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I negozi dei centri commerciali riaprono nel weekend

Da sabato 22 maggio iniziano le  prime riaperture.

Aprono i negozi  nei mercati, centri commerciali, gallerie e parchi commerciali che erano  chiusi ormai da mesi nei fine settimana. Da lunedì 24 maggio sarà consentita la riapertura delle palestre. A Torino e provincia  nel week-end, negozi aperti nel Centro Commerciale Lingotto, nel Centro Porte di Moncalieri e Le Fornaci.

A Viali Shopping Park aperti tutti i negozi tutti i giorni dalle 9 alle 20 e il Carrefour aperto dal lunedì al sabato dalle 7.30 alle 21 e domenica dalle 8 alle 20.

Settimo Cielo Retail Park apre ora anche il sabato, la domenica e giorni festivi con orario 9.30 – 21. Food Court dalle 10 fino alle 23 dal lunedì alla domenica e Festivi. Il Retail park sarà aperto anche il 2 giugno 2021.

Mondojuve apre i suoi 100  negozi, 7 megastore, 1 iper e 1 area food. Nei bar e nei ristoranti  sprovvisti di posti a sedere all’esterno è attivo esclusivamente il servizio d’asporto e delivery.

Fino alla fine di maggio l’ipermercato Bennet seguirà i consueti orari: lunedì – sabato dalle 8.30 alle 21, domenica dalle 8.30 alle 20.

Il bollettino Covid di venerdì 21 maggio

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16.00

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 393 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 22 dopo test antigenico), pari al 1,7 % di22.933 tamponi eseguiti, di cui 14.906 antigenici. Dei 393 nuovi casi, gli asintomatici sono 165 (42%).

I casi sono così ripartiti: 37 screening, 272 contatti di caso, 84 con indagine in corso; per ambito: 0 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 51 scolastico, 342 popolazione generale.

 Il totale dei casi positivi diventa quindi 361.816 così suddivisi su base provinciale: 29.189 Alessandria, 17.291 Asti, 11.330 Biella, 52.170 Cuneo, 27.780 Novara, 193.750 Torino, 13.489 Vercelli, 12.821 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.483 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.513 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

 I ricoverati in terapia intensiva sono 106 (-15 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 938 (- 63rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 7.512

I tamponi diagnostici finora processati sono 4.784.505 (+ 22.933 rispetto a ieri), di cui 1.598.322 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 11.573

Sono 14 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 0 verificatosi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 11.573 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.562 Alessandria, 701 Asti, 428 Biella, 1.438 Cuneo, 938 Novara, 5.525 Torino, 517 Vercelli, 369 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 95 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

340.827 GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 341.687 (+860 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 27.094 Alessandria, 16.324 Asti, 10.434 Biella, 49.360 Cuneo, 26.283 Novara, 183.655 Torino, 12.591 Vercelli, 12.166 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.396 extraregione e 2.384 in fase di definizione.

Torino: nuovo caso di candidato che fa l’esame di guida al posto dell’amico (e supera la prova)

Come nel caso precedente, denunciato dopo aver superato l’esame Era già accaduto lo scorso febbraio quando un ventisettenne senegalese era stato denunciato per sostituzione di persona e truffa aggravata, questa volta a sostituirsi all’amico è stato un cittadino nigeriano di 26 anni.

Stesso scenario, stesso contesto: gli uffici della Motorizzazione Civile di via Bertani dove avevano luogo gli esami per il conseguimento della patente di guida. Mercoledì mattina, la persona preposta al controllo dei documenti degli esaminandi si rende conto che la fisionomia del candidato è diversa da quella dei documenti consegnati. La discrepanza porta il personale della Motorizzazione a chiamare la Polizia di Stato, mentre il candidato termina la prova scritta.

Agli agenti della Squadra Volante intervenuti prima della prova di guida, l’uomo declina le stesse generalità presenti nei documenti forniti. Tuttavia, una volta tolta la mascherina la discrepanza appare ancora più marcata. Il candidato arriva a dire di non conoscere l’identità della persona presente suoi documenti trovati in suo possesso che attestano la sua vera identità. Poco dopo, però, il ventiseienne ammette di aver svolto l’esame per conto di un suo amico. A seguito di ciò, lo straniero viene denunciato per sostituzione di persona, falsa attestazione sull’identità personale, falso ideologico e falso materiale.

Come nel caso dello scorso febbraio, il falso candidato aveva anche superato la prova!

Covid, il bollettino di giovedì 20 maggio: ricoveri ospedalieri in calo

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16.30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 426 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 43 dopo test antigenico), pari al 2.3 % di18.522 tamponi eseguiti, di cui 9.858 antigenici. Dei 426 nuovi casi, gli asintomatici sono 168 (39,4%).

I casi sono così ripartiti: 52 screening, 263 contatti di caso, 111 con indagine in corso; per ambito: 4 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 69 scolastico, 353 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 361.423 così suddivisi su base provinciale: 29.164 Alessandria, 17.276 Asti, 11.304 Biella, 52.120 Cuneo, 27.746 Novara, 193.552 Torino, 13.469 Vercelli, 12.792 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.480 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.520 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 121 (12 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 1.001 (- 74rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 7915.

I tamponi diagnostici finora processati sono 4.761.572(+ 18.552 rispetto a ieri), di cui 1.593.841 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 11.559

Sono 10 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 0 verificatosi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 11.559 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.557 Alessandria, 701 Asti, 428 Biella, 1.436 Cuneo, 938 Novara, 5.519 Torino, 516 Vercelli, 369 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 95 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

340.827 GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 340.827 (+799 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 27.050 Alessandria, 16.283 Asti, 10.390 Biella, 49.227 Cuneo, 26.224 Novara, 183.178 Torino, 12.559 Vercelli, 12.138 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.394 extraregione e 2.384 in fase di definizione.

La Guardia di Finanza scopre frode milionaria.  Sequestrati oltre 400 mila capi  in falsa seta e cashmere

La Guardia di Finanza di Torino ha sequestrato nei scorsi giorni oltre 400 mila capi d’abbigliamento confezionati con materiale sintetico ma etichettati, in modo mendace, come prodotti mediante l’utilizzo di filati di pregio.

L’operazione, condotta dai Finanzieri del Gruppo Pronto Impiego Torino, è stata avviata nelle scorse settimane quando i baschi verdi, insospettiti dai prezzi troppo convenienti praticati su alcuni articoli di maglieria presentati come di alta qualità, in vendita in un negozio della città della Mole, hanno intrapreso accertamenti, supportati anche dalle analisi scientifiche effettuate dal Laboratorio Chimico del CNR di Biella, i cui esiti hanno confermato i sospetti delle Fiamme Gialle, disvelando la reale composizione dei tessuti contrassegnati come seta e cashmere ma, di fatto, risultati essere poliestere e poliammide.

Le successive indagini, coordinate dalla locale Procura della Repubblica, hanno consentito di risalire a tutte le fasi della filiera degli approvvigionamenti e individuare gli importatori dei capi di abbigliamento i quali sono risultati detenere i propri depositi a Milano, nella cosiddetta Chinatown, e in un noto centro commerciale, in prevalenza sede di aziende importatrici gestite da imprenditori di etnia cinese, ubicato in Agrate Brianza (MB).

Migliaia gli articoli di maglieria e di abbigliamento falsamente venduti come capi di pregio, sottoposti a sequestro poiché recanti false indicazioni, apposte sia sulle etichettature sia sui relativi imballi, circa la loro effettiva composizione e claims inequivocabilmente riconducibili ad una loro origine italiana, nonostante fossero importati dalla Cina.

Il valore della merce cautelata ammonta ad oltre 5 milioni di euro.

Tre gli imprenditori di origine cinese denunciati all’Autorità giudiziaria per i reati di frode in commercio, contraffazione marchi e ricettazione.

E con non poca sorpresa, nel corso della perquisizione effettuata nel quartiere di “Porta Palazzo” di Torino, i militari, tra le sciarpe di finta seta, hanno rinvenuto e sequestrato oltre 100 esemplari essiccati di “HOLOTHURIA LEUCOSPILOTA”, particolare varietà di invertebrato marino tutelata dalla Convenzione di Washington – Convention on International Trade of Endangered Species, (c.d. normativa CITES, siglata nel 1975, che si prefigge, quale principale obiettivo, di rafforzare il contrasto al commercio illegale delle specie protette, al fine di scongiurare il pericolo della loro estinzione), con conseguente denuncia a piede libero per importazione illecita nei confronti di una cittadina cinese.

Riaprono i centri antiviolenza, la Regione: “Nessuna donna deve essere lasciata sola”

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La decisione della giunta regionale, su proposta dell’assessore regionale al Welfare, viene incontro a un fenomeno in preoccupante crescita, complici anche gli effetti nefasti del lock down: solo nel 2019 sono state 3150 le persone accolte dalle 20 strutture piemontesi e 94 posti sono stati messi a disposizione per l’accoglienza di vittime, sole o con figli. 

 

Dopo la serrata, dovuta all’epidemia di Covid19, riaprono i Centri Antiviolenza piemontesi. La decisione è stata deliberata dalla giunta regionale, che ha approvato le «Indicazioni operative per la ripresa in sicurezza delle attività in presenza dei Centri Antiviolenza e dei relativi sportelli e dei Centri per le Famiglie operanti sul territorio regionale».

 

«Si tratta di un provvedimento della massima importanza, perché viene incontro a un’esigenza concreta di protezione nei confronti della donne vittime di violenza», spiega l’assessore regionale al Welfare, Chiara Caucino, che ha fortemente voluto questo provvedimento. D’altronde i numeri, complice anche la situazione creata dalla pandemia, parlano chiaro, e descrivono una situazione più che preoccupante: i dati Istat disponibili dimostrano che la violenza sulle donne sta raggiungendo dimensioni inquietanti: tra i 14 e i 74 anni almeno una donna su tre ha subito almeno un episodio di violenza. La realtà piemontese, poi, è particolarmente articolata: sul territorio, infatti sono presenti 21 centri anti violenza e 12 case rifugio che operano in maniera integrata con la rete di servizi socio-assistenziali e assistenziali sul territorio.

 

Ma cosa offrono i Centri Antiviolenza? Innanzitutto un servizio di prima accoglienza, ascolto e di valutazione del rischio. In secondo luogo elaborano un percorso d’uscita dalla violenza attraverso la presa in carico delle vittime. Che possono contare anche su una consulenza psicologica, legale e sull’accompagnamento e orientamento ai servizi territoriali. Non solo: i centri svolgono anche attività rivolte alle vittime minorenni, con sostegno alla genitorialità. Senza dimenticarsi del orientamento al lavoro e all’autonomia abitativa. A queste struttura si affiancano, su tutto il territorio piemontese, 76 nuovi sportelli. Ovviamente le donne usufruiscono gratuitamente di tutti i servizi del proprio Centro Antiviolenza territoriale.

 

Ma quante donne, in Piemonte, si sono rivolte a queste strutture? Solo nel 2019, all’ultimo rilevamento, i 20 Centri Antiviolenza (il 21esimo, a Bra, si è attivato solo lo scorso anno) hanno seguito 3150 persone e 94 posti sono stati messi a disposizione dalle di rifugio per l’accoglienza di donne, sole o con figli, che hanno subito violenze.

 

«La riapertura del Centri Antiviolenza – spiega l’assessore Caucino – da me fortemente sollecitata, rappresenta un’ottima notizia per le troppe donne che durante il lock down – come descrivono i dati più recenti – sono state costrette a subire inaccettabili violenze domestiche. Un fenomeno odioso, aggravato – in questo periodo – dalla difficoltà di denunciare i soprusi e di trovare rifugio e conforto. Proprio quello che offrono i nostri Centri». «Credo – ha concluso Caucino – che compito della politica sia proprio quello di proteggere i più fragili, tra cui rientrano a pieno titolo le donne che sono state costrette a subire soprusi, violenze e angherie e che intendo proteggere con tutti i mezzi a disposizione. Non a caso, su mia proposta, la giunta ha aumentato di 200 mila euro il Fondo per le spese legali delle donne vittime di violenza. Un gesto significativo e concreto che dimostra l’attenzione del governo regionale a tutela delle vittime».

 

 

I CENTRI ANTIVIOLENZA IN PIEMONTE

 

 

Alessandria: 2 centri antiviolenza, 140 donne seguite

 

Asti: 1 centri antiviolenza, 75 donne seguite

 

Biella: 1 centro antiviolenza, 58 donne seguite

 

Cuneo: 2 centri antiviolenza, 340 donne seguite

 

Novara: 2 centri antiviolenza, 271 donne seguite

 

Torino: 9 centri antiviolenza, 2.083 donne seguite

 

VCO: 1 centro antiviolenza, 127 donne seguite

 

Vercelli: 2 centri antiviolenza, 56 donne seguite

Il bollettino Covid di mercoledì 19 maggio

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 515 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 30 dopo test antigenico), pari al 2.5 % di 20.203tamponi eseguiti, di cui 10.586 antigenici. Dei 515 nuovi casi, gli asintomatici sono 212 (41,2%).

I casi sono così ripartiti: 56 screening, 333 contatti di caso, 126 con indagine in corso; per ambito: 2 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 77 scolastico, 436 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 360.997 così suddivisi su base provinciale: 29.112 Alessandria, 17.263 Asti, 11.278 Biella, 52.043 Cuneo, 27.723 Novara, 193.371 Torino, 13.440 Vercelli, 12.767 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.480 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.520 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 133 (– 6 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 1.075 (-39 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 8212

I tamponi diagnostici finora processati sono 4.743.050(+ 20.203 rispetto a ieri), di cui 1.588.894 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 11.549

Sono 14 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 3 verificatosi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 11.549deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.555 Alessandria, 701 Asti, 428 Biella, 1.436 Cuneo, 938 Novara, 5.512 Torino, 515 Vercelli, 369 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 95 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

340.028 GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 340.028 (+1037rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 27.000 Alessandria, 16.253 Asti, 10.346 Biella, 49.059 Cuneo, 26.177 Novara, 182.765 Torino, 12.530 Vercelli, 12.124 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.391 extraregione e 2.383 in fase di definizione.

Piemonte – Liguria, Cirio e Toti ipotizzano la vaccinazione dei turisti

 Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio si incontreranno sabato a Torino  per individuare una soluzione condivisa sulla vaccinazione dei turisti. 

Così ha detto Toti a Genova a margine di un incontro pubblico.

“Siamo   a disposizione per vaccinare le persone che stanno in Liguria e viceversa, Piemonte e Liguria sono due Regioni con un grande interscambio, quindi c’è volontà di collaborare”, ha aggiunto Toti parlando con l’agenzia Ansa. “Se qualcuno trascorre alcuni mesi o molte settimane in Liguria è evidente che avrà a disposizione il servizio sanitario. Se uno viene a fare un weekend francamente è bene che lo faccia compatibilmente alle sue date di vaccinazione. – ha aggiunto Toti – Non è possibile trasformare il commissariato per i vaccini in un’agenzia di viaggio,  è chiaro. Chi si sposta  per l’Italia deve farlo tenendo conto dell’appuntamento per il vaccino, poi in alcuni specifici casi mi auguro si possa trovare una regolamentazione nazionale”

Ai medici di famiglia che vaccinano oltre ad AstraZeneca e Johnson&Johnson, forse anche Pfizer e Moderna

“Stiamo lavorando per consentire ai medici di famiglia piemontesi che vaccinano nei loro studi, circa un migliaio, di poter utilizzare, oltre ad AstraZeneca e Johnson&Johnson, anche Pfizer e Moderna. Verrebbero così risolti i problemi di approvvigionamento che stanno ritardando la somministrazione dei vaccini dai medici di famiglia”.

Lo ha comunicato in Consiglio regionale l’assessore Luigi Icardi, rispondendo a un question time di Domenico Rossi (Pd) sulle difficoltà a essere vaccinati riscontrate in molti studi dei medici di famiglia. 

“I medici di famiglia che hanno scelto di vaccinare nei propri studi hanno potuto somministrare AstraZeneca e J&J”, ha spiegato Rossi, “ma da diversi territori emergono criticità nella distribuzione dei vaccini agli studi, che non ricevono le dosi necessarie alla vaccinazione degli assistiti. Come intende risolvere questa situazione?”, ha chiesto il consigliere Pd a Icardi.

“Abbiamo piena consapevolezza del problema”,ha risposto Icardi, “Le modalità  diverse della catena del freddo nella conservazione dei vaccini ci ha portato a fornire ai medici di famiglia solo quelli più gestibili: AstraZeneca, che però va somministrato agli over 60 che sono in esaurimento, e Johnson&Johnson, che diamo a loro in via prioritaria, ma le cui dosi forniteci sono insufficienti”.

Dall’Ema e dall’Aifa stanno però per arrivare nuove disposizioni nella conservazione di Pfizer e Moderna. “Le modifiche nella catena del freddo che stanno per decidere renderebbero più semplice la distribuzione di quei vaccini ai medici di famiglia”, ha aggiunto Icardi. “Avremmo così la stessa possibilità di vaccinare nei nostri hub e dai medici di famiglia, risolvendo il problema. Oggi incontrerò Federfama, domani i medici di famiglia, proprio allo scopo di trovare una soluzione. Il problema più cogente, comunque, è che noi stiamo somministrando il 95% delle dosi che riceviamo, e potremmo fare il doppio delle vaccinazioni giornaliere se raddoppiasse il numero di dosi fornito alle regioni”.