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Torino celebra la Festa della Repubblica. Tutte le iniziative in programma

“La Costituzione a Colori” è il titolo della mostra che il Consiglio, in occasione del 2 giugno, Festa della Repubblica,  allestirà  presso l’Urp del Consiglio regionale dal 31 maggio al 6 giugno 2021.

L’esposizione, che vuole essere un rinnovato omaggio alla nostra Carta fondamentale, curata da Dino Aloi e Claudio Mellana, propone  disegni e vignette a colori che illustrano i primi 47 articoli della nostra Costituzione, quelli che riguardano i diritti e i doveri dei cittadini. Gli articoli sono stati interpretati da quattro disegnatori contemporanei: Fabio Sironi,  Lido Contemori, Marco De Angelis  e Gianni Chiostri.

I cataloghi della mostra saranno omaggiati anche a tutti i cittadini che nella settimana del 2 giugno, saranno chiamati per la vaccinazione presso il Punto Vaccinale del Rettorato di UniTo, in (via Verdi 8, a Torino). La mostra rientra fra le iniziative che l’Assemblea legislativa piemontese ha scelto, anche quest’anno di organizzare e condividere in collaborazione con Prefettura, Comune di Torino, Città metropolitana, Ufficio scolastico regionale e gli Atenei piemontesi per ribadire come i valori della Repubblica e della Costituzione possano accomunare istituzioni e cittadini.

Il Consiglio regionale ha inoltre ideato “Chi è di scena? La Repubblica”, un concorso rivolto a tutte le scuole di ogni ordine e grado il cui bando verrà lanciato a settembre.  Si è scritto tanto sulla Repubblica, saggi, libri, sono stati realizzati documentari, film, ma per questo 2 giugno  si è deciso di proporre ai ragazzi piemontesi di dar vita  e forma alla Repubblica come fosse un personaggio da mettere in scena. La scelta di privilegiare come strumento comunicativo il teatro  nasce non solo dalla consapevolezza che possa coniugare formazione e creatività, ma anche dal desiderio di voler ridare visibilità alle arti sceniche dal vivo, fortemente compromesse dopo oltre un anno di pandemia. I vincitori, avranno la possibilità di mettere in scena la propria rappresentazione teatrale, in occasione della Festa del 2 giugno 2022.

Tra le altre iniziative condivise dalle Istituzioni in programma il 2 giugno anche:

  • Cerimonia dell’alzabandiera presso la Caserma Monte Grappa in corso IV Novembre 3  a Torino. Per il secondo anno consecutivo, gli Atenei piemontesi, aderendo alle manifestazioni cittadine per la Festa della Repubblica, daranno vita a una maratona di letture. Il tema di quest’anno è ispirato all’Articolo 9 della nostra Costituzione: “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”. Sul palco, allestito nel Cortile del Rettorato dell’Università di Torino, si alterneranno personalità della cultura, delle Istituzioni e, naturalmente, docenti e studenti delle università che aderiscono all’iniziativa. A ognuno il compito di accompagnare la riflessione sull’Articolo 9 con un brano letterario, una poesia, o con il testo di una canzone. La diretta streaming, trasmessa sul canale YouTube dell’Università di Torino, avrà inizio alle ore 17.
  • “L’Ufficio scolastico regionale per il Piemonte” ha implementato sul sito www.istruzionepiemonte.it/2-giugno-2021 un’area dedicata ai contributi delle istituzioni scolastiche sul tema della Costituzione. L’Usr ha predisposto un video, con i contributi di alcuni allievi delle scuole del primo e del secondo ciclo, focalizzato sulla Costituzione; il video sarà presentato al reading per celebrare il 2 giugno, presso il Rettorato dell’Università degli Studi di Torino”.
  • La Città metropolitana di Torino ha realizzato un approfondimento speciale dedicato all’Inno di Mameli. Sul sito www.cittametropolitana.torino.it  a partire dal 31 maggio saranno online: l’Inno di Mameli nell’interpretazione originale del 1847 a cura della Banda del Corpo di Polizia Municipale di Torino; le  interviste al comandante del Corpo di Polizia Municipale Emiliano Bezzon, al direttore della Banda Massimo Sanfilippo, al primo firmatario della legge che ha reso “Fratelli d’Italia” l’inno ufficiale della Repubblica italiana Umberto D’Ottavio;  pillole video “Che cosa rappresenta per te l’Inno d’Italia?” .

“Il 2 giugno segna una data importante spesso non considerata pienamente nella giusta dimensione storica- ha dichiarato i presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia – Si tratta di uno dei capisaldi di quella che potremmo definire la svolta epocale per il nostro Paese. Per la prima volta, infatti, il popolo italiano, in tutte le sue componenti, fu chiamato a esprimere la propria scelta, quale segnale di partecipazione civile, di responsabilizzazione e di coinvolgimento per determinare il destino dell’Italia. Il referendum fra Monarchia e Repubblica e le elezioni dei membri della Costituente, diedero vita qualche tempo dopo alla Carta Costituzionale: il nostro documento fondativo, la tavola di principi e valori che costituisce la base del nostro stare insieme. In questa occasione mi preme ringraziare tutti gli uomini e le donne in divisa che si sono distinti in questa lunga pandemia per impegno e dedizione, un supporto e sostegno vitale per ognuno di noi”.

“La Nostra Costituzione riconosce nell’istruzione un diritto fondamentale del cittadino, garantisce l’accesso universale alla conoscenza in condizioni di parità come la leva determinante per lo sviluppo sostenibile della società e il benessere delle comunità, tant’è che affida alla Repubblica, dunque in primis alla Scuola, il compito di rimuovere gli ostacoli di ordine economico, sociale e culturale che possano impedire il pieno sviluppo della persona  – afferma Fabrizio Manca, direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale per il Piemonte – In questi sedici mesi di pandemia, le comunità educanti hanno tenuto fede al loro mandato costituzionale, ponendo faticosamente un argine alle diseguaglianze e contenendo il disorientamento di studenti e famiglie più fragili ed esposte al rischio di marginalità sociale. Da questo sforzo dobbiamo ripartire per costruire insieme un modello di scuola nuova, partecipata, solidale e inclusiva, che non lascia indietro nessuno. In occasione del 75° anniversario della Repubblica, riconosciamoci tutti nel valore irrinunciabile della Scuola quale strumento per ricucire dal basso la coesione sociale e luogo elettivo dove i cittadini di domani, senza distinzioni di sesso, di razza, di religione, di condizioni economiche, sociali e culturali, potranno formare le loro competenze e costruire un futuro più prospero per il nostro Paese”.

“Siamo particolarmente lieti e onorati di tornare ad ospitare le celebrazioni della Festa della Repubblica all’Università di Torino – dichiarano il Rettore Stefano Geuna e la Prorettrice Giulia Carluccio – Anche quest’anno al centro delle letture di c’è la Costituzione, il testo fondativo della Repubblica Italiana che custodisce e tramanda i valori fondamentali sui quali è stata edificata la nostra democrazia. In particolare, abbiamo inteso ispirare la riflessione all’Articolo 9, che prescrive la promozione del patrimonio culturale. Un Articolo breve ma illuminante, che mantiene nel tempo un’eccezionale attualità. Non sfugge come il ruolo essenziale della scienza e della tecnica come motore di sviluppo sia universale, ma ancor più avvertibile in tempo di pandemia. Non di meno quello della cultura e del paesaggio, che si sono affermate come un tratto identificato forte dell’identità nazionale. Scienza, tecnologia, cultura e paesaggio rappresentano la porta di accesso al futuro, connesse da una prospettiva di sempre maggiore sostenibilità”.

“Quando i nostri Padri Costituenti delinearono la Carta Costituzionale, inserirono tra i principi fondamentali, nello stesso articolo 9, lo sviluppo della cultura e la promozione della ricerca scientifica e tecnica, esplicitando anche che la Repubblica tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico – commenta il Rettore del Politecnico di Torino Guido Saracco – Un accostamento, quello tra la cultura e la ricerca, al quale si deve guardare con grande attenzione e che credo sia importante aver scelto di sottolineare in questa Festa della Repubblica. Oggi è infatti sempre più rilevante avere presente quando si fa ricerca scientifica, anche nei suoi aspetti più tecnici, come quelli oggetto delle discipline caratteristiche del nostro Ateneo, che in fondo scienza, tecnica, ma anche paesaggio, reperti storici e opere d’arte sono manifestazioni di quella che in senso alto possiamo chiamare “cultura” e che ci caratterizza come popolo e come Nazione”.

“La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica”. Così recita la prima parte dell’articolo 9 della nostra Costituzione repubblicana. Mai come in quest’ultimo anno ci siamo resi conto di quanto la ricerca sia fondamentale per le nostre vite, per la nostra salute, per la nostra libertà – dichiara Gian Carlo Avanzi, Rettore Università degli Studi del Piemonte Orientale – Un anno fa ci stringevamo simbolicamente attorno a valori fondanti della nostra Costituzione come solidarietà e cooperazione. A un anno di distanza ci siamo resi conto di quanto la ricerca scientifica vada difesa, tutelata, sorretta e incoraggiata, poiché è l’unica arma che abbiamo a disposizione per lasciarci alle spalle questo terribile biennio. I valori espressi dall’articolo 9 sono intrinseci dell’Università; il mondo accademico perciò parla con una voce sola quando sottolinea la necessità che la ricerca sia libera. Oggi lo fa pensando anche e soprattutto a colleghi come AhmadDjalali e Patrick Zaki, per la cui libertà non ci stancheremo mai di lottare!”.

Torino si candida a ospitare la gigafactory di batterie di Stellantis

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Facendo seguito al Consiglio Comunale aperto del 28 aprile 2021 sull’automotive, la Sala Rossa ha approvato all’unanimità (32 voti favorevoli su 32 consiglieri presenti) un ordine del giorno (prima firmataria: Eleonora ArtesioTorino in Comune) per il sostegno e la salvaguardia del settore automotive.

Il documento, nel ribadire la necessità di armonizzare gli obiettivi del PNRR in merito all’auto green con la verifica degli impegni dichiarati da Stellantis di obiettivo di vendita nel 2030 del 70% di auto elettriche, auspica un ruolo attivo dello Stato Italiano su investimenti e salvaguardia dell’occupazione nel settore (lo Stato francese ha una partecipazione del 6,2% nell’azionariato di Stellantis), anche a fronte del prestito concesso a FCA per lo sviluppo e la qualificazione degli investimenti, e candida Torino a ospitare la gigafactory di batterie che il gruppo Stellantis dovrebbe collocare in Europa entro la fine dell’anno.

La candidatura – spiega l’ordine del giorno – potrebbe avvalersi delle competenze scientifiche e delle professionalità esistenti nonché della vocazione e del saper fare del territorio, dalle Università alle imprese, alle lavoratrici e ai lavoratori impiegati.

Si esprime inoltre la volontà di implementare un piano cittadino per la produzione di energia elettrica tramite il fotovoltaico e di progettare la infrastrutturazione del territorio con paline di ricarica per la mobilità con veicoli elettrici e di avviare una concertazione per un diverso utilizzo delle aree di Mirafiori che potrebbero ospitare la gigafactory, ma anche rappresentare un valore di interlocuzione nei confronti di Stellantis, ai fini della prospettiva sui nuovi modelli e sui volumi utili a mantenere e implementare l’occupazione.

Come ha affermato in aula Artesio, il Consiglio Comunale dello scorso 28 aprile ha confermato il peso che il distretto dell’automotive riveste per la città e per il Piemonte intero: solo nella componentistica sono attive 736 imprese. Abbiamo la responsabilità – ha dichiarato – di accompagnare la riconversione del settore all’insegna della sostenibilità e di evitare il depauperamento delle competenze presenti sul territorio. Il tema della fabbrica di batterie – ha concluso – può diventare essenziale e occorre quindi capire se, sfruttando il Recovery Fund, Stellantis collocherà a Torino il distretto delle batterie: dalla ricerca e progettazione allo smaltimento.

La sindaca Chiara Appendino ha ringraziato Artesio e i colleghi consiglieri che hanno firmato l’atto, ma ha espresso la sua preoccupazione per il fatto che buona parte delle risorse del Recovery Fund potrebbe essere messa a bando: “Occorre fare rete con tutti gli interlocutori del territorio – ha dichiarato – per favorire la nascita di un ecosistema dell’elettrificazione a Torino”.

Covid: il bollettino di martedì 1 giugno La situazione a Torino e in Piemonte

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16:30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 209 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 21 dopo test antigenico), pari all’1,3 % di 16.187 tamponi eseguiti, di cui 10.755 antigenici. Dei 209 nuovi casi, gli asintomatici sono 100(47,8%).

I casi sono così ripartiti: 37 screening, 136 contatti di caso, 36 con indagine in corso; per ambito: 2 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 29 scolastico, 178 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 364.511 così suddivisi su base provinciale: 29.374 Alessandria, 17.390 Asti, 11.449 Biella, 52.599 Cuneo, 28.015 Novara, 195.145 Torino, 13.627 Vercelli, 12.912 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.492 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.508 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 81 (+0 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 557(– 3rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 4171

I tamponi diagnostici finora processati sono 4.972.965(+ 16.187 rispetto a ieri), di cui 1.644.859 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 11.643

Sono 12 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 11.643 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.566 Alessandria, 709 Asti, 431 Biella, 1.444 Cuneo, 939 Novara, 5.564 Torino, 521 Vercelli, 373 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 96 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

348.059 GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 348.059 (553 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 27.557 Alessandria, 16.534 Asti, 10.749 Biella, 50.449 Cuneo, 26.726 Novara, 186.995 Torino, 12.849 Vercelli, 12.389 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.412 extraregione e 2.399 in fase di definizione.

La prognosi è sciolta: il piccolo Eitan fuori dalla rianimazione

Il miglioramento sia dal punto di vista del trauma toracico sia dal punto di vista del trauma addominale, affermano fonti mediche dell’ospedale Regina Margherita di Torino dov’è ricoverato, consentono di sciogliere la prognosi

Cosi’ Eitan, il bimbo di cinque anni unico sopravvissuto alla strage della funivia Stresa-Mottarone oggi esce dalla Rianimazione e sarà trasferito in un reparto di degenza.

Artigianato: occupazione femminile e giovanile in calo. Ma si prevedono nuovi posti nelle Pmi

NEL 2020 IN PIEMONTE: – 712 UNITÀ DI LAVORO FEMMINILE (-0,74%) E  -4,5% DI IMPRESE UNDER 35

Giorgio Felici (Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte): “Nei prossimi cinque anni 2 milioni di nuovi posti di lavoro nelle PMI ma sono richiesti profili tecnici ed innovativi.”

 

L’emergenza sanitaria sta mettendo in ginocchio una parte rilevante delle imprese artigiane, incidendo in maniera drammatica soprattutto su quelle più fragili e meno strutturate.

Tra le categorie più colpite le donne e i giovani, già contraddistinte da situazioni di svantaggio pre-pandemia, poiché nella gran parte dei casi ricoprono posizioni di lavoro meno tutelate e spesso in settori più esposti alle crisi.

A fine dicembre 2020, secondo i dati di Unioncamere, le imprese femminili in Piemonte sono in calo: 95.879, rispetto alle 96.591 di fine 2019 (-712).

 

Le imprese guidate dagli under 35, sempre nel 2020, hanno registrato una flessione pari a -4,5% rispetto all’anno precedente.

 

Questa la fotografia sull’occupazione giovanile e femminile del Piemonte scattata dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese, che ha analizzato la dinamica regionale degli occupati under 35 tra il 2019 e il 2020, su dati ISTAT.

“La ripresa del Piemonte – commenta Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte – sarà condizionata dall’andamento del piano vaccinale; accelerare il passo è un primo elemento indispensabile per far fronte alle diverse conseguenze negative derivanti dallo shock pandemico che si è riverberato su famiglie e imprese, aggravando la condizione generale del contesto economico e sociale. Il nuovo Decreto Sostegni con altri contributi a fondo perduto per le imprese ed un pacchetto lavoro, cercherà di contenere l’esplosione di quella che potrebbe essere una bomba sociale anche a seguito della possibilità di poter tornare a licenziare a fine giugno.”

“Non va tuttavia dimenticato che la ripartenza – continua Felici – dipenderà anche da altri fattori meno legati al contesto contingente e invece già ‘endemici’ prima dell’avvento della pandemia, che rischiano di condizionarla negativamente. C’è bisogno di misure urgenti per rilanciare l’occupazione, in particolare quella giovanile, e investimenti sulla formazione e sulle competenze dei lavoratori per contribuire a costruire un futuro di lavoro per le nuove generazioni.”

“Per affrontare la ripartenza – riflette Felici – occorre, in primis, rimuovere gli ostacoli che scoraggiano le imprese ad assumere. Sul fronte delle politiche attive del lavoro sosteniamo la necessità di rilanciare gli Istituti Professionali e gli Istituti Tecnici e di investire sulle competenze professionali a cominciare dall’uso delle tecnologie digitali e puntando sull’apprendistato duale e professionalizzante.”

“E’ proprio dall’apprendistato – sottolinea Felici – che passa la ripresa dell’occupazione giovanile, strumento che si conferma quale il contratto a causa mista più adatto a soddisfare le esigenze formative dell’artigianato e delle piccole imprese e a preparare i giovani ad entrare in un mercato del lavoro che richiede competenze tecniche evolute imposte dalla rivoluzione digitale.”

“Il percorso di transizione, cambiamento e mutazione è fondamentale – riprende Felici– occorre puntare a obiettivi precisi per recuperare il tempo perduto a causa della pandemia e per rimuovere i molteplici ostacoli già presenti precedentemente allo scoppio della crisi odierna: la scarsa digitalizzazione della Pubblica amministrazione, i ritardi dei pagamenti della PA, l’eccessiva burocrazia fiscale misurabile a livello nazionale. Dobbiamo impegnarci affinché questi “mali” vengano cancellati o, quanto meno, attenuati. Molti di questi problemi potrebbero essere superati grazie all’azione del Recovery Fund.”

Un recente studio di Confartigianato Imprese, Unioncamere e Anpal, ha fotografato i cambiamenti del mondo del lavoro delle “piccole professioni” al tempo delle nuove tecnologie e dell’intelligenza artificiale.

Al di là dell’impatto della pandemia e delle sue conseguenze le aziende che vogliono rimane sul mercato devono investire nelle nuove tecnologie e intelligenza artificiale.

Secondo lo studio di Confartigianato Imprese, Unioncamere e Anpal nei prossimi cinque anni, la domanda di nuovi impieghi delle piccole e medie imprese sfiorerà i 2 milioni di nuovi posti di lavoro e profili tecnici. Le figure dei nuovi tecnici “intelligenti” saranno le stesse che conoscevamo ma con una carta di identità cyber e high-tech: cyber-idraulici e tecno-elettricisti per case ed elettrodomestici connessi, meccatronici (ovvero la fusione linguistica e delle competenze di meccanici e elettrauti per la manutenzione delle nuove automobili), orafi, sarti e calzaturieri in grado di utilizzare stampanti 3D e foot scanner, artigiani delle costruzioni per la messa in sicurezza del patrimonio immobiliare, installatori e manutentori di parchi, giardini e aree verdi, riciclatori di rifiuti (in tessuti e arredamenti), produttori e manutentori di apparecchiature mediche ad alta precisione, animatori digitali per musei ed edizioni virtuali.

Ancora una volta la parola d’ordine è “nuove competenze”. Una rivoluzione dei mestieri che investirà in pieno, nel nome delle grandi opportunità di nuovi mercati e fatturati, proprio il mondo delle Pmi e dell’artigianato in un paese come l’Italia dove le botteghe chiudono per mancanza di giovani in grado di raccogliere il testimone.

L’artigianato post Covid-19 – conclude Felici – dovrà necessariamente ripartire dalla trasformazione di mestieri tradizionali che si dovranno adeguare al cambiamento del mercato e delle esigenze dei consumatori.”

Sopravvissuto alla strage del Mottarone: il piccolo Eitan migliora e incomincia a mangiare

Le condizioni di Eitan, il bimbo israeliano di cinque anni sopravvissuto alla tragedia della funivia di Stresa sono in significativo miglioramento

La prognosi rimane però riservata. Ieri ha cominciato a mangiare alimenti leggeri.

Al momento  il bambino  rimane in Rianimazione al Regina Margherita  per precauzione e se non ci saranno complicazioni nei prossimi giorni verrà sciolta la prognosi.

Con lui ci sono sempre la zia Aya e la nonna giunta da Israele nei giorni scorsi.

Il bollettino Covid di lunedì 31 maggio

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16:30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 126 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 17 dopo test antigenico), pari all’1 % di 12.446 tamponi eseguiti, di cui 9.317 antigenici. Dei 126 nuovi casi, gli asintomatici sono 73 (57,9%).

I casi sono così ripartiti: 25 screening, 92 contatti di caso, 9 con indagine in corso; per ambito: 2 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 14 scolastico, 110 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 364.302 così suddivisi su base provinciale: 29.362 Alessandria, 17.377 Asti, 11.435 Biella, 52.576 Cuneo, 27.993 Novara, 195.049 Torino, 13.607 Vercelli, 12.903 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.490 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.510 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 81 (+1 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 594 (– 31 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 4490

I tamponi diagnostici finora processati sono 4.956.778 (+ 12.446 rispetto a ieri), di cui 1.640.150 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 11.631

Sono 7 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 2 verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 11.631 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.566 Alessandria, 707 Asti, 429 Biella, 1.443 Cuneo, 939 Novara, 5.557 Torino, 521 Vercelli, 373 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 96 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

347.506 GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 347.506 (+ 333 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 27.503 Alessandria, 16.520 Asti, 10.711 Biella, 50.387 Cuneo, 26.679 Novara, 186.721 Torino, 12.820 Vercelli, 12.356 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.410 extraregione e 2.399 in fase di definizione.

Guardia di Finanza, sventata truffa miliardaria in dollari

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Due persone arrestate. Sequestrati titoli cambiari falsi per un valore nominale di 40 miliardi di dollari americani.

La Guardia di Finanza di Torino ha sventato un tentativo di colossale truffa nei confronti di un noto istituto di credito nazionale, finalizzato all’ottenimento di un ingente ingiusto profitto attraverso l’utilizzo di mezzi di pagamento internazionali falsi.

Le investigazioni, avviate dai Baschi Verdi del Gruppo Pronto Impiego Torino, coordinati dalla locale Procura della Repubblica, hanno permesso di disvelare il complesso e sofisticato disegno criminoso ideato da due cittadini, l’uno di origine spagnola, l’altro venezuelana, volto a consentire la negoziazione di quattro cambiali estere false, denominate International Bill of Exchange, del valore ciascuna di 10 miliardi di dollari americani, poste a garanzia di un finanziamento milionario, asseritamente richiesto per sovvenzionare la costruzione di impianti destinati allo sfruttamento di energie rinnovabili.

Le indagini hanno preso le mosse da Pinerolo (TO) dove i due soggetti hanno tentato di negoziare uno dei titoli di credito falsificati presso la sede di un  private di una banca, millantando in occasione degli incontri preliminari un accreditamento presso la Corte Internazionale di Giustizia.

Le Fiamme Gialle, preso atto del tentativo di truffa in corso, hanno avviato mirati accertamenti e riscontri sulla base dei quali l’Autorità giudiziaria ha tempestivamente  emesso un decreto di perquisizione, la cui esecuzione ha consentito di pervenire al sequestro di 4 cambiali false, per un importo pari a 40 miliardi di dollari USA, nonché di telefoni e pc in possesso dei responsabili, al cui interno sono stati individuati numerosissimi contatti su messaggistica istantanea, in fase di approfondimento.

Per conferire ai titoli una parvenza di credibilità, i truffatori, da un lato, avevano illecitamente indicato sugli stessi, quale traente, la International Court of Justice nonché apposto il relativo sigillo, e dall’altro avevano realizzato un sito internet “gemello” – artatamente collegato al “reale” indirizzo web dell’organismo internazionale – cui l’operatore bancario avrebbe potuto, ingannevolmente, collegarsi per riscontrarne l’attendibilità.

Snodo nevralgico della gigantesca tentata truffa era la Turchia, paese dal quale i due soggetti, di fatto, provenivano e dove si sono procurati anche foto e documenti di identità falsi che avrebbero utilizzato per rendere difficoltoso il loro riconoscimento.

Alla luce degli elementi acquisiti nel corso degli approfondimenti, il GIP presso il Tribunale di Torino, su richiesta del magistrato inquirente, ha emesso un provvedimento di fermo per indiziato di delitto e, successivamente, di misura cautelare in carcere, in virtù del quale i due soggetti sono tuttora detenuti per i reati di truffa tentata, ricettazione e fabbricazione di documenti di riconoscimento falsi.

Il bollettino Covid di domenica 30 maggio

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 233 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 7 dopo test antigenico), pari al 2,2% di 10.457 tamponi eseguiti, di cui 7.010 antigenici. Dei 233 nuovi casi, gli asintomatici sono 91 (39,1%).

I casi sono così ripartiti: 30 screening, 155 contatti di caso, 48 con indagine in corso; per ambito: 1 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 30 scolastico, 202 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 364.176 così suddivisi su base provinciale: 29.359 Alessandria, 17.365 Asti, 11.431 Biella, 52.563 Cuneo, 27.982 Novara, 194.967 Torino, 13.605 Vercelli, 12.902 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.490 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.512 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 80 (– 4 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 625 (– 3 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 4674.

I tamponi diagnostici finora processati sono 4.944.332 (+ 10.457 rispetto a ieri), di cui 1.637.893 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 11.624

Sono 1 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui nessuno verificatosi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 11.624 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.566 Alessandria, 707 Asti, 429 Biella, 1.442 Cuneo, 939 Novara, 5.552 Torino, 520 Vercelli, 373 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 96 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

347.173 GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 347.173 (+ 438 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 27.485 Alessandria, 16.506 Asti, 10.705 Biella, 50.314 Cuneo, 26.659 Novara, 186.532 Torino, 12.811 Vercelli, 12.351Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.410 extraregione e 2.400 in fase di definizione.

Palermo: la polizia alla ricerca degli aggressori della coppia gay torinese

Due ragazzi gay di Torino erano in vacanza a Palermo e stavano cercando un albergo.

Nella centrale via  dell’Universita’ un gruppo di ragazzi  prima li avrebbe insultati perché i due si tenevano per mano, e poi circondati ed aggrediti.

Una delle due vittime ha riportato la rottura del naso  ed è stata soccorsa da alcuni amici e successivamente dal personale del 118 e portata al pronto soccorso.

La polizia   ha acquisito le immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona per risalire agli autori dell’aggressione.