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La polizia sventa il sequestro di una donna in centro città

Un sequestro di persona è stato sventato in pieno centro città a Torino dalla polizia.

Gli uomini della della squadra volanti hanno bloccato dopo un lungo inseguimento un furgone nero in corso Vinzaglio. Sul veicolo, con  tre uomini di nazionalità straniera, c’era una donna legata con delle fascette di plastica. Alcuni passanti che avevano assistito alla scena in piazza San Carlo hanno dato l’allarme. Il dipendente di una gelateria – scrive l’agenzia Ansa – ha visto  un furgone in contromano e la donna, sulla cinquantina, che era a passeggio è stata  caricata sul mezzo. Si è messa a urlare e il suo accompagnatore è scappato. L’uomo che l’ha presa aveva il volto coperto da un passamontagna. I rapitori, che erano armati di pistola, sono stati arrestati. La squadra mobile sta indagando, pare che i malviventi avessero subito una truffa dalle vittime del rapimento e lo avrebbero inscenato per cercare di ottenere il denaro perso.

Lutto per le vittime piemontesi del ponte Morandi

Bandiere del Piemonte, dell’Italia e dell’Ue a mezz’asta mercoledì 14 agosto, a Palazzo Lascaris sede del Consiglio regionale, e alla sede della Regione di piazza Castello, a un anno dalla tragedia del ponte Morandi in cui persero la vita 43 persone, di cui 10 piemontesi. Lo hanno deciso i presidenti del Consiglio e della Giunta regionale Stefano Allasia e Alberto Cirio.

“Nella mente di tutti noi resteranno impresse per sempre le immagini sconvolgenti di Genova. Il Piemonte si stringe al dolore di color che un anno fa con il ponte Morandi hanno visto crollare anche le proprie vite, private sotto quelle macerie degli affetti più cari” dichiarano i due presidenti ricordando il momento in cui “alle 11.36 di martedì 14 agosto 2018 la parte centrale del ponte sprofondò improvvisamente”.

In quell’occasione persero la vita 43 persone, 15 rimasero ferite e oltre 650 furono costrette, per motivi di sicurezza, ad abbandonare le proprie abitazioni. Tra le vittime, i piemontesi Andrea Vittone, Claudia Possetti e i figli di lei Manuele e Camilla Bellasio, di Pinerolo; Cristian Cecala, Dawna Munroe e la piccola Chrystal, di Oleggio; Alessandro Robotti e Giovanna Bottaro, di Arquata Scrivia; Marta Denisi, originaria di Sant’Agata di Militello, da alcuni anni infermiera ad Alessandria

Trapianti di rene, tagliato il traguardo di 5000 interventi

Raggiunto lo storico risultato in Piemonte  

È stato raggiunto un altro importante traguardo dalla rete di donazione e trapianto del Piemonte. Sono infatti 5000 i trapianti di rene eseguiti in questa regione: gli ultimi due sono stati effettuati domenica 11 agosto, uno presso l’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino e l’altro presso l’ospedale Maggiore della Carità di Novara. Gli organi provenivano da un donatore piemontese deceduto per emorragia cerebrale. A Torino il chirurgo vascolare dottor Aldo Verri e l’urologo Giovanni Pasquale con le loro équipe hanno eseguito il trapianto su un paziente in dialisi da più di 10 anni; mentre a Novara i chirurghi vascolari Carla Porta e Filippo Giacchi, assieme all’urologa Monica Zacchero lo hanno eseguito ad un ricevente che lo attendeva dal 2014.

Questo importante risultato è il frutto di un’intensa attività che ha preso avvio nella nostra regione nel 1981: il 7 novembre di quell’anno è infatti avvenuto il primo trapianto renale all’Ospedale Molinette di Torino. Dal 4 novembre 1998 i trapianti di rene sono effettuati anche presso l’ospedale di Novara. Il primo trapianto di rene su un paziente in età pediatrica è stato realizzato presso le Molinette di Torino il 21 maggio 1983. Anni dopo, nel 2000, il programma di trapianto di rene pediatrico è passato all’ospedale Infantile Regina Margherita, con il supporto chirurgico dell’équipe dell’ospedale Molinette: ad oggi su pazienti in età pediatrica sono stati effettuati 92 trapianti di rene, alcuni dei quali combinati con altri organi.

Tra i 5000 trapianti effettuati dai tre Centri di Trapianto di Rene attivi sul territorio regionale vi sono stati numerosi interventi complessi, come quando si trapiantano entrambi i reni ad uno stesso ricevente (190 i pazienti coinvolti), o quelli eseguiti su pazienti pediatrici molto piccoli, e ancora sono molti i trapianti di rene effettuati in combinazione con altro organo (pancreas, fegato o cuore, per un totale di 133 casi). Sono stati effettuati, inoltre, più di 300 trapianti da donatore vivente; tra questi, sono ormai pratica consolidata anche quelli in cui donatore e ricevente non sono compatibili per gruppo sanguigno AB0. Da alcuni anni i trapianti di rene vengono effettuati anche in pazienti che non hanno ancora iniziato la dialisi, sono chiamati “preemptive”: questi trapianti rappresentano una grande opportunità poiché hanno in genere una durata maggiore. Oggi i reni beneficiano anche della possibilità di essere perfusi prima del trapianto in apparecchiature apposite, che ne migliorano la funzione laddove necessario. Una ulteriore possibilità terapeutica per i pazienti è venuta dai donatori la cui morte è stata accertata con criteri cardiologici: i primi due trapianti di reni provenienti da tale tipologia di donatore sono stati effettuati in Piemonte il 15 giugno 2018.

I trapianti di rene coinvolgono numerose discipline: responsabili dei programmi di trapianto sono infatti i nefrologi (Prof. Luigi Biancone alle Molinette, Dott. Bruno Gianoglio al Regina Margherita ed il prof. Vincenzo Cantaluppi a Novara), ma la fase chirurgica è svolta dai Chirurghi vascolari – diretti a Torino dal Dott. Maurizio Merlo e a Novara dalla Dott.ssa Carla Porta – e dagli Urologi – diretti a Torino dal Prof. Paolo Gontero e coordinati dal Dott. Omidreza Sedig ed a Novara dal Prof. Alessandro Volpe, assieme agli anestesisti – diretti alle Molinette dal Dott. Roberto Balagna, al Regina Margerita dal Dott. Giorgio Ivani e a Novara dal Prof. Francesco Della Corte.  Ma dietro i trapianti c’è il lavoro di un intero ospedale e dei suoi servizi e professionisti. Coordinano queste attività il Centro Regionale Trapianti (diretto dal Prof. Antonio Amoroso) ed il Coordinamento Regionale delle Donazioni e dei Prelievi (diretto dalla Dott.ssa Anna Guermani).

Eppure, un’attività di trapianto numericamente così importante non è sufficiente a rispondere alle esigenze di coloro che aspettano un organo: oggi le persone iscritte in lista di attesa per trapianto di rene in Piemonte sono 813, di cui la metà in lista attiva, con un tempo di attesa mediano di circa un anno e mezzo. Il 29 % di questi pazienti risiedono in regioni diverse dal Piemonte.

Grazie ai grandi progressi chirurgici, immunologici e terapeutici realizzati nel tempo, i trapianti di rene prospettano ai pazienti ottimi risultati: nei trapianti fatti dal 2010 a oggi, l’84% dei reni continua a funzionare e 92% dei pazienti è ancora in vita a 5 anni dall’intervento. Questi risultati sono ancora migliori nel trapianto da vivente. E qualora il trapianto smetta di funzionare, è possibile eseguire un ulteriore trapianto: sono 657 i ritrapianti, che rappresentano più del 13% di tutti i trapianti eseguiti in Piemonte. Nel 2019 è stato eseguito anche un quinto trapianto su uno stesso ricevente. Questi dati sono da considerarsi ancor più validi, se si tiene conto dell’età sempre più anziana di donatori e riceventi.

L’attività di trapianto rene, così come descritta, colloca il Piemonte in posizioni di eccellenza a livello nazionale ed internazionale per standard di qualità e quantità: il centro delle Molinette è al vertice della classifica dei centri italiani per volumi di attività annuali.

Dietro a questi numeri, successi umani e della Medicina, c’è innanzitutto la generosità dei donatori e delle loro famiglie, a cui va il primo ringraziamento della collettività. Occorre infine ricordare e ringraziare i molti professionisti che, a vario titolo, sostengono tutto il processo di donazione e trapianto, accanto alle famiglie ed ai pazienti.

Il maltempo spezza afa e calore

E’  arrivato, almeno in parte, il maltempo su Torino e sul Piemonte, dopo il caldo afoso degli ultimi giorni.

La presenza di una saccatura atlantica nei pressi dell’arco alpino occidentale determina un aumento della nuvolosità a partire dai rilievi e  temporali sulle Alpi occidentali in spostamento verso l’Alto Piemonte. Sono possibili fenomeni anche violenti con grandine di medie-grosse dimensioni, piogge intense nell’arco di breve tempo e forti raffiche di vento. Previsti lunedì sul Piemonte temporali forti, in particolare su medio-alto Piemonte dove è alto il rischio di alluvioni lampo, nubifragi e grandinate. I temporali dovrebbero coinvolgere con più facilità anche la pianura, specie medio-alta.

Atp, venti di guerra tra Regione e Comune

La crisi di governo inizia ad avere riflessi locali. La cabina di regia per l’organizzazione delle Atp finals, il torneo mondiale di tennis che sarà ospitato a Torino dal 2021 al 2025 sta creando tensioni tra Regione e Comune. Si lamenta la  Regione Piemonte:  “Nessuno ci ha detto né l’intenzione di formare questo gruppo di lavoro, né che il gruppo fosse già stato formato, con i nomi scelti per i ruoli apicali”. Così gli assessori regionali allo Sport e al Bilancio, Fabrizio Ricca e Andrea Tronzano. Forse il Comune, aggiungono, “non ha più necessità anche dei 7,5 milioni(stanziati dalla Regione, ndr) per organizzare l’evento. Se così fosse potremmo destinare l’ingente somma per numerosi altri progetti”. Replica il comune:  “La cabina di regia riguarda solo i servizi comunali e non si tratta del comitato organizzatore per la cui composizione dovranno partecipare tutte le istituzioni coinvolte”.

(Foto F. Liguori)

 

Crisi di Governo, Appendino: “Preoccupata per il futuro della nostra città”

“Salvini deve assumersi la responsabilità della sua decisione davanti al Paese: ancora una volta ha messo davanti a tutto le intenzioni del suo partito e la ricerca del consenso”.

E’ il commento della sindaca Chiara Appendino, che si dice preoccupata per  il futuro di Torino: “Il governo è stato molto vicino alla città: penso alle Atp di Tennis, al Moi e al Teatro Regio. Le questioni aperte sono tante, come i 150 milioni di euro per l’ area di crisi complessa e mi chiedo come andranno a finire. Sono preoccupata per la città, perché effettivamente questo governo è stato molto vicino a Torino. Penso anche al fondo Salva Roma, che aveva ricadute su Torino e ai finanziamenti per la Metro 2”.

“Non sputare in terra”. E lui gli rompe una gamba con una spranga di ferro

Scena da far West  in strada a Torino nelle vicinanze dell’ex Moi.

L’aggressore, che ha colpito un uomo con una spranga di ferro, è un migrante irregolare gambiano che è stato arrestato dai carabinieri della compagnia di Mirafiori. Senza fissa dimora, abitava nelle palazzine dell’ex villaggio olimpico prima del recente sgombero. La vittima è un italiano 49enne che ha riportato una frattura a una gamba.Il  gambiano era stato rimproverato per avere sputato per strada Da qui il  litigio a seguito del quale l’uomo ha afferrato una spranga e ha colpito il passante.

Sicurezza sui treni e nelle stazioni: caccia a vandali e delinquenti

Regione Piemonte, Anci Piemonte, Direzione centrale per la polizia stradale, ferroviaria, delle comunicazioni e per i Reparti speciali della polizia di Stato, Ferrovie dello Stato hanno firmato il 6 agosto a Torino un protocollo per la sicurezza a bordo dei treni e nelle stazioni che vuole porsi come la risposta delle istituzioni dopo le diverse aggressioni fisiche e verbali subite negli ultimi tempi da viaggiatori e personale ferroviario, alle quali vanno aggiunti gli atti vandalici perpetrati a danno delle carrozze.

Il progetto, coordinato dalla Prefettura di Torino, prevede entro il 2020 la copertura con telecamere delle principali stazioni e a bordo dei treni, l’installazione di tornelli, un’applicazione con cui il personale ferroviario può contattare le forze dell’ordine.

Tra i firmatari del documento il presidente della Regione, Alberto Cirio, secondo il quale “rendere sicuri luoghi frequentati ogni giorno da migliaia di persone è una priorità. Anch’io uso il treno per venire dalla città dove vivo, Alba, a Torino. Ed è fondamentale che i treni siano puntuali, puliti ma soprattutto sicuri”.

Cirio ha anche dichiarato che si impegnerà per inserire nei bandi regionali “elementi premianti per i Comuni che investono nella riqualificazione delle aree urbane vicine alle stazioni”, che “si lavorerà con le scuole per diffondere la cultura della legalità”, e che “la repressione è importante, ma prima di tutto dobbiamo prevenire e insegnare ai nostri figli il rispetto del bene pubblico, che spesso non è automatico”.

Carne “colorata” per renderla più bella: sequestro dei Nas per 700 mila euro

I carabinieri del Nas di Torino hanno eseguito diversi controlli nell’ambito della filiera agroalimentari, in particolare della produzione, conservazione e vendita delle carni piemontesi.

Sono state ispezionate 10 macellerie costatando, a seguito di campionamento, che il 50% aveva trattato indebitamente le carni poste in vendita con bisolfito di sodio per mantenere fittiziamente un aspetto fresco ed attraente per la clientela.

Sono stati eseguiti ulteriori controlli con il supporto dell’Asl Città di Torino e dell’Istituto zooprofilattico statale-Izs nei confronti di circa 60 macellerie nella Città Metropolitana di Torino, i cui esiti permettevano di accertare che 16 di loro, pari al 30% del totale avevano effettivamente trattato le carni con questa sostanza

Nel complesso sono stati sequestrati 568 chilogrammi di carne e tre macellerie per un valore complessivo di circa 700mila euro.

Quattro persone sono state denunciate a piede libero alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino per il reato di vendita di sostanze alimentari non genuine come genuine.

M.Iar.

 

 

Più corse e meno fermate per i mezzi pubblici

Dall’ufficio stampa di Palazzo Civico

Rivoluzione in arrivo per tram e bus

L’assessora Maria La Pietra ha introdotto la riunione della Commissione Trasporti, presieduta da Roberto Malanca, nel corso della quale sono state illustrate, dall’Amministratore Delegato di GTT, Giovanni Foti le novità che saranno introdotte, a partire dal mese di settembre, sulle sette linee tramviarie torinesi (3, 4, 9, 10, 13, 15, 16).

“Torino ha la rete tranviaria più estesa d’Italia e sarà una rete di forza nella revisione del trasporto pubblico in Città”.

L’obiettivo, ha spiegato Foti, è quello di aumentare la velocità commerciale attraverso il progetto del miglioramento della priorità semaforica, delle corsie riservate e dell’ottimizzazione delle fermate.

Attualmente, la priorità semaforica riguarda il 60,6% degli incroci. Il progetto prevede di raggiungere il 67,2%.  L’81% delle linee tranviarie avviene su corsie riservate ma si punta a raggiungere il 90%.

Funzionale al progetto di revisione della rete sarà infine l’ottimizzazione delle fermate. Saranno 41 le fermate “sospese”, per un totale di minor fermate pari al 9% (corrispondenti all’1% dell’intera rete).

Tra i criteri individuati per il mantenimento delle fermate sulla rete, la distanza media di 350 metri, sullo standard delle città europee), la presenza di poli attrattori o di interscambio nelle vicinanze, la presenza di residenze a distanza considerevole dalla fermata, numero di validazioni giornaliere.

L’assessora Lapietra, annunciando l’arrivo di 30 nuovi tram (per altri 40 è in corso una gara), ha sottolineato come il progetto, consentendo un aumento della velocità dei mezzi, consentirà frequenze ad intervalli pari a 5 minuti. A parità di risorse, ha evidenziato, l’aumento potenziale della produzione km offerta sarà pari a 190.000 km/anno. L’aumento potenziale dei posti km/anno offerti sarà pari 30.740.000, dati, ha rimarcato l’assessora, equivalenti ad un aumento di 4 motrici tranviarie impiegate in ora di punta e 8 agenti di guida nel giorno tipo feriale scolastico.

Nel corso del dibattito, sono state espresse critiche dai consiglieri di opposizione Claudio Lubatti, Stefano Lo Russo (PD) ed Eleonora Artesio (Torino in Comune), in modo particolare sul progetto di ottimizzazione delle fermate. I consiglieri di maggioranza, attraverso le parole dei consiglieri Damiano Carretto e Antonio Fornari (M5S) hanno replicato sostenendo come il progetto illustrato rappresenti un piano strutturato per il miglioramento del trasporto pubblico. Da parte di Marco Chessa (M5S), l’invito a considerare le frequenze dei passaggi dei tram anche in concomitanza con l’inizio e fine turno di alcuni lavoratori.

 

(foto Mihai Bursuc)