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Mancano i soldi. Tanti i piemontesi che non possono acquistare medicinali

La fotografia della situazione è stata scattata dal  Banco farmaceutico che sabato,  a Torino e in altre città, presenta la giornata della raccolta

farmaceutico banco 2

In Piemonte nel 2016 va peggio che nel resto d’Italia:  il 3.4% delle famiglie rinuncia all’acquisto dei farmaci per mancanza di denaro. Analoga la percentuale dei piemontesi che hanno rinunciato alle cure e agli esami, in questo caso di poco inferiore ai dati nazionali. Le famiglie che si trovano sotto la soglia di povertà spendono, rispetto a chi non ha difficoltà economiche, 33,71 euro in meno per i farmaci, mentre la media italiana è di 31,25 euro in meno. La nostra regione è così tra quelle in cui la distanza tra “poveri” e “ricchi”  è più elevata del livello nazionale. La fotografia della situazione è stata scattata dal  Banco farmaceutico che sabato,  a Torino e in altre città, presenta la giornata della raccolta. Nel 2016 sono state 463 farmacie che hanno aderito, raccogliendo 47.986 farmaci e raggiungendo 45.000 persone in Piemonte, di cui 26.000 nel Torinese.

Mirafiori: cassa che va, cassa che viene. Servono nuovi investimenti per il futuro

MIRAFIORI FACCIATADopo quattro anni per i 700 lavoratori delle Presse dello stabilimento Fca di Mirafiori il  prossimo 20 febbraio finirà  la cassa integrazione straordinaria. Lo rende noto la Fismic, che sottolinea come “Si avvicina sempre di più l’auspicata fine dell’utilizzo degli ammortizzatori sociali in Fca e in particolare nel complesso di Mirafiori che sta tornando al ruolo che gli compete di protagonista dell’innovazione tecnologica e organizzativa del settore manifatturiero italiano”. Ma giunge anche la notizia che  la Fiom ha comunicato ai propri 500x fiatiscritti un nuova cassa integrazione ordinaria che interesserà Mirafiori dal 6 marzo al 9 aprile 2017. E ‘ il terzo mese consecutivo in cui viene programmata la cassa integrazione, cosa che non avveniva dal 2014. I sindacati avevano festeggiato per i quattro  giorni consecutivi di lavoro dovuti alla crescita delle ordinazioni di Alfa Romeo MiTo , ma ora dicono che la situazione è contraddittoria: ai miglioramenti si alternano situazioni  preoccupanti. Sono dunque indispensabili  investimenti e la produzione di un nuovo veicolo a Mirafiori. potrebbe essere il  Suv full size di Alfa Romeo a partire dal 2018.

 

(foto: il Torinese)

Mercato del libero scambio, il trasloco solo dopo l’approvazione del nuovo regolamento

suk nuovo2La vicenda del cosiddetto Suk, il mercato del libero scambio aveva suscitato polemiche da parte dei cittadini e delle forze politiche nel Consiglio della Città Metropolitana. Ora il Comune informa che “nessun trasloco del mercato di libero scambio avverrà prima della stesura del nuovo regolamento, la cui approvazione è prevista entro un mese”.

L’Amministrazione comunale ha stabilito di accelerare le tappe della redazione del nuovo testo che suk dora1recepirà le osservazioni espresse da tutti gli interlocutori.  “L’obiettivo della Città – si legge in una nota di Palazzo Civico – è quello di trovare la formula corretta che permetta di gestire nel migliore dei modi l’attività del mercato. Per questa ragione stiamo lavorando, a tappe forzate, per recepire le proposte scaturite dagli incontri con le cittadine e i cittadini, con le suk nuovo1sukoperatrici e gli operatori e dall’analisi svolta dagli uffici comunali”, dichiara Marco Giusta, assessore alle Pari opportunità, sottolineando che “con il nuovo regolamento si intendono assicurare regole chiare e condivise e massima attenzione alla legalità”.

Il trasloco del mercato nei nuovi spazi avverrà dunque a regolamento definitivamente approvato, “per garantire l’immediata organizzazione e l’adeguamento dell’area alle norme che renderanno più agevoli le attività di gestione e controllo”.

L’ottimismo di Unioncamere: in Piemonte 44 mila nuovi contratti di lavoro entro marzo

lavoro2Secondo i dati del Sistema informativo Excelsior di Unioncamere e Ministero del Lavoro relativi al primo trimestre 2017, per le imprese piemontesi dell’industria e dei servizi si prevedono 44.100 nuovi contratti di lavoro entro il mese di marzo. Di questi  18.040 assunzioni dipendenti, 11.190 contratti di somministrazione e 14.870 contratti di collaborazione a progetto e altre modalità di lavoro dipendente. Le esigenze qualitative elevate e l’esperienza pregressa sono fattori sempre più importanti per l’assunzione. Nella nostra regione è più elevata la percentuale di imprese che desiderano assumere giovani con meno di 30 anni ed è superiore la richiesta di professioni high skilled. Per il  40% e assunzioni si concentrano nei servizi, 1 su 4 nell’industria,e il 16% riguarda imprese commerciali.Circa una su 10 è prevista nel turismo e solo l’8% nell’edilizia, il 54% in imprese di piccole dimensioni (meno di 50 addetti).

 

(foto: il Torinese)

Appendino dopo la Corte dei Conti: “il Comune dovrà farsi carico di 30 milioni in più”

appendino-preterotiSaranno 30 i milioni in più di cui la Città dovrà farsi carico. Parola della sindaca di Torino, Chiara Appendino, a proposito della ricognizione della Corte dei conti relativa al rendiconto per il 2014, gestione Fassino. “Poi dovremo anche proseguire con l’audit interno per verificare quali sono le eventuali spese degli anni precedenti che saranno da  ricoprire nei prossimi”. La sindaca ha poi annunciato che il bilancio previsionale del 2017 dovrà tenere in considerazione le  indicazioni della Corte, anche nella vicenda dei mutui di Infra.To e Gtt che “sono stati indicati come spese incomprimibili e quindi obbligatorie. Queste dovranno essere finanziate con entrate certe”.

 

(Foto: Antonello Preteroti)

Le Regioni del Nord siglano l’alleanza nella lotta all’inquinamento atmosferico

BANDIERE REGIONENuovo impulso alla mobilità sostenibile e un impegno organico per il controllo delle emissioni nocive di riscaldamento e attività agricole, il tutto attraverso  azioni di coordinamento tra le diverse Regioni. Ecco gli obiettivi emersi dal terzo tavolo tecnico fra il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, e gli assessori all’Ambiente delle Regioni Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, tenutosi  a Bologna. “Stiamo procedendo all’armonizzazione delle politiche sulla qualità dell’aria, uniformandole su diversi fronti, a partire dai piani regionali”, commenta l’assessore all’Ambiente piemontese, Alberto Valmaggia, annunciando poi che “il prossimo incontro si terrà fra un mese a Milano e vedrà i tecnici regione giuntamettere a fuoco le misure dei piani, in modo da creare una visione comune in uno scenario condizionato dal vincolo orografico della Pianura padana”. Per quanto riguarda il Piemonte il Piano sulla qualità dell’aria è in fase di Valutazione ambientale strategica. Dopo toccherà all’analisi in Conferenza regionale per l’ambiente, all’adozione da parte della Giunta e all’ esame in Consiglio regionale. Valmaggia punta all’approvazione nei prossimi mesi, per un’operatività entro l’estate. Per il ministro dell’Ambiente “la qualità dell’aria nel bacino padano negli ultimi anni è migliorata, ma la situazione resta critica e dobbiamo fare ancora di più. Nel 2016 il ministero ha investito oltre 100 milioni di euro, cui vanno sommate le singole azioni delle Regioni per la limitazione delle polveri sottili. Oggi abbiamo anche un tavolo di coordinamento fra le varie Regioni, che contribuirà a migliorare ancora di più la situazione. Per migliorare la situazione a maggio-giugno entrerà in vigore un decreto che prevede una maggior attenzione al tipo di caldaie che sono installate. Chi cambierà il riscaldamento secondo i criteri del decreto potrà arrivare a ottenere un contributo fino al 65% della spesa”.

La Corte dei Conti: “criticità” da correggere nei bilanci comunali dell’era Fassino

municipio comuneCi sarebbero alcune “criticità” nel rendiconto del Comune di Torino dell’anno 2014, con la giunta di centrosinistra di Piero Fassino in carica. Lo afferma la Corte dei Conti, evidenziando che una loro mancata correzione  potrebbe “causare nel tempo una gestione non economica delle risorse ovvero situazione di squilibrio”. La  relazione dei giudici contabili è stata consegnata  alla conferenza dei Capigruppo. Non perde l’occasione l’assessore comune palazzo civicocomunale al Bilancio, Sergio Rolando, il quale sostiene di essere fin dall’inizio della nuov amministrazione al lavoro per sistemare i “danni” fatti prima dell’era pentastellare. Nelle 37 pagine della relazione della Corte dei Conti si punta il dito in particolare sulla mancata restituzione dell’anticipazione di cassa a fine anno per oltre il 5% delle entrate correnti  e sul volume dei residui passivi del titolo I superiori al 40% degli impegni della medesima spesa”. Per i giudici contabili sarebbe inadeguato anche il piano di razionalizzazione delle società partecipate. Sotto osservazione, poi, anche i fassino appendino2mutui sottoscritti da Gtt e Infrato per acquistare le motrici della linea tramviaria 4 e per la metropolitana. Secondo Rolando la Corte dei Conti confermerebbe, scrive l’Ansa “quanto la nostra amministrazione sostiene dal giorno del suo insediamento. Il bilancio previsionale che stiamo preparando dovrà quindi  tenere conto di questi rilievi, che sulle casse comunali incideranno per il 2017 per più di 40 milioni di euro aggiuntivi sulla spesa corrente”.

 

Regione polemica con Trenitalia: “Per i passeggeri situazione inaccettabile”

treni bimbaLa Regione Piemonte interviene polemicamente nei confronti di Trenitalia sui disservizi che hanno interessato il servizio ferroviario nelle ultime settimane. “Abbiamo chiesto ai soggetti interessati – spiega l’assessore ai Trasporti, Francesco Balocco – di attuare al più presto tutte le misure necessarie per porre rimedio alle criticità note ed a questa situazione inaccettabile, non solo per recuperare sugli indici di puntualità, ma soprattutto per treni p susaconfortare i passeggeri sulla capacità delle imprese ferroviarie di mantenere l’offerta commerciale pubblicizzata sull’orario di servizio e sulla quali i pendolari impostano scelte di vita e la gestione del proprio tempo. Quello che irrita di più gli utenti – puntualizza l’assessore – è la mancanza di informazioni a terra o a bordo treno che troppo spesso accompagna questi episodi. Di tutto questo dovremo tenere conto nel quadro delle procedure per l’affidamento del servizio ferroviario regionale e metropolitano”.

 

(Foto: il Torinese)

Dopo il funerale di Franco, Nosiglia: “Il matrimonio è una cosa, le unioni civili un’altra”.

papa reale2L’arcivescovo di Torino, mons. Cesare Nosiglia, è intervenuto  su vocedeltempo.it, sito del settimanale diocesano, dopo le parole sulle tematiche dei gay pronunciate da don Gian Luca Carrega, il delegato per la Pastorale delle persone omosessuali che nei giorni scorsi ha celebrato il funerale di Franco, che con Gianni è stato il primo a unirsi civilmente a Torino. Don Carrega aveva detto che la Chiesa dovrebbe scusarsi con una coppia gay come la loro anzi, dovrebbe ringraziarla: “Poichè la vostra ostinazione ha permesso di pensare a una Chiesa in grado di non lasciare indietro nessuno”

Spiega l’arcivescovo:  “Don Carrega non ha detto quanto i giornali hanno polemicamente riportato, frasi di condanna della Chiesa, di necessità che chieda scusa”. Anche se non pochi bene informati giurerebbero che all’arcivescovo non siano andate giù le parole del sacerdote, su una presunta disattenzione del mondo cattoliche sui temi dell’omosessualità. Il sito della Diocesi riporta quanto apparso sul giornale della Curia. Ecco il testo integrale. Ai lettori le conclusioni.

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duomo fioriMolte lettere sono giunte alla Redazione del settimanale diocesano «La Voce E il Tempo» e all’Arcivescovo mons. Nosiglia sul tema delle persone omosessuali nella comunità cristiana, sollevato la scorsa settimana dai quotidiani torinesi. Il giornale ne ha pubblicata una, che chiede chiarimenti sul pensiero della Chiesa. La risposta dell’Arcivescovo intende rivolgersi a tutti coloro che hanno fatto pervenire messaggi.

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La lettera al giornale:
Caro Vescovo Cesare, ho notato la grande enfasi che i quotidiani torinesi di domenica scorsa hanno dedicato ai funerali di un anziano, nella parrocchia di Santa Rita. Se ho ben capito la «notizia» consisteva nel fatto che il defunto è stato uno dei primi omosessuali ad essere ammesso nel registro delle «unioni civili», nei mesi scorsi. Invece titoli e articoli si sono dedicati a commentare le «scuse» che la Chiesa dovrebbe fare a queste persone, per la discriminazione e l’emarginazione cui le ha condannate in questi anni (si parla, negli articoli, di scuse, ma forse il sacerdote che ha celebrato ha solo detto che li si dovrebbe «ringraziare»). So bene che la nostra epoca è segnata dal clamore delle «minoranze», e che il principale «diritto» che ciascuna di esse rivendica è quello (legittimo) di essere ascoltati e riconosciuti. Ma non posso togliermi di dosso l’impressione che – siano i giornalisti, i loro padroni editori o le minoranze stesse – ormai la cronaca sia diventata un inseguirsi di rivendicazioni, in cui tutti esigono scuse da unionr civile 2qualcun altro o da tutti gli altri (e prima di tutto dalla Chiesa, naturalmente!). Ho il massimo rispetto del dolore per la morte di una persona cara: ma quanti sono i padri e le madri di famiglia, i nonni che muoiono ogni giorno, dopo esistenze condotte nel silenzio e nella dignità? Quante sono le persone che passano la vita a cercare di amarsi e rispettarsi, senza sentire il bisogno di fi nire sui giornali? E ancora: i processi si celebrano nei tribunali, e i peccati si assolvono in Chiesa – non in tv o sui social. O forse anche qui le regole sono cambiate e non me ne sono accorta?

Antonella CORRADI

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sindone nosigliaLa risposta dell’arcivescovo:
Cara Signora Antonella, le regole non sono cambiate. Ma comprendo in pieno le ragioni del suo disagio, che è di tanti e non solo fra i fedeli. Il matrimonio rimane un sacramento; i funerali continuano ad essere momenti in cui la comunità cristiana si riunisce per pregare, celebrare la fede nel Signore morto e risorto, e non per fare comizi (né, tanto meno, per dare occasione che i comizi li faccia qualcun altro). Viviamo immersi in una strumentalizzazione mediatica che ci sta sempre più stretta perché, invece di aiutarci a ragionare, mette in un solo calderone emozioni e sentimenti, norme di legge e vita di fede. E che ci serve ogni giorno sempre lo stesso piatto: una polemica in salsa rosa piccante, in cui rischia di esserci di tutto meno che la corretta informazione sui fatti avvenuti e le parole pronunciate.

Lei ha ragione nel sottolineare che don Gian Luca Carrega – come si evince dalla sua Omelia – non ha detto quanto i giornali polemicamente hanno riportato, frasi di condanna della Chiesa, di necessità che chieda scusa o contro questo o quel rappresentante della gerarchia. Ha espresso invece gratitudine ai cristiani presenti, anche omossessuali, per il loro desiderio di vivere la fede nella Chiesa.

Nel nostro tempo la Chiesa sta compiendo grandi sforzi per individuare e perseguire cammini di ascolto, accoglienza, discernimento e accompagnamento spirituale, con le persone omosessuali che nosiglia lanzo 2desiderano approfondire la loro situazione alla luce della fede. Queste esperienze, pur con tutte le fatiche e contraddizioni, sono in atto da tempo anche nella nostra diocesi di Torino, e il magistero di papa Francesco ha indubbiamente dato una forte spinta affinché le comunità cristiane prendano seriamente in carico anche questo tema. È tuttavia doveroso che il dialogo e l’incontro si svolgano nella verità del confronto con la Parola di Dio e con il Magistero della Chiesa.

Il recente Sinodo dei vescovi e la Lettera apostolica «Amoris Laetitia» del Papa hanno ribadito che non esiste fondamento alcuno per assimilare o stabilire analogie, neppure remote, tra le unioni omosessuali e il disegno di Dio sul matrimonio e la famiglia composta di uomo e donna e dei loro fi gli, centro e motore della società.

L‘«Amoris Laetitia» afferma anche che ogni persona, indipendentemente dal proprio orientamento sessuale, va rispettata nella sua dignità e accolta con la cura di evitare ogni marchio di ingiusta discriminazione e in particolare ogni forma di aggressione e violenza. Per cui occorre un sereno accompagnamento affinché coloro che manifestano la tendenza omossessuale possano avere gli aiuti necessari per comprendere e realizzare pienamente la volontà di Dio nella loro vita. Entrambe le vie sono quelle che la Chiesa di Torino intende percorrere. Personalmente credo che queste due vie complementari realizzino il motto del mio episcopato: la Carità gode nello stare insieme alla verità; e la verità gode nello stare insieme alla Carità.

Per questo a coloro che hanno manifestato la loro giusta riprovazione e rincrescimento circa quanto i giornali hanno riferito del funerale di sabato scorso, dico: la Chiesa di Torino continuerà a sostenere in ogni modo l’istituto del matrimonio e ad annunciare il vangelo della famiglia secondo quanto la Parola di Dio e il Magistero ci indicano, in continuità con la tradizione bimillenaria della Chiesa.

duomoA coloro che invece si sono rallegrati della apertura della Chiesa verso le persone omossessuali dico: la Chiesa di Torino continuerà a promuovere con saggezza ed equilibrio i suoi percorsi di accoglienza e di accompagnamento per le persone omossessuali che lo desiderano, ma anche per ogni altra persona che vive situazioni particolari di vita coniugale come sono i separati, conviventi, divorziati e divorziati risposati e tante famiglie e singoli che subiscono condizioni di povertà o ingiuste disuguaglianze sul piano sociale, per non escludere nessuno e sostenere tutti sulla via del Vangelo, all’incontro con il Signore, e sperimentare la tenerezza materna della Chiesa, a cui ci ha invitato con forza papa Francesco nella sua visita tra noi.

Mons. Cesare NOSIGLIA
Arcivescovo di Torino

Salone, vinta (per ora) la sfida del libro con Milano: adesioni da oltre 230 editori

SALONE LIBRO XXAlmeno dal punto di vista delle adesioni il Salone del Libro di Torino ha già raggiunto un risultato importante, a dispetto dei gufi che lo davano per defunto dopo la disfida con Milano. Sono infatti ad oggi  233 rispetto al totale di 335 dell’anno scorso gli editori che hanno già aderito alla Librolandia sabauda . Alla  Commissione Cultura del Comune di Torino i vertici del Salone hanno comunicato la loro soddisfazione: lingotto saloneessere già a due terzi delle presenze dello scorso anno è certamente un dato positivo, e quando le adesioni saranno ultimate potrebbero raggiungere un numero record.  Mario Montalcini, presidente ad interim della Fondazione ha poi spiegato che sono già stati assegnati 4.500 metri quadrati di plateatico su un totale di 10.000 e sono in corso le trattative per  altri 2.500. In attesa che Mibact, Miur e Banca Intesa approvino lo statuto, si sta lavorando al programma. Perché è su quello che si vincerà la sfida con il Salone meneghino.

 

(foto: il Torinese)