stupire con regali e pensieri che vanno oltre la tradizione. È il trend rilevato da Ascom Confcommercio Torino e provincia in occasione della festa degli innamorati.

«Molti dei settori che rappresentiamo vivono la ricorrenza di San Valentino con grande entusiasmo – sottolinea la presidente di Ascom Confcommercio Torino e provincia Maria Luisa Coppa -, proponendo ogni anno idee e suggestioni per tutti i gusti e tutte le tasche. Quest’anno, in particolare, vediamo molta voglia di novità in settori come la ristorazione e i fiori. Una festa che si rinnova, dunque, e proprio per questo non perde mai di interesse. Un fiore, un dolce, una cena o un pensiero che esprimono passione e amore sono doni intramontabili anche nel mondo ipertecnologico in cui stiamo vivendo. Ricordiamo che fino al 16 febbraio in piazza Castello il Cuore di Fiori realizzato dai fiorai di Ascom aspetta tutti gli innamorati per l’immancabile selfie di San Valentino».

RISTORANTI

Quest’anno i menù di San Valentino fanno la parte del leone. Sempre meno ristoranti optano, infatti, per la scelta alla carta, preferendo i menù creati appositamente per la ricorrenza. Anche da parte di chi propone un tipo di cucina innovativa.

Da Scatto, ad esempio, le coppie proveranno un’esperienza speciale, pensata in esclusiva per San Valentino, nella saletta aulica del Caffè San Carlo con un vero e proprio percorso emozionale attraverso i piatti creati per la festa degli innamorati.

Menù speciale anche per Casa Vicina, dove tradizione e creatività si esprimono a pieno anche a San Valentino. I piatti nascono da ricette storiche, andando poi incontro alla creatività e alla sperimentazione per soddisfare i gusti contemporanei, mantenendo sempre viva la memoria. Must della serata, i gnocchetti di patate viola con fondente di radicchio.

Altri ristoranti arricchiscono la cucina creando un’atmosfera particolare nel locale, come il Fanfaluc, che realizza un allestimento con tutti i simboli dell’amore; cuori e cupidi ovunque per i più romantici e, a fine cena, una foto ricordo da conservare per sempre.

Anche i giovani potranno trovare proposte stuzzicanti nei ristoranti più innovativi. Il ristorante vegetale L’Orto già Salsamentario, ad esempio, rivisita i suoi piatti dando un tocco di rosso ad ogni portata, prediligendo cuori e altre forme che rimandano all’amore e pensando soprattutto alle giovani coppie che sempre più amano la cucina ‘plant based’.

Per chi preferisce organizzare una cena romantica a casa non mancano i box da asporto con proposte adatte ad una serata all’insegna dell’amore. Sono molto richiesti i menù con contaminazioni culinarie dal mondo, come il Box Love di Oinos, che trova il suo equilibrio tra il sushi della tradizione giapponese e la cucina di mare italiana, con il suo famoso Susciliano.

FIORI

Non solo rose, anzi sempre meno rose. È questa la tendenza nel regalo più classico di San Valentino. Ai tradizionali mazzi di rose quest’anno si preferiscono composizioni di fiori misti, magari con una sola rosa. Si prediligono, inoltre, fiori più duraturi, come i ranuncoli o la gipsofila, che quest’anno vive un vero e proprio boom grazie al grande Cuore di Fiori realizzato proprio con questo delizioso fiorellino in piazza Castello dall’Associazione Fiorai di Ascom Confcommercio Torino. La tendenza è verso i fiori colorati, dal sentore primaverile, che possano trasmettere gioia, insieme alla immancabile passione.

PASTICCERIE

Trionfi di cuori nelle vetrine dei pasticceri torinesi. Il simbolo dell’amore è sempre la forma preferita, su cui i maestri pasticceri scatenano la fantasia con decorazioni di tutti i tipi e farciture che garantiscono intriganti e gustose sorprese. Tantissime le interpretazioni proposte: dal cuore in formato Ying Yang, al cuore-puzzle, la scritta Love componibile, oltre alle tantissime decorazioni tra glassature a specchio rosse, foglie d’oro, scritte romantiche ed evocative.

Poliziotti e carabinieri feriti al corteo pro Palestina davanti alla Rai di Torino

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Il bilancio è di tre poliziotti e quattro carabinieri feriti con  lanci di uova e altri oggetti contro le forze dell’ordine davanti alla sede Rai in via Verdi. È accaduto alla manifestazione Pro Palestina promossa dai centri sociali e dai collettivi studenteschi in segno di protesta contro i giornalisti della tv pubblica. Alla protesa hanno partecipato alcune centinaia di persone. Il corteo è stato organizzato contro il comunicato  letto da Mara Venier a Domenica In con il quale la Rai si schierava a sostegno di Israele.  (foto archivio)

Torna il Salone del Vino, eventi diffusi in tutta la città: tradizione, innovazione, cultura, musica

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 Il Salone del Vino di Torino giunge alla sua II edizione da sabato 2 a lunedì 4 marzo all’interno di due spazi espositivi: le OGR Torino e il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano. Ad anticiparlo, una settimana di eventi diffusi in tutta la città all’interno di un ricco palinsesto OFF del Salone, che da quest’anno ruota attorno a due sedi principali, Il Circolo dei lettori Combo Torino. Sono infatti oltre 100 gli appuntamenti in programma da martedì 27 febbraio che accompagnano il pubblico fino al lungo week end del Salone del Vino di Torino. Una grande manifestazione, dedicata a tutti gli amanti del vino pensata per raccontarlo attraverso tradizione e innovazioneculturamusica e letteratura.

 

Mission del Salone del Vino di Torino 2024 è raccontare il Piemonte del vino in tutte le sue sfaccettature e tipicità, alla scoperta delle radici profonde di un territorio capace di guardare al futuro, attraverso la lente di ingrandimento della sostenibilità. Un viaggio che narra i terroir, con l’obiettivo di valorizzare la grande diversità e la ricchezza vitivinicola del Piemonte.

 

Il Salone del Vino di Torino 2024 è organizzato da KLUG APS con il patrocinio e il sostegno di Città di Torino, Camera di Commercio di Torino, Unioncamere Piemonte, Turismo Torino e Provincia; con il patrocinio di Regione Piemonte, Città Metropolitana di Torino; con il contributo di Fondazione CRT e con la partecipazione e la collaborazione di Regione autonoma Valle d’Aosta, Camera valdostana delle imprese e delle professioni, Ascom Confcommercio Torino e Confesercenti di Torino e Provincia.

 

L’edizione 2024 del Salone del Vino di Torino sarà un’esperienza autentica e coinvolgente: avremo l’opportunità di entrare in contatto diretto con cantine provenienti da tutta la nostra regione, con giovani produttori e realtà di eccellenza, assaporando il vino in un contesto che va oltre la degustazione. Ricostruiremo e restituiremo uno spaccato omogeneo e articolato del nostro territorio”, spiega Patrizio Anisio, Direttore del Salone del Vino di Torino.

 

Sono 500 le cantine attese tra l’esposizione del weekend e il ricco programma di approfondimento del Salone OFF; il palinsesto indaga e promuove la sostenibilità, ambientale, economica e  sociale, anche grazie al neonato comitato scientifico.
Quest’ultimo è composto da Luca Giorgio Carlo Rolle, professore ordinario di Tecnologie Alimentari presso il Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università di Torino; Paolo Sabbatini, professore ordinario di Viticoltura all’Università di Torino presso il Dipartimento di Scienze Agricole Forestali ed Ambientali; Paolo Marco Tamborrini professore in Design (ICAR/13) presso il Dipartimento di Ingegneria e Architettura (DIA) dell’Università degli Studi di Parma (UNIPR); Eleonora Fiore, professoressa e ricercatrice in Design (ICAR/13) presso il Dipartimento di Ingegneria e Architettura (DIA) dell’Università degli Studi di Parma (UNIPR); Giovanni Peira professore associato presso il Dipartimento di Management dell’Università di Torino; Alessandro Bonadonna, dottore di ricerca in Cultura e Impresa e professore associato presso il Dipartimento di Management dell’Università di Torino oltre a Egidio Dansero professore ordinario di Geografia economico-politica all’Università di Torino e Vice Rettore vicario per la sostenibilità e la cooperazione allo sviluppo, che coordina la Rete italiana politiche locali del cibo e l’Atlante del cibo di Torino metropolitana.
Nasce così un percorso di analisi e ricerca non solo sul Salone ma sull’intera filiera, anche in collaborazione con il Dipartimento di Management “Valter Cantino” dell’Università di Torino e il Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari.

 

L’approccio all’organizzazione della manifestazione è stato guidato dalla filosofia del design system, cercando di ridurre al minimo l’impatto ambientale e promuovendo pratiche sostenibili, sottolinea Luca Spadon, presidente dell’Associazione KLUG. La programmazione culturale analizza le sfide e le opportunità del presente, spaziando dall’uguaglianza di genere all’inclusione sociale, dalla promozione della cultura e dell’arte alla responsabilità sociale d’impresa, approfondendo le sfide del cambiamento climatico e scandagliando le ricerche scientifiche e le innovazioni tecnologiche.

 

 

IL SALONE DEL VINO DI TORINO 2024

La seconda edizione del Salone del vino di Torino entra nel vivo sabato 2 e domenica 3 marzo, con il fitto weekend di esposizione vitivinicola dedicata al grande pubblico, che verrà ospitata tra le OGR Torino e il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano.

Si prosegue lunedì 4 marzo, nelle stesse location, con la giornata dedicata agli operatori professionali.

 

Grande novità di questa edizione 2024 sarà inoltre il coinvolgimento di una regione ospite: la Valle d’Aosta che, insieme al Consorzio Vini Valle d’Aosta, alle sue cantine vitivinicole e i suoi grandi spirits, darà l’opportunità al grande pubblico di conoscere un territorio ricco di storia e tradizioni.

 

DUE LOCATION: OGR TORINO E MUSEO NAZIONALE DEL RISORGIMENTO ITALIANO

 

Al Museo Nazionale del Risorgimento Italiano si potrà degustare una selezione di cantine da tutto il PiemonteL’Aula della Camera Italiana sarà dedicata alle cantine artigiane e alle cantine dell’Associazione dei vini biologici e del Consorzio di Cocconato, con una sezione di rappresentanza nazionale e internazionale a cura della Torino Wine Week, oltre alle storiche eccellenze vitivinicole piemontesi.

Restando all’interno del Museo, si potrà inoltre degustare una selezione di Vermouth piemontesi e, in Sala Plebiscito, ogni giorno, sono in programma 4 masterclass gratuite per il pubblico del Salone, tra le altre Spirito Agricolo, Cascina Rural, Le Viti, Cascina Corte, per approfondire la conoscenza e l’impegno delle cantine volto alla tutela delle tradizioni e della sostenibilità ambientale.

 

Alle OGR Torino, si potranno invece incontrare i consorzi e le associazioni di tutela e di promozione, le enoteche regionali e le centinaia di cantine a fotografare il Piemonte, a cui si aggiungeranno quelle ospiti provenienti quindi dalla Regione Valle d’Aosta, oltre ancora alle grappe e agli spirits.
Il palco principale delle OGR Torino vedrà protagonisti 12 talk volti ad analizzare i temi dell’attualità e le sue sfide, le nuove ricerche scientifiche e la presentazione in anteprima di nuovi percorsi di studio e valorizzazione del vino.

Anche negli spazi di Snodo, ogni giorno, il pubblico potrà partecipare a 4 masterclass gratuite e non, per ampliare la propria conoscenza sul mondo del vino in Piemonte.

Strada del Barolo e grandi vini di Langa approfondirà i cru e le annate del re dei vini il Barolo, Fisar Torino ci guiderà invece alla scoperta dei grandi vini valdostani, mentre con l’Enoteca Regionale del Roero si esploreranno i grandi vini di questo territorio. Grazie all’Onav Torino si scopriranno i meravigliosi Dolcetti di Ovada, e ancora con Ais Piemonte le grandi bolle piemontese, insieme al Consorzio Alta Langa. E poi ancora i vini eroici dei sorì del Moscato, i vini della Val Susa, le grandi fresia con il Consorzio della Freisa di Chieri, le grappe con il Consorzio Tutela Grappa del Piemonte e grappa di Barolo e l’ ANAG associazione nazionale assaggiatori di grappa.

 

Sabato 2 marzo, il palco principale del Salone del Vino di Torino ospiterà, dalle ore 18, il panel su sostenibilità ambientale e cambiamenti climatici in relazione al mondo del vino e dell’enogastronomia insieme a Mario Tozzi, primo ricercatore CNR e Divulgatore scientifico, Chiara Foglietta, Assessora alla Transizione ecologica e digitale e alle politiche per l’ambiente e i docenti Luca Giorgio Carlo Rolle e Paolo Sabbatini del Dipartimento di Scienze Agrarie Forestali ed Alimentari. L’incontro sarà moderato da Luca Ferrua, direttore de Ilgusto.it (Gruppo Gedi).

Si approfondiranno inoltre le potenzialità e le criticità della filiera vitivinicola e dei suoi sottoprodotti, nel talk a cura del Prof. Tamborrini e la Dott. Eleonora Fiore, Università di Parma e Politecnico di Torino, con la moderazione del giornalista Danilo Poggio.

Al centro del dibattito, anche il tema dell’enoturismo e del rapporto tra vino e città insieme a Dario Gallina, Presidente della Camera di commercio di TorinoPaolo Chiavarino assessore al Commercio della Città di Torino, i docenti Giovanni Peira e Alessandro Bonadonna del Dipartimento di Management Valete Cantino dell’Università degli Studi di Torino e Corrado Scapino – presidente dell’Enoteca Regionale dei Vini della Provincia di Torino.

A concludere la giornata, Luca Paiardi e Danilo Ragona, il primo architetto e musicista, il secondo imprenditore e designer, amici in viaggio per dimostrare come i limiti della disabilità possano essere superati. Al Salone del vino di Torino racconteranno Borghi in Carrozza e Viaggio Italia, oltre al lancio delle loro nuove iniziative di ricerca e approfondimento.

 

Domenica 3 marzo alle 15:00 si guarderà al futuro, alle sfide della viticoltura eroica e alla valorizzazione dell’enogastronomia insieme alla Regione Valle d’Aosta e al Consorzio Vini Valle d’Aosta, in dialogo con la giornalista Piera Genta del Corriere della Sera.

Al centro della giornata, anche la presentazione della nuova Guida Go Wine Cantine d’Italia 2024, insieme al presidente Massimo Corrado e la presenza di alcune delle storiche cantine piemontesi che ‘valgono il viaggio’.
Alle 17.30 insieme all’Associazione Nazionale delle Donne del vino e venti comuni piemontesi, per la prima volta uniti sotto un’unica sigla di Città Europea del Vino 2024 (Acqui Terme, Barengo, Boca, Bogogno, Borgomanero, Briona, Brusnengo, Casale Monferrato, Fara Novarese, Gattinara, Ghemme, Grignasco, Maggiora, Mezzomerico, Ovada, Romagnano Sesia, Sizzano, Suno, Vigliano Biellese e Villa del Bosco), si parlerà di tradizioni tra presente e futuro del mondo del vino.

 

Lunedì 4 marzo, in occasione della giornata dedicata agli operatori professionali, alle OGR Torino sarà presente una delegazione di buyer del nord Europa. La delegazione di operatori danesi e tedeschi è composta da importatori di media taglia, distributori attivi nel comparto ho.re.ca, enoteche specializzate e wine bar. A loro sarà dedicato un programma volto a scoprire i vini piemontesi attraverso Masterclass, visite guidate del Salone ed incontri con i produttori. L’iniziativa è organizzata in collaborazione con Unioncamere Piemonte con l’obiettivo di favorire l’incontro tra i piccoli produttori presenti al Salone e operatori del Nord Europa.

Sul palco principale delle OGR Torino si parlerà anche di Politiche locali del cibo e stili di vita sostenibili nell’ambito dell’Atlante del Cibo, con l’Agronomo Massimo Pinna e il Prof. Egidio Dansero del Dipartimento di Culture, Politica e Società di Unito.

Infine, un intero focus di approfondimento è dedicato ai Giovani Viticoltori dei territori della Valsusa, del Pinerolese, della collina Torinese e del Canavese a confronto con la Città Metropolitana di Torino.

 

IL SALONE DEL VINO COME PIATTAFORMA PARTECIPATIVA: IL PIÙ GRANDE PALCO DI RAPPRESENTANZA DEL PIEMONTE DEL VINO

 

La partnership con più 18 realtà di tutela e promozione – il Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, il Consorzio di tutela e Valorizzazione Vini DOCG Caluso, Carema e Canavese DOC, Consorzio Cocconato Riviera del Monferrato, Consorzio di Tutela e Valorizzazione delle DOC Freisa di Chieri e Collina Torinese,  Consorzio di Tutela dell’Ovada DOCG, Il Consorzio per la Tutela e Valorizzazione dei Vini D.O.C. Valsusa, Associazione Tutela Baratuciat e Vitigni minori, Strada del barolo e i grandi vini di langa,  Associazione nazionale Le Donne del Vino, Associazione dei comuni del Moscato, i Giovani Vignaioli Canavesani, Associazione dei Vini Biologici, Consorzio Tutela Grappa del Piemonte e Grappa di Barolo, ·Enoteca Regionale dei vini della provincia di Torino, Enoteca Regionale di Gattinara e delle Terre del Nebbiolo, Enoteca regionale del Roero, Enoteca Regionale di Ovada e Monferrato, Torino DOC – rende la tre giorni del Salone del Vino, il più grande palco di rappresentanza del Piemonte del vino.

 

Il Salone del Vino nasce e cresce sempre più, quindi, come piattaforma partecipativa, volta a dare spazio direttamente alla cantine piemontesi come agli enti di tutela e promozione piemontesi, coinvolgendo nel percorso tanti compagni di viaggio: Associazione Go Wine, Fisar di di Torino e Le Strade di Torino, Libreria Bodoni.

 

Nell’ambito di questa edizione 2024, si aggiungono inoltre numerose collaborazioni: Borghi in carrozza – Viaggio Italia, il Progetto 8 Pari, l’Associazione SoloRoero, Cultura Liquida, To Housing, SeeYouSound, l’Ais Torino. Inoltre si consolidano le collaborazioni con l‘associazione FEA, Pin Torino, e l’Onav Torino.

Il Salone diventa inoltre cashless, con una piattaforma digitale dedicata, per il pubblico e le cantine, che offrirà possibilità di approfondimento e scambio.

Anche la formazione trova spazio con momenti dedicati ai volontari, grazie alla collaborazione con GxT e Senior Civico, incentrati sulla storia della viticoltura piemontese, l’enologia e la degustazione, al fine di offrire una crescita a tutti i soggetti che aderiscono volontariamente alla manifestazione. Si aggiunge inoltre la collaborazione con Engim, al fine di aprire lo sguardo verso le nuove generazioni di operatori enogastronomici.

Grazie al protocollo d’intesa per il coordinamento generale del Salone del Vino – siglato tra l’Associazione Klug APS, la Città di Torino e la Camera di commercio di Torino – la manifestazione sottolinea sempre di più il suo impegno verso una promozione enoturistica nazionale ed internazionale. In particolare, grazie alla collaborazione con Unioncamere Piemonte, la giornata di lunedì 4 marzo sarà animata da buyer internazionali oltre a tutto il comparto professionale del Piemonte e non solo, coinvolto anche grazie al sostegno di Ascom Confcommercio Torino e Confesercenti di Torino e Provincia.

 

Continua inoltre l’attenzione verso le cantine di Torino e provincia grazie alla collaborazione con la Camera di commercio di Torino e la sua selezione Torino DOC e la Città Metropolitana di Torino.

 

Turismo Torino e Provincia è partner nell’ambito della comunicazione attraverso diverse azioni ed attività, dall’inserimento dell’evento nel portale turismotorino.org tradotto in inglese e francese alla pianificazione di contenuti sui canali ufficiali dell’ATL, FB, IG e LINKEDIN, all’invio di newsletter dedicate al pubblico finale e agli operatori, per la promozione dell’evento a livello nazionale e internazionale oltre che a disposizione di visitatori e cittadini attraverso i 14 Uffici del Turismo presenti sul territorio.

 

GLI APPUNTAMENTI DIFFUSI DEL SALONE OFF

Al via martedì 27 febbraio il Salone OFF, programma diffuso ricco di cene ed eventi che coinvolgeranno centinaia dei luoghi simbolo della Città di Torino: dal Circolo dei lettori a Combo, fino a OFF TOPIC, oltre alle piole che avranno come protagonisti il vino e la musica, i grandi ristoranti, le enoteche e gli spazi informali. Un ricco cartellone di iniziative e attività ideate per tutti i winelovers che potranno incontrare dal vivo i vignaioli piemontesi e degustare le loro eccellenze.

Il Salone OFF prende il via con l’Enoteca Day martedì 27 febbraio, la giornata che mette al centro il mondo del vino e dove la curiosità si trasforma in calice: 10 appuntamenti nei quali verranno approfonditi la ricchezza e l’autenticità dei vini piemontesi nei luoghi cult della città, da Vanchiglia a San Salvario, ma non solo.

 

Tra le auliche sale del Circolo dei lettori è inoltre in programma un intero filone di eventi culturali per approfondire i temi materiali chiave nel mondo del vino di oggi, in relazione alle tre dimensioni della sostenibilità. Un viaggio tra calici e parole, per narrare il vino grazie a diversi sguardi, dalle esperienze legate alla comunità LGBTQIA+ ai racconti di empowerment feminile, dai progetti di sostenibilità, all’inclusione sociale.

 

Si inizia martedì 27 febbraio alle ore 18 al Barney’s, il bar del Circolo dei lettori, con i vini della cantina queer Gringhigna di Strevi, che si pone come obiettivo l’inclusione, sia di persone del luogo che di minoranze, oltre alla salvaguardia degli animali nativi e del territorio, implementando una viticoltura sostenibile.

Alle ore 21, nella Sala Grande del Circolo dei lettori, il talk dell’Associazione Quore – ToHousing: ‘Vini di Ogni Genere’ mette al centro il racconto e lo scambio di buone pratiche turistiche ed enogastronomiche ancora in ambito queer, grazie alla fortunata esperienza di Friendly Piemonte.

 

L’appuntamento di mercoledì 28 febbraio sarà dedicato, dalle ore 21, al racconto dell’Associazione Nazionale delle Donne dei vini in dialogo con le tante professionalità che ne fanno parte, durante il quale verranno trattati i temi dell’inclusività e del gender gap, oltre ai progetti e alle iniziative dell’Associazione, con Mirella De Martis, Mirella Morra, Laura Novarese, Marina Ramasso, Francesca Poggio.

A raccontare e far degustare i propri vini dalle ore 18, Maria Angela Brosio con la cantina Amalia Cascina in Langa – Monforte d’Alba, Elena Bonelli con l’Azienda agricola Germano Ettore – Serralunga d’Alba, Anna Sertorio dal Podere ai Valloni – Boca e Mariuccia Borio dalla Cascina Castlet – Costigliole d’Asti.

 

Giovedì 29 febbraio, alle ore 21, anche il talk a cura del progetto terapeutico 8 Pari e l’Associazione SoloRoero per affrontare il tema dell’inserimento lavorativo di persone fragili in aziende vitivinicole: una sfida sociale da affrontare insieme a tutto il mondo del vino. Ad aprire la serata, sempre al Barney’s, dalle ore 18 si degusteranno i vini delle cantine che sono parte del progetto, tra cui Matteo Correggia, Marco e Vittorio Adriano, Cascina Fornace, Alberto Oggero, Valfaccenda. 

 

All’interno della Libreria Bodoni si rinnova il format ‘Di Libri in Vino’, proseguendo all’interno del filone culturale del Salone del Vino che propone, da mercoledì 28 febbraio a venerdì 1° marzo, tre appuntamenti: la presentazione de ‘Il grande atlante del vino italiano a cura di Alessandro Avataneo, autore e regista cinematografico e teatrale,  e Vittorio Manganelli, grande divulgatore del vino e già direttore dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, (Rizzoli, 2023). Si prosegue con ‘Italia o Enotria: la vigna del Risorgimento. Storie di uomini, vini e vigneti nell’Italia che si unisce’ (Edizioni Ambiente & Cultura) insieme a Marco Mozzone, archeologo del vino in dialogo con Gianmarco Gastone, archeologo e docente. Infine, ‘Eravamo immortali’ un vero romanzo popolare, presentato dall’autore Marco Cassardo, edito da Mondadori. Ogni giorno, in degustazione gratuita un grande Dolcetto, un vino da sempre amato da tanti scrittori per cui è stato musa creativa, che ci sarà raccontato dei vignaioli stessi e dall’Onav di Torino.

 

Da martedì 27 febbraio a venerdì 1° marzoCombo Torino sarà la casa di WOUSE la wine-house del Salone del vino: organizzata da Le strade di Torino, la quattro giorni vede susseguirsi, al pomeriggio, degustazioni e approfondimenti dedicati ai creators, giornalisti e influencer per aprirsi al più grande pubblico, ogni sera, con un talk e una degustazione gratuita, dove il protagonista questa volta è il mondo della comunicazione.

Si comincia martedì 27 febbraio alle 17 con i vini in anfora e alle 19 il talk insieme a Metanolo, podcast di Will. 

Mercoledì 28 febbraio sarà la giornata dei vini eroici, con tante cantine e approfondimenti provenienti da quel mondo, dove un Sorì è un tesoro e una sfida, e dove un muretto a secco conserva una storia preziosa di tutela paesaggistica.

 

Giovedì 29 febbraio, alle 17, è protagonista l’Erbaluce. Dalle ore 19, Stefano Cavallito, Alessandro Lamacchia e Luca Iaccarino, i tre giornalisti e autori della Guida dei 100 di Torino, moderati da Chiara Cavalleris di Dissapore, racconteranno e si interrogheranno sullo stato dell’arte del mondo enogastronomico di Torino, e non solo.

Venerdì 1 marzo sarà la giornata dedicata alle bollicine piemontesi, non solo quelle alla ribalta internazionale, ma anche le piccole produzioni e i vitigni autoctoni riscoperti. 

Nel week end del Salone del Vino, Wouse e Le strade di Torino, si trasferiscono alle OGR Torino, dove andrà in scena FERMENTO, il podcast nato nel corso della prima edizione del Salone, che da buon ‘esploratore urbano’, ama cogliere i riflessi più trasversali delle storie del vino.

 

Mercoledì 28 e giovedì 29 febbraio al via ‘Le Grandi Cene’: Il Salone del Vino arriva nei migliori ristoranti di Torino. Il pubblico potrà scegliere tra i migliori ristoranti della città che, per l’occasione, ospiteranno un produttore scelto dall’organizzazione del Salone del Vino di Torino. Un connubio che vuole valorizzare la proposta di menù del ristorante, insieme alle migliori cantine del Piemonte.

 

Giovedì 29 febbraio, gli spazi di Eataly Lingotto ospiteranno l’evento ‘Cantine d’Italia 2024. Più di 100 vini in festa!’Venti cantine da tutta Italia in collaborazione con GO WINE, più di 100 vini in degustazione, tanta musica e le tapas della Chef Giorgia Serrani. Una serata unica per scoprire la guida dedicata a oltre 750 cantine italiane che “valgono il viaggio“. Proprio per questo  l’appuntamento ‘trasgredisce’ le regole del Salone, e racconta il Piemonte attraverso il dialogo con le tante eccellenze italiane fuori regione.

 

Venerdì 1° marzo 2024 torna la Notte Rossa Barbera, la sagra diffusa del buon vino e cucina a prezzi popolari, per celebrare la “piola”, luogo simbolo della ristorazione sabauda. Piatti tipici, atmosfere conviviali e l’intrattenimento live di musicisti emergenti per un viaggio nella storia della cultura gastronomica e sociale piemontese. L’ottava edizione coinvolge 14 piole nelle quali viene proposto il Menù Notte Rossa Barbera, ispirato alla tradizione della Merenda Sinoira, e si potrà assistere all’esibizione di 14 musicisti emergenti piemontesi accompagnati dai vini di 14 cantine produttrici di Barbera. Il Barbagusto ospiterà il cantautore Filippo D’Erasmo, da Il Camaleonte si esibirà l’artista Esma, sul palco della Cricca suonerà Salvario, da Ratatui ci sarà Alberodicarta, da Ostu il cantautore Eugenio Rodondi, a OFFTOPIC i Bonsai Bonsai e ancora, Annibale alla Bocciofila Vanchiglietta, da Qucina la musica di La Cricca dij mes-cià, in Via Baltea Diletta Semboloni, Andrea Ciuchetti ai Bagni di via Aglie’, Il Conte Biagio al Capodoglio, l’eclettico pianista Protto accompagnato da una violoncellista al Comala e Dionysian al Kontiki, mentre al Circolo Risorgimento l’artista Pedar.

 

Durante le giornate del Salone la Gelateria Silvano – gelato d’altri tempi, Mouu Mouu, Gelateria Miretti, Gelateria La Tosca, Gelato Dok, +Di un gelato, e Gelati D’Antan daranno la possibilità di gustare un Sorbetto al Moscato – del Consorzio del Moscato – in collaborazione con Ascom Confcommercio Torino.

 

Inoltre, nei locali aderenti al circuito Mangébin – progetto di Camera di commercio di Torino, Ascom Torino, Confesercenti di Torino e Provincia, Città di Torino e Turismo Torino e Provincia –  composto da 51 ristoranti di Torino e della sua provincia che propongono nei propri menù le ricette tradizionali del Piemonte e i vini regionali, si potranno degustare dal 27 febbraio al 17 marzo i  famosi Plin e tutti i partecipanti al Salone del Vino riceveranno un calice in omaggio.

 

La Città di Torino – dichiara il Sindaco Stefano Lo Russo – sostiene il Salone del Vino e siamo davvero contenti di dare il via a questa nuova edizione. In un anno che vede la nostra città sempre più protagonista di grandi eventi internazionali, sarà una vetrina d’eccellenza per l’enogastronomia di qualità, che fa parte della storia di questo territorio e rappresenta da sempre una delle sue attrattive, oltre che un importante volano economico”.

 

Come spiega Dario Gallina, presidente dell’ente camerale: “La Camera di commercio di Torino sostiene il Salone del vino e si impegna a renderlo ricco e animato attraverso la presenza dell’Enoteca Regionale dei Vini della Provincia di Torino e dei produttori locali con particolare attenzione a quelli della nostra selezione Torino DOC, che raccoglie 45 aziende e 146 vini in rappresentanza delle 7 denominazioni torinesi. Produzioni affermate, ma anche rare e di nicchia, che verranno presentate in masterclass dedicate aperte al pubblico e ai professionali. Grazie al nostro Laboratorio Chimico porteremo poi al centro dell’attenzione dei visitatori temi di estrema attualità, come i cambiamenti climatici e le ricadute sulle produzioni vitivinicole, ma il Salone sarà anche un’occasione per ricordare il nostro impegno nella valorizzazione della viticoltura torinese attraverso progetti come Mangébin, rivolto a clienti e ristoratori, e Atlante del Cibo, a supporto del sistema cibo metropolitano e delle sue politiche di sostenibilità”.

 

Il Salone del Vino 2024 porta al centro del capoluogo piemontese il grande patrimonio vitivinicolo del Piemonte, inserendosi tra gli eventi di richiamo per turisti e appassionati. Un’ampia offerta che nasce dai vini eccellenti, rappresentati dai produttori, consorzi di tutela, enoteche regionali e strade del vino, e diventa l’occasione per conoscere i territori di produzione che hanno determinato il successo dell’enoturismo nella nostra regione – dichiara l’assessore all’Agricoltura e cibo della Regione Piemonte Marco Protopapa – È soprattutto la dimostrazione che la città di Torino è sempre di più un riferimento per il mondo agricolo della sua Regione”.

 

 

Informazioni relative ai biglietti e ai pacchetti disponibili:

bit.ly/SALONE_VINO_TORINO

bit.ly/SALONE_VINO_TORINO_PACCHETTI

 

IL SALONE DEL VINO DI TORINO 

è realizzato:

 

Con il Patrocinio e il sostegno di

Città di Torino, Camera di commercio di Torino, Unioncamere Piemonte, Turismo Torino

 

Con il Patrocinio di

Regione Piemonte, Città Metropolitana di Torino

 

Con il Contributo di

Fondazione CRT

 

Con la Partecipazione e la Collaborazione di

Regione autonoma Valle d’Aosta, Camera valdostana delle imprese e delle professioni, Ascom Confcommercio Torino e Confesercenti di Torino e Provincia. 

 

Main partner organizzativi

Go Wine, Fisar Torino, Le strade di Torino, Associazione FEA, Libreria Bodoni

 

Partner

Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, il Consorzio di tutela e Valorizzazione Vini DOCG Caluso, Carema e Canavese DOC, Consorzio Cocconato Riviera del Monferrato, Consorzio di Tutela e Valorizzazione delle DOC Freisa di Chieri e Collina Torinese, Consorzio di Tutela dell’Ovada DOCG, Il Consorzio per la Tutela e Valorizzazione dei Vini D.O.C. Valsusa, Associazione Tutela Baratuciat e Vitigni minori, Strada del barolo e i grandi vini di langa, Associazione nazionale Le Donne del Vino, Associazione dei comuni del Moscato, i Giovani Vignaioli Canavesani, Associazione dei Vini Biologici, Consorzio Tutela Grappa del Piemonte e Grappa di Barolo, Enoteca Regionale dei vini della provincia di Torino, Enoteca Regionale di Gattinara e delle Terre del Nebbiolo, Enoteca regionale del Roero, Enoteca Regionale di Ovada e Monferrato, Torino Doc, Consorzio Vini Valle d’Aosta,  Ais Piemonte, Onav Piemonte, Città Europea del Vino 2024, Fondazione Circolo dei lettori

 

Main Partner Tecnici

Rastal, Team System

Partner Tecnici

Grissinificio Feyles, Acqua Minerale Lauretana

 

Grazie a

GAI Macchine Imbottigliatrici

Hospitality partner

Federalberghi Torino

 

Con la  collaborazione di

Borghi in carrozza – Viaggio Italia, 8 Pari, Associazione SoloRoero, Cultura Liquida, To Housing, SeeYouSound, Pin Torino, GxT e Senior Civico, Engim, To BE, Torino Magazine 

 

Main Location Salone del Vino

OGR Torino, Museo Nazionale del Risorgimento Italiano

Main Location Salone del Vino OFF

Combo Torino, Fondazione Circolo dei lettori e Barney’s, il bar del Circolo dei lettori, Eataly Torino

 

www.salonedelvinotorino.it