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Tamponi rapidi gratuiti nelle Rsa per le visite dei parenti

Il 96,5% delle strutture è libero dal Covid La stragrande maggioranza degli ospiti ha già ricevuto le due dosi di vaccino


La Regione Piemonte consegnerà gratuitamente alle residenze socio-assistenziali i tamponi rapidi che permetteranno di agevolare gli incontri tra gli ospiti ed i loro parenti.

A comunicare questa nuova iniziativa sono stati il presidente Alberto Cirio e l’assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi nel corso di una videoconferenza stampa dalla Sala della Trasparenza del Palazzo della Regione.

“Aspettiamo che il Governo per metà maggio approvi le misure sulla riapertura delle Rsa che sono state predisposte dalla Conferenza delle Regioni – ha dichiarato Cirio – e vengano codificate in maniera omogenea le modalità che l’80% delle strutture sta già applicando autonomamente su discrezione del proprio direttore sanitario, come previsto dalla normativa vigente. Il giusto equilibrio tra normalità e sicurezza consentirà di riabbracciare ancora di più le persone che amiamo. Oggi le Rsa piemontesi sono in sicurezza e il 96,5% di esse è libero dal Covid. A consentire questo risultato è stata la vaccinazione degli ospiti: la quasi totalità ha ricevuto la prima dose e l’83% la seconda. E la sicurezza raggiunta dalle Rsa è la prova che la vaccinazione funziona e produce effetti estremamente importanti. Chi sostiene il contrario veda il dato delle riduzione della mortalità in queste strutture, diminuita di due terzi tra dicembre 2020 e aprile 2021”.

Il presidente ha poi evidenziato che “in questi mesi si è stata realizzata la Piattaforma Residenzialità, che ci consente di avere in tempo reale una panoramica complessiva della situazione delle singole strutture. Per fare programmazione ci vuole un sistema che funzioni, e oggi questo monitoraggio è consolidato e non si torna indietro. Non arretreremo di un millimetro dai grandi risultati raggiunti per la tutela dei nostri anziani”.

“I tempi sono maturi per facilitare le modalità di riapertura delle strutture residenziali sanitarie sia per gli ospiti che per i visitatori – ha osservato l’assessore Icardi – In questi mesi, le strutture residenziali sanitarie hanno compiuto sforzi enormi per adeguarsi alle misure di sicurezza richieste dall’emergenza Covid-19, il monitoraggio del contagio degli ospiti e del personale si è efficacemente consolidato, così come tutti gli ospiti e il personale sono ormai vaccinati ed anche lo scenario epidemico volge verso una situazione meno critica. E’ quindi ora di consentire una maggiore facilità di accesso, per prestare la massima attenzione anche all’aspetto psicologico degli anziani e delle persone più fragili che hanno vissuto le inevitabili restrizioni dovute all’emergenza. Ne ho parlato in questi giorni in diversi confronti informali con il ministro della Salute Roberto Speranza, il presidente dell’Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro e il direttore generale della prevenzione presso il Ministero della salute Giovanna Rezza. Le Regioni hanno elaborato nuove linee guida che sono al vaglio del Ministero. Siamo fiduciosi che verranno tenute nella giusta considerazione”.

La revisione delle linee guida per consentire le visite dei parenti nelle Rsa alla luce del fatto che quasi tutti gli ospiti e gli operatori sono stati vaccinati era stata chiesta dalla Regione in una lettera che nei giorni scorsi il presidente Cirio e gli assessori Icardi e Chiara Caucino (Politiche sociali) hanno inviato al Governo.

Tra le altre iniziative assunte dalla Regione nei confronti delle Rsa sono state ricordate la fornitura di 1,1 milioni di test rapidi per monitorare ogni due settimane gli ospiti e il personale, i 41 milioni di ristori stanziati per fronteggiare l’emergenza, l’istituzione dell’Osservatorio regionale con cabine di regia su base provinciale, la possibilità di inserire in Piattaforma Residenzialità il dato dei test rapidi eseguiti e l’età delle persone sottoposte all’esame.

Giallo a Stupinigi Trovato cadavere carbonizzato nei campi

Nel pomeriggio, nei pressi di Stupinigi, all’interno di un campo agricolo, i carabinieri hanno rinvenuto un cadavere quasi completamente carbonizzato

Il corpo si trovava vicino a una bicicletta e a un telefono cellulare.

Sul posto il personale del nucleo investigativo del Comando Provinciale dell’Arma ed il medico legale per gli accertamenti scientifici del caso.

Bollettino Covid di sabato 8 maggio: la situazione in Piemonte

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16  

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 719 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 64 dopo test antigenico), pari al 2,7% di 26.236 tamponi eseguiti, di cui 17.760 antigenici. Dei 719 nuovi casi, gli asintomatici sono 317 (44,1%).

I casi sono così ripartiti: 86 screening, 466 contatti di caso, 167 con indagine in corso: per ambito: 4 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 119 scolastico, 596 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 355.421 così suddivisi su base provinciale: 28.644 Alessandria, 17.042 Asti, 11.031 Biella, 51.178 Cuneo, 27.335 Novara, 190.440 Torino, 13.196 Vercelli, 12.577 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.467 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.505 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 166 (+ 4 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 1726 (38 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 11.711

I tamponi diagnostici finora processati sono 4.540.585 (+26.236 rispetto a ieri), di cui 1.538.580 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 11.391

Sono 7 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 11.391 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.540 Alessandria, 695 Asti, 422 Biella, 1.416 Cuneo, 931 Novara, 5.423 Torino, 506 Vercelli, 365 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 93 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

330.427 GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 330.427 (+ 971 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 26.262 Alessandria, 15.911 Asti, 10.003 Biella, 47.507 Cuneo, 25.499 Novara, 177.521 Torino, 12.240 Vercelli, 11.784 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.362 extraregione e 2.338 in fase di definizione.

Mercato immobiliare a Torino quartiere per quartiere: nel 2020 prezzi stabili, compravendite in calo

Forti differenze tra Torino e provincia. Falchera, Borgo Po, Cenisia e San Donato in crescita

Nel 2020 Torino registra un mercato immobiliare abitativo sostanzialmente stabile nei prezzi, seppur con un decremento nelle compravendite, tuttavia inferiore alle stime preliminari di chiusura anno. Al contempo però mostra come il comparto si sia rinforzato sul fuori porta e in provincia rispetto alla città. A Torino invece l’anno appena passato ha ridato slancio all’andamento di Falchera, Borgo Po, San Donato e Cenisia. Lo rivela l’Osservatorio del mercato immobiliare 2020, condotto dagli agenti immobiliari aderenti a Fiaip Torino (Federazione italiana agenti immobiliari professionali).

La città metropolitana di Torino ha registrato 28.030 compravendite nel ramo residenziale: 11.870 nel capoluogo e 16.160 nella provincia subalpina. Un decremento medio percentuale dell’8,6%, rispetto al 2019. Il calo delle transazioni a Torino è stato del 13%, una contrazione inferiore alle stime previsionali di fine anno che segnalavano una discesa tra il 20 e il 25%. La provincia torinesemostra invece una migliore tenuta, rispetto al capoluogo, con un calo del 5% nelle compravendite sul 2019. Otto punti percentuali dividono i volumi di vendita nelle due macro aree. Mentre nel 2019, con valori in positivo, solo un punto percentuale le divideva. Al contempo si riduce il gap nella variazione dei prezzi. Le quotazioni medie al metro quadro hanno registrato il -0,2% a Torino mentre il-0,8% nel resto del territorio.

“L’impatto della pandemia ha cambiato l’andamento del mercato immobiliare, rendendolo discontinuo e non omogeneo nel corso dell’anno. Il primo semestre ha frenato bruscamente le vendite, che si sono poi riprese nella seconda parte dell’anno con un’accelerata, quasi sorprendente, che ha contenuto la perdita di transizioni. Il -13% può quindi considerarsi fisiologico visti i due mesi di stop delle attività”, spiega Aurelio Amerio, presidente di Fiaip Torino.

“Il 2020 ci consegna un mercato residenziale ancora equilibrato, tra compravendite e prezzi”, commenta Luca Portinaro, delegato all’Osservatorio Fiaip. Le mutate esigenze legate al significato e al valore dello spazio in cui si abita hanno sostenuto la domanda, seppur modificando in parte il suo indirizzo. Ne dà evidenza il raffronto tra le rilevazioni di Torino e quelle della provincia – sottolinea Portinaro -. La forbice tra le due flessioni nelle transazioni è molto più ampia nel 2020, rispetto all’anno precedente in cui si distanziavano di un solo punto percentuale. Un dato che va a suffragare il rinato desiderio di spazi e giardini. Soluzioni più diffuse fuori città, a prezzi più contenuti, rispetto a parità di spesa alle proposte in piena città”.

I QUARTIERI

Nel quadro generale aumenta la platea di zone in cui le oscillazioni percentuali si avvicinano allo zero. Al contempo si attenuano le differenze, sempre in termini di percentuali, tra quartieri, così come tra i vari comuni della provincia.  Restano aree in positivo a trazione del mercato e permangono zone con criticità, ma in entrambi i casi le variazioni sono lievi e rivelano l’assestamento del mercato.

Le zone centrali di piazza San Carlo, Statuto e Vittorio Veneto che nel  2019 salivano in media del 2,8% (trainato da Statuto con il +4%), nel 2020 si equilibrano a un modesto +0,7%, con capofila la centralissima piazza San Carlo (+1,5%). Anche Cit Turin, unica zona che dal 2015 non ha mai visto valori negativi, rialza le quotazioni solo dell’1,3%, mentre l’anno scorso segnava il +4,4%.

Le zone periferiche, caratterizzate negli ultimi anni da valori negativi, vedono oscillazioni percentuale più contenute. Se nel 2019 i prezzi scendevano fino al -9%, nel 2020 non si va al di sotto del -3%. È la situazione di Borgo Vittoria (-3%) e Parella(-2,9%).

 

IN CRESCITA: FALCHERA, BORGO PO, CENISIA E SAN DONATO

L’area di Falchera-Villaretto mostra una sostanziale novità rispetto al passato. Nel 2020 i prezzi segnano solo il –0,9% (nel 2019 era precipitata a -9%). “È l’effetto di alcune opere urbanistiche di riqualificazione”, spiega Lucia Vigna, vice presidente di Fiaip Torino.  “È stata ripristinata la fruibilità pubblica dell’area dei laghetti, con un importante intervento di recupero ambientale che è partito dalla bonifica dai materiali di rifiuto, fino alla creazione di aree attrezzate piste ciclabili, campi sportivi”.

In più la zona ha “sommato anno dopo anno perdite di valore e si è assestata, arrivando al suo equilibrio di mercato”, aggiunge Vigna, sottolineando come questo parametro si evidenzi in diverse zone che negli anni passato hanno avuto ribassi su ribassi.

Inoltre, “Villaretto – prosegue Vigna – ha molte aree verdi, i prezzi sono più sostenibili, così si riesce ad accedere a costruzioni recenti e moderne, già pensate con terrazzini e ampi balconi”.

A stupire è anche Borgo Po che recupera valore e torna in positivo con il +0,5% e 2.647 euro al metro quadro (nel 2019 era sotto con il -2,6%). “Nel 2020, Borgo Po ha ritrovato vigore sotto l’impulso della ricerca del verde”, Claudia Gallipoli delegata ai rapporti istituzionali di Fiaip. “Spesso trascurata in passato, è stata ripresa in considerazione per i suoi vantaggi: vicina al centro, ma abbastanza distante dalla confusione. In certi tratti gode della vista del fiume. In cinque minuti si raggiunge piazza Vittorio e al contempo permette di fare più facilmente una vita all’aria aperta, grazie anche alle ciclabili. È una zona che vedrà dei benefici nei prossimi anni, infatti c’è già fermento edile con il via a operazioni di riqualificazione”, sottolinea Gallipoli.

San Donato mostra segnali di recupero con un +1,5% e 1.640 euro al metro quadro (nel 2019 già segnata un +0,5%). “San Donato è in ripresa, anche se la percentuale di risalita non è significativa, è una media tra la prima parte, prossima a piazza Statuto, e la parte più spostata verso corso Tassoni”, commenta Gallipoli.  “Non godeva di una bella fama, ma negli ultimi anni grazie al passante ferroviario di piazza Statuto ha avuto una ripresa. Soprattutto il primo tratto di via ne ha giovato, comoda a Porta Susa e alle fermate metropolitane”. I valori hanno seguito un costante trend positivo dopo il tonfo del 2014/2015.

Cenisia sale con il +1,3% e 1.858 euro al metro quadro (recuperando dal -1,8% del 2019). Anche in questo caso la forza gravitazionale di una zona limitrofa fa da traino favorevole. In questo caso Cenisia gode dell’influenza del cuore liberty di Torino.  “Non vanta palazzi storici e signorili come Cit Turin, ma ha prezzi più abbordabili, beneficia della presenza di tanti servizi e della vicinanza alla metropolitana”, spiega Luca Portinaro. “La lieve crescita dei valori è una media di zona, che sale avvicinandosi a piazza Adriano e piazza Bernini”.

DISCESA PREZZI SI ATTENUA

Diverse zone di Torino caratterizzate negli anni passati da consistenti discese dei prezzi, nel 2020 hanno mostrato cali ben più moderati. Borgo Vittoria è la zona più penalizzata e registra il peggior dato annuale con il -3% e 1.218 euro al metro quadro. Parella segna il -2,9% con un prezzo medio al metro quadro di 1.579 euro. Nizza Millefonti scende con il -2,1% e 1.713 euro al metro quadro.
Cavoretto scende al -1,9% con 2mila euro al metro quadro, incrementando la perdita di valore già subita nel 2019 del -1%. Madonna di Campagnaregistra il -1,4% con 1.000 euro al metro quadro. Mentre Barriera di Milano registra il -1,2% con un valore al metro quadro di 826 euro (nel 2019 aveva registrato il -4%).  Regio Parco–Barca registra il -1,1% con 1.216 euro al metro quadro (mentre nel 2019 aveva un valore positivo seppur contenuto del +1,5%). Pozzo Strada segna il -0,9% con 1895 euro al metro quadro (nel 2019 era scesa al -3%). Santa Rita registra il -1,1% con 1.632 euro al metro quadro (nel 2019 era a -1,2%).

AUMENTO ZONE DAI VALORI STABILI

Aumenta il numero di aree con valori stabili e differenze percentuali prossime allo zero.

Aurora torna in positivo con lo  0,1% e 984 euro al metro quadro (nel 2019 era scesa al -1%). Gran Madre-Crimea resta pressoché invariata con il -0,1% e 3.418 euro l metro quadro (nel 2019 era -0,3%). Lingotto segna il +0,1% con 1.195 euro al metro quadro e ritorna in positivo dopo il -1,4% del 2019. Anche Lucento e Vallette si attesta al +0,1% con 846 euro al metro quadro (nel 2019 segnava il -2,6%). Madonna Pilone – Sassi – Bertolla segna il -0,5% con circa 2mila euro al metro quadro, come registrato nel 2019. Mirafiori Nord si attesta sul +0,9% con 1.530 euro al metro quadro (nel 2019 era al +0,8% ). Mirafiori Sud recupera lievemente i valori con un +1,1% con 1.371 euro al metro quadro. Regio Parco Sud – Aurora segna 0,8% con 1.713 euro al metro quadro. In lieve recupero San Salvario con il -0,5% e 1.942 euro al metro quadro (nel 2019 segnava il -2,3%). Stabile San Paolo con il -0,4% (nel 2019 era al +0,1%). Crocetta torna in positivo con il +0,7% e 2.410 euro al metro quadro, interrompendo una serie di annate in discesa (nel 2019 segnava il -0,3%).

LA PROVINCIA

La provincia torinese registra nel 2020 un calo del 5% nelle compravendite rispetto 2019. Confrontando il dato con quello del capoluogo, vanta una migliore tenuta complessiva nell’anno della pandemia.  Se la città perde il 13% di compravendite, la provincia scende solo del 5%. Otto punti percentuali dividono le due macro aree. Mentre nel 2019 la differenza nelle transazioni era nettamente meno evidente: un solo punto percentuale e con numeri in positivo (Torino città +1%, provincia +2%). Sul fronte prezzi la provincia resta pressoché stabile con un -0,8%, anche in questo caso va a ridursi il gap percentuale del 2019, già lieve, tra la città di Torino e la provincia (Torino -0,8%, provincia -1,3%).

Il recupero delle quotazioni è trainato sostanzialmente da un ritorno a valori positivi di Chivasso con il +1% (nel 2019 era a -1,3%), Collegno con il +1,2% (nel 2019 era a -1,8%) e Moncalieri con -0,5% (nel 2019 segnava il -3,5%). Mentre molti altri Comuni non hanno avuto particolari oscillazioni nei prezzi.

Il mercato residenziale dell’Alta Val di Susa e Val Chisone, fatto principalmente di seconde case, vede migliorare i prezzi degli appartamenti in montagna, anche se permane il segno negativo: -1,3% (nel 2019 era -3%). Le case indipendenti sono quelle che fanno più fatica a trovare acquirenti sul  mercato e scendono del 2,9% (nel 2019 segnavano il -3,5%).

BOX, UFFICI E NEGOZI

Il mercato dei box e dei posti auto nel 2020 torna a scendere con una lieve flessione del -0,9%, perdendo la stabilità raggiunta nel 2019 e rivelando lo scarso interesse per il settore. Il mercato dei locali commerciali e del terziario scontano la crisidovuta alle restrizioni per l’emergenza Coronavirus che deprime i prezzi del -5,5%. Anche gli uffici in città perdono valore e segnano il -4%.

MUTUI
Nonostante la pandemia da Covid-19, il 2020 ha segnato una crescita nella richiesta di mutui per l’acquisto della prima o della seconda casa nel territorio torinese, segnando un +2,8% rispetto al 2019.

 

PREVISIONI 2021

Mercato parte con sprint, ma transazioni rallentate dal credito e smart working

 

Il 52% degli operatori del settore immobiliare ritiene che il 2021 avrà un andamento migliore rispetto al  2020. Senza più blocchi e restrizioni, le agenzie e le attività di mediazione sono pienamente operative e il sentiment prevede una nuova crescita dei volumi delle transazioni e un ritorno ai livelli pre-Covid.

Sebbene la spinta espansiva nelle compravendite degli scorsi anni si sia interrotta, il 2020 ha mostrato un settore residenziale stabile, con un numero di compravendite penalizzato dalla chiusura per la pandemia, che tuttavia ha retto l’urto senza mutarne l’equilibrio.

“Non ci sono stati shock”, commenta Aurelio Amerio, presidente di Fiaip Torino. “Ma si tratta di un’analisi a stretto giro, in cui il mercato è rimasto stabile perché la domanda si è adattata alle nuove circostanze. Se la crisi stenterà a placarsi, sarà facile che ci siano altri effetti. Chiusure, aperture a singhiozzo, attività che non incassano, l’impoverimento dei cittadini possono avere ricadute anche su un bene sentito come prioritario come la casa. Gli immobili sono come un polmone che respira l’aria socio demografica dei suoi abitanti”, sottolinea il presidente.

In questi primi mesi del 2021 si delineano scenari diversi rispetto al passato, ma sempre determinati dalla crisi pandemica. Andamenti singolari riguardano le locazioni di bilocali per studenti o di appartamenti a uso turistico: fermi sul mercato per il blocco degli spostamenti.

Ma anche le compravendite ne sono influenzate. “L’inizio del 2021 – spiega Amerio – rivela un ottimo sprint nell’interesse e nella domanda, ma si riscontra un complessivo rallentamento nella chiusura delle compravendite, a causa dell’allungamento dei tempi dovuto allo smart working degli operatori bancari che si trovano a evadere una maggiore quantità di richieste di mutuo”. Inoltre, ne consegue che “su un numero più alto di richieste di mutuo, proporzionalmente aumentano anche le possibilità in cui il credito non sia concesso e l’abitazione, data per venduta, torni sul mercato. In sintesi, non si tratta di mutamenti stravolgenti, ma di andamenti che si sintonizzano sugli attuali scenari, caratterizzati da una generale maggior incertezza”.

 

Fiaip Collegio Provinciale di Torino

Il Giro d’Italia 2021 parte da Torino

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A 10 anni di distanza dall’ultima volta, e nel 160° anniversario dell’Unità d’Italia, Torino e la Regione Piemonte ospiteranno la Grande Partenza del Giro d’Italia

Domani alle ore 14.oo, inizierà da Torino il Giro d’Italia di ciclismo. A 10 anni di distanza dall’ultima volta, la città di Torino e la Regione Piemonte ospiteranno ospiteranno la Grande Partenza del Giro d’Italia. Dopo quasi 2 anni di eventi bloccati, manifestazioni sportive cancellate e attività commerciali chiuse a causa delle “misure anti-Covid”, il Giro d’Italia sembra aver ridato un po’ di vita e di colore al capoluogo piemontese.

Il Giro si aprirà appunto sabato 8 maggio con un cronopologo individuale di 9 km per le vie della città. La tappa partirà dalla sontuosa piazza Castello e proseguirà fino in piazza Gran Madre, passando dal Valentino e da corso Moncalieri.

La seconda tappa si svolgerà invece nella giornata di domenica 9 maggio e sarà la suggestiva Palazzina di Caccia di Stupinigi a fare da sfondo alla partenza prevista per le 12.40. I ciclisti dovranno affrontare la sfida di 179 km per poi giungere e far riposare le proprie bici nella cittadina di Novara.

La terza tappa partirà appunto da Novara per poi concludersi 187 km dopo a Biella.

Un evento quello del Giro d’Italia che comporterà notevoli cambiamenti alla viabilità torinese e “piemontese” ma che rappresenta, quest’anno come non mai, una competizione sportiva dal sapore di libertà.

 

 Simona Pili Stella

Covid, il bollettino di venerdì 7 maggio

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16.30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 867 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 65 dopo test antigenico), pari al 3,3di 26.318 tamponi eseguiti, di cui 17.274 antigenici. Dei 867 nuovi casi, gli asintomatici sono 345 (39,8%).

I casi sono così ripartiti: 104 screening, 550 contatti di caso, 213 con indagine in corso: per ambito: 10 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 120 scolastico, 737 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 354.702 così suddivisi su base provinciale: 28.597 Alessandria, 16.985 Asti, 10.995 Biella, 51.069 Cuneo, 27.269 Novara, 190.106 Torino, 13.162 Vercelli, 12.550 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.464 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.505 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 162 (invariato rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 1764 (– 56 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 11.936

I tamponi diagnostici finora processati sono 4.514.349 (+26.318 rispetto a ieri), di cui 1.532.074 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO11.384

Sono 14 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 11.384 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.540 Alessandria, 695 Asti, 422 Biella, 1.412 Cuneo, 931 Novara, 5.420 Torino, 506 Vercelli, 365 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 93 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

329.456 GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 329.456 (+1048 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 26.197 Alessandria, 15.872 Asti, 9.976 Biella, 47.345 Cuneo, 25.445 Novara, 176.968 Torino, 12.211 Vercelli, 11.745 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.360 extraregione e 2.327 in fase di definizione.

Femminicidio a Torino: guardia giurata uccide la moglie con cinque colpi di pistola

Marito e moglie si erano separati da pochi mesi ma lui, una guardia giurata, viveva ancora nello stesso palazzo, in corso Novara, in un altro appartamento.

Voleva restare vicino ai figli: una ragazza di 25 anni, già sposata, e un ragazzo di 16 che stava con la mamma.

Ieri, pero’, è scoppiata  una lite tra i due:  lei di 48 anni e lui di 50 anni.

L’ex le ha sparato cinque colpi. Dopo averla uccisa è rimasto a casa e ha aspettato la polizia.

Le iniziative del Consiglio regionale in occasione dell’8 maggio, Giornata mondiale della CRI

CROCE ROSSA ITALIANA: #INARRESTABILI ANCHE IN PIEMONTE

Il grande impegno del territorio durante l’emergenza Covid, una catena di volontariato sempre più lunga.

Quello appena trascorso è stato un anno di straordinario volontariato che ha visto la Croce Rossa Italiana impegnata in prima linea nella lotta al Covid -19 ma anche nel sociale, in tante altre piccole e grandi emergenze e attività quotidiane.

Il Comitato Regionale della Croce Rossa in Piemonte è il più grande d’Italia per numero di volontari: ben 22.000 sui 150.000 italiani. E sono proprio i numeri del Piemonte e dare la misura della generosità e del grande impegno che ha coinvolto l’intera Regione, i 95 comitati sul territorio in 171 comuni, durante la pandemia.

Da febbraio a dicembre 2020 si possono contare 145.000 giornate di lavoro, 727 mezzi attivati che hanno coperto il 95% dei trasporti sanitari, decine di migliaia le iniziative del Tempo della Gentilezza: consegna pacchi e farmaci consegnati, buoni spesa. Inoltre sono stati numerosissimi i volontari temporanei, molti dei quali si sono avvicinati durante la pandemia e hanno voluto poi entrare stabilmente a far parte dell’Associazione.

Attenzione e rispetto sono il denominatore comune di azioni che non hanno razza, genere o colore ma in tutto il mondo si ispirano ad7 principi fondamentali: Umanità, Imparzialità, Neutralità, Indipendenza, Volontariato, Unità e Universalità.

07-05-2021 Conferenza stampa in occasione dell’8 maggio Giornata mondiale della Croce Rossa

Nel futuro di Croce Rossa Italiana in Piemonte c’è l’impegno ad implementare ancora la rete di assistenza sociale per essere sempre più capillari sul territorio, anche in partnership con aziende pubbliche e private.

La pandemia ha sicuramente reso ancora più vulnerabile e “dimenticato” chi già lo era, oltre ad aver avvicinato all’indigenza molte persone. I Comitati del Piemonte hanno visto un incremento delle famiglie assistite anche a causa delle chiusure e dei licenziamenti avvenuti nell’ultimo anno ma, grazie alla generosità delle comunità donatrici e delle aziende che hanno voluto supportare la Croce Rossa Italiana, è stato ed è tutt’ora possibile aumentare il numero di persone assistite e la qualità dell’assistenza

A breve CRI aprirà un Hotspot a Porta Nuova per offrire tamponi rapidi gratuiti soprattutto alle persone più in difficoltà. Un progetto realizzato grazie al Gruppo Fs che ha messo gli spazi a disposizione della CRI e in collaborazione con FS e grazie al finanziamento della Commissione Europea.

CRI Piemonte è orgogliosa di poter partecipare alla campagna vaccinale: come Struttura Operativa del Servizio Nazionale di Protezione Civile fornisce i propri volontari per la gestione della logistica e dei flussi all’interno degli hub vaccinali. Altro ruolo è il supporto alla somministrazione del vaccino anti-Covid 19, per mezzo di medici e infermieri della Croce Rossa Italiana.

Tutti i giorni, ma in particolare l’8 Maggio – Giornata Mondiale della Croce Rossa – è importante ribadire che nulla di tutto ciò che viene fatto quotidianamente sarebbe possibile senza i volontari che rappresentano il passato, il presente ma soprattutto il futuro dell’Associazione. L’8 maggio è l’occasione per ribadire il prezioso contributo degli over 60 e il ruolo fondamentale dei giovani.

Per festeggiare l’8 maggio l’Anci ha invitato i comuni italiani a illuminare di rosso i propri monumenti. Un’iniziativa simbolica alla quale il Piemonte ha risposto con entusiasmo. Nella notte dell’8 maggio comuni e monumenti si tingeranno di rosso, dai tre ponti storici di Torino alla Torre civica di Crescentino, da “La Bollente” di Acqui Terme al Municipio di Verbania.I comuni esporranno la bandiera della Croce Rossain omaggio all’Associazione.

Proprio in occasione dell’8 maggio, fino al 16 maggio, Palazzo Lascaris ospiterà la mostra fotografica “Inarrestabili… da sempre”, realizzata con il sostegno del Consiglio regionale attraverso gli Stati generali della Prevenzione e del Benessere.Una trentina di immagini per raccontare una storia di volontariato lunga oltre 150 anni. La mostra è allestita all’Urp del Consiglio regionale dal 7 al 16 maggio per celebrare l’operato della Croce rossa in tutte le sue declinazioni. Provenienti dall’archivio storico della Croce rossa italiana e da quello del Consiglio regionale, gli scatti documentano una presenza capillare sul territorio, anche in Piemonte, e un’azione a 360 gradi: dalle numerose attività di soccorso e dalla tutela della salute al supporto nelle emergenze e catastrofi naturali, dagli interventi di inclusione sociale alla formazione, soprattutto dei giovani. Un racconto suggestivo, che alterna foto d’epoca e immagini attuali, per testimoniare – oggi come un tempo – l’impegno dei volontari della Croce rossa, sempre #Inarrestabili al fianco di chi ha bisogno.

Sempre il Consiglio regionale ha voluto celebrare la Croce Rossa del Piemonte con un video dal forte impatto emotivo che illustra in un excursus suggestivo di immagini i sette principi fondamentali su cui si basa l’operato di CRI: Umanità, Imparzialità, Neutralità, Indipendenza, Volontariato, Unità e Universalità.

“La Croce Rossa è il simbolo del soccorso per eccellenza – ha dichiarato il presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia – Ringrazio i tantissimi volontari che quotidianamente impegnano parte del loro tempo nel dare sostegno al prossimo. Un vero e proprio esercito del bene che con dedizione, professionalità e capillarità è da sempre al servizio dell’intera comunità. Colgo l’occasione nella Giornata mondiale a loro dedicata per ringraziarli per il prezioso e indispensabile lavoro svolto durante tutta questa pandemia. Vorrei poi rivolgere l’invito alla Croce Rossa regionale, di prendere parte al nostro tavolo degli Stati generali per la prevenzione e il benessere. Organo che è stato creato per dialogare con le diverse associazioni e realtà che operano nel campo della prevenzione in ambito sanitario sul territorio regionale”.

“Lavorare al fianco delle istituzioni – ha dichiarato Vittorio Ferrero, Presidente Croce Rossa Italiana, Comitato del Piemonte – è fondamentale. Ci spinge a fare di più, a farlo bene e a lavorare con sempre maggiore passione per le nostre comunità. Ringrazio a nome di tutti i Comitati del Piemonte il Consiglio Regionale e il Presidente Allasia per la vicinanza che hanno voluto manifestare nei confronti della Croce Rossa. In una giornata come l’8 Maggio è fondamentale rafforzare la sinergia che la Croce Rossa ha con le istituzioni pubbliche e che cerchiamo di onorare ogni giorno come ausiliari, per le persone e per le nostre comunità”.

 

Il bollettino Covid di giovedì 6 maggio: i dati di Torino e del Piemonte

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 903 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 66 dopo test antigenico), pari al 4,1di 22.010 tamponi eseguiti, di cui 11.641 antigenici. Dei 903 nuovi casi, gli asintomatici sono 337 (37,3%).

I casi sono così ripartiti: 88 screening, 547 contatti di caso, 268 con indagine in corso: per ambito: 10 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 143 scolastico, 750 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 353.835 così suddivisi su base provinciale: 28.524 Alessandria, 16.954 Asti, 10.946  Biella, 50.932 Cuneo, 27.208 Novara, 189.657 Torino, 13.117 Vercelli, 12.536 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.464 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.497 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 162 (- 13 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 1820 (– 76 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 12.075

I tamponi diagnostici finora processati sono 4.488.031 (+22.010 rispetto a ieri), di cui 1.526.358 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO  11.370

Sono 18 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 11.370 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.539 Alessandria, 695 Asti, 422 Biella, 1.408 Cuneo, 930 Novara, 5.413 Torino, 505 Vercelli, 365 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 93 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

328.408 GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 328.408 (+1194 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 26.139 Alessandria, 15.837 Asti, 9.955 Biella, 47.163 Cuneo, 25.397 Novara, 176.332 Torino, 12.185 Vercelli, 11.717 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.360 extraregione e 2.323 in fase di definizione.

Villa Glicini, avviso di sfratto: la storia (purtroppo) si ripete e il Valentino è sempre più abbandonato

A cura di: lineaitaliapiemonte.it

Di Guglielmo Del Pero *

Vale la pena sacrificare la sicurezza dei cittadini e la possibilità di utilizzare il Parco dalla mattina a notte fonda, lasciando che il senso di degrado e abbandono diventino il biglietto da visita di uno dei più bei luoghi d’Europa, abbandonare al loro destino gestori di attività commerciali che avevano fatto ingenti investimenti, posti di lavoro persi in una situazione economica già di per sé difficile, attività sportive gettate nella più totale incertezza del proprio futuro? A nostro modo di vedere sarebbe stato possibile intervenire diversamente. Invece si privano i torinesi di uno spazio storico per svolgere l’attività di scherma, costringendo tra l’altro molti bambini a trovare un’alternativa per l’estate ragazzi…

… continua a leggere:   VILLA GLICINI, AVVISO DI SFRATTO

 

* segretario PLI Torino