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Test rapidi, dal 15 gennaio saranno conteggiati nel bollettino nazionale

L’assessore regionale  Marnati: “E’ la dimostrazione che abbiamo sempre agito correttamente”

Ora c’è l’ufficialità: i test antigenici rapidi entrano a tutti gli effetti nel conteggio nazionale.

“Finalmente è arrivata la decisione che attendevamo da giorni: è la dimostrazione che il Piemonte ha sempre agito correttamente conteggiando anche i tamponi rapidi, e i soggetti risultati positivi, nel totale dei test eseguiti e dei casi confermati”.

Così l’assessore regionale alla Ricerca applicata Covid, Matteo Marnati nell’apprendere che da venerdì 15 gennaio sul bollettino nazionale, nel conteggio dei casi confermati e dei tamponi effettuati, saranno inseriti anche i soggetti risultati positivi al test antigenico rapido e il numero dei tamponi rapidi processati. Non ci sarà il dato pregresso “anche se noi come Regione Piemonte riteniamo che l’estromissione del dato storico non sia corretta perché così facendo non si restituisce una fotografia realistica dell’andamento epidemiologico”.

“I nostri test rapidi – aggiunge Marnati – sono di prima, seconda e terza generazione, hanno una sensibilità che va oltre l’85% e una specificità che supera il 98%. Sono dunque molto affidabili così come richiesto dal ministero della Salute”.

Il bollettino Covid di giovedì 14 gennaio

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17.30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 889 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 139 dopo test antigenico), pari all’5,4% dei 16.408tamponi eseguiti, di cui 9.279 antigenici. Degli 889 nuovi casi gli asintomatici sono 391, pari al 44,0%

I casi sono così ripartiti: 228 screening, 410 contatti di caso, 251 con indagine in corso; per ambito: 81 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 67 scolastico, 741 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 214.366, così suddivisi su base provinciale: 19.044 Alessandria, 11.097 Asti, 7.444 Biella, 29.738 Cuneo, 16.788 Novara, 111.737 Torino, 8.136 Vercelli, 7.543 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.109 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1.730 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 172 ( +0 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 2575(30rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 11.994

I tamponi diagnostici finora processati sono 2.193.089(+ 16.408rispetto a ieri), di cui 964.808 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 8.299

Sono21 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui3verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 8.299 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia:1.267 Alessandria, 535 Asti, 348 Biella, 949 Cuneo, 689 Novara, 3.781 Torino, 388 Vercelli, 265 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 77 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

191.326 PAZIENTI GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 191.326(+ 887rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 16.569 Alessandria, 9.523 Asti,6.574Biella, 26.626 Cuneo, 14.928 Novara, 100.819 Torino, 7.188 Vercelli, 6.531 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1005 extraregione e 1.563 in fase di definizione.

Il traffico aereo a Caselle cala dell’80 per cento durante le vacanze invernali

Il  traffico dell’aeroporto di Torino Caselle è crollato a causa della pandemia durante le festività invernali.

Da lunedì 14 dicembre 2020 a domenica 10 gennaio, i passeggeri sono stati 61.077, suddivisi equamente tra arrivi e partenze.

A raffronto con lo stesso periodo del 2019 la contrazione è del 79,6%, calo dovuto alle restrizioni ai viaggi in Italia e all’estero a causa dell’emergenza sanitaria, oltre all’ assenza dei charter della neve: questi l’anno scorso avevano movimentato nelle vacanze oltre 18 mila passeggeri.

Il traffico in partenza da Torino ha prevalso fino alla fine dell’anno, mentre nei primi giorni del 2021 i voli sono stati molto affollati in arrivo. L’86% è prodotto da voli nazionali e il restante 14% dagli  internazionali che scontano la quasi totale assenza di traffico neve, sempre molto importante per lo scalo nei mesi invernali.

La compagnia aerea che durante le festività ha movimentato più passeggeri è Ryanair con oltre 25.500 passeggeri tra arrivi e partenze e registra uno share pari al 42%. A seguire Blue Air e Volotea: superano entrambe gli 11.500 passeggeri tra arrivi e partenze con  uno share del 19% per ambedue. I tre vettori restano molto forti sulle direttrici Nord-Sud.

Il bollettino Covid di mercoledì 13 gennaio

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17.30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 1.064 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 148 dopo test antigenico), pari all’5,8% dei 18.427tamponi eseguiti, di cui 9.717 antigenici. Dei 1.064 nuovi casi gli asintomatici sono 451, pari al 42,4%

I casi sono così ripartiti: 211 screening, 593 contatti di caso, 260 con indagine in corso; per ambito: 74 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 52 scolastico, 938 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 213.477, così suddivisi su base provinciale: 18.989 Alessandria, 11.039 Asti, 7.417 Biella, 29.612 Cuneo, 16.665 Novara, 111.287 Torino, 8.118 Vercelli, 7.514 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.109 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1.727 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 172 (+1 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 2605 (48 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 11.983

I tamponi diagnostici finora processati sono 2.176.681 (+ 18.427 rispetto a ieri), di cui 960.508 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 8.278

Sono 41 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 2 verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 8.278 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia:1.264 Alessandria, 532 Asti, 348 Biella, 949 Cuneo, 687 Novara, 3.769 Torino, 388 Vercelli, 264 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 77 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

190.439 PAZIENTI GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 190.439 (+ 1.033 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 16.494 Alessandria, 9.406 Asti,6.541Biella, 26.506 Cuneo, 14.846 Novara, 100.447 Torino, 7.159 Vercelli, 6.489 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1001 extraregione e 1.550 in fase di definizione.

In Piemonte arrivano 40 mila vaccini a settimana

“Ogni settimana arrivano in Piemonte 40 mila vaccini che vengono somministrati nei 28 punti di erogazione. Si stima che il personale che dovrà essere vaccinato nella prima fase (medici, anziani Rsa, personale medico) in Piemonte sia potenzialmente di 195.441 persone”. Lo ha dichiarato l’assessore alla Sanità Luigi Icardi nel corso dell’informativa, richiesta dalle minoranze, sulla prima fase della vaccinazione svolta in Quarta Commissione, presieduta da Alessandro Stecco.

“La seconda fase – ha anticipato– vedrà arrivare in Piemonte un migliaio tra medici e infermieri scelti tra i tremila medici e i dodicimila infermieri che la Struttura commissariale per l’emergenza assumerà per destinarli alle regioni. Per raggiungere nel più breve tempo possibile l’immunità di gregge verranno coinvolti anche i medici di base, i pediatri e i farmacisti”.

L’accantonamento di vaccini per garantire l’avvio della seconda iniezione si attesta ora, in Piemonte, sul 20% di quelli ricevuti come misura prudenziale.

“Con l’articolo 5 del Decreto legge 1 del 5 gennaio scorso – ha osservato l’assessore – è stato finalmente risolto il problema del consenso informato al vaccino da parte degli ospiti delle Rsa incapaci di manifestare la propria volontà e privi di amministratori di sostegno grazie al coinvolgimento delle direzioni sanitarie delle strutture”.

“La platea dei vaccinandi – ha aggiunto l’assessore Icardi – è stata ampliata per analogia ai sanitari, ai medici di base e alle professionalità collegate in qualche modo alle strutture ospedaliere e sanitarie anche del comparto privato”.

Nel corso del dibattito sono intervenuti, per richieste di approfondimenti, Carlo Riva Vercellotti (Fi), Domenico RossiMauro SalizzoniDaniele Valle (Pd), Gianluca Gavazza (Lega), Sarah Disabato (M5s) e Marco Grimaldi (Luv).

Al termine della comunicazione si è svolto il dibattito generale sul Disegno di legge per i ristori alle Rsa. Relatore di maggioranza del provvedimento in Aula sarà Sara Zambaia (Lega) e di minoranza saranno Monica Canalis (Pd), Grimaldi (Luv) e Sean Sacco (M5s)

Bar e ristoranti, molti non riaprono neanche con la zona gialla

Un buon 30 per cento dei bar e dei ristoranti di Torino non riapre neanche  con la zona gialla.

E anche per chi alza le serrande l’ attività è ridotta al 30%, sia in mattinata sia nella pausa pranzo, fino alla chiusura obbligatoria alle 18.

I dati sono di una indagine di Confesercenti. Secondo l’associazione di categoria, vista la mancanza di migliaia di dipendenti soprattutto pubblici che continuano a lavorare in smart working, bar e ristoranti sono fortemente penalizzati.

Alcuni dei commercianti del settore che non aprono sono costretti a farlo in quanto non sono in grado di pagare i fornitori, senza contare le elevate spese di luce e riscaldamento.

Covid, il bollettino di martedì 12 gennaio

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 939nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 140dopo test antigenico), pari all’5,2% dei 18.152 tamponi eseguiti, di cui 10.711 antigenici. Dei 939 nuovi casi gli asintomatici sono 374, pari al 39,8 %

I casi sono così ripartiti: 230 screening, 471 contatti di caso, 238con indagine in corso; per ambito: 44 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 84 scolastico, 811 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 212.413, così suddivisi su base provinciale: 18.887 Alessandria, 10.989 Asti, 7.364 Biella, 29.500 Cuneo, 16.594 Novara, 110.750 Torino, 8.050 Vercelli, 7.455 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.104 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1.720sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 171 (6 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 2653 (52 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 11.946

I tamponi diagnostici finora processati sono 2.158.254 (+ 18.152rispetto a ieri), di cui 956.158 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 8.237

Sono 42 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 3verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 8.237 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.257 Alessandria,  527 Asti,  337 Biella,  948 Cuneo, 684 Novara,  3.758 Torino, 385 Vercelli, 264 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 77 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

189.406 PAZIENTI GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 189.406 (+ 2694 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 16.409 Alessandria, 9.352 Asti, 6.513 Biella, 26.376 Cuneo, 14.770 Novara, 99.913Torino, 7.098 Vercelli, 6.439 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 995extraregione e 1.541 in fase di definizione.

Torino: Arrestato per spaccio, tenta di corrompere i poliziotti con 12 mila euro

Due arresti e due kg di droga sequestrata dal Commissariato Barriera Milano.

Ha tentato di corrompere i poliziotti che lo avevano sorpreso con un ingente quantitativo di cocaina: il ventitreenne senegalese è stato notato ieri pomeriggio alla fermata del bus fra via Cuneo e via Cecchi dagli agenti del commissariato Barriera Milano ed immediatamente si è dato alla fuga. E’ stato fermato in via Giaveno mentre tentava di disfarsi di alcuni involucri di sostanza stupefacente; gli operatori recuperavano 130 grammi di crack/cocaina, in sostanza solida e in ovuli, e 2000 € in contanti che il giovane aveva con sè.

Salito in macchina l’offerta: l’uomo è già stato arrestato, ha diversi precedenti per spaccio e conosce la procedura e i rischi cui va incontro. Chiede quindi agli agenti di distruggere 100 grammi di droga, facendo risultare a suo carico solo un parte che, a suo dire, gli avrebbe evitato il carcere per essere invece trasferito alle camere di sicurezza del Commissariato San Paolo dove, dopo 48 ore, sarebbe stato rimesso in libertà. In cambio, avrebbe consegnato agli operatori la somma in suo possesso e altri 10.000 euro in contati di cui disponeva per un totale di 12.000 euro.

Ovviamente il suo tentativo non è andato a buon fine: la perquisizione domiciliare dell’alloggio a lui in uso, in via Cantoira, ha portato al rinvenimento di materiale vario utile al confezionamento dello stupefacente, della somma di 4500 € in contanti e di una carta d’identità francese falsa. Il giovane è stato tratto in arresto per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente e istigazione alla corruzione, nonché denunciato per possesso di documento falso valido per l’espatrio.

Aiuti alle Rsa, divergenze in Regione tra maggioranza e opposizioni

Si delinea un percorso non agevole per il provvedimento che prevede gli aiuti alle Rsa piemontesi. Da un lato l’assessore al Welare Chiara Caucino ha dichiarato  in quarta Commissione regionale presieduta da Alessandro Stecco, che “la Giunta ritiene il Ddl indifferibile e urgente per sostenere le Rsa in questa perdurante pandemia”. Dall’altro Raffaele Gallo, capogruppo Pd, ha promesso una lunga discussione, in quanto “è difficile esaminare due Disegni di legge come quelli per la continuità delle prestazioni residenziali e per lo sviluppo delle forme associative della Medicina generale, che prevedono complessivamente uno stanziamento di circa 65 milioni, senza nemmeno aver iniziato l’esame del bilancio annuale e pluriennale della Regione”.

Il presidente Stecco, dichiarando l’impossibilità di interrompere o di procrastinare l’iter dei provvedimenti in Commissione, ha anche annunciato che la Giunta “ha previsto alcuni emendamenti tecnici proprio in merito alle ricadute economiche del provvedimento”. L’assessore ha quindi illustrato gli otto emendamenti, il più importante dei quali – e di cui gli altri sono diretta conseguenza – è la sostituzione della variazione di bilancio, prevista all’articolo 11, con la norma finanziaria.

“Chiediamo inoltre in via preliminare – ha aggiunto Gallo – di ricevere un’informativa sui conti della Sanità relativi al 2020, dal momento che il Ddl sulle Rsa incide in parte sul Fondo sanitario e quello sulla Medicina generale tocca capitoli di spesa relativi ai Livelli essenziali di assistenza e al trasporto pubblico locale”.

Prima della seduta la Commissione aveva audito i rappresentanti di enti e associazioni che operano a stretto contatto con le Rsa per anziani e disabili: Fondazione Promozione sociale (Maria Grazia Breda e Andrea Ciattaglia), Anaste Piemonte (Michele Assandri), Alleanza ConfCooperative (Luca Facta e Maurizio Serpentino), Forum Terzo Settore (Giancarlo D’Errico) e ConfApi (Michele Colaci).

Pur chiedendo un’erogazione in tempi brevi, gli auditi hanno espresso – con sfumature diverse – la propria contrarietà a finanziamenti che definiscono “a pioggia” rivolti indistintamente a tutte le Rsa, chiedendo invece un controllo della qualità del servizio erogato e della quantità degli operatori impiegati durante i mesi più difficili del contagio. Inoltre, è stato chiesto di aiutare direttamente le famiglie degli ospiti che in molti casi si sono fatte carico al proprio domicilio degli anziani ritirati dalle Rsa per mancanza di una assistenza adeguata.

Il secondo argomento affrontato è stato la necessità della presenza di un direttore sanitario all’interno delle Rsa (figura oggi non sempre presente). In molti hanno sottolineato che si tratta di un direttore con compiti esclusivamente amministrativi, che non ha possibilità di intervenire su temi sanitari. Inoltre ora si pone il problema del consenso per il vaccino anticovid da somministrare alle persone non in grado di farlo in prima persona.

Prima di decidere di erogare “ristori” alle strutture residenziali e per fare una precisa previsione di spesa per il 2021, le associazioni hanno chiesto di verificare con precisione il numero dei posti letto nelle Rsa e quello degli effettivi ricoverati, le unità di personale e la loro contrattualizzazione, e anche quali prestazioni siano riconoscibili nei Livelli essenziali di assistenza (Lea) e, quindi, da finanziare obbligatoriamente.

Sono intervenuti, per richieste di approfondimenti, i consiglieri Daniele Valle (Pd), Valter Marin (Lega) e Marco Grimaldi (Luv).

Covid, over 65 con patologie: test rapidi gratuiti fino al 14 febbraio

Prorogata la campagna “Natale sicuro” voluta dalla Regione per quella fascia di popolazione maggiormente esposta a complicazioni in caso di contagio. L’assessore Marnati: “Una proroga utile anche alla luce dell’andamento dell’epidemia”

Avviata in prossimità delle festività natalizie, sarebbe dovuta terminare ieri e invece, alla luce dell’andamento dell’epidemia, la campagna di test rapidi gratuiti su base volontaria per i piemontesi over 65, asintomatici ma con patologie croniche, è stata prorogata fino al 14 febbraio.

Obiettivo dell’iniziativa, che era stata messa in campo dalla Regione Piemonte nel periodo delle festività natalizie, è quello di aumentare il livello di tutela della salute e quindi, da una parte mettere in sicurezza questa fascia di popolazione più fragile e maggiormente esposta a rischi di complicazioni in caso di contagio, dall’altra tutelarne anche il benessere psicologico.

Dall’inizio della campagna sono stati circa 900 gli ultrasessantacinquenni che si sono sottoposti al test, 63 sono risultati positivi (circa il 7% del totale).

“Riteniamo utile prorogare un servizio che è stato molto apprezzato dalla popolazione – commenta l’assessore regionale alla Ricerca applicata Covid, Matteo Marnati – anche alla luce dell’andamento dell’epidemia”. “Un’iniziativa – rimarca – dalla duplice valenza, sanitaria e psicologica”.

I test rapidi per gli over 65 con patologie croniche (che vanno dal diabete all’ipertensione, dalle patologie vascolari a quelle neoplastiche) sono gratuiti e possono essere prenotati attraverso i medici di base. Vengono effettuati negli oltre 70 hotspot e pitstop attivi sul territorio regionale e proseguiranno fino al 14 febbraio. Si ricorda che in caso di risultato positivo al test rapido, verrà eseguito, sempre gratuitamente, il tampone molecolare.