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Piemonte zona gialla dal 13 dicembre. Cosa si può fare e quali divieti restano?

“Da domenica 13 il Piemonte sarà in zona gialla”. Ad annunciarlo il presidente della Regione, Alberto Cirio

Cosa posso fare nella zona gialla?
Nella zona gialla sono valide le misure stabilite dal governo per tutto il territorio nazionale, senza le ulteriori restrizioni, dunque, volute per differenziare queste regioni da quelle considerate più a rischio. Tra le norme essenziali ci sono: l’obbligo di indossare la mascherina quando si esce di casa e il divieto di uscire da casa tra le 22 e le 5 (si può uscire esclusivamente per motivi di lavoro, di salute o casi di necessità). Stabilita anche la chiusura dei centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi, ma rimangono aperti al loro interno i negozi alimentari, le farmacie, parafarmacie ed edicole. Chiuse anche mostre, musei e sale bingo. Per quanto riguarda i mezzi pubblici, confermata su tutto il territorio la capienza ridotta del 50%, mentre la scuola sarà in dad dalle superiori. Bar e ristoranti sono aperti fino alle 18. Restano consentiti gli spostamenti sia all’interno del proprio Comune sia fuori. Permesso anche raggiungere un’altra regione purché anch’essa inserita in fascia gialla. Per quanto riguarda lo sport, è consentito svolgere attività sportiva o attività motoria all’aperto, anche nelle aree attrezzate e parchi pubblici, ovviamente dove questi siano accessibili e comunque nel rispetto della distanza di sicurezza. Restano aperti nella fascia gialla anche i circoli sportivi, ma è vietato l’uso degli spogliatoi. Restano chiuse, invece, piscine e palestre.
Divieto di spostarsi dalla regione,se non per comprovati e gravi motivi di salute,lavoro e necessità nei giorni 25/26 dicembre e 1 gennaio 2021
Tutto questo fino al 15 gennaio 2021

Vincenzo Grassano 

Via libera all’idrossiclorochina, l’assessore: “Nuovo capitolo nella lotta al virus”

TERAPIE COVID, OK DAL CONSIGLIO DI STATO 

«E’ un grande giorno per il riconoscimento delle cure al covid-19. L’utilizzo dell’idrossiclorochina è stato sperimentato nella prima ondata pandemica in Piemonte con risultati molto incoraggianti, non riuscivamo a capire perché i nostri medici dovessero rinunciarvi, quando anche l’Organizzazione mondiale della Sanità aveva sciolto le riserve emerse sulla base di pubblicazioni rivelatesi del tutto inconsistenti. Finalmente torniamo a disporre di un’arma che può essere utilmente impiegata nella lotta al covid-19, soprattutto sul fronte del trattamento precoce della malattia, attraverso i protocolli di cura domiciliare, fondamentali per evitare il più possibile l’ospedalizzazione dei pazienti».

Cosi l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte e coordinatore nazionale della Commissione Salute, Luigi Genesio Icardi, commenta la sentenza con cui il Consiglio di Stato ha accolto, in sede cautelare, il ricorso di un gruppo di medici di base sospendendo la nota del 22 luglio 2020 dell’Aifa che vietava la prescrizione off label (ossia per un uso non previsto dal bugiardino) dell’idrossiclorochina per la lotta al Covid 19.

Le istanze dello stesso gruppo di medici erano state più volte portate dall’assessore Icardi all’attenzione della Commissione Salute, con l’audizione dei vertici dell’Aifa per fare chiarezza sull’utilizzo del farmaco.

Icardi aveva portato ad esempio l’esperienza del Distretto Acqui Ovada dell’Asl di Alessandria, che dal 18 marzo al 30 aprile aveva preso in carico e seguito a casa, precocemente, attraverso il protocollo “Covi a casa” della dottoressa Paola Varese che prevedeva l’utilizzo dell’idrossiclorochina, 340 pazienti, con una drastica riduzione dei ricoveri, in controtendenza con i dati della stessa provincia, tra le più colpite del Piemonte. Su 340 pazienti, infatti, si sono avuti 22 ricoveri e 9 decessi, numeri dolorosi, ma nettamente inferiori agli attesi in base ai dati epidemiologici.

I dati piemontesi sono stati peraltro confrontati con esperienze di altri medici di Lombardia, Emilia Romagna e Friuli, con una straordinaria concordanza di risultati.

“La perdurante incertezza circa l’efficacia terapeutica dell’idrossiclorochina, ammessa dalla stessa Aifa a giustificazione dell’ulteriore valutazione in studi clinici randomizzati – si legge ora nella sentenza del Consiglio di Stato – non è ragione sufficiente sul piano giuridico a giustificare l’irragionevole sospensione del suo utilizzo sul territorio nazionale da parte dei medici curanti. La scelta se utilizzare o meno il farmaco, in una situazione di dubbio e di contrasto nella comunità scientifica, sulla base di dati clinici non univoci, circa la sua efficacia nel solo stadio iniziale della malattia, deve essere dunque rimessa all’autonomia decisionale e alla responsabilità del singolo medico in scienza e coscienza”.

Nell’ultimo bollettino 1553 contagi e 2573 guariti. Altre vittime ma ricoveri in calo costante

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17.30

 

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 1.553 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19, pari all’8,4 % dei 18.504 tamponi eseguiti.

Dei 1553 nuovi casi, gli asintomatici sono 634, pari al 40,8 %.

I casi sono così ripartiti: 380 screening, 767 contatti di caso, 406 con indagine in corso; per ambito:  306 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 92 scolastico, 1.155 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 183.084, così suddivisi su base provinciale: 16.119 Alessandria, 8.729 Asti, 6.328 Biella, 25.264 Cuneo, 14.238 Novara, 96.842 Torino, 6.916 Vercelli, 6.072 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 982 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1594 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 300 (– 10 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 4.005 (- 64 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 55.686.

I tamponi diagnostici finora processati sono 1.730.912 (+18.504 rispetto a ieri), di cui 842.793 risultati negativi.

 

I DECESSI DIVENTANO 6993

Sono 96 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 8 verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 6993 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1053 Alessandria, 416 Asti, 300 Biella, 759 Cuneo, 595 Novara, 3.247 Torino, 332 Vercelli, 222 Verbano-Cusio-Ossola, oltre 69 a residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

 

116.100  PAZIENTI GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 116.100 (+2573 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 9041 Alessandria, 6268 Asti, 3662 Biella, 14.334 Cuneo, 8179 Novara, 65.257 Torino, 4460 Vercelli,  3743 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 570 extraregione e 586 in fase di definizione.

 

In allegato la tabella riassuntiva dei dati al 11 dicembre.

 

 

Ripartono i voli da e per Caselle in vista del Natale

Riprende forza la domanda di viaggi aerei da e per Torino in vista delle Festività natalizie 2020.

Dal 13 al 20 dicembre saranno operati 208 voli da e per Torino Airport: si tratta di 153 voli in più rispetto agli 8 giorni precedenti, pari a un aumento del +278%.

 

Le compagnie aeree tornano dunque ad investire sullo scalo piemontese, confermando il clima di fiducia verso una concreta ripartenza del settore.

 

Dal 13 al 20 dicembre 2020, le destinazioni che registrano l’aumento di voli maggiore rispetto agli 8 giorni precedenti sono Catania e Palermo, con un incremento di 42 e 28 voli; seguono Bari, con un aumento di 20 voli; Lamezia Terme e Napoli, collegate entrambe con 14 voli in più nella settimana dal 13 al 20 dicembre.

 

Nel confronto rispetto alla medesima settimana del 2019, l’operatività dei voli risulta aumentata per alcune destinazioni del Sud Italia, a riconferma degli investimenti fatti su Torino dalle compagnie aeree nel corso degli ultimi mesi sul mercato nazionale: è il caso di Bari (+14% e 3 voli in più), Lamezia (8 voli in più, pari al +50%) e Catania (+27%, grazie agli 11 voli in più).

 

I dati del bollettino Covid. In calo i ricoveri in ospedale

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17.00

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 974 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19, pari all’6,8 % dei 14.418tamponi eseguiti.

Dei 974nuovi casi, gli asintomatici sono 421,pari al 43,2 %.

I casi sono così ripartiti: 354 screening, 412 contatti di caso, 208 con indagine in corso; per ambito: 243 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 35 scolastico, 696 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 181.531,così suddivisi su base provinciale: 15.920 Alessandria, 8.630 Asti, 6.267 Biella, 25.086 Cuneo, 14.084 Novara, 96.083 Torino, 6.852Vercelli, 6.048Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 977 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1584 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 310(– 8rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 4.069 (-33rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 56.728.

I tamponi diagnostici finora processati sono 1.712.408(+14.418rispetto a ieri), di cui 836.730risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 6897

Sono 84i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 11verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 6897 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1034 Alessandria, 411 Asti, 300 Biella, 752 Cuneo, 593 Novara, 3.195 Torino, 326 Vercelli, 219 Verbano-Cusio-Ossola, oltre 67a residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

113.527 PAZIENTI GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 113.527 (+3266rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 8904Alessandria, 6109 Asti, 3568 Biella, 14.073 Cuneo, 8034 Novara, 63.695 Torino, 4339 Vercelli, 3669 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 560 extraregione e 576 in fase di definizione.

False fatture per 18 milioni: la Finanza sventa maxi truffa nel settore dei rottami del ferro

Operazione “Redivivus”: evasi oltre 2,5 milioni di euro attraverso l’uso di fatture per operazioni inesistenti per quasi 18 milioni di euro nel settore dei rottami ferrosi. Eseguite otto misure cautelari personali e perquisizioni nei confronti di 22 soggetti indagati, alcuni dei quali percipienti reddito di cittadinanza. Sequestrati beni per quasi 3,5 milioni di euro. 

La Guardia di Finanza di Torino, coordinata dal Procuratore Aggiunto, Marco Gianoglio e diretta dal Pubblico Ministero, Francesca Traverso, della locale Procura della Repubblica, ha svolto, per due anni, una complessa attività investigativa, anche mediante intercettazioni telefoniche e telematiche, nei confronti di un nutrito sodalizio finalizzato alla sistematica evasione delle imposte perpetrata attraverso la costituzione di società fittizie che avevano l’unico scopo di emettere fatture per operazioni inesistenti, ottenerne il pagamento e retrocedere il denaro alle imprese beneficiarie della frode dietro la corresponsione del 5% dell’imponibile indicato nella fattura, affinché queste ultime potessero ottenere indebiti risparmi d’imposta milionari.

Già nel 2015, l’associazione aveva acquisito un impianto di trattamento dei rifiuti, tali si considerano i rottami ferrosi non ancora trattati, a copertura del sistema fraudolento, costituendo, parallelamente, diverse aziende cartiere e “filtro” che si sono dedicate, stabilmente, alla fraudolenta attività di emissione di fatture per operazioni inesistenti per quasi di 18 milioni di euro. Al contempo, i membri dell’organizzazione coordinavano un drappello di individui incaricati, con costanza e senza soluzione di continuità, di recuperare il denaro corrisposto dalle società beneficiarie della frode, prelevandolo in contanti presso i vari uffici postali dove erano stati accesi specifici conti correnti, retrocedere le somme decurtate del compenso illecito (“…ti ho portato i pezzettini di metallo da esaminare…”, affermavano gli indagati intercettati), redigere documentazione fiscale ed amministrativa fittizia nonché di “arruolare” nuove “teste di legno”.

In relazione al settore dei rottami ferrosi, la disciplina nazionale ai fini dell’imposta sul valore aggiunto ha previsto, quale meccanismo di difesa alle frodi fiscali, la c.d. “inversione contabile”, per cui la fattura viene emessa dal cedente senza addebito dell’I.V.A., ex art. 74 del D.P.R. n. 633/1972, divenendo l’acquirente soggetto passivo dell’imposta. In tali casi, l’utilizzo da parte di quest’ultimo di fatture false, pertanto, non consente di esercitare il diritto alla detrazione dell’IVA.

Dal lato delle imposte dirette, invece, il cessionario che si avvale di fatture per operazioni inesistenti indica nella dichiarazione dei redditi costi di acquisto del tutto fittizi, procede alla liquidazione e determina fraudolentemente un imponibile inferiore rispetto a quello effettivamente dovuto.

Nel corso delle indagini i finanzieri del 1^ Nucleo Operativo Metropolitano del Gruppo Torino si sono trovati di fronte ad un’articolata struttura, composta da ben 17 aziende e 22 individui, che inscenava come avvenute operazioni di commercializzazione dei rifiuti mai realmente avvenute. Si pensi ad aziende prive di sostanza economica, a magazzini affittati ma sprovvisti di merce, a mezzi di trasporto che ivi permanevano per simulare operazioni di scarico/carico, alle migliaia di documenti fiscali ed amministrativi falsi emessi ed annotati nelle scritture contabili, ai pagamenti realmente eseguiti, tranne, poi, prelevare il denaro e retrocederlo, nascondendolo all’interno delle aziende in luoghi originali (ad esempio, boiler delle caldaie, vaschette dei bagni inutilizzabili), decurtato del 5% dell’imponibile quale compenso per la costruzione e la gestione del sistema fraudolento.

Tre degli indagati, peraltro, percepivano il reddito di cittadinanza.

Al termine delle investigazioni, il magistrato inquirente, tenuto conto della gravità delle condotte, ha chiesto ed ottenuto dal Giudice delle Indagini Preliminari presso il Tribunale del capoluogo piemontese l’emissione dell’ordinanza di applicazione delle misure cautelari personali nei confronti di 8 persone, di cui 5 agli arresti domiciliari e 3 con obbligo di dimora e di presentazione alla polizia giudiziaria, nonché il sequestro di beni per quasi 3,5 milioni di euro, corrispondenti al compenso fraudolento percepito ed alle imposte evase.

Le Fiamme gialle torinesi, nel corso dell’esecuzione del provvedimento, hanno perquisito abitazioni ed aziende in vari comuni della provincia di Torino e nella città di Lamezia Terme, sequestrato disponibilità finanziarie e beni per oltre 2,5 milioni di euro nei confronti delle 10 società utilizzatrici delle fatture per operazioni inesistenti, i cui rappresentanti sono stati indagati a piede libero, e per oltre 800 mila euro – provento illecito per l’emissione delle fatture false e per l’organizzazione della frode – nei riguardi delle 3 imprese emittenti i documenti fiscali mendaci, i cui 8 rappresentanti, sia “formali” sia reali, sono stati attinti anche dalle misure cautelari personali.

L’odierna operazione della Guardia di Finanza di Torino si inserisce nel quadro delle rinnovate linee strategiche dell’azione del Corpo volte a rafforzare l’azione di contrasto alle condotte illecite connotate da maggiori profili di insidiosità e gravità, mediante l’integrazione delle funzioni di polizia economico-finanziaria a competenza generale con le potestà di polizia giudiziaria cui associare, sistematicamente, il ricorso all’aggressione dei patrimoni illecitamente costituiti, di modo da incidere concretamente sulla diffusione dell’illegalità fiscale, aumentare la deterrenza nella lotta all’evasione e incrementare l’effettivo recupero del gettito, a salvaguardia dell’Erario, degli imprenditori onesti e, quindi, del regolare andamento dell’economia.

 

Torino e il Piemonte verso la zona gialla

I ricoveri in ospedale a causa del Covid sono in calo e anche il numero dei contagi negli ultimi giorni, seppur elevato, si sta lentamente assestando

Molto probabilmente, dunque, come anticipato nei giorni scorsi dal governatore Alberto Cirio, dal 13 dicembre Torino e il Piemonte passeranno da zona arancione a zona gialla.

Ciò consentirà minori restrizioni alle attività commerciali con bar e ristoranti aperti fino alle 18 e agli spostamenti (anche tra comuni diversi nella regione). Nel weekend le vie del centro di Torino, se non si sono verificati veri e propri assembramenti, sono state comunque molto affollate.

Le autorità raccomandano la massima prudenza e i controlli da parte delle forze dell’ordine     sono aumentati in particolare nelle vie dello shopping.

Toro e Juve si preparano all’11a giornata di campionato

Sabato 12 dicembre ore 18
Torino-Udinese

Domenica 13 dicembre ore 18
Genoa-Juventus

Qui Juve: squadra bianconera al top della forma psicofisica e del gioco espresso dopo l’impresa di ieri sera in Champions League contro il Barcellona. Elogi non solo ai giocatori ma anche al tecnico Pirlo che ha avuto il coraggio di cambiare il reparto più di tutti in sofferenza: il centrocampo.
Fuori, ma non bocciati, Chiesa, Bernardeschi e Kulusevsky, dentro McKennie, Arthur e Ramsey che hanno dato solidità, interdizione e grande fantasia di gioco. Con un Ronaldo strepitoso, esempio di dedizione e sacrificio, oltreché di classe immensa,nessun traguardo è vietato, a partire dalla gara pomeridiana di domenica in campionato a Genova contro il derelitto Genoa.Una gara da vincere per volare anche in campionato.

Qui Toro: doppia seduta atletica al Filadelfia per gli uomini di Giampaolo, ancora scossi per la pesante contestazione subita ieri ad opera di trecento tifosi inferociti della storica curva Maratona. I granata saranno attesi, sabato in casa, da un vero e proprio spareggio salvezza contro l’Udinese, una gara da vincere assolutamente per non sprofondare definitivamente. Ancora problemi in infermeria: il terzo portiere Ujkani ancora positivo al covid, mancheranno anche Millico, Murru, Ansaldi, Verdi e Baselli. Pienamente recuperati Gojak, Vojvoda e Lukic, quest’ultimo in forma strepitosa nel suo nuovo ruolo di trequartista.

Vincenzo Grassano

Bodycam per la polizia municipale in arrivo con il Piano Sicurezza

Arriva oggi in aula a Palazzo Lascaris  il piano triennale regionale sulla sicurezza integrata, licenziato dalla prima Commissione presieduta da Carlo Riva Vercellotti. Il provvedimento, illustrato la scorsa settimana dall’assessore competente Fabrizio Ricca, si articola su tre cardini.

Il primo prevede interventi di supporto, tra cui i 500 mila euro già stanziati per gli straordinari della polizia locale determinati dai controlli antiCovid.
Il secondo aspetto si impernia sui sistemi di sicurezza integrata, tra cui l’incremento della videosorveglianza sul territorio e la dotazione sperimentale di bodycam alla polizia locale dei capoluoghi di provincia.

Il piano propone infine interventi di inclusione sociale, come progetti contro la devianza e il disagio giovanile, per il miglioramento delle zone degradate, e il controllo di vicinato. Quest’ultimo prevede la partecipazione attiva dei cittadini nella prevenzione della criminalità in collaborazione con le forze dell’ordine, attraverso la formazione di coordinatori delle associazioni di cittadini. Su questo punto l’assessore Ricca ha presentato un emendamento, su richiesta del Cal, che collega il controllo di vicinato alla normativa nazionale che lo regola.
La prima Commissione ha poi approvato la proposta di modifica dello statuto del Csi, presentata dallo stesso Ricca.

Covid: contagi sempre sotto quota mille. Oltre 1800 guariti, nuove vittime

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17:30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 906 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19, pari all’8,6 % dei 10.579 tamponi eseguiti.

Dei 906 nuovi casi, gli asintomatici sono 391,pari al 43,1 %.

I casi sono così ripartiti: 282 screening, 413 contatti di caso, 211 con indagine in corso; per ambito: 198 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 33 scolastico, 675 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 180.557,così suddivisi su base provinciale: 15.832 Alessandria, 8.582 Asti, 6.233 Biella, 24.947 Cuneo, 14.024 Novara, 95.596 Torino, 6817 Vercelli, 5997 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 973 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1556 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 318 (-12 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 4102 (- 22 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 59.063

I tamponi diagnostici finora processati sono 1.697.990 (+ 10.579 rispetto a ieri), di cui 832.144 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 6813

Sono 67 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 10 verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 6813 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1016 Alessandria, 405 Asti, 300 Biella, 741 Cuneo, 590 Novara, 3.153 Torino, 326 Vercelli, 216 Verbano-Cusio-Ossola, oltre 66 a residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

110.261 PAZIENTI GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 110.261 (+ 1869 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 8.550 Alessandria, 5953 Asti, 3485 Biella, 13.581 Cuneo, 7733 Novara, 62.064 Torino, 4262 Vercelli, 3526 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 543 extraregione e 564 in fase di definizione.