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Per il caro bollette Torino si illumina di meno: tagli all’accensione dei lampioni

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L’assessora all’Ambiente, Chiara Foglietta, ha risposto in Consiglio Comunale, ad una richiesta di comunicazioni avanzata dal consigliere Silvio Viale, relativa al provvedimento di riduzione della temperatura di due gradi negli edifici comunali e di proposta a Iren di contenimento della spesa elettrica.

Ci troviamo in una situazione di emergenza per la quale non riusciamo a dare risposte immediate, ha esordito Foglietta. Da ieri la temperatura degli edifici comunali è stata abbassata di un paio di gradi, da oggi negli edifici di proprietà comunale ad uso scolastico e per ricettività di persone anziane e disabili verranno abbassate di un grado.

Questi interventi, ha evidenziato, dovrebbero garantire un risparmio di circa il 10%”.

Per quanto riguarda l’illuminazione pubblica, invece, Foglietta ha affermato che si sta valutando di ridurne l’accensione di 10/20 minuti. Secondo Iren, ha dichiarato, il risparmio per 10 minuti di riduzione all’accensione o allo spegnimento potrebbe garantire un risparmio di circa 500 euro al giorno.

Ha aggiunto che le luci natalizie sono spente da fine febbraio, così come sono spente le fontane e i monumenti sono accesi solo nel fine settimana.

Infine ha sottolineato come l’Energy manager della Città, insieme a quelli delle altre città, chiederà al Governo, attraverso Anci, di abbattere l’Iva sul teleriscaldamento e come si stia infine cercando di capire come contenere il costo delle bollette già emesse.

Nel dibattito è intervenuto Silvio Viale (Lista Civica per Torino) che ha sottolineato come la richiesta di comunicazione abbia avuto il duplice scopo di sensibilizzare, da un lato, la necessità del risparmio energetico, dall’altro di evidenziare la difficoltà nell’abbassare la temperatura e ritiene utili appelli alla cittadinanza per contenere la temperatura.

Pietro Abbruzzese (Torino Bellissima) ha evidenziato come non si tratti solo di questioni di costi di energia ma di come occorra entrare nell’ottica di una situazione condizionata dalla guerra. Occorre, ha affermato, proporre sanzioni serie anche se ci producono sofferenze bloccando tutte le forniture energetiche da parte della Russia.

Taxi e NCC: gasolio +60% in 12 mesi. “Un ciclone sta investendo il settore del trasporto persone”

Baglione e Abbate (Taxi e NCC): “E’ un ciclone quello che sta investendo il settore del Trasporto persone. L’aumento del prezzo del diesel, che alla pompa era un anno fa di 1,35 euro al litro, è arrivato in queste ore ad una media di 2,156 euro (+ 59,9 per cento). Chiediamo al Governo strumenti nuovi che permettano di assorbire le perdite di fatturato consentendo alle imprese di questo comparto di ricominciare a lavorare.”

 

In Piemonte si contano circa 2.343 imprese artigiane del settore trasporto persone con oltre 4.000 addetti.

 

Con la guerra in Ucraina e le tensioni internazionali, si registrano aumenti insostenibili (in una settimana l’aumento è stato del 20%) per le imprese del trasporto persone che sono ridotte allo stremo.

L’impatto dell’aumento del carburante è talmente penalizzante per un settore già colpito duramente dalla crisi pandemica che si scaricherà sui margini di profitto e sul valore aggiunto di ciascuna impresa.

Servono rimedi urgenti come un intervento temporaneo sull’Iva, una defiscalizzazione e poi un taglio alle accise. E, per chi lavora con il pubblico, clausole di revisione prezzi e la compensazione negli appalti pubblici come avvenuto per l’edilizia. Lo chiedono Carlo Boglione, Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte Trasporti Taxi e Eraldo Abbate, Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte Trasporti NCC.

 

 “È un ciclone – affermano Baglione e Abbate – quello che sta investendo il servizio di Trasporto persone che conta in Piemonte circa 2.343 imprese artigiane con oltre 4.000 addetti. Gli aumenti vertiginosi di questi ultimi mesi delle materie prime, di luce e gas, riguardano anche il gasolio per autotrazione, che è ancora largamente il carburante più diffuso che fa muovere i nostri mezzi. L’aumento del prezzo del diesel alla pompa era un anno fa di 1,35 al litro; è arrivato in queste ore ad una media di 2,156 euro (+ 59,9 per cento)”.

 

“In particolare, il nostro settore fatto di bus turistici, servizi aggiuntivi di trasporto pubblico e mobilità scolastica -sottolinea Abbate– ci pone tra il “martello” dei caro gasolio e l’”incudine” dei contratti fissi siglati. Il costo del pieno ad esempio per uno scuolabus è passato da 270 euro a 432 (162 euro in più) che non possiamo in alcun modo scaricare sui Comuni. Avevamo avvertito per tempo dei rischi che si sarebbero abbattuti sul mondo del trasporto persone con il rincaro dei carburanti, proponendo alcune misure emergenziali. Purtroppo, le nostre proposte sono cadute nel vuoto, con tutti gli effetti catastrofici che adesso vivono le nostre imprese per le quali la voce carburante grava per il 30 per cento dei costi aziendali”.

“Oggi è ancora più urgente porre subito rimedio alla drammatica situazione che potrebbe far diventare conveniente per le imprese spegnere i motori anziché continuare a viaggiare in perdita – afferma Baglione – con conseguenze devastanti per la ripresa economica in atto.  Voglio ricordare che il costo di un pieno per un taxi è passato da 87 euro a 145. Una follia! Il Governo deve mettere in campo provvedimenti immediati per alleggerire la pressione sulle imprese. La situazione è talmente grave che le imprese non sono più in grado di garantire i servizi. Per tale ragione chiediamo al Governo strumenti nuovi che consentano di assorbire le perdite di fatturato a fronte dei maggiori costi e formule nuove che ridisegnino e riprogrammino la domanda di mobilità consentendo alle imprese di questo comparto di ricominciare a lavorare.”

Dalla Città di Torino “No alla guerra” in Ucraina

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Al termine della seduta il Consiglio comunale ha approvato tutti gli ordini del giorno, quattro, presentati sul conflitto innescato dall’aggressione dell’Ucraina da parte della Russia.

L’ordine del giorno “No guerra, sì dialogo” (prima firmataria Elena Apollonio – Lista Civica per Torino) ha ottenuto 30 voti. Al netto delle assenze, lo hanno approvato tutti i gruppi consiliari, con l’eccezione di Torino Bellissima che non ha partecipato al voto.

Il secondo documento messo ai voti, “Sostegno al Governo, all’Unione Europea e alle Nazioni Unite nel conflitto in Ucraina” (firmatario, Silvio Viale – Lista Civica per Torino) ha incassato il sostegno di 21 consiglieri e consigliere, 3 voti contrari (Fd’I e FI) e 4 astensioni (Sinistra Ecologista, Torino Domani e Apollonio della Lista Civica per Torino).

Mobilitazione a sostegno del popolo ucraino” (prima firmataria, Nadia Conticelli – PD) è stato approvato con 26 voti (PD, Lista Civica, Lega, Sinistra ecologista, Moderati, Forza Italia).

Infine, l’ordine del giorno “Solidarietà e vicinanza al popolo ucraino”, presentato da Elena Maccanti (Lega) ha raccolto 25 sì (PD, Lega, Torino Domani, Lista Civica, Moderati, Forza Italia e un’astensione (Diena, Sinistra ecologista), mentre M5S, Cioria (PD) e Ravinale (SE) non hanno partecipato al voto.

La votazione dei documenti è stata preceduta da un articolato dibattito, iniziato con l’illustrazione dei quattro provvedimenti. Sono intervenuti i consiglieri e consigliere Apollonio, Viale, Conticelli, Catizone, Sganga, Fissolo, Saluzzo, Cioria, Ciampolini, Ravinale, Firrao, Pidello e Santiangeli. Unanimi il rifiuto della guerra, il sostegno al popolo ucraino e la condanna dell’aggressione da parte della Federazione Russa, la difesa della democrazia e dell’autodeterminazione dei popoli, il richiamo ad una rapida soluzione diplomatica del conflitto e ad un maggiore e più unitario impegno in questo senso da parte dell’Europa, nonché l’invito a predisporre l’accoglienza per i profughi. Meno condivisi aspetti come la richiesta di adesione dell’Ucraina all’UE e le critiche all’assessore Marrone per le sue posizioni sul Donetsk (oggetto di votazione separata nel documento di Viale). Sono anche risuonati l’invito a non attribuire le responsabilità all’intero popolo russo nonché le forti preoccupazioni per le ricadute del conflitto su un tessuto socio-economico, in Italia e nel mondo, già fortemente danneggiato da due anni di pandemia e dalla crisi economica.

Assalto agli acquisti, nei supermercati non è (ancora) psicosi

A Torino non si può dire che sia psicosi da guerra, ma in molti supermercati effettivamente non sono pochi coloro i quali hanno fatto incetta di prodotti come pasta, acqua, scatolame. In alcuni casi i prezzi sono aumentati, per far fronte all’aumento di quelli delle materie prime. Sta al buon senso delle persone non andare nel panico e a quello degli esercenti di non applicare prezzi troppo elevati. Alcune catene hanno già limitato il numero di pezzi acquistabili (ad esempio per l’olio di semi) non tanto perché ve ne sia carenza, ma proprio per il rischio che alcuni clienti ne comprino troppe confezioni e altri restino senza. Con l’andamento della guerra, il caro bollette e carburanti e altri segnali scoraggianti (per fortuna è rientrato lo sciopero degli autotrasportatori in programma per oggi) le prospettive non sono comunque delle migliori.

 

 Tamponi gratuiti per l’uscita da isolamento e quarantena e tracciamento a scuola

Da lunedì 14 marzo, i tamponi gratuiti per l’uscita dall’isolamento e dalla quarantena e per il tracciamento dei contatti di ambito scolastico si potranno effettuare presso gli hotspot delle aziende sanitarie locali ad accesso diretto (l’elenco e gli orari sono pubblicati sul sito della Regioneoppure tramite la prenotazione dell’Asl.

Resta sempre valida la possibilità, sia nel caso degli isolamenti che delle quarantene di ambito scolastico ed extrascolastico, di effettuare il tampone gratuito presso il proprio medico di famiglia o pediatra.

In farmacia e presso le strutture private autorizzate continuerà la possibilità di eseguire i tamponi, che in questo caso saranno a pagamento.

Appuntamento per un rave party, scoperti dalle forze dell’ordine L’iniziativa viene interrotta sul nascere    

Avevano pubblicizzato l’iniziativa mediante una locandina sui social network, la quale faceva riferimento ad una festa techno da svolgersi nella tarda serata di ieri, in un’area non meglio precisata del nord Italia.

Da successivi riscontri e dal contributo informativo dell’Arma dei CC, si identificava il luogo deputato per lo svolgimento della festa illegale nell’area dell’ex Galoppatoio situato all’interno del parco del Meisino, nella periferia nord di Torino.

La presenza della festa musicale veniva inoltre confermata da ripetute segnalazioni di gruppi in avvicinamento verso il Capoluogo torinese, provenienti da fuori provincia.

Il Compartimento di Polizia Ferroviaria rilevava la presenza di circa 150 persone giunte presso le stazioni di Torino Porta Nuova e Torino Porta Susa; un altro centinaio circa  in avvicinamento a piedi verso il luogo del rave party.

Presso la suddetta area venivano, quindi, fatte convergere diverse pattuglie delle forze di polizia  ordinariamente impiegate in servizio di controllo del territorio, e successivamente il personale interforze impiegato nei servizi c.d. “antimovida”  e in altri servizi.

Sul posto, veniva riscontrata la presenza all’interno dell’area dell’ex Galoppatoio di circa 350 persone, in procinto di dare vita ad una festa illegale “rave party”, che veniva interrotta sul nascere grazie al repentino intervento delle forze di polizia, che hanno ulteriormente  impedito  l’avvicinamento di altre 250 persone circa.

Uno tsunami si sta abbattendo sul trasporto: “va calmierato il costo del gasolio come per le bollette”

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Martedì 15 marzo l’incontro con il Governo: sul tavolo la richiesta urgente di riconoscere un credito d’imposta del 30% immediato sul gasolio, l’adozione della regola che il maggior costo del gasolio sia ribaltato in fattura, a garanzia della sopravvivenza delle imprese dell’Autotrasporto

 

Gli autotrasportatori sono sull’orlo di una crisi di nervi. Uno tsunami si sta abbattendo sul comparto: non ce la fanno più a sostenere i costi del gasolio. Chiedono maggiori tutele e soprattutto un intervento del Governo per calmierare il costo del gasolio come avvenuto per le bollette.

Il Governo, attraverso il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile, ha stanziato 80milioni di euro aggiuntivi per compensare parte dei maggiori costi sostenuti dalle imprese del trasporto merci nell’acquisto del gas naturale liquefatto e dell’additivo AdBlue, e per le spese non documentate e i pedaggi autostradali.

 

Al di là di questo intervento irrisorio Confartigianato Piemonte Trasporti chiede una concreta riduzione del costo del gasolio e del costo del lavoro, con un intervento dello Stato più significativo, come sta accadendo per il caro bollette. Il carburante è cresciuto del 20,7% in un solo anno ed ora con la grave situazione in Ucraina le cose non possono che peggiorare. Per non parlare di quelle aziende che in Piemonte hanno investito nel green negli ultimi anni cambiando i mezzi con l’acquisto di quelli a metano e che si trovano un costo alla pompa più che triplicato!”.

Un settore, quello del trasporto merci, che anche in Piemonte è in costante squilibrio tra fatturati che si sgonfiano, da una parte, e gasolio, pedaggi, assicurazioni, costi di esercizio e tasse che crescono, dall’altra. A tutto ciò si devono aggiungere il cronico deficit infrastrutturale, che verrà colmato con tempi lunghissimi, la concorrenza sleale, interna ed estera che opera senza regole e prezzi sottocosto. Senza dimenticare le variabili locali come la viabilità inadeguata, non per ultimo, da 2 anni a questa parte, il Covid.

“Per questi motivi – sottolinea Giovanni Rosso, Presidente di Confartigianato Piemonte Trasporti – riteniamo fondamentale che si arrivi alla definizione di regole che dovranno garantire una maggiore ed effettiva tutela delle imprese di autotrasporto, con particolare riferimento alla disciplina di una clausola di adeguamento dei costi di trasporto al costo del gasolio, oltre che alla questione delle soste e all’applicazione del nuovo regolamento europeo”.

“Il percorso di confronto con il Governo – chiude Rosso – di martedì 15 marzo con un incontro a Palazzo Chigi, vede sul tavolo la richiesta urgente di riconoscere un credito d’imposta del 30% immediato sul gasolio, ma soprattutto l’adozione della regola che vige per gli aerei, cioè che il maggior costo del gasolio sia ribaltato in fattura, a garanzia della sopravvivenza delle imprese dell’Autotrasporto.”

A seguito dell’esito di tale incontro UNATRAS l’Unione delle Associazioni nazionali più rappresentative dell’Autotrasporto, di cui Confartigianato Trasporti detiene la Presidenza, deciderà quali iniziative intraprendere. In questa fase UNATRAS NON ADERISCE alla sospensione del servizio proclamato da altre sigle per lunedì 14 marzo.

Reale Foundation, Regina Margherita, CasaOz, UGI, Sermig e Adisco uniti per le famiglie ucraine

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 Di fronte all’inaudita violenza della guerra in Ucraina, Reale Foundation scende in campo a favore delle famiglie giunte in Italia lo scorso 5 marzo, composte principalmente da mamme e bambini malati oncologici, dai 3 ai 17 anni, attualmente in cura presso l’ospedale infantile Regina Margherita di Torino.

In questa prima fase, Reale Foundation, la fondazione corporate di Reale Group, sarà accanto a all’Ospedale Infantile Regina Margherita, CasaOz, Sermig, UGI, Adisco Sezione Piemonte – in collaborazione con la Regione Piemonte – per fornire una risposta pronta e immediata ai bisogni delle famiglie colpite da questa grave emergenza umanitaria. A occuparsi dei bambini ospedalizzati sono il Direttore di Oncoematologia Pediatrica e Centro Trapianti, Prof. Franca Fagioli e il suo team medico. Invece, le quattro associazioni – grazie alla loro esperienza e al sostegno di Reale Foundation – accoglieranno le famiglie ucraine dopo le dimissioni dall’ospedale e garantiranno il raccordo con la rete ospedaliera sulle cure a domicilio.

Reale Foundation organizzerà, inoltre, una raccolta di beni di prima necessità all’interno degli spazi del Museo Storico di Reale Mutua, a partire da venerdì 11 marzo e fino al termine del mese. Sono previste ulteriori raccolte che saranno destinate alla popolazione rifugiata nelle tendopoli di Palanca (Moldavia) al confine con l’Ucraina, e in altre città in cui sarà richiesto l’aiuto di Reale Foundation e dei suoi partner.

“Reale Group condanna l’uso della violenza e la prevaricazione dei diritti umani in ogni forma. – ha dichiarato Luca Filippone, DG di Reale Group – Attraverso Reale Foundation abbiamo agevolato la creazione di una rete di sostegno virtuosa coinvolgendo anche tutte le nostre Persone. Siamo una Mutua e nel contempo una Società Benefit, due elementi alla base di un modello di business che intende generare impatti positivi, misurabili e intenzionali nelle comunità in cui operiamo”.

“CasaOz è impegnata ad offrire la propria quotidianità ai bambini ucraini ed ai loro famigliari giunti al Regina Margherita per essere curati – ha dichiarato Enrica Baricco di CasaOz – L’immediatezza, la risposta corale e univoca, la peculiarità dì ciò che ognuno dì noi sa Fare credo siano in grado anche questa volta di essere risposta rapida, utile e concreta”.

“Nel 2006 abbiamo iniziato ad accogliere bambini e ragazzi con gravi patologie, la maggior parte dai paesi dell’Est – ha dichiarato Ernesto Olivero, Fondatore Sermig – Condividere con loro la vita quotidiana, affrontare con loro la malattia, lottare con loro per la vita ci rende ogni giorno più ricchi di umanità. Non abbiamo quindi esitato ad unirci a questa rete di solidarietà perché prendersi cura della salute dei più fragili, aggravata dalle conseguenze della guerra, è davvero operare per la pace”.

“Accoglienza e assistenza alle famiglie dei giovani malati di tumore è la mission di UGI e oggi spalanchiamo le porte ai profughi ucraini – ha dichiarato Marcella Mondini, Segretario Generale UGI – Sappiamo che la guerra, la lontananza dai famigliari, la malattia mettono a dura prova i bambini e i giovani che si trovano a combattere due battaglie durissime: guerra e malattia, ma la sinergia con le altre associazioni e con i medici del Regina Margherita farà sì che non si sentano soli, ma accolti e curati nell’animo e nel fisico”.

“Un importante intervento congiunto per garantire cure e assistenza ai bambini oncologici ucraini e ai loro familiari che li hanno accompagnati in Italia. In una situazione di emergenza come questa è fondamentale collaborare in ottica pubblico-privata e con gli Enti del Terzo Settore del territorio per strutturare un intervento di rete in grado di assicurare ai piccoli pazienti continuità nelle terapie e un supporto completo per famiglie che , a causa della guerra, hanno perso tutto in pochi giorni” ha dichiarato Francesca Lavazza, presidente di Adisco Sezione Piemonte.

Reale Group è un Gruppo internazionale attivo in Italia, in Spagna e in Cile attraverso la Capogruppo – Società Reale Mutua di Assicurazioni, la più grande compagnia assicurativa italiana in forma di mutua e le sue controllate. Offre soluzioni e tutela a più 4,7 milioni di clienti in campo assicurativo, bancario, immobiliare e dei servizi; con oltre 3.800 dipendenti tra Italia, Spagna e Cile, Reale Group evidenzia una solidità tra le più elevate del mercato, testimoniata da un indice di solvibilità (Solvency II), calcolato secondo il Modello Interno Parziale di Gruppo, pari al 298% (4Q 2021). Reale Group al 31/12/2021 ha chiuso con utile pari a 248,8 milioni di euro, con una raccolta premi superiore ai 5 miliardi di euro, in incremento del 2,3% rispetto all’analogo periodo del 2020.

CasaOz
CasaOz è un luogo di accoglienza per i bambini che vivono la malattia o la disabilità e per le loro famiglie.
È una casa dove ognuno di loro ritrova una “quotidianità che cura”, fatta di condivisione, attività ludico-creative, studio e molto altro. Nata nel 2007, CasaOz ha aiutato finora più di 2.300 persone provenienti da oltre 40 paesi del mondo.
www.casaoz.org

ADISCO – Sezione Piemonte nasce a Torino nel 1997. Le sue principali attività si concentrano sul supporto allo sviluppo della cultura della donazione del sangue cordonale e nella ricerca sulle cellule staminali a favore dei bambini affetti da malattie degenerative e tumorali. Inoltre, in ottica di interventi mirati verso il miglioramento e l’umanizzazione degli spazi di cura, ha contribuito alla loro rivisitazione architettonica, in particolare quelli dedicati ai piccoli pazienti dell’Ospedale Infantile Regina Margherita. Tante, negli ultimi anni, le iniziative: la realizzazione, nel 2013, del Day Hospital di Oncoematologia Pediatrica; l’apertura, nel 2016, del reparto “L’Isola di Margherita”, reparto pensato per bambini e ragazzi colpiti da malattie rare o inguaribili che necessitano di un sostegno concreto a tutto campo; la realizzazione, nel 2018, del nuovo Pronto Soccorso Pediatrico del Regina Margherita; l’inaugurazione, nel 2019, della rinnovata Degenza di Oncoematologia Pediatrica; l’ultimo grande intervento, nel 2021, ha messo a disposizione dell’Ospedale Infantile i nuovi Ambulatori di Oncoematologia Pediatrica.

Accesso dei visitatori nelle strutture della rete ospedaliera, le nuove indicazioni

DA PARTE  DELL’UNITA’ DI CRISI E DELL’ASSESSORATO REGIONALE ALL SANITA’

L’Unità di Crisi e la Direzione dell’Assessorato regionale alla Sanità ha inviato alle Aziende sanitarie regionali, agli Enti Gestori dei servizi socio-assistenziali e ai Presìdi socio-assistenziali e socio-sanitari una circolare, in linea con le indicazioni nazionali, per l’accesso dei visitatori nelle strutture della rete ospedaliera e territoriale.

In particolare è consentito accedere ai reparti per far visita a un proprio caro solo se:
in possesso di certificazione verde Covid-19 rafforzata, ovvero rilasciata a seguito della somministrazione della dose di richiamo (booster) successivo al ciclo di vaccinazione primario;
in possesso di certificazione verde Covid-19 rilasciata a seguito del completamento del ciclo vaccinale primario o dell’avvenuta guarigione, unitamente a una certificazione che attesti l’esito negativo del test antigenico rapido o molecolare eseguito nelle 48 ore precedenti l’accesso.

Le visite per ogni paziente possono durare fino a 45 minuti al giorno e devono essere distribuite nel tempo.
Per evitare assembramenti, è permesso l’accesso a un solo visitatore alla volta per paziente per un totale di massimo 2 persone esterne nella camera contemporaneamente.
Per garantire la sicurezza dei degenti e dei loro visitatori, sarà cura degli operatori sanitari presenti in reparto far rispettare alcune regole, ovvero l’utilizzo corretto della mascherina FFP2 e la disinfezione delle mani: in caso di violazioni, saranno costretti ad allontanare i visitatori.
All’ingresso del presidio ai visitatori verrà misurata la temperatura e verrà controllato il green pass.
La nota chiarisce che “ai direttori sanitari è data facoltà di adottare misure più restrittive in relazione allo specifico contesto epidemiologico, garantendo un accesso minimo non inferiore a 45 minuti”.

Cittadini, sindaci e associazioni in piazza a Torino per l’Ucraina

Alcune centinaia di persone si sono ritrovate a Torino sotto il palazzo della prefettura, in Piazza Castello, per la manifestazione ‘Cities Stand With Ukraine’ promossa delle città europee aderenti a Eurocities per dire no alla guerra in Ucraina.

Con loro  il sindaco, Stefano Lorusso, e i primi cittadini di altri comuni della città metropolitana.

In un altro punto  di Piazza Castello, si è svolto inoltre il presidio dei comitati contrari all’invasione russa dell’Ucraina ma  anche critici verso la Nato.  Le due manifestazioni si sono poi unite.

Presenti delegazioni di  Cisl, Cgil, Uilm, Pd, Acli.

 

La nota del  Coordinamento di cittadine/i, associazioni, enti istituzioni locali contro l’Atomica, tutte le Guerre e i Terrorismi  –  AGiTe

In questi giorni, in cui il ricorso alle armi continua a prevalere nel conflitto in Ucraina, il coordinamento A.G.iTe. ritiene indispensabile che continui a farsi sentire la voce della maggioranza delle persone che è per la pace e non vuole la guerra.

Diciamo NO ALLA GUERRA! e condanniamo con forza l’aggressione della Russia di Putin all’Ucraina, tutte le iniziative di riarmo e la minaccia dell’uso delle armi nucleari; invece di invertire la rotta, imparando dall’esperienza della pandemia che nessuno si salva da solo, men che meno contro gli altri, stiamo osservando ogni giorno la crescita esponenziale del conflitto.

Facciamo nostro l’appello del movimento pacifista ucraino contro la guerra e per una soluzione pacifica del conflitto.

Esprimiamo pieno sostegno al popolo pacifista russo che, con grande coraggio (oltre 13.000 arresti), si sta facendo portatore di istanze di protesta contro la guerra in Ucraina.

Sosteniamo tutte le iniziative di resistenza nonviolenta nei due paesi che si oppongono all’orrore della guerra rifiutando maggiore violenza.

Invitiamo quindi tutta la cittadinanza, l’associazionismo, i/le rappresentanti del mondo politico, sindacale e delle istituzioni locali, ad un nuovo presidio in cui chiediamo con forza:

  • un cessate il fuoco immediato
  • il ritiro delle truppe russe dall’Ucraina
  • un accordo politico negoziato nel rispetto della sicurezza e dei diritti di tutte le popolazioni coinvolte
  • la neutralità e integrità territoriale dell’Ucraina
  • la gestione della crisi all’interno dell’ONU
  • il blocco delle forniture di armi e supporto militare alle parti in conflitto
  • l’accoglienza dei profughi senza discriminazione per nazionalità, religione o colore della pelle.
  • La non discriminazione dei cittadini in base alla nazionalità e scelta belligerante dei propri governi.
  • Che l’Italia sostenga la pace e non la guerra

(foto Facebook Stefano Lo Russo)