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Sicurezza, più telecamere nelle zone a rischio di Torino

DA PALAZZO CIVICO  Nella seduta del 18 gennaio, il Consiglio Comunale di Torino ha approvato due documenti che chiedono di implementare i sistemi di videosorveglianza in città.

Il primo documento – un ordine del giorno a prima firma Fabrizio Ricca (Lega Nord), approvato con 21 voti favorevoli, 3 contrari, 2 astenuti – invita Sindaca e Assessore competente a richiedere nei tavoli di lavoro da avviare, o avviati con la Prefettura, l’implementazione desistemi di videosorveglianza (telecamere), per aumentare la sicurezza di cittadine e cittadini nei quartieri di Barriera di Milano, Aurora e Borgo Vittoria, considerando che la Regione Piemonte ha stanziato fondi per i Comuni che intendono installare nuove telecamere.

Il secondo documento – una mozione a prima firma Raffaele Petrarulo (Lista Civica Sicurezza e Legalità), emendata da Carlotta Tevere (M5S), approvata con 21 voti favorevoli, 2 astenuti – impegna Sindaca e Giunta a valutare, nell’ambito del Progetto Argo, di concerto con il Tavolo di Osservazione per la sicurezza e la vivibilità della Circoscrizione 6, la Polizia Municipale, le Forze deIl’Ordine e la Prefettura di Torino, il posizionamento di telecamere in piazza Bottesini/Foroni; largo Palermo angolo via Sesia; via Scarlatti angolo via Montanaro; via Montanaro angolo corso Palermo; via Leinì angolo corso Giulio Cesare; corso Vercelli angolo via Elvo; piazzetta Montanaro; largo Giulio Cesare nord e sud.

Nei medesimi luoghi, la mozione impegna altresì Sindaca e Giunta a richiedere a Iren di potenziare l’illuminazione e la luminosità e a richiedere al Tavolo della Sicurezza un presidio fisso e mobile 24 ore su 24 per contrastare l’illegalità.

Nel dibattito che ha preceduto la votazione sono intervenuti diversi consiglieri e consigliere. Fabrizio Ricca (Lega Nord) ha spiegato che la Dcr del Consiglio Regionale del Piemonte del 15 dicembre 2020 mette a disposizione un milione di euro per l’acquisto di videocamere di sorveglianza per avere un maggiore controllo del territorio e ha proposto di installarle a Barriera di Milano, Aurora, Borgo Vittoria e Madonna di Campagna. Raffaele Petrarulo (Lista Civica Sicurezza e Legalità) si è detto emozionato per l’installazione delle telecamere a Barriera di Milano e Aurora, per cui si batte da anni. La consigliera Maura Paoli (M5S) ha proposto di approfondire il tema con esperti, per affrontarlo dal punto di vista tecnico, senza fare propaganda, mentre Carlotta Tevere (M5S), nell’annunciare il proprio voto favorevole a entrambi i documenti, ha spiegato che la Città aveva già deciso di ampliare il sistema di videosorveglianza. Eleonora Artesio (Torino in Comune) avrebbe voluto esaminare i documenti in Commissione, in particolare per quanto riguarda i criteri per accedere ai fondi regionali e gli ambiti territoriali per gli interventi. Secondo Monica Amore (M5S) sono indispensabili le telecamere in alcune zone degradate di Torino, anche per offrire un maggiore senso di sicurezza a cittadine e cittadini. Nell’annunciare il voto favorevole ai due atti, Silvio Magliano (Moderati) ha affermato che le telecamere, nell’ambito di una strategia integrata, sono uno degli strumenti per garantire maggiore sicurezza nelle periferie, sulle quali si era concentrata la campagna elettorale e che ora sono state abbandonate. Sarebbe necessario valutare gli investimenti con maggiore cautela e trovare soluzioni veramente efficaci, secondo Maria Grazia Grippo (PD), che ha annunciato di non volere votare gli atti. Daniela Albano (M5S) ha trovato interessanti le argomentazioni delle consigliere Paoli e Artesio e ha sostenuto che questi investimenti non servono a rendere più sicure le città e più sereni cittadini e cittadine. Non si può delegare il tema della sicurezza alle telecamere, per Viviana Ferrero (M5S), ma occorre una maggiore cura del territorio. La capogruppo Valentina Sganga (M5S) ha dichiarato di votare favorevolmente entrambi gli atti, che rientrano nel solco del progetto innovativo di sicurezza integrata condiviso dalla Città, mentre Francesco Tresso (Lista Civica per Torino), nell’annunciare la propria astensione, si è detto perplesso per gli atti, che esprimono la sicurezza in maniera obsoleta e riguardano soltanto le videocamere e non un sistema integrato. In conclusione del dibattito, la sindaca Chiara Appendino ha spiegato che la videosorveglianza è uno dei tanti strumenti che si inseriscono nel lavoro condiviso con altri enti, così come si sta facendo con il potenziamento dell’illuminazione e la riduzione della burocrazia: non è la soluzione a tutti i problemi, ma si accompagna a interventi sociali e culturali che la Città sta portando avanti.

Torino, 18 gennaio 2021

Covid, il bollettino di lunedì 18 gennaio

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE   16:30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 435 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 66dopo test antigenico), pari al 4 % dei 10.817  tamponi eseguiti, di cui 6783 antigenici. Dei 435  nuovi casi gli asintomatici sono 191(43,9%).

I casi sono così ripartiti:123 screening, 210 contatti di caso, 102con indagine in corso; per ambito:  41 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 38 scolastico, 356 popolazione generale.  

Il totale dei casi positivi diventa quindi 217.223, così suddivisi su base provinciale: 19.361 Alessandria,  11.251 Asti, 7.533 Biella, 30.097 Cuneo, 17.008 Novara, 113.182 Torino, 8.220 Vercelli, 7.688 Verbano-Cusio-Ossola, oltre 1.116 a residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1.767sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 166 (+2 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 2470 (+10 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 12136

I tamponi diagnostici finora processati sono 2.254.970 (+10817rispetto a ieri), di cui 978.243 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 8.419

Sono 19 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 6verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 8.419 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.282 Alessandria, 543 Asti, 351 Biella, 961 Cuneo, 699 Novara, 3.848 Torino, 390 Vercelli, 266 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 79 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

194.032 PAZIENTI GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 194.032 (+ 627 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 16.870 Alessandria,  9747 Asti, 6.701 Biella, 26.972 Cuneo, 15.161 Novara, 102.012Torino,  7.279Vercelli,  6.699 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.008extraregione e 1583 in fase di definizione.

Sanità: gare truccate, frodi nelle pubbliche forniture e corruzione

Operazione “Molosso”all’interno delle ASL piemontesi.

La Guardia di Finanza di Torino ha dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa della misura cautelare personale dell’obbligo di presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria in relazione a fatti di corruzione e di frode nelle forniture pubbliche accertati nell’ambito dell’Operazione Molosso.

Il provvedimento cautelare, emesso dal GIP presso il Tribunale di Torino, scaturisce dalle ulteriori risultanze emerse all’esito delle investigazioni svolte dal 1° Nucleo Operativo Metropolitano che avevano portato, lo scorso mese di novembre, ad eseguire quindici ordinanze di misura cautelare nei confronti di pubblici dipendenti, commissari di gara ed agenti e rappresentanti di alcune imprese accusati, a vario titolo, di corruzione, turbativa d’asta e frode nelle pubbliche forniture.

In particolare, le indagini, coordinate dal Procuratore Aggiunto, Enrica Gabetta, e dirette dal Pubblico Ministero Giovanni Caspani della locale Procura della Repubblica, durate quasi un anno, hanno preso il via dall’accertamento di un ammanco, presso l’Azienda ospedaliero-universitaria “Città della Salute e della Scienza di Torino”, per un valore di circa trecento mila euro, di un costoso prodotto farmaceutico, denominato “Bon Alive” (sostituto osseo) causato dalla condotta truffaldina di un’incaricata di un’impresa torinese che si avvaleva della “collaborazione” di un pubblico dipendente infedele il quale falsificava documentazione amministrativa in cambio di generose tangenti. In particolare, il collaboratore amministrativo modificava le “richieste d’ordine” al Provveditorato/Economato del Centro Traumatologico Ortopedico (Articolazione deputata ai pagamenti), apponendo firme false di altri infermieri, per il reintegro delle giacenze del prodotto medicale che, pur risultando essere stato pagato dal C.T.O., non veniva utilizzato nelle sale operatorie né, tantomeno, risultava stoccato nel relativo magazzino. L’analisi dei documenti acquisiti e le evidenze emerse a seguito di indagini tecniche hanno consentito di acclarare che il pubblico dipendente, dopo aver ricevuto il prodotto ordinato, successivamente provvedeva a riconsegnarlo alla rappresentante dell’azienda che lo aveva fornito.

A seguito degli interrogatori di due indagati, che hanno ammesso le loro responsabilità, sono emersi ulteriori gravi indizi di colpevolezza nei confronti del rappresentante legale della società torinese aggiudicatrice della fornitura del citato prodotto (già indagato nell’ambito dell’inchiesta per i reati di corruzione e frode nell’esecuzione dei contratti di pubbliche forniture).

Lo stesso, in particolare, avrebbe assunto l’iniziativa di corrompere il pubblico dipendente attraverso la consegna, in varie occasioni, di somme di denaro, ricoprendo così un ruolo centrale e di primo piano nella commissione dei reati contestati.

Le Fiamme Gialle del capoluogo piemontese hanno, pertanto, notificato all’indagato l’ordinanza applicativa della misura cautelare personale dell’obbligo di presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria emessa dal Giudice per le indagini preliminari, il quale ha ritenuto fondato il pericolo di recidiva delle condotte illecite evidenziato dal pubblico ministero a carico dell’indagato.

 

Il commercio in Piemonte perde 1,2 miliardi nel primo trimestre 2021

Il 2021 per i consumi in Piemonte non parte bene

A causa del prolungamento delle restrizioni anti Covid si prevede nel primo trimestre un calo dei consumi di 1,2 miliardi di euro rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. È la stima di Confesercenti Piemonte.

Nel 2020 la spesa dei piemontesi si era già ridotta di 8,4 miliardi. I negozi, mercati, bar, ristoranti e attività di somministrazione  turismo  sono state le attività più in sofferenza, con una diminuzione media del valore aggiunto del 16,5%, rispetto al -9,5% registrato dagli altri settori dell’economia regionale. La quota di Pil generata da questi comparti scende dal 6,4 al 4,3% del Pil per alberghi e pubblici esercizi; dal 4,1 al 3,3% per ricreazione e cultura; dal 3,8 al 2,9% per l’abbigliamento.

Il bollettino Covid di domenica 17 gennaio

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 495 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 46 dopo test antigenico), pari al 5,7 % degli 8.643 tamponi eseguiti, di cui 3.771 antigenici. Dei 495 nuovi casi gli asintomatici sono 201 (40,6%).

I casi sono così ripartiti:94 screening, 281 contatti di caso, 120 con indagine in corso; per ambito: 15 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 46 scolastico, 434 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 216.788, così suddivisi su base provinciale: 19.311 Alessandria, 11.236 Asti, 7520 Biella, 30.050 Cuneo, 16.941 Novara, 112.961 Torino, 8206 Vercelli, 7676 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1114 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1773 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 164 (+ 2 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 2460 (4 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 12.359

I tamponi diagnostici finora processati sono 2.244153 (+ 8643 rispetto a ieri), di cui 976.308 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 8400

Sono 19 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 2 verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 8400 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia:1275 Alessandria, 542 Asti, 349 Biella, 958 Cuneo, 698 Novara, 3843 Torino, 390 Vercelli, 266 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 79 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

193.405 PAZIENTI GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 193.405 (+ 590 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 16.761 Alessandria, 9708 Asti,6668 Biella, 26.882 Cuneo, 15.078 Novara, 101.788 Torino, 7263 Vercelli, 6672 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1007 extraregione e 1578 in fase di definizione

Torino: aggredisce la ex moglie e altre due donne che tentano di fermarlo

Cinquantenne arrestato dalla Polizia di Stato per maltrattamenti e lesioni

Ha colpito violentemente all’occhio la ex moglie, sotto gli occhi dell’anziana suocera, ultranovantenne, ed alla presenza della figlia minore. Accorse sulle scale del palazzo, a seguito del trambusto, due vicine di casa, l’uomo ha spintonato anche loro per darsi alla fuga prima dell’arrivo degli agenti della Squadra Volante.

Ma i poliziotti hanno subito effettuato una serie di ricerche mirate, rintracciandolo a casa di parenti. Il cinquantenne, al termine di un lungo matrimonio costellato da comportamenti borderline, quali il vizio del gioco d’azzardo e il conseguente sperpero di denaro, litigi animati con la moglie divenuti sempre più violenti e sistematici,   e culminato nel mese di Dicembre 2020 nel rifugiarsi di lei dagli anziani genitori per sottrarsi alla furia del marito, nelle ultime settimane si è reso protagonista di una serie di episodi sempre più vessatori, quali minacciarla di farle sparire gli abiti che lei aveva lasciato nell’appartamento in comune,  oppure fare di tutto per impedirle di lavorare serenamente, rea ai suoi occhi di essere una “sfasciafamiglie”. Proprio lui, che la aveva sempre trascurata durante i 20 anni di matrimonio, era ora diventato soffocante e geloso, temendo che la donna potesse rifarsi una vita. Negli scorsi giorni, con la scusa di voler vedere la figlia, l’uomo si è avvicinato pericolosamente alla ex moglie e, dopo un litigio nato per futili motivi, le ha preso il cellulare dalle mani per controllare i messaggi e alla sua resistenza le ha sferrato un pugno all’occhio che l’ha fatta cadere per terra cagionandole una ferita con prognosi compresa fra i 15 e i 20 giorni. L’uomo è stato arrestato per maltrattamenti in famiglia  e lesioni.

Riprendono le lezioni in presenza al 50% nelle scuole superiori

Parte il piano per il trasporto scolastico potenziato. Un opuscolo raccoglie le iniziative messe in campo in Piemonte.

 

Lunedì in Piemonte la campanella suonerà anche per gli studenti delle superiori che tornano a scuola in presenza al 50% come previsto dal Comitato Tecnico Scientifico nazionale e dal Governo. Tutti gli aspetti di sicurezza sono stati presi in considerazione, a partire dai trasporti, potenziati in ogni provincia del Piemonte. Le iniziative messe in campo per il ritorno a scuola sono raccolte nell’opuscolo realizzato dalla Prefettura di Torino come coordinamento dei Tavoli prefettizi del Piemonte, in collaborazione con la Regione, l’Ufficio scolastico regionale e l’Agenzia della mobilità piemontese. L’opuscolo in allegato è scaricabile anche dal sito della Regione Piemonte.

 

«È il risultato di un lavoro di squadra svolto per far tornare a scuola in sicurezza i ragazzi, nell’interesse degli studenti, delle famiglie e della scuola», sottolinea il prefetto di Torino Claudio Palomba che in collaborazione con i Prefetti di tutto il territorio piemontese ha coordinato i tavoli di confronto e concertazione realizzati a livello locale per trovare la sintesi tra le esigenze della scuola e le possibilità dei servizi di trasporto.

 

«C’è molta attesa per questo rientro in classe – sottolinea l’assessore ai Trasporti della Regione Piemonte Marco Gabusi -, al quale ogni attore istituzionale ha contribuito per la propria parte. La Regione, insieme ad Agenzia per la Mobilità e con la massima disponibilità delle aziende di trasporto, ha fatto uno sforzo inedito in termini di potenziamento del trasporto pubblico tendendo lo sguardo fisso sull’obiettivo della massima sicurezza per i ragazzi. È stato fatto un lavoro di raccordo tra la scuola e il sistema dei trasporti mai realizzato prima, che tornerà utile anche in futuro in termini di un servizio più aderente alla reale richiesta. Anche in questi ultimi giorni abbiamo ulteriormente affinato, aumentandolo, il numero delle corse aggiuntive».  In tutto il Piemonte sono infatti previste 4.500 corse in più alla settimana per il servizio autobus urbano ed extra urbano (di cui 1.690 per i servizi urbani ed extraurbani a Torino e 875 per la Città metropolitana di Torino, 100 per il Biellese, 256 per il Vercellese, 611 per il Cuneese, 137 per il VCO, 416 per il Novarese, 174 per l’Alessandrino e 243 per l’Astigiano), e 55 corse bus aggiuntive al servizio ferroviario, con un costo settimanale globale di circa 800 mila euro.

 

«Si è fatto di tutto – ricorda l’assessore all’Istruzione della Regione Piemonte Elena Chiorino – con l’obiettivo di riportare i ragazzi in presenza perché siamo consapevoli dell’importanza del diritto allo studio e della scuola in presenza: tutte le azioni fatte vanno in questa direzione con, ovviamente, la massima tutela per la salute, tentando di garantire nel miglior modo possibile il diritto allo studio in classe dei ragazzi. Sono inoltre consapevole di quanto hanno dovuto stringere i denti i ragazzi in questi lunghi mesi: molti di loro sono in didattica a distanza da febbraio dell’anno scorso. Li ringrazio per il grandissimo senso di responsabilità e per il sacrificio che hanno portato avanti anche loro nel tentare di risolvere e arginare il contagio». In corrispondenza dell’avvio delle lezioni in presenza la Regione Piemonte realizzerà un monitoraggio quotidiano per individuare in modo immediato eventuali situazioni di criticità che dovessero presentarsi e di conseguenza intervenire. Prosegue intanto lo screening a tutto il personale scolastico previsto dal progetto Scuola sicura, che, su base volontaria, permette agli insegnanti e al personale non docente di sottoporsi a un tampone di prevenzione ogni 15 giorni prenotandolo attraverso il proprio medico di famiglia.

 

«Siamo soddisfatti – dichiara il direttore dell’Ufficio scolastico regionale Fabrizio Manca -, una scelta coraggiosa nonostante la curva dei contagi anche in Piemonte registri una risalita. Noi eravamo pronti a ripartire forti del grande lavoro di squadra fatto con la regia dei Prefetti e delle iniziative adottate dalla Regione con il Piano scuole sicure. Lunedì avremo più mezzi di trasporto, più controlli alle fermate e nei pressi delle scuole, più screening e tracciamenti. Ringrazio per il rafforzamento dei controlli le forze dell’ordine e i volontari della Protezione civile e di altre associazioni che hanno garantito la loro collaborazione. Lunedì gli studenti saranno più sicuri anche perché con la Regione monitoreremo giorno per giorno l’andamento dei contagi, ma tutto funzionerà al meglio se si rispetteranno le regole. Faccio allora un appello alla loro responsabilità individuale, usate sempre le mascherine, evitate gli assembramenti anche in luogo aperto, il pericolo maggiore è fuori dalla scuola».

Superata quota 100 mila vaccinati in Piemonte

6.285 I VACCINATI CONTRO IL COVID COMUNICATI OGGI IN PIEMONTE. IL TOTALE DIVENTA 102.244 ( 82,6% DELLE DOSI DISPONIBILI). CONSEGNA VACCINI, LA REGIONE CONFERMA IL CRONOPROGRAMMA:

SCORTE SUFFICIENTI PER IL RICHIAMO E PER LA SOMMINISTRAZIONE DELLA PRIMA DOSE

Sono 6.285 le persone che hanno ricevuto la prima dose di vaccino contro il Covid comunicate oggi all’Unità di Crisi della Regione Piemonte (dato delle ore 17:31). Dall’inizio della campagna si è quindi proceduto all’inoculazione di 102.244 dosi, corrispondenti all’82,6 % delle 123.760 finora consegnate al Piemonte.

La Fase 1, come noto, coinvolge il personale del servizio sanitario regionale, accanto ad ospiti e operatori delle Rsa.

Per quanto riguarda la consegna dei vaccini e la riduzione delle dosi che saranno consegnate all’Italia a partire dalla prossima settimana, come comunicato ieri dal Commissario straordinario Domenico Arcuri, la Regione Piemonte segue la situazione con la massima attenzione.

“L’azienda produttrice ha ridotto la consegna sul territorio nazionale di circa il 30%, spalmando la riduzione non in modo omogeneo in tutte le Regioni. Noi abbiamo le scorte per il richiamo del vaccino e per fare fronte alla somministrazione della prima dose- dichiara Antonio Rinaudo, Commissario area giuridico-amministrativa dell’Unità di Crisi-. Al momento quindi non vi sono particolari ragioni di preoccupazione e la campagna vaccinale prosegue con il crono-programma che ci siamo dati, fermo restando che monitoriamo l’evolversi della situazione in tempo reale. Le dosi che arriveranno prossima settimana garantiscono il mantenimento delle vaccinazioni programmate. Anche perché avevamo predisposto delle scorte per far fronte sia ai richiami che al completamento della prima somministrazione.”

“Nelle prossime ore abbiamo in programma un incontro con i direttori generali delle aziende sanitarie per fare il punto sul programma di vaccinazione – spiega Pietro Presti, consulente strategico Covid della Regione -. C’è un piano quotidiano dettagliato per le somministrazioni che è necessario tenere costantemente aggiornato alla luce di eventuali possibili oscillazioni nelle consegne delle prossime dosi. Siamo pronti a rimodularlo in base alle specifiche esigenze, ma il nostro obiettivo è di concludere la fase uno entro il 21 febbraio e per raggiungerlo è fondamentale che le forniture siano regolari e soprattutto programmate. Per questo ringrazio il dottor Rinaudo, in costante contatto con Roma e con la struttura del Commissario Arcuri per monitorare e garantire le consegne necessarie alla nostra regione”.

Coronavirus, il bollettino di sabato 16 gennaio

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 1056 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 104 dopo test antigenico), pari al 4,3% dei 24.375 tamponi eseguiti, di cui 15.040 antigenici. Dei 1056 nuovi casi gli asintomatici sono 423 (40%).

I casi sono così ripartiti: 243 screening, 533 contatti di caso, 280 con indagine in corso; per ambito: 43 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 90 scolastico, 923 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 216.293, così suddivisi su base provinciale: 19.258 Alessandria, 11.205 Asti, 7497 Biella, 29.975 Cuneo, 16.893 Novara, 112.742 Torino, 8200 Vercelli, 7646 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1112 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1765 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 16(rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 2464 (-5rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 12.471.

I tamponi diagnostici finora processati sono 2.235.510 (+24.375 rispetto a ieri), di cui 974.607 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 8381

Sono 62 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 2 verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 8381 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia:1274 Alessandria, 540 Asti, 349 Biella, 957 Cuneo, 696 Novara, 3830 Torino, 390 Vercelli, 266 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 79 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

192.815 PAZIENTI GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 192.815 (+686 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 16.726 Alessandria, 9635 Asti,6623Biella, 26.818 Cuneo, 15.031 Novara, 101.552 Torino, 7243 Vercelli, 6607 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1007 extraregione e 1573 in fase di definizione.

Da domenica il Piemonte si colora di arancione

Da domenica 17 gennaio Piemonte passa in zona arancione.

Così prevede  la nuova ordinanza che il ministro della Salute Roberto Speranza ha alla firma e che andrà in vigore appunto da domenica

Sono nove le Regioni che finiscono  in area arancione: Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Piemonte, Puglia, Umbria e Valle D’Aosta. Erano e rimangono in area arancione Calabria, Emilia-Romagna e Veneto.

«I dati della nostra regione – spiega il presidente Alberto Cirio – ci collocano in zona arancione come conseguenza delle nuove misure più restrittive adottate a livello nazionale per l’incremento della circolazione del virus che si sta registrando in tutta Italia ed Europa. Tuttavia è importante segnalare che la pressione ospedaliera, pur restando significativa, continua progressivamente ad alleggerirsi grazie agli sforzi virtuosi che il Piemonte ha saputo fare nelle scorse settimane. So che questo è un nuovo sacrificio per tutti ed è la ragione per cui ho chiesto al Governo che i ristori previsti per le categorie chiuse siano certi e immediati. Mi riferisco in particolare al mondo dello sci, ristoranti e bar. Su questi ultimi mi auguro che da Roma rivedano la scelta di bloccare l’asporto a partire dalle 18, perché come ho segnalato in Conferenza delle Regioni è una decisione solo punitiva che risulta poco comprensibile. Per quanto riguarda la scuola, come previsto dal Comitato tecnico scientifico nazionale e dal Governo, da lunedì anche le scuole superiori potranno ripartire in presenza seppur al 50%. Questo anche grazie al Piano Scuola sicura che la Regione ha messo in campo e ad un enorme lavoro fatto con i prefetti, i territori e il mondo scolastico e dei trasporti per garantire la ripresa in sicurezza. Ma non abbasseremo la guardia e monitoreremo la situazione a scuola ogni giorno, per intercettare subito eventuali criticità ed intervenire in modo immediato con misure più restrittive se la situazione epidemiologica dovesse renderlo necessario».

Queste le principali misure in vigore in Piemonte in Zona Arancione

SCUOLA

Didattica in presenza per scuole dell’infanzia, scuole elementari e scuole medie.

Didattica in presenza per le scuole superiori al 50%.

SPOSTAMENTI

Sì agli spostamenti all’interno del proprio Comune senza autocertificazione, che si raccomanda però di evitare se non necessari.

Vietato spostarsi sia dal proprio Comune che in entrata e in uscita da una Regione all’altra, salvo che per lavoro, studio, salute o necessità.

Consentiti gli spostamenti dai Comuni con meno di 5000 abitanti per una distanza non superiore ai 30 km, ma non verso i capoluoghi di provincia.

Consentita la visita a parenti e amici, solo all’interno del proprio Comune e nel limite di due persone, oltre ai minori di 14 anni sui quali tali persone esercitino la potestà genitoriale e alle persone disabili o non autosufficienti conviventi.

Vietato circolare dalle ore 22 alle 5 del mattino salvo comprovati motivi di lavoro, necessità e salute.

ATTIVITÀ MOTORIA

Consentita l’attività motoria nei pressi della propria abitazione e l’attività sportiva all’aperto, ma solo in forma individuale.

Aperti i centri sportivi, mentre sono chiusi impianti sciistici, piscine e palestre.

ATTIVITÀ COMMERCIALI

Chiusura di bar e ristoranti, 7 giorni su 7. L’asporto è consentito fino alle ore 18 per i bar, fino alle ore 22 per i ristoranti, mentre è sempre permessa la consegna a domicilio.

Apertura dei negozi al dettaglio e chiusura nel weekend dei centri commerciali (ad eccezione delle farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, generi alimentari, fiorai, tabaccherie, edicole e librerie presenti al loro interno).

Apertura dei parrucchieri e dei centri estetici.

Apertura dei mercati anche extra-alimentari.

Sospensione delle attività di sale giochi, sale scommesse, bingo e slot machine anche nei bar e tabaccherie.

CULTURA

Chiusura di musei e mostre, teatri e cinema.