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Eternit: “gli indennizzi non precludono la richiesta di risarcimento totale per le vittime”

Gli indennizzi accettati prima del processo Eternit non precludono la costituzione di parte civile in un procedimento contro Stephan Schmidheny. Lo ha deciso il Tribunale penale di Torino dove è in corso il troncone torinese dell’ormai spezzettato Eternit bis dove il multimilionario elvetico deve rispondere di omicidio colposo con colpa cosciente per due decessi. Una delle morti oggetto di giudizio è quella di Giulio Testore già dipendente dell’Eternit di Cavagnolo deceduto nel 2008 per mesotelioma. I familiari si erano rivolti all’Osservatorio nazionale amianto, già costituito parte civile nell’Eternit bis ed all’avvocato Ezio Bonanni che ha così formalizzato la costituzione in giudizio nel loro interesse. La difesa di Schmidheiny, a sua volta ha chiesto di rigettare tale intervento asserendo che i familiari di Testore avevano già incassato somme a titolo di risarcimento e di estromettere l’Ona che si era costituita parte civile. Il Tribunale, però, è stato di avviso diverso e ha respinto la richiesta della difesa di Schmidheiny aggiornando il processo all’udienza del 28 aprile prossimo. I familiari di Testore avevano, in effetti, accettato una sorta di indennizzo e nell’atto di accettazione era scritto che avrebbero rinunciato a qualsiasi azione contro l’Eternit. Di avviso contrario Ona e l’avvocato Bonanni che ha affermato il principio dell’inapplicabilità di tale rinuncia nei confronti dell’imputato, che non era parte di quell’accordo, sottoscritto invece dal fratello (non imputato). “E’ una decisione importante – dice Ezio Bonanni – perché eventuali accordi ed indennizzi precedenti al processo penale non impediscono la costituzione di parte civile delle vittime per ottenere il risarcimento integrale”.

Massimo Iaretti

Contro le truffe agli anziani nasce la “task force” specializzata della Squadra Mobile

Farà parte  della Squadra Mobile di Torino, la  nuova task force contro le truffe agli anziani, molto numerose anche a Torino prodotte da ” una criminalità strutturata e pesante”, dice il questore di Torino, Francesco Messina. La squadra sarà composta da personale specializzato, per un’azione di contrasto  sia analitica, sia  investigativa contro i furti e le truffe ai più deboli, sul modello  del nucleo che lo stesso Messina aveva ideato a Milano dieci anni fa. Anche a Torino e in Piemonte il fenomeno dei truffatori che entrano con i più diversi pretesti nelle case degli anziani è molto diffuso. Il tema è “L’abuso della fiducia”. le forze dell’ordine sono impegnate costantemente ma anche in questo caso la prevenzione è la miglior difesa. E la prima prevenzione, purtroppo spesso non presa, è non aprire agli sconosciuti o mettere la catenella. I carabinieri ricordano che nessun ente o bancacarabinieri autorizza visite a domicilio: bisogna verificare con una telefonata se il tecnico che suona al campanello è stato inviato dall’azienda cui dice di appartenere; non bisogna lasciarsi tentare da acquisti troppo convenienti; dopo il prelievo della pensione non ci si deve fermare per strada per ascoltare le richieste di uno sconosciuto; sarebbe bene farsi accompagnare in banca o alla posta quando si ritira denaro; i truffatori assumono sempre nuove sembianze (avvocati, carabinieri, vigili urbani, ecc.) e nel dubbio è bene subito chiamare un numero di emergenza (il 112 nel caso dei carabinieri).

(foto: il Torinese)

Lotta ai tumori, Torino è un’eccellenza. Il 40% evitabili con stile di vita sano

Dei  30.900 nuovi casi di tumore ogni anno in Piemonte, circa 90 al giorno, il 40% sarebbe evitabile se si conducesse uno stile di vita sano. Buoni i dati legati alla sopravvivenza:  la nostra Regione è al quarto posto, dopo Emilia Romagna, Toscana e Veneto, con la percentuale del 63% delle donne e del  53% degli uomini ancora vivi dopo 5 anni dall’esordio della malattia. Da sottolineare che Torino a livello nazionale è un’eccellenza per l’alta sopravvivenza delle donne colpite dal cancro della mammella. I dati emergono dalla pubblicazione ”I numeri del cancro in Italia 2017” curato dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica e dall’Associazione Italiana Registri Tumori. Le forme di tumore più frequenti sono  colon-retto, seno, polmone, prostata e melanoma. Le diagnosi sono aumentate del 9,8%, nell’ultimo triennio, ma si consideri che il dato è da valutare anche positivamente poichè  è dovuto  all’aumento degli screening e al miglioramento degli strumenti di diagnostica.

Sicurezza, il questore propone controlli in collaborazione tra polizia e carabinieri

Polizia e carabinieri coordinati sul territorio perché “i servizi straordinari stanno dando importanti risultati” dice all’Ansa il Questore di Torino Francesco Messina, riferendosi al sequestro di armi in San Salvario. E’ sua intenzione dialogare con il Prefetto per un’azione  interforze con i Carabinieri. Se il numero dei reati è diminuito è comunque necessario dare più sicurezza ai torinesi. In questo ultimo mese  sono state arrestate 32 persone, 13 denunciate, 171 identificate,  17 irregolari sono stati espulsi e sono stati sequestrati più di 80 kg di droga e 13mila euro. Inoltre a Barriera di Milano, San Salvario, Aurora, Sen Secondo, sono stati effettuati servizi di controllo straordinari con l’impiego di  personale in borghese e in divisa e con l’ausilio delle volanti, della squadra mobile e dei reparti speciali.

Salute, i torinesi stanno meglio: l’influenza diminuisce a febbraio e rientra nella norma

Buone notizie dall’ Assessorato regionale alla Sanità che comunica come nella quinta settimana del 2018 (dal 29 gennaio al 4 febbraio) le sindromi influenzali hanno colpito 42.000 tra torinesi e piemontesi. L’incidenza è considerata media e corrisponde a 9.3 casi per 1000 assistiti ed è in calo. Si stimano pertanto 517.000 dall’inizio della stagione. I dati elaborati dal SeReMi (Servizio di riferimento regionale di Epidemiologia per la sorveglianza, la prevenzione ed il controllo delle malattie infettive) stimano che siano verificati 14.000 casi nell’età pediatrica (56 per 1000 assistiti da 0 a 4 anni, 14 per 1000 da 5 a 14 anni), 24.500 tra i 15 ed i 64 anni (9 casi per 1000), 3.500 tra gli over 65 (3,4 casi per 1000 assistiti).

pm – www.regione.piemonte.it

Isolare l’odio a destra e a sinistra per scongiurare il revival degli orrori della storia

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni

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Il giorno del ricordo evidenziato in modo sorprendente da molti giornali e tg ,come forse non era mai accaduto , e’ stato funestato da disordini e intemperanze . A Macerata chi ha cantato “che belle le foibe da Trieste in giù” ha superato tutti i limiti della decenza equiparandosi moralmente  al pazzo che sparato all’impazzata . I disordini di Torino  di cui hanno fatto le spese gli ambulanti di corso Cincinnato, segnano un ritorno ai tempi terribili di 50anni fa ,quando ogni sabato il centro  torinese era funestato da manifestazioni di violenza. Il razzismo violento e farneticante  del pazzo di Macerata ha delle affinità con il lucidissimo  e sanguinario razzismo di Tito che fece infoibare 15mila italiani . Il nazionalismo, combinato con il comunismo, fu una miscela esplosiva pari al razzismo nazista che portò ai campi di sterminio. La violenza, gli slogan, le intolleranze rischiano di funestare la campagna elettorale. Ci vuole senso di responsabilità e il fronte antifascista deve sconfessare ed isolare le frange dei centri sociali come la Lega deve assumere una posizione chiara sui fatti di Macerata e  non solo. Certamente il numero altissimo di migranti clandestini può creare tensioni sempre più forti e incontrollabili, così come i giovani estremisti nostalgici del fascismo giocano a creare situazioni di  grave tensione politica che vanno condannate senza incertezze.  La campagna elettorale esige calma e serenità . I fomentatori di odio vanno isolati e condannati. Sia a destra che a sinistra.  Nel 1968 un gruppo di comunisti fanatici e non giovani  mi distrusse a Porta Palazzo  il palco dove io stavo parlando per il partito liberale . Mi salvai a stento da un linciaggio per una battuta  forse infelice con cui iniziai il comizio a fianco di Mario Altamura candidato alla Camera dei deputati  Allora il Pci mi espresse scuse ufficiali. Poi il ‘68 degenerò ella violenza . Ricordiamo cosa accadde cinquant’anni fa per non ripetere la storia. Ci vuole un  fermo richiamo alla ragione che rammenti a  tutti  le regole della democrazia che richiede tolleranza e pazienza, ma anche fermezza.

La protesta dei lavoratori Embraco sbarca al Festival di Sanremo: in 50 davanti all’Ariston

La protesta dei  lavoratori della Embraco, azienda di Riva di Chieri del gruppo  Whirlpool,  ormai licenziati è sbarcata a Sanremo . Circa 50 i dipendenti dell’azienda di compressori per frigoriferi che hanno ha sfilato in corteo fino in piazza Colombo, vicino al teatro Ariston. I licenziamenti provocati dalla  delocalizzazione degli impianti  in Brasile, Cina e Slovacchia , hanno suscitato la dura presa di posizione del ministro Calenda, che ha fissato un vertice giovedì  prossimo  a Roma, al ministero dello Sviluppo Economico. L’avvio della procedura di licenziamento  è stata comunicata ai lavoratori il 10 gennaio scorso. Se entro il  25 marzo non si troverà un accordo per i dipendenti non ci saranno altre opportunità.

Nel Giorno del Ricordo sassi e bottiglie contro la polizia dai manifestanti dei centri sociali

Alcuni  manifestanti  dei centri sociali, partecipanti al corteo antifascista di Torino, organizzato nella zona di corso Cincinnato, nel Giorno del Ricordo delle Foibe, si sono speparati dalla sfilata per lanciare   sassi, bottiglie e una bomba carta contro le forze dell’ordine. L’episodio è avvenuto in via Luzzati. Per fermare l’attacco è stata effettuata una carica da parte degli agenti. E’ stato inoltre fermato un manifestante, mentre poco prima diversi manifestanti avevano tentato di intercettare il raduno di Forza Nuova, ma sono stati tenuti distanti  da polizia e carabinieri.

 

(foto: archivio)

Torino punta sul gusto. Tour a Bruxelles per le strategie di promozione

Una delegazione istituzionale  del Comune di Torino partecipa  in questi giorni a Bruxelles all’assemblea generale annuale di Délice, la rete enogastronomica internazionale che si pone l’obiettivo di promuovere le eccellenze culinarie e della buona gastronomia, condividendo le singole strategie. “L’incontro è occasione per Torino – informa Palazzo Civico  attraverso una nota –  di promuovere a livello internazionale il ricco programma di eventi legati al cibo in calendario nel 2018 come la finale europea del Bocuse d’Or e gli appuntamenti OFF, To Coffee, CioccolaTò, il Salone del Gusto, Terra madre, il Salone internazionale del riso e la Vendemmia a Torino. Tra gli altri argomenti affrontati dalla nostra città il numero crescente di aperture di nuovi ristoranti, la promozione dell’enogastronomia nei bar storici, nelle aziende alimentari (attraverso il progetto “Made in Torino”) e nelle residenze reali”. Al centro della tra giorni terminata venerdì la ristorazione, la pasticceria e l’enogastronomia, intesi come volano per il turismo e l’economia locale. Filo conduttore che consente di aggiungere prestigio internazionale a Torino. Costituita nel 2007 dalla municipalità di Lione, oggi la rete riunisce 23 comuni di quattro continenti, di cui Torino – unica città italiana – è membro dal 2012. Si tratta di realtà urbane  che credono fortemente nella strategia alimentare, culturale e gastronomica in termini di attrattività, sviluppo economico e occupazione.

(foto: il Torinese)

 

Nel Giorno del ricordo delle foibe nessun divieto ai cortei di Forza Nuova e Casapound

L’agenzia Ansa comunica di avere appreso che nessun divieto è stato posto per le manifestazioni in programma domani,  sabato 10 febbraio,  in corso Cincinnato,  in occasione della giornata del ricordo, che commemora il dramma  delle foibe.  Sono previsti cortei convocati in orari diversi da Forza Nuova, Casapound e un comitato di autonomi e antifascisti.  L’Anpi aveva chiesto di impedire gli eventi e il Comune di Torino aveva espresso  sintonia con tale posizione. I raduni si tengono nella zona di corso Cincinnato poichè lì è affissa una lapide in memoria dell’esilio di istriani, giuliani e dalmati. Molti di loro abitano nelle case del quartiere. Nella notte sono apparse scritte spray ingiuriose nei loro confronti.

 

(foto: Città di Torino)