PRIMA PAGINA- Pagina 441

In piena attività il cantiere del grande museo della fotografia di piazza san Carlo

Entrano nel vivo i lavori per la realizzazione delle Gallerie d’Italia a Torino, il museo di Intesa Sanpaolo che nascerà in Piazza San Carlo.

Giovedì il Presidente Emerito di Intesa Sanpaolo Giovanni Bazoli e il Presidente Gian Maria Gros-Pietro hanno visitato il cantiere accompagnati da Michele De Lucchi, architetto curatore del progetto, Michele Coppola, Executive Director Arte, Cultura e Beni Storici di Intesa Sanpaolo, e Luca Tedesi, Executive Director Immobili e Logistica della Banca.

 

Nel cantiere di 11 mila metri quadri lavorano a ritmo incalzante 40 progettisti e 22 imprese. Nei prossimi giorni una gru gigante, alta 45 metri con un braccio lungo 52, dalla portata di 5 tonnellate sarà montata nel cortile della Banca. L’apertura è ipotizzata nei primi mesi del 2022.

 

Il nuovo museo, quarta sede delle Gallerie d’Italia con Milano, Napoli e Vicenza, sarà dedicato alla fotografia e alla video arte ed esporrà, oltre a mostre temporanee, una selezione di opere dalle collezioni di Intesa Sanpaolo, tra cui l’Archivio Publifoto, costituito da circa 7 milioni di scatti fotografici su eventi, personalità, luoghi realizzati dall’inizio degli anni Trenta agli anni Novanta del ‘900.

Contrordine, il TAR riapre i supermercati il primo maggio

Il Tar del Piemonte ha accolto il ricorso di Federdistribuzione

contro la delibera con cui il governatore del Piemonte Alberto Cirio aveva disposto la chiusura dei supermercati per la giornata del  primo maggio. L’efficacia del Decreto 52 del 29 aprile è dunque sospesa, quindi sabato potranno aprire regolarmente le medie e grandi strutture di vendita a Torino  e in Piemonte.

Il bollettino Covid di venerdì 30 aprile

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 1.036 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 105 dopo test antigenico), pari al 4,0% di 25.706 tamponi eseguiti, di cui 15. 782 antigenici. Dei 1.036 nuovi casi, gli asintomatici sono 408 (39,4%).

I casi sono così ripartiti: 141screening, 633 contatti di caso, 262 con indagine in corso; per ambito: 13 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 133 scolastico, 890 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 349.421 così suddivisi su base provinciale: 28.190 Alessandria, 16.752 Asti, 10.748 Biella, 50.224 Cuneo, 26.902 Novara, 187.336 Torino, 12.957 Vercelli, 12.377 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.455 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2480 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 210 (-10 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 2.111 (– 59 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 13.378

I tamponi diagnostici finora processati sono 4.377.145 (+ 25.706 rispetto a ieri), di cui 1.497.038 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO11.255

Sono 18 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 4 verificatosi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 11.255 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.531 Alessandria, 694 Asti, 419 Biella, 1.373 Cuneo, 927 Novara, 5.357 Torino, 499 Vercelli, 363 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 92 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

322.467 GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 322.467 (+1.440 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 25.687 Alessandria, 15.568 Asti, 9.785 Biella, 46.186 Cuneo, 24.962 Novara, 173.036 Torino, 12.001 Vercelli, 11.602 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.351 extraregione e 2.289 in fase di definizione.

Traffico bloccato sulla tangenziale per la protesta dei giostrai

Il traffico è stato  rallentato, questa mattina sulla tangenziale di Torino dalla protesta degli esercenti dei luna park e dei circhi

I rappresentanti delle categorie chiedono di poter riaprire dopo 13 mesi di sosta forzata. Un centinaio di automezzi dello spettacolo viaggiante si sono messo su due file a passo d’uomo creando dietro di loro chilometri di coda.

“Ci troviamo costretti a creare questo disagio – spiega all’Ansa  il presidente nazionale dell’Associazione Nazionale Esercenti Spettacolo Viaggiante, Ferdinando Uga – perché il governo deve attivarsi per affrontare la  situazione, dato che la decisione di posticipare la nostra riapertura al primo luglio è una condanna al fallimento di centinaia e centinaia di imprese. I giostrai e i circensi chiedono di tornare a lavorare in sicurezza”.

Covid, negli ospedali riprendono gradualmente le attività ordinarie

Le Aziende sanitarie regionali possono “procedere e consolidare il ripristino delle attività ordinarie programmate e di screening- istituzionali ed in regime di libera professione intramuraria- nel rispetto delle norme, delle linee guida e delle buone prassi di riferimento per la prevenzione della infezione da Covid19”.

 

Così la nota che il Dirmei (Dipartimento interaziendale funzionale a valenza regionale “Malattie ed emergenze infettive”) e l’Unità di Crisi regionale per l’emergenza Covid hanno inviato in queste ore alle Direzioni generali delle Aziende sanitarie.

 

Per il Commissario dell’Area sanitaria dell’Unità di Crisi, dottor Emilpaolo Manno“L’attuale situazione epidemiologica, con il calo dei contagi, la riduzione del tasso di occupazione dei posti letto ordinari- scesi sotto la soglia del 40%- e del tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva, seppur ancora superiore al livello di soglia, consentono ed in qualche modo impongono un graduale ritorno verso la normalità, anche in attesa di esaminare nel dettaglio i programmi predisposti dalle Aziende sanitarie.”

 

La sospensione temporanea di esami e visite, tranne quelli per urgenze, patologie oncologiche e percorso nascita, era stata decisa dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte il 9 marzo scorso, a causa dell’aggravarsi della pandemia e della necessità di ulteriori misure per garantire sufficienti posti letto a disposizione dei pazienti Covid. Con l’attuale situazione epidemiologica è possibile tornare ad una graduale situazione di normalità negli ospedali.

 

“Con l’attuale situazione epidemica – osserva l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi – è possibile tornare ad una graduale situazione di normalità negli ospedali, utilizzando via via tutti i reparti non più occupati da pazienti Covid. Le Aziende sanitarie locali sono organizzate per provvedere al riordino delle attività ospedaliere ordinarie,  in sicurezza e in rapporto alle necessità.”

 

Scende il tasso di occupazione dei posti letto negli ospedali del Piemonte

Dopo sette settimane il tasso di occupazione dei posti letto ordinari negli ospedali del Piemonte scende al valore di soglia del 40%

Inoltre si riduce ulteriormente quello dei posti letto in terapia intensiva, che diminuisce dal 45% al 38% . E quanto emerge dal pre-report di Ministero della Salute e Istituto superiore di Sanità 

 Nella settimana  dal 19 al 25 aprile, nella nostra regione  si registra  un’ulteriore riduzione dei casi segnalati, con percentuale di positività dei tamponi che passa  dal 9% a 8%. Scende il numero dei focolai attivi, di quelli nuovi e il numero di persone non collegabili a catene di trasmissione note. Lo scenario si conferma quindi da zona gialla, con l’Rt puntuale che, anche se leggermente cresciuto a 0.78, resta significativamente sotto il valore di 1 per la quinta settimana consecutiva.

Record di vaccini, 47 mila in un giorno: superato il target fissato da Figliuolo

Il premier Draghi e il generale Figliuolo si complimentano con la Regione

Il presidente Cirio e l’assessore Icardi: “Se avremo le dosi, con questo ritmo in meno di tre mesi potremo vaccinare tutti i piemontesi”

Lo “stress test” organizzato oggi per verificare la capacità vaccinale del sistema piemontese è stato un successo, superando anche il target che era stato fissato di 40 mila somministrazioni.

Sono infatti quasi 47 mila, alle ore 19.45, le persone che hanno ricevuto il vaccino contro il Covid comunicate oggi all’Unità di Crisi della Regione Piemonte.

In serata il premier Draghi si è complimentato personalmente con il presidente della Regione Alberto Cirio per l’efficienza dimostrata dal Piemonte nelle vaccinazioni, durante la telefonata per parlare della missione umanitaria in India che vedrà capofila la Maxiemergenza piemontese.

“Avevamo fissato con il generale Figliuolo un obiettivo ambizioso che prevedeva tre passaggi: 20 mila vaccini al giorno per fine marzo, 30 mila a metà aprile e 40 mila per fine mese: tutti e tre raggiunti, grazie a una collaborazione straordinaria da parte di tutti di cui siamo profondamente grati – sottolineano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi -. Se ci verranno garantite le forniture per tenere questi livelli, con ritmi così siamo in grado di fare più di un milione di vaccini al mese, che, sommato al milione di persone che nella nostra regione hanno già ricevuto almeno una dose, significa riuscire a mettere in sicurezza in meno di tre mesi tutti i piemontesi. Siamo pronti, l’intero sistema sta dando il massimo. Abbiamo bisogno di una sola cosa: vaccini”.

Degli oltre 47 mila vaccini di oggi, 12.401 sono seconde dosi. Tra i vaccinati in particolare sono 9.081 gli over80, 10.919 i settantenni, 10.431 le persone estremamente vulnerabili, 4.885 i caregiver e 9.037 i sessantenni.

Dall’inizio della campagna si è proceduto all’inoculazione di 1.520.641 dosi (di cui 447.668 come seconde), corrispondenti all’88% di 1.733.810 finora disponibili per il Piemonte.

Il bollettino Covid di giovedì 29 aprile

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato1.084nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui85 dopo test antigenico), pari al 5,5% di 19.791 tamponi eseguiti, di cui 10.108 antigenici. Dei 1.084 nuovi casi, gli asintomatici sono 399 (36,8%).

I casi sono così ripartiti: 136 screening, 642 contatti di caso, 306 con indagine in corso; per ambito: 11 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 136 scolastico, 937 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 348.385 così suddivisi su base provinciale: 28.108 Alessandria, 16.709 Asti, 10.713 Biella, 50.025 Cuneo, 26.833 Novara, 186.828 Torino, 12.926 Vercelli, 12.315 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.449 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2479 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 220(3rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 2.170 (- 94 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 13.731

I tamponi diagnostici finora processati sono 4.351.439 (19.791 rispetto a ieri), di cui 1.491.318risultati negativi.


I DECESSI DIVENTANO 11.237

Sono 18i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui5 verificatosi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 11.237 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.530 Alessandria, 694 Asti, 419 Biella, 1.373 Cuneo, 927 Novara, 5.344 Torino, 497 Vercelli, 362 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 91 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.


321.027 GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 321.027(+1.403rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 25.593 Alessandria, 15.493 Asti, 9.751 Biella, 45.921 Cuneo, 24.860 Novara, 172.247 Torino, 11.962 Vercelli, 11.566 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.350 extraregione e 2.284 in fase di definizione.

Consegnavano droga a domicilio anche durante il lockdown, i carabinieri eseguono 14 arresti

Torino, 29 aprile. Dalle prime ore dell’alba, nella provincia di Torino, oltre 60 Carabinieri del Comando Provinciale di Torino stanno eseguendo un’ordinanza di applicazione di misure cautelari – emessa dal Gip del capoluogo piemontese su richiesta del Gruppo criminalità organizzata comune e sicurezza urbana della locale Procura della Repubblica – nei confronti di 13 italiani e 1 colombiano, ritenuti responsabili di concorso in traffico, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.

L’indagine, condotta tra maggio e novembre 2020 dai militari della Compagnia carabinieri di Venaria Reale (TO), ha consentito di accertare la stabile esistenza nell’hinterland torinese, con base operativa nel quartiere Barriera Milano a Torino, di un gruppo criminale dedito al rifornimento e al successivo smercio di hashish e marijuana e di documentare il particolare modus operandi utilizzato nell’attività illecita anche durante il periodo di lockdown, consistente nella consegna di dosi al domicilio degli acquirenti o in luoghi pubblici, approfittando spesso di corrieri incensurati e di giovane età.
Nel corso delle investigazioni, a riscontro delle attività condotte, sono stati già arrestati in flagranza tre pusher, sequestrando complessivamente 10,5 kg. di hashish e 1,4 Kg. di marijuana, oltre a mille euro ritenuti provento dell’attività illecita.

Stellantis, la sindaca Appendino: “Torino farà sentire la sua voce”

Nel consiglio comunale dedicato all’automotive è intervenuta la sindaca Chiara Appendino

”Il  momento è storico, dobbiamo fare sentire la nostra voce sui progetti affinché il governo con le sue politiche industriali e Stellantis, accompagnata dal governo come avviene in Francia, possano tutelare il settore”, ha detto la prima cittadina di Torino. “Non è chiaro ciò  che accadrà e le preoccupazioni sono legittime. Il nostro è un territorio che ha le competenze e un ecosistema per potere essere al centro dell’evoluzione dell’auto”. Ha aggiunto Appendino: “Abbiamo detto dall’inizio che Stellantis, come tutti i grandi cambiamenti, può essere un’opportunità o un rischio, e  noi l’abbiamo colta come opportunità. Tale deve continuare a essere, ma non basta.  Dobbiamo fare di più, tutti insieme,  per tutelare il nostro territorio”.