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Torino capitale dell'innovazione

La Techstars Startup week, dal 25 al 28 giugno, avrà 400 partecipanti da tutto il mondo e inaugurerà la Manica sud delle Officine Grandi Riparazioni, il complesso torinese di archeologia  industriale, a Torino, riqualificato  nel 2017 come hub di culturale e, presto anche tecnologico. La novità è frutto dellacollaborazione triennale tra le fondazioni torinesi Compagnia di San Paolo e Crt, Intesa Sanpaolo Innovation Center e Techstars, uno dei più importanti acceleratori d’impresa a livello mondiale. Verrà realizzato  un hub internazionale per l’innovazione e 12mila metri quadrati della Manica sud avrà sede anche un’accademia della blockchain, in collaborazione con Ibm, e la Fondazione Isi, che si occupa di big data.
 
(foto: il Torinese)

Festa dell'Arma: reati in calo dell'8 per cento

Nel 2018 in Piemonte e Valle d’Aosta, i carabinieri hanno arrestato 4.245 persone e ne hanno denunciate 30.753. Questo il bilancio dell’attività dell’Arma presentato  dal Comandante della Legione, generale Mariano Mossa,  alla cerimonia per la festa dei Carabinieri alla  caserma Cernaia di Torino. “La sfida  è contro una criminalità che si confonde nella complessità delle città e nell’ordinato vivere dei piccoli centri, sotto forma di pericolose organizzazioni”, ha detto il generale. La lotta alla ‘ndrangheta ha portato all’arresto di 54 persone, alla denuncia di 163 con il sequestro di 250 milioni di euro. Importanti risultati sono stati conseguiti anche nel settore del terrorismo internazionale e nel contrasto al traffico di droga, con l’arresto di 178 persone e si è verificata una riduzione generale dei reati dell’8%

Festa dell’Arma: reati in calo dell’8 per cento

Nel 2018 in Piemonte e Valle d’Aosta, i carabinieri hanno arrestato 4.245 persone e ne hanno denunciate 30.753. Questo il bilancio dell’attività dell’Arma presentato  dal Comandante della Legione, generale Mariano Mossa,  alla cerimonia per la festa dei Carabinieri alla  caserma Cernaia di Torino. “La sfida  è contro una criminalità che si confonde nella complessità delle città e nell’ordinato vivere dei piccoli centri, sotto forma di pericolose organizzazioni”, ha detto il generale. La lotta alla ‘ndrangheta ha portato all’arresto di 54 persone, alla denuncia di 163 con il sequestro di 250 milioni di euro. Importanti risultati sono stati conseguiti anche nel settore del terrorismo internazionale e nel contrasto al traffico di droga, con l’arresto di 178 persone e si è verificata una riduzione generale dei reati dell’8%

Un secondo cadavere nel Po, il giallo si infittisce


AGGIORNAMENTO  E’ giunta la conferma che il secondo corpo senza vita ritrovato è del giovane scomparso Blair Rashad Randy John, amico del diplomatico trovato morto nel fiume
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Il collega era  giunto con lui a Torino,  per partecipare a un convegno internazionale dell’Ilo
 
Un secondo  cadavere è stato trovato nel Po dopo quello del diplomatico Alrae  Ramsey di  29 anni,  del ministero delle Bahamas, ritrovato ieri nei pressi del Ponte Isabella. Il corpo potrebbe essere del collega del giovane  giunto con lui a Torino,  per partecipare a un convegno internazionale dell’Ilo, nel campus vicino al fiume. Dell’uomo, infatti, non si hanno notizie da giorni. Il cadavere è stato ripescato all’altezza di Lungo Po Antonelli.

Giugno caldo ma con grandine e temporali

L’estate è arrivata  in Piemonte, con massime da tre giorni oltre i 30 gradi. Ieri il termometro ha toccato 31.4 gradi nel parco delle Vallere, a  Moncalieri, e ad Alba, 30.8 a Castell’Alfero (Asti). Da registrare per la prima volta nell’estate, massime sopra lo zero (+2.9) alla Capanna Margherita, 4.560 metri di altitudine sul Monte Rosa. In queste ore sono però previsti temporali, a partire dalle zone montane e pedemontane e successivamente in tutta la regione, secondo l’Arpa (Agenzia regionale per la protezione ambientale), con possibilità di grandinate e forti raffiche di vento, nella giornata di mercoledì. Il mese di giugno dovrebbe essere più caldo rispetto alla norma stagionale ma con frequenti temporali, soprattutto a nord del fiume Po.
 
(foto: il Torinese)
 
 
 

Mistero sul morto trovato nel fiume

Oggi il corpo senza vita di un 29enne è stato recuperato nel Po   a Torino,  all’altezza del ponte Isabella. Il cadavere presenta sulla testa una ferita che, secondo  gli investigatori della polizia,  sarebbe stata riportata nella caduta. L’allarme  è stato dato da un passante che ha visto  il corpo nelle acque del fiume.

Il premier Conte frena sulla Torino-Lione

“C’è un contratto di governo e  c’è un metodo di lavoro: non ci si sveglia dall’oggi al domani e si dice si fa così. Non è che per mesi si attende l’analisi costi-benefici senza discutere e alla fine si dice ‘bisogna farla punto’. Non funziona così”. Lo sostiene, a proposito della Tav, in presidente del Consiglio Giuseppe Conte. “E c’è un accordo oltre a delle leggi del Parlamento. Ho parlato con Macron e mandato il mio ministro dal ministro francese. Un altro passaggio avverrà  a breve con la Commissione Ue. All’esito di queste conclusioni trarremo le fila”, aggiunge il premier.  “Ho detto che la Tav oggi così com’è non la farei. Non la trovo conveniente ma mi ritrovo in fase di attuazione del percorso e quindi o trovo un’intesa con la Francia e la Commissione europea oppure il percorso è bello e segnato”, conclude Conte.

Piazza San Carlo due anni dopo: per non dimenticare

Il Silenzio intonato dalla tromba di un agente della polizia municipale e  corone di fiori, della Città di Torino e della Juventus,  in piazza San Carlo, questa mattina , due anni dopo la tragedia della sera del 3 giugno 2017 durante la finale di  Champions tra Juve e Real Madrid. La folla impazzita causò due morti e oltre 1.500 feriti. Hanno preso parte alla cerimonia la sindaca, Chiara Appendino, il presidente del Consiglio comunale Francesco Sicari, il presidente uscente del Consiglio regionale Nino Boeti, con il prefetto Claudio Palomba.
 
(foto: il Torinese)

Ex patron Borsalino, bancarotta per 4 miliardi

GUARDIA DI FINANZA DI TORINO E ASTI: CONCLUSE LE INDAGINI SUL CRAC MILIARDARIO DEL “RE DEL GAS” 
Sono 51 le persone denunciate dalla Guardia di Finanza di Torino e Asti, nel corso delle indagini sul fallimento delle società facenti capo a Marco Marenco, “re del gas” ed ex patron dello storico e prestigioso marchio di cappelli “Borsalino”.Gli indagati sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di una colossale bancarotta fraudolenta – seconda in Italia solo a quella di “Parmalat” – ai danni di 12 aziende del gruppo, operanti nei settori dell’import-export di gas naturale e della produzione di energia elettrica.Nel corso dell’inchiesta sono stati anche sottoposti a sequestro preventivo beni per un valore complessivo pari a 107 milioni di euro.Sono ora stati notificati gli avvisi di conclusione delle indagini, che hanno messo in luce un crac societario di oltre 4 miliardi di euro, nonché condotte distrattive per circa 1 miliardo e 130 milioni di euro.
I provvedimenti sono giunti al termine di una complessa attività investigativa condotta congiuntamente dai Nuclei di Polizia economico-finanziaria di Torino e di Asti e coordinata dal Procuratore della Repubblica di Asti, dott. Alberto Perduca, e dal Pubblico Ministero dott. Luciano Tarditi.In particolare gli illeciti ipotizzati nei confronti degli indagati sono reati tributari (quali la dichiarazione fiscale infedele, l’omesso versamento delle imposte, la sottrazione al pagamento delle accise), la truffa aggravata, l’appropriazione indebita, le false comunicazioni sociali e, soprattutto, la bancarotta fraudolenta aggravata.Quest’ultimo reato, secondo gli accertamenti dei Finanzieri, è stato commesso con l’unico scopo di distrarre e occultare somme, partecipazioni e beni aziendali in favore di imprese costituenti un mero schermo dell’imprenditore astigiano, spostando, in tal modo, tutte le attività patrimonialmente significative sotto il diretto e personale controllo di quest’ultimo.Le indagini hanno evidenziato che il denaro, le partecipazioni e i beni sottratti venivano impiegati in operazioni infragruppo e successivamente trasferiti all’estero, mediante compravendite fittizie. Le attività imprenditoriali esercitate dalle società nel frattempo indebitate o fallite venivano proseguite da nuove aziende, appositamente costituite e intestate ad amministratori e manager vicini all’imprenditore. Queste ultime, vere e proprie “scialuppe di salvataggio”, erano a loro volta controllate da numerose società estere che, come “scatole cinesi”, componevano il complesso sistema di frode.L’intera attività investigativa ha consentito di scoprire una “galassia” costituita da almeno 190 società, residenti nel territorio nazionale ed estero, legate da complesse catene partecipative, talvolta schermate mediante l’interposizione di aziende offshore situate in “paradisi fiscali”.Per ricostruire le condotte distrattive e individuare le numerose società estere coinvolte è stato necessario l’utilizzo di diversificati strumenti di indagine, fra i quali particolarmente preziosa è risultata l’attività di cooperazione internazionale – attivata anche per il tramite del II Reparto del Comando Generale della Guardia di Finanza – con numerosi Paesi esteri, comprese le Isole Vergini Britanniche, l’Isola di Man, Panama, Malta, Cipro, Liechtenstein e Lussemburgo.
Nel corso delle attività investigative è anche emerso che alcuni dei responsabili, al fine di eludere le indagini, utilizzavano dispositivi telefonici criptati e si avvalevano della collaborazione di pubblici ufficiali (anch’essi individuati e a vario titolo indagati per corruzione, favoreggiamento e accesso abusivo a sistemi informatici) che garantivano a Marco Marenco e ai propri familiari servizi di sicurezza, oltreché il reperimento di notizie circa lo stato delle indagini.
L’operazione si inserisce in un ampio contesto operativo che vede la Guardia di Finanza impegnata in prima linea nel contrasto all’evasione fiscale e alla tutela dei mercati, della libera concorrenza, nonché delle imprese e dei professionisti onesti che operano nella piena e consapevole osservanza delle leggi, oltreché garante del perseguimento degli obiettivi di aggressione patrimoniale nei confronti dei soggetti dediti ad attività criminose, al fine di assicurare l’effettivo recupero delle somme frutto, oggetto o provento di condotte illecite.
 

Il Piemonte diventa sostenibile (in 17 giorni)

Nell’ambito del processo di costruzione della Strategia Regionale per lo Sviluppo Sostenibile e per la valorizzazione di “connessioni” istituzionali rilevanti tra una pluralità di soggetti di livello regionale, Regione Piemonte, IRES PiemonteARPA Piemonte presentano la rassegna #vettoridisostenibilità 2019 17 obiettivi in 17 giorni di eventi e una 24h per la sostenibilità Dal 3 al 21 giugno, 17 eventi e una 24 ore per la sostenibilità, realizzando un insieme di percorsi di lavoro aperti a un pubblico vasto tramite iniziative utili a fare il punto sulle conoscenze prodotte, a elaborarle ulteriormente, a individuare possibili piste di sviluppo (di conoscenza, progettualità, ecc…), a costruire “alleanze” con nuovi soggetti e a rafforzare quelle esistenti su oggetti di conoscenza e di lavoro comuni.

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