A Torino e provincia raddoppiano le richieste di asilo, Nel 2015, infatti, erano circa 3mila, oggi si aggirano sulle 6mila. Sono dati emersi dal “XIX Osservatorio Interistituzionale sugli Stranieri”, presentato questa mattina. L’aumento delle richieste di cittadinanza per matrimonio e delle iscrizioni scolastiche dei ragazzi stranieri dimostra che chi arriva intende stabilizzarsi. La Prefettura spiega che ci sono 101 comuni che mettono a disposizioni 300 strutture d’accoglienza, di queste 4 superano i 100 posti. Secondo Monica Cerutti, assessora regionale alle Pari Opportunità “la sicurezza è un tema da separare da quello dell’immigrazione. A proposito del Moi la Regione lavorerà per i percorsi di inclusione e per il superamento di questa situazione”.
Una serie di interventi per un valore di 6.128 milioni di euro, dei quali – spiegano in regione – 605 milioni sono parte dei Fondi di coesione sociale 2014/2020
Sono cinque gli assi strategici per un totale di sei miliardi da destinare a diversi interventi, nel Patto tra Governo, Regione Piemonte e Città di Torino, strumento di programmazione e di coordinamento tra le istituzioni sottoposto all’attenzione della Presidenza del Consiglio. Il documento è stato presentato il 28 novembre in piazza Castello dal presidente e dall’assessore al Bilancio della Regione Piemonte, dalla sindaca di Torino e dagli assessori ai Trasporti delle due amministrazioni. Si tratta di una proposta di impegno comune con il Governo, che oltre a indicare delle priorità, delinea un metodo di lavoro per reperire le risorse. “Il Patto contiene una serie di interventi per un valore di 6.128 milioni di euro, dei quali – spiegano in regione – 605 milioni sono parte dei Fondi di coesione sociale 2014/2020 già attribuiti dal Governo alla Regione, e circa due miliardi provengono da fonti di finanziamento già assegnate, come ad esempio i fondi stanziati al Piemonte dalla Struttura di missione Italia sicura. Da reperire restano ancora 3,6 miliardi di euro, che, come sottolineato dal presidente della Regione, Sergio Chiamparino, sono oggetto dei punti d’intesa previsti dal Patto, e che deriveranno dagli sforzi di coordinamento messi in campo”.
GLI ASSI DI INTERVENTO
Sono cinque: infrastrutture, ambiente, sviluppo economico e produttivo, turismo e cultura, rafforzamento della pubblica amministrazione. In particolare, sul capitolo infrastrutture,le priorità di utilizzo dei Fondi europei, anziché disperdersi in mille rivoli, riguarderanno principalmente la Pedemontana Biella-Romagnano e il completamento di corso Grosseto a Torino; (fondi nei quali sono compresi anche quelli dedicati al recupero dell’ex-Moi), e si procederà inoltre a un check up degli edifici scolastici in tutto il Piemonte. Verranno anche attribuite risorse per l’ammodernamento del materiale rotabile (tram, treni e trasporto su gomma), mentre circa 105 milioni di euro serviranno per opere di bonifica (Coiro, Balangero e Serravalle) e per misure contro il dissesto idrogeologico. Le risorse per far fronte ai danni provocati dalla recente ondata di maltempo non faranno invece parte del Patto, e saranno oggetto di specifici interventi. Per quanto riguarda le reti di trasporti, compresi quelle sostenibili, le misure previste nel patto hanno un valore complessivo di circa 4,75 miliardi di euro. L’elenco riguarda progetti su tutto il territorio piemontese, in particolare nelle aree urbane e suburbane di Torino, Alessandria, Novara e Vercelli.
Il premier Matteo Renzi è tornato a Torino, dove era stato già l’altro ieri, per l’iniziativa a favore del sì al referendum, promossa al Lingotto. “in base ai numeri dei partiti saremmo spacciati, visto che il Pd ha il 35% e qualcuno del Pd neppure vota… saremmo 35% a 65%. La partita è difficile, ma ci sono tanti non del Pd che hanno voglia di un Paese più semplice, più tranquillo: ragioniamo con le persone. Questa è una grande occasione per semplificare il sistema e non dipende dai partiti, ma dai cittadini”. Poi il capo del governo raccoglie l’invito del presidente della Regione, Sergio Chiamparino, invito che definisce “serio, di buonsenso e giusto” a ‘mettere mano al Pd’ dopo il voto. “Su questo aspetto dovremo iniziare dal 5 dicembre. Da qui a domenica prossima dobbiamo raccontare casa per casa che questo referendum non è il congresso del Pd. Faremo il kit anti bufale. Le abbiamo raccolte tutte e le diffonderemo una per una sui social network, dove spesso ci sono falsi profili. Dicono che Renzi si è fatto l’aereo’, ma non è mio: lo usano gli imprenditori per fare le missioni all’estero”.
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GLI APPUNTAMENTI DEL FRONTE DEL NO SOTTO LA MOLE
Più di 300 persone si sono trovate presso la sala Atc, nei giorni scorsi, dove il centrodestra ha illustrato le ragioni del No alla riforma costituzionale, nell’incontro organizzato da Andrea Tronzano, l’attivissimo ex capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale.Tra i partecipanti Fabrizio Ricca – Lega Nord, Maurizio Marrone-Fratelli d’Italia, Enzo Liardo – Ncd e il Procuratore Capo di Torino Armando Spataro. Tronzano ha anche organizzato una altro appuntamento (nelle foto) con l’europarlamentare Lara Comi, al Principi di Piemonte, con oltre 400 presenti. “Oggi il centrodestra è un’alternativa credibile – ha commentato Andrea Tronzano – e dopo Renzi esiste una soluzione credibile: non si tratta dei 5Stelle, ma di un centrodestra propositivo. Per quanto riguarda le nostre ragioni del No, per prima cosa non vogliamo un parlamento di nominati, ma rappresentanti eletti dal popolo. Inoltre nella riforma manca il vincolo di mandato che non permetta i cambi di casacca troppo diffusi”
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‘Uniti per il no, Uniti per l’Italia‘ è stato invece l’incontro tenutosi stamane presso la Sala Conferenze GAM, organizzato dal Comitato piemontese per il No alla riforma del Governo Renzi.Invitati a partecipare esponenti nazionali di diverse forze politiche: Maria Stella Gelmini,Gaetano Quagliariello, il senatore Mario Mauro, l’onorevole Gianni Alemanno. Insieme a loro, l’europarlamentare Alberto Cirio, Stefano Allasia, Lucio Malan e la senatrice Maria Rizzotti. Oltre a Maurizio Marrone, Riccardo Molinari, Gilberto Pichetto Fratin e numerosi numerosi altri rappresentanti territoriali e amministratori locali piemontesi. Apertura affidata al presidente del Comitato piemontese per il No alla riforma del Governo Renzi, Claudia Porchietto.
I danni materiali sono tantissimi, lo dice il presidente della Regione Sergio Chiamparino durante il sopralluogo delle zone colpite dal maltempo in provincia di Cuneo. “Non faccio ancora cifre, – commenta attraverso l’agenzia ansa – ma sono elevatissimi”. Fortunatamente rispetto all’alluvione del ’94 il grande lavoro fatto dalla Protezione civile ha evitato il peggio (si legga a tale proposito il servizio con le dichiarazioni dell’ex assessore Cavallera in Prima Pagina sul Torinese – ndr). “Grazie alle opere compiute è stato possibile evitare conseguenze più gravi, si pensi che a Ormea le precipitazioni sono state tre volte superiori a quelle del ’94 e allora ci fu una settantina di morti”. A proposito della costruzione
di un nuovo ponte a Garessio, una delle zone più colpite, il governatore pensa che sarebbe la soluzione migliore ma, aggiunge, “l’Italia è complicata. Tanto complicata”. Intanto un cadavere è stato trovato dall’elisoccorso dei vigili del fuoco nelle acque del Chisone, vicino al ponte di San Germano, in Val Pellice. Probabilmente si tratta di Sergio Biamino, il 70enne disperso da ieri qualche chilometro più a monte, a Perosa Argentina.
(foto: il Torinese)
Agenda intensa per il premier Matteo Renzi, oggi a Torino, dopo il rinvio di ieri a causa del maltempo che ha investito il Piemonte. Il presidente del Consiglio si è recato alla Stampa (tutta la zona tra via Lugaro, sede del quotidiano e via Nizza era praticamente blindata dalle forze dell’ordine, vedi foto piccola).
Dopo ha preso parte l l’inaugurazione dell’anno accademico dell’Esercito, presso la Scuola di Applicazione, alla presenza della Ministra della Difesa, Roberta Pinotti, del Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Claudio Graziano, del Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Generale di Corpo d’Armata Danilo Errico. Renzi, nel suo discorso agli ufficiali e allievi frequentatori di tutti gli Istituti e scuole di formazione ha espresso parole di apprezzamento per il lavoro svolto dall’Esercito in supporto alla popolazione nelle ultime calamità naturali che hanno colpito il Paese, sottolineando che la memoria dell’Italia chiede di puntare al meglio e di investire nella qualità attraverso la formazione. A margine dell’evento ha parlato di Europa, affermando che ” il risanamento dei bilanci è sacrosanto, ma la mancanza di politica di crescita rischia di creare maggiori disagi di quelli che venivano immaginati. Ciò vale soprattutto per la visione geopolitica, perché l’Europa non può continuare a fare disegni di strategia salvo poi delegare ad altri gli interventi”. Poi la visita alla centrale della protezione civile piemontese. “L’emergenza non è conclusa, attendiamo la piena dei fiumi ad Asti e Alessandria. Ed è fondamentale che nelle prossime ore il governo si muova immediatamente perché si possa iniziare il conteggio dei danni e gli aiuti alle popolazioni”, ha detto il capo del governo. Poi gli impegni politici, a sostegno del Sì al referendum del 4 dicembre.
Certo, le immagini dei battelli Valentino e Valentina spinti dalla piena del Po contro i piloni del ponte della Gran Madre a Torino fanno effetto. Ma il bilancio del maltempo che in questi giorni ha colpito il Piemonte sarebbe potuto essere ben più grave, con enormi danni alle persone, alle case e alle opere pubbliche. Come ha sottolineato il presidente della Regione Sergio Chiamparino, se nel corso degli ultimi anni non fossero stati realizzati importanti interventi sui corsi d’acqua dopo le alluvioni del 1994 e del 2000, il risveglio al termine di questa nuova notte di pioggia sarebbe stato ben più amaro. “il Torinese” ha incontrato l’ex assessore regionale Ugo Cavallera, responsabile della Sanità nella giunta Cota, ma titolare della difesa del suolo e della protezione civile nei governi regionali di Enzo Ghigo del 1995 e del 2000. Già nel 1994, immediatamente dopo l’alluvione, l’allora presidente Gian Paolo Brizio lo incaricò di seguire la ricostruzione, cosa che portò a termine dal ’95 in poi. “Molti interventi venero
realizzati in quegli anni, grazie anche ai governi via via succedutisi, e il Piemonte oggi è all’avanguardia nella protezione civile e nella difesa del suolo. Naturalmente bisogna stare sempre all’erta ed è fondamentale una continua opera di manutenzione dei ponti e dei corsi d’acqua, affinché si cerchi di prevenire al meglio”, osserva l’ex assessore. In quegli anni venne effettuata anche una importante riforma: l’allora magistrato per il Po fu trasformato in Aipo, un’agenzia che oggi coordina meglio e in modo più razionale le attività che riguardano tutte le regioni attraversate dal fiume. “Altro aspetto importante – aggiunge Cavallera – è quello urbanistico: non deve essere consentito costruire laddove ci sia il benché minimo dubbio che possano verificarsi problemi”. Il Piemonte ha fatto tesoro delle drammatiche esperienze alluvionali e oggi ogni piano regolatore anche del più piccolo Comune passa al vaglio di un attento esame dal punto di vista degli aspetti legati alla difesa del suolo. Cavallera ci parla dal ponte Meier, sul Tanaro in piena della sua Alessandria: “ricordo le critiche di chi diceva che il ponte era stato fatto troppo alto…”. Vista la mole d’acqua che sta passando sotto i piloni c’è da chiedersi cosa sarebbe accaduto se fosse stato più basso.
Le foto dei battelli Valentino e Valentina sono di
Antonello Preteroti Photography – Landscapes & Turin Events
Il Po è uscito dagli argini lungo i Murazzi di Torino . Ma la protezione civile informa che il fiume è “osservato speciale” anche in altri punti per il rischio di esondazioni. La prima cittadina Chiara Appendino ha già firmato un’ordinanza che vieta il transito di mezzi e pedoni e la sosta. Accesso vietato anche al Borgo Medievale, che si trova proprio sulle sponde del Po. I corsi d’acqua fanno temere allagamenti un po’ in tutto il Piemonte. Lo stabilimento della Ferrero ad Alba resterà chiuso a scopo precauzionale dalle 18 di questa sera e per tutta la giornata di domani e sono state annullate le attività previste nel fine settimane in occasione dei 70 anni del Gruppo dolciario. A Ceva è stato allagato dal Tanaro il centro di formazione del Corpo Forestale. Per disposizione del Sindaco di Moncalieri, Paolo Montagna, stasera alle 19.30, per rischio esondazione del fiume Sangone, è stato annullato lo spettacolo SMITH & WESSON di Alessandro Baricco.
(Foto: il Torinese)
Torna lo spettro dell’alluvione, che colpì duramente il Piemonte nel 1994 e nel 200. “Chiederemo lo stato di calamità, a cominciare dalla valle Tanaro, dove ci sono persone evacuate, negozi, opifici e campi allagati. I danni sono già evidenti, la situazione è molto critica”, dice all’Ansa il presidente della Regione, Sergio Chiamparino, che monitora l’evolversi dalla fortissima ondata di maltempo nella sala operativa della Protezione Civile regionale, a Torino. Intanto in valle Tanaro le precipitazioni sono state persino più intense del ’94, ma “la situazione è stata migliore grazie agli interventi fatti nel frattempo. Quella tragedia ci ha insegnato: il letto del fiume è più pulito, non ci sono più materiali e non si è verificato l’effetto diga sui ponti che, almeno per ora, hanno tenuto; sono state create aree di esondazione”, aggiunge Chiamparino. alto anche il livello del Po a Torino, ma pare sia sotto controllo. A Venaria è esondato il torrente Ceronda ed è stata evacuata la Magneti Marelli. Bloccata la ferrovia per Caselle.
(foto: il Torinese)
E’ ancora allerta maltempo su Torino e Piemonte, con piogge diffuse e localmente molto forti. La causa è un’ampia area di bassa pressione atlantica, presente sull’Europa occidentale, che continua a condurre aria umida sulla nostra regione, in particolare verso il Cuneese e il Torinese. Si prevede un miglioramento nel pomeriggio di venerdì. Forte pioggia, con punte anche oltre i 300-400 mm che potrebbero creare criticità, sui versanti e sui corsi d’acqua minori. Si suggerisce di seguire gli aggiornamenti dei
bollettini meteo e le allerte della Protezione Civile. La quota neve è in calo fino a 1.700 metri sulle Alpi occidentali, dove il manto nevoso supererà il metro dai 2.300-2.500 metri. A Torino il forte vento delle ultime ore ha fatto cadere copiosamente le foglie presenti nei viali e nei corsi alberati. Le squadre del Comune sono già al lavoro per evitare l’effetto “poltiglia” che si potrebbe verificare a causa delle foglie inzuppate dalla pioggia, che coprono gran parte delle strade cittadine, anche in prossimità delle fermate di bus e metropolitana, creando disagio.
(foto: il Torinese)
Su 148 presenti, sono stati solo 79 i sì, invece dei 106 necessari per l’approvazione, con 67 astenuti e 2 contrari. I voti sui sono così rivelati insufficienti per l’approvazione del bilancio della Città Metropolitana. L’assemblea dei sindaci, come prevedibile dopo le ultime elezioni che non hanno assegnato una maggioranza certa, non ha potuto approvare il documento finanziario. Il rischio è quello di uno stallo continuo. “Chiara Appendino e il movimento 5 Stelle hanno avuto la dimostrazione che governano la città metropolitana senza maggioranza”, queste le parole riportate dall’Ansa, dei consiglieri metropolitani della lista di centrosinistra Città per Città Vincenzo Barrea e Alberto Avetta.