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Il bollettino: 64 vittime, 3659 contagi, 1016 guariti

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17

 

40.737 PAZIENTI GUARITI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti guariti sono complessivamente 40.737(+1.016 rispetto a ieri)così suddivisi su base provinciale: Alessandria 4394, Asti 2145, Biella 1252, Cuneo 4699, Novara 3412, Torino 21.378, Vercelli 1735, Verbano-Cusio-Ossola 1272, extraregione 252, oltre a 198 in fase di definizione.

I DECESSI SONO 4742

Sono 64 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 6 verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora 4742 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 742 Alessandria, 290 Asti, 244 Biella, 475 Cuneo, 461 Novara, 2088 Torino, 249 Vercelli, 143 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 50 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

 

I casi di persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte sono 104.314 (+3659 rispetto a ieri, di cui 1422, il 39% asintomatici).

I casi sono così ripartiti: 1396 screening, 943 contatti di caso, 1320 con indagine in corso; per ambito: 348 RSA/Strutture socio-assistenziali, 271 scolastico, 3040 popolazione generale.
La suddivisione complessiva su base provinciale diventa: 9114 Alessandria, 4766 Asti, 3314 Biella, 13.472 Cuneo, 7691 Novara, 57.696 Torino, 3809 Vercelli, 2694 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 656 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1102 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

 I ricoverati in terapia intensiva sono 325(+13 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 4715(+175 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 53.795

I tamponi diagnostici finora processati sono 1.178.337 (+15.812 rispetto a ieri), di cui 641.392 risultati negativi.

 

 

Area Covid da 458 posti letto a Torino Esposizioni, i lavori procedono a ritmo serrato

Proseguono al Valentino i lavori per l’allestimento nel V Padiglione di Torino Esposizioni di un’area sanitaria Covid per pazienti a bassa intensità di cura.


La struttura è stata messa a disposizione dal
Comune di Torino, su richiesta dell’Unità di Crisi della Regione Piemonte e con la collaborazione della Prefettura di Torino.


Ospiterà
55 tensostrutture fornite dalla Croce Rossa, dalla Provincia autonoma di Trento e dalla Regione attraverso la Protezione civile e la Maxiemergenza 118, che porterà all’interno del Padoglione V il Field Hospital, EMT 2(Emergency medical team), struttura unica in Italia e tra le sole 4 presenti in Europa.

In totale lo spazio accoglierà 458 posti letto che saranno gestiti in forma integrata dalla AOU Città della Salute di Torino e dall’Asl Città di Torino.


In queste ore, dopo le operazioni di pulizia dell’area, proseguono i lavori per l’impianto fognario, idrico, elettrico e di riscaldamento. Ieri  sono arrivati anche i moduli servizi allestiti dalla Protezione civile regionale.

Si sta provvedendo  a tracciare i punti della superficie in cui verranno disposte le singole tende.

La fine dei lavori è in programma intorno al 20 novembre.

Covid: 49 vittime, 2876 contagi e 768 guariti

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17.30

 

39.721 PAZIENTI GUARITI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti guariti sono complessivamente 39.721(+768 rispetto a ieri)così suddivisi su base provinciale: Alessandria 4319, Asti 2111, Biella 1223, Cuneo 4545, Novara 3357, Torino 20.745, Vercelli 1712, Verbano-Cusio-Ossola 1266, extraregione 250, oltre a 193 in fase di definizione.

I DECESSI SONO 4678

Sono 49 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 10 verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora 4678 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 728 Alessandria, 286 Asti, 244 Biella, 469 Cuneo, 455 Novara, 2057 Torino, 248 Vercelli, 141 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 50 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

 

I casi di persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte sono 100.655(+2876 rispetto a ieri, di cui 1236 il 43% asintomatici).

I casi sono così ripartiti: 1457 screening, 608 contatti di caso, 811 con indagine in corso; per ambito: 315 RSA/Strutture socio-assistenziali, 309 scolastico, 2252 popolazione generale.
La suddivisione complessiva su base provinciale diventa: 8773 Alessandria, 4660 Asti, 3227 Biella, 12.872 Cuneo, 7385 Novara, 55.690 Torino, 3677 Vercelli, 2652 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 645 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1074 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 312(+8 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 4540(+173 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono51.404

I tamponi diagnostici finora processati sono 1.162.525 (+13.036rispetto a ieri), di cui 634.454 risultati negativi.

“Contagi in lieve flessione”. I dati del Dipartimento malattie infettive

“È di 3.588 la media giornaliera di nuovi casi positivi al Covid 19 nella settimana dal 2 all’8 novembre.

Il picco di presenze in Pronto soccorso si è avuto il 5 novembre e, da qualche giorno, assistiamo a una modesta diminuzione. La media giornaliera di pazienti in attesa di ricovero al Pronto soccorso nelle ultime due settimane è stata pari a 450-500 persone”. Lo ha dichiarato questa mattina il coordinatore dell’area Dea Gian Antonio Cibinel nel corso dell’incontro della Commissione regionale  Sanità, presieduta da Alessandro Stecco, con i responsabili del Dipartimento interaziendale malattie ed emergenze infettive (Dirmei).

“In questo momento – ha aggiunto – il numero di ricoverati è maggiore rispetto al picco della prima ondata della pandemia ed è particolarmente concentrato sulle degenze ordinarie o subintensive. Ieri sera avevamo circa il 25% di ricoveri in più in queste aree rispetto al picco della pandemia. Per quanto riguarda le terapie intensive, siamo invece intorno ai due terzi rispetto al picco massimo della prima ondata. Se l’andamento dei contagi sarà lineare, potremmo stimare tra una settimana 400-450 ricoverati in terapia intensiva, pari al picco della prima ondata, e 5.500-6.000 ricoverati complessivamente in altri reparti”.

Il direttore del Dirmei Carlo Picco, illustrando il funzionamento del Dipartimento, ha evidenziato le principali linee di attività, che spaziano dalla gestione delle scorte di dispositivi per la protezione individuale al monitoraggio delle Rsa, dalla messa in atto di corsi di formazione alla stratificazione del rischio e ha presentato la Centrale territoriale Covid, che “si occupa 24 ore su 24 della presa in carico e del monitoraggio dei pazienti Covid della Città di Torino attraverso software e che si vorrebbe allargare a tutto il territorio regionale. Al momento ha in carico 6.536 pazienti di cui 5.552 monitorati quotidianamente da casa tramite app e i rimanenti tramite contatti telefonici”.

Per quanto riguarda la linea di comando operativa per i ricoveri ospedalieri, ha spiegato il commissario per la gestione delle politiche sanitarie Emilpaolo Manno “esistono diverse postazioni attive 24 ore su 24: la postazione di Direzione sanitaria, che governa i ricoveri dei reparti di degenza; quella che governa i Pronto soccorso e i Dea, che valuta il bording e predispone eventuali spostamenti; quella dedicata alle terapie intensive, che ne gestisce e smista i posti”.

Il direttore regionale del settore Emergenza Covid Gianfranco Zulian ha ribadito “la necessità, pur nell’emergenza, di garantire sia i cittadini bisognosi di cure ordinarie sia quelli che necessitano di cure urgenti o emergenziali a causa della pandemia” e ha sottolineato che, per quanto riguarda il personale sanitario, “la Regione si è mossa per tempo, reclutando al 10 settembre ben 2.501 risorse, che oggi sono diventate oltre 3.100, e al momento vi sono 17 bandi aperti”.

Sono intervenuti per porre domande i consiglieri Domenico Rossi (Pd), Francesca Frediani (M5s), Valter Marin, Riccardo Lanzo, Michele Mosca (Lega), Marco Grimaldi (Luv) e Silvio Magliano (Moderati).

Spara alla moglie e ai due figli gemelli e si uccide

 Alle 5.30 circa, a Carignano, all’interno di una villetta privata, il proprietario 40enne ha esploso alcuni colpi d’arma da fuoco, con una pistola legalmente detenuta, all’indirizzo della moglie, dei due figli minori e del cane sparandosi subito dopo alla testa.

La donna è stata rinvenuta cadavere dai carabinieri che, allertati dai vicini, hanno sfondato la porta, mentre i figli, fratello e sorella,  due gemellini, sono stati trasportati d’urgenza al Regina Margherita  di Torino in gravissime condizioni. Uno dei bimbi è deceduto. La sorellina è gravissima.  Anche l’omicida nonostante la pronta assistenza medica del 118 è morto dopo poco. Sul posto i carabinieri per i rilievi scientifici. Dalle prime notizie sembra che la donna intendesse separarsi dal marito. L’uomo, prima del folle gesto ha chiamato il fratello: “Tra poco non ci sarò più”.

Nursing Up: “la Regione ritiri la direttiva di impiegare i medici per fare gli infermieri”

Una proposta assurda e offensiva che stentiamo a credere sia stata scritta da chi dovrebbe gestire la sanità”

 

Riceviamo e pubblichiamo dal sindacato Nursing up/ Apprendiamo con sconcerto, rabbia e stupore dell’assurda direttiva che la Regione Piemonte ha impartito alle aziende sanitarie, secondo la quale in assenza di assunzioni di infermieri essi dovrebbero ricorrere all’assunzione di medici o figure di supporto da impiegare come infermieri.

Se non fosse un triste e disastroso novembre, in cui la lotta al coronavirus si fa sempre più ardua, penseremmo ad un “pesce d’aprile”. Si tratta, invece, della realtà messa nero su bianco che certifica una gestione della sanità da parte della Regione Piemonte allo sbando, senza alcuna logica, che non solo non sta risolvendo alcun problema, ma anzi, con queste decisioni astruse ed estemporanee, ne crea di nuovi e peggiori.

SE LA REGIONE AVESSE PER TEMPO PROVVEDUTO ALLE ASSUNZIONI DI INFERMIERI CHE DA MESI E MESI NOI ANDIAMO DICENDO ESSERE INDISPENSABILI, NON SAREMMO IN QUESTA CONDIZIONE.

 

Il Nursing Up, sindacato degli Infermieri e delle professioni sanitarie, esorta la Regione a ritirare immediatamente questa astrusa e assurda direttiva che viola ogni norma e accordo a livello nazionale rispetto alla figura professionale degli infermieri.

In mancanza di un immediato dietrofront su questa inaccettabile decisione di utilizzare i medici per fare gli infermieri, saremo costretti a tutelarci con ogni mezzo di protesta e legale che abbiamo a disposizione.

 

Il Segretario Regionale del Piemonte del Nursing Up, Claudio Delli Carri aggiunge: “Credevamo che con la creazione del nuovo bando per l’assunzione di infermieri la Regione avesse compreso come affrontare l’urgenza di personale. Ci sbagliavamo. Se siamo davvero in questa estrema emergenza la Regione ha il potere di prendere direttamente gli infermieri che partecipano al bando appena pubblicato, per le assunzioni a 36 mesi, e impiegarli dove ritiene sia necessario. Nel frattempo, si potrebbero attivare le prestazioni aggiuntive con il giusto e adeguato compenso almeno raddoppiando l’indennità attuale, rimasta ferma ai livelli di vent’anni fa. Oggi paghiamo l’inettitudine e le inefficienze del passato. Per mesi e mesi abbiamo detto e ripetuto che era necessario assumere infermieri e potenziare l’assistenza territoriale, pensiamo ad esempio agli infermieri di famiglia, in modo da curare a casa i pazienti. Siamo sempre stati ignorati come se le nostre osservazioni, che nascono da anni di esperienza nei reparti e negli ospedali, fossero banalità o richieste insensate. La verità è che se la Regione ci avesse dato retta prima, oggi non ci troveremmo in questa situazione.

Oggi, mentre l’organizzazione latita in modo evidente, gli ospedali si intasano. Così si dimostra, se ce ne fosse ancora bisogno, quanto basso sia il rispetto per la nostra professione di infermiere e per le professionalità dei colleghi laureati e specializzati. Il concetto sarebbe: se non si trovano infermieri, mettiamo chiunque altro, fosse anche un medico, a fare quel lavoro, tanto basta? Ma ci rendiamo conto?”.

 

Conclude Delli Carri: “Pretendiamo l’immediato ritiro di questa insensata e offensiva direttiva. Se si vuole provare a tracciare una strada per uscire da questa enorme crisi sanitaria è necessario iniziare ad assumere subito infermieri, quelli veri, e potenziare immediatamente, con uomini e mezzi, la medicina territoriale, in modo da portare fuori dagli ospedali i pazienti positivi che possono essere curati. Anche perché negli ospedali, il personale sanitario continua ad ammalarsi: oggi sono circa 7000 gli infermieri contagiati a livello nazionale e da noi ci sono circa mille infermieri positivi. Non ci va uno stratega per comprendere che l’unico modo per salvare le strutture sanitarie è curare il più possibile coloro che sono in condizioni di essere seguiti fuori dagli ospedali, a casa loro.

Assumere medici oppure figure di supporto per fare gli infermieri, invece, è solo una proposta assurda e offensiva”.

Bollettino covid: 3884 nuovi contagi, in totale verso quota centomila da inizio pandemia

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17

 

 

38.953 PAZIENTI GUARITI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti guariti sono complessivamente 38.953(+1.141 rispetto a ieri)così suddivisi su base provinciale: Alessandria 4269, Asti 2070, Biella 1217, Cuneo 4492, Novara 3321, Torino 20.218, Vercelli 1695, Verbano-Cusio-Ossola 1244, extraregione 245, oltre a 182 in fase di definizione.

I DECESSI SONO 4629

Sono 35 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 11 verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora 4629 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 728 Alessandria, 284 Asti, 240 Biella, 456 Cuneo, 450 Novara, 2034 Torino, 248 Vercelli, 141 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 48 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

I casi di persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte sono 97.779(+3884 rispetto a ieri), di cui 1495 (38%) asintomatici.

I casi sono così ripartiti: 1443 screening, 926 contatti di caso, 1515 con indagine in corso; per ambito: 346 RSA/Strutture socio-assistenziali, 394 scolastico, 3144 popolazione generale.
La suddivisione complessiva su base provinciale diventa: 8597 Alessandria, 4582 Asti, 3118 Biella, 12.470 Cuneo, 7231 Novara, 54.033 Torino, 3462 Vercelli, 2601 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 623 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1062 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 304(+20 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 4367(+245 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 49.526

I tamponi diagnostici finora processati sono 1.149.489 (+14.819 rispetto a ieri),di cui 628.420 risultati negativi.

L’Unità di crisi cerca operatori sanitari per le strutture Covid

L’Unità di Crisi della Regione Piemonte rinnova la manifestazione di interesse per la formazione di un elenco di operatori disponibili a prestare assistenza nelle strutture che ospitano pazienti affetti da Covid-19.

La candidatura può essere presentata da operatori socio-sanitari, studenti che stanno frequentando un corso per operatore socio-sanitario, persone in possesso di una laurea triennale da Educatore professionale, del diploma di Tecnico dei servizi socio-sanitari, dell’attestato di assistente familiare, del titolo di infermiera volontaria, nonché da chi ha svolto per almeno sei mesi assistenza al domicilio di anziani non autosufficienti e disabili con regolare contratto di lavoro.

“In questo momento di grave difficoltà, in cui moltissimi operatori socio-assistenziali non possono lavorare perché positivi al Covid – afferma l’assessore regionale alle Politiche sociali, Chiara Caucino – viene nuovamente pubblicata la manifestazione d’interesse per tutti coloro che vorranno prestare attività all’interno delle strutture per anziani o negli “alberghi assistiti” in cui viene garantito un presidio socio-sanitario. Si tratta di un’importante opportunità lavorativa che consente anche di aiutare le persone più fragili e dà un supporto importante in questo momento al nostro sistema socio-sanitario”.

Un analogo provvedimento pubblicato nel marzo scorso aveva consentito l’assunzione di oltre 5.000 operatori, tra i quali più di 1000 iscritti ai corsi da operatore socio-sanitario che attraverso questa attività hanno ottenuto il riconoscimento delle 500 ore di tirocinio formativo.

Il testo della manifestazione di interesse e il modulo di partecipazione sono pubblicati su https://bandi.regione.piemonte.it/avvisi-beni-regionali/formazione-elenco-operatori-disponibili-prestare-attivita-nelle-strutture-emergenza-covid-19

Il bollettino: 45 morti e 4437 contagi

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17.30

 

37.812 PAZIENTI GUARITI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti guariti sono complessivamente 37.812 (+819 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: Alessandria 4196, Asti 2021, Biella 1193, Cuneo 4284, Novara 3275, Torino 19.517, Vercelli 1680, Verbano-Cusio-Ossola 1228, extraregione 244, oltre a 174 in fase di definizione.

I DECESSI SONO 4594

Sono 45 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 6 verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora 4594 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 725 Alessandria, 283 Asti, 239 Biella, 448 Cuneo, 449 Novara, 2017 Torino, 248 Vercelli, 138 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 47 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

I casi di persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte sono 93.895 (+4437 rispetto a ieri), di cui 1759 (40%) asintomatici.

I casi sono così ripartiti: 1834 screening, 959 contatti di caso, 1644 con indagine in corso; per ambito: 311 RSA/Strutture socio-assistenziali, 389 scolastico, 3737 popolazione generale.

La suddivisione complessiva su base provinciale diventa: 8270 Alessandria, 4388 Asti, 3035 Biella, 11.779 Cuneo, 6995 Novara, 51.938 Torino, 3349 Vercelli, 2525 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 602 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1014 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 284 (+16 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 4122 (+251 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 47.083.

I tamponi diagnostici finora processati sono 1.134.670 (+17.390 rispetto a ieri),di cui 622.098 risultati negativi.

Con il nuovo apprendistato regionale opportunità per disoccupati over 30

La disciplina regionale sull’apprendistato si rinnova con un Testo unico che è stato siglato oggi, 6 novembre 2020, da Regione Piemonte, parti sociali, associazioni imprenditoriali, Ufficio scolastico regionale, Anpal servizi e Fondazioni Its.

Diverse le novità presenti nel testo che regolamenta in maniera puntuale contenuti formativi e aspetti contrattuali delle diverse tipologie in cui si articola l’apprendistato, ossia il contratto a tempo indeterminato finalizzato all’occupazione dei giovani fino ai 30 anni, che prevede un periodo formativo da 6 mesi a 3 anni (5 per le figure artigiane).

L’apprendistato professionalizzante, per giovani tra i 18 e i 29 anni, volge ad una qualificazione professionale ai fini contrattuali mentre l’apprendistato duale, di 1° livello per giovani tra 15 e 24 anni e di Alta formazione e ricerca per giovani tra i 18 e i 29 anni, consente di conseguire tutti i titoli di studio previsti dall’ordinamento italiano, dalla qualifica professionale al dottorato di ricerca, lavorando e alternando momenti di formazione in impresa e presso un’istituzione formativa.

Tra le novità introdotte dal Testo unico, oltre al chiarimento di alcuni aspetti di incertezza e all’introduzione di ulteriori misure di flessibilità dei percorsi, l’apprendistato professionalizzante sarà accessibile anche agli over 30 beneficiari di un trattamento di disoccupazione e gli apprendisti potranno attivare anche più contratti duali in continuità per titoli di studio superiori. Queste nuove regole saranno accompagnate da un servizio di help desk per gestire i nodi complessi e fornire risposte puntuali.

La Regione ha investito per l’apprendistato 10 milioni di euro di fondi Por Fse solo per il 2021, garantendo alle imprese piemontesi un’offerta formativa disponibile per tutte le tipologie. Il Testo unico è il risultato di un grande processo partecipativo che ha visto coinvolte tutte le istituzioni formative, fra cui IeFP (formazione professionale), scuole secondarie superiori, Fondazioni Its, Atenei, le associazioni datoriali, le parti sociali i consulenti del lavoro. La capillarità territoriale è un elemento di primaria importanza per raccordare, in prossimità dei bisogni delle imprese, delle famiglie, dei giovani e delle strutture formative, supporti adeguati e specifiche misure di accompagnamento. Un ruolo importante viene svolto dalle Camere di commercio e dai Servizi per l’impiego anche coordinati con le Agenzie del lavoro private.

«L’apertura dell’apprendistato ai disoccupati over 30ha detto l’assessore regionale all’Istruzione e alla formazione professionale, Elena Chiorinoè una importante opportunità di ricollocazione. Con la nuova intesa abbiamo avviato un modello organizzativo e formativo che, superando la visione sequenziale “prima studi e poi lavori”, promuove la sinergia tra diversi contesti di apprendimento in una logica circolare di formazione continua, sostenendo l’innovazione delle imprese e gli sbocchi lavorativi qualificati per gli apprendisti».