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Cronaca dei cortei anti G7 tra disordini e (innocui) seguaci barbuti di Marx e Bakunin

AGGIORNAMENTO Nella notte tra venerdì e sabato scontri tra polizia e manifestanti in centro. Due poliziotti feriti e tre contestatori fermati. I manifestanti dispersi dalle cariche si sono nascosti tra gli stand della Notte dei Ricercatori.

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Venerdì 29 settembre Il corteo della Fai, la Federazione anarchica torinese, dei militanti dei Cub e di Rifondazione comunista è partito nel tardo pomeriggio da corso Giulio Cesare. Traffico bloccato in piazza Vittorio dai manifestanti del centro sociale Askatasuna verso le 20 quando è stato interrotto l’accesso al ponte della Gran Madre. Cassonetti incendiati in via Montebello per tenere lontani gli agenti di polizia che cercano di impedire l’accesso in via Po. Questo in sintesi il bilancio del pomeriggio nel centro città dove sono in corso più cortei contro il G7. Domani i manifestanti cercheranno di raggiungere la Reggia di Venaria.

STORIE DI CITTA’ di Patrizio Tosetto

Perbacco, lo striscione è già tutto un programma: Contro i Padroni di tutto il mondo… Accidenti, ma proprio proprio tutto il mondo. Sorrido. Non sono più un esperto di lotta di classe ma se fossero di più i manifestanti non sarebbe male per loro. Ma almeno sono rassicuranti e non truculenti nel loro atteggiamento. Carina la commistione tra bandiere rosse di Rifondazione e le anarchiche bandiere rosse e nere.  Chissà cosa direbbero quei due barbuti di Marx e Bakunin.  Tempi moderni. Dove la polizia e i viigili urbani sono più numerosi dei manifestanti. Uniche ” vittime” sono gli automobilisti. In quelle ore il loro viaggiare con auto o mezzi pubblici è stato sconvolto. Solite lamentele, ma almeno qui, nel pomeriggio nessuna violenza. Questa mattina, invece, altra musica. Anche in questo caso altisonante striscione: “Noi dei giganti e i G7 dei nani”. Altisonanti…ma anche qui un po’ pochini. Fastidioso chi si copre il volto per non essere riconosciuto: sono  40 anni che questi tipi  mi danno fastidio. Poi la violenza, ma fortunatamente  la polizia è in maggioranza. Per ora situazione abbastanza sotto controllo. Anche se un’ altra cosa mi ha dato fastidio. Torino è stata la città vicina a Venaria e non viceversa. E Montanari, il  vice sindaco? Per lui è più importante essere o dire di essere no Tav  più che vicesindaco di Torino.

 

(foto: il Torinese)

 

 

Corteo “No G7”, cariche di polizia. Occupato Palazzo Nuovo, fermati due manifestanti

AGGIORNAMENTO Poco dopo le 13 un gruppo di manifestanti ha occupato Palazzo Nuovo. E’ stata annunciata l’intenzione di bloccare la Notte dei Ricercatori in programma in piazza Castello.

Questa mattina i dimostranti del corteo anti G7 hanno cercato di aggirare i cordoni di polizia per raggiungere piazza Carlina, dove risiedono le delegazioni internazionali del vertice. Sono però stati bloccati in una traversa di piazza Vittorio Veneto sono stati intercettati e bloccati. Un accenno di carica delle forze ordine li ha fatti arretrare. I manifestanti hanno poi tentato di svoltare da corso Vittorio Emanuele verso via Carlo Alberto, ma la polizia in assetto antisommossa ha risposto con alcune manganellate e una carica di alleggerimento. Un manifestante è stato fermato: si tratterebbe di un  giovane torinese ancora minorenne. In seguito anche un altro giovane è stato fermato. L’obiettivo dei contestatori è raggiungere piazza Carlina all’insegna dello slogan  “Noi giganti, voi sette nani”. La manifestazione era  partita intorno alle 10 dalla stazione di Porta Susa. Sugli striscioni le scritte:  “Della vostra zona rossa non me ne frega niente”. “Voi nelle regge, noi nelle piazze”, “Torino è la mia città, voi ministri che ci state a fà?”. Nel frattempo decine di no Tav si sono radunati alla stazione ferroviaria di Torino Porta Nuova per un’altra  manifestazione anti G7, con l’intento di  raggiungere il corteo degli studenti .

Rivoluzione tecnologica e occupazione: “vincenti” e “perdenti” sul mercato del lavoro

A confronto le 10 professioni qualificate maggiormente in crisi hanno bruciato 180 mila unità di lavoro. Ma per i profili altamente qualificati si va affermando sempre di più l’attività autonoma con partita Iva, compresi i liberi professionisti iscritti in ordini e collegi

Presentata al Festival del Lavoro l’indagine dell’Osservatorio statistico dei Consulenti del Lavoro che svela i 10 profili professionali

L’impatto della tecnologia digitale sul lavoro non avrà effetti devastanti sull’occupazione. Semmai comporterà la necessità per tutti i lavoratori di adeguare, e anche velocemente, le proprie competenze. Se è vero infatti che molti lavori si avviano a scomparire per effetto dell’automazione dei processi produttivi è altrettanto vero che ne sono nati di nuovi. Al Festival del Lavoro, inaugurato ieri al Lingotto Fiere di Torino, l’Osservatorio statistico dei Consulenti del lavoro ha realizzato una indagine comparata dei dati del volume di lavoro attivato negli ultimi cinque anni e dei risultati delle maggiori ricerche su questo tema, che traducono le informazioni sui cambiamenti del lavoro in termini di competenze e di figure professionali in calo ed in aumento. Si scopre così che nel periodo 2012-2016 il saldo delle prime 10 professioni altamente qualificate (c.d. “vincenti”) più richieste dalle imprese è di +141,6 mila dipendenti. A confronto le prime 10 professioni altamente qualificate e che, nello stesso periodo, sono entrate in crisi (c.d. “perdenti”) hanno bruciato 180 mila posti di lavoro. Per completezza di ragionamento, vale la pena ricordare che in questo segmento di specializzazione, nel quinquennio di riferimento, si è affermata una modalità di lavoro autonoma che amplia il numero di figure professionali c.d. “vincenti”. La ricerca dell’Osservatorio statistico dei Consulenti del Lavoro si basa su un nuovo metodo di indagine – diviso per altamente, mediamente e non qualificate – che analizza le “unità di lavoro attivate” (Ulat) e le confronta con le “unità di lavoro cessate” (Ulac) attraverso un sistema di navigazione telematica (su www.consulentidellavoro.it) in grado di mettere in evidenza quali profili sono più ricercati in una determinata regione e quali quelli più in crisi. Si scopre così, per esempio, che alcune regioni del Sud (Sicilia, Puglia e Sardegna) si caratterizzano per una vocazione nelle professioni sanitarie riabilitative mentre in Toscana crescono i tecnici del marketing (+1,6 mila) e scendono i bancari (-2,7 mila). Restando nel segmento dell’alta qualificazione – che maggiormente interessano il campo di indagine dell’ottava edizione del Festival del Lavoro – la Lombardia si distingue per la crescita degli analisti e progettisti di software (+10,2 mila) e per la crisi dei segretari amministrativi (-8,2 mila).

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A livello nazionale, l’indagine dell’Osservatorio stila la classifica nazionale delle prime 10 professioni “vincenti” e “perdenti”. Andando a vedere quali sono i profili altamente qualificati più richiesti dalle imprese in questi anni troviamo al primo posto gli analisti e progettisti di software (+22,9 mila); a seguire: i disegnatori industriali (+20,4 mila), le professioni sanitarie riabilitative (+18,9 mila), i tecnici programmatori (+14,1 mila), i tecnici esperti in applicazioni (+13,8 mila), i maestri d’asilo (+12,5 mila), i tecnici del reinserimento e dell’integrazione sociale (+11,8 mila), gli specialisti nell’educazione dei soggetti diversamente abili (+9,6 mila), i tecnici del marketing (+9,4 mila) e gli specialisti nei rapporti con il mercato (+8,1 mila). Restando nello stesso segmento delle alte qualifiche, le professioni più in crisi come dipendenti delle imprese private sono i segretari amministrativi, archivisti e tecnici degli affari generali (-42,4 mila). Seguono i contabili (-30,9 mila), i tecnici statistici (-25,4 mila), i tecnici del lavoro bancario (-16 mila), i tecnici gestori di reti e sistemi telematici (-15,2 mila), gli istruttori di tecniche in campo artistico (-13,8 mila), i tecnici per la trasmissione radio-televisiva e per le telecomunicazioni (-10,9 mila), i ricercatori e tecnici laureati nelle scienze della vita e della salute (-9,8 mila), gli istruttori in discipline sportive (-8,8 mila) e infine i tecnici del trasferimento e del trattamento delle informazioni (-6,9 mila).

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L’Osservatorio statistico dei Consulenti del lavoro ha preso in considerazione la domanda di lavoro in Italia negli ultimi cinque anni, considerando i dati reali delle comunicazioni obbligatorie delle imprese (che specificano la condizione professionale richiesta), e ha pubblicato un rapporto sull’impatto della quarta rivoluzione industriale sulle professioni. La ricerca permette di leggere e capire quale sia il reale impatto del processo di innovazione tecnologica sul mercato del lavoro italiano. Il rapporto mostra come il processo di automazione del lavoro produca effetti anche in Italia e determini la riduzione della domanda di alcune specifiche competenze, ma al tempo stesso generi la crescita della domanda di altre figure professionali, che non sempre sono disponibili sul mercato. Oltre all’impatto in termini quantitativi, la ricerca offre indicazioni concrete rispetto all’evoluzione della domanda di lavoro e di come l’introduzione delle nuove tecnologie digitali contribuisca a cambiare il mercato del lavoro introducendo nuovi “stili di lavoro” e competenze trasversali. Dall’analisi dell’Osservatorio si può capire come il fattore del cambiamento sia influenzato, ma non determinato in via esclusiva, dall’innovazione tecnologica, che costituisce un aspetto importante, ma che va considerato insieme ad altri fenomeni, come il ruolo dei mercati globali, la produttività, il costo del lavoro, l’ambiente ed i processi di riorganizzazione dei sistemi produttivi.

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L’Osservatorio spiega anche cosa renda “vincente” oggi una professione. I maggiori fattori di successo delle professioni sono legati a capacità che non possono essere sostituite dalle macchine e che rispondono alla domanda di personalizzazione dei servizi, come la persistenza in presenza d’ostacoli, la capacità di usare internet e in particolare la posta elettronica oppure la creatività e l’originalità nella progettazione e nell’individuare soluzioni. La capacità del personale di non fermarsi di fronte alla prima difficoltà e di persistere nella ricerca e nell’individuazione di una soluzione sono qualità decisive per un’azienda di successo. È infatti questa una capacità molto importante per ben 28 professioni “vincenti” tra le quali quelle di specialisti nei rapporti con il mercato, tecnici di gestione dei fattori produttivi, professori, fisioterapisti, programmatori, personale addetto a compiti di controllo e verifica, ma anche assistenti sociosanitari che assistono disabili e badanti. Il fattore dell’intelligenza emotiva è una competenza trasversale oggi molto importante e viene valutato come determinante per quasi l’82% di chi svolge le 50 professioni vincenti: la capacità di relazione, il problem solving e l’adattabilità sono fattori decisivi. Un altro aspetto rilevante, che riguarda il 44% di chi svolge le 50 professioni vincenti, è la creatività e l’originalità sia di progettare nuovi servizi e prodotti sia di far fronte ai problemi che emergono dal lavoro, mentre queste qualità non sono richieste al restante 56%, costituito esclusivamente da unità di lavoro che esercitano professioni mediamente non qualificate.

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La competitività nell’ambiente di lavoro è una caratteristica abbastanza marginale per le professioni vincenti: solo il 28,4% delle unità di lavoro la ritiene importante. La competizione spinta è stata considerata per secoli la vera anima del lavoro, oggi invece la partecipazione collaborativa dei lavoratori è la chiave del successo dell’impresa. Il rapporto dell’Osservatorio conferma questo fenomeno: al lavoratore del futuro è richiesta la capacità di lavorare in gruppo e di valorizzare l’apporto dei colleghi, non la competitività con i colleghi. Il rapporto evidenzia quindi come il cambiamento in corso possa determinare nuove opportunità se si mettono in campo politiche in grado di innescare il ciclo virtuoso che dal capitale umano genera innovazione, produttività ed aumento della domanda. Costituiscono un ostacolo all’attivazione di questo ciclo di sviluppo del lavoro gli inadeguati investimenti in innovazione, ricerca, sviluppo, formazione continua e welfare aziendale.

 

 

 

 

 

 

Tensione a San Salvario, gli anti – G7 bloccano l’ingresso al Carrefour di via Madama Cristina

Il clima fino ad oggi sereno che ha caratterizzato il G7 è stato turbato da alcuni disordini verificatisi in serata. Circa 400 manifestanti contrari al vertice internazionale sono partiti in corteo dopo le 20 da Torino Esposizioni per attraversare San Salvario e giungere in centro. Giunti al supermercato Carrefour di via Madama Cristina, aperto 24 ore, ne hanno bloccato l’ingresso con un nastro e hanno affisso uno striscione contro gli “sfruttatori”. Tensione anche davanti alla sede della Cisl, nella stessa via, e sempre in zona, in via Giacosa, di fronte alla palazzina della Fondazione Agnelli (che ospita Foodora) contro la quale sono state lanciate delle uova. Un cordone di polizia blocca via Accademia Albertina, che conduce in piazza carlina, dove ha sede l’Hotel Nh che ospita le delegazioni governative. Altre manifestazioni di protesta sono previste. Si incomincia venerdì  con il corteo di alcuni sindacati e forze della sinistra con partenza alle 17.30 dalla ex stazione Ceres in Barriera di Milano.

Qualcosa di concreto al G7: nasce a Torino la “tac del futuro” per salvare le opere d’arte

Sarà operativa nei  luoghi colpiti da calamità naturali o guerre, per recuperare le opere d’arte danneggiate.

 

Si tratta della modernissima  Tac,  ideata dall’Università di Torino che in occasione del G7 della Scienza, ha reso noto alla comunità internazionale il progetto per realizzarla. Con l’Istituto nazionale di Fisica Nucleare e il Centro di Conservazione e Restauro de La Venaria Reale, mette a disposizione l’intera documentazione. Ai ministri del G7  il rettore Gianmaria Ajani e il responsabile dell’Innovazione e della Competitività Germano Paini, hanno illustrato la fattibilità della innovativa macchina (trasportabile) capace di intervenire su opere e manufatti di grandi dimensioni anche in pietra e marmo. Nel  2012 al Centro della Venaria si mise in funzione la Tac che  permise di scoprire i  segreti dei sarcofagi del Museo Egizio, del  Crocifisso ligneo di Donatello della Chiesa dei Servi Padova e della Crocifissione del Tintoretto.

Tav, per Macron la Torino-Lione s’ha da fare. “Proposte concrete entro fine anno”

Il presidente francese Emanuel Macron al termine del vertice intergovernativo con il capo del governo italiano, Paolo Gentiloni, tenutosi a Lione è intervenuto sulla Tav Torino-Lione:  “restiamo pienamente impegnati. La Lione-Torino resta un collegamento chiave. Quindi, entro il primo trimestre del 2018, preciseremo i termini futuri del tunnel principale”. Macron ha aggiunto: “Abbiamo creato un gruppo di lavoro fra i due ministeri dei Trasporti  con l’obiettivo di fare proposte precise entro fine anno”.

Reggia di Venaria: formazione, tecnologie e infrastrutture al centro del G7 della Scienza

Le riunioni del G7 proseguono alla Venaria reale sui temi della formazione, delle nuove tecnologie e  delle infrastrutture. Il G7 della Scienza è iniziato ieri pomeriggio a Torino con una conferenza stampa  dedicata all’ avanzamento della ricerca internazionale e a nuove scoperte in cui  l’Italia è direttamente coinvolta. Oggi, giovedì, i  lavori incominciano con il ministro per l’Istruzione, l’Università e la Ricerca, Valeria Fedeli, con riunioni plenarie sui temi della formazione delle risorse umane per la ricerca e l’innovazione. La discussione punta anche sui meccanismi di finanziamento delle attività scientifiche e sul ruolo della ricerca sulle tecnologie e le innovazioni. Si parlerà infine delle grandi infrastrutture per la ricerca globale e l’accesso ai dati.

Calenda sui risultati del G7: “Lavoro corale, anche se l’innovazione attrae ma spaventa”

Il  ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda sottolinea con soddisfazione  i risultati raggiunti dal G7 Industria, tenutosi presso la Reggia di Venaria: “Abbiamo svolto un lavoro corale, – dice all’Ansa – resta ancora molto da scrivere ma abbiamo fatto un passo avanti. È un capitolo che abbiamo scritto tutti insieme. Così che si è concentrato su pmi, intelligenza artificiale e cybersecurity. L’innovazione attrae ma spaventa, com’è successo per la globalizzazione e l’internazionalizzazione. Il G7 deve occuparsi di tali processi e fissare paletti affinché il cambiamento non sia fine a se stesso ma orientato all’uomo”. Per il ministro è anche importante monitorare quello che accade e “definire  i principi fondamentali che l’innovazione tecnologica deve rispettare, non per incardinarla in un sistema asfittico di regole, bensì per renderla accettabile”.

(foto: il Torinese)

Appello dei “No-G7” per mobilitarsi contro gli “sfruttatori del mondo”

Partito della Rifondazione Comunista SE. – CUB Sinistra Anticapitalista , Partito Comunista italiano,  Sindacato è un’altra cosa CGIL, SiCobas, Federazione Anarchica Torinese-FA sono i promotori dell’ APPELLO PER UNA MOBILITAZIONE DEI LAVORATORI CONTRO I PRIMI 7 (G7) SFRUTTATORI DEL MONDO, diramato in occasione del vertice internazionale in corso alla Venaria Reale. Si legge nel documento: ” i ministri del lavoro e dell’industria dei sette paesi più potenti del mondo industrializzato. Si troveranno per discutere di tecnologia, scienza e organizzazione del lavoro. In realtà cercheranno di dare una risposta alla crisi del loro sistema di accumulazione di ricchezza. Purtroppo noi lavoratori stiamo già subendo le loro politiche economiche e industriali che hanno portato al generale peggioramento delle nostre condizioni di vita”. I “No-G7” elencano alcuni aspetti: – i nostri salari si sono drasticamente ridotti e le libertà, conquistate in decenni di dure lotte, sono state pesantemente limitate – la disoccupazione è enormemente cresciuta costringendo i salariati e le salariate a subire ogni giorno il ricatto della scelta tra peggioramento delle condizioni di lavoro e perdita del posto – chi di noi ha lavorato una vita deve aspettare anni per andare in pensione e ricevere un reddito inferiore al 60% del suo ultimo salario – i giovani e le giovani sono costretti ad accettare salari di 500 € al mese con contratti di pochi mesi, quando non sono condannati all’inferno del lavoro gratuito come all’Expo di Milano – in decine di migliaia siamo ricattati dalle aziende che minacciano di portare il lavoro all’estero se non accettiamo il peggioramento delle nostre condizioni economiche e di lavoro – tra i lavoratori e le lavoratrici immigrati ed immigrate si contano ormai in milioni coloro che sono costretti ad accettare condizioni di spietato sfruttamento e che vengono utilizzati dagli imprenditori politici del razzismo per alimentare l’assurda guerra tra poveri – i disoccupati che non possono contare su alcuna rete di reddito e sostegno sono ogni giorno di più – i beni necessari alla sopravvivenza dell’intera società, come l’acqua, i trasporti, le comunicazioni e l’ambiente, ma anche la scuola, la sanità, l’assistenza per chi si trova in difficoltà vengono privatizzati e destinati a produrre quel profitto necessario ai padroni del mondo.  Si legge ancora nell’appello: “discuteranno di scienza ? Non certo per migliorare la vita umana. Discuteranno di tecnologia? Non certo per alleviare le nostre fatiche e migliorare le nostre condizioni lavorative, ma per capire come ottenere sempre di più dal nostro lavoro e cancellare socialmente chi verrà reso inutile dalle nuove macchine. Discuteranno di organizzazione del lavoro ? Non certo per farci lavorare meglio ma per far sì che il nostro tempo di vita e di lavoro sia completamente asservito alla ricerca del loro profitto. Nelle giornate del G7 noi lavoratori e lavoratrici vogliamo ricordare ai grandi del Mondo che chi produce la ricchezza sociale che loro utilizzano a proprio piacimento, gli utili finanziari dei quali le loro gazzette si vantano, i profitti che costituiscono la base del loro potere sulle nostre vite, SIAMO NOI. Noi che non accetteremo mai di cedere dignità, vita e libertà per rendere lor signori più ricchi e più forti!”.Infine l’annuncio della manifestazione di protesta: CONTRO L’ARROGANZA DEI 7 PADRONI DEL MONDO PORTEREMO IN PIAZZA LA NOSTRA LOTTA VENERDI’ 29 SETTEMBRE MANIFESTAZIONE CON CONCENTRAMENTO IN CORSO GIULIO CESARE 11 DAVANTI ALLA STAZIONE TORINO-CERES con gli stessi contenuti parteciperemo alla manifestazione unitaria del 30 settembre

Industria, cresce la produzione in Piemonte. Il fatturato sale in media del 2,8 per cento

Lo stato di salute del comparto manifatturiero piemontese è positivo nel secondo semestre del 2017. Lo rileva l’indagine congiunturale di Unioncamere Piemonte, secondo la quale la produzione industriale è cresciuta del 3,2%, dopo la crescita del 4,5% registrata nel primo trimestre. In aumento gli ordinativi, 2,7% quelli interni e  2,4% quelli esteri, mentre il fatturato totale cresce in media del 2,8%. L’indagine di Unioncamere, svolta in collaborazione con Confindustria Piemonte, Intesa San Paolo e Unicredit, ha coinvolto  un campione di 1.240 imprese. La migliore performance è dei mezzi di trasporto (+8,7%). Poi le industrie elettriche ed elettroniche (+5,7) e dei metalli (+5,3%), quelle chimiche e delle materie plastiche (+3,9%), il comparto meccanico (+3,6%), le industrie alimentari (+2,2%) e quelle del legno e del mobile (+1,9%). Il segno “più” riguarda tutte le province. Torino cresce del 4.8% poi  Verbania +3.9%  Alessandria +3.2% e Cuneo +3.2.