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Da chiarire le cause del panico. Alcuni testimoni hanno parlato di difficoltà respiratorie

Le indagini proseguono a ritmo serrato ma non sono  ancora state individuate  le cause dell’ondata di terrore su piazza San Carlo la sera del 3 giugno, durante la visione su maxi schermo della finale di Champions League. Tra i numerosi testimoni ascoltati dalla Digos alcuni  hanno detto di avere provato  difficoltà respiratorie simili a quelle provocate da sostanze urticanti. La procura ha così incaricato i vigili del fuoco di seguire una serie di accertamenti sull’impianto di areazione del parcheggio sotterraneo. Sono all’esame anche i verbali della “Commissione provinciale di vigilanza”, organo al quale partecipano i  rappresentanti di prefettura, questura e palazzo civico.

Il procuratore Armando Spataro ha detto  che verranno emessi comunicati stampa  al fine di scongiurare la diffusione  notizie inesatte e prive di riscontro o “addirittura fantasiose”.

 

(foto: il Torinese)

Dopo piazza San Carlo un San Giovanni blindato. Sicurezza come per papa Francesco

Un San Giovanni blindato il prossimo 24 giugno a Torino, dopo il triste precedente di  piazza San Carlo. Il dispositivo di sicurezza messo in atto dalle forze dell’ordine in vista della festa del santo  patrono della Città è eccezionale. Come ogni anno sono infatti previste migliaia di persone per i  fuochi d’artificio e le autorità locali non vogliono sgradite sorprese. In Piazza Vittorio verrà stabilita una capienza massima e l’area sarà suddivisa in settori con tutte le vie d’accesso e di fuga controllate dalle forze dell’ordine, da steward, volontari dell’associazione carabinieri e alpini in congedo. Il parcheggio sotterraneo sarà chiuso e saranno installati metal detector. Si tratta di misure di sicurezza simili a quelle adottate nel 2015 per la visita di Papa Francesco, sono state comunicate dalla Questura. Il piano definitivo sarà approvato nei prossimi giorni in un tavolo tecnico presieduto dal Questore Angelo Sanna, che ha chiesto la collaborazione di tutti i torinesi.

Bilancio, Fassino: “La Sindaca perde il pelo ma non il vizio di incolpare gli altri”

L’ex primo cittadino esterna attraverso un video sui social
 E’ ancora polemica tra la sindaca Appendino e il suo predecessore sui conti municipali. “Fassino ha lasciato il bilancio in una situazione di squilibrio strutturale: lo dice la Corte dei Conti nelle proprie conclusioni a termine della fase istruttoria” sul rendiconto dell’esercizio 2015, sostiene la prima cittadina che aggiunge: ” così cade definitivamente, il falso mito di aver lasciato a me e alla mia squadra una città con i conti in ordine. Ora toccherà a noi rimettere i conti in equilibrio”. Fassino replica con un video sui social in cui afferma che la sindaca “perde il pelo ma non il vizio di attribuire ad altri le proprie responsabilità”.

Economia “domestica”: i torinesi spendono di più, il 50% per la casa. Ma gli sfizi sono pochi

Da sottolineare che, rispetto a 20 anni fa, si registra un forte calo delle famiglie che riescono a risparmiare
Cresce per il secondo anno  la spesa dei torinesi,  ma la concessione agli sfizi e’ scarsa fino a toccare  i livelli pre-crisi. Più del 50% della cifra complessiva è legato ai costi dell’abitazione, che  in 20 anni sale del 14%. I consumi sono  più salutari con aumento  di frutta, verdura e pesce. Crescono i pasti da asporto e quelli consumati al ristorante, così come gli acquisti di seconda mano e l’e-commerce. A fornire questi dati e’  l’analisi annuale della Camera di Commercio sui consumi 2016 sotto la Mole. Purtroppo l’effetto della crisi e’ ancora evidente nei settori abbigliamento e calzature, consumi sanitari e culturali. Ma il calo potrebbe essere in parte spiegato con il ricorso a canali alternativi che offrono prezzi inferiori, oltre che con l’aumento di offerta culturale gratuita. Da sottolineare che, rispetto a 20 anni fa, si registra un forte calo delle famiglie che riescono a risparmiare. 

La sindaca: “Il rimpasto a Palazzo Civico non c’entra con i fatti di piazza San Carlo”

“Ora la squadra e’ pronta ad assumersi nuove responsabilità”
La sindaca giura che “il rimpasto di giunta non c’entra proprio nulla con piazza San Carlo, da nessun punto di vista”. Sarà, ma l’annuncio di  Chiara Appendino, che attraverso un post su Facebook ha comunicato  gli aggiustamenti della squadra di Giunta a sette giorni dalla drammatica serata di Chanpions ha fatto pensare a molti che l’assessora Giannuzzi, “defenestrata”, sia stata presa come capro espiatorio  poiché, in qualità di (ex) assessore all’ambiente non avrebbe fatto ripulire piazza San Carlo dalle bottiglie di birra rivelatesi successivamente pericolose armi contro la folla. Alberto Unia, consigliere comunale M5S, sarà dunque il nuovo assessore all’Ambiente e ai Rapporti con il consiglio; le deleghe a Decentramento, Manifestazioni Culturali e Sicurezza, che erano sino ad oggi appannaggio della prima cittadina andranno  a Marco Giusta, Francesca Leon e Roberto Finardi. Si legge ancora nel post della sindaca:    “In questi mesi di amministrazione tutti noi siamo cresciuti e abbiamo imparato tanto. Assessori, consiglieri e io stessa. Ora la squadra è pronta ad assumersi nuove responsabilità. Io ho potuto lasciare qualche delega, come previsto sin dall’inizio e predisposto con la riorganizzazione”. Un tempismo davvero eccezionale.

A una settimana da Piazza San Carlo parla Appendino: “Chiedo scusa ai torinesi”

“Ciò che ho visto, immediatamente dopo la paura, è stata la solidarietà. La sicurezza sarà una priorità ancora più forte”

E’ toccato al prefetto di Torino, attraverso le colonne della “Stampa” ed oggi e’ la volta della sindaca Chiara Appendino. E’ il momento delle scuse ai torinesi per quanto accaduto – indipendentemente da effettive responsabilità o meno – in quella terribile notte nel salotto della città. Sul quotidiano e sul proprio blog la sindaca scrive che un primo cittadino  “rappresenta la comunità e deve quindi essere pronto ad assumersi anche responsabilità che vanno al di là del ruolo ricoperto Per questo, a nome mio, di tutta l’Amministrazione e della Comunità che rappresento, a prescindere dalle eventuali responsabilità civili e penali di ognuno, desidero porgere le mie scuse a tutte le persone coinvolte”. E aggiunge che “I feriti di sabato scorso  non sono solo quelli contati: ad essere ferita è un’intera città che per la prima volta ha conosciuto su se stessa gli effetti di un clima di instabilità globale e crescente incertezza, pur in assenza di un evento terroristico. Torino, però,  si è anche scoperta unita. E quello che ho visto, immediatamente dopo la paura, è stata la solidarietà. La sicurezza sarà una priorità ancora più forte”. Sui social le reazioni alle scuse della sindaca sono discordanti: chi apprezza il gesto e chi la critica aspramente .   

Pugno duro da parte della sindaca Appendino sulla movida torinese. Niente alcol dopo le 20.00

Da stasera scatta il “proibizionismo” nei quartieri del divertimento notturno. Niente più “botellon” per le vie e le piazze del centro città.

Alle ore 20 di questa sera scatterà la fatidica ora “x” che vedrà il subentrare della nuova ordinanza varata dalla Sindaca Chiara Appendino, sul divieto di vendere alcolici e superalcolici da asporto in alcune zone della città. La stretta sulla cosiddetta “malamovida” avrà inizio dalle 20 di questa sera e proseguirà fino al 30 settembre 2017, imponendo l’assoluto divieto da parte di tutti gli esercizi commerciali presenti nella zona centro di Torino (Vanchiglia, San Salvario, piazza Vittario, via Po) di vendere alcolici e superalcolici da asporto dalle ore 20.00 fino alle ore 6.00 del mattino. Questa misura – considerata da molti drastica – era stata annunciata più volte dall’assessore al Commercio Alberto Sacco, con il fine di assicurare decoro e tranquillità in quelle zone in cui -soprattutto nei weekend- la “malamovida” fa da padrona. L’ordinanza n. 46/2017 emessa mercoledì dalla prima cittadina, si basa sui nuovi poteri che il decreto Minniti ha concesso ai sindaci e prevede norme restrittive riguardo al commercio di bevande con gradazione alcolica. Il provvedimento non inciderà sulla possibilità di servire tali bevande nei locali per il consumo sul posto ma implicherà che tutti i bar, i locali, i supermercati aperti 24 ore su 24 e i minimarket, se dovessero vendere o servire alcolici dopo le ore 20.00 potrebbero incorrere nel pagamento di una multa e nella chiusura dell’attività commerciale da un minimo di 7 ad un massimo di 30 giorni. << Si tratta della prima misura adottata dalla Città in vista della stagione estiva, per riportare alla normalità aree molto frequentate >> ha replicato l’assessore Alberto Sacco alle numerose proteste dei cittadini << Con l’ordinanza si invita alla moderazione, a limitare gli schiamazzi e i disagi nelle ore notturne, spesso generati proprio dal consumo in strada di alcolici acquistati nelle rivendite. La decisione, facendo appello alla serietà degli esercenti, intende favorire un consumo consapevole delle bevande nei locali ed è il preludio di ulteriori provvedimenti che prenderemo nei prossimi giorni a tutela della cittadinanza >>. Un provvedimento questo che se da una parte tutela la tranquillità e il riposo dei residenti di alcune zone del centro città, dall’altra penalizza e mette in difficoltà tutti quei commercianti che vivono sulla “movida” e sul divertimento dei giovani. Dopo i tragici avvenimenti di Piazza San Carlo, la stretta sul “botellon”, cioè i raduni spontanei nelle varie piazze o vie dove i giovani consumano bevande alcoliche all’aperto, sembra quasi un provvedimento obbligatorio. L’interrogativo che nasce spontaneo è capire però come questa ordinanza potrà evitare il commercio di bottiglie di alcolici da parte di tutti quei venditori abusivi che ormai da anni, ogni sera, si aggirano per le piazze e le vie della movida torinese. Se al commerciante tocca la multa e la chiusura temporanea del locale, cosa si potrà fare contro quei venditori abusivi che hanno creato un vero e proprio business intorno alla vendita per strada di bottiglie di ogni genere? Forse, invece di tutte queste misure restrittive che il più delle volte vanno a penalizzare le masse senza davvero “punire” i veri responsabili, si potrebbe mantenere lo stesso un pugno duro intensificando maggiormente i controlli da parte delle forze dell’ordine, in modo da avere una città pulita, sicura, non eccessivamente rumorosa ma soprattutto vivibile in tutte le sue forme e sfumature, compreso il divertimento.

Simona Pili Stella

Torino al verde: pochi soldi per tagliare l’erba. Ma lo sfalcio è partito

Sul tema dell’erba alta nei giardini di Torino, con un post di qualche giorno fa sulla sua pagina Facebook, la sindaca Chiara Appendino propone la clip con la quale “l ‘Assessora all’ambiente Stefania Giannuzzi e il Presidente della 6^ Commissione Federico Mensio ci danno alcune informazioni sui prossimi interventi, e personalmente colgo l’occasione per scusarci dei disagi che questa situazione ha creato e per ringraziare i cittadini per le segnalazioni fatte e la pazienza dimostrata in queste settimane”. La polemica sulle indecenti condizioni del verde pubblico sotto la Mole era infuriata sui social. La prima cittadina ha replicato:  “Il mese scorso “è scaduto l’appalto per gli sfalci del verde e abbiamo subito provveduto a indire una nuova gara. Purtroppo individuare i fondi necessari non è stato immediato ma alla fine ne siamo venuti a capo”. Ma non è convinto il presidente della Circoscrizione 4, Claudio Cerrato:”L’appalto è scaduto il 31 dicembre 2016, non il mese scorso. Il ritardo di questi ultimi giorni nella partenza è dovuto alla scelta di finanziarla con gli oneri di urbanizzazione. I fondi sono stati sbloccati, ma bastano solo per fare il primo sfalcio”. Anche sulla pagina Facebook del “Torinese” sono stati molti i commenti sulle condizioni pietose delle aree verdi. Ve ne riproponiamo alcuni.

Patrizia Camero

Patrizia Camero

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Il Torinese

 

Laura Steffan
Laura Steffan Direi che dovunque si guardi si vede degrado, immondizia sparsa fuori dai cassonetti , mozziconi di sigaretta, siringhe e molto altro . Aree verdi dove dovrebbero anche giocare i bambini , sono impraticabili . Il problema non è SOLO l’erba alta, ma tutto il contesto, purtroppo. Povera Torino, così bella ma così malridotta dalla maleducazione di certi abitanti e dall’incuria e menefreghismo del Comune

 

Michele Sobrino
Michele Sobrino tutte le aree verdi cittadine, tenute a prato, parchi, aiole, spartitraffico, ecc. devono essere irrigate e rasate 1 volta a settimana. Cosí riescono a fare nei paesi civili.
Non rasata per i cani, che queste aree non sono cacatoi, bensí rasate e tenute pulite per il decoro e la bellezza delle cittá.
Noi abbiamo i giardinieri, ma la loro opera non si vede.

 

Patrizia Camero
Patrizia Camero Ogni anno mi tocca portare il cane dal veterinario….spese su spese. Le spighe sono pericolosissime. Entrano nel naso del cane e si conficcano nelle Zampe.
Chi mi risarcisce il costo del veterinario?

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Carmen Russo
Carmen Russo Na vergogna, borgo San Paolo, corso Racconigi , pieno di “forasacchi” pericolosi X i cani , che annusano e di infilano nel
naso o nelle orecchie , le spese veterinarie le mandiamo poi al comune?? Mai successa una cosa del genere ,SINDACA sveglia!!!

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Beppe Cavallera
Beppe Cavallera Parchetto di via San Paolo corso Rossella
Vergognoso erba ed erbacce alte Un metro e mezzo
I bambini non possono più giocare
Infatti il parco e malinconicamente vuoto
Giunta di Torino….. Vergognatevi

 

Ettore Paolino
Ettore Paolino Al parco Dora zona area Michelin la scalinata x scendere lungo le sponde del fiume e’impraticabile x le erbacce,i rovi e le spine!

 

Modesto Comes
Modesto Comes Mira fiori in particolare il giardino in strada del portone c’é la Jungla

 

Rolando Correzzola

Rolando Correzzola Scusa Laura ti sei dimenticata le merde dei cani (anche questo fa parte del degrado)

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Nadia Trevisan
Nadia Trevisan Giardini di fronte all’ospedale Martini erba alta cartacce e lattine ovunque .

 

Maria Bonifacio
Maria Bonifacio Dove sono gli spazzini?….. A.dimenticato ci sono a prendere il caffè a chiacchierare ore.per.poi finire il.loro.tempo.e andarsene.senza svuotare i cestini ……questa gente.qua.da chi.e.controllata . perché se farebbero il loro.lavoro non si arriverebbe.cosi. ….’! .se ne fregano. E.noi paghiamo

 

Armanda Francone
Armanda Francone Giardini della crocetta erba ed erbacce alte forapani pericolosi per i cani degrado totale

 

Carlo Perino
Carlo Perino ritengo che non occorrano documentazioni fotografiche per segnalare il degrado di tutti i parchi di Torino eccetto alcune aree verdi del centro e pre-collinari. Occorrerebbe che gli enti preposti al controllo verificassero lo stato in cui si trovano certi parchi e soprattutto occuparsi della loro manutenzione
e di concludere i lavori. Abito nei pressi del Parco Dora, è vergognoso lo stato attuale di questo sito. Più controllo, più sensibilizzazione all’ordine e rispetto delle beni comuni.

 

Franco Iossetti
Franco Iossetti A proposito di quel ponte. Possibile che non sia dovuto essere verniciato ? Cara Chiara Appendino puoi verificare sul capitolato per cortesia Grazie

 

Pablo Ricardo Visentin
Pablo Ricardo Visentin A Torino Nord, corso Giulio oggi taglia erba a tutta forza

 

Odessa Sei

Odessa Sei Erba alta ne abbiamo

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Lubica Zacharova

Lubica Zacharova

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Carlo Quaranta
Carlo Quaranta Corso Cincinnato

 

Tony Caferro
Tony Caferro Assumete operai il problema si risolve

 

Marco Merlo
Marco Merlo È uno schifo. …

 

Nikka Giardino
Nikka Giardino Ma nn doveva riqualificare le periferie 😤
Rolando Correzzola
Rolando Correzzola Lasciamo perdere

 

Da lunedì di nuovo via libera ai lavori per il grattacielo della Regione Piemonte

Per Chiamparino ci sono finalmente tutte le premesse per poter finire i lavori entro 14 mesi

Il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino, il vicepresidente Aldo Reschigna e Carlo Zini, presidente della cooperativa CMB, hanno annunciato che da lunedì prossimo ripartiranno finalmente i lavori per la costruzione del palazzo unico della Regione Piemonte. Il grattacielo, progettato dall’architetto Massimiliano Fuksas nell’ ex area Avio del Lingotto di Torino, nell’autunno del 2015 aveva subito uno “stop” a causa del fallimento della Coopsette, lasciando la città senza quello che avrebbe dovuto essere un vero e proprio simbolo istituzionale. Grazie a diverse trattative che hanno visto il coinvolgimento di una nuova cooperativa subentrata nell’appalto, potranno finalmente essere portati a compimento i lavori previsti per la realizzazione del palazzo. L’intera struttura dovrà essere finita e funzionante entro 14 mesi, in modo da consentire l’inaugurazione del grattacielo nell’autunno del 2018. << Ci sono tutte le condizioni per rispettare i tempi >> ha dichiarato Chiamparino << la trattativa è stata complessa ma è meglio che ci sia voluto qualche mese in più piuttosto che rischiare delle ambiguità che avrebbero poi potuto avere delle ricadute nella rapidità del cantiere >>.

Torino torna capitale dell’auto. Previsti 800mila visitatori per la terza edizione del Salone

Il Castello del Valentino sarà teatro di importanti celebrazioni come il 70° anniversario di Ferrari e i 90 anni di Volvo.

Sotto un caldo e si spera ormai estivo sole, si è svolta nella giornata di oggi l’inaugurazione della terza edizione del Salone dell’Auto di Torino. Alla presenza del presidente del Salone dell’Auto, Andrea Levy, della Sindaca del capoluogo piemontese, Chiara Appendino e del presidente della Regione, Sergio Chiamparino, il Parco del Valentino si è trasformato in una imponente passerella ospitante i rappresentanti di ben 56 case automobilistiche. Dopo i tristi e drammatici avvenimenti di Piazza San Carlo, il Salone dell’Auto rappresenta il primo grande evento su cui investire per far “rialzare” lo spirito della città e per dimostrare sia ai cittadini che ai turisti che su Torino si può e si deve ancora puntare. << Oggi torniamo a dimostrare che Torino crede nella sua vocazione storica manifatturiera e nella sua capacità di creare eventi internazionali vivibili all’aperto e nelle piazze >>- ha dichiarato la Sindaca Appendino, che poi ha aggiunto << Confido nello sforzo comune per coinvolgere tutta la città e rendere questo Salone il più inclusivo possibile e fruibile da tutti in cinque giorni di festa per la città >>. L’ingresso al Salone dell’Auto, in programma fino all’11 giugno, sarà gratuito per il pubblico e l’orario è stato esteso dalle 10 fino alle 24. Dopo i 650mila visitatori dello scorso anno, per questa terza edizione del 2017 ne sono previsti circa 800mila.

Simona Pili Stella

(la foto grande è di Claudio Benedetto –www.fotoegrafico.net)