Piano di rientro da 80 milioni di euro in 4 anni per salvarsi dal pre-dissesto finanziario. La sindaca Chiara Appendino predispone azioni di taglio alla spesa corrente, dismissioni delle aziende partecipate e degli immobili municipali. “Partiamo da un grandissimo disequilibrio strutturale – afferma la prima cittadina e la responsabilità è di 30 anni di governo. Al mio predecessore imputo di aver nascosto la verità ai torinesi e di non avere affrontato i problemi. La scelta del pre-dissesto sarebbe stata più semplice perché avrebbe scaricato dalla responsabilità di decidere dove intervenire. Abbiamo invece fatto questa scelta coraggiosa per dare avvio a una grande operazione verità”. Il piano dovrà passare al vaglio del Consiglio comunale. Sono previsti interventi per ridurre l’indebitamento, senza ricorrere a nuovi mutui, e per contenere la spesa corrente, con uno standard adeguato dei servizi, senza aumentare le tasse municipali né sopprimere le agevolazioni previste. Alle accuse di Appendino replica con un post su Facebook il capogruppo Pd Stefano Lo Russo. “Insomma, Appendino fa come quei giocatori brocchi che non fanno mai gol perché a detta loro, una volta la palla è sgonfia, un’altra la porta è piccola oppure perché le scarpe fanno male. Il giudizio sulla qualità della trasformazione della grigia Torino di 30 anni fa operato dal centrosinistra e di cui la Sindaca ha beneficiato e beneficia lo danno i torinesi e quelli che hanno visto la città trasformarsi e crescere. Il giudizio positivo sulle operazioni di risanamento dei conti operato tra il 2011 e il 2016 invece lo ha dato la Corte dei Conti. Abbiamo più o meno capito cosa non ha funzionato secondo Appendino nel passato. Non abbiano invece ancora capito dopo quasi un anno e mezzo cosa ha fatto davvero lei e soprattutto quale idea ha di città”.
L’aula di Palazzo Lascaris ha votato il nuovo Piano paesaggistico regionale (Ppr), approvato a con 33 voti favorevoli e 9 contrari. Il provvedimento detta le regole per la pianificazione sostenibile dello sviluppo territoriale. Il documento è giunto alla fine del suo percorso dopo ben nove anni, nel corso dei quali hanno lavorato diverse maggioranze
Secondo la Giunta Chiamparino il Ppr realizza una lettura reale delle caratteristiche del territorio piemontese, definendo le politiche per la tutela e la valorizzazione del paesaggio. Inoltre nel Piano si prevede l’adeguamento degli strumenti tecnici cartografici, oggi risalenti a diverse decine di anni fa.
Un accordo siglato lo scorso marzo dal presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, e dal ministro dei Beni, delle Attività culturali e del Turismo (Mibact), Dario Franceschini, aveva sancito il prosieguo della fase attuativa del Piano, che fornisce la “fotografia” di tutti i beni paesaggistici del Piemonte, perimetrati, catalogati e digitalizzati.
“Sarebbe potuto essere un Piano più coraggioso, ma comunque costituisce un buon strumento per tutelare il paesaggio piemontese, motore di sviluppo turistico per la nostra regione. Una volta attuato dai Comuni, che dovranno essere aiutati con risorse regionali, contribuirà a snellire le procedure per le autorizzazioni paesaggistiche, non essendo più vincolante il parere della Soprintendenza” ha sottolineato Paolo Mighetti (M5s).
Critico il centrodestra: “Questo è un atto velleitario e dannoso per il Piemonte, perché nessun Comune avrà mai, da parte della Regione, le risorse per aggiornare il Piano regolatore, con il rischio di essere l’ennesimo costo insostenibile per gli enti pubblici locali e, soprattutto, dannoso per tutto lo sviluppo economico, congelando di fatto tutte le attività che sono soggette al rispetto dei vincoli del Piano” ha detto in aula Gian Luca Vignale (Mns).
“Rispetto alla futura applicazione del Piano, ci saranno grossi danni sia per le amministrazioni pubbliche e sia per i privati, che dovranno confrontarsi con una normativa ridondante e complessa” ha aggiunto Diego Sozzani (Fi).
Per Daniela Ruffino (FI): “Dietro la facciata niente (o davvero ben poco). Il Piano Paesaggistico voluto dalla Giunta Chiamparino è fumo negli occhi, perché i Comuni piemontesi avranno a che fare con una burocrazia abnorme e non otterranno dalla Regione, le risorse per rinnovare il Piano regolatore. Un governo regionale che crea ostacoli e difficoltà alle amministrazioni locali, già alle prese con mille problemi di gestione quotidiana, non rende un buon servizio ai Comuni e ai cittadini”.
Silvana Accossato (Mdp) ha sottolineato il percorso di grande condivisione – all’interno dell’accordo tra la Regione Piemonte e il Ministero – che ha portato all’approvazione del Piano. “Il Piemonte è la terza Regio e italiana a darsi una moderna gestione del territorio, in prospettiva di un uso attento e consapevole del suolo. Il paesaggio, sia quello naturale e sia quello modificato dalle mani responsabili dell’uomo, è un vero e proprio valore” ha affermato.
Un lavoro enciclopedico – come ha sottolineato l’assessore alla Programmazione territoriale e paesaggistica Alberto Valmaggia – che ha visto impegnati per dieci anni gli uffici del Settore territorio e paesaggio della Direzione Ambiente, Governo e tutela del territorio della Regione Piemonte in sinergia con il Mibact.
Elaborato mediante indagini realizzate a scale diverse, è composto da una cospicua parte conoscitiva delle componenti paesaggistiche che coprono tutto il territorio regionale, articolato in 76 ambiti di paesaggio come richiesto dal Codice, per ognuno dei quali sono stati individuati i principali fattori strutturanti e stabiliti specifici obiettivi di qualità paesaggistica. La ricognizione di tutti i beni paesaggistici del Piemonte, definiti a scala di dettaglio, è contenuta nell’omonimo Catalogo. Il Ppr, quindi, garantisce la certezza dell’individuazione dei beni e regole chiare per semplificare le valutazioni nei procedimenti di autorizzazione paesaggistica. Le regole e i limiti per le trasformazioni sono contenuti nel Catalogo e nel fascicolo delle Norme di Attuazione articolate per indirizzi, direttive e prescrizioni.
Le figure più richieste sono cuochi, camerieri e operatori del turismo, tra le oltre 41mila assunzioni che le imprese torinesi prevedono di effettuare nel periodo settembre– novembre. Il 41% riguarderà giovani sotto i 29 anni, 16% donne. I dati arrivano da Excelsior, il sistema di Unioncamere che rileva le esigenze delle aziende. Si cercano molto anche i commessi e il personale per i magazzini all’ingrosso (7,7% del totale), gli impiegati amministrativi e di segreteria (7,7%) e i tecnici in campo informatico e di ingegneria (7,2%). Molto difficili da reperire gli specialisti in informatica, fisica e chimica, gli ingegneri, gli operatori delle cure estetiche. Intanto la Camera di Commercio di Torino lancia un bando che mette a disposizione voucher di 400mila euro per le imprese che ospitano studenti nella propria struttura, per incentivare l’accoglienza dei ragazzi e stimolare le imprese del territorio a iscriversi al Registro nazionale.
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(foto: il Torinese)
“Era mio dovere garantire i diritti di tutti: sia lo svolgimento regolare dell’evento, sia le manifestazioni di protesta. E il bilancio è positivo. Gli eventi di contestazione non sono stati vietati e neppure cambiati. I dimostranti ci avevano chiesto di arrivare in piazza, a Venaria, e così è stato. I dimostranti hanno cercato lo scontro fisico ma noi non abbiamo mai risposto alle loro ripetute provocazioni”. Volevano che reagissimo con violenza, cosa che non è stata fatta. L’illegalità si persegue applicando il codice, non con i manganelli. E chi ha commesso reati è stato arrestato.” Così l’agenzia Ansa riporta le parole del questore di Torino, Angelo Sanna, al termine del G7. “La nostra – ha aggiunto il questore – è stata una politica di contenimento. Non abbiamo mai risposto alle provocazioni e non siamo arrivati al contatto fisico, neanche quando hanno tentato di sfondare i dispositivi di sicurezza o quando hanno bombardato i poliziotti con petardi e fuochi d’artificio”. I rappresentanti delle organizzazioni sindacali della polizia hanno diramato ai giornali il comunicato che pubblichiamo qui di seguito.
(Foto: il Torinese)
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IL COMUNICATO DELLE ORGANIZZAZIONI SINDACALI DI POLIZIA
“Competenza, spirito di sacrificio e presenza discreta, queste le caratteristiche delle Forze dell’Ordine impiegate nei servizi per il G7 di Torino”
Il turbinio del G7 è appena terminato, gli eventi nefasti e catastrofici profetizzati dai soliti noti istigatori del caos e della violenza sono stati sistematicamente annullati. Ancora una volta la competenza delle Forze dell’Ordine di Torino ha avuto il sopravvento. Un meticoloso e formidabile servizio d’ordine, il cui merito va sicuramente riconosciuto alle Autorità di P.S., ha dispiegato una capillare attività di coordinamento e prevenzione che, dalla compagine della Centrale Operativa della Questura ai tanti contingenti e pattuglie sul territorio, attraverso un oculato e preciso meccanismo interforze, non hanno lasciato spazio alle improvvisate minacce disfattiste, respinte con misura, efficacia e risoluzione dai tutori dell’ordine.
Certo non sono mancati i consueti momenti di tensione creati ad arte dai soliti scellerati antagonisti subito ridimensionati. Sarebbe tempo di porsi seriamente l’interrogativo di quanto siano utili e giusti allo sviluppo delle libertà sociali questi famigerati Centri Sociali se poi, l’unico momento della loro concreta esistenza è basata sulla metodica aggressione alle forze dell’ordine e alle istituzioni democratiche ed è significativo l’arresto di uno dei capi di Askatasuna.
Lascia invece interdetti il vergognoso appello della Consigliera regionale del Movimento 5Stelle la cui unica preoccupazione è giustificare il pestaggio subito da un poliziotto e, come sembra, perpetrato da un suo amico dei centri sociali, per il quale le parole di stima si sono sprecate. Ci piacerebbe sapere cosa ne pensa il Signor Grillo di questa grande vicinanza di esponenti del suo Movimento ad appartenenti violenti dei centri sociali. Anche perché sarebbe utile capire una volta per tutte il senso di giustizia e dello Stato del Movimento 5Stelle.
Tuttavia, un risultato eccellente conseguito anche grazie al grande spirito di sacrificio degli uomini e delle donne delle forze dell’ordine impegnati senza sosta e per molte ore in attività di coordinamento, controllo e contenimento, impedendo ai soliti contestatori di compromettere in qualche modo il G7 e perpetrare qualunque sorta di nefandezza urbana.
Poliziotti e sindacati di polizia che, come sempre, nel momento del bisogno, con senso di lealtà e responsabilità hanno ragionevolmente sorvolato sul rigido rispetto di turni e orari di lavoro mettendo al primo posto la sicurezza pubblica. Una responsabile comprensione che siamo certi l’Amministrazione riconosce e riconoscerà.
Importante è stata la notevole presenza di forze di polizia in Torino e aree limitrofe che, tuttavia, attraverso la giusta avvedutezza degli “addetti ai lavori”, non ha minimamente turbato i cittadini che hanno continuato le loro attività quotidiane in assoluta serenità all’interno di un impercettibile contesto controllato e finanche rassicurante.
Per il SIULP, il SAP e il SIAP la competenza, lo spirito di sacrificio, la presenza discreta e oculata delle forze dell’ordine, testimoniano una sola cosa che si può esprimere in due parole: Grande Professionalità.
SIULP SAP SIAP
Bravo Perna Di Lorenzo
Mentre uno dei leader del centro sociale torinese Askatasuna, Andrea Bonadonna, è stato arrestato dalla polizia per la protesta anti-G7 a Venaria Reale, per aver aggredito un agente durante la guerriglia urbana sotto la Reggia, un coro di critiche si alza dal mondo politico nei confronti dell’amministrazione pentastellata di Chiara Appendino, che non si sarebbe smarcata dai contestatori .
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LA SINDACA
A dire il vero la prima cittadina (e ci mancherebbe altro) aveva espresso ieri la propria solidarietà agli agenti feriti: ” Esprimo sostegno alle forze dell’ordine per gli attacchi subiti e auguro pronta guarigione agli agenti feriti. Ringrazio tutti coloro che hanno coordinato e partecipato alle operazioni, garantendo la sicurezza e l’ordine pubblico”
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MATTEO RENZI SU FACEBOOK
In un lungo post su Facebook si sfoga il segretario Pd, Matteo Renzi, il cui manichino è stato ghigliottinato dai manifestanti.
“Torno a casa e in tv vedo che i manifestanti contro il G7 di Torino stanno decapitando due manichini, uno col mio volto, uno col volto del ministro del lavoro. Questi signori hanno installato una ghigliottina e pensano di essere simpatici ricordando le macabre esecuzioni del passato. Non mi fanno impressione le pagliacciate. Però in questa vicenda ci sono agenti di polizia, carabinieri, uomini delle nostre forze dell’ordine che vengono feriti sul serio, non a parole. Le botte le hanno prese davvero, loro: hanno prognosi fino a 40 giorni. E ci sono squallidi amministratori comunali che non hanno avuto la forza – o la voglia – di spendere una parola per prendere le distanze da certe formazioni anarchiche o presunti tali, da centri sociali, da persone abituate a vivere di violenza quantomeno verbale. Non mi fa effetto vedere la mia testa rotolare. Mi fa effetto vedere persone che rinunciano a pensare con la loro testa e vivono di slogan legati a un passato ideologico e fumoso. E mi fa effetto vedere amministratori comunali pagati da tutti i cittadini che anziché schierarsi con le forze dell’ordine e con le istituzioni rilanciano le immagini della rivoluzione francese e dei tempi della ghigliottina. Troppo facile prendere le distanze a parole e poi però sfilare con i violenti nei cortei. Ci avevano chiesto di portare il G7 a Torino e poi hanno fatto fare una figuraccia all’anima profonda e solidale di questa città, prima capitale d’Italia. Peccato. Il mio affetto, la mia solidarietà, la mia gratitudine alle forze dell’ordine e agli agenti feriti.
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FRATELLI D’ITALIA
Puntano il dito contro l’Amministrazione comunale Appendino gli esponenti di Fratelli d’Italia Augusta Montaruli (nella foto) e Maurizio Marrone
“Dalla Cavallerizza all’Università, ormai è chiaro a tutto il mondo che i padroni di Torino sono i centri sociali e che da oggi la città delle Olimpiadi 2006 non è più nelle condizioni di ospitare grandi eventi per il ricatto di una minoranza di estremisti, che, grazie alle coperture politiche a 5 stelle, trasformano a loro piacimento il capoluogo piemontese nel parco giochi di tutti i facinorosi d’Italia. Alla faccia del fasullo smarcamento dell’ultimo minuto, segnaliamo che il primo tentativo di sfondamento del cordone delle Forze dell’Ordine i centri sociali l’hanno tentato carrelli pieni delle brioches evocate dal Vice Sindaco Montanari, così come non ci dimentichiamo della presenza di esponenti delle occupazioni antagoniste proprio nella maggioranza consiliare grillina in Comune di Torino. Com’era facilmente prevedibile il G7 è diventato la vetrina della Torino peggiore”.
“O i sindacati si autoriformano o quando saremo al governo faremo noi la riforma. Se il Paese vuole essere competitivo le organizzazioni sindacali devono cambiare radicalmente. Dobbiamo dare possibilità alle associazioni giovanili di contare nei tavoli contrattazione, serve più ricambio nelle organizzazioni sindacali. Un sindacalista che prende la pensione d’oro o finanziamenti da tutte le parti ha poca credibilità per rappresentare un giovane di trent’anni”. Parola di Luigi Di Maio, il candidato premier del Movimento 5 Stelle, al Festival del Lavoro a Torino. Replica la segretaria Cgil Susanna Camusso: “Dice cose che non sa: dimostra ignoranza e arroganza. Il suo è un linguaggio autoritario”
Il corteo era partito dal quartiere Vallette di Torino. La polizia in tenuta antisommossa ha risposto al lancio di alcuni oggetti con una carica di alleggerimento
Il cordone delle forze dell’ordine a protezione della Reggia di Venaria ha retto e sono stati respinti i manifestanti dell’assemblea Reset G7 arrivati in piazza Vittorio Veneto. Il corteo era partito dal quartiere Vallette di Torino. La polizia in tenuta antisommossa ha risposto al lancio di alcuni oggetti con una carica di alleggerimento per disperdere i contestatori. Dai manifestanti è partita una raffica di petardi, fumogeni e fuochi d’artificio, esplosi ad altezza d’uomo contro le forze dell’ordine che hanno risposto con alcuni lacrimogeni.
Notte di tensione nel centro di Torino tra le forze dell’ordine e i contestatori del G7. Petardi e bombe carta sono stati lanciati contro gli agenti, due di loro sono rimasti feriti. Il gruppo ResetG7 ha occupato Palazzo Nuovo come base per le prossime iniziative di protesta. Cinque persone fermate, compresi tre giovani donne e un ragazzo giovanissimo.
La Polizia ha evitato il contatto con i manifestanti e l’uso di lacrimogeni. Il ResetG7, composto da precari, disoccupati, anarchici, centri sociali e No Tav, intende raggiungere oggi la reggia di Venaria, dove è in corso il vertice internazionale sul lavoro.
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Ph: Antonello Preteroti Photography – Landscapes & Torino Events