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In arrivo dall’Europa 34 milioni per i danni dell’alluvione

Il Fondo di Solidarietà UE finanzierà 315 interventi in tutto il Piemonte per gli eventi dello scorso anno. Videocollegamento tra il presidente Cirio e il commissario Ue Gentiloni per l’alluvione del 2-3 ottobre.

  

Tempi rapidi e semplificazione burocratica per i fondi europei richiesti e ottenuti dalla Regione Piemonte, in collaborazione con la Protezione Civile Nazionale, per gli interventi di ripristino della funzionalità idraulica nei territori colpiti dalle alluvioni di ottobre e novembre 2019. Complessivamente le somme stanziate dal Fondo di Solidarietà dell’Unione Europea ammontano ad oltre 34 milioni per la copertura economica di 315 interventi tutto il Piemonte. Dal momento dello stanziamento i Comuni hanno 18 mesi per realizzare e rendicontare i lavori.

 

«Stiamo parlando di cifre molto importanti – ha sottolineato l’assessore regionale alla Difesa del suolo e Protezione civile Marco Gabusi – che si vanno a sommare agli stanziamenti del Dipartimento della Protezione civile, dando così la serenità ai Comuni e agli Enti gestori di poter realizzare i lavori di messa in sicurezza necessari per il territorio. Un risultato importante per le zone colpite dalle alluvioni, che possono così contare su una copertura economica certa e dai tempi rapidi. Un risultato, ci tengo a sottolinearlo, ottenuto grazie alla tenacia e alla competenza di tutti gli uffici che hanno lavorato con grande impegno nonostante il periodo difficile e alla volontà della Regione Piemonte di accelerare e semplificare il più possibile le procedure. Stiamo verificando l’attivazione della medesima procedura per gli eventi del 2/3 ottobre 2020».

 

Nelle scorse settimane il presidente della Regione Alberto Cirio ha portato all’attenzione dell’Unione Europea anche le conseguenze della nuova alluvione che ha colpito il Piemonte il 2 e 3 ottobre. Il Governatore piemontese si è recato personalmente a Bruxelles per incontrare la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen e i commissari al Bilancio, Johannes Hahn, e all’Economia, Paolo Gentiloni, ai quali ha chiesto nuovamente l’attivazione del Fondo di Solidarietà Europeo per la ricostruzione dei territori alluvionato.

Il Piemonte farà da capofila anche per la Liguria e le francesi Rodano Alpi e Provenza-Alpi-Costa Azzurra, in modo da mettere insieme le aree confinanti colpite.

Ieri si è tenuta una videoconferenza del presidente Cirio con il commissario Gentiloni per fare il punto sulle misure economiche di sostegno alle imprese del territorio duramente colpite dalla calamità di inizio ottobre.

 

«Gli eventi delle scorse settimane hanno causato più di un miliardo di danni a un territorio già fortemente provato da mesi e mesi di pandemia – sottolinea il presidente Cirio -. Il Piemonte è una terra che non chiede mai nulla a nessuno, ma stavolta abbiamo bisogno che lo Stato e l’Europa siano al nostro fianco e ci sostengano».

 

La Regione Piemonte sta affiancando i territori colpiti dalle alluvioni in tutte le fasi utili al ripristino della sicurezza, con interventi di vario tipo, che vanno dal consolidamento o costruzione di muri di contenimento alla rimozione di frane e ostruzioni, dalla costruzione di sostegni e strade alla sostituzione delle pompe idrauliche danneggiate, dal rifacimento delle difese spondali al ripristino delle condotte acquedottistiche a molti altri interventi relativi alla funzionalità idraulica delle aree colpite.

 

Per gli eventi del 2019 l’Alessandrino potrà contare su uno stanziamento di € 15.454.000 per 148 interventi. All’Astigiano sono destinati € 2.355.000 per 20 interventi, mentre al Biellese vanno € 2.350.000 per 13 interventi. Sono invece 82 gli interventi nel Cuneese per una somma di € 6.575.600. L’area del Torinese riceverà € 3.725.000 per 28 interventi e il Verbano € 1.337.000,00 per 11 opere. Il Vercellese, infine, avrà una copertura di € 1.337.000 per 13 interventi.

I medici ospedalieri chiedono il lockdown totale in Piemonte: “Siamo al limite del collasso”

In Piemonte la situazione è una delle “più problematiche a livello nazionale”

Ed “è prevedibile  un collasso del Sistema Sanitario Regionale”. E’ quanto afferma la Segreteria Regionale Anaao Assomed Piemonte, l’associazione  dei medici ospedalieri.

In una lettera al ministro della Salute Roberto Speranza, al presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini e al governatore Alberto Cirio, scrive che è  “necessario introdurre un lockdown totale per la regione” perchè “la situazione piemontese è tra le più problematiche a livello nazionale e la  crescita esponenziale dei casi nelle ultime settimane ne è la palese ed inconfutabile dimostrazione”.

Le nuove vittime sono 23, altri 2719 contagi in Piemonte

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17.30

 

33.006 PAZIENTI GUARITI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti guariti sono complessivamente 33.006 così suddivisi su base provinciale: Alessandria 3795, Asti 1786, Biella 1046, Cuneo 3442, Novara 3077, Torino 16.936, Vercelli 1557, Verbano-Cusio-Ossola 1139, extraregione 228.

 

I DECESSI SONO 4355

Sono 23 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 5verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora 4355deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 710 Alessandria, 265 Asti, 226 Biella, 423 Cuneo, 413 Novara, 1909 Torino, 233 Vercelli, 134 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 42 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

 

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

I casi di persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte sono 67.749 (+2719 rispetto a ieri) di cui 1230 (45%) sono asintomatici.

I casi sono così ripartiti: 1194 screening, 764 contatti di caso, 761 con indagine in corso; per l’ambito: 233 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 352 scolastico, 2134 popolazione generale.

La suddivisione complessiva su base provinciale diventa: 6477 Alessandria, 3337 Asti, 2192 Biella, 8438 Cuneo, 5621 Novara, 35.989 Torino, 2573 Vercelli, 1945 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 490 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 687casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

 

I ricoverati in terapia intensiva sono 159(+13rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 2.547(+166rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 27.682

I tamponi diagnostici finora processati sono 1.013.484 (+15.977rispetto a ieri),di cui 555.780risultati negativi.

Covid-19: accordo con i privati, più posti letto

Un nuovo accordo è stato siglato dalla Regione con le case di cura private accreditate che manifestino disponibilità a diventare strutture Covid dedicate, oppure che si mettano a disposizione per praticare prestazioni urgenti e tempo-dipendenti a supporto degli ospedali.

Lo annuncia l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi, dopo che questa mattina la Giunta regionale ha approvato l’intesa da lui stesso sottoscritta, rendendola esecutiva.

«In questa fase di forte recrudescenza della pandemia – osserva Icardi – dobbiamo mettere a disposizione del Sistema sanitario regionale il maggior numero possibile di posti letto e prestazioni sanitarie non procrastinabili. Le strutture private con le carte in regola per darci una mano ci sono e sono disponibili a farlo. Con il blocco delle attività ordinarie non urgenti (visite, esami, prestazioni ambulatoriali) disposto dal Dipartimento di emergenza delle malattie infettive (Dirmei) su tutto il territorio regionale, la Sanità si trova a serrare le fila e deve poter far ricorso a strutture ausiliarie che possano alleggerire la pressione sugli ospedali».

In dettaglio, alle strutture private che aderiranno alla proposta verrà riconosciuto, oltre al valore della prestazione, anche un rimborso degli oneri sostenuti per la funzione covid-19.

E’ prevista anche la possibilità per le case di cure private accreditate e contrattualizzate che diventano Covid dedicate di trasferire l’attività ordinaria, in tutto od in parte, presso altre strutture autorizzate, accreditate e non.

La delibera demanda alle Aziende sanitarie regionali l’attivazione delle procedure per la temporanea autorizzazione delle strutture interessate e la successiva vigilanza, in modo che siano assicurate tutte le garanzie di cura e di sicurezza per i pazienti.

In Piemonte i posti letto nelle strutture private accreditate sono circa 4.500.

Tende militari per potenziare gli ospedali

Giovedì sono stati allestiti 3 moduli da due tensostrutture ciascuno in 3 ospedali piemontesi: Rivoli (To), San Giovanni Bosco (Torino) e Savigliano (Cn). Venerdì  verranno allestiti altri 3 moduli presso gli ospedali di Orbassano (To), Alessandria e Cuneo.

In totale, in poco più di 24 ore, 12 tensostrutture che potenziano la rete ospedaliera piemontese di 168 posti letto potenziali (ogni tensostruttura può accogliere fino a 14 letti). Gli ospedali possono decidere la destinazione d’uso in base alla specifica necessità, con l’obiettivo in generale di ridurre la pressione di ospedali e pronto soccorso. La Protezione Civile regionale nelle prossime ore doterà gli ospedali che ne hanno bisogno di brandine e moduli bagno.

Gli allestimenti sono realizzati grazie alla collaborazione delle Forze Armate e della Brigata Alpina “Taurinense”, nell’ambito del progetto di supporto alla Sanità Nazionale voluto dal ministro della Difesa Lorenzo Guerini.

“Ancora una volta la sinergia tra la Regione Piemonte, l’Esercito e la nostra Protezione Civile dà frutti straordinari – sottolinea il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio -. In meno di 48 ore stiamo potenziando di circa 170 posti letto i nostri ospedali e dal commissario Arcuri abbiamo ricevuto nelle scorse ore la conferma dell’invio dei ventilatori che abbiamo richiesto e che ci consentiranno di potenziare ulteriormente di 100 posti la terapia intensiva. Continueremo giorno per giorno per fronteggiare sempre con maggior forza questa battaglia”

“La rete sanitaria del territorio ci ha segnalato la necessità di intervenire ospedale per ospedale per potenziare, in prossimità stessa della struttura, la capacità di accogliere pazienti, in particolare a bassa e media intensità di cura – sottolinea l’assessore alla Sanità della Regione Piemonte Luigi Genesio Icardi -. Per questo grazie al supporto dell’Esercito e della Protezione civile stiamo intervenendo con strutture modulabili esterne, che consentono non solo di essere nelle immediate vicinanze dell’ospedale qualora il quadro clinico del paziente dovesse aggravarsi, ma anche una migliore e più semplice gestione logistica del personale sanitario”.

Nei prossimi giorni saranno allestiti anche i moduli degli ospedali di Vercelli e Asti.

La Regione sta valutando la possibilità di interventi analoghi anche presso altre strutture ospedaliere del territorio.

Il bollettino: 27 morti e 2585 nuovi contagi

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17.30

 

32.807 PAZIENTI GUARITI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti guariti sono complessivamente 32.807 così suddivisi su base provinciale: Alessandria 3781, Asti 1782, Biella 1045, Cuneo 3400, Novara 3054, Torino 16.861, Vercelli 1533, Verbano-Cusio-Ossola 1123, extraregione 228.

 

I DECESSI SONO 4332

Sono 27 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 3verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora 4332deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 706 Alessandria, 262 Asti, 226 Biella, 419 Cuneo, 410 Novara, 1900 Torino, 233 Vercelli, 134 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 42 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

 

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

I casi di persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte sono 65.030 (+2585 rispetto a ieri) di cui 1166 (45%) sono asintomatici.

I casi sono così ripartiti: 951 screening, 654 contatti di caso, 980 con indagine in corso; per l’ambito: 229 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 283 scolastico, 2073 popolazione generale.

La suddivisione complessiva su base provinciale diventa: 6250 Alessandria, 3271 Asti, 2141 Biella, 8038 Cuneo, 5445 Novara, 34.358 Torino, 2491 Vercelli, 1885 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 468 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 683casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

 

I ricoverati in terapia intensiva sono 146(+11rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 2.381(+144rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 25.364

I tamponi diagnostici finora processati sono 997.507 (+12.787rispetto a ieri),di cui 544.895risultati negativi.

Contagi in crescita, servono posti letto. Interviene l’Esercito

Cresce a Torino e in Piemonte la curva dei contagi Covid-19, sono quasi 3 mila nelle ultime 24 ore, e con gli ultimi 19 nuovi morti  le vittime dall’inizio della pandemia superano quota 4.300.

Sale anche l’aumento dei ricoveri: i pazienti in ospedale sono 2.372, di questi 135 in terapia intensiva.

Servono posti letto di bassa e media intensità, tanto che la Regione ha chiesto la collaborazione dell’Esercito per allestire strutture modulabili all’esterno degli ospedali.

L’allestimento di un’area modulare di degenza, è stato chiesto da Anaao e Nursind Piemonte.

 

Questa mattina si sono svolti i primi sopralluoghi in 9 ospedali del territorio piemontese per potenziare in particolare i posti Covid di bassa e media intensità, e in generale ridurre la pressione sui presidi ospedalieri e i pronto soccorso, con tensostrutture modulabili riscaldate nelle pertinenze esterne degli ospedali.

Tra oggi e domani la Regione Piemonte ultimerà questi primi 9 allestimenti grazie alla preziosa collaborazione delle Forze Armate e della Brigata Alpina “Taurinense”, nell’ambito del progetto di supporto alla Sanità Nazionale voluto dal Ministero della Difesa.

In provincia di Torino presso l’ospedale di Rivoli stamattina è stato già ultimato il montaggio di due tensostrutture che serviranno in particolare ad alleggerire la pressione sul pronto soccorso come area di pre-triage e sala d’attesa. Un altro allestimento è in programma entro stasera al San Giovanni Bosco di Torino e domani mattina al San Luigi di Orbassano.

In provincia di Cuneo è in corso l’allestimento presso l’ospedale di Savigliano, mentre in giornata verrà ultimato anche al Santa Croce di Cuneo. Domani si allestiranno le strutture modulabili anche presso l’ospedale di Asti. Sono invece ancora in corso dei sopralluoghi presso gli ospedali di Vercelli, Alessandria e Chivasso. La Regione sta valutando la possibilità di effettuare nelle prossime ore dei sopralluoghi anche presso il Maria Vittoria e il Martini di Torino.

 

I nuovi contagi sono 2827, le vittime 19

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17:30

 

32.353 PAZIENTI GUARITI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti guariti sono complessivamente 32.353 così suddivisi su base provinciale: Alessandria 3763, Asti 1742, Biella 1030, Cuneo 3335, Novara 3021, Torino 16.623, Vercelli 1515, Vco 1103, extraregione 218.

 

I DECESSI SONO 4305

Sono 19 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 4 verificatosi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora 4305 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 703 Alessandria, 261 Asti, 224 Biella, 414 Cuneo, 406 Novara, 1891 Torino, 231 Vercelli, 133 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 42 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

 

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

I casi di persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte sono 62.445 (+ 2827 rispetto a ieri) di cui 1276 (45%) sono asintomatici.

I casi sono così ripartiti:  1022 screening,, 915 contatti di caso, 890 con indagine in corso; per l’ambito: 189 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 374 scolastico, 2264 popolazione generale.

La suddivisione complessiva su base provinciale diventa: 6125 Alessandria, 3130 Asti, 2038 Biella, 7664 Cuneo, 5246 Novara, 32921 Torino, 2422 Vercelli, 1814 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 449 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 636 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

 

I ricoverati in terapia intensiva sono 135 (+14 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 2.237 (+221 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 23.415

I tamponi diagnostici finora processati sono 984.720 (+16.673 rispetto a ieri),di cui 536.779 risultati negativi.

Ristoranti e bar scendono in piazza: “#siamoaterra”

Oggi è il giorno della pacifica protesta dei commercianti del settore bar e ristorazione

Si sono trovati in piazza Carignano vestiti di nero, in mano i cartelli di pizzerie, caffè, gelaterie, ristoranti, aziende. Un flash mob che riproduce l’allestimento dei tavolini di un ristorante obbligato alla serrata. “La tavola è apparecchiata a terra perché le nostre attività sono a terra”, dice la presidente Ascom Maria Luisa Coppa.

 

(Fotoservizio Mara Martellotta)

Sanità, al via in Piemonte la telecardiologia

MONITORAGGIO A DISTANZA PER I PORTATORI DI PACEMAKER: ELEVATA SICUREZZA PER IL PAZIENTE ED UN PIU’ EFFICIENTE UTILIZZO DELLE RISORSE

La Regione Piemonte prosegue nel potenziamento della telemedicina e nel rafforzamento della sanità digitale. Con una delibera proposta dall’Assessorato alla Sanità, sono ora possibili le prestazioni ambulatoriali per il controllo ed il monitoraggio, anche a distanza, di particolari patologie cardiologiche: prevista anche l’estensione del numero di prestazioni erogabili in regime di esenzione ticket per chi soffre di malattie cardiache e del circolo polmonare (esenzione OA02.V45.0). In sostanza, sarà possibile monitorare a distanza i portatori di pacemaker, loop recorder (dispositivi per la diagnosi di aritmie) o defibrillatori automatici impiantabili. La delibera introduce nel nomenclatore tariffario una nuova prestazione della branca di cardiologia.

«Il progresso tecnico-scientifico – sottolinea l’assessore alla Sanità, Luigi Icardi – in campo biomedico ha permesso di sviluppare dispositivi che permettono il monitoraggio di particolari patologie cardiologiche anche a distanza, consentendo il miglioramento della qualità di vita del paziente nel rispetto dei protocolli clinico-sanitari e assistenziali adottati nella pratica cosiddetta tradizionale. Numerosi studi clinici ed esperienze aziendali già condotte hanno dimostrato che il monitoraggio da remoto può sostituire i controlli ambulatoriali tradizionali senza compromettere la sicurezza del paziente, rendendo efficiente l’utilizzo delle risorse, nel rispetto della programmazione di almeno una visita l’anno in ospedale come da linee guida internazionali».

I vantaggi potenziali del controllo remoto includono:

• identificazione precoce di problemi tecnici del dispositivo e degli elettrocateteri e in particolare delle malfunzioni;

• valutazione continua dello stato della batteria e delle funzioni di sensing, soglia e impedenza;

• identificazione precoce dei cambiamenti dello stato clinico del paziente: aritmie atriali e ventricolari, trend della frequenza cardiaca, progressione dello scompenso, variazione del peso corporeo, attività fisica;

• reazione tempestiva alle variazioni dello stato clinico e valutazione tempestiva dei cambiamenti terapeutici introdotti;

• riduzione ed ottimizzazione del numero dei follow-up ambulatoriali erogati in regime tradizionale.

Il numero di impianti di pacemaker, di defibrillatori e di loop recorder impiantabili è significativamente aumentato nell’ultima decade, a seguito delle nuove indicazioni emerse dai risultati dei studi clinici che evidenziano benefici come riduzione dell’ictus, delle ospedalizzazioni per ictus e aritmie atriali, prevenzione di eventi di scompenso cardiaco ed aumentata sopravvivenza. Il telemonitoraggio di pazienti portatori di dispositivi per la diagnosi di aritmie, pacemaker o defibrillatori automatici impiantabili, permette di registrare l’attività elettrica cardiaca e trasmetterla all’ospedale di riferimento.

In questo modo, eventuali aritmie vengono individuate, il rischio e la prognosi vengono rivalutati costantemente ed è anche possibile valutare l’efficacia delle misure terapeutiche intraprese.

Dopo la televisita, la telecardiologia è un altro tassello del rafforzamento della sanità digitale: in questi giorni è partita la campagna di comunicazione del nuovo portale www.salutepiemonte.it, che consente ai cittadini di accedere online ai servizi, risparmiando tempo ed evitando l’accesso diretto agli uffici delle Asl.

Al centro, il Fascicolo sanitario elettronico, lo strumento che permette di tenere traccia della storia clinica degli assistiti attraverso la raccolta e l’archiviazione dei dati e dei documenti digitali sanitari e socio-sanitari relativi a eventi clinici.