Venerdì 13 dicembre: è indetto uno sciopero di 24 ore del settore trasporto pubblico locale scaturito da diverse proteste sul tema del piano industriale e altre questioni aziendali del gruppo Gtt. Una di queste dura 4 ore, indetta da Usb -Lavoro Privato, mentre altre due della durata di 24 ore sono state annunciate dalla rsu dei settori Tpl urbano ed extraurbano e da Ugl Autoferrotranvieri. Gtt informa che il servizio urbano, suburbano, la metropolitana e i centri di servizi al cliente saranno garantiti dalle 6 alle 9 e dalle 12 alle 15, le autolinee extraurbane, le linee urbane di Ivrea e il servizio ferroviario (sfm1 – Canavesana e sfmA – Torino-aeroporto-Ceres) da inizio servizio alle 8 e dalle 14.30 alle 17.30. Verrà assicurato il completamento delle corse in partenza entro il termine delle fasce di servizio garantito.
Perquisizioni della Guardia di Finanza di Torino nelle sedi di due concessionari di rete per il gioco in rete. Coinvolte decine di sale scommesse in tutta Italia, 3 le persone denunciate, 60 i siti “congelati”
Accesso abusivo ai sistemi informatici ed esercizio abusivo di attività di gioco o di scommessa. Questa l’accusa nei confronti dei due rappresentati legali dei concessionari di rete per il gioco on line, perquisiti poche ore fa dalla Guardia di Finanza di Torino nel corso di un’imponente operazione che ha visto coinvolte numerose regioni in tutta Italia: dalla Lombardia al Lazio, dall’Abruzzo sino alla Sicilia.
L’operazione è “nata” proprio nel capoluogo piemontese, dopo che i Finanzieri, alcuni mesi fa, avevano denunciato i due titolari di una sala scommesse illegale, mascherata da punto raccolta, nel quartiere Lingotto.
I due concessionari coinvolti nell’inchiesta, avevano predisposto le loro piattaforme di gioco, (nate con il solo scopo di promuovere il gioco in rete attraverso l’apertura di conti intestati agli utenti) in modo tale da memorizzare i dati sensibili di accesso ai conti gioco aperti dai clienti, senza l’immissione di password personali. Così facendo, i conti personali e i profili degli ignari giocatori potevano essere “utilizzati” anche in loro assenza in quanto i dati rimanevano memorizzati sul conto madre di ogni singolo punto vendita.
La truffa ideata, oltre ad aggirare l’apparato concessorio dei Monopoli di Stato, ha causato una vorticosa falla nell’intero database che avrebbe dovuto garantire la riservatezza dei dati personali dei clienti, invece, così facendo, era possibile accedere ai singoli profili, e di conseguenza ai conti gioco, cliccando sulla sola userid del cliente.
Ad aggravare la posizione dei concessionari la creazione di 60 siti denominate SKIN che attraverso i punti di ricariche (PVR) presenti sul territorio consentivano di ricevere scommesse su canale di raccolta fisica senza aver pagato la relativa concessione statale che per tale attività ammonta a 6.000 euro a punto vendita.
Tra l’altro, in questo modo, nei punti vendita, spacciati per la maggior parte come internet point, potevano tranquillamente accedere i minori in quanto privi di particolari restrizioni e divieti.
L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Torino e condotta dai Finanzieri del Gruppo Torino, è culminata questa mattina con decine di perquisizioni nelle provincie di Roma, Napoli, Milano, Palermo e Teramo e Torino.
Come detto, a finire sotto inchiesta i due rappresentati legali dei concessionari statali con sede a Roma e Napoli nonché l’amministratore di una terza società Milanese in quanto è risultata affiliata ad uno dei concessionari. Oltre sessanta i siti di gioco on-line “congelati”.
Le perizie effettuate dalla Direzione Generale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Roma e dalla Sogei S.p.A. hanno accertato che tali concessionari dovevano esclusivamente: “osservare e/o far rispettare, nell’eventuale attività di promozione e diffusione dei giochi oggetto di convenzione, dei relativi contratti di conto di gioco e di rivendita della carta di ricarica, il divieto di intermediazione per la raccolta del gioco a distanza nonché il divieto di raccolta presso luoghi fisici, anche per il tramite di soggetti terzi incaricati, anche con apparecchiature che ne permettano la partecipazione telematica”.
Per le gravi responsabilità che stanno emergendo dopo l’operazione della Guardia di Finanza di Torino, l’agenzia delle Dogane e dei Monopoli valuterà l’opportunità di ritirare la concessione statale.
Greta Thunberg arriva a Torino venerdì. Lo ha annunciato lei stessa su Twitter, avvisando i ragazzi torinesi di Fridays for future che manifesteranno con lei in piazza Castello. La giovane si trova ora a Madrid e ha deciso di fermarsi nella nostra città, prima di tornare in Svezia. La sindaca Appendino le ha dato il benvenuto scrivendo un post sui social.
In migliaia gli agricoltori si sono radunati in piazza Vittorio veneto a Torino per la manifestazione di Coldiretti denominata “Bôgia Piemont”, organizzata in segno di protesta contro quello che l’associazione definisce “l’immobilismo della Regione”. Sarebbero 15 mila i manifestanti, secondo gli organizzatori. Il corteo si è spostato sotto le finestre del Palazzo regionale in piazza Castello (all’indomani delle Sardine). Coldiretti chiede agevolazioni d’impresa per i giovani agricoltori. Presenti anche un trattore e una capretta, quale “animale testardo”, simbolo della lotta all’immobilismo politico e amministrativo.
(Foto LV – il Torinese)
Daspo e denunce contro decine di ultrà
Blitz della Polizia di Stato di Torino che nella mattinata odierna sta procedendo alla notifica di 75 DASPO emessi dal Questore del Capoluogo piemontese (tramite la Divisione Anticrimine) nei confronti di “tutti” gli appartenenti al gruppo oltranzista dei “Torino Hooligans”, di cui 71 denunciati in stato di libertà per violenza privata, aggravata, travisamento, porto di strumenti atti ad offendere, accensione e lancio di artifizi pirotecnici, rissa nonché e violenza e lesioni ad incaricato di pubblico servizio. Sono state altresì adottate circa 500 sanzioni amministrative per violazioni del regolamento d´uso dello stadio per un ammontare complessivo di oltre 80mila euro e notificati provvedimenti di sospensione della licenza, ex art.100 Tulps, relativi a 3 locali pubblici abitualmente frequentati dalla citata frangia ultrà violenta.
A margine dell´indagine i poliziotti della Digos di Torino hanno denunciato 32 ultras napoletani ed individuato 8 supporter interisti responsabili di condotte criminose perpetrate in occasione delle gare Torino-Napoli, del 6 ottobre scorso, e Torino-Inter, del 23 novembre, nei confronti dei quali sono stati altresì adottati provvedimenti DASPO in corso di notifica.
Sempre nella mattinata odierna, personale della Digos di Torino, con l´ausilio degli omologhi uffici Mantova, Piacenza, e Brescia, ha altresì eseguito n.11 perquisizioni delegate dalla locale Autorità Giudiziaria nei riguardi dei responsabili della grave rissa verificatasi sugli spalti della curva Primavera durante la partita Torino-Inter.
L´attività di indagine, condotta dalla Polizia di Stato, ha inoltre evidenziato la sussistenza, da alcuni anni, di uno stato di forte contrapposizione tra i “Torino Hooligans” e gli storici sodalizi (più moderati) della curva Maratona. Ulteriori dettagli verranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che si terrà alle ore 11.00 in Questura.
Le Sardine affollano piazza Castello
Sono almeno 35 mila secondo i promotori del flash mob le “sardine” che questa sera riempiono piazza Castello in occasione della giornata dei diritti umani.
Sul palco Paolo Ranzani, amministratore del movimento a Torino: “Questo è il risultato della mancanza, è un modo per contaminare la politica”, ha detto. Gli intervenuti, molti i giovani, hanno intonato “Bella ciao” a bocca chiusa in omaggio alle donne vittime di femminicidio. Un messaggio è giunto dalla senatrice Liliana Segre, nuova cittadina onoraria di Torino. Qualche politico presente, come Diego Novelli, Mauro Salizzoni, Silvio Viale e Sandro Plano. Gli organizzatori avevano invitato i partecipanti a non portare bandiere di partito.
Le celebrazioni del cinquecentesimo anniversario dalla morte proseguono ai Musei Reali di Torino con un nuovo percorso tematico di approfondimento
Da martedì 10 dicembre a domenica 8 marzo 2020, la Biblioteca Reale propone la mostra Il tempo di Leonardo 1452-1519. Attraverso i preziosi materiali custoditi in Biblioteca, l’esposizione ripercorre oltre sessant’anni di storia italiana ed europea, un periodo di grande fermento culturale in cui si incrociarono accadimenti, destini e storie di grandi protagonisti del Rinascimento, da Michelangelo a Cristoforo Colombo, dal Savonarola a Cesare Borgia, dalla caduta dell’Impero Romano d’Oriente all’avvento del Protestantesimo e all’invenzione della stampa, eventi che mutarono per sempre il corso della storia.
Il percorso si snoda nelle due sale al piano interrato della Biblioteca Reale: il primo caveau, la Sala Leonardo, accoglie una selezione di opere di artisti italiani contemporanei a Leonardo da Vinci, accanto al Codice sul volo degli uccelli. Nove disegni autografi del maestro vinciano accompagnano il celebre Autoritratto: è l’occasione per ammirare uno dei più noti capolavori della storia dell’arte dopo la recente esposizione Leonardo da Vinci. Disegnare il futuro, progettata dai Musei Reali dal 15 aprile al 21 luglio scorso.
La seconda sala presenta manoscritti miniati, incunaboli, cinquecentine, preziose carte geografiche antiche, disegni e incisioni, affiancati da un ricco corredo didascalico, per illustrare i personaggi e i principali eventi storici occorsi durante la vita di Leonardo.
E’ l’antico “Albergo Camussot”. 4 persone denunciate. Gli indagati sono accusati di aver ottenuto un contributo regionale senza averne i requisiti
Rapporti economici anomali. Da qui erano partite le indagini della Guardia di Finanza di Torino nel corso delle quali erano emerse alcune atipicità nei rapporti tra un imprenditore delle Vali di Lanzo e l’Antico Albergo Camussot” di Balme, una struttura ricettiva recentemente interessata da un incendio di natura probabilmente dolosa.
Transazioni economiche, accrediti ed addebiti, intercorse tra la titolare dell’albergo e una società di costruzioni con sede a Torino (della quale è stato amministratore unico il marito della proprietaria del “Camussot”), che secondo la ricostruzione dei Finanzieri della Tenenza di Lanzo Torinese sono state create ad hoc al solo fine di precostituire una situazione solo di apparente possesso da parte dell’Albergo, dei requisiti per aver diritto ad ottenere contributi pubblici.
L’Amministratore della società torinese, in sostanza, faceva transitare cospicue somme di denaro sul conto della moglie, che le utilizzava per far figurare il pagamento delle fatture all’imprenditore, requisito indispensabile per poter accedere al contributo. Le indagini hanno anche accertato che nessun operaio o mezzo della società torinese ha mai effettuato lavori presso la struttura alberghiera.
Con questo stratagemma il terzetto è riuscito ad ottenere indebitamente, a fronte di lavori inizialmente preventivati in quasi 500.000 euro, contributo regionale di oltre 160.000 euro.
Coinvolta nella vicenda anche una società cooperativa di Ala di Stura, anch’essa in rapporti commerciali con la ditta dell’imprenditore. L’uomo, infatti, dava la propria disponibilità a subappaltare alla stessa cooperativa, della quale egli stesso è socio, i lavori da eseguire presso il cantiere del “Camussot”, consistenti nella demolizione e ricostruzione di opere interne e nella posa di pavimenti, con un piano dei lavori quantificato in € 157.000.
Anche in questo caso però, gli accertamenti hanno appurato come l’intera “operazione economica” non solo non corrispondeva alla causale delle fatture, ma era anche inerente ad interventi già fatturati dalla ditta dell’imprenditore.
L’analisi della documentazione del “Gruppo Azione Locale Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone”, attraverso il quale la Regione ha elargito il contributo, evidenziava altresì che la data di ultimazione degli interventi era stata improrogabilmente fissata per il marzo del 2015. Pertanto nel giugno dello stesso anno, data di sub-affidamento dei presunti lavori alla cooperativa, non potevano più esserci lavori da svolgere al “Camussot”, tantomeno opere di demolizione.
Proprio nel giugno 2015, infatti, il G.A.L. effettuava il “collaudo”, a seguito del quale veniva certificata la completa realizzazione degli investimenti rendicontati e autorizzato il pagamento del saldo del contributo regionale.
La cooperativa, per di più, non è mai stata in possesso né di mezzi né di attrezzatura edile che permettesse di effettuare i lavori presso la struttura ricettiva.
Truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche: queste le accuse a carico dell’imprenditore, della titolare dell’albergo e del marito, amministratore della società torinese; quest’ultimo, inoltre, è accusato di emissione di fatture per operazioni inesistenti, occultamento e distruzione di documenti contabili. Anche il legale rappresentante della cooperativa è stato deferito alla Procura eporediese per aver emesso fatture per operazioni inesistenti. Rischiano fino a sette anni di carcere.
L’Accordo per la sicurezza integrata e lo sviluppo della città di Torino è stato siglato – presenti il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese e il capo della polizia Franco Gabrielli – dal prefetto Claudio Palomba, dalla sindaca Chiara Appendino, dall’assessore alla Sicurezza della Regione Piemonte Fabrizio Ricca, dall’arcivescovo, monsignor Cesare Nosiglia, dai presidenti delle Circoscrizioni e dai rappresentanti degli Enti del territorio. Si tratta del primo protocollo del genere in Italia, dura due anni ed è costituito da 25 punti. In primo luogo il potenziamento dell’illuminazione, della prevenzione e del controllo del territorio con video sorveglianza e detrazioni, da parte del Comune, a privati e associazioni che si dotano di telecamere. Nelle circoscrizioni saranno istituiti tavoli di osservazione per individuare le aree più critiche. Si prevedono anche tavoli anticrisi, misure per anziani e di contrasto a violenza sulle donne e disagio minorile.
I Carabinieri stanno eseguendo 9 provvedimenti cautelari
I Carabinieri del Comando Provinciale di Torino stanno eseguendo una misura cautelare di applicazione del divieto di dimora a Torino e dell’obbligo di presentazione alla p.g. nei confronti di 9 bagarini di origine partenopea, ritenuti responsabili a vario titolo e in concorso di truffa e utilizzo di pubblici sigilli contraffatti. In occasione delle partite di cartello del campionato di Serie A e di Uefa Champions League della Juventus, i truffatori adescavano i tifosi, disposti a spendere qualsiasi cifra pur di assistere all’incontro di calcio, tramite un sito internet di annunci gratuiti. Le Stazioni ferroviarie torinesi o nei dintorni dell’Allianz Stadium erano i luoghi privilegiati dalla banda di truffatori per fissare lo scambio dei biglietti e del denaro o per trovare altre vittime. La gioia per gli acquirenti dei biglietti last minute durava ben poco, perché al momento della convalida ai tornelli di accesso allo stadio il tagliando era un falso d’autore. Le indagini sono durate 4 mesi e hanno consentito di accertare la vendita di 24 biglietti contraffatti, per un valore circa 4000 euro, e di sequestrare 32 biglietti, falsi d’autore, pronti per essere venduti.