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Il bollettino Covid di sabato 23 gennaio

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17.30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 931 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 114 dopo test antigenico), pari al 3,9% dei 23.769 tamponi eseguiti, di cui 15.116 antigenici. Degli 931 nuovi casi, gli asintomatici sono 364 (39,1%).

I casi sono così ripartiti: 198 screening, 452 contatti di caso, 281 con indagine in corso; per ambito: 49 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 71 scolastico, 811 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 221.086 così suddivisi su base provinciale: 19.784 Alessandria, 11.453 Asti, 7629 Biella, 30.637 Cuneo, 17.331 Novara, 115.154 Torino, 8.287 Vercelli, 7897 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.137 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1.777 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 156 (+4 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 2.337(5 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 10.945.

I tamponi diagnostici finora processati sono 2.354.634 (+23.769 rispetto a ieri), di cui 998.516 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 8.574

Sono 26 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 1 verificatosi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 8.574 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia:1.298 Alessandria, 560 Asti, 364 Biella, 981 Cuneo, 719 Novara, 3903 Torino, 395 Vercelli, 273 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 81 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

199.074 PAZIENTI GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 199.074 (+806 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 17.374 Alessandria, 10.099 Asti, 6867 Biella, 27.820 Cuneo, 15.587 Novara, 104.225 Torino, 7.455 Vercelli, 6.996 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.031 extraregione e 1.620 in fase di definizione.

Piemonte verso la zona gialla. Cirio: “Avanti con attenzione e prudenza”

Il presidente Cirio: “I sacrifici dei piemontesi stanno dando i loro frutti, ma continuiamo con attenzione e prudenza massima”

Nella settimana 11-17 gennaio in Piemonte si registra una riduzione dell’incidenza delle diagnosi di COVID-19 rispetto alla settimana precedente. I nuovi casi segnalati all’ISS sono stati 5.178 (-24% rispetto alla settimana 4-10 gennaio), pari a un’incidenza di 119 per 100.000 abitanti, di questi il 40% risulta asintomatico.
La frequenza degli ultraottantenni sul totale dei casi si riduce dal 13% al 10%.
Il valore dell’Rt puntuale (dalla data di inizio sintomi) si riduce rispetto alla settimana scorsa passando da 1.14 a 1.04 e quello medio (basato sulla curva degli ultimi 15 giorni) passa da 1.09 a 1.05.
Si riduce rispetto alla settimana precedente il numero dei focolai attivi, sia i nuovi che quelli dei casi non collegati a catene di trasmissione note ricostruiti dall’attività di contact tracing dei SISP. Diminuisce, passando da 12.7% a 8.8%, la quota di tamponi positivi sul totale dei tamponi effettuati. Questa riduzione si registra sia per il setting territoriale sia per quello ospedaliero.
Resta ancora alto il carico sui servizi ospedalieri: sotto soglia (30%) e stabile al 27% il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva; diminuisce ulteriormente quello dei posti letto in area medica (43%, era 46% la settimana precedente) restando però ancora oltre soglia (40%).

“Nel Report del Ministero il Piemonte migliora tutti i suoi parametri sanitari *- evidenzia il presidente della Regione Alberto Cirio -*. Scende l’Rt, calano focolai ed incidenza e continua a ridursi anche la pressione ospedaliera, che resta però ancora alta. I sacrifici dei piemontesi stanno dando i loro frutti, ma continuiamo con attenzione e prudenza massima”.

Il Report 36 riporta una valutazione della probabilità di diffusione Bassa (per la riduzione dell’incidenza e dei nuovi focolai), riguardo alla resilienza dei servizi sanitari territoriali non sono segnalate Allerte, la valutazione di impatto sui servizi ospedalieri resta valutata Alta (perché il tasso di occupazione dei posti letto ordinari scende, ma è ancora oltre soglia) e la classificazione complessiva di rischio di questa settimana passa da Alta a Moderata. Il Piemonte risulta nello Scenario 1.

Coronavirus, il bollettino di venerdì 22 gennaio

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 849 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 143 dopo test antigenico), pari al 4% dei 21.060 tamponi eseguiti, di cui 13.908 antigenici. Degli 849 nuovi casi gli asintomatici sono 370 (43,6%).

I casi sono così ripartiti: 208 screening, 434 contatti di caso, 207 con indagine in corso; per ambito: 84 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 74 scolastico, 691 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 220.155 così suddivisi su base provinciale: 19.696 Alessandria, 11.407 Asti, 7618 Biella, 30.535 Cuneo, 17.200 Novara, 114.698 Torino, 8263 Vercelli, 7847 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1132 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1759 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 152 (-7 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 2342 (-77 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 10.845.

I tamponi diagnostici finora processati sono 2.332.667 (+21.060 rispetto a ieri), di cui 993.711 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 8548

Sono 23 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 3verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 8548 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia:1297 Alessandria, 560 Asti, 364 Biella, 977 Cuneo, 712 Novara, 3890 Torino, 395 Vercelli, 272 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 81 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

198.268 PAZIENTI GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 198.268 (+1063 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 17.292 Alessandria, 10.040 Asti,6840Biella, 27.698 Cuneo, 15.490 Novara, 103.907 Torino, 7425 Vercelli, 6937 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1027 extraregione e 1612 in fase di definizione.

Covid, di nuovo possibili le visite ai parenti in ospedale in caso di condizioni critiche

Gli ospedali del Piemonte riaprono parzialmente le porte alle visite dei familiari ai pazienti.Il Dirmei ha infatti inviato a tutte le aziende sanitarie delle linee guida da applicare presso le proprie strutture, per consentire innanzitutto l’incontro tra ricoverati in particolari criticità cliniche o psicologiche e i loro congiunti e per l’assistenza alle donne che debbano partorire, indicando rigide regole da seguire perché questi momenti si svolgano nella massima sicurezza.

«Superare l’isolamento estremo dei pazienti in ospedale – osserva l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi – anche se solo per una parte selezionata di malati, risponde alla necessità di reintrodurre un elemento di naturale, ma ‘cruciale’ umanità nel vissuto dei contagiati e dei loro famigliari, augurandoci che possa trattarsi di un primo passo verso il graduale ritorno alla normalità. Il conforto degli affetti è un aspetto da tenere nella massima considerazione, compatibilmente con lo stato di necessità degli ospedali».

A valutare quando per un paziente, covid o non covid, sia opportuno, dato lo stadio della sua malattia, incontrare un membro della propria famiglia sarà un’equipe multidisciplinare di reparto composta da medico, infermiere e psicologo clinico. La presenza di quest’ultimo è giudicato fondamentale nel caso dei malati covid-19 e dei loro parenti, con cui questi ultimi possono avere, se necessario, un colloquio preliminare sia telefonico, sia “in presenza”. Nel caso dell’accesso a un reparto Covid, per un congiunto le condizioni indispensabili sono l’assenza di sintomatologia riferibile a una possibile infezione da coronavirus e l’esecuzione, presso la struttura ospedaliera, di un tampone rapido, che ovviamente deve essere negativo.
A quel punto, dopo l’incontro con lo psicologo, l’infermiere guida il congiunto nelle operazioni di vestizione dei Dpi in un’area “filtro”, che prevedono: camice idrorepellente, guanti, mascherina filtrante FP2/FP3, visore e cuffia.
Il parente può così essere introdotto in reparto, per un incontro che può durare 20 minuti. In situazioni cliniche terminali o di grave malessere psichico, in caso di congiunti anch’essi positivi a domicilio, è possibile per i Sisp, su richiesta del medico di reparto, derogare all’isolamento, purché la persona possa spostarsi autonomamente con mezzo proprio e lo psicologo clinico e l’infermiere indossino fin dal primo momento i Dpi.

Non molto differente la procedura per la visita a un congiunto non affetto da coronavirus, ad eccezione di una vestizione che comprende solo mascherina FP2 e camice visitatore, a condizione ovviamente che il tampone rapido d’ingresso sia negativo.

Infine, il documento adottato dal Dirmei, prescrive le modalità perché d’ora in poi anche le donne durante il travaglio e il parto possano essere assistite da una persona di loro fiducia, elemento considerato fondamentale per il loro benessere dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Nel caso né la partoriente, né la persona scelta siano positivi al coronavirus, è sufficiente per l’accompagnatore indossare mascherina FP2 e camice filtrante. Nel caso contrario che uno dei due sia positivo, il visitatore dovrà indossare una dotazione di Dpi completa. Anche in questo caso, in situazioni cliniche complesse e di particolare disagio, il Sisp può decidere di sospendere l’isolamento di una persona positiva che debba assistere una partoriente.

«L’isolamento in ospedale – sottolinea Emilpaolo Manno, direttore del Dirmei, che ha guidato il gruppo di lavoro, con il contributo fondamentale della referente di psicologia dell’Unità di crisi, Monica Agnesone, e dell’urgentista Fabio De Iaco – costituisce una condizione inedita, con la quale si devono confrontare i pazienti, i loro congiunti, ma anche gli operatori sanitari, spesso costretti a giocare ruoli per i quali non sono sufficientemente preparati e che, nel contempo, possono generare vissuti di difficile elaborazione. Non dimentichiamoci poi che, pur se molto difficile da dimostrare scientificamente, è opinione comune che il recupero, sia pure parziale, della socialità e degli affetti da parte di pazienti clinici, possa concorrere a un miglioramento della loro condizione. In tutto questo, non dobbiamo dimenticare la primaria esigenza di mantenere un rigido controllo sulle possibilità di trasmissione del virus. Le nostre linee guida cercano di coniugare queste due insopprimibili necessità: avviare un processo di ‘riumanizzazione’ all’interno dei presidi e farlo nella massima sicurezza».

Un “laboratorio” green per la Torino-Lione

In abbinamento ai cantieri per costruire l’infrastruttura della rete TEN-T, nella Torino-Lione c’è una sorta di laboratorio dedicato ai temi dell’ambiente e della sostenibilità

E’ diretto da Telt, il promotore pubblico incaricato di costruire e gestire la nuova linea  ferroviaria.

L’attività si avvale di partnership con atenei e istituti di ricerca d’eccellenza, ispirandosi ai  principi del Global Compact, dei Sustainable Development Goals dell’agenda UE 2030 e del Green Deal europeo.

Nell’ambito di Telt è stata creata una nuova direzione, Sviluppo Sostenibile e Sicurezza, che collabora con Arpa Piemonte e con diverse università italiane.

Il bollettino Covid di giovedì 21 gennaio

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 761 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 137dopo test antigenico), pari al 4,4 % dei 17.448tamponi eseguiti, di cui 11.693antigenici. Dei761nuovi casi gli asintomatici sono 302 (39,7%).

I casi sono così ripartiti: 170 screening, 395 contatti di caso, 196 con indagine in corso; per ambito: 53RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 58 scolastico, 650popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 219.306 così suddivisi su base provinciale: 19.577 Alessandria, 11.359Asti, 7.594 Biella, 30.422 Cuneo, 17.116 Novara, 114.306Torino, 8.249 Vercelli, 7.792 Verbano-Cusio-Ossola, oltre 1.128 a residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1.763 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 159(- 6rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 2419(47rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 10.998.

I tamponi diagnostici finora processati sono2.311.605(+17.448rispetto a ieri), di cui 990.690risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 8.525

Sono 29 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 6verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 8.525deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia:1.293 Alessandria, 558 Asti, 364 Biella, 977 Cuneo, 711 Novara, 3.877 Torino, 393 Vercelli, 271 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 81 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

197.205 PAZIENTI GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 197.205(+ 1044rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 17.157 Alessandria, 9.954 Asti,6.804Biella, 27.541 Cuneo, 15.400 Novara, 103.466 Torino, 7.385 Vercelli, 6.871Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.022 extraregione e 1605 in fase di definizione.

Misure antismog: scatta il livello arancio, fermi i diesel euro 4 e euro 5

Da  venerdì 22 gennaio, le misure di limitazioni del traffico passeranno al livello arancio. La concentrazione di PM10 nell’aria ha infatti superato i 50 microgrammi al metro cubo per più di quattro giorni consecutivi.

Alle limitazioni permanenti già in vigore, per il traporto persone si aggiungeranno dalle ore 8 alle 19 i blocchi sui veicoli diesel fino a Euro 5 e sui veicoli benzina fino a Euro 1.

Per il trasporto merci (categorie N1, N2, N3) scatterà invece il divieto di circolazione dei veicoli diesel Euro 3 e Euro 4 dalle 8 alle 19 (nei giorni festivi dalle ore 8.30 alle 14 e dalle ore 16 alle 19).

Lunedì prossimo i nuovi rilevamenti curati da Arpa Piemonte ci diranno se il livello arancio proseguirà o potrà essere revocato.

Si ricorda che sono previste una serie di esenzioni per garantire in primo luogo la mobilità al personale sanitario e di assistenza che è impegnato nella gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19. Per questo motivo medici, infermieri, operatori socio-sanitari, operatori assistenziali (compresi i volontari che operano per enti o associazioni che erogano servizi di assistenza), ma anche pazienti e loro accompagnatori che si recano presso strutture sanitarie per terapie, interventi o esami diagnostici, sono esentati dalle limitazioni della circolazione negli spostamenti necessari alla loro attività. Sono compresi in questa lista anche tutti i mezzi dei servizi di soccorso e i veicoli utilizzati per il rifornimento di medicinali e per il trasporto di pasti. Sono inoltre esentati i veicoli degli incaricati dei servizi di pompe funebri e quelli utilizzati per il trasporto di persone che partecipano a cerimonie funebri.

L’elenco completo delle misure antismog, delle esenzioni previste e dei percorsi stradali esclusi dai blocchi sono disponibili alla pagina www.comune.torino.it/emergenzaambientale.

Hanno percepito 100 mila euro di reddito di cittadinanza e ne hanno giocati altrettanti alle slot

La Guardia di Finanza di Torino, dopo un’indagine durata quasi un anno, ha denunciato 7 persone che hanno percepito il “reddito di cittadinanza” senza averne diritto.

 

Dagli accertamenti svolti dai Finanzieri della Tenenza di Lanzo Torinese è emerso che cinque soggetti, simulando una condizione di povertà non corrispondente al vero e dichiarando falsamente il possesso di esigue risorse finanziarie sui loro conti correnti, erano, invece, accaniti giocatori d’azzardo, soprattutto sulle piattaforme di gioco on-line, dediti a puntare cospicui importi non congrui rispetto alla loro dichiarata situazione di indigenza.

 

Si pensi che, mediamente, le suddette persone hanno “sfidato la sorte” al gioco movimentando, complessivamente, somme di denaro fino a 100 mila euro.

 

Ma la casistica delle violazioni accertate dagli inquirenti si è ulteriormente arricchita, sul piano investigativo, quando è stato riscontrato che nelle dichiarazioni presentate a sostegno della domanda per l’ottenimento del “reddito di cittadinanza”, alcuni dei beneficiari erano ricorsi a insidiosi stratagemmi. Il caso più singolare quello di un uomo che, addirittura, si è “dimenticato” di essere sottoposto a misura cautelare disposta dall’Autorità Giudiziaria omettendo l’indicazione di tale circostanza nella relativa istanza di ammissione al beneficio, fatto che, di per sé, costituisce causa impeditiva alla concessione della peculiare misura di contrasto alla povertà.

 

I sette percettori del sussidio, pertanto, tutti residenti nelle Valli di Lanzo e nel ciriacese, che fino ad oggi hanno indebitamente riscosso quasi 100.000 euro, sono stati denunciati alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ivrea. Rischiano sino a sei anni di reclusione.

 

Gli stessi sono inoltre stati segnalati all’I.N.P.S. per la revoca e la conseguente restituzione degli importi illegalmente ottenuti.

 

 

Un roadshow per rivitalizzare il commercio

È partito ieri il «Roadshow dei Distretti del Commercio», voluto dall’Assessore regionale al Commercio Vittoria Poggio per condividere e misurarsi con i sindaci di tutto il Piemonte sul bando di istituzione dei distretti.

La Regione Piemonte, infatti, darà vita entro il 2021 ai primi Distretti del Commercio diffusi su tutto il territorio, grazie alla collaborazione tra le amministrazioni comunali e le associazioni di categorie.

Di fronte alla necessità di ripartire da una prossimità di relazioni attiva contestualmente al periodo difficile per tutto il mondo del terziario di mercato, il Distretto rappresenta uno strumento per organizzare e accompagnare interventi di sistema per la ripresa, per promuovere le risorse del territorio, per riportare la fiducia esercitando la responsabilità del fare comune, per dare una risposta alla domanda di sviluppo che sale dal basso e un riconoscimento del ruolo svolto dagli attori locali.

«L’istituzione – sottolinea l’assessore al Commercio, Vittoria Poggioè il primo passo per avviare una strategia pubblico-privato volta a realizzare progetti di riqualificazione e rigenerazione, iniziative atte a contrastare la desertificazione commerciale e di rafforzare l’attrattività dei centri delle città. Saranno una espressione di politica attiva a sostegno del commercio come fattore di innovazione, integrazione e valorizzazione delle specificità tipiche».

Oggi si sono svolti i primi due incontri con i Comuni della Provincia di Alessandria e di Asti; si proseguirà oggi con la Provincia di Biella, il 25 gennaio con quella di Cuneo e di Novara. Il 27 invece sarà la volta della Provincia di Torino e del Verbano-Cusio-Ossola. Questo primo «Roadshow» terminerà giovedì 28 gennaio con la Provincia di Vercelli.

«Obiettivo principale – ha concluso l’Assessore – è far crescere l’attrattività e rigenerare il tessuto urbano sostenendo la competitività delle imprese commerciali».

Covid Piemonte: il bollettino di mercoledì 20 gennaio

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 606 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 146 dopo test antigenico), pari al 3,2 % dei 18.868 tamponi eseguiti, di cui 12.125 antigenici. Dei 606 nuovi casi gli asintomatici sono 286 (47,2%).

I casi sono così ripartiti: 162 screening, 288 contatti di caso, 156 con indagine in corso; per ambito: 50 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 44 scolastico, 512 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 218.545 così suddivisi su base provinciale: 19.510 Alessandria, 11.341 Asti, 7.554 Biella, 30.290 Cuneo, 17.050 Novara, 113.922 Torino, 8.240 Vercelli, 7.742 Verbano-Cusio-Ossola, oltre 1.126 a residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1.770 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 165 (- 3 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 2466 (- 34 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 11257

I tamponi diagnostici finora processati sono 2.294157 (+18.868 rispetto a ieri), di cui 986565 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 8.496

Sono 43 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 3 verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 8.496 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia:1.288 Alessandria, 556 Asti, 358 Biella, 976 Cuneo, 704 Novara, 3.869 Torino, 393 Vercelli, 271 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 81 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

196.161 PAZIENTI GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 196.161 (+ 1096 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 17.034 Alessandria, 9.889 Asti, 6.772 Biella, 27.339 Cuneo, 15.294 Novara, 103.038 Torino, 7.354 Vercelli, 6.822 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.018 extraregione e 1601 in fase di definizione.