PRIMA PAGINA- Pagina 345

Anche le piscine sono in crisi: arriva il fondo di emergenza regionale

La Regione Piemonte creerà un fondo di emergenza per aiutare i gestori delle piscine, da tempo in forte difficoltà per il rincaro dei costi energetici dopo il lungo stop forzato e tutte restrizioni imposte dalle norme anti Covid.

Lo ha detto il governatore  Alberto Cirio alla tavola rotonda organizzata a Torino dal comitato regionale della Fin (Federazione italiana nuoto) presenti  anche il vicepresidente del consiglio regionale Franco Graglia e la consigliera regionale Alessandra Biletta.  “Quello delle piscine è uno dei settori che più hanno pagato le conseguenze della pandemia nel mondo sportivo, tra i i primi a interrompere le attività e tra gli ultimi a ripartire – commenta Cirio – E’ un mondo che dà lavoro a tantissime persone e che ora viene ulteriormente colpito dai rincari che il costo dell’energia ha portato nelle bollette e nei costi di mantenimento, che per questi impianti sono estremamente elevati con le utenze che arrivano al 40% delle spese complessive per garantirne il funzionamento. Lavoreremo insieme all’assessore allo Sport Fabrizio Ricca – conclude  Cirio – per trovare tutte le strade possibili, sia a livello nazionale che regionale, per aiutare il comparto ad affrontare la  situazione”.

 

Nebbia assassina: due morti e dieci feriti in autostrada

Sono due  gli automobilisti  morti e i feriti più di una decina. 

La forte nebbia ha causato questa mattina una serie di tamponamenti a catena sull’autostrada A26 Genova-Gravellona, nei pressi di Mirabello Monferrato, tra le uscite di Casale  Sud e la diramazione  con l’A21 Torino-Piacenza. Coinvolti quattro mezzi pesanti  e decine  di auto. Si sono formate  lunghe code per l’incidente verificatosi  all’imbocco della galleria di San Salvatore Monferrato, verso  Genova.  Ore di lavoro per liberare la carreggiata. Sul posto i soccorsi e la polizia stradale.

Sequestrati 6 milioni di articoli di falso Made in Italy Frode da 10 milioni di euro

Operazione della Guardia di Finanza di Torino in tutta Italia. Sequestrati oltre 6 milioni di articoli falsi “Made in Italy”.  Denunciati 7 imprenditori. Una frode da 10 milioni di euro.

 

La Guardia di Finanza di Torino ha sequestrato oltre 6 milioni di articoli per la casa riportanti falsamente l’etichettatura “Made in Italy”, in quanto interamente prodotti e successivamente importati dalla Cina, dal Pakistan e dalla Turchia, i quali, se immessi in commercio, avrebbero fruttato un illecito guadagno di circa 10 milioni di euro.

L’operazione, condotta dai “Baschi Verdi” del Gruppo Pronto Impiego Torino e coordinata dalla Procura della Repubblica del capoluogo piemontese, ha avuto inizio nei mesi scorsi quando i finanzieri hanno notato, esposti sugli scaffali di alcuni negozi, articoli per la casa reclamizzati come prodotti di origine italiana, attraverso l’inequivocabile simbologia della bandiera tricolore, nonostante fossero stati interamente realizzati in Asia.

Gli elementi prima facie acquisiti hanno indotto a ritenere che ci si trovasse di fronte ad una ingente frode commerciale e, pertanto, si è proceduto a ricostruirne l’intera filiera distributiva attraverso l’esame analitico dei flussi degli approvvigionamenti e le relative procedure doganali.

Le indagini dei Finanzieri hanno consentito di individuare cinque depositi, localizzati nella città di Torino e in alcuni comuni delle province di Napoli, Barletta-Trani, Macerata e Mantova ove i finanzieri, hanno rinvenuto una considerevole quantità di oggetti per uso casalingo pronti per essere commercializzati come articoli recanti il sigillo nazionale.

L’illecito modus operandi prevedeva che la merce importata dalla Repubblica popolare cinese ovvero dal Pakistan o dalla Turchia venisse presentata in dogana in imballi primari privi di indicazioni riconducibili ad una origine domestica mentre, al loro interno, sono risultati apposti simboli tipici dell’italianità idonei ad ingannare il cliente finale.

 

L’ingente quantitativo di articoli per la casa (tra questi posaterie, bilance, accessori d’abbigliamento, utensili per la cucina nonché bicchieri, piatti, tazze, tazzine) utilizzati anche nel circuito del trasporto passeggeri (navi da crociera e treni) e destinati in massima parte ai consumatori finali per il tramite della grande distribuzione organizzata, è stato, quindi, sequestrato nel corso dell’esecuzione delle perquisizioni disposte dalla locale Autorità giudiziaria nei confronti di sette imprenditori, i quali, ferma restando la presunzione di innocenza fino a compiuto accertamento delle responsabilità, dovranno rispondere dei reati di frode in commercio e vendita di prodotti industriali con segni mendaci.

 

Scuola, le nuove regole di gestione Covid

Il decreto del Governo rende valide le nuove regole di gestione Covid a scuola già da lunedì 7 febbraio, non solo per i futuri casi di contagio in ambito scolastico, ma anche per le quarantene o autosorveglianze degli studenti già in corso.

 

“Le quarantene o autosorveglianze scolastiche già in corso si allineeranno automaticamente alle nuove disposizioni nazionali, senza la necessità che le Asl emettano nuovi provvedimenti – spiega Antonio Rinaudo, commissario dell’Area Giuridico-Amministrativa dell’Unità di crisi della Regione Piemonte. Da lunedì 7 febbraio, quindi, sarà già possibile per le scuole riammettere gli alunni in presenza o dopo la quarantena di 5 giorni con tampone di uscita, in tutti i casi previsti dalla nuova normativa”.

 

Le nuove regole di gestione dei casi Covid a scuola introdotte dal Governo sono consultabili a questo link

https://www.miur.gov.it/-/scuola-le-misure-per-la-gestione-dei-casi-di-positivita-sintesi.

 

NUOVE DISPOSIZIONI NAZIONALI PER IL TAMPONE GRATUITO

IN FARMACIA PER I CONTATTI IN AMBITO SCOLASTICO

Da lunedì 7 febbraio per elementari, medie e superiori sarà necessaria la ricetta medica, mentre per nidi e materne continuerà a essere sufficiente l’autocertificazione

 

Le nuove disposizioni del Governo per la gestione dei contagi in ambito scolastico prevedono che la gratuità dei tamponi antigenici eseguiti in farmacia o presso strutture private autorizzate per gli studenti delle scuole elementari, medie e superiori sia subordinata alla ricetta medica (sia per i tamponi necessari al testing in autosorveglianza che per quelli di uscita dalla quarantena). In questi casi, quindi,

da lunedì 7 febbraio non sarà più possibile l’uso dell’autocertificazione che aveva introdotto la Regione, ma sarà sempre necessaria la ricetta del medico di famiglia o del pediatra.

 

Per quanto riguarda invece i contatti scolastici nei nidi e nelle scuole dell’infanzia, per i bambini tra 0 e 6 anni, continuerà a essere sufficiente l’autocertificazione, insieme a copia della carta di identità, senza necessità di ricetta medica.

 

“La Regione Piemonte – spiegano il presidente Alberto Cirio e l’assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi – aveva introdotto l’autocertificazione per rendere meno complessa la gestione dei tamponi di ambito scolastico, sia per le famiglie sia per i medici e il sistema sanitario, ma dobbiamo necessariamente attenerci alle nuove disposizioni nazionali. In tutti i casi in cui abbiamo possibilità di autonomia continueremo invece con l’uso della sola autocertificazione in modo da velocizzare per tutti le procedure”.

 

Basterà sempre l’autocertificazione, senza necessità di ricetta, anche nel caso dei tamponi gratuiti in farmacia per l’uscita dall’isolamento dei soggetti positivi e in generale per l’uscita dalla quarantena di ambito extra scolastico. In questi casi insieme all’autocertificazione sarà sempre necessario mostrare in farmacia anche l’sms ricevuto dalla Regione con il numero del provvedimento contumaciale.

 

Resta sempre valida per tutti i cittadini anche la possibilità, sia nel caso degli isolamenti che delle quarantene di ambito scolastico ed extra scolastico, di effettuare il tampone gratuito presso il proprio medico di famiglia  o pediatra, oppure tramite la prenotazione dell’Asl recandosi in uno degli hotspot pubblici.

Torino come Valenza? Commercianti a lume di candela contro il caro bollette

/

L’INIZIATIVA DEGLI ESERCENTI DELLA CITTA’ DELL’ORO POTREBBE ESSERE REPLICATA SOTTO LA MOLE

 

Ha avuto un’eco anche nazionale la manifestazione dei commercianti e degli esercenti di pubblici esercizi di Valenza che, da mercoledì a venerdì, scorso hanno lavorato a lume di candela, spegnendo le luci per evidenziare tutto il loro disagio verso il caro-bollette, soprattutto quelle elettriche, cresciute rispetto all’anno scorso con una media del 57% in più. L’iniziativa è stata al centro di un servizio di Retequattro e nei prossimi giorni è previsto anche l’arrivo di una troupe di Raitre Piemonte. “L’invito a spegnere o ad abbassare le luci – dice Gerardo Logambino, titolare del Fashion di Corso Garibaldi ed animatore insieme a Max Mazzola dell’iniziativa” è stato accolto da molte attività e non soltanto in corso Garibaldi, la ‘main street’ cittadina, ma anche nelle altre principali arterie e c’è stato un contatto con la Rai che verrà nei prossimi giorni in città per un servizio”.

L’idea dei commercianti valenzani potrebbe dunque diventare ‘contagiosa’ per sensibilizzare il governo nazionale a prendere ulteriori iniziative per contrastare il caro-bollette.

E chissà che non venga copiata anche nelle città metropolitane come Torino. Qui se venisse attuata l’impatto sarebbe certamente notevole e tale da non passare inosservato a chi è in cabina di regiain modo da accogliere il grido di dolore di categoria che sono state pesantemente segnate dai due anni di emergenza sanitaria.

Massimo Iaretti

La siccità si aggrava, l’allarme della Regione Piemonte

/

Il Po ha più che dimezzato la portata, il Lago Maggiore ha perso 200 milioni di metri cubi d’acqua e i fiumi in generale sono privi del 70 per cento delle loro acque. In Piemonte la siccità e’  sempre più grave: non cadono pioggia e neve dall’8 dicembre, e la Regione ha chiesto urgentemente la convocazione di un Osservatorio sulla crisi idrica.

“Le potenziali problematiche, – sottolinea il governatore Albero Cirio –  spazieranno dall’agricoltura al turismo, dalla navigazione all’approvvigionamento di acqua potabile”.

Questo è uno degli inverni più secchi degli ultimi 65 anni, il 4° peggiore dopo il 1989, il 1993 e il 2005. Nel mese di gennaio sono caduti 4,8 mm di pioggia a fronte di una media storica del mese di 46 mm.

Covid, il bollettino di domenica 6 febbraio

/

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 3.584 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 2.786 dopo test antigenico), pari all’8,7% di 41.260 tamponi eseguiti, di cui 35.418 antigenici. Dei 3.584nuovi casi gli asintomatici sono 3.110 (86,8%).

I casi sono così ripartiti: 2.817 screening, 553 contatti di caso, 214 con indagine in corso.

Il totale dei casi positivi diventa 919.268, così suddivisi su base provinciale: 74.952 Alessandria, 42.124 Asti, 35.2991 Biella, 125.412 Cuneo, 70.506 Novara, 486.474 Torino, 32.615 Vercelli, 32.942 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 4.470 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 14.482 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 99 (rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 1935 (8 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 99.713

I tamponi diagnostici finora processati sono 14.726.10(+41.260 rispetto a ieri).

I DECESSI DIVENTANO 12.720

Sono 4, nessuno di oggi, i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale diventa quindi 12.720 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia:1.685 Alessandria, 771 Asti, 486 Biella, 1.569 Cuneo, 1.025 Novara, 6.064 Torino, 584 Vercelli, 412 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 124 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

804.801 GUARITI

I pazienti guariti diventano complessivamente 804.801 (+6.134 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 66.781 Alessandria, 38.158 Asti, 30.653 Biella, 112.044 Cuneo, 64.509 Novara, 425.021 Torino, 28.610 Vercelli, 29.508 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 3.061 extraregione e 6.456 in fase di definizione.

La nuova metropolitana “boa” avrà treni più moderni e frequenti

Quattro i nuovi treni ‘Boa’ oltre a un nuovo sistema di segnalamento digitale per aumentare la frequenza dei passaggi, ridurre i costi di manutenzione, migliorare le performance e aumentare la capienza dei mezzi della metropolitana torinese. 

Città di Torino, Infra.To e Alstom Ferroviaria hanno siglato un contratto che prevede un investimento di 156 milioni di euro finanziato dal Mims, per “modernizzare” la metropolitana

 Il passaggio del sistema verrà completato entro il 2024. Il nuovo metodo  di segnalamento consentirà di aumentare la frequenza dei treni dagli attuali 120 a 80 secondi. Inoltre la struttura dei nuovi treni, ad ambiente unico, permetterà di aumentare la capienza del 10%, fino a 400 passeggeri.

Gli attuali 29 treni saranno aggiornati con innovativi apparecchi di segnalamento digitale. Previste ricadute occupazionali per il territorio torinese.  Commenta il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo: “abbiamo puntato decisamente sul tema del trasporto pubblico e  tutti gli interventi sinergici alla strategia di incrementare il servizio vanno in questa ottica. Questo è un tassello importante di una strategia ampia e la nuova impostazione servirà a migliorare il servizio, anche per eventuali aperture notturne”

Domenica il primo Open day dedicato alla vaccinazione delle donne in gravidanza o in fase di allattamento

Si svolgerà domenica 6 febbraio in tutto il Piemonte il primo Open day dedicato alla vaccinazione delle donne in gravidanza o in fase di allattamento, con modalità di accesso diretto e percorsi dedicati no Covid. Analoga iniziativa si terrà il 6 marzo prossimo.

Dove ricevere il vaccino

Torino: ospedale Sant’Anna (ingresso da via Ventimiglia 3) orario 10-17; ospedale Mauriziano, largo Turati 62, orario 9-18; ospedale San Giovanni Bosco, piazza del Donatore di Sangue 3, orario 9-18

Rivoli: ospedale, via Rivalta 29, orario 9-17

Pinerolo: ospedale, via Brigata Cagliari 39, orario 9-17

Ciriè: ospedale via Battitore 7/9, orario 9-17 (su prenotazione al numero 011/9217833)

Chieri: consultorio familiare, piazza Pellico 1, orario 9-18

Cuneo: ospedale, centro Salute Donna, via Coppino, orario 9-18

Savigliano: Crosà Neira, piazza Misericordia, orario 8.30-13 e 14-18.30

Mondovì: Valauto, via Torino 77, orario 8.30-13 e 14-18:30

Verduno: ospedale, orario 9-14

Novara: ospedale Maggiore, corso Mazzini 16, orario 10-16

Borgomanero: ospedale Santissima Trinità, orario 9-13 e 14-17

Novi Ligure: ospedale, via Raggio 12. orario 9-12 e 15-18

Casale Monferrato: ospedale, via Giolitti 2, orario 9-12 e 15-18

Asti: ospedale Cardinal Massaia, corso Dante 202, orario 9-16

Ponderano (Biella): ospedale, via dei Ponderanesi 2, orario 9-18

Vercelli: ospedale S.Andrea, orario 9-18

Borgosesia: consultorio ospedale SS. Pietro e Paolo, orario 9-18

Verbania: Teatro Maggiore, orario 9-15

Domodossola: Unione Montana, orario 9-15

Il 5 febbraio nell’ospedale di Alessandria (ingresso da via Venezia 16).

Il secondo Open day si terrà domenica 6 marzo.

Le motivazioni dell’iniziativa

“L’abbiamo decisa – affermano il presidente della Regione Alberto Cirio e l’assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi – confortati dalle indicazioni che provengono dall’Organizzazione mondiale della Sanità e dall’Istituto superiore di Sanità, che raccomandano fortemente la vaccinazione per la donna in gravidanza e per il nascituro. Come per gli altri Open day, anche in questa occasione ringraziamo le aziende sanitarie regionali e tutti gli operatori sanitari per la loro disponibilità, in particolare esperti e ginecologi che saranno disponibili per fornire tutte le informazioni che possano rassicurare chi aspetta un bambino o è in fase di allattamento e desidera ricevere il vaccino.”

Sull’argomento Chiara Benedetto, direttore di Ginecologia e Ostetricia universitaria1 dell’ospedale Sant’Anna della Città della Salute di Torino, fa presente che “l’iniziativa è molto importante per la salute delle donne e dei loro bambini. Infatti, la gravidanza di per sé aumenta il rischio di sviluppare complicanze gravi legate al Covid, che rendono necessarie cure intensive e ventilazione invasiva. In caso di infezione il rischio di mortalità materna è 22 volte maggiore rispetto a chi non l’ha contratta. Inoltre, l’infezione in gravidanza aumenta in modo significativo la probabilità di avere un parto pretermine e complicanze gravi, come l‘insorgenza di ipertensione o di eventi trombotici. Anche il bambino ha un maggior rischio di crescere non adeguatamente in utero o di essere ricoverato in terapia intensiva dopo la nascita. La vaccinazione rappresenta l’arma migliore per ridurre tutti questi rischi. I vaccini utilizzati sono efficaci e sicuri: non sono stati dimostrati effetti dannosi né sul feto né sul proseguimento della gravidanza. Per di più gli anticorpi prodotti dalla mamma grazie al vaccino passano attraverso la placenta ed il latte materno, offrendo una barriera protettiva al piccolo che ha un sistema immunitario ancora immaturo”.

 

Il bollettino Covid di sabato 5 febbraio

/

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 5.484 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 4.264 dopo test antigenico), pari al 7,4% di 74.234 tamponi eseguiti, di cui 65.091 antigenici. Dei 5.484 nuovi casi gli asintomatici sono 4.389 (80%).

I casi sono così ripartiti: 4.159 screening, 1.021 contatti di caso, 304 con indagine in corso.

Il totale dei casi positivi diventa 915.684, così suddivisi su base provinciale: 74.671 Alessandria, 41.955 Asti, 35.153 Biella, 125.065 Cuneo, 70.288 Novara, 484.383 Torino, 32.490 Vercelli, 32.846 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 4.454 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 14.379 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

 I ricoverati in terapia intensiva sono 104 (-6 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 1943 (40 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 102.254

I tamponi diagnostici finora processati sono 14. 684.847 (+ 74.234 rispetto a ieri).

I DECESSI DIVENTANO 12.716

Sono 20, 5 di oggi, i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale diventa quindi 12.716 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia:1.685 Alessandria, 771Asti, 486 Biella, 1.569 Cuneo, 1.025 Novara, 6.060 Torino, 584 Vercelli, 412 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 124 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

798.667 GUARITI

I pazienti guariti diventano complessivamente 798.667(+ 11.447 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 66.414 Alessandria, 37.841 Asti, 30.393 Biella, 111.383 Cuneo, 64.074 Novara, 421.513 Torino, 28.343 Vercelli, 29.340 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 3025 extraregione e 6.341 in fase di definizione.