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E’ allerta arancione per pioggia e vento

Pioggia in attenuazione in queste ore su Torino e Piemonte, in attesa di un nuovo peggioramento previsto in serata, con precipitazioni diffuse e persistenti. Saranno Verbano, Vercellese e Novarese, Biellese e Canavese  le aree più colpite, stimano le previsioni dell’Arpa, Agenzia regionale per la protezione ambientale. L’allerta è arancione, per allagamenti, innalzamento dei fiumi e torrenti fino al livello di guardia e possibili frane superficiali. Rischio  anche di caduta di alberi, danni alle coperture e disagi alla viabilità a causa del vento.

Tav: la decrescita infelice

di Ibis

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Quando calerà il fumo creato da Salvini su migranti e sicurezza e si faranno i conti sulla politica economica del governo e sulle sue scelte fondamentali ( come le grandi opere e il reddito di cittadinanza ), la Lega rischierà di pagare un conto salato al suo elettorato di riferimento: piccoli imprenditori, artigiani , commercianti, imprese agricole , lavoro autonomo. E a Torino e in Piemonte più che altrove. Ne è un esempio il dibattito sul Tav Torino-Lione, che vede tutte le categorie produttive, dalle Unioni industriali, alle associazioni di commercianti , artigiani e professionisti schierate a favore dell’opera che il governo sta osteggiando: con in testa il Movimento 5 stelle ma l’acquiescenza della Lega. La Lega incassa il sì del governo per opere sicuramente meno strategiche in Lombardia e Veneto, ma abbandona il Piemonte dove pur ha preso molti consensi alle ultime elezioni del 4 marzo scorso ( oltre il 19% alla Camera e il 22 % per cento al Senato). Fra l’altro , questo dimostra quando poco contino ,anche in questo caso , le dirigenze politiche torinesi e piemontesi di tutti i partiti, sindaco 5 stelle compresa che è spesso inascoltata dal suo stesso partito o costretta ad allinearsi. Sul treno ad alta velocità Torino-Lione c’è una surreale opposizione che , camuffandosi da ecologista, favorisce il trasporto su gomma e l’autostrada, il trasporto aereo ( che pure dicono gli stessi riversa ad ogni volo tonnellate di kerosene nell’aria), rispetto a un mezzo meno inquinante come il treno.

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Il tutto condito da calcoli inattendibili su costi-benefici dell’opera, perchè si sa che le merci e le persone viaggiano dove è più comodo e veloce ed oggi non lo è certo la vecchia galleria ferroviaria voluta da Cavour. Diverso sarebbe se ci fosse un veloce ed efficiente trasporto ferroviario che collegasse l’Italia con l‘Europa occidentale. Semmai i dati , che indicano la difficoltà di crescita dei passaggi, ci dicono esattamente il contrario: che c’è bisogno di ammodernare questo corridoio diventato obsoleto o meno conveniente. Ma il Tav paga anche un altro dazio: il bisogno di tagliare investimenti a favore di una politica assistenzialista, che ha come perno il cosiddetto reddito di cittadinanza, a scapito di una politica di rilancio economico. Come si dice: non si può aver la botte piena e la moglie ubriaca . Anche in questo caso la Lega piega la testa rinnegando quello che era il fulcro della sua proposta politica: la flat tax, un taglio delle tasse significativo e generalizzato per far ripartire l’economia. Mentre in Piemonte è la “decrescita felice” , si dà il via libera al Tap nel Sud d’Italia, pur con qualche locale protesta, investendo nelle regioni dove i 5 stelle hanno raccolto più consensi.

 

(foto: il Torinese)

 

 

 

Le imprese sul piede di guerra dicono “Sì alla Tav”

Nel giorno in cui il Consiglio comunale, privato della sindaca Appendino volata a Dubai per promuovere la Città, si accinge a votare l’ordine del giorno No-Tav, si alza la protesta di chi vuole crescita e sviluppo (anche)  attraverso le grandi opere. “La Torino-Lione non è capriccio di pochi, ma un investimento per il futuro di tutti”, sostengono industriali, artigiani, commercianti, aziende edili e tutte le associazioni di impresa schierate per la Tav. Le associazioni di categoria vogliono che la Tav venga realizzata perché “bloccare i lavori della Tav non è accettabile”, e annunciano che i loro presidenti saranno presenti a Palazzo Civico per dire no all’ approvazione del documento grillino. “Gli imprenditori che creano occupazione, vogliono certezza sulle infrastrutture e  non possono più sopportare una politica che va contro lo sviluppo e la crescita” sostengono.

Torino – Lione: la situazione è grave ma non è seria

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Parla Di Maio: “Da sempre siamo contrari alla Tav, e soprattutto questo  è nel contratto di governo. Io credo che in questo momento nessuno del governo a Roma abbia intenzione di foraggiare quell’opera”. Se il ministro per lo Sviluppo economico Luigi Di Maio sostiene la linea no-Tav, come la sindaca Chiara Appendino (la quale ha suscitato le ire del presidente del Piemonte Chiamparino), sembra non essere dello stesso parere il collega vicepremier Matteo Salvini che si dichiara favore di tutte le grandi opere che sono nell’interesse dei cittadini, Torino-Lione compresa. Mettersi d’accordo all’interno della compagine di governo forse non sarebbe male, sempre nell’interesse dei cittadini e dell’economia del paese che non sta attraversando momenti felici.

Chiamparino: “Torino contro la Tav? E’ una bestemmia”

La sindaca Chiara  Appendino ha ribadito, a margine di un impegno istituzionale, di essere sempre stata contro la Tav. E il dibatto sulla Torino-Lione si infiamma, in vista del Consiglio comunale di lunedì, quando un ordine del giorno dei pentastellati  nettamente contrario all’opera verrà messo in votazione (e loro sono la maggioranza assoluta). Duro il presidente della Regione Sergio Chiamparino: “Che la Città di Torino, uno dei due poli della connessione con Lione, dica no al collegamento  mi sembra una bestemmia. Mi auguro che l’ordine del giorno contro la Tav non passi”, dice all’Ansa il governatore. La sindaca Appendino però non sarà presente, poiché impegnata in missione a Dubai. 

 

(foto: il Torinese)
   

Coda estiva addio, arriva il maltempo

E’ allerta gialla in Piemonte  temporali e tempeste di vento in vista. L’Arpa – Agenzia regionale per la protezione ambientale prevede da sabato venti molto forti da sud soprattutto nel basso Piemonte al confine con la Liguria, con caduta di alberi, danni alle coperture e disagi alla circolazione. Nella zona del Verbano e del lago Maggiore sono probabili forti, mentre la quota neve sarà al di sopra dei 2000 metri a nord e a 2.200-2.300 metri altrove. Un miglioramento  domenica  anche se le previsioni segnalano un nuovo e più incisivo peggioramento per  lunedì.

 

(foto: il Torinese)

Un fantasma al volante? No, è la guida remota

L’auto si muove ma al volante non c’è nessuno. Potrebbe partire  proprio da Torino il futuro della mobilità urbana e non solo. E’ la prima volta in Italia che avviene la sperimentazione della guida in collaborazione tra Tim, Ericsson e Comune. Prova generale in  piazza Castello dove, davanti a Palazzo Madama è stata installata sul tetto di un palazzo l’antenna 5G  per  sperimentare i nuovi servizi offerti dalla tecnologia. Le vetture a guida remota sono controllate dall’esterno e rispetto a quelle a guida assistita  non prevedono che intervenga il passeggero in determinate manovre. Sul veicolo  una piattaforma di controllo raccoglie in tempo reale i dati multimediali inviati da sensori, telecamere e radar, trasmettendoli alla postazione remota da cui viene guidata.

Sciopero, pochi in piazza: “Non abbiamo governi amici”

Erano circa cinquecento i manifestanti scesi in piazza a Torino, in occasione della giornata di sciopero nazionale di vari settori, tra i quali scuola e trasporti (ma non i servizi di Gtt). Nel corteo erano visibili, come scrive l’Ansa,   gli striscioni “Prima gli sfruttati” e “Non abbiamo governi amici”, oltre alle bandiere dei sindacati di base, dei No Tav e di Rifondazione Comunista. Il serpentone di manifestanti è partito dalla stazione di Porta Nuova e percorrendo via Roma ha raggiunto piazza Castello. Non sono mancati slogan contro i vicepremier Luigi Di Maio e  Matteo Salvini.

 

(foto archivio)

Violenza, 280 uomini e tutti da rieducare

L’assessora regionale ai Diritti Civili, Monica Cerutti, durante il convegno ‘Interventi per gli autori di violenza’ tenutosi a Palazzo Lascaris, ha annunciato la firma di un protocollo che rafforzerà l’azione degli operatori e delle operatrici

Uomini che odiano le donne: la regione li vuole recuperare. Sono 280 in Piemonte quelli presi in carico dagli operatori che si occupano del fenomeno. Qualche mese fa, era stata creata una task force per rieducare gli autori di violenza,e ora  c’è da correggere il tiro: ci sono metodi da condividere e risultati da misurare. Così l’assessora regionale ai Diritti Civili, Monica Cerutti, durante il convegno ‘Interventi per gli autori di violenza’ tenutosi a Palazzo Lascaris, ha annunciato la firma di un protocollo che rafforzerà l’azione degli operatori e delle operatrici, in collegamento con i Centri Antiviolenza e le istituzioni carcerarie, per consolidare il sistema e renderlo più efficace, così come previsto dalla legge regionale 4/2016 pensata proprio per prevenire e contrastare alla violenza di genere. Fino a oggi sul territorio sono stati coinvolti in programmi di rieducazione alcune centinaia di persone. Nel carcere di Torino sono 60 i detenuti  con condanna definitiva a sfondo sessuale che beneficiano di un programma ad hoc. Nel carcere di Vercelli sono ben 45. A Biella sono 15. Fuori dal carcere, invece, le otto associazioni che compongono la task force (Cerchio degli uomini, Consorzio socio-assistenziale cuneese,Spam – Paviol, Consorzio socio-assistenziale Ossola, Medea,Gruppo Abele, Elios Coop e Punto a capo),  hanno oggi in carico circa 162 persone. Di queste, sette su dieci sono italiane. E in 7 casi su dieci si tratta di mariti o conviventi delle vittime. “L’obiettivo è uno: cercare di rendere questi uomini non più un pericolo per le donne che hanno maltrattato. Quando escono dal carcere, spesso, vanno a cercare di nuovo le proprievittime. – racconta Cerutti – E quando sono a piede libero diventano stalker, minacciano, o in qualche modo si accaniscono, nei modi più violenti, contro le compagne che li hanno lasciati. Noi vogliamo cercare di impedire che continuino su questa strada. Vogliamo che le donne possano sentirsi più sicure”. Proseguono anche progetti innovativi come l’allontanamento degli uomini dalla casa che condividono con la compagna. A Verbania, il  Consorzio socio-assistenziale Ossola ha una convenzione con la parrocchia e mette a disposizione, di un uomo allontanato dalla propria famiglia, un posto letto in emergenza temporanea. “Ci piacerebbe estendere questa esperienza a tutto il Piemonte – afferma l’assessora – Il problema principale sono le risorse. Servirebbe un sostegno  dal dipartimento pari opportunità per predisporre risorse specifiche  a favore di quegli operatori che affrontano questo tipo di rieducazione”.

Appendino fino alla fine

La sindaca ne è sicura: “Certo,  porterò a termine il mio mandato. È un’esperienza straordinaria e se tornassi indietro la rifarei”. Così  la prima cittadina di Torino, Chiara Appendino, ha risposto ai giornalisti che la assediavano (anche in relazione al processo sui fatti di piazza San Carlo)  in occasione della presentazione della stagione sciistica della Via Lattea. “Ogni giorno si lavora mettendoci l’impegno massimo e ogni giorno pensi a come potresti fare meglio”, ha aggiunto la sindaca.

 

(foto: il Torinese)