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Covid, salgono a 22 i contagi. Ancora una vittima, fermi a quattro i ricoveri in terapia intensiva

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17

26.207 PAZIENTI GUARITI E 642 IN VIA DI GUARIGIONE

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 26.207 (+20 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 3229 (+2) Alessandria, 1577 (+0) Asti, 845 (+2) Biella, 2461 (+2) Cuneo, 2363 (+4) Novara, 13.491 (+10) Torino, 1106 (+0) Vercelli, 963 (+0) Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 172 (+0) provenienti da altre regioni.

Altri 642sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

I DECESSI SONO 4135

Sono 1 i decess1 di persone positive al test del Covid-19 comunicati nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 0 nella giornata di oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è di 4135 deceduti risultati positivi al virus: 680 Alessandria, 256 Asti, 208 Biella, 398 Cuneo, 373 Novara, 1826 Torino, 222 Vercelli, 132 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 40 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Sono 31.762(+ 22rispetto a ieri, di cui 16 asintomatici. Dei 22 casi, 7 screening, 13 contatti di caso, 2 con indagine in corso. I casi importati sono 8 su 22 i casi di persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte, così suddivisesu base provinciale: 4113 Alessandria, 1886 Asti, 1056 Biella, 2945 Cuneo, 2826 Novara, 16.008 Torino, 1365 Vercelli, 1157 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 271 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 135 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono ( invariato rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 90 (- 4 rispetto aieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 684

I tamponi diagnostici finora processati sono 513.925, di cui 281.986risultati negativi.

Figuracce in Regione Piemonte. Il buono scuola che non c’è

FRECCIATE      Buono scuola per 45 mila famiglie, ma la mail è stata inviata per errore.

L’assessore all’Istruzione Elena Chiorino si scusa con le famiglie per un «errore inaccettabile, sia per l’estrema gravità dello stesso, sia per il delicato momento che, causa l’emergenza Covid-19, le famiglie che, pur avendone diritto, non hanno potuto entrare nella graduatoria di quelle finanziabili, stanno vivendo».

E dunque l’assessore con una bella dichiarazione di scuse pensa di aver rimediato all’errore  inaccettabile?

L’unica cosa accettabile sarebbero le sue dimissioni. Almeno faccia il gesto… altrimenti dobbiamo pensare che tutto finisce a tarallucci e vino.

L’arciere

Covid: in Piemonte 2 le vittime e i contagi crescono a 21

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17

26.187 PAZIENTI GUARITI E 639 IN VIA DI GUARIGIONE

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 26.187 (+35 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 3227 (+12) Alessandria, 1577 (+0) Asti, 843 (+0) Biella, 2459 (+18) Cuneo, 2359 (+0) Novara, 13.481 (+5) Torino, 1106 (+0) Vercelli, 963 (+0) Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 172 (+0) provenienti da altre regioni.

Altri 639sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

I DECESSI SONO 4134

Sono 2 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 0 nella giornata di oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è di 4134 deceduti risultati positivi al virus: 680 Alessandria, 256 Asti, 208 Biella, 398 Cuneo, 373 Novara, 1825 Torino, 222 Vercelli, 132 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 40 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Sono 31.740(+21rispetto a ieri, di cui 12 asintomatici. Dei 21 casi, 4 screening, 15 contatti di caso, 2 con indagine in corso. I casi importati sono 5 su 21 i casi di persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte, così suddivisesu base provinciale: 4112 Alessandria, 1886 Asti, 1056 Biella, 2940 Cuneo, 2823 Novara, 15.999 Torino, 1363 Vercelli, 1155 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 271 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 135 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 4(-2 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 94 (- 7 rispetto aieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 682

I tamponi diagnostici finora processati sono 510.732, di cui 280.030risultati negativi.

Caso Embraco, Cirio chiede chiarezza sulla possibilità di salvataggio

Gli ammortizzatori sociali sono fin da subito disponibili per i 400 lavoratori della ex Embraco. Così ha detto  la sottosegretaria al Mise Alessandra Todde dopo l’incontro in Prefettura. Ma ci sono state tensioni in piazza tra i dipendenti insoddisfatti delle risposte 


A proposito dell’incontro con il Sottosegretario allo Sviluppo economico, il Sindaco di Torino Chiara Appendino  e i Sindaci del territorio, le organizzazioni sindacali, il curatore fallimentare, Whirlpool e Invitalia, il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio ha sottolineato che segue la vicenda di Embraco ormai da due anni ed è inammissibile che solo oggi, per la prima volta, si siano trovati seduti alla stesso tavolo in modo chiaro tutti i soggetti toccati da questa situazione.

Il Presidente ha dichiarato di comprendere perfettamente la frustrazione e la rabbia dei lavoratori, che si sentono presi in giro dall’azienda ma anche dalle istituzioni. Per questo crede che sia fondamentale scoprire le carte in modo chiaro. Ha chiesto, quindi, a Invitalia una data certa a settembre per indicare se esiste un piano di salvataggio possibile. Ma nel caso questo non ci fosse, il Presidente ha rivendicato la necessità di saperlo e il bisogno di verità, perché si deve essere coscienti delle 400 famiglie che avranno bisogno di aiuto.

La Regione non lascerà solo nessuno, ma chiede al Governo di fare lo stesso attivando immediatamente tutti gli ammortizzatori sociali possibili e sollecitando Invitalia ad assumere una posizione chiara. Allo stesso tempo il Presidente ha chiesto a Whirlpool, che di questa situazione è responsabile avendo trasferito la produzione in un altro Paese, di fare la propria parte potenziando il fondo per la reindustrializzazione, che ha a disposizione in questo momento 9 milioni di euro. Risorse che non ripagheranno del danno, ma che almeno potranno essere un supporto in più per il rilancio dello stabilimento o per dare respiro a centinaia di lavoratori e alle loro famiglie.

La Regione  ha assicurato la massima attenzione per la vicenda rendendosi disponibile, laddove ve ne fosse bisogno, a fornire tutto il supporto necessario ai lavoratori per quanto riguarda la formazione, garantendo allo stesso tempo il massimo sostegno dell’Assessorato nel seguire tutti i passaggi tecnici necessari per poter garantire il ricorso agli ammortizzatori sociali.

Coronavirus, il Piemonte si prepara ad affrontare una eventuale seconda ondata

Miglioramento della capacità di prelievo e di analisi dei tamponi e test sierologici per la popolazione, per il sistema sanitario regionale, per la rete dell’accoglienza (Rsa, Raf, Raa, centri per disabili, minori), scuola e strutture religiose; interventi sulla gestione delle risorse umane (per i prelievi), dotazione Dpi e capacità di laboratorio per le analisi, maggiore capacità di tracciare i contatti e gestire i focolai.

È quanto prevede la Regione per affrontare una eventuale ripresa epidemica in autunno. Il piano regionale, a detta di una nota dell’assessore alla sanità, Luigi Icardi, letta in aula in risposta ad un interrogazione del Partito democratico, prevede  inoltre la creazione di due centri di gestione delle segnalazioni realizzati e gestiti dal DIRMEI che supportino le Asl nella ricerca attiva dei casi.

L’assessorato sta inoltre lavorando per assicurare le adeguate dotazioni organiche presso i dipartimenti di prevenzione in modo da disporre di personale competente per l’effettuazione degli approfondimenti epidemiologici. In vista di una seconda ondata Covid, verrà rafforzata la collaborazione con la rete dei medici di famiglia nell’ambito dell’accordo Aircovid mentre sono in fase di revisione le procedure e in miglioramento le funzionalità della piattaforma Covid 19 Regione Piemonte anche ai fini della gestione degli isolamenti e delle quarantene. L’assessore ha inoltre anticipato che è in fase di definizione la programmazione dei piani di vaccinazione per pneumococco e per l’influenza stagionale per  prevenire forme di malattia sovrapponibili dal punto di vista sintomatico al Covid 19  e che si sta lavorando sui protocolli per la terapia domiciliare per ridurre ai soli casi gravi le ospedalizzazioni.

Per il capogruppo Pd Raffaele Gallo le risposte rilasciate dall’assessore alla Sanità sono generiche, senza dati, senza indicazioni delle risorse economiche destinate alle azioni previste. Durante la Fase 1 della pandemia, continua l’esponente dem,  la situazione del Piemonte si è presentata, fin da subito, drammatica e gli attuali dati internazionali sui contagi, anche in Europa, testimoniano che la battaglia non è vinta e fanno crescere la preoccupazione per una nuova recrudescenza del virus che potrebbe ripresentarsi nei prossimi mesi insieme all’influenza stagionale che, caratterizzandosi per sintomi analoghi, causerà, inevitabilmente, una confusione nell’individuazione della malattia. Quello che il gruppo Pd si aspettava nel ricevere risposta al question time, era un programma dettagliato di interventi, con indicazioni precise che entrassero nel dettaglio delle quantità delle forniture di dispositivi di protezione previste, dei presidi e dei laboratori che si occuperanno di effettuare i test sierologici e i tamponi, di un piano concreto e articolato che coinvolga i medici di famiglia nella prima gestione dei casi. Per il capogruppo Pd non ci si può permettere di arrivare impreparati ad affrontare una possibile seconda ondata di un virus per il quale, attualmente, non esistono né un vaccino, né cure specifiche, per questo il partito democratico chiederà subito un’audizione in commissione sanità per l’ inizio di settembre per tenere alta l’attenzione.

 

Bollettino Covid: una vittima e otto nuovi contagi

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16:30

26.152 PAZIENTI GUARITI E 637 IN VIA DI GUARIGIONE

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 26.152 (+16 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 3215 (+3) Alessandria, 1577 (+0) Asti, 843 (+0) Biella, 2441 (+0) Cuneo, 2359 (+0) Novara, 13.476 (+9) Torino, 1106 (+3) Vercelli, 963 (+0) Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 172 (+1) provenienti da altre regioni.

Altri 637sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

I DECESSI SONO 4132

Sono 1 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 0 nella giornata di oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è di 4132 deceduti risultati positivi al virus: 680 Alessandria, 256 Asti, 208 Biella, 398 Cuneo, 372 Novara, 1824 Torino, 222 Vercelli, 132 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 40 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Sono 31.719 (+ 8 rispetto a ieri, di cui 5 asintomatici. Degli 8 casi, 1 screening, 6 contatti di caso, 1 con indagine in corso. I casi importati sono 2 su 8) i casi di persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte, così suddivisesu base provinciale: 4111 Alessandria, 1886 Asti, 1056 Biella, 2933 Cuneo, 2821 Novara, 15.998 Torino, 1358 Vercelli, 1154 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 270 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 132 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 6 (+ 1 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 95 (+ 6 rispetto aieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 691

I tamponi diagnostici finora processati sono 508.134, di cui 278.773risultati negativi.

E’ morta la donna caduta a bordo del bus della linea 11

Circa un mese fa aveva battuto il capo cadendo su un autobus Gtt

Lei era Carmela Verrecchia, di 80 anni,  morta all’ospedale San Giovanni Bosco dove era ricoverata dal 27 giugno.

Era rimasta ferita sul bus della linea 11.

Le  figlie e i nipoti hanno affidato ai propri avvocati una causa contro  il Gruppo Torinese Trasporti.

Le indicazioni del Politecnico per la riapertura delle scuole in sicurezza

Indicazioni per i Dirigenti scolastici, un approfondimento su nidi e scuole dell’infanzia e percorsi estivi e autunnali per il recupero e il potenziamento alla base delle appendici appena pubblicate dal gruppo di esperti coordinati dall’Ateneo

 

 Il 14 di settembre la campanella suonerà di nuovo per gli oltre 8 milioni di studenti del nostro Paese e i Dirigenti scolastici sono al lavoro per garantire una riapertura sicura. Il Politecnico di Torino, proprio per contribuire a fornire indicazioni utili alla ripresa delle lezioni in aula, ha approfondito il Rapporto “Scuole aperte, Società protetta”, pubblicato nel mese di maggio da un gruppo di lavoro coordinato dall’Ateneo nell’ambito del progetto “Imprese aperte, lavoratori protetti”, che ha fornito le prime indicazioni per una ripresa di servizi e attività produttive nella Fase 2 e si è poi arricchito di approfondimenti tematici sui diversi settori della società per i quali il perdurare dell’emergenza sanitaria impone nuove regole. Il Rapporto sulla riapertura delle scuole è stato redatto con il contributo di Città di Torino, Città Metropolitana, Regione Piemonte, Ufficio Scolastico Regionale, Ordine degli Ingegneri e di numerose associazioni e istituzioni che operano nel settore dell’educazione e della scuola.

Nella versione aggiornata del Rapporto sono stati inseriti alcuni nuovi contenuti, per rispecchiare le nuove informazioni provenienti dal Comitato Tecnico Scientifico. In particolare, sono stati valutati i layout delle aule e le indicazioni relative al distanziamento e all’utilizzo delle mascherine e, ad integrazione di quanto già descritto nelle prime versioni, sono state fatte nuove proposte operative relativamente a spunti per la formazione dei ragazzi sul corretto distanziamento. Inoltre, il rapporto propone indicazioni relative all’organizzazione dei pasti scolastici, con diverse alternative in refettorio o in classe.

Gli approfondimenti tematici sono invece stati raccolti in tre appendici che riguardano tre ambiti specifici: Proposte operative per i Dirigenti scolastici; Nidi e scuole dell’infanzia; Percorsi estivi e autunnali per il recupero e il potenziamento.

La prima appendice pubblicata si rivolge direttamente ai Dirigenti scolastici, che saranno chiamati a garantire un rientro in sicurezza, con proposte circa le misure da adottare per l’accesso a scuola, il distanziamento (sia in aula, che nelle zone di transito), le buone pratiche di igiene e l’utilizzo dei dispositivi di sicurezza individuale, ma anche la sanificazione e il ricambio d’aria. Per quanto riguarda gli aspetti organizzativi che ciascun istituto autonomamente potrà decidere come implementare, si consiglia la strutturazione in sottogruppi di apprendimento, costanti nel tempo, e il rientro in presenza delle intere classi con priorità per le prime e le ultime di ciascun ciclo. Dove fosse necessario organizzare dei turni, l’Appendice propone anche esempi che alternano attività in aula e in luoghi differenti dall’aula classica, come spazi esterni alla scuola e palestre. In particolare, ai Dirigenti sono proposti metodi operativi e checklist per fotografare la situazione esistente e ipotizzare soluzioni e lay-out per i prossimi mesi.

Nella Appendice 2, dedicata a Nidi e scuole dell’infanzia, si riportano i risultati delle analisi svolte dal Dipartimento Architettura e Design del Politecnico di Torino con un gruppo di lavoro coordinato dalla professoressa Elena Vigliocco, relativamente ai Beta test svolti per la fascia 0-6 anni su 5 strutture edilizie che accolgono Servizi Educativi Prescolari (4 edifici per la fascia 0-3 anni e 1 per quella 3-6 anni) a Torino. I risultati indicano che la capacità di “rientro” varia molto in base alla conformazione della struttura e dal numero di metri quadri disponibili per bambino: anche nella condizione migliore non sarà possibile accogliere la totalità dei bambini precedentemente iscritti. Per aumentare la capacità di accoglienza, sarà necessario individuare nuovi spazi e aumentare il numero degli operatori. La proposta è quella di trattare la questione nella sua dimensione sistemica complessiva, coinvolgendo tutti gli stakeholder, in primo luogo famiglie e insegnanti.

Nella Appendice 3 si presenta il progetto “Nessuno resta indietro: percorsi estivi e autunnali per il recupero e il potenziamento”, una collaborazione tra Università d Torino e Politecnico di Torino per le fasce più deboli della popolazione scolastica. Il progetto è attualmente in svolgimento e vede la cooperazione di un gruppo di lavoro esteso sotto il coordinamento delle professoresse Paola Ricchiardi e Angelica Arace dell’Università di Torino. Il progetto considera i grandi ostacoli emersi durante il periodo della chiusura delle scuole: carenza di formazione specifica sulle strategie efficaci di Didattica a distanza per le singole fasce d’età e di competenze tecnologiche, carenza di supporti da parte degli allievi (pc, tablet…) o di reti adeguate, possibilità differenziate nel supporto genitoriale, carenze culturali. La proposta si concretizza nella realizzazione di percorsi a distanza di recupero e potenziamento delle competenze scolastiche essenziali per favorire la motivazione e la riuscita di alunni o studenti in difficoltà. Si va dal potenziamento delle competenze di base, allo sviluppo della curiosità nei confronti della scienza e all’acquisizione del senso ludico dell’apprendimento. Si tratta di attività didattiche sfidanti che favoriscano la stimolazione cognitiva e lo sviluppo della motivazione per l’apprendimento, la scoperta, e l’acquisizione o il consolidamento di competenze fondamentali, con focus specifici ad esempio sulle materie STEM e sulle abilità linguistiche.

“La scuola e i servizi educativi per la prima infanzia sono essenziali per garantire il ritorno del Paese a una normalità ormai sempre più necessaria”, commenta il Rettore Guido Saracco, che prosegue: “Le esigenze e i diritti dei più piccoli sono stati, forse inevitabilmente, compressi nei primi mesi dell’emergenza, ma ora è il momento di ritornare in classe, per garantire a tutti il diritto all’istruzione e cercare di recuperare quelle disuguaglianze sociali tra i più giovani che l’epidemia ha senza dubbio reso ancora più evidenti”.

Coronavirus: 13 contagi e due nuove vittime

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16.30

26.136 PAZIENTI GUARITI E 631 IN VIA DI GUARIGIONE

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 26.136 (+9 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 3212 (+3) Alessandria, 1577 (+0) Asti, 843 (+0) Biella, 2441 (+0) Cuneo, 2359 (+0) Novara, 13.467 (+5) Torino, 1103 (+1) Vercelli, 963 (+0) Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 171 (+0) provenienti da altre regioni.

Altri 63sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

I DECESSI DIVENTANO 4131

Sono 2 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 0 nella giornata di oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale diventa 4131 deceduti risultati positivi al virus: 680 Alessandria, 256 Asti, 208 Biella, 398 Cuneo, 372 Novara, 1823 Torino, 222 Vercelli, 132 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 40 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Sono 31.711(+1rispetto a ieri, di cui 6 asintomatici; dei 13: 10 screening, 2 contatti di caso, 1 con indagine in corso; 9 su 13 sono importati) i casi di persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte, così suddivise su base provinciale: 4107 Alessandria, 1886 Asti, 1056 Biella, 2932 Cuneo, 2821 Novara, 15.997 Torino, 1355 Vercelli, 1154 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 270 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 133 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono (come ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 95 (come ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 713.

I tamponi diagnostici finora processati sono 504.973, di cui 277.50risultati negativi.

“Il Piemonte non può garantire il distanziamento sui treni”

Il Piemonte dichiara di non potere mantenere il distanziamento sui mezzi pubblici, come prevede l’ordinanza  del ministro della Salute Speranza.

Lo dice all’agenzia Ansa l’assessore ai Trasporti della Regione, Marco Gabusi. L’assessore afferma che contatterà il governo affinché la situazione sia risolta, dove  il distanziamento sui treni regionali non vige dal 10 luglio. Sono migliaia gli utenti che – secondo Gabusi – resteranno a piedi e non potranno lavorare e andare in vacanza.

Che cosa chiede la Regione Piemonte

Il ripristino delle misure di distanziamento a bordo dei mezzi pubblici ordinato dal Ministro della Salute ha gettato nel caos i trasporti degli ultimi due giorni lasciando a terra moltissimi passeggeri. La situazione è particolarmente complessa in Piemonte, dove a inizio luglio, l’amministrazione regionale, a seguito di una valutazione del quadro sanitario con i propri esperti tecnico scientifici, ha ripristinato il pieno carico dal 10 luglio sulle linee pubbliche extra urbane.

 

Oggi l’ordinanza del Ministro della Salute cambia completamente lo scenario. La Regione Piemonte ha perciò chiesto un parere alla propria avvocatura ricevendo conferma che l’ordinanza esclude la possibilità di derogare il distanziamento a bordo senza il parere del Comitato Tecnico Scientifico di livello nazionale.

 

Nelle ultime ore le dichiarazioni del Ministro dei Traporti, circa la possibilità di stringere o allargare le misure di sicurezza sulla base dei criteri valutati con il monitoraggio epidemiologico regionale, hanno ulteriormente preoccupato la Regione.

L’Assessore regionale ai Trasporti sottolinea che questo rimpallo di responsabilità tra Ministri è inaccettabile e si ripercuote inevitabilmente sui cittadini. Si rende infatti necessario in questo momento un atto di pari livello da parte del Ministero dei Trasporti che esprima in maniera chiara quali misure adottare sui trasporti pubblici locali.

 

Giovedì, ma le interlocuzioni con gli altri Assessori Regionali ai Trasporti sono già iniziate da ieri, il Piemonte chiederà alla Conferenza delle Regioni di prendere una posizione netta nei confronti del Governo al fine di fare chiarezza sulla situazione e di non lasciare i cittadini in balia di notizie e comunicati stampa dell’ultimo momento.