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Il primo Centro Alcologico (CAM) di Torino inaugurato all’ospedale Mauriziano

E’ stato inaugurato il primo Centro Alcologico di Torino, presso l’ospedale Mauriziano di Torino. Un Day Hospital dedicato a persone con Disturbo da Uso di Alcol (DUA).

All’evento erano presenti il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, l’Assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi, il Direttore generale Maurizio Dall’Acqua, il Direttore sanitario Maria Carmen Azzolina, il Presidente ACAT Torino Centro Ivana De Micheli ed il Presidente APCAT Antonio Massari.  

Il Centro lavorerà sul territorio in collaborazione con i Servizi di Alcologia dei Dipartimenti delle Dipendenze delle ASL Città di Torino e provincia, con la AOU Città della Salute e con le Strutture ospedaliere del territorio. Si tratta di un Centro multidisciplinare promosso dall’ACAT Torino Centro (Associazione Club Alcologici Territoriali), Associazione presente sul territorio da oltre 30 anni, che si occupa di persone con disturbo da uso di alcol secondo l’Approccio ecologico – sociale del professor Vladimir Hudolin. Il Centro è stato sostenuto dalla Direzione dell’ospedale Mauriziano e dalla Regione Piemonte.

Afferente al Dipartimento medico (diretto dal dottor Claudio Norbiato), è ubicato presso il piano terra del Padiglione 2A ed è composto dall’équipe medica del dottor Sarino Aricò e del dottor Marco Iudicello e da un’équipe infermieristica e prevede inizialmente un’apertura nei giorni di mercoledì e venerdì. L’accesso è libero su prenotazione al numero dell’ambulatorio dedicato 011/5082884.

L’équipe medica del Centro, coordinata dal professor Fabrizio Bert della Scuola di Medicina dell’Università di Torino, terrà inoltre, all’interno del Corso di laurea in Medicina, per gli studenti del 5° e 6° anno, un corso di Alcologia.

La necessità di un riferimento come il Centro Alcologico Mauriziano nasce dalle esigenze che si sono evidenziate anche a livello dell’Associazione e che sono state tra gli argomenti trattati nella Conferenza Nazionale Alcol, fortemente voluta dal Sottosegretario di Stato alla Salute Andrea Costa ed inaugurata dal Ministro della Salute Roberto Speranza.

Emerge un dato allarmante rispetto al consumo di alcol tra i giovani, che è notevolmente aumentato con conseguenze, non solo sul piano della salute, ma anche su quello dei comportamenti aggressivi.

Durante il lockdown, nonostante le difficoltà evidenti dei Pronto soccorso, si sono registrati in Piemonte (anno 2020) 185 ingressi in P.S. di minori sotto i 17 anni tra maschi e femmine (con una maggiore percentuale tra le femmine), con diagnosi completamente attribuibile all’alcol, ed ulteriori 350 ingressi di soggetti tra i 18 ed i 24 anni (età comunque a rischio), per un totale nell’anno di circa 3.500 ingressi in P.S. di persone in evidente stato di intossicazione alcolica.

Secondo l’ISTAT, sempre nell’anno 2020, il 4,3% dei minori tra gli 11 ed i 17 anni consuma alcol tutti i giorni.

I dati rilevati nel periodo della pandemia sono di un aumento del 180-190% della vendita di alcolici su piattaforme dedicate con consegna a domicilio, con conseguente manifestazioni di problemi alcolcorrelati.

Al numero dell’Associazione (3338009993), sempre attivo, sono pervenute in questi ultimi mesi numerose richieste di aiuto proprio da persone con target di età sempre più giovane. Si è visto un aumento, a differenza degli anni precedenti, del 60-70% delle richieste di aiuto, tenendo conto di un target di età sempre più giovane.

Covid, incidenza bassa ma casi in aumento nell’ultima settimana

Nella settimana 14-20 marzo in Piemonte il numero dei nuovi casi risulta in aumento rispetto alla settimana precedente e la percentuale di positività dei tamponi è al 17%.

L’Rt puntuale calcolato sulla data di inizio sintomi passa da 0.78 a 1 e l’incidenza si attesta a 433,0 casi ogni 100 mila abitanti (era 375,8), con un valore che risulta oggi il più basso in Italia (il valore nazionale è di 856,0 casi ogni 100mila abitanti).

Resta costante il tasso di occupazione dei posti letto di terapia intensiva che si attesta al 3,7% e quello dei posti letto ordinari all’ 8,4%. Il Piemonte, insieme a Veneto e la Lombardia, è una delle regioni più grandi con l’occupazione ospedaliera più bassa a livello nazionale, sotto il 10%.

Nasce in Piemonte l’Ossservatorio nazionale suicidi

Una società che non ha paura di parlare del suicidio è una società in cui chi soffre non ha paura di chiedere aiuto. Per questo è al via la creazione dell’Osservatorio Nazionale Suicidi (ONS), un Centro Studi per la cura delle depressioni e la prevenzione del suicidio ma soprattutto un luogo di consapevolezza, partecipazione e solidarietà sociale.

Ogni anno nel mondo si suicidano circa 1 milione di persone: 1 persona ogni 40 secondi. Per questo occorre fare luce sullo stigma insopportabile che molto spesso viene taciuto, nascosto, lasciato sprofondare nel buio. La luce racchiude la ragion d’essere dell’Osservatorio Nazionale Sucidi: da una parte quello di far vedere persone e famiglie che soffrono, dall’altra eliminare lo stigma sociale che li confina nel buio e nel silenzio che li fa scomparire. La luce rappresenta la speranza per chi crede di non avere più una ragione per andare avanti. È simbolo di rinascita. ONS farà luce dando vita al Centro Studi ONS per creare una società più consapevole, aperta e solidale, dove chi soffre non è più lasciato al buio.

 

Vogliamo creare un luogo dove la consapevolezza generi sensibilità e attenzione al fine di sviluppare strumenti che siano in grado di svolgere una funzione preventiva e terapeutica nel contrasto al fenomeno dei suicidi, creando una cultura della vita che sia responsabilità collettiva” – dichiara Raffaele Abbattista, ideatore di ONS. “Vi presentiamo l’Osservatorio Nazionale Suicidi, vi presentiamo l’Operazione Nuova Speranza”.

 

In Italia gli ultimi dati ISTAT disponibili sul suicidio risalgono al 2019. In questo anno i suicidi sono stati 3.680 con un’incidenza di vittime maggiore al Nord. Nella sola regione Piemonte il tasso di mortalità per suicidio è dello 0,82 per 10.000 abitanti. Per considerare l’andamento complessivo della salute mentale degli Italiani ci si può anche riferire al consumo di farmaci antidepressivi come indicatore indiretto. Secondo il Rapporto sull’Uso dei Farmaci in Italia del 2020 si stimano 3 milioni di depressi, tra depressione maggiore e altre tipologie di disturbi depressivi e circa il 6% delle persone di età compresa tra i 18 e i 69 anni hanno riferito sintomi depressivi e percepiscono una compromissione del proprio benessere psicologico. Durante la fase più dura della pandemia diversi psichiatri hanno lanciato un allarme, presentando dati in crescita di suicidi legati alla crisi sanitaria, sociale ed economica causata dal Covid.19. Si stima che il Covid-19 abbia generato nel mondo 53,2 milioni di nuovi casi di disturbo depressivo maggiore, con un incremento del 27,6% rispetto al 2020.

 

L’Osservatorio Nazionale Suicidi nasce da un’idea di Antonio, Nunzia e Raffaele che hanno deciso di ricordare il loro figlio e fratello Giuseppe, trasformando il dolore di una perdita in un nuovo modello di speranza. La famiglia ha dato vita al “Comitato per la Fondazione Giuseppe Abbattista” con lo scopo di supportare il progetto ONS nella sua totalità. Il centro studi ONS sarà un punto di riferimento nazionale sull’approfondimento e la divulgazione dei temi inerenti la depressione e il suicidio. Il progetto prevede la nascita di una struttura dove offrire ai pazienti e alle loro famiglie una proposta ambulatoriale capace di soddisfare le loro esigenze, sia attraverso percorsi multidisciplinari da effettuare presso gli ambulatori, sia con la possibilità di ricevere terapie presso day hospital. Attraverso gli studi medici e i laboratori sarà possibile svolgere visite ed esami, sia in modalità privata sia in supporto al Centro di Salute Mentale territoriale secondo accordi definiti in fase di realizzazione del progetto. La struttura, inoltre, sarà dotata di un centro diagnostico capace di eseguire esami clinici finalizzati alla ricerca e al miglioramento dell’approccio terapeutico.

 

Sarà il Piemonte la casa del Centro Studi ONS proprio per dare un segnale di luce ad uno dei territori italiani dove la media del tasso di suicidio è più alta ed è fondamentale lavorare di concerto con le istituzioni locali al fine di creare un legame forte e risposte concrete per il territorio.

 

Il Centro studi ospiterà inoltre un coworking medico-scientifico che sarà allo stesso tempo uno spazio di riflessione e di confronto per mettere a disposizione dei professionisti uno spazio dedicato all’interno del quale potranno dedicarsi al proprio lavoro in assoluta riservatezza, ma anche un catalizzatore per generare nuove idee e riflessioni. All’interno della struttura sarà presente anche una biblioteca, un luogo accessibile a tutti dove approfondire, studiare e ricercare nozioni e informazioni, uno spazio studi ed eventi riservato all’organizzazione di eventi e momenti formativi e a tavoli di lavoro tematici.

 

In ultimo ONS vuole dedicarsi anche ad un altro importante ambito: quello dell’alta formazione. Saranno strutturati all’interno dell’istituto un Master in sociologia che abbia come finalità quella di fornire strumenti per indagare le criticità del tessuto sociale che possano portare la persona e sentirsi non considerata; un Master in Psicologia orientato alla formazione di figure professionali che sappiano supportare non solo il paziente ma anche i sopravvissuti: le famiglie che affrontano una perdita legata al suicidio. Infine, un Master in giornalismo dedicato alla narrazione del tema del suicidio e dei fatti di cronaca ad esso legati.

 

Chiara Caucino, Assessore regionale alla famiglia e alle fragilità: «Il fatto che, nel mondo, si tolga la vita, mediamente, una persona ogni 40 secondi rappresenta un dato inaccettabile, ma anche uno stimolo per affrontare con convinzione ed efficacia un tema che, in passato, era stato trattato in maniera forse superficiale o ritenuto, da alcuni, quasi ineluttabile. Al contrario – prosegue l’esponente della giunta regionale – la scienza ci dice che una prevenzione tempestiva è in grado di prevenire migliaia di suicidi, ed è nostro dovere, come Istituzioni, andare in questa direzione. Per questo auspico che dell’Osservatorio Nazionale Suicidi (ONS), un Centro Studi per la diagnosi e la cura delle depressioni, in Piemonte, possa avvenire nel più breve tempo possibile e fin da ora posso garantire che offrirò tutto il mio sostegno all’iniziativa, sensibilizzando anche, in questo senso, tutta la giunta regionale. Il mio ringraziamento va a Raffaele Abbattista, ideatore di ONS, per aver colto nel segno e per aver posto le basi per un’iniziativa che, sono certa, sarà in grado di fare la differenza e di salvare numerose vite umane»

 

Roberto Merli, Direttore Struttura Complessa Psichiatria ASL Biella: «Il suicidio appartiene alla storia dell’essere umano. Considerate le dimensioni del fenomeno e la stretta relazione con molti aspetti della sofferenza umana, esso non dovrebbe essere considerato un problema filosofico, ma un’importante questione sanitaria e sociale e quindi pertinente alla salute pubblica. Affinché si possa organizzare un’azione preventiva in ambito suicidario, è indispensabile conoscere sempre di più e meglio i numerosi elementi in gioco. Recentemente, la pandemia da COVID-19 ha contribuito ad aggiungere ulteriori fattori di rischio suicidario, colpendo direttamente o indirettamente alcuni settori cruciali, come quelli della scuola e del lavoro. Mirate misure di sostegno da parte degli amministratori pubblici giocano nella prevenzione del suicidio un ruolo fondamentale. Anche il sistema sanitario, attraverso i Servizi di Salute Mentale, può intervenire a sostegno della prevenzione e del superamento delle crisi suicidarie, soprattutto quando si riesce a creare un lavoro di rete con altre agenzie pubbliche e private, ed a compiere un’operazione culturale di formazione ed informazione sull’argomento rivolta sia ai professionisti della salute sia al pubblico. »

 

Raffaele Abbattista, Ideatore di ONS: «Il silenzio è il rumore più violento che l’essere umano possa udire. Il buio il luogo più impervio in cui ci si possa perdere. Per questo immaginiamo uno spazio dove la luce vinca sul buio e il dialogo sia consapevolezza. un luogo dove far sorgere ONS – Operazione Nuova Speranza: un simbolo di rinascita della comunità, voglio pensare alla possibilità di uno studio sul campo capace di sensibilizzare tutti i cittadini creando una coscienza rispetto al tema dei suicidi. Vogliamo creare un Centro Studi a porte aperte, dove tutte le istituzioni le Associazioni e gli Enti del Terzo Settore, che lavorano su questi temi, possano trovare casa. Il suicidio non è una questione strettamente personale o familiare, la sua prevenzione non è responsabilità esclusiva del sistema sanitario nazionale, riguarda la società nel suo complesso. Riguarda ciascuno di noi. Dobbiamo lavorare perché il suicidio non sia silenzio e chiedere auto non è vergogna!»

 

Sanità, contratti in scadenza: allarme per l’aumento delle liste d’attesa

Sono 5.500 i contratti del personale sanitario in scadenza in Piemonte, in buona parte già quest’anno. L’allarme è delle organizzazioni sindacali che sottolineano come la conseguenza potrebbe essere un  aumento delle liste d’attesa.

Cgil Cisl e UIL spiegano che si tratta di 3.304 contratti a tempo determinato con le aziende del servizio sanitario regionale, 2.000 interinali, lavoratori a prestazione e dipendenti delle cooperative. 1.374 gli infermieri dei quali 257 scadranno nel 2022, 483 nel 2023 e 634 nel 2022. Inoltre 816 oss di cui 684 scadranno nell’anno, 1.014 amministrativi tutti entro l’anno, 100 tecnici sanitari tra il 2022 e il 2023.

Peste suina africana, l’allerta del Piemonte: urgono risorse e nuove misure

Peste suina africana, l’assessore del Piemonte Marco Protopapa ai ministri Patuanelli e Cingolani: “La Regione chiede con urgenza azioni concrete in aiuto alle attività nella gestione emergenza Psa, con risorse finanziarie e umane”

“La situazione emergenziale della peste suina africana in cui ci troviamo richiede azioni straordinarie che consentano di ottenere dei risultati e questo sarà possibile se si troveranno personale provenienti dalle istituzioni e risorse finanziarie per contribuire alle diverse spese necessarie alle attività svolte dai volontari”, lo scrive l’assessore all’Agricoltura, cibo, caccia e pesca della Regione Piemonte Marco Protopapa in una lettera indirizzata ai ministri Patuanelli e Cingolani, al Commissario straordinario per la gestione emergenza Psa, Angelo Ferrari e all’Ispra.

A distanza di tre mesi dall’inizio dei monitoraggi nelle zone definite infette, si sta registrando una forte contrazione della presenza dei volontari, che sono in numero esiguo e quindi non sufficiente per dare le risposte richieste. La Regione Piemonte recentemente con una propria ordinanza, ha cercato di interpretare correttamente tutti i segnali di urgenza e preoccupazione espressi dal territorio e quindi di attivare tutti gli strumenti utili per contenere l’espansione della peste suina

“Le operazioni sono necessarie per raggiungere l’eliminazione del virus e per rispettare gli obiettivi fissati dall’Ispra pari a 38.200 cinghiali da abbattere. Considerata l’estensione del territorio da monitorare con continuità e per un periodo al momento indefinito, riteniamo che con le esigue forze “istituzionali” ora a disposizione, ovvero guardia-parco, polizia provinciale e addetti forestali regionali, non sarà possibile garantire un’efficace ricerca attiva delle carcasse” – prosegue l’assessore Protopapa – Ne tanto meno effettuare il controllo, contenimento e selezione dei cinghiali al fine della loro eradicazione”.

“Porterò queste criticità all’incontro di giovedì  ad Alessandria sull’emergenza nazionale della peste suina, organizzato dall’Istituto zooprofilattico sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, e al quale partecipano le Regioni Piemonte e Liguria, perché devono metterci in condizione di poter operare con metodi concreti ed efficaci se vogliamo realmente debellare questa problematica e liberare i territori”, conclude l’assessore Protopapa.

Torino stoppa le trascrizioni dei figli delle coppie omogenitoriali

La città di Torino stoppa le trascrizioni dei figli delle coppie omogenitoriali. La decisione è stata presa “con grande difficoltà in via cautelativa, in attesa del pronunciamento della Cassazione”, lo annuncia il sindaco Stefano Lo Russo, che si dice amareggiato. Il primo cittadino ha ricevuto una comunicazione prefettizia che lo richiama ad attenersi alle norme, poiché  l’eventuale registrazione costituisce una violazione di legge.

Il futuro della mobilità parte dal Piemonte

Il 30 e 31 marzo 2022 alle Officine Grandi Riparazioni (OGR) si terrà la seconda edizione in presenzadell’unica business convention in Italia su automotive e trasporti.

Ben 25 Paesi rappresentati, oltre 300 aziende (+ 15% rispetto al 2018) e 127 buyer, il triplo rispetto all’edizione 2018, che prenderanno parte a 3.000 b2b.
Elettrificazione, idrogeno, guida autonoma, intelligenza artificiale, cyber security e urban air mobility sono i temi su cui si confronterà la comunità internazionale della mobilità.
Ad anticipare i lavori quest’anno sarà il progetto europeo 5GMETA con un hackhaton sulla smartmobility.
94 tra speaker e realtà d’eccellenza che contribuiranno alle conferenze e ai workshop.

 Mercoledì 30 e giovedì 31 marzo torna in presenza VTM Vehicle & Transportation Technology Innovation Meetings, l’unica business convention in Italia dedicata all’industria automotive e dei trasporti. Un appuntamento che riunirà la comunità internazionale della mobilità negli spazi delle Officine Grandi Riparazioni di Torino (corso Castelfidardo, 22), confermando il Piemonte e il suo capoluogo quali punti di riferimento del settore.

La capitale italiana dell’auto, da sempre attenta alle nuove tecnologie, si trasformerà per due giorni in cuore pulsante dell’innovazione nel settore della mobilità, con uno sguardo a 360° sui veicoli, le infrastrutture e i servizi a disposizione delle persone. Un’edizione 2022 di VTM in netta crescita che vede già confermata la partecipazione di oltre 300 aziende, a testimonianza della centralità degli argomenti trattati e del desiderio delle aziende, a partire dalle molte PMI piemontesi, di ampliare le proprie opportunità di business. Promossa da Regione Piemonte e Camera di commercio di Torino e organizzata da Abe in collaborazione con Ceipiemonte e ICE – Italian Trade Agency, sarà unoccasione di confronto sucompetenze, innovazioni e tematiche di maggiore rilievo e attualità: dalla digitalizzazione dei processi all’elettrificazione dei veicoli e batterie, idrogeno e sistemi di propulsione innovativi, software defined vehicles, sistemi ADAS e guida autonoma, connettività e Big Data, micromobilità e nuovi modelli di mobilitàsostenibile e smart.

 

“VTM torna in presenza e quest’anno, nel pieno di una complessa situazione geopolitica dovuta a un conflitto che infiamma l’Europa, ci sprona a fare ancora di più. La nostra è l’unica business convention dedicata a un settore strategico come l’automotive organizzata in Italia e questo dato rappresenta un onore ma anche una grande responsabilità. Quella di stimolare e instradare i mercati in uno scenario simile, infatti, è una sfida che ci accingiamo a intraprendere anche attraverso una due giorni di confronto, analisi e dialogo come quella ospitata alle Ogr. Una manifestazione che vedrà interagire imprese emergenti, colossi del settore e specialisti, tutti riuniti per fare in modo che gli interessi delle singole realtà diventino interessi del comparto e a loro volta interessi del territorio – afferma l’assessore regionale all’Internazionalizzazione Fabrizio Ricca -. VTM, in questi anni, è cresciuta nonostante il Covid. Indipendentemente dall’emergenza pandemica, a volte persino spronata da una congiuntura sfavorevole, non ha smesso di ottenere adesioni, consensi e di generare importanti sinergie che hanno portato alla stipula di contratti di respiro internazionale. Sono convinto che anche l’edizione di quest’anno saprà stupirci per il suo successo”.

“È importante che sia nuovamente Torino il luogo dove si discute e si progetta il futuro dell’automotive nazionale: in Piemonte opera il 33,5% delle imprese della componentistica e si realizza il 35,8% del fatturato italiano– spiega Dario Gallina, Presidente della Camera di commercio di Torino, host sponsor dell’evento. –Su questo territorio si giocherà il futuro del comparto che in questi anni è al centro di una trasformazione epocale: già il 62% delle nostre imprese sperimenta oggi tecnologie legate alle nuove forme di mobilità, tra cui powertrain elettrici e ibridi, guida autonoma o idrogeno, ma questa percentuale deve crescere: in questo senso VTM rappresenta un’ottima opportunità per confrontarsi con la rapida evoluzione del mercato internazionale e progettare nuovi investimenti per mantenersi competitivi”.

“In questi anni difficili abbiamo accompagnato oltre 250 aziende del settore Automotive e Trasporti nei loro processi di internazionalizzazione. E VTM, la più importante business convention internazionale in Italia per il comparto, si inserisce in questo percorso – dichiara Dario Peirone, presidente di Ceipiemonte. In questa edizione, proprio per mostrare alle aziende che sono al centro dei nostri piani, abbiamo deciso di ascoltarle una a una per conoscere esigenze e aspettative per progettare insieme la visione strategica della prossima edizione di VTM”.

 

I PARTECIPANTI E GLI SPONSOR

Ben 25 Paesi rappresentati, oltre 300 aziende (+ 15% rispetto al 2018) e 127 buyer, il triplo rispetto all’edizione 2018, che prenderanno parte a 3.000 b2b: questi i numeri con cui VTM si avvia alla sua inaugurazione.

A VTM 2022 ritornano grandi imprese internazionali, già presenti come sponsor fin dalla prima edizione, AVL, BOSCH,Continental Engineering Services, CSI, Denso Italy, FEV, ITT, Keysight, Sabelt, Texa, Vishay,

Main sponsor di questa edizione è Intesa Sanpaolo insieme al suo Innovation Center. Grape Up, Segula, Capgeminiengineering, Accenture, Blue engineering, Daca-I, Punch Torino completano questa prestigiosa lista.

Inoltre, anche per questa edizione, si conferma uno spazio dedicato alle start-up innovative, che vedrà la presenza di realtà prestigiose che propongono soluzioni e tecnologie sui temi della sicurezza, smart mobility, intelligenza artificiale, micromobilità e molto altro ancora. Fra queste le vincitrici del contest di VTM 2020 che saranno presenti all’edizione 2022 e verrannopremiate: Drivesec, TriEye (Israele), Lifetouch, JungoConnectivity (Israele), FLAG e 3 WINDY.

LA NOVITÀ: 5GMETA, LA SFIDA DEI DATI A SUON D’INNOVAZIONE

Una formula vincente, quella di VTM, anticipata da una sfida importante: “5GMETA”, progetto europeo H2020 con l’obiettivo di potenziare l’ecosistema della smart mobility, in seno al quale si colloca una grande novità in questa edizione della convention B2B piemontese. Si tratta del 5GMETA Hackathon, unamaratona di 24 ore al via il 29 marzo al Combo, in corso Regina Margherita, 128 a Torino.

I volumi di dati generati dai veicoli e la loro applicazione nella mobilità connessa e automatizzata saranno al centro della challenge 5GMETA Hackathon, organizzato da LIFTT in collaborazione con VTM.

I partecipanti lavoreranno in team e affronteranno tre sfide: la prima riguarda la sicurezza stradale, la seconda la mobilità dei veicoli mentre l’ultima si concentra sui servizi dedicati agli individui. I partecipanti dovranno sviluppare idee e business case nell’arco di 24 ore e concludere con una presentazione finale che si svolgerà il 30 marzo, durante la sessione di apertura dei lavori di VTM, alle OGR. Una giuria qualificata valuterà tutti i progetti e decreterà i migliori tre con un montepremi totale di 5.000 euro. La collaborazione tra la holding di investimento LIFTT e VTM ha già dato vita ad importanti risultati: due degli investimenti del portafoglio di LIFTT, Electra Vehicles e DriveSec, provengono dal bacino delle passate edizioni di VTM.

UNA TRADIZIONE CHE PROIETTA TORINO E IL PIEMONTENEL FUTURO DELLA MOBILITA’

Il Piemonte, con il suo capoluogo Torino, prima capitale d’Italia, terra di inventori, designer, ingegneri e capitale dell’auto grazie alla Fiat e alle numerose realtà storiche della tradizione automobilistica. Un’eredità che ancora oggi dialoga con l’economia e l’innovazione attraverso l’indotto auto e l’aerospazio. VTM si inserisce in questo scenario e aggiunge unimportante bagaglio di esperienze, cercando di mantenere e ampliare i rapporti con l’estero: un campo sempre più strategico e centrale ma anche complesso, oggi più che mai.

IL PROGRAMMA

A partire dalle ore 9, dopo i saluti istituzionali, prestigiosi relatorisi confronteranno sulle implicazioni dell’automotive C.A.S.E. (Connected, Autonomous, Shared, Electrified), sull’innovazione e gli ultimi trend del settore e sulle sfide legate al progresso tecnologico. Il 30 marzo sarà inoltre presentato in anteprima il Focus sui veicoli commerciali e industriali di ANFIA, con gli ultimi dati sul settore, e si terrà la premiazione dei vincitori dell’Hackathon 5GMETA.

Anche il pomeriggio sarà segnato dai dibattiti, panel session e confronti all’insegna dell’innovazione, che toccheranno temi quali digitalizzazione, software, connettività, guida autonoma, idrogeno e molto altro.

Temi che ritorneranno il giorno successivo, giovedì 31 marzo. Tra i tavoli dedicati agli incontri B2B, si tratterà ancora di mobilità elettrica, software e intelligenza artificiale, cybersecurity, purchasing and supply management e urban air mobility.

Tra i relatori già confermati, Davide Mele (Deputy Chief Operating Officer (COO) for Enlarged Europe, Stellantis), Pierpaolo Antonioli (CEO & Board Chairman, PUNCH Torino), Camillo Mazza (General Manager Robert Bosch GmbH Branch in Italy), Stefan Pischinger (President and CEO, FEV Group), Aleksandar Damyanov (Green NCAP), Salvatore Musumeci(Head On Road Testing, CSI) e Gerhard Meister (Vice President Business Field Electrification, AVL). Per l’elenco aggiornato degli speaker

Accoglienza profughi ucraini, il piano della Regione Piemonte

“Il numero dei profughi è destinato a crescere con il passare dei giorni”

Come il presidente Cirio, in qualità di Commissario delegato alla gestione dell’emergenza, intende organizzare l’accoglienza dei profughi ucraini ospitati in strutture private? Questa l’interrogazione che il vice presidente Daniele Valle (Pd) ha rivolto all’assessore alla gestione profughi ucraini Marco Gabusi nell’ambito dei question time a Palazzo Lascaris.

“Sono circa 5.200 i rifugiati ucraini accolti al momento in Piemonte – ha esordito l’assessore Marco Gabusi – Per affrontarne tempestivamente gli sviluppi abbiamo costituito il Comitato regionale per l’emergenza profughi, tramite il quale abbiamo attivate tutte le possibilità di accoglienza: i CAS (Centri di Accoglienza Straordinaria), il  SAI (Sistema di Accoglienza e Integrazione), strutture della Protezione Civile e privati. Per questi ultimi la Regione Piemonte ha aperto una manifestazione di interesse per la formazione di un elenco di persone e famiglie disposte a fornire ospitalità temporanea a chi ha abbandonato le zone di guerra. Al 16 marzo avevano già risposto più di 4.000 persone.

I minori provenienti dall’Ucraina che giungono sul territorio piemontese senza essere accompagnati da uno dei genitori – ha poi aggiunto Gabusi –  sono da considerarsi a tutti gli effetti minori stranieri non accompagnati  e dovranno essere immediatamente accolti in un luogo sicuro (una struttura residenziale, casa famiglia o altra collocazione adeguata, possibilmente, avendo particolare attenzione nel non separarli e segnalati alla Procura presso il Tribunale per i Minorenni del Piemonte e Valle d’Aosta, che avvierà il regolare percorso presso per la nomina tempestiva di un tutore volontario o per la nomina a tutore di un familiare”.

“Il numero dei profughi è destinato a crescere con il passare dei giorni – ha replicato il vice presidente del Daniele Valle (Pd) – A oggi non esistono linee guida regionali, pertanto consorzi socio assistenziali e sindaci devono arrangiarsi nel gestire situazioni complicate senza coordinamento alcuno. Né è chiaro se e da chi verranno coperti gli extra-costi che Comuni ed enti socio assistenziali stanno già affrontando per prendersi carico dei rifugiati. Le modalità organizzative fin qui messe in campo non sono sufficienti. I nostri amministratori locali ancora una volta stanno dando prova di grande generosità, ma non possono certo affidarsi all’abituale arte di arrangiarsi”.

 

I sindacati alla Settimana del Lavoro: precarietà e impoverimento lavorativo i timori degli occupati

Terziario diversificato, industria innovativa e formazione per unire lavoro di qualità e sviluppo sostenibile. Smart working tra luci e ombre 

Presentati alla Settimana del Lavoro 2022 i risultati della ricerca promossa da CGIL, CISL, UIL di Torino e condotta dall’ISMEL tra gli occupati di Torino e della sua area metropolitana sulle aspettative delle lavoratrici e dei lavoratori di Torino su lavoro, condizioni sociali e ambiente

 Il sondaggio dei sindacati illustrato martedì 22 marzo, secondo giorno della Settimana del Lavoro 2022, aveva l’obiettivo di conoscere meglio i problemi dei lavoratori e le loro esigenze sociali al fine di definire misure politiche che possano rafforzare la tutela dei diritti, migliorare le prospettive di lavoro, sostenere lo sviluppo dell’occupazione e dei servizi sociali nel territorio.
“I lavoratori interpretano il tema ‘ambiente’ sotto due diversi aspetti: un lavoro più sostenibile non significa soltanto meno incidenti e malattie professionali, ma anche un contesto sociale, abitativo e urbano più vivibile – commenta Gian Carlo Cerruti, curatore della ricerca e membro del Comitato scientifico di ISMEL – Quella che emerge dal questionario è dunque un’idea di ambiente molto matura, così come la richiesta di miglioramenti. Altro tema caldo quello dello smart working, che può certamente rappresentare una risorsa, ma va ripensato e regolamentato anche nello spirito delle nuove esigenze sociali che stanno emergendo, con una particolare attenzione alla condizione femminile. Guardando al futuro il sondaggio evidenzia la necessità per Torino e il territorio metropolitano di puntare maggiormente su un terziario diversificato, collegato allo sviluppo dei settori industriali più innovativi, a cui anche i sindacati sono chiamati a dare il proprio contributo progettuale. Allo stesso tempo, vanno potenziate le competenze dei lavoratori, a partire dalle nuove generazioni – conclude Cerruti – Solo attraverso questi percorsi si potrà incidere positivamente su quella percezione allarmante di «lavoro povero» che sta lambendo anche gli occupati stabili. Il precariato resta uno dei nodi che incidono non solo sulla vita dei lavoratori e delle loro famiglie, ma anche sullo sviluppo del territorio per il quale le abilità della forza lavoro sono un elemento competitivo”.

Il Torino Film Festival compie 40 anni Le novità

Le prime anticipazioni dell’edizione
diretta da Steve Della Casa

Torino, 25 novembre – 3 dicembre 2022

 

Martedì 22 marzo, nel corso di un incontro con la stampa presso Casa Argentina en Roma, il Direttore del Torino Film FestivaSteve Della Casa insieme a Enzo Ghigo e a Domenico De Gaetano – rispettivamente Presidente Direttore del Museo Nazionale del Cinema di Torino – ha annunciato le linee guida che caratterizzeranno la 40ma edizione.

Voglio innanzitutto ringraziare il mio predecessore, Stefano Francia di Celle e tutta la sua squadra, per lo straordinario lavoro svolto in questi due anni così difficili e il Museo Nazionale del Cinema per la fiducia accordatami – ha dichiarato Steve Della CasaFin da subito la sintonia con il presidente Enzo Ghigo e il direttore Domenico De Gaetano, è stata totale, così come con i vertici della Film Commission Torino Piemonte, nella comune consapevolezza dell’importanza di consolidare ulteriormente la collaborazione e la sinergia tra gli enti del sistema cinema torinese, in ambito artistico così come in ambito industriale. In questo campo stiamo preparando con Gaetano Renda un convegno internazionale sul rapporto tra cinema e sala. La 40ma edizione del Torino Film Festival dovrà essere all’insegna del rinnovamento ma nel solco della tradizione, ritrovare quella vitalità identitaria che per forza di cose nei due anni di pandemia si è persa, tornando a coniugare sperimentazione, cinema popolare e di genere.”

“Gli ultimi due anni del Torino Film Festival sono stati fortemente condizionati dalla pandemia – sottolineano Enzo Ghigo e Domenico De Gaetano, presidente e direttore del Museo Nazionale del Cinema – e questa sarà la prima vera edizione del post-Covid. Per il Museo Nazionale del Cinema, che organizza anche i festival Lovers e CinemAmbiente oltre al TorinoFilmLab, il TFF è una grande vetrina con risonanza nazionale e internazionale, e ancor di più lo sarà quest’anno con l’edizione speciale per il quarantennale. Siamo certi che i contenuti e le proposte artistiche ideate da Steve Della Casa coinvolgeranno la città in una bellissima festa, in linea con i grandi eventi che vedranno Torino protagonista nel 2022”.

E nella direzione indicata da Steve Della Casa va la scelta di dedicare all’attore Malcolm McDowell un omaggio a riconoscimento del suo straordinario apporto al cinema d’autore, al cinema popolare e alle serie tv, e nello spirito delle grandi retrospettive che hanno caratterizzato il Torino Film Festival negli anni.
L’attore sarà ospite del TFF e protagonista di una masterclass condotta da David Grieco, regista di Evilenko, uno dei sei titoli – insieme a Arancia Meccanica di Stanley Kubrick e Caligola di Tinto Brass – che lo stesso McDowell ha scelto come più esemplificativi della sua carriera.

Il 40° TFF sarà un festival più snello. Il programma comprenderà 4 sezioni competitive – Concorso internazionale lungometraggiConcorso documentari internazionaliConcorso documentari ItalianiConcorso cortometraggi italiani -, un Fuori Concorso dedicato alla produzione più interessante dell’anno in corso e alcuni Programmi Speciali.

Tra i Programmi Speciali, sempre nello spirito e nella tradizione del festival, sarà dedicata al western una mini retrospettiva. Saranno proposti 6 titoli, scelti in una rosa di 20, diretti o interpretati da registi e attori cult e presentati in sala da cinefili e studiosi del genere, tra i quali Francesco Ballo e Marco Giusti.  “Questi film caratterizzeranno il TFF per quello che deve tornare ad essere, cioè il luogo geometrico (anche) della cinefilia più estrema” dichiara Steve Della Casa.

Per festeggiare degnamente i 40 anni del Torino Film Festival, inoltre, la serata di apertura – sorprendente e pop al tempo stesso – si terrà al Teatro Regio e sarà trasmessa in diretta.

Ad affiancare il Direttore ci sarà un nuovo Comitato di selezione composto da Giulio Casadei, Antonello Catacchio, Massimo Causo, Grazia Paganelli, Giulio Sangiorgio e Caterina Taricano. Consulenti alla direzione artistica saranno Luca Beatrice, Claudia Bedogni, David Grieco, Luigi Mascheroni, Paola Poli, Alena Shumakova e Luciano Sovena.

 

Il Torino Film Festival è realizzato dal Museo Nazionale del Cinema di Torino