prima pagina- Pagina 417

Il Governo cambia idea, la zona rossa scatta venerdì

L’inserimento del Piemonte nella zona rossa non scatterà oggi, ma venerdì

La decisione di farlo slittare di 24 ore è del ministro Speranza che l’ha comunicato telefonicamente al governatore Cirio.

I commercianti e le attività produttive sono disorientati per la carenza di informazioni sulle nuove restrizioni, a proposito delle quali neanche le associazioni di categoria sono state messe in grado di conoscere modalità e dettagli. Fino alla conferenza stampa del premier di mercoledì sera.

Bollettino Covid, 37 vittime e 3577 contagi in più

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17,30

 

35.351 PAZIENTI GUARITI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti guariti sono complessivamente 35.351 così suddivisi su base provinciale: Alessandria 4001, Asti 1938, Biella 1150, Cuneo 3779, Novara 3194, Torino 18.243, Vercelli 1599, Verbano-Cusio-Ossola 1180, extraregione 235, oltre a 32 in fase di definizione.

I DECESSI SONO 4481

Sono 37 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 4 verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora 4481 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 722 Alessandria, 278 Asti, 236 Biella, 430 Cuneo, 435 Novara, 1958 Torino, 242 Vercelli, 137 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 43 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

I casi di persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte sono 81.409 (+ 3577 rispetto a ieri) di cui 1567 (44%) sono asintomatici.

I casi sono così ripartiti: 1701 screening, 880 contatti di caso, 996 con indagine in corso; per ambito: 297 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 371 scolastico, 2909 popolazione generale.
La suddivisione complessiva su base provinciale diventa: 7540 Alessandria, 3932 Asti, 2643 Biella, 9979 Cuneo, 6264 Novara, 44.465 Torino, 2954 Vercelli, 2238 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 548 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 846 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 233 (+20 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 3525 (+146 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 37.819

I tamponi diagnostici finora processati sono 1.079.137 (+16.022 rispetto a ieri), di cui 594.140 risultati negativi.

In allegato la tabella riassuntiva

Torino e il Piemonte zona rossa

Aggiornamento: il Governo fa slittare a venerdì le nuove misure. Lo ha comunicato il ministro Speranza al governatore Cirio

I negozi, gran parte delle  scuole, musei e uffici non essenziali a Torino e in Piemonte saranno chiusi a partire da giovedì, come nel mese di marzo, dopo la firma del dpcm

Aperti negozi alimentari, tabaccherie, farmacie, edicole, librerie, fiorai, negozi per animali,  attività professionali, ferramenta, negozi di telefonia e informatica, e (deciso all’ultimo) anche i parrucchieri. Aperte le fabbriche. Chiusi bar e ristoranti che potranno effettuare consegne a domicilio fino all’età 22. Le altre attività si fermeranno per due settimane. Per quanto riguarda la scuola con le superiori passeranno alla didattica a distanza anche le medie, tranne le classi prime. Ci si potrà spostare dal proprio comune solo per motivi di comprovata necessità.

Un tricolore al balcone per il 4 Novembre

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni / Se la festa del IV novembre, giornata della Vittoria, delle Forze Armate e dell’Unità nazionale è stata da  molto tempo bistrattata ed eliminata dalle feste nazionali, quest’anno essa per volontà del ministro della Difesa sarà di fatto annullata in gran parte delle città. Lo comunica una circolare del ministro degli Interni Lamorgese. Per la Regione Piemonte è stata scelta Torino, mentre a Cuneo non si terranno manifestazioni.

.
Tuttavia sono tanti i comuni della cintura torinese  che faranno qualcosa per ricordare una delle poche  date della nostra storia meritevoli di essere ricordate e celebrate. Certamente il COVID costringe a limitare e contenere  la partecipazione perché i livelli di guardia raggiunti non consentono assembramenti o almeno li sconsigliano. La manifestazione nefasta di piazza Castello degenerata in violenze inaudite e quella tranquilla di piazza Vittorio si sono fatte, malgrado il divieto di assembramento. Scegliendo una piazza di grandi dimensioni tutto resta possibile purché sia mantenuto il distanziamento sociale. Se fosse per il 25 aprile tutte queste restrizioni quasi sicuramente non ci sarebbero state. Il IV novembre e’ estraneo a chi ci governa e dobbiamo esserne orgogliosi. Loro la storia non la conoscono. Ma oggi non dobbiamo discutere e dobbiamo con disciplina obbedire. Così ci hanno insegnato i soldati della Grande Guerra caduti per l’ Italia. Così ci hanno insegnato i nostri nonni che hanno combattuto nelle trincee del Piave e che oggi nessuno più ricorda. Il 4 novembre  1918 si è compiuto il sogno del Risorgimento con Trento e Trieste italiane. Ma questi signori stanno disfacendo l’Italia. Non ci vorrebbe molto per leggere il bollettino della Vittoria del generale Diaz e non certi messaggi di circostanza che non dicono nulla e sono pieni di parole melensi , anzi  eunuche, come diceva il Baretti, parlando dell’ Arcadia. Ma l’idea migliore l’ha avuta il Comune di Cavour, invitando i cittadini ad esporre il Tricolore. Il Tricolore non crea assembramenti ,ma esprime dei sentimenti veri. Io quando vedo un Tricolore garrire al vento sento i brividi di quando eravamo  soldati e portavo le stellette E’ un gesto che rivela patriottismo e senso della storia ,cose molto distanti dall’Italia dello sfascio di oggi che non sa trovare valori nazionali che unifichino un paese allo stremo. Oggi esporre il tricolore ha un senso ben diverso dalla primavera scorsa quando le movide  e gli aperitivi si combinavano con le bandiere e le canzoni di Modugno. Il Tricolore del IV novembre è quello che sventolò  a Trieste sulla Torre di San Giusto e diede orgoglio di grande Nazione all’Italia. Non dimentichiamolo mai.
.
Scrivere a quaglieni@gmail.com

Posti letto in esaurimento, la priorità è ridurre i ricoveri

È importante contenere il numero di ricoveri, perché l’elemento più critico dell’attuale fase pandemica è “il fatto che con questo incremento nessun sistema sanitario al mondo, non dico il Piemonte, può reggere”.

 

Per questo, ha spiegato l’assessore alla SanitàLuigi Icardi nel corso della sua informativa in Consiglio regionale, “dobbiamo cercare di curare a domicilio tutti coloro per i quali è possibile”. La seduta si è svolta in videoconferenza con la presidenza di Stefano Allasia.

“Si fanno molti ricoveri – ha detto l’assessore – e i tecnici ritengono che molti casi potrebbero però essere trattati a domicilio. Il Veneto ha addirittura fatto un’ordinanza in questo senso: noi abbiamo l’accordo integrativo con i medici”. Come esempio da seguire, Icardi ha citato quello di Ovada (Al) dove “il progetto Covid-Home prevede che all’accesso al pronto soccorso si facciano approfonditi esami e chi può viene rimandato a casa, quindi seguito dalla medicina territoriale e dalle Usca. “In questo modo si è registrato una diminuzione dei ricoveri del 50 per cento”. Oggi “Sulla base delle curve di contagio e delle proiezioni a sette giorni, in Piemonte emerge che ogni 100 sintomatici in più si devono attendere entro pochi giorni 16 ricoveri ordinari, e ogni 100 ricoveri ordinari ce ne sono 16 in terapia intensiva”.

Sempre in quest’ottica l’assessore ha ricordato appunto che “il 13 maggio è stato siglato l’accordo con i medici di medicina generale, che ha moltiplicato capillarmente la possibilità di intercettare il virus sul territorio. Abbiamo messo diversi milioni su questo contratto integrativo”.

Il carico degli ospedali alla data di ieri ha fatto registrare “3187 posti occupati per il Covid su una disponibilità di 5580. L’incremento nelle TI è lineare. Non si sta assistendo a un incremento rapido, ma a una costanza di aumento. Tuttavia con questi numeri nessun sistema sanitario al mondo può dare una risposta certa per lungo tempo”. Icardi ha anche spiegato che rispetto alla prima ondata, oggi abbiamo pressione sui posti ordinari e meno su quelli di terapia intensiva.

“L’andamento dei ricoveri ordinari mostra incremento dal 16 agosto. Sino a quel punto eravamo a 2 posti letto occupati. Nel periodo estivo i casi erano in maggioranza importati (il 59 percento), cioè avvenuti altrove. Dal 14 settembre è ricominciato l’aumento esponenziale”.

Icardi, nel corso della sua informativa, ha anche ripercorso nel dettaglio tutte le iniziative intraprese dalla Regione Piemonte per fronteggiare l’emergenza Coronavirus, a partire dal febbraio scorso. Ha rifiutato le critiche che accusano la Sanità piemontese di navigare a vista, descrivendo in modo dettagliato le decisioni prese e le direttive impartite alle Asl, chiarendo anche come i protocolli prevedano particolareggiatamente le azioni da intraprendere secondo i parametri registrati e i report settimanali che tutte le Regioni inviano al Ministero.

Cirio chiede esenzioni sulle tasse a fronte dei sacrifici delle imprese

Durante l’incontro della Conferenza delle Regioni sul Dpcm il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio ha sottolineato che:

“Se si chiedono ulteriori sacrifici al mondo delle imprese pretendiamo che siano condizionati all’attuazione di queste misure immediate da parte del Governo. Chiedo, innanzitutto, l’esenzione totale dalle tasse per quanto ancora da pagare nel 2020 e per tutto il 2021 per le attività interessate dal nuovo decreto, e che questo venga contestualmente scritto in legge.”

Ha aggiunto: “Considerati i tempi della burocrazia statale, chiedo anche che i ristori abbiano stanziamenti e tempi certi di erogazione. Ho dato la disponibilità come Regione Piemonte a gestire direttamente i fondi messi a disposizione dallo Stato, forte dell’esperienza degli oltre 130 milioni di euro di indennizzi erogati sui conti correnti di oltre 70 mila attività piemontesi in meno di un mese, risorse che mi risulta peraltro siano le uniche arrivate nelle tasche delle nostre imprese del commercio”.

Il governatore del Piemonte chiede infine, che “venga prevista espressamente l’autorizzazione al congedo parentale, sia per i lavoratori dipendenti che per gli autonomi, di cui incredibilmente al momento nel Dpcm non c’è traccia. Inoltre, in attuazione della possibilità data ai Consigli regionali di proporre iniziative di legge nazionali, presenterò domani stesso una proposta di legge che imponga una tassazione straordinaria alle piattaforme internazionali di vendita online per tutta la durata delle nuove misure del Governo, prevedendo di destinare la totalità dell’introito ai piccoli esercizi commerciali di vicinato”.

Coronavirus, oltre 3000 contagi e 29 vittime

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17

 

34.675 PAZIENTI GUARITI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti guariti sono complessivamente 34.675 così suddivisi su base provinciale: Alessandria 3950, Asti 1903, Biella 1122, Cuneo 3708, Novara 3147, Torino 17.859, Vercelli 1587, Verbano-Cusio-Ossola 1170, extraregione 229.

I DECESSI SONO 4444

Sono 29 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 5 verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora 4444 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 719 Alessandria, 275 Asti, 230 Biella, 429 Cuneo, 430 Novara, 1946 Torino, 236 Vercelli, 136 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 43 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

I casi di persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte sono 77.832 (+ 3.169 rispetto a ieri) di cui 1303 (41%) sono asintomatici.

I casi sono così ripartiti: 1132 screening, 994 contatti di caso, 1043 con indagine in corso; per ambito: 274 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 355 scolastico, 2540 popolazione generale.
La suddivisione complessiva su base provinciale diventa: 7300 Alessandria, 3775 Asti, 2500 Biella, 9572 Cuneo, 6094 Novara, 42.214 Torino, 2869 Vercelli, 2172 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 533 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 803 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 213 (+17 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 3379 (+271 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 35.121

I tamponi diagnostici finora processati sono 1.063.115 (+12.694 rispetto a ieri), di cui 586.921 risultati negativi.

Erano in trenta nel trilocale per una festa “smascherata”, ma è arrivata la polizia

Nella notte di domenica, intorno alle 2, gli agenti del Commissariato Barriera Nizza intervengono in uno stabile di via Sacchi per la segnalazione di una festa privata all’interno di un appartamento

Giunti sul posto, gli agenti odono schiamazzi e musica al alto volume provenire dal piano rialzato.  I poliziotti bussano alla porta, che non viene però aperta. Improvvisamente si abbassano i toni della voce, gli agenti insistono e quando fanno ingresso nell’alloggio, un trilocale, si trovano difronte una festa con una trentina di partecipanti, parte dei quali in condizioni psicofisiche alterate. Alcuni dei presenti tentano di nascondersi all’interno degli armadi, sul balcone, nel bagno, sotto i letti e persino nello sgabuzzino. Complessivamente, gli agenti riscontreranno poi la presenza 27 persone di età compresa tra i 21 e i 14 anni, 5 delle quali minori e altre provenienti da fuori provincia e dall’estero. Nell’alloggio, i poliziotti trovano numerose bottiglie di alcolici sparse per casa. Soprattutto, i poliziotti riscontrano che molti dei presenti non indossano la mascherina e non mantengono al distanza di sicurezza come previsto dalle norme anticovid.  

Successivamente, gli agenti appurano che uno dei presenti aveva affittato giorni prima l’appartamento, tramite una piattaforma online, per ospitare alcuni amici provenienti dall’estero. In seguito, il locatario e i suoi ospiti, attraverso una catena di messaggi, avevano organizzato la festa in questione.

Le persone presenti verranno sanzionate, ciascuna per le rispettive violazioni, per la mancanza dei dispositivi di protezione e per l’assembramento prodottosi.  

Crolla il fatturato di bar e ristoranti dopo la prima settimana di chiusura serale

La  prima settimana di chiusura alle 18 per bar, ristoranti, pasticcerie e gelaterie ha prodotto risultati pesanti sul fatturato, calato drasticamente

L’Epat ha monitorato la situazione di 350 operatori associati di Torino e provincia rilevando una perdita tra il 75% e il 100% dei ricavi rispetto alla settimana precedente. Le stime del 2020 a confronto con il 2019, indicano una perdita di 1 miliardo e 100 milioni di euro. Invece per tutto il Piemonte la perdita stimata è di un miliardo e 700 milioni. La  chiusura alle 18 sta a significare per il mese di novembre, un deficit aggiuntivo di 101 milioni di euro a Torino e 191 nella  regione. La perdita media per ogni azienda a novembre è stimata in 9mila euro.

Il bollettino: 21 morti, 2003 contagi e nuovi ricoveri

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17.30

 34.153 PAZIENTI GUARITI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti guariti sono complessivamente 34.153 così suddivisi su base provinciale: Alessandria 3910, Asti 1852, Biella 1112, Cuneo 3576, Novara 3118, Torino 17.630, Vercelli 1566, Verbano-Cusio-Ossola 1160, extraregione 229.

I DECESSI SONO 4415

Sono 21 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 2 verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora 4415 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 719 Alessandria, 270 Asti, 227 Biella, 427 Cuneo, 423 Novara, 1935 Torino, 235 Vercelli, 136 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 43 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

I casi di persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte sono 74.663 (+2.300 rispetto a ieri) di cui 853 (43%) sono asintomatici.

I casi sono così ripartiti: 989 screening, 565 contatti di caso, 449 con indagine in corso; per ambito: 112 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 216 scolastico, 1675 popolazione generale.
La suddivisione complessiva su base provinciale diventa: 7030 Alessandria, 3689 Asti, 2433 Biella, 9154 Cuneo, 5925 Novara, 40.227 Torino, 2794 Vercelli, 2115 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 522 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 744 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 196 (+17 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 2.844 (+264 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 32.791

I tamponi diagnostici finora processati sono 1.050.421 (+11.113 rispetto a ieri), di cui 578.099 risultati negativi.