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Covid: contagi sempre sotto quota mille. Oltre 1800 guariti, nuove vittime

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17:30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 906 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19, pari all’8,6 % dei 10.579 tamponi eseguiti.

Dei 906 nuovi casi, gli asintomatici sono 391,pari al 43,1 %.

I casi sono così ripartiti: 282 screening, 413 contatti di caso, 211 con indagine in corso; per ambito: 198 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 33 scolastico, 675 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 180.557,così suddivisi su base provinciale: 15.832 Alessandria, 8.582 Asti, 6.233 Biella, 24.947 Cuneo, 14.024 Novara, 95.596 Torino, 6817 Vercelli, 5997 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 973 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1556 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 318 (-12 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 4102 (- 22 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 59.063

I tamponi diagnostici finora processati sono 1.697.990 (+ 10.579 rispetto a ieri), di cui 832.144 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 6813

Sono 67 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 10 verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 6813 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1016 Alessandria, 405 Asti, 300 Biella, 741 Cuneo, 590 Novara, 3.153 Torino, 326 Vercelli, 216 Verbano-Cusio-Ossola, oltre 66 a residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

110.261 PAZIENTI GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 110.261 (+ 1869 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 8.550 Alessandria, 5953 Asti, 3485 Biella, 13.581 Cuneo, 7733 Novara, 62.064 Torino, 4262 Vercelli, 3526 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 543 extraregione e 564 in fase di definizione.

Apre Green Pea, la nuova sfida di Farinetti

Questa mattina, mercoledì 9 dicembre,  il taglio del nastro con successiva apertura al pubblico di Green Pea, il primo Green Retail Park al mondo dedicato al tema del Rispetto e della Sostenibilità, la nuova sfida di Oscar Farinetti, patron di Eataly 

Oltre a Farinetti, saranno presenti il Presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, la Sindaca di Torino, Chiara Appendino, e l’Assessore al Commercio del Comune di Torino, Alberto Sacco.

“Green Pea – spiega Farinetti- è un luogo di bellezza e di Rispetto per dare vita a un nuovo modo di consumare: con ogni tuo acquisto puoi diventare parte del cambiamento”.

From duty to beauty: 15.000 m² dedicati a cambiare il rapporto con l’energia, il movimento, la casa, l’abbigliamento e il tempo libero.

In vendita prodotti a basso impatto sull’ambiente – di alta qualità, Made in Italy e dal mondo – esperienze, eventi e tutti i servizi necessari per vivere Green. In pratica, il cliente ha a disposizione 66 negozi, un museo, 3 luoghi di ristorazione, una piscina, una spa e un club dedicato all’ozio creativo. In totale, 72 luoghi in cui il Rispetto da dovere diventa piacere.

Green Pea propone prodotti di alta qualità, progettati per un utilizzo responsabile e realizzati in armonia con la Natura.

Prodotti fatti per essere durevoli, nel pieno Rispetto ambientale e sociale.

Prodotti studiati per durare a lungo e che, giunti a fine vita, si possano riutilizzare o riciclare. Le aziende che li realizzano sono nella maggior parte dei casi italiane e hanno già un profilo spiccatamente Green, altre, invece, hanno cominciato il percorso con ottimi risultati.

“Per fare la nostra parte, – aggiunge Farinetti – abbiamo creato un luogo in cui rendere possibile atti di acquisto e di consumo ecosostenibili e rispettosi. Un luogo che esiste solo on land, perché soltanto quando tutti i nostri sensi sono coinvolti, cambiare comportamenti diventa semplice e bello. From duty to beauty: da Green Pea il Rispetto della Natura diventa un piacere, per tutti.

Perché il Rispetto è il valore su cui si gioca il futuro dell’umanità.
Rispetto verso la Terra e la Natura, Rispetto verso la gente tutta, anche per le prossime generazioni. E Green Pea è la casa di questa idea di Rispetto”.

Ma, perché un pisello?

perché nasce dalla Terra
è un prodotto che ha bisogno di acqua, come la vita sulla Terra
è sferico, come la Terra
è inclinato di 23°27’, come l’asse terrestre
è verde, come dovrebbe essere la Terra.

La Regione vuole puntare sui medici di famiglia. Ecco cosa cambierà

Garantire l’effettiva realizzazione della continuità delle cure, la presa in carico della cronicità ed una migliore accessibilità alle prestazioni, anche nei territori montani o con caratteristiche di zona disagiata.

Sono gli obiettivi della nuova proposta di legge regionale sulla riorganizzazione della Medicina territoriale in Piemonte presentata dal presidente della Regione, Alberto Cirio, dall’assessore regionale alla Sanità, Luigi Genesio Icardi e dal coordinatore del Gruppo di lavoro sulla Medicina territoriale, Ferruccio Fazio.

Un progetto sul quale la Regione, a partire dal 2021, mette a bilancio 10 milioni di euro all’anno, oltre ai 17,3 milioni di euro già destinati dalla stessa Regione alle attrezzature sanitarie di diagnostica di primo livello a favore dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta e all’investimento regionale di 7 milioni di euro stanziati il 20 novembre scorso per la telemedicina.

La legge riconosce all’Assistenza Primaria il ruolo cardine dell’assistenza territoriale, potenziando le attuali forme associative di “medicina di gruppo” e “medicina di “rete” della Medicina Generale.

I medici che sceglieranno di lavorare in una di queste due modalità associative potranno essere supportati da personale di studio. In particolare, il 60 per cento dei medici potrà disporre di personale di segreteria (oggi sono il 43%) e il 40 per cento di personale infermieristico (oggi sono il 19%).

La modalità di lavoro in gruppo consente le maggiori sinergie ed economicità di scala (per esempio permette di sommare i singoli rimborsi per personale di studio e infermiere e di suddividere le varie spese) e nel contempo la maggior soddisfazione per i cittadini, che trovano così un’offerta di prestazioni allargata, comprese le proposte di medicina proattiva, e un medico disponibile per più ore mattino e pomeriggio.

Nei territori molto ampi, con popolazione scarsa e ambulatori medici più dispersi, invece, la scelta migliore potrà essere la medicina in rete, che non prevede l’obbligo di una sede unica, consentendo ai medici in rete di mantenere i loro ambulatori, per non compromettere la capillarità dell’assistenza e favorire l’accessibilità agli assistiti. Può essere prevista una sede di riferimento (preferibilmente messa a disposizione dall’Azienda sanitaria locale) nella quale svolgere interventi programmati (per esempio, medicina di iniziativa per i medici, oppure vaccinazioni per i pediatri) o all’interno della quale prevedere una presenza a rotazione, se necessario al raggiungimento della copertura oraria eventualmente prevista.

A supporto delle forme organizzative complesse della medicina generale, viene istituita la figura dell’infermiere di comunità per un favorevole sviluppo dell’assistenza proattiva mediante la costituzione di team di presa in carico.

«La sanità piemontese si regge su due gambe – sottolinea il presidente Cirio -. La nostra rete ospedaliera, un sistema eccellente da valorizzare e potenziare a partire dal personale sanitario, perché uno degli errori fatti negli anni, che non si deve ripetere, è stato di investire poco sulle persone. E, poi, la medicina di territorio, cioè la grande criticità di cui la pandemia ci ha mostrato la debolezza, fatta però di medici e pediatri di valore che vanno sostenuti e potenziati. Se in Piemonte ospedalizziamo il doppio rispetto alle altre regioni è perché manca il filtro territoriale che permette le cure a casa. Per questo, oggi che la morsa della seconda fase dell’emergenza ci permette di allentare leggermente la presa, dobbiamo alzare la testa e proseguire nella riforma di questo sistema, per ricostruire ciò che in decenni è stato smantellato. Dalla crisi che stiamo vivendo nasce la possibilità concreta di cambiare il volto della sanità piemontese, restituendo ad ogni cittadino il diritto alle migliori cure in ogni momento della sua vita».

«E’ il primo rivoluzionario passo di un ampio progetto di ricostruzione della medicina territoriale regionale – osserva l’assessore Icardi -, che riporta la Medicina Generale al centro della programmazione sanitaria sul territorio. La “medicina di gruppo”, caratterizzata da una sede unica, garantisce un maggior livello e una maggiore appropriatezza delle prestazioni erogate rispetto all’attività non in associazione, in particolare per il trattamento della cronicità e dei casi acuti di primo livello, nonché la continuità dell’assistenza e delle cure anche attraverso modalità di integrazione professionale tra medici. Con l’estensione dei modelli di lavoro multidisciplinare e multiprofessionale in rete, vogliamo garantire l’uniformità assistenziale a tutti gli assistiti del Piemonte, superando differenze territoriali ed organizzative. La nuova legge rilancia e potenzia i provvedimenti già attivati in questi mesi con le medesime finalità, dalla telemedicina alla Farmacia dei servizi, dall’accordo quadro sulle cure domiciliari, al nuovo portale salutepiemonte.it sui servizi sanitari digitali della Regione Piemonte».

«Il Piemonte – sottolinea il professor Fazio – paga una assistenza territoriale debole che non permette al malato di essere preso in carico con cure domiciliari e causa numerosi ricoveri impropri in ospedale. La riforma della medicina di territorio ha l’obiettivo di ricostruire in Piemonte ciò che è stato smantellato con decenni di tagli lineari che hanno depauperato la sanità locale. Tre le gambe su cui si focalizzerà la nuova legge: il potenziamento delle fondamenta di questa grande casa chiamata a prendersi cura di tutti i cittadini piemontesi, la messa a sistema del lavoro di network di medici e pediatri e, infine, un monitoraggio attento dell’efficacia delle azioni messe in campo, con indicatori in grado ad esempio di quantificare la reale capacità degli interventi di ridurre il tasso di ospedalizzazione. La regia sarà affidata a un nuovo Dipartimento delle cure primarie che avrà il compito strategico di coordinare il sistema e monitorarne l’efficienza. Sono certo che questo modello di lavoro riuscirà anche ad attrarre molti giovani medici e valorizzerà l’impegno di chi fino ad oggi ha faticato, perché non era messo nelle condizioni di lavorare bene».

Bollettino Covid: contagi ancora sotto quota mille, più del doppio i guariti

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 952 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19, pari al 8,3% dei 11.514 tamponi eseguiti.

Dei 952 nuovi casi, gli asintomatici sono 416,pari al 43,7%.

I casi sono così ripartiti: 272 screening, 450 contatti di caso, 230 con indagine in corso; per ambito: 155 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 48 scolastico, 749 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 179.651, così suddivisi su base provinciale: 15.725 Alessandria, 8523 Asti, 6210 Biella, 24.808 Cuneo, 13.928 Novara, 95.168 Torino, 6779 Vercelli, 5947 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 966 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1597 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 330 (-15rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 4.124 (- 119rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 60.059

I tamponi diagnostici finora processati sono 1.687.411 (+11.514 rispetto a ieri), di cui 828.897risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 6.746

Sono 59i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 13 verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora 6.746 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1000 Alessandria, 402 Asti, 296 Biella, 732 Cuneo, 588 Novara, 3.125 Torino, 322 Vercelli, 215 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 66 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

108.392 PAZIENTI GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 108.392 (+2.129 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 8383 Alessandria, 5846 Asti, 3381 Biella, 13.289 Cuneo, 7513 Novara, 61.256 Torino, 4175 Vercelli, 3451Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 540 extraregione e 558 in fase di definizione.

Covid, hanno risposto in 2776 al bando infermieri

L’ASSESSORE REGIONALE ALLA SANITA’, LUIGI ICARDI: «DIAMO MAGGIORE STABILITA’ AI CONTRATTI PER L’EMERGENZA»

 

Sono 2.776 le domande pervenute alla scadenza del 5 dicembre per il bando della Regione Piemonte indetto per reclutare personale infermieristico da impiegare nelle Aziende sanitarie.

 

La durata del contratto a tempo determinato è di 3 anni. Alla selezione erano ammessi i soggetti in possesso della laurea di 1° livello in infermieristica ovvero del diploma universitario di infermiere e dell’iscrizione all’albo professionale.

 

Capofila del bando l’Asl Città di Torino che in settimana completerà le procedure con la riunione della Commissione esaminatrice che stilerà la graduatoria degli ammessi: successivamente le Asl interessate procederanno all’assunzione del personale sulla base delle loro esigenze.

«La scelta del bando triennale è risultata vincente – commenta l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi –ed ora sarà possibile offrire una prospettiva di maggiore stabilità lavorativa nell’interesse sia di chi viene assunto, sia delle Aziende sanitarie che assumono. L’esigenza di infermieri è certamente una delle priorità assolute, sia nell’immediato che nel medio e lungo termine».

 

In totale, al 3 dicembre, data dell’ultima rilevazione, sono 4.445 le assunzioni di personale dall’inizio dell’emergenza Covid: 963 medici, 1.353 infermieri, 2.129 altri profili.

 

Da marzo ad oggi la Regione ha attivato circa 30 bandi: nel periodo primavera/estate, inoltre, l’Unità di crisi regionale ha indicato alle Asr la possibilità di attingere anche alle graduatorie di bandi pregressi a tempo indeterminato, fino a esaurimento.

 

In generale, dall’inizio della pandemia, ai bandi specifici lanciati dall’Unità di crisi si aggiungono anche i bandi attivati delle singole Aziende sanitarie.

Coronavirus: i contagi scesi sotto quota mille, in calo le terapie intensive. Nuovi morti in Piemonte

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 911 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19, pari all’8,5% dei 10.752 tamponi eseguiti.

Dei 911 nuovi casi, gli asintomatici sono 401,pari al 44%.

I casi sono così ripartiti: 316 screening, 409 contatti di caso, 186 con indagine in corso; per ambito: 141 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 52 scolastico, 718 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 178.699, così suddivisi su base provinciale: 15.616 Alessandria, 8446 Asti, 6167 Biella, 24.632 Cuneo, 13.803 Novara, 94.822 Torino, 6760 Vercelli, 5902 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 962 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1589 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 345 (-14 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 4.243 (+4 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 61.161.

I tamponi diagnostici finora processati sono 1.675.897 (+10.752 rispetto a ieri), di cui 825.507 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 6.687

Sono 64 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 7 verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora 6.687 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 990 Alessandria, 398 Asti, 295 Biella, 718 Cuneo, 579 Novara, 3.106 Torino, 322 Vercelli, 213 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 66 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

106.263 PAZIENTI GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 106.263 (+1.136 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 8249 Alessandria, 5685 Asti, 3306 Biella, 12.887 Cuneo, 7332 Novara, 60.259 Torino, 4114 Vercelli, 3352 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 532 extraregione e 547 in fase di definizione.

Imprenditore torinese suicida nel Tevere. In ospedale l’amico che ha tentato di salvarlo

Un imprenditore torinese del mondo della comunicazione, Paolo Piccardo, si è lanciato nel Tevere dalla  riva del fiume. Il gesto estremo è stato compiuto  ieri  a Roma e l’uomo, 53 anni, è morto annegato  nonostante i tentativi di un amico di salvarlo

La decisione di togliersi la vita sarebbe dovuta a problemi economici.

La ricostruzione dei  carabinieri della compagnia di Trastevere dice che si sarebbe gettato all’altezza del Ponte Garibaldi, dopo aver pranzato con l’amico e le due rispettive fidanzate.

L’amico è entrato in acqua  ed è riuscito a portarlo  a riva.

E’ poi intervenuto il 118  ma per Piccardo non c’è stato nulla da fare. L’amico è ora ricoverato all’ospedale Fatebenefratelli dell’isola Tiberina per un principio di assideramento.

 

 

 

 

Covid, i guariti superano i contagi. Nuovi morti ma continua il calo dei ricoveri

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17.30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 1.269 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19, pari al 13,5% dei 9.386 tamponi eseguiti.

Dei 1.269 nuovi casi, gli asintomatici sono 508, pari al 40%.

I casi sono così ripartiti: 295 screening, 625 contatti di caso, 349 con indagine in corso; per ambito: 205 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 55 scolastico, 1.009 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 177.788, così suddivisi su base provinciale: 15.487 Alessandria, 8372 Asti, 6152 Biella, 24.553 Cuneo, 13.722 Novara, 94.349 Torino, 6708 Vercelli, 5888 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 962 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1595 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 359 (-7 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 4.239 (37 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 61.440

I tamponi diagnostici finora processati sono 1.665.145 (+ 9.386 rispetto a ieri), di cui 822.823risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 6.623

Sono 55i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 4 verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora 6.623 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 985 Alessandria, 398 Asti, 292 Biella, 710 Cuneo, 576 Novara, 3.077 Torino, 315 Vercelli, 204 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 66 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

105.127 PAZIENTI GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 105.127 (+1.939 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 8185 Alessandria, 5558 Asti, 3295 Biella, 12.721 Cuneo, 7299 Novara, 59.575 Torino, 4075 Vercelli, 3342 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 531 extraregione e 546 in fase di definizione.

Anita e gli studenti no Dad chiedono a “babbo Cirio” di riaprire le scuole

 “Noi accetteremo la chiusura delle scuole soltanto  quando tutto verrà chiuso. Se un solo centro commerciale resta aperto anche la scuola deve aprire”

E’ la linea dei genitori che hanno dato vita alla mobilitazione questa mattina in piazza Castello a nome del movimento “Priorità dalla scuola”.
presente anche la studentessa dodicenne Anita, portavoce degli alunni no Dad. Questi temono che il governatore Alberto Cirio, non consentirà le lezioni in presenza neppure quando il Piemonte diventerà “zona gialla”.  Per questo hanno indirizzato un bigliettino a “Babbo Cirio”, messo in una scatola a forma di albero di Natale, per chiedere al presidente della Regione un regalo: la riapertura delle aule scolastiche.

(foto archivio)

 

Più pattuglie e vigilantes davanti ai negozi per evitare assembramenti

La folla della scorsa domenica, primo giorno di “libera uscita” in zona arancione a Torino e in Piemonte ha convinto il comitato per la sicurezza ad adottare nuove misure

Questo fine settimana segna l’aumento  delle pattuglie della polizia municipale e delle forze dell’ordine e debuttano i controlli con vigilantes davanti ai negozi in collaborazione con le associazioni dei commercianti.
Ai principali ingressi della città sono disposti controlli a campione per il rispetto delle limitazioni alla mobilità nella “zona arancione”, che non consentono di spostarsi al di fuori del proprio Comune.