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Covid: nell’ultimo bollettino 890 contagi, 29 vittime e ricoveri in calo

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 890 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 61 dopo test antigenico), pari al 10,4 % degli 8.544 tamponi eseguiti, di cui 3.275 test antigenici. Degli 890 nuovi casi, gli asintomatici sono 393, pari al 44,1 %.

I casi sono così ripartiti: 266 screening, 407 contatti di caso, 217 con indagine in corso; per ambito: 159 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 40 scolastico, 691 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 192.373, così suddivisi su base provinciale: 17.059 Alessandria, 9.476 Asti, 6.646 Biella, 26.675 Cuneo, 14.900 Novara, 101.282 Torino, 7.238 Vercelli, 6.447 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.031 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1.619 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 221 (-13 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 3.389 ( -48 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 37.497

I tamponi diagnostici finora processati sono 1.867.047 (8544 rispetto a ieri), di cui 889.569 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 7.528

Sono 29 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 4 verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 7.528 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1152 Alessandria, 460 Asti, 321 Biella, 832 Cuneo, 628 Novara, 3.468 Torino, 356 Vercelli, 241 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 70 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

143.738 PAZIENTI GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 143.738 (+ 1.302 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 12.273 Alessandria, 7.250 Asti, 4.396 Biella, 19.443 Cuneo, 11.955 Novara, 76.767 Torino, 5.121 Vercelli, 5.185 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 656 extraregione e 692 in fase di definizione.

Il giallo del conteggio dei tamponi E’ polemica in Regione

E’ polemica politica in relazione ai dati relativi ai  tamponi per il Covid effettuati in Piemonte.

Secondo quanto rilevato dal Ministero della Salute, questi sarebbero stati falsati  da un unico conteggio dei tamponi molecolari e dei test rapidi.

La commissione d’indagine sulla gestione della pandemia in Piemonte, attraverso il suo coordinatore, il consigliere Pd Daniele Valle, chiede chiarimenti alla Giunta regionale che potrebbe riferire già lunedì in Consiglio regionale.

Il garante dei detenuti scrive a Cirio: “Vaccini in tempi rapidi per la comunità penitenziaria”

“Considerare la comunità penitenziaria tra i destinatari prioritari della somministrazione del vaccino anticovid”. È quanto chiede il garante regionale dei detenuti Bruno Mellano nella lettera indirizzata al presidente della Giunta regionale Alberto Cirio, all’assessore alla Sanità Luigi Icardi e al commissario generale dell’Unità di crisi Vincenzo Coccolo.

“Come tutti i luoghi chiusi, a cominciare dalle Rsa – spiega – anche il carcere è un ambiente particolarmente a rischio per il diffondersi del Covid-19. Si tratterebbe, quindi, di tutelare i circa 4.300 detenuti e i circa 3.500 operatori penitenziari tra agenti e collaboratori amministrativi: un’azione per prevenire l’esplosione di focolai di contagio assai difficili da gestire per la mancanza di spazi d’isolamento e di distanziamento sociale e per disinnescare possibili tensioni e timori che facilmente possono innescarsi nell’ambiente penitenziario”.

Il Gruppo tecnico interistituzionale sanità penitenziaria (Gtisp) – organismo istituzionale dell’Assessorato alla Sanità cui partecipano la Magistratura, l’Amministrazione penitenziaria e i responsabili sanitari e regionali del settore – ha formalmente condiviso l’appello di Mellano.

“I detenuti al momento positivi nelle carceri piemontesi – conclude -sono al momento 37: 13 a Cuneo, 12 a Saluzzo, 11 a Torino e 1 ad Alessandria; gli operatori penitenziari sono invece 22:i 9 a Torino, 7 ad Alessandria, 3 a Cuneo e 1 rispettivamente a Fossano, Biella e Verbania”.

Nell’ultimo weekend prima di Natale vie del centro chiuse al traffico

Questo è  l’ultimo weekend prima di Natale, e, anche alla luce delle nuove misure annunciate dal premier per contrastare la pandemia, già nei giorni scorsi  a Torino era stata annunciata la chiusura alle auto di alcune vie del centro per favorire una più fluida circolazione delle persone

Sarà chiusa al traffico tutta via Roma, anche nel tratto tra piazza Carlo Felice e piazza Cln, e alcune vie circostanti per evitare gli ingorghi di auto e gli assembramenti di persone sotto i portici.

Saranno chiuse inoltre via Arcivescovado, in direzione ovest all’angolo con via XX Settembre, via Andrea Doria e via dei Mille in direzione est all’angolo con via Pomba.

Nelle zone chiuse al traffico la polizia municipale consentirà l’accesso alle abitazioni di residenza e agli hotel e il defluire delle auto parcheggiate prima della chiusura.


 

Coronavirus: 848 nuovi contagi, 3307 guariti, ricoveri ospedalieri in calo

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 848 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 210 dopo test antigenico), pari al 4,9% dei 17.145 tamponi eseguiti, di cui 6.724 test antigenici. Degli 848 nuovi casi, gli asintomatici sono 363, pari al 42,8%.

I casi sono così ripartiti: 221 screening, 415 contatti di caso, 212 con indagine in corso; per ambito: 136 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 35 scolastico, 677 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 191.483, così suddivisi su base provinciale: 16.966 Alessandria, 9402 Asti, 6616 Biella, 26.539 Cuneo, 14.880 Novara, 100.835 Torino, 7202 Vercelli, 6409 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1028 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1606 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 234 (rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 3437 (79 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 37.877.

I tamponi diagnostici finora processati sono 1.858.503 (+17.145 rispetto a ieri), di cui 886.115 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 7499

Sono 38 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 7.499 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1148 Alessandria, 457 Asti, 320 Biella, 824 Cuneo, 627 Novara, 3460 Torino, 355 Vercelli, 238 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 70 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

142.436 PAZIENTI GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 142.436 (+3307 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 12.134 Alessandria, 7159 Asti, 4372 Biella, 19.243 Cuneo, 11.815 Novara, 76.148 Torino, 5087 Vercelli, 5137 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 653 extraregione e 688 in fase di definizione.

Bonus Case di Riposo, Forza Italia: “Giunta Cirio: poche parole, molti fatti”

“Ancora una volta la Giunta Cirio con l’approvazione del Bonus Case di Riposo ha dimostrato che alle parole preferisce i fatti.

Quarantamilioni di euro verranno destinati per venire incontro alle esigenze delle Rsa e Ra, le strutture più sensibili alla pandemia e che in questi mesi hanno visto rivoluzionare la propria mission, comportando anche una serie di investimenti in personale e dispositivi. La Regione Piemonte ha sicuramente una potenza di fuoco ben diversa da quella del Governo, eppure ogni volta che riesce a reperire risorse attraverso una gestione oculata del bilancio li stanzia subito per coprire l’assenza di risposte del Governo. L’ha fatto con il Riparti Piemonte lo sta facendo ora con il bonus Rsa e Ra. Un ringraziamento va al presidente Cirio che ancora una volta ha tenuto un profilo basso, spesso facendo da parafulmine alle critiche d’ufficio delle opposizioni, mentre cercava di trovare soluzioni e non promesse. Le Rsa e le Ra sono un patrimonio per la nostra Regione e non è possibile abbandonarle a loro stesse. Confidiamo che il Governo voglia seguire l’esempio del Piemonte aggiungendo nuove dotazioni economiche indispensabili per venire incontro alle legittime richieste di questo comparto. Infine vorremmo inviare un ringraziamento al personale e ai vertici delle Rsa e Ra per il lavoro incredibile che hanno svolto in questi mesi drammatici”. Ad affermarlo in una nota il capogruppo di Forza Italia Paolo Ruzzola, la sua vice Alessandra Biletta, il vicepresidente del Consiglio regionale Franco Graglia e il presidente della Commissione Bilancio Carlo Riva Vercellotti.

La metropolitana Lingotto-Bengasi parte a metà aprile

A metà del mese di aprile 2021 si prevede l’inizio dell’attività  del prolungamento della linea 1 della metropolitana  Lingotto-Bengasi

La nuova stazione è in via di completamento nel rispetto dei tempi “nonostante questi mesi di pandemia”, ha detto l’amministratore unico di Infra.To, Massimiliano Cudia, intervenuto a Palazzo Civico in una Commissione consiliare per fare il punto sull’andamento dei lavori.

Il 25 marzo si attende l’autorizzazione della Commissione Nazionale di Sicurezza per il pre-esercizio a partire dal giorno successivo. Ed entro la seconda settimana di aprile è prevista l’autorizzazione Ustif e del Comune  per dare il via libera definitivo alla linea.

Bollettino Covid, i dati di oggi

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17.00

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 1.365nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 155 a test antigenico), pari  al 6,2 %  dei 22.170 tamponi eseguiti, di cui 12.677 antigenici

Degli 1.365  nuovi casi, gli asintomatici sono 613, pari al 44,9%.

I casi sono così ripartiti: 435 screening, 606 contatti di caso, 324 con indagine in corso; per ambito:  281 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 67 scolastico, 1.017 popolazione generale.  

Il totale dei casi positivi diventa quindi 190.635, così suddivisi su base provinciale: 16.872 Alessandria, 9.325 Asti, 6.592 Biella, 26.393 Cuneo, 14.832 Novara, 100.449 Torino, 7.182 Vercelli, 6.377 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.015 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1.598sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 243 (+3 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 3.516 (81 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 40.286

I tamponi diagnostici finora processati sono 1.841.358 (+ 22.170rispetto a ieri), di cui 879.688 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 7.461

Sono 79 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 5verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 7.461 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.144 Alessandria, 454 Asti, 318 Biella, 818 Cuneo, 623 Novara, 3.444 Torino, 354 Vercelli, 236 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 70  residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

139.129 PAZIENTI GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 139.129 (+2784 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 11.650 Alessandria, 7.079 Asti,  4.296 Biella,  18.423 Cuneo, 11.264 Novara, 75.059Torino, 5.025 Vercelli, 5.014 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 642extraregione e 677 in fase di definizione.

Prima volta al mondo: trapianto di fegato da donatore Covid positivo in ricevente Covid positivo

All’ospedale Molinette di Torino  Per la prima volta al mondo nei giorni scorsi è stato effettuato con successo un trapianto di fegato da un donatore Covid positivo in un ricevente Covid positivo, presso l’ospedale Molinette di Torino dall’équipe del professor Renato Romagnoli. 

A seguito dell’apertura da parte del Centro Nazionale Trapianti di un programma di donazione di organi salvavita da soggetti con infezione da SARS-CoV-2 (da riservare a riceventi anch’essi positivi), il 10 dicembre scorso la Rianimazione dell’ospedale di Domodossola (VCO) ha segnalato al Centro Regionale Trapianti piemontese (diretto dal professor Antonio Amoroso) la volontà donativa espressa dai familiari di una donna di 66 anni risultata positiva al virus. Le condizioni del fegato erano compatibili con la donazione, mentre lo screening per SARS-CoV-2 era risultato positivo sia sul tampone nasofaringeo sia sulle secrezioni bronchiali.

L’offerta di tale organo è stata immediatamente accettata dal Centro Trapianto di Fegato di Torino nella serata del 10 dicembre, in quanto quel giorno stesso era stato riattivato nella lista d’attesa un uomo di 63 anni originario dalla Calabria, affetto da cirrosi complicata da neoplasia epatica primitiva, compatibile con la donatrice. L’uomo, inserito in lista d’attesa il 15 ottobre, era risultato per la prima volta positivo al Covid su tampone nasofaringeo il 9 novembre, dopo aver avuto per alcuni giorni febbre e tosse. Le sue condizioni respiratorie si erano mantenute stabili ed era stato posto in isolamento domiciliare, senza necessità di ricovero ospedaliero. Scaduti i 21 giorni di isolamento, il paziente era stato visitato dal responsabile della Terapia Insufficienza Epatica, dottor Antonio Ottobrelli, in data 1° dicembre, allorchè il tampone nasofaringeo era risultato ancora positivo per SARS-CoV-2, mentre gli esami ematici e radiologici avevano evidenziato un chiaro peggioramento della situazione tumorale. Il mattino del 10 dicembre il dosaggio su sangue degli anticorpi neutralizzanti anti-SARS-CoV-2 aveva mostrato un livello elevato, mentre il tampone nasofaringeo era risultato per la prima volta negativo. Posto di fronte alla possibilità di eseguire un trapianto con il fegato di una donatrice Covid positiva, il paziente aveva immediatamente fornito il suo consenso, ben conscio che l’evoluzione della sua patologia tumorale epatica avrebbe potuto in brevissimo tempo portarlo all’esclusione dalla lista d’attesa.

Così, nella notte tra il 10 e l’11 dicembre l’équipe del Centro Trapianto Fegato, equipaggiata con idonei dispositivi di protezione individuale, ha proceduto con il prelievo del fegato della donatrice Covid positiva nella sala operatoria allestita nell’ospedale di Domodossola. Contemporaneamente, il candidato ricevente è stato convocato e sottoposto agli accertamenti pre-operatori necessari per accedere alla sala operatoria per il trapianto. Come di routine in questo periodo di pandemia, è stato sottoposto ad un ulteriore tampone nasofaringeo per ricerca SARS-CoV-2. Dopo poche ore, ovvero poco prima di entrare in sala operatoria, il referto del tampone ha evidenziato tracce ancora misurabili del virus. Di fronte all’improvvisa necessità di scegliere se proseguire o meno con il trapianto salva-vita, il bilancio rischi-benefici ha fatto propendere l’équipe medico-chirurgica per andare avanti con il trapianto. La sala operatoria del Centro Trapianto Fegato è stata rapidamente convertita in Sala Covid dal personale infermieristico e gli anestesisti dell’Anestesia Rianimazione 2 (diretta dal dottor Roberto Balagna), adeguatamente protetti, hanno proceduto con la preparazione del paziente per l’intervento.

L’intervento chirurgico, durato 9 ore, è stato eseguito in prima persona dal professor Renato Romagnoli, coadiuvato dai suoi più validi collaboratori. A causa delle condizioni cliniche del ricevente e della necessità di operare muniti di idonei dispositivi di protezione, l’operazione è stata non solo tecnicamente difficile, ma anche particolarmente faticosa. La ricerca del virus sulle secrezioni bronchiali del paziente durante il trapianto ha confermato la presenza di una carica virale. Per questo motivo, come indicato dalla Direzione Sanitaria Molinette, il paziente a fine trapianto è stato ricoverato presso la Rianimazione Covid 1 (diretta dal professor Luca Brazzi). Già 24 ore dopo il trapianto il paziente, ben risvegliato grazie alla buona funzione del fegato trapiantato, è stato estubato. La ricerca del virus sulle secrezioni bronchiali è risultata ancora positiva in 1° e 3° giornata post-operatoria, mentre il tampone nasofaringeo si è negativizzato, a testimoniare lo stato di infezione in via di risoluzione. La funzione respiratoria e gli esami radiologici polmonari sono attualmente nella norma, ed il paziente verrà a breve trasferito presso l’Area Semintensiva Chirurgica del Centro Trapianto Fegato.

Ancora una volta, lo sforzo multidisciplinare – non solo clinico ma anche organizzativo – di un grande ospedale italiano ha reso possibile quanto fino a poco tempo fa era ritenuto del tutto impensabile. In questo caso sono risultati fondamentali il supporto del laboratorio di Microbiologia (diretto dalla professoressa Rossana Cavallo) e dell’Infettivologia (diretta dal professor Francesco De Rosa). La recente infezione da coronavirus non impedisce dunque la donazione ed il trapianto di organi in sicurezza.

 

Operazione “Casanova”, truffe sentimentali sventate. Arresti e sequestro per un milione e mezzo

Criminalità nigeriana. Eseguite 19 misure cautelari per riciclaggio transnazionale da truffe “sentimentali” e informatiche. Sequestri per 1,4 milioni di euro. 50 persone denunciate.

 

Dall’alba di questa mattina la Guardia di Finanza di Torino sta portando a compimento l’operazione “CASANOVA”, con l’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale del capoluogo piemontese a carico di 19 soggetti (15 in carcere e 4 con obbligo di firma) e sequestri per 1,4 milioni di euro.

50 le persone denunciate.

La complessa attività d’indagine, diretta dalla locale Procura della Repubblica – P.M. Dott.ssa Manuela Pedrotta – e condotta dai finanzieri del Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria di Torino, ha consentito di individuare un nutrito sodalizio criminale, composto da nigeriani e da un italiano, dedito stabilmente al riciclaggio transnazionale di denaro di origine illecita.

Le somme provenivano dalla realizzazione di due tipi di truffe, quelle “sentimentali” e quelleinformatiche, con accesso abusivo a sistemi informatici e falsificazione, alterazione o soppressione del contenuto di comunicazioni telematiche, in danno di privati e di aziende, sia in Italia sia all’estero.

La truffa “sentimentale”, nota come internet romance scam, veniva attuata scegliendo quali vittime preferite le donne e si concretizzava con l’adescamento in siti di incontri on line, al fine di intrecciare relazioni sentimentali a distanza. Una volta conquistata la loro fiducia, anche con promesse di matrimonio, veniva richiesto denaro adducendo improvvise necessità finanziarie riconducibili, ad esempio, ad una ingiusta detenzione in carcere ovvero a gravi malattie dei propri figli.

Per risultare più affascinanti e credibili, i truffatori si sono spacciati per agenti dell’Interpol, piloti di aerei, comandanti di grandi navi, ingegneri petroliferi, militari impegnati all’estero, così rafforzando sia la costante impossibilità di incontrare le vittime, sia le improvvise necessità di soldi.

Gli ammontari oggetto delle truffe messe a segno nei confronti di una singola vittima variano da qualche migliaio di euro fino oltre 1,3 milioni di euro nell’arco di alcuni anni.

Una cittadina straniera ha versato 500.000 euro con un solo bonifico.

Le persone raggirate sono risultate così coinvolte da arrivare a vendere le proprietà di famiglia e ad indebitarsi per soddisfare le sempre più pressanti richieste di denaro dei truffatori.

La seconda tipologia di condotta ingannatoria, posta in essere a danno di persone ed aziende, è, invece, di tipo informatico. Nota come truffa del c.d man in the middle, consiste nell’inserimento fraudolento nella corrispondenza informatica altrui e nella sostituzione nei rapporti commerciali tra le aziende “spiate”, così da indurre queste ultime, con e-mail ingannevoli, a trasferire le somme dovute per i rispettivi rapporti di credito/debito su conti correnti creati ad hoc, in uso agli indagati.

In uno di tali casi i militari, insospettiti da un’operazione finanziaria anomala, hanno immediatamente avviato gli accertamenti e sventato il tentativo di truffa in corso a danno di una impresa operante nel trevigiano. Il tempestivo intervento, conclusosi con il sequestro del denaro prima che fosse ritirato dagli indagati, ha consentito di recuperare 50.000 euro già sottratti all’azienda e destinati a scomparire tra prelievi in contanti e giroconti per l’estero.

Le investigazioni, avviate nel 2017, hanno tratto origine dallo sviluppo di alcune segnalazioni di operazioni sospette ed hanno consentito di individuare conti correnti sui quali sono state rilevate transazioni di denaro, per rilevanti importi, provenienti dall’estero da parte di mittenti residenti in Austria, Finlandia, Belgio, Svizzera, Stati Uniti e Cina, che costituiscono soltanto alcuni dei numerosi Paesi coinvolti.

All’esito di articolati riscontri è stato ricostruito l’intero sistema di riciclaggio dei proventi illeciti generati dalle truffe “sentimentali” e informatiche: in corrispondenza di ogni singolo bonifico ricevuto venivano eseguiti, nell’arco dello stesso giorno, numerosi prelievi in contanti ovvero il denaro era trasferito, mediante giroconti o accrediti, sui conti correnti intestati ad altri complici per poi essere destinato all’estero.

Per contrastare il fenomeno nel suo complesso i finanzieri hanno analizzato oltre 30.000 transazioni finanziarie e 200 segnalazioni per operazioni sospette, avvalendosi, grazie all’attivazione del Comando Generale – II Reparto, della cooperazione internazionale fornita da 22 Paesi (Austria, Canada, Svezia, Belgio, Finlandia, Germania, Gran Bretagna, Mongolia, Norvegia, Olanda, Romania, Slovacchia, Portogallo, Svizzera, Polonia, Ungheria, Taiwan, Serbia, Spagna, Hong Kong, Macao, USA).

L’azione condotta dalle Fiamme Gialle sul fronte dell’individuazione e del recupero dei proventi illeciti ha poi consentito all’Autorità giudiziaria di disporre sequestri per complessivi 1,4 milioni di euro.

L’operazione “CASANOVA” testimonia tangibilmente l’azione che la Guardia di Finanza svolge quotidianamente nel contrasto ai reati a sfondo economico-finanziario attraverso il monitoraggio dei flussi di denaro e lo sviluppo sistematico delle segnalazioni di operazioni sospette effettuate dagli intermediari finanziari, finalizzati all’individuazione di capitali di origine illegale, prevenendo e contrastando forme di riciclaggio che inquinano l’economia legale e minano la trasparente circolazione di valori.