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Il futuro di Mirafiori e dell’automotive a Torino: tavolo tra Città, Regione, sindacati e mondo produttivo

Gli utili corposi di Stellantis e la preoccupazione per le sorti Mirafiori sono due facce di un’unica medaglia, quella dell’automotive a Torino. La vocazione produttiva della città è in discussione da tempo e le mosse di Stellantis non sempre sembrano andare nella direzione della tutela dello storico stabilimento torinese. Intanto è  convocato per  martedì 20 febbraio a Palazzo Civico un incontro che vedrà al tavolo la Città di Torino insieme alla Regione Piemonte, la Città Metropolitana, i sindacati confederali CGIL, CISL e UIL Torino, Unione Industriali, Camera di Commercio, ANFIA, API Torino e i rappresentanti di Stellantis. Sarà un incontro produttivo o un’altra occasione per pronunciare solo parole parole parole?

“Alla luce delle interlocuzioni di queste settimane – si legge nella lettera di convocazione, firmata dal Sindaco Stefano Lo Russo e inviata in queste ore – e degli sviluppi in corso relativi al settore automotive e agli insediamenti produttivi Stellantis del territorio torinese” viene perciò convocato un tavolo di lavoro locale “atto ad analizzare nel dettaglio la situazione e definire eventuali azioni da mettere in campo.

Un appuntamento che fa seguito alla decisione del 29 gennaio scorso dell’amministrazione comunale, su sollecitazione delle organizzazioni sindacali, di avviare, su vari settori e a più livelli, interlocuzioni per lo sviluppo industriale a livello locale.

L’obiettivo è quello di condividere le future strategie per lo sviluppo industriale e la transizione ecologica di Torino e dell’area metropolitana anche a seguito dell’apprensione per il futuro occupazionale della fabbrica di Mirafiori espresso da tutte le sigle sindacali e di raccogliere le istanze del territorio anche in vista dell’appuntamento di marzo del “Tavolo nazionale Stellantis” convocato a Roma dal Governo nazionale.

Euro da 3 a 5 fermi fino a lunedì per lo smog elevato

Limitazioni alla circolazione veicolare: da SABATO 17 a LUNEDI’ 19 FEBBRAIO attivo il livello 1

 

Oltre alle limitazioni valide tutto l’anno fermi, tutti i giorni (sabato e festivi compresi) dalle 8 alle 19, i veicoli Diesel per il trasporto di persone Euro 3, 4 e 5 e per il trasporto di merci Euro 3 e 4 . Fermi per tutto il giorno i ciclomotori Euro 0 e 1

Maggiori informazioni nella pagina dedicata che contiene anche tutte le misure per il miglioramento della qualità dell’aria.
Sul sito di Arpa i dati giornalieri di particolato PM10

Il Financial Times premia il Piemonte per l’attrazione degli investimenti esteri

Un prezioso riconoscimento al Piemonte. Nella nuova edizione del rapporto “European Cities and
Regions of the Future 2024” del Financial Times  la nostra regione   per la
prima volta si è posizionata al 6° posto nella classifica delle regioni europee di grandi
dimensioni per la sua strategia di attrazione degli investimenti esteri.
Il Piemonte già si distingue nel contesto italiano, collocandosi al 3° posto tra le regioni del
Paese per il numero di aziende estere presenti sul territorio, con più di 4.000 unità locali
che contribuiscono per circa l’8% dell’occupazione regionale, con un totale superiore ai 150
mila addetti, e che generano un valore aggiunto di 12 miliardi di euro (18% del totale
regionale) e un fatturato di 46 miliardi di euro (20% del totale regionale).
Il riconoscimento del Financial Times sottolinea il successo della strategia del Piemonte anche
a livello europeo, premiando gli sforzi concreti degli enti istituzionali locali nel promuovere
investimenti di qualità, con conseguenti benefici occupazionali e di crescita economica,
nonché nel supportare le multinazionali già presenti nel territorio.
Proprio con questo obiettivo, la Regione Piemonte ha istituito nel 2022 il Team Attrazione, un
gruppo di lavoro interdirezionale che ha coinvolto prima gli enti strumentali Ceipiemonte,
Finpiemonte e Agenzia Piemonte Lavoro e, in seguito, anche altri stakeholders del territorio,
ponendosi come interlocutore unico nei confronti dei nuovi potenziali investitori. Anche le
Camere di Commercio piemontesi giocano un ruolo chiave e sinergico nella strategia di
attrazione investimenti regionale grazie al Progetto Attrattività avviato nel 2023 e di cui
Ceipiemonte è ente attuatore.
“Si tratta del riconoscimento di un lavoro certosino e paziente – commentano il Presidente
Alberto Cirio e gli assessori Andrea Tronzano e Fabrizio Ricca – che ha visto gli uffici della
regione Piemonte in particolare quelli del settore competitività e della promozione internazionale
lavorare di comune accordo per dare vita nei mesi scorsi al Team Attrazione, un coordinamento
volto a valorizzare le peculiarità della nostra regione, diventando di fatto appetibili e capaci, in
questo modo, di aumentare e attirare innovazione, sviluppo e competitività per il sistema
imprenditoriale.”
“Questa notizia, pubblicata sul prestigioso quotidiano Financial Times, ci inorgoglisce e ci
mostra i frutti di un percorso a cui, come sistema camerale piemontese, lavoriamo da anni
investendo risorse umane ed economiche. Attrarre investimenti nella nostra regione è
fondamentale per alimentare la crescita economica, stimolare l’innovazione e creare nuove
opportunità occupazionali. Il nostro impegno, insieme alla Regione Piemonte e al Ceipiemonte,
è fornire un ambiente favorevole agli investitori, attraverso la realizzazione di infrastrutture
funzionali, la presenza di manodopera qualificata e di una burocrazia snella oltre che un
accesso diretto ai mercati internazionali. Il nostro obiettivo è quello di continuare a creare
partnership forti e a promuovere un clima imprenditoriale che valorizzi la fiducia degli investitori
nazionali e internazionali. Guardiamo al futuro con la convinzione che gli investimenti giochino
un ruolo fondamentale nel dar vita a territori prosperi e sostenibili" commenta Gian Paolo
Coscia, Presidente Unioncamere Piemonte.
“Questo riconoscimento premia il cambio di passo della Regione Piemonte e la strategia
innovativa di Ceipiemonte nell’attrazione degli investimenti, attraverso la creazione di una
nuova squadra dedicata composta da giovani risorse, l’investimento nel market intelligence e
l’attivazione di nuovi canali di intercettazione degli investitori, a partire dalla firma di accordi con
rinomati player internazionali – dichiara Dario Peirone, Presidente Ceipiemonte – Una
strategia che era stata già valorizzata dal Financial Times nel numero di ottobre, con un articolo
sulla copertina di FDI, dedicato alla capacità del Piemonte di attrarre business. Nel 2023
Ceipiemonte ha intercettato 200 nuovi dossier di possibili investimenti, con un valore potenziale
di oltre 5 miliardi di euro e 6.000 nuovi posti di lavoro. Questi sono solo i primi risultati di una
strategia che oggi il Financial Times certifica come vincente, permettendo al Piemonte di
entrare in questa prestigiosa classifica. Il nostro obiettivo è quello di raddoppiare questi numeri
già entro il 2025, per portare nella nostra regione investimenti di qualità.”

Foto di Meloni in fiamme nel corteo pro Palestina a Torino

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Nella manifestazione pro-Palestina di oggi a Torino sono scesi in piazza centri sociali e collettivi di sinistra. Massime misure di sicurezza nella zona del quartiere ebraico e della sinagoga cittadina. Nel corteo è stata bruciata una foto di Giorgia Meloni (nel frame del video di Nazione Futura) e del premier israeliano. Invettive contro il governo italiano, contro Israele e contro la Rai, accusati di censura e di sionismo. “Quanto accaduto questo pomeriggio è gravissimo e frutto di un clima di scontro politico dai toni sempre più accesi, è arrivato il momento di fermarci e dire basta. Solidarietà al Presidente Meloni e ferma condanna ad un gesto che offende non solo Giorgia Meloni e la sua comunità politica, ma l’intero Paese e le istituzioni tutte”, commenta Ferrante De Benedictis, Consigliere Comunale FdI di Torino.

C’è un Fleximan nel Torinese: tagliato in due autovelox sulla statale

“Fleximan” arriva anche sulle strade del Torinese. Il misterioso “assassino di autovelox” ha infatti tranciato in due un apparecchio  fisso sulla statale 26, prima dell’imbocco del terzo ponte, nelle immediate vicinanze di Ivrea.

L’autovelox era stato installato  anni fa su un tratto  della statale con limite a 90 chilometri orari.

L’Università Bocconi aiuta la Regione nella riduzione delle liste di attesa



La Regione Piemonte ha intensificato da tempo il proprio impegno sul fronte delle liste d’attesa grazie anche alla collaborazione delle Aziende sanitarie, degli erogatori privati, dei medici di medicina generale, delle associazioni dei pazienti e alle risorse che la Regione ha investito per l’assunzione del personale e per l’ammodernamento e l’adeguamento tecnologico delle strutture e delle apparecchiature sanitarie.

In questo contesto si inserisce l’attività del gruppo di lavoro di esperti dell’Università Bocconi anche come contributo alla redazione del piano straordinario, che sarà presentato a fine mese, a cui sta lavorando il neo direttore di Azienda Zero, Adriano Leli, al quale la Regione ha assegnato un budget straordinario di 25 milioni per ridurre le liste di attesa per le visite P, quelle programmabili, visto che per quanto riguarda il recupero di quelle più urgenti, il Piemonte, come riconosciuto anche da Agenas e Corte dei Conti, è al primo posto in Italia.

Venerdì il gruppo di lavoro della SDA Bocconi, guidato dal professor Francesco Longo ha partecipato all’incontro al Grattacielo Piemonte. Per la Regione è intervenuto il direttore della Sanità, Antonino Sottile, per le Asl i direttori generali e sanitari.
«L’Assessorato alla Sanità è fortemente impegnato su questo tema che rappresenta una delle sfide principali che il sistema sanitario nazionale deve affrontare in questa fase. Abbiamo chiesto all’Università Bocconi, partner scientifico di alto livello e di riconosciuto prestigio, una collaborazione per analizzare i dati, metterli a sistema, compararli tra di loro ed avere quindi un ulteriore strumento per elaborare soluzioni. Un tassello che mancava e che siamo convinti sarà di grande aiuto», ha sottolineato il direttore Antonio Sottile.

Il professor Longo e il suo gruppo hanno illustrato il metodo di lavoro che parte da un’accurata analisi dei dati disponibili che tengono conto delle differenze tra le Aziende sanitarie e del diverso contesto sociale e territoriale in cui operano: una ricerca qualitativa e quantitativa che, attraverso un cronoprogramma dettagliato, punta a fornire già entro il mese di aprile le prime indicazioni operative.

Un approccio che prevede l’intensificazione di alcune azioni operative, come la condivisione delle agende di prenotazione, il rafforzamento del Sovracup, il monitoraggio e miglioramento dell’appropriatezza prescrittiva dei medici, il ritorno ai modelli organizzativi pre Covid per quanto riguarda i tempi di accesso e uscita dagli ambulatori, fatti salvi i tempi delle visite che restano invariati, il miglioramento dei percorsi di salute, diagnostico terapeutico assistenziali, organizzativi e produttivi.

Boom di visitatori per la “Casa dell’intelligenza artificiale” della fiera A&T

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Si è chiusa la 18a edizione della Fiera A&T Automation and Testing di Torino: sono stati 18 mila i visitatori nella tre giorni di manifestazione. A catalizzare l’attenzione la Casa dell’Intelligenza Artificiale, il più grande spazio dimostrativo mai organizzato all’interno di un contesto fieristico afferente alle tecnologie e ai saperi connessi grazie agli algoritmi intelligenti, che ha visto come protagonisti importanti player del mondo dell’industria e dei servizi di tecnologia avanzata tra i quali: Accenture, Aieng, AizoonTechnology & Consulting, AWS, Capgemini, Centro Ricerche Fiat, Fanuc, Honda, IndexLab, Michelin, Microsoft, MYW.AI, Reply, Siemens, SKF, Synesthesia, ThalesAlenia Space, TIM Entrerprise, VHIT.

Una novità che ha portato ogni giorno oltre 6 mila passaggi tra manager, tecnici e imprenditori, adimostrazione che l’IA ha fatto breccia non solo nella grande ma anche nella piccola impresa. Una consapevolezza che è emersa in modo evidente tra i corridoi dell’Oval Lingotto dove il pubblico è rimasto colpito non solo dalle 4.000 tecnologie esposte dalle 380 aziende presenti, ma si è iscritto e ha partecipato quindi in modo personale ai 60 eventi, tra workshop, tavole rotonde e seminari specialistici, organizzati nei tre giorni.

Un’affermazione quella di A&T 2024 riconducibile non solo al format, ormai consolidato e rinnovato proprio in occasione del 18esimo compleanno, ma giustificata grazie alla forte collaborazione territoriale tra stakeholder istituzionali e industriali che insieme hanno lanciato un messaggio forte al Governo: Torino e il Piemonte sono pronti per gestire il Centro Nazionale sull’Intelligenza Artificiale e ad essere l’Hub di riferimento europeo su Semiconduttori e Microchip.

“L’edizione che sta terminando è stata un successo non solo nei numeri dei visitatori, ma soprattutto nel rinnovato concetto di fiera, dove al centro c’è il territorio, ovvero tutti gli attori istituzionali e industriali che rappresentano il nostro PIL regionale. Un lavoro sinergico che ha portato per la prima volta a realizzare in un contesto fieristico nazionale il più grande spazio dimostrativo dedicato all’intelligenza artificiale nella manifattura, integrato con le ulteriori 4.000 tecnologie industriali esposte. Non solo, le tante tecnologie presentate dai 380 espositori hanno raccontano una storia industriale nuova, caratterizzata da un forte impulso tecnologico e dalla consapevolezza che la digitalizzazione nelle imprese è una scelta obbligata da compiere convintamente, è possibile e relativamente facile da attuare, ma solo dopo aver compreso ciò che davvero può fare la differenza all’interno del proprio contesto aziendale. Ora serve solo accelerare, lavorando compatti e cercando di accompagnare le imprese italiane verso un progressivo processo di trasformazione tecnologica, intelligente e sostenibile ha dichiarato il CEO di A&T, Luciano Malgaroli.

Euro da 3 a 5 fermi tre giorni per lo smog elevato

Limitazioni alla circolazione veicolare: da SABATO 17 a LUNEDI’ 19 FEBBRAIO attivo il livello 1

 

Oltre alle limitazioni valide tutto l’anno fermi, tutti i giorni (sabato e festivi compresi) dalle 8 alle 19, i veicoli Diesel per il trasporto di persone Euro 3, 4 e 5 e per il trasporto di merci Euro 3 e 4 . Fermi per tutto il giorno i ciclomotori Euro 0 e 1.

Maggiori informazioni nella pagina dedicata che contiene anche tutte le misure per il miglioramento della qualità dell’aria.
Sul sito di Arpa i dati giornalieri di particolato PM10

Gennaio 2024, “Torino respira”: pessimo inizio per la qualità dell’aria

 

Il Comitato Torino Respira ha analizzato i dati della qualità dell’aria del mese di gennaio 2024: la media delle concentrazioni di PM10 nella stazione di Torino Lingotto è stata tre volte il valore raccomandato dall’OMS. Il Comitato lancia anche la nuova attività di monitoraggio: l’ozono

 

L’ANALISI DI TORINO RESPIRA

Le prime settimane dell’anno hanno avuto livelli di inquinamento molto preoccupanti, a causa di condizioni meteorologiche che hanno impedito la dispersione degli inquinanti su tutta la pianura padana. La media delle concentrazioni di PM10nella stazione di Torino Lingotto tra il 1 gennaio e l’11 febbraio è stata di 48 microgrammi per metro cubo, ovvero oltre tre volte il valore raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della Salute per tutelare la salute umana.

Anche il numero di giornate nelle quali si sono superati i limiti di legge delle concentrazioni giornaliere è stato molto elevato, 21 giorni su 42, il che vuol dire che da Capodanno, per la metà del tempo i cittadini di Torino hanno respirato un’aria fuorilegge e pericolosa per la loro salute.

Guardando all’andamento dei dati degli ultimi 10 anni per lo stesso periodo di può chiaramente vedere, come da grafico allegato, come in fondo non sia cambiato nulla, a dimostrazione che l’unica cosa che rende l’aria più o meno pulita a Torino è l’andamento del clima, non certo i risultati delle politiche di chi dovrebbe tutelare la salute dei cittadini e non lo fa.

Non possiamo però fare affidamento sul clima per avere un’aria respirabile, anche perché il cambiamento climatico ci porta nuovi problemi, comel’aumento delle concentrazioni di ozono durante l’estate. Proprio per questo il Comitato Torino Respira ha deciso di spostare la sua attenzione su questo inquinante e di lanciare la campagna “Lo smog uccide anche d’estate”, che quest’anno sostituirà la campagna “Che aria tira”, iniziativa che ci ha permesso di studiare le concentrazioni di biossido di azoto nell’aria di Torino per ben cinque anni.

Nel mese di luglio quindi il Comitato chiederà nuovamente la collaborazione dei cittadini di Torino per installare i rilevatori di ozono e puntare l’attenzione anche su questa sostanza inquinante le cui concentrazioni sono molto alte durante l’estate e sono in aumento a causa del cambiamento climatico.

Nel frattempo, l’invito è quello di iscriversi al Comitato per rimanere aggiornate sul lancio dell’iniziativa: https://www.torinorespira.it/aderisci/

Danni all’agricoltura: ecco il Piano di controllo dei piccioni della Città Metropolitana

Sul territorio sono 2 milioni e mezzo e causano 5 milioni di euro all’anno di danni all’agricoltura

È stato approvato da parte del Consiglio metropolitano di Torino il “Piano di controllo del colombo sul territorio della Città Metropolitana di Torino”. Il provvedimento arriva dopo una lunga battaglia condotta proprio da Coldiretti Torino per avviare finalmente un contenimento di questa specie che provoca danni enormi anche all’agricoltura.

Il Piano di contenimento del “Piccione”, come viene comunemente chiamato il colombo di città, è stato presentato dal consigliere delegato all’ambiente della Città Metropolitana, Gianfranco Guerrini, e redatto dagli uffici Tutela fauna e flora dello stesso ente. Fa seguito all’Ordine del Giorno approvato lo scorso maggio che dava mandato al settore fauna per la redazione di un Piano di contenimento; Piano che è stato predisposto in pochi mesi. La presentazione dell’Ordine del giorno di maggio era arrivata anche a seguito di numerosi incontri tra i tecnici di Coldiretti Torino e la Città Metropolitana.

LA SODDISFAZIONE DI COLDIRETTI

«Ci siamo mossi a fronte all’esasperazione degli agricoltori – ricorda il presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici – Sempre più soci vengono nei nostri uffici di zona a chiedere misure di depopolamento dei piccioni. Sapevamo che il Piccione può essere oggetto di contenimento grazie a una sentenza della Corte di Cassazione, che risale al 2004, e che sancisce che le popolazioni di Piccione che vivono allo stato libero rientrano ormai tra quelle selvatiche. Secondo la legge il controllo della fauna selvatica deve essere attuato se esistono pericoli, in primis per la salute umana ma anche per tutelare le produzioni zoo-agroforestali. Finora erano stati predisposti soltanto interventi su scala comunale o, peggio, esistevano solo regolamenti comunali sul divieto di foraggiamento. Per depopolare i piccioni serviva invece uno strumento operativo sovracomunale e di area vasta predisposto dalla Città Metropolitana».

La difesa dai piccioni potrà avvenire con metodologie diverse, dalla dissuasione sonora alla cattura, fino all’abbattimento diretto con fucile da caccia.

Nelle campagne, le operazioni di controllo potranno essere svolte da operatori muniti di licenza di caccia (come già avviene per l’autodifesa agricola dal cinghiale) che avranno frequentato un apposito corso che preveda il programma didattico approvato, da tempo, dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale del Ministero dell’Ambiente. I corsi formeranno quelli che saranno chiamati “coadiutori al controllo del colombo di città”. Tra le materie insegnate nei corsi, oltre alla biologia della specie, anche l’effettuazione di censimenti e gli elementi di sicurezza legati all’uso di armi da fuoco che approfondiscono le norme di sicurezza già insegnate nei corsi per l’abilitazione alla licenza di caccia. Gli operatori dovranno essere assicurati.

Le carcasse dei piccioni dovranno essere smaltite. Tra i metodi di smaltimento consentiti nelle aree di campagna c’è anche il semplice sotterramento sotto 50 cm di terreno ad almeno 200 metri di distanza da pozzi e corsi d’acqua.

«Ora, dopo questa approvazione, occorre rendere al più presto operativo il Piano di contenimento con i corsi di abilitazione per gli operatori. Coldiretti Torino, come già fatto per il controllo delle nutrie e dei cinghiali assicurerà la massima collaborazione per estendere ai propri agricoltori la possibilità di autodifesa e di controllo dei piccioni».

Elaborando i dati contenuti negli studi preliminari che hanno accompagnato la redazione del Piano, Coldiretti Torino stima una presenza, su tutto il territorio di pianura e collina della Città Metropolitana, di circa 2 milioni e 500mila esemplari di Piccione. La stima dei danni al solo comparto agricolo è di una perdita di circa 400mila quintali di cereali, soia, girasole, tra perdite in campo, germogli appena nati, mangimi animali becchettati; per un valore che Coldiretti Torino stima in circa 5 milioni di euro l’anno.

Ma per l’allevamento i danni potrebbero essere ancora maggiori. Il Piccione rappresenta una possibile fonte di trasmissioni di patologie o di malattie gastrointestinali nel bestiame nelle stalle. Ogni mattina i piccioni calano dalle tettoie per beccare il mangime appena distribuito ai bovini e per bere dagli abbeveratoi, spollinandosi e defecando sugli alimenti che vengono ingeriti dalle mucche.

Come è noto, la crescita esponenziale dei Piccioni causa anche seri danni anche al patrimonio storico e artistico con il loro guano; inoltre costituisce una preoccupante minaccia per la sicurezza aerea, mentre la sua eccessiva confidenza con l’Uomo lo porta a dare l’assalto ai tavolini all’aperto ricchi di cibo.

Ma il vero pericolo è la possibile trasmissione di patologie all’Uomo attraverso la zecca molle del piccione (Argas reflexus) che è un suo parassita che può attaccare le persone che vivono in prossimità di siti di nidificazione o colonie di questi uccelli (tra cui gli agricoltori) e trasmettere infezioni batteriche e shock anafilattici. Nel marzo del 2023 due istituti superiori di Ciriè sono stati chiusi per disinfestazione da zecche molli derivate dalla folta colonia di piccioni che presente intorno alle scuole.