Mentre il presidente della Regione, Sergio Chiamparino, si appella a tutti i soggetti interessati affinché il progetto olimpico a tre non muoia del tutto, tagliando definitivamente fuori Torino, interviene il presidente del Coni: “continuo a sperare che la candidatura a tre sia recuperabile, il mio appello è notorio e pubblico, ma ora c’è questa eventualità e il Coni come dovere istituzionale deve cercare di promuovere una candidatura per il proprio Paese”. Così Giovanni Malagò, al margine della Giunta del Comitato olimpico a Bologna, riferendosi alla possibile candidatura tandem di Milano e Cortina per i giochi invernali del 2026, dopo le incertezze e il passo indietro di Torino.
Un mondo di gusti al Salone
Al via la 12a edizione del Salone del Gusto -Terra Madre all’insegna del tema “Food For Change”, con decine e decine di appuntamenti, laboratori e workshop dal 20 al 24 settembre, principalmente nei padiglioni del Lingotto Fiere, ma anche alla Nuvola Lavazza e in altri luoghi, dove si potranno assaggiare cibi provenienti da ogni parte del mondo. Più o meno mille gli espositori, in rappresentanza di oltre cento Paesi, suddivisi in cinque grandi aree tematiche: Slow Meat, Slow Fish, Semi, Cibo e salute, Api e insetti). Poi le cucine di
Terra Madre, che radunano in un unico posto il meglio della gastronomia mondiale. Lingotto Fiere sarà aperto al pubblico dalle 10 alle 21.30 (il lunedì chiusura alle 19). da segnalare anche i 150 eventi che extra Lingotto per il Salone off. A San Salvario il Festival internazionale della cucina mediterranea, e a Porta Palazzo, il Migrantour, per mostrare la città con gli occhi di chi è giunto a Torino da lontano.
(foto: il Torinese)
La sindaca di Torino, Chiara Appendino, dichiara all’Ansa a proposito delle Olimpiadi invernali 2026 che è di fondamentale importanza “avere la massima chiarezza su chi finanzia l’evento e come”. Non possono esserci, secondo Appendino, i Giochi invernali “senza fondi statali” ma dovrebbero essere ” sostenuti da Regioni e privati. Si chiarisca prima chi mette quanto, altrimenti è da irresponsabili andare avanti”.
Il gran pasticcio delle Olimpiadi
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Il pasticciaccio delle Olimpiadi invernali conferma su Torino alcune cose di cui si è già scritto. Innanzitutto una premessa: non si può vivere di sole Olimpiadi, pensando di coprire così incapacità politiche e povertà manageriali. La città è a corto di idee e progetti in grado di supportare un’area metropolitana vera di un milione e mezzo di abitanti , ancora molto importante da punto di vista manifatturiero, culturale ed economico, sebbene molto indebolita negli ultimi dieci anni in diversi settori. Per farlo deve avere capacità di attrarre investimenti, creare aziende innovative, mantenere un livello di relazioni economiche e culturali internazionali, avere una rappresentanza politica all’altezza. Tutte cose che non si vedono, o non ci sono a sufficienza. Ma veniamo alle Olimpiadi invernali del 2026. Prima considerazione: ma Torino le voleva veramente? C’è da dubitarne fortemente , anzi si sa che la maggioranza del partito egemone in Comune, i 5 Stelle, era contraria. Si è fatto così finta di dire di sì, in realtà ponendo tante e tali condizioni per dire di no. Seconda considerazione: Milano non è e non sarà mai una città amica, alleata, “sorella”, e la debolezza della classe dirigente torinese, in tutti i settori, le
consente di fare scorrerie, di sostenere scelte che danneggiano Torino e di non appoggiare quelle che potrebbero avvantaggiarla. L’elenco è lungo. Ne cito solo due: la linea ad alta velocità che collegherebbe Italia e Europa attraverso il corridoio Torino- Lione. Il governo Lombardo –Veneto – Meridionale non la ritiene un’opera prioritaria. Torino è stata lasciata sola a difendere questa opera . L’appello di Chiamparino al sindaco di Milano Sala ( per altro suo compagno di partito) a sostenerla ha raccolto un arrogante silenzio, per altro anche dal governatore del Veneto il leghista Zaia. La seconda che brucia ancora è la vicenda delle banche perdute con la nascita di Unicredit e Intesa San Paolo. Con Milano si deve competere ,
come è giusto che sia, non alzare le mani sconfortati e rinunciatari o abbassare la testa e subire. Il rinascimento torinese deve poggiare sull’orgoglio della sua classe dirigente , sull’ambizione e l’intelligenza, sulla discesa in campo dei suoi figli migliori. Il Movimento 5 stelle che governa la città non deve essere il partito dei no, delle piccole cose , delle piccole scelte a discapito di quelle più importanti per le quali evidentemente ci si sente inadeguati. Faccio solo tre esempi: Tav , linea 2 della metropolitana, rapporto con FCA.
La sindaca di Torino, Chiara Appendino, interviene sul tema Olimpiadi, dopo l’esclusione di Torino. “In Piemonte, senza il pieno sostegno e l’impegno economico del Governo non ci sono le condizioni per organizzare i Giochi”, afferma. “Abbiamo lavorato a un dossier di candidatura che rispondesse alle indicazioni e ai requisiti di sostenibilità economica e ambientale richiesti dal comitato olimpico nazionale e dal Cio, che tenesse conto del know-how acquisito nell’ambito dell’organizzazione di grandi eventi sportivi e che considerasse gli interessi del territorio e del Paese e i cui costi non pesassero sulle
nostre comunità. La scelta naturale a nostro parere era ed è tuttora Torino con le sue Montagne” La prima cittadina osserva che “non ci siamo tirati indietro rispetto alla possibilità di condividere con altri la sfida per ospitare i Giochi del 2026, chiedendo però pari dignità con le altre città e un chiaro impegno del Governo sui finanziamenti e sulla gestione organizzativa dell’evento. Oggi prendiamo atto che non ci sono le condizioni per presentare questa candidatura multipla e che il Governo non è disponibile ad assumersi gli oneri finanziari di altre candidature, che siano a una o due città”, e senza l’impegno economico del governo “non ci sono le condizioni per organizzare i Giochi”.
(foto: il Torinese)
Torino dice addio alle Olimpiadi
A dire stop al sogno olimpico di Torino e’ Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti: “ritengo che una cosa così importante come la candidatura olimpica deve prevedere uno spirito di condivisione che non ho rintracciato tra le tre città”. E il riferimento chiaro va ai sindaci Appendino e Sala. “Per questo il governo non ritiene che una candidatura così come formulata possa avere ulteriore corso. Questo tipo di proposta non ha sostegno del governo, è morta”. Le parole del sottosegretario con delega allo sport sono state pronunciate durante una comunicazione alla commissione Istruzione del Senato. Per Torino non ci sono più speranze, ma potrebbe profilarsi un tandem Milano-Cortina. Opposizioni all’attacco contro la giunta grillina torinese. Il presidente della Regione Sergio Chiamparino: “Non mi risulta che il Cio possa accettare candidature che non abbiano l’esplicito sostegno del Governo, ma se dovesse andare avanti una candidatura Veneto-Lombardia con il sostegno del Governo, saremmo di fronte a una manovra per tagliare fuori il Piemonte. Una manovra che la componente pentastellata non ha saputo fermare, neanche per difendere gli interessi di una città la cui sindaca è una esponente di primo piano del M5s”.
Bimbo senza vaccino in stanza a parte
Non sarebbe in regola con i vaccini e per questo è stato isolato dal resto dei compagni di classe per iniziativa della dirigente scolastica, alla scuola dell’infanzia Camelot di Banchette di Ivrea. Il bambino sarebbe in realtà vaccinato per le profilassi obbligatorie, tranne quelle contro morbillo, rosolia e parotite per il quale, però, la famiglia avrebbe una già la prenotazione per il 26 settembre. Non sarebbe stato quindi accettato in classe e ha trascorso la mattinata di ieri in una stanza della scuola con la mamma. La dirigente scolastica ha chiamato carabinieri, dopo le lamentele dei genitori. la situazione è simile al caso verificatosi all’ asilo di Settimo Torinese alcuni giorni fa.
A causa di un guasto all’aereo i 15 tunisini che dovevano essere espulsi sono ora di fatto liberi, anche se con un foglio di via che li obbliga a lasciare l’Italia (cosa assai improbabile). Ne dà notizia il quotidiano romano ‘Il Tempo”, il fatto è avvenuto la settimana scorsa. Eugenio Bravo, segretario generale del sindacato di polizia Siulp di Torino spiega che nel servizio erano impegnati cento agenti, di cui 18 provenienti Torino, partiti dal Cpr per scortare 7 tunisini. Il viaggio è durato 10 ore fino a Fiumicino. Ma il charter, che doveva essere diretto a Palermo e poi in Tunisia, non parte per un guasto . Due tunisini sono stati condotti al Cie, dove erano disponibili posti, mentre per gli altri 15 è scattato il foglio di via.
Un caso di Febbre del Nilo. Ma non è emergenza
Nessuna emergenza, secondo l’assessore regionale alla Sanità, Antonio Saitta, a proposito della febbre del Nilo causata dalle zanzare culex: “Gli inutili allarmismi sono controproducenti”. Intanto un anziano residente a Chieri è ricoverato nel reparto di microbiologia e virologia dell’Amedeo di Savoia di Torino per la West Nile. L’ospedale torinese è specializzato nella cura delle malattie infettive. Nella nostra regione dal primo giugno al 13 settembre si registrano 42 casi di febbre del Nilo, di cui 15 a Torino e Provincia.
Il CoNo contro le Olimpiadi: “Insostenibili”
Con una lettera inviata, scrive l’Ansa, alle redazioni di tutti i mezzi di comunicazione nazionali, il Coordinamento No Olimpiadi CoNo, chiede un “serio confronto” sulla candidatura olimpica per il 2026. Secondo gli oppositori dei Giochi invernali “ovunque vi sia stato un accurato dibattito pubblico è emersa la totale insostenibilità economica delle Olimpiadi per come oggi sono strutturate. Riconosciamo il valore culturale e sociale dello sport. Ma ill nostro – prosegue la lettera ai media – è un invito alla riflessione sulle priorità economiche di questo Paese, che non sono certamente quelle di realizzare una Olimpiade. L’Italia è l’unico e ultimo Paese del mondo a dichiararsi disponibile ad accogliere i Giochi”.