

E’ toccato al prefetto di Torino, attraverso le colonne della “Stampa” ed oggi e’ la volta della sindaca Chiara Appendino. E’ il momento delle scuse ai torinesi per quanto accaduto – indipendentemente da effettive responsabilità o meno – in quella terribile notte nel salotto della città. Sul quotidiano e sul proprio blog la sindaca scrive che un primo cittadino “rappresenta la comunità e deve quindi essere pronto ad assumersi anche responsabilità che vanno al di là del ruolo ricoperto Per questo, a nome mio, di tutta l’Amministrazione e della Comunità che rappresento, a prescindere dalle eventuali responsabilità civili e penali di ognuno, desidero porgere le mie scuse a tutte le persone coinvolte”. E aggiunge che “I feriti di sabato scorso non sono solo quelli contati: ad essere ferita è un’intera città che per la prima volta ha conosciuto su se stessa gli effetti di un clima di instabilità globale e crescente incertezza, pur in assenza di un evento terroristico. Torino, però, si è anche scoperta unita. E quello che ho visto, immediatamente dopo la paura, è stata la solidarietà. La sicurezza sarà una priorità ancora più forte”. Sui social le reazioni alle scuse della sindaca sono discordanti: chi apprezza il gesto e chi la critica aspramente .
Da stasera scatta il “proibizionismo” nei quartieri del divertimento notturno. Niente più “botellon” per le vie e le piazze del centro città.
Alle ore 20 di questa sera scatterà la fatidica ora “x” che vedrà il subentrare della nuova ordinanza varata dalla Sindaca Chiara Appendino, sul divieto di vendere alcolici e superalcolici da asporto in alcune zone della città. La stretta sulla cosiddetta “malamovida” avrà inizio dalle 20 di questa sera e proseguirà fino al 30 settembre 2017, imponendo l’assoluto divieto da parte di tutti gli esercizi commerciali presenti nella zona centro di Torino (Vanchiglia, San Salvario, piazza Vittario, via Po) di vendere alcolici e superalcolici da asporto dalle ore 20.00 fino alle ore 6.00 del mattino. Questa misura – considerata da molti drastica – era stata annunciata più volte dall’assessore al Commercio Alberto Sacco, con il fine di assicurare decoro e tranquillità in quelle zone in cui -soprattutto nei weekend- la “malamovida” fa da padrona.
L’ordinanza n. 46/2017 emessa mercoledì dalla prima cittadina, si basa sui nuovi poteri che il decreto Minniti ha concesso ai sindaci e prevede norme restrittive riguardo al commercio di bevande con gradazione alcolica. Il provvedimento non inciderà sulla possibilità di servire tali bevande nei locali per il consumo sul posto ma implicherà che tutti i bar, i locali, i supermercati aperti 24 ore su 24 e i minimarket, se dovessero vendere o servire alcolici dopo le ore 20.00 potrebbero incorrere nel pagamento di una multa e nella chiusura dell’attività commerciale da un minimo di 7 ad un massimo di 30 giorni. << Si tratta della prima misura adottata dalla Città in vista della stagione estiva, per riportare alla normalità aree molto frequentate >> ha replicato l’assessore Alberto Sacco alle numerose proteste dei cittadini << Con l’ordinanza si invita alla moderazione, a limitare gli schiamazzi e i disagi nelle ore notturne, spesso generati proprio dal consumo in strada di alcolici acquistati nelle rivendite. La decisione, facendo appello alla serietà degli esercenti, intende favorire un consumo consapevole delle bevande nei locali ed è il preludio di ulteriori provvedimenti che prenderemo nei prossimi giorni a tutela della cittadinanza >>. Un provvedimento questo che se da una parte tutela la tranquillità e il riposo dei residenti di alcune zone del centro città, dall’altra penalizza e mette in difficoltà tutti quei commercianti che vivono sulla “movida” e sul divertimento dei giovani.
Dopo i tragici avvenimenti di Piazza San Carlo, la stretta sul “botellon”, cioè i raduni spontanei nelle varie piazze o vie dove i giovani consumano bevande alcoliche all’aperto, sembra quasi un provvedimento obbligatorio. L’interrogativo che nasce spontaneo è capire però come questa ordinanza potrà evitare il commercio di bottiglie di alcolici da parte di tutti quei venditori abusivi che ormai da anni, ogni sera, si aggirano per le piazze e le vie della movida torinese. Se al commerciante tocca la multa e la chiusura temporanea del locale, cosa si potrà fare contro quei venditori abusivi che hanno creato un vero e proprio business intorno alla vendita per strada di bottiglie di ogni genere? Forse, invece di tutte queste misure restrittive che il più delle volte vanno a penalizzare le masse senza davvero “punire” i veri responsabili, si potrebbe mantenere lo stesso un pugno duro intensificando maggiormente i controlli da parte delle forze dell’ordine, in modo da avere una città pulita, sicura, non eccessivamente rumorosa ma soprattutto vivibile in tutte le sue forme e sfumature, compreso il divertimento.
Simona Pili Stella
Sul tema dell’erba alta nei giardini di Torino, con un post di qualche giorno fa sulla sua pagina Facebook, la sindaca Chiara Appendino propone la clip con la quale “l ‘Assessora all’ambiente Stefania Giannuzzi e il Presidente della 6^ Commissione Federico Mensio ci danno alcune informazioni sui prossimi interventi, e personalmente colgo l’occasione per scusarci dei disagi che questa situazione ha creato e per ringraziare i cittadini per le segnalazioni fatte e la pazienza dimostrata in queste settimane”. La polemica sulle indecenti condizioni del verde pubblico sotto la Mole era infuriata sui social. La prima
cittadina ha replicato: “Il mese scorso “è scaduto l’appalto per gli sfalci del verde e abbiamo subito provveduto a indire una nuova gara. Purtroppo individuare i fondi necessari non è stato immediato ma alla fine ne siamo venuti a capo”. Ma non è convinto il presidente della Circoscrizione 4, Claudio Cerrato:”L’appalto è scaduto il 31 dicembre 2016, non il mese scorso. Il ritardo di questi ultimi giorni nella partenza è dovuto alla scelta di finanziarla con gli oneri di urbanizzazione. I fondi sono stati sbloccati, ma bastano solo per fare il primo sfalcio”. Anche sulla pagina Facebook del “Torinese” sono stati molti i commenti sulle condizioni pietose delle aree verdi. Ve ne riproponiamo alcuni.
Patrizia Camero
Rolando Correzzola Scusa Laura ti sei dimenticata le merde dei cani (anche questo fa parte del degrado)
Odessa Sei Erba alta ne abbiamo
Lubica Zacharova
Per Chiamparino ci sono finalmente tutte le premesse per poter finire i lavori entro 14 mesi
Il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino, il vicepresidente Aldo Reschigna e Carlo Zini, presidente della cooperativa CMB, hanno annunciato che da lunedì prossimo ripartiranno finalmente i lavori per la costruzione del palazzo unico della Regione Piemonte. Il grattacielo, progettato dall’architetto Massimiliano Fuksas nell’ ex area Avio del Lingotto di Torino, nell’autunno del 2015 aveva subito uno “stop” a causa del fallimento della Coopsette, lasciando la città senza quello che avrebbe dovuto essere un vero e proprio simbolo istituzionale. Grazie a diverse trattative che hanno visto il coinvolgimento di una nuova cooperativa subentrata nell’appalto, potranno finalmente essere portati a compimento i lavori previsti per la realizzazione del palazzo. L’intera struttura dovrà essere finita e funzionante entro 14 mesi, in modo da consentire l’inaugurazione del grattacielo nell’autunno del 2018. << Ci sono tutte le condizioni per rispettare i tempi >> ha dichiarato Chiamparino << la trattativa è stata complessa ma è meglio che ci sia voluto qualche mese in più piuttosto che rischiare delle ambiguità che avrebbero poi potuto avere delle ricadute nella rapidità del cantiere >>.
Il Castello del Valentino sarà teatro di importanti celebrazioni come il 70° anniversario di Ferrari e i 90 anni di Volvo.
Sotto un caldo e si spera ormai estivo sole, si è svolta nella giornata di oggi l’inaugurazione della terza edizione del Salone dell’Auto di Torino.
Alla presenza del presidente del Salone dell’Auto, Andrea Levy, della Sindaca del capoluogo piemontese, Chiara Appendino e del presidente della Regione, Sergio Chiamparino, il Parco del Valentino si è trasformato in una imponente passerella ospitante i rappresentanti di ben 56 case automobilistiche.
Dopo i tristi e drammatici avvenimenti di Piazza San Carlo, il Salone dell’Auto rappresenta il primo grande evento su cui investire per far “rialzare” lo spirito della città e per dimostrare sia ai cittadini che ai turisti che su Torino si può e si deve ancora puntare.
<< Oggi torniamo a dimostrare che Torino crede nella sua vocazione storica manifatturiera e nella sua capacità di creare eventi internazionali vivibili all’aperto e nelle piazze >>- ha dichiarato la Sindaca Appendino, che poi ha aggiunto << Confido nello sforzo comune per coinvolgere tutta la città e rendere questo Salone il più inclusivo possibile e fruibile da tutti in cinque giorni di festa per la città >>.
L’ingresso al Salone dell’Auto, in programma fino all’11 giugno, sarà gratuito per il pubblico e l’orario è stato esteso dalle 10 fino alle 24. Dopo i 650mila visitatori dello scorso anno, per questa terza edizione del 2017 ne sono previsti circa 800mila.
Simona Pili Stella
(la foto grande è di Claudio Benedetto –www.fotoegrafico.net)
Oggi a Palazzo Civico si e’ tenuta una conferenza stampa indetta da tutte le opposizioni per annunciare congiuntamente una proposta di mozione per la costituzione di una Commissione di Indagine per gli incidenti di Piazza San Carlo avvenuti il 4 Giugno.
Gli esponenti della minoranza in Comune ricordano che ad oggi “sono ancora quattro le vittime ricoverate in gravi e gravissime condizioni in diversi ospedali della Città, oltre ai feriti che non sono comunque in pericolo di vita, ma che hanno dovuto ricorrere a cure mediche più o meno importanti; in totale 1527 persone”.
Sottolineano i rappresentanti delle opposizioni: “Al di là della polemica politica non cavalcata per altro da nessun consigliere di minoranza e’ stata richiesta una verifica sulle motivazioni delle inadempienze e lacune nelle misure di sicurezza che si sarebbero dovute adottare per una manifestazione di quella portata, e che invece sono mancate. Sarà compito della Magistratura accertare le responsabilità , le Minoranze in Comune intanto chiedono risposte per i cittadini.
CV
LE DICHIARAZIONI
Lavolta PD : Seguiamo con apprensione la situazione legata ai feriti. E un ringraziamento va ai soccorsi e al servizio sanitario .Depositeremo la proposta di Mozione firmata da tutti i Capigruppo delle Minoranze del Consiglio Comunale che fa riferimento ad un istituto della Città di Torino per proporre la costituzione di una Commissione di Indagine con lo scopo di acquisire atti e accertare fatti e comportamenti . Crediamo sia un atto dovuto per l’onorabilità dell’ente e per dare delle risposte ai più di 1500 feriti che meritano un atto di chiarezza. Stabilire cosa non ha funzionato.
Lo Russo PD: siamo convinti che sia interesse dell’intera Sala Rossa capire cosa non ha funzionato il 3 giugno. Vorremmo separate i piani rispetto alla polemica politica. L’amministrazione non ha la capacità di scusarsi. Ma la commissione vuole accertarsi di chi siano le responsabilità organizzative.
Tresso Lista Civica: e’ la seconda volta che i Capigruppo di Minoranza si trovano riuniti per dire che e’ importante e doveroso che ci sia un’approfondita indagine rispetto a quello che e’ successo. Bisogna avviare una seria analisi per garantire le procedure organizzative.
Rosso Direzione Italia: essendo l’unico che ha sostenuto l’ Appendino al ballottaggio in questa situazione ho ritenuto doveroso chiederne le dimissioni . E’ evidente che qualcuno dovrà risponderne.
Morano Lista Civica Morano : il compito di questa Commissione di Inchiesta non e’ trovare responsabilità politiche, ma accertare da un lato che tutti i documenti siano stati predisposti e ci sia stata esecuzione degli atti di ufficio , se questi ci sono stati, se sono date istruzioni e se queste siano state eseguite correttamente . Capire come si sono svolti i fatti, se ci sono stati atti formali e se questi siano stati attuati.
Ricca Lega Nord: la nostra proposta non e’ quella di sostituirci ai Magistrati. Siamo Consiglieri Comunali e vogliamo dare chiarimenti alla Città. Appurare come sono andati i fatti il più in fretta possibile e a livello amministrativo capire cosa non ha funzionato .
Magliano Moderati: serve che ci sia un assessore che oggi si occupi di sicurezza. Sembra una notizia che Appendino dica: “ci prenderemo le nostre responsabilità” e io dico ci mancherebbe altro . Ribadisco che non sono state attuate le procedure anti terrorismo e chiedo ai cittadini che si sono tagliati di accertarsi del loro stato di salute a causa di malattie trasmissibili che potrebbero aver contratto attraverso le ferite da taglio.
In vista della festa del Santo Patrono di Torino, occhi puntati sul l’organizzazione e allerta massima .
Il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, in una intervista sul Corriere della Sera e poi a Sky Tg24, aveva sottolineato che nella catena di comando della serata di sabato in piazza San Carlo evidentemente c’è stato qualche intoppo e che è mancata una certa dose di umiltà. Il riferimento è parso ai più alla sindaca che non ha chiesto scusa per quanto accaduto. E nel tardo pomeriggio di ieri Chiara Appendino parla: “È evidente che qualcosa non ha funzionato. Come amministrazione siamo pronti ad assumerci le eventuali responsabilità che dovessero emergere dall’inchiesta della magistratura.Provo ancora rabbia per quanto accaduto, ma lavoriamo con determinazione per garantire la sicurezza per i prossimi eventi. Torino saprà rialzarsi. E’ una comunità unita e questa è la sua forza. Oggi più che mai abbiamo il dovere di dimostrare che la nostra determinazione è più forte della paura e io sono sicura che tutti insieme possiamo farlo”.