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Alle Molinette: per la prima volta salvato con un trapianto di fegato per insufficienza epatica fulminante da ‘colpo di calore’

Nei giorni scorsi, all’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino, per la prima volta un paziente è stato strappato da morte certa grazie ad un trapianto di fegato eseguito in emergenza nazionale per una gravissima insufficienza epatica insorta nelle sequele di un colpo di calore patito 3 giorni prima in quest’estate all’insegna del caldo e della siccità senza precedenti.
L’uomo, 57 anni, corporatura da ex atleta corridore, residente nell’astigiano, era stato colto da malore nei pressi di casa sua in un rovente pomeriggio della settimana scorsa, essendo però ancora in grado di gridare ‘Aiuto!’. I soccorritori del 118 al loro arrivo l’hanno rinvenuto riverso a terra, privo di sensi, vicino ad un rogo di rovi e sterpaglie verosimilmente appiccato da lui stesso. La prima temperatura corporea rilevata sull’uomo in sede di intervento è stata di 41 gradi, a prova di uno stato di cosiddetto ‘colpo di calore’. Le condizioni cliniche dell’uomo sono apparse immediatamente critiche, tali da necessitare l’intubazione tracheale sul posto ed il trasporto in elisoccorso verso la Rianimazione dell’ospedale di Alessandria. Nelle ore successive, dopo il raffreddamento del corpo con mezzi fisici (ghiaccio sul corpo ed infusioni endovenose fredde) e l’applicazione di terapie volte a sostenere le funzioni vitali, le condizioni del paziente si sono progressivamente stabilizzate, con iniziali segni di miglioramento. Tuttavia gli indici relativi allo stato del fegato a partire da 24 ore dopo l’evento acuto hanno registrato un evidente e progressivo peggioramento. A poco più di 36 ore il paziente non dava alcun segno di risveglio dal coma e si trovava in uno stato di grave insufficienza epatica acuta. I dottori Mauro Bruno e Silvia Martini della Gastro-Epatologia dell’ospedale Molinette di Torino ed il professor Renato Romagnoli, Direttore del Centro Trapianto Fegato Molinette, sono stati quindi contattati per valutare l’opzione salva-vita di un trapianto epatico. Dopo ulteriori accertamenti testimonianti una compromissione neurologica su base metabolica ancora compatibile con l’esecuzione di un trapianto di fegato, il paziente è stato quindi trasferito (nuovamente in eliambulanza) verso la Rianimazione 2 delle Molinette diretta dal dottor Roberto Balagna, ed inserito in lista d’attesa per trapianto di fegato in ‘super-urgenza nazionale’ a circa 48 ore dall’iniziale colpo di calore.
La Rete Trapianti italiana si è immediatamente attivata e, grazie al Coordinamento del Centro Regionale Trapianti del Piemonte-Valle d’Aosta (diretto dal professor Antonio Amoroso) e del Centro Nazionale Trapianti, dopo pochi minuti è stato individuato un donatore d’organi compatibile, da poco resosi disponibile ad Udine. L’équipe dei chirurghi del Centro Trapianto di Fegato di Torino si è quindi mobilitata, recandosi nell’ospedale friulano per eseguire il prelievo d’organi. Il trapianto epatico è stato eseguito nella terza giornata dopo l’evento iniziale nelle sale operatorie delle Molinette ad opera del dottor Damiano Patrono sotto la supervisone del professor Romagnoli.
Attualmente il paziente si trova ancora degente presso la terapia intensiva del dottor Balagna, ma ha già normalizzato i valori della funzione epatica e sta dando significativi, seppur iniziali, segni di risveglio dal coma. “Per la sua estrema rarità, il quadro di severo danno epatico secondario a colpo di calore pone particolari criticità nella sua valutazione e nella sua scelta di trattamento. Quando il grado di compromissione funzionale epatica supera i limiti di non ritorno, allora inizia una vera corsa contro il tempo, alla quale solo l’eccellenza del sistema trapianti a livello locale e nazionale permette di dare una risposta efficace” commenta il dottor Giovanni La Valle, Direttore Generale della Città della Salute di Torino.

Siccità, le richieste del Piemonte al Governo: realizzare invasi per fronteggiare l’emergenza

Oggi pomeriggio la Conferenza delle Regioni incontra Fabrizio Curcio, Capo Dipartimento della Protezione Civile. E all’incontro Regione Piemonte porterà sul tavolo richieste precise per fronteggiare, sia nell’immediato che nella prospettiva del medio – lungo periodo, la grave emergenza idrica che sta colpendo in modo particolare il territorio regionale.

Chiederemo al Governo, sottolinea il Presidente della Regione Alberto Cirio insieme all’Assessore all’Ambiente, Matteo Marnati coordinatore delle attività del tavolo permanente del Piemonte per l’emergenza idrica, che si intervenga, nell’immediato, per trovare le migliori soluzioni possibili per poter dare subito sostegno all’agricoltura in un momento in cui le colture sono in una fase cruciale. L’acqua così come le misure straordinarie – sottolineano – servono ora.

Stiamo già lavorando da mesi, aggiungono ancora insieme all’Assessore alla Difesa del Suolo, ad una pianificazione di medio periodo che ci consenta la realizzazione di piccoli invasi in grado di poter rilasciare acqua in casi di emergenza come quello che stiamo attraversando, ma anche di mitigare le esondazioni nei periodi storicamente più soggetti ad alluvioni.
Gli ultimi eventi impongono di accelerare questa pianificazione e per tale motivo chiederemo che a questi specifici progetti e in generale a queste infrastrutture – in Italia ci sono 1000 richieste – vengano destinate ingenti risorse, a valere sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, fino a 4 miliardi di euro (attualmente sono destinati 400 milioni).

Esauriti in poche ore i 400 milioni del Fondo Impresa Femminile. 826 domande dal Piemonte su oltre 13mila 

Sara Origlia (Presidente Donne Impresa Confartigianato Piemonte): Occorre prevedere un rifinanziamento del Fondo e rivisitare le modalità con le quali erogare le risorse”

Sono durati poche ore i 400 milioni di euro messi a disposizione dal Ministero dello Sviluppo Economico a sostegno dello sviluppo e del consolidamento delle imprese femminili. Incentivi, quelli del “Fondo Impresa Femminile”, esauriti nell’arco di pochi click su una tastiera.

Secondo la rielaborazione dell’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese, su dati Invitalia, il bando si è chiuso con 826 domande provenienti dal Piemonte su oltre 13mila totali. Dal Piemonte, hanno presentato domanda 324 attività con meno di 12 mesi di vita, mentre 502 sono state quelle con più esperienza lavorativa che hanno inoltrato la richiesta.

 

A livello nazionale, il Piemonte si classifica al settimo posto. Le Regioni che hanno inviato il maggior numero di richieste sono state la Lombardia (1.904 di cui 1.1176 da imprese già costituite), Lazio (1.707, di cui 978 da imprese già attive), Campania (1.277, di cui 684 da imprese già costituite) ed Emilia Romagna (1.071, di cui 625 da imprese già costituite).

“Pur avendo apprezzato l’impegno del Ministero per lo Sviluppo Economico nel sostenere, dopo tanti anni, le aziende al femminile, purtroppo sono l’esiguità dei fondi e la procedura del click day a deludere le aspettative delle imprenditrici – commenta Sara Origlia, Presidente Donne Impresa di Confartigianato Piemonte – ed è soprattutto la procedura per l’assegnazione delle risorse, che premia la velocità e chi ha una connessione più potente, a creare disparità nelle condizioni di accesso agli incentivi da parte dei potenziali richiedenti”.

“Ci chiediamo se sia davvero importante per le singole imprenditrici, e per lo sviluppo del Paese, fare un click un minuto prima delle altre? – rimarca la Origlia – è davvero questo l’elemento determinante per scegliere di premiare un progetto invece di un altro? Dobbiamo ancora ricorrere alle “lotterie”? Non dimentichiamo come le risorse stanziate erano molto ridotte rispetto alla domanda potenziale. Su questo dobbiamo ragionare e lavorare per fare meglio”.

Il Fondo impresa femminile è l’incentivo del Ministero dello Sviluppo Economico ideato per sostenere la nascita, lo sviluppo e il consolidamento delle imprese guidate da donne attraverso contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati. La dotazione finanziaria era stata messa a disposizione per sostenere le imprese femminili di qualsiasi dimensione, già costituite o di nuova costituzione, con sede in tutte le regioni italiane, e si rivolge a quattro tipologie di imprese: cooperative o società di persone con almeno il 60% di donne socie, società di capitale con quote e componenti degli organi di amministrazione per almeno i due terzi di donne, imprese individuali con titolare donna, lavoratrici autonome con partita IVA.

“Il forte interesse per le misure di sostegno all’imprenditoria femminile messe in campo dal Ministero dello Sviluppo economico – aggiunge Origlia – impone sia di prevedere un rifinanziamento del Fondo sia di rivisitare le modalità con le quali erogare le risorse. Riteniamo opportuno intervenire in modo strutturale per rendere gli incentivi permanenti almeno per i prossimi 5 anni”.

Secondo Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato Piemonte “lo strumento di una sovvenzione una tantum non è la strada migliore da perseguire. Il sostegno alle imprese guidate da donne non può esaurirsi nello spazio di un click day e non va inteso come un’azione di inclusione sociale, di assistenza e di integrazione al reddito. Deve essere, invece, un pilastro della politica economica del Paese per rendere le donne realmente partecipi del processo di crescita competitiva dell’Italia”.

Secondo i dati forniti da Unioncamere, al 31/03/2022 le imprese femminili con sede in Piemonte sono 95.948, di cui 19.715 artigiane.

Le aziende in rosa rappresentano una fetta importante del tessuto imprenditoriale regionale, raggiungendo una quota di oltre il 22% delle imprese complessivamente registrate in Piemonte.

 

A Torino da giugno a settembre un’estate di teatro, musica, danza, cinema

TORINO, CHE SPETTACOLO! GLI EVENTI TI EMOZIONANO, LA CITTÀ TI SORPRENDE – ESTATE 2022

Il programma di iniziative che animerà la città è consultabile su http://www.comune.torino.it/eventi/ e sui siti dei singoli punti verdi.

Con l’estate torna la voglia di stare all’aperto, di trascorrere del tempo in compagnia, di partecipare con gli amici e familiari a occasioni di svago e socialità.

Per il 2022 l’assessorato alla Cultura della Città attraverso la Fondazione per la Cultura Torino e grazie al sostegno di Intesa Sanpaolo ha selezionato un cartellone variegato di proposte ad alto profilo culturale: 12  progetti organizzati da altrettante associazioni e dislocati in diversi punti della città che, per tre mesi, da giugno fino a settembre offriranno – a cittadini e turisti – spettacoli teatrali, musica, danza, cinema, laboratori per bambini e giovani, attività di wellness a contatto con la natura, talk e seminari nei cortili, parchi e giardini in diverse zone della città.

Un palinsesto diffuso e multiforme rivolto a tutte le fasce d’età che saprà incuriosire, coinvolgere e soddisfare interessi diversi.

“Sarà l’estate del ritorno alla socialità e allo stare insieme – sottolinea il Sindaco Stefano Lo Russo – dopo un lungo periodo di limitazioni. La Città di Torino vuole promuovere in ogni modo la voglia di stare all’aperto, di condividere il tempo con amici e familiari nei tanti luoghi della città. Il programma per l’estate è ricco e offre tante opportunità per i cittadini e i turisti, vogliamo rendere Torino sempre più accogliente, vivace e con un programma diffuso in tutti i quartieri. Infine, ringrazio – continua il Sindaco – tutti coloro che stanno lavorando con noi per rendere il cartellone di ‘Torino che Spettacolo! Estate 2022’ un programma di qualità per i prossimi tre mesi”.

 

PUNTI ESTIVI:

Associazione Tedacà

EVERGREEN FEST 2022

Parco della Tesoriera, corso Francia 186-192, Torino

www.evergreenfest.it – www.tedaca.it

Hiroshima Mon Amour

HIROSHIMA SOUND GARDEN

Via Carlo Bossoli 83, Torino

https://hiroshimamonamour.org/

l’ARTeficIO

APS ESTATE IN CIRCOLO

Giardino dell’Anagrafe Centrale, via Carlo Ignazio Giulio 14/A, Torino

www.larteficio.com

Associazione sPAZImUSICALI- sPAZIO211

SUN OF A BEACH Vol. IV

SPAZIO211, via Cigna 211, Torino

www.spazio211.com

Agenzia per lo sviluppo locale di San Salvario onlus

ESTATE SENZA CONFINI

Casa del Quartiere San Salvario, via Morgari 14, Torino

www.casadelquartiere.it

Associazione Museo Nazionale del Cinema

BARRIERA A CIELO APERTO 2022

Bagni pubblici, via Agliè 9, Torino

Laboratori di Barriera, via Baltea 3, Torino

Arena Monterosa, via Brandizzo 65, Torino

Agrobarriera, Orto urbano del Boschetto, via Petrella 28, Torino

Centro Interculturale, corso Taranto 160, Torino

www.amnc.it

Fondazione della Comunità di Mirafiori Onlus

ESTATE A SUD 2022

Casa nel Parco, via Panetti 1, Torino

CPG, Strada delle cacce 36, Torino

www.casanelparco.it – www.fondazionemirafiori.it

Associazione Culturale Goodness

IL GIARDINO DI OFF TOPIC OFF TOPIC

Via Pallavicino 35, Torino

https://www.thegoodnessfactory.it

Associazione Nessuno

IL CORTILE DELLA FELICITÀ

Via Lombroso 16, Torino

www.lombroso16.it

Assemblea Teatro

ANCORA TI RACCONTO UN LIBRO dalla pagina alla scena

MAUSOLEO DELLA BELA ROSIN, strada Castello di Mirafiori 148/7, Torino

CASCINA ROCCAFRANCA, via Rubino 45, Torino

Spazio ARENA TEATRAZIONE, via Artom 23, Torino

www.assembleateatro.com

Stalker Teatro Soc. Coop.

IL CORAGGIO DI ESSERE FELICI

Cortile officine CAOS, piazza Montale 14/A, Torino

www.officinecaos.net – www.stalkerteatro.net

Banda Larga

APS IMBARCHINO ESTATE OF MIND

Imbarchino, viale Umberto Cagni 37, Parco del Valentino, Torino

PAV, Parco d’Arte Vivente, via Giordano Bruno 31, Torino

https://rbl.media/it/

Emergenza idrica, è allerta rossa

 

LA REGIONE PIEMONTE SOLLECITA IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO DI CALAMITÀ E DI EMERGENZA

L’Osservatorio dell’Autorità Distrettuale del Fiume Po, che si è riunito ieri, ha certificato la gravità della situazione in tutto il bacino del Po ed è scattata l’allerta rossa, condizione che comporta la possibilità di vedere riconosciuto lo stato di emergenza.

Una situazione, commentano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore all’Ambiente Matteo Marnati che coordina il tavolo permanente per l’emergenza, che era stata purtroppo già prevista tanto che già nei giorni scorsi il Piemonte aveva inoltrato al Governo la richiesta di stato di calamità per l’agricoltura e di stato d’emergenza per le criticità legate alla rete idrica sulla cittadinanza. Ora alla luce dell’allerta rossa è più che mai urgente che da Roma arrivi il riconoscimento di questa situazione di crisi. L’imperativo è quello di salvaguardare l’agricoltura, sottolineano Presidente e Assessore.

Proprio a questo scopo la settimana scorsa la Regione ha attivato un tavolo di crisi permanente che permette, da un lato di avere quali interlocutori tutti gli attori della filiera dell’acqua, ma anche di agire con i concessionari dei bacini idroelettrici.

Questi ultimi hanno dato massima disponibilità a collaborare accogliendo la richiesta della Regione di rilasciare una quota di acqua dagli invasi per sostenere il comparto dell’agricoltura per il quale i danni rischiano di essere devastanti. In queste ore il rilascio è già iniziato in alcune aree del territorio.

Presidente e Assessore sottolineano che si continua quindi a lavorare su due fronti, da una parte chiedendo allo Stato di stanziare risorse immediate per aiutare i nostri agricoltori, e dall’altra da buoni piemontesi trovando anche soluzioni interne attraverso i bacini idroelettrici.

Foto Liguori

Torna la processione della Consolata

La sera di lunedì 20 giugno, dopo due anni di assenza a causa della pandemia, torna la processione della Consolata, il santuario da secoli più caro ai torinesi, ben più del Duomo, la vera chiesa della città nonché uno dei luoghi di culto più antichi di Torino. Nel giorno della festa della patrona della città e della diocesi, lunedì 20, alle ore 11 il nuovo arcivescovo di Torino mons. Roberto Repole presiederà la concelebrazione che sarà seguita alle 12,30 dalla Messa celebrata dal rettore della Consolata mons. Giacomo Maria Martinacci e alle 18.00 dalla funzione celebrata da mons. Cesare Nosiglia, arcivescovo emerito. Alle 20,30 sarà la volta della processione guidata per la prima volta dal nuovo arcivescovo Roberto Repole e sarà seguita, come sempre accade, da decine di migliaia di fedeli. Da 150 anni il santuario della Consolata è curato dal clero diocesano subentrato alle comunità di religiosi che dal X secolo si sono susseguite, dai Benedettini ai Cistercensi, dagli Oblati di Maria Vergine ai Francescani Minori.
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Al lupo, al lupo. La Regione chiede l’intervento del Ministero: troppi avvistamenti

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LUPO IN PIEMONTE, IL VICE PRESIDENTE DELLA REGIONE SCRIVE AL MINISTRO DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA

RICHIESTO UN INCONTRO URGENTE PER DEFINIRE LE AZIONI DA ADOTTARE

Un incontro urgente per definire le azioni che, nell’attesa dell’approvazione del “Piano lupo”, la Regione Piemonte può mettere in atto per contenere l’aumento delle predazioni e il problema dell’avvicinamento del lupo alle zone abitate. Lo chiede il Vice Presidente della Regione Fabio Calosso in una nota indirizzata al Ministro della Transizione Ecologica.

Nelle scorse settimane il Ministero, in collaborazione con Ispra e con i ricercatori del progetto Life Wolf Alps Eu, ha reso pubblico il primo monitoraggio nazionale del lupo condotto tra il 2020 ed il 2021. I numeri che sono emersi da questo studio stimano tra gli 800 e i 1100 i lupi presenti nelle regioni alpine, in particolare nelle zone del Piemonte, della Liguria e della Valle d’Aosta.

Nella lettera il Vice Presidente della Regione Piemonte afferma che questi numeri preoccupanti richiamano la necessità di un tempestivo intervento del Ministero della Transizione Ecologica. La soluzione al problema non è ormai più procrastinabile.

La Regione ribadisce che sono numeri assolutamente insostenibili. Sono quotidiani gli avvistamenti effettuati da residenti ed escursionisti anche in zone collinari e di pianura. Gli esemplari censiti nel biennio 2020/2021 sono con ragionevole certezza notevolmente aumentati.

Si continua a registrare un aumento di segnalazioni da parte di amministratori locali, associazioni di allevatori e pastori di avvistamenti e attacchi anche ad animali domestici in aree densamente popolate.

Non è più un fenomeno isolato per il quale sono sufficienti azioni di protezione e dissuasione da parte delle singole Regioni ma un fenomeno che richiede l’approvazione in tempi rapidi del “Piano lupo nazionale” ed una strategia condivisa ed efficace per il controllo di lupi ed ibridi.

Torino Jazz Festival, la musica ha conquistato la città con 50 eventi e sale piene

Con le ultime note dei club nella notte e il concerto di chiusura delle OGR, Jimi Tenor e UMO Helsinki Jazz Orchestra, si è conclusa ieri la decima edizione del Torino Jazz Festival.

Ottimo risultato di pubblico per tutti i concerti del festival che dall’11 al 19 giugno ha proposto 9 giorni di programmazione con 50 eventi in più luoghi della città, 27 dei quali nella programmazione dei Jazz Cl(H)ub, 6 talk, 22 jazz blitz e oltre 300 musicisti coinvolti con una ricca panoramica sulle diverse declinazioni del jazz in ordine sparso, dal mainstream ai nuovi linguaggi improvvisativi, passando per il rock, l’avanguardia, il nuovo progressive europeo e l’elettronica.

Diego Borotti e Giorgio Li Calzi, nella vita musicisti e al contempo i direttori artistici della manifestazione esprimono grande soddisfazione per l’ottimo risultato raggiunto.

“La maggiore soddisfazione per questa decima edizione di Torino Jazz Festival sta nell’aver ritrovato la bella comunità del jazz, felicemente affiancata dal pubblico nuovo che ha affollato sia i teatri sia i jazz club che probabilmente si sarebbero riempiti se avessero avuto capienze doppie delle attuali, anche grazie a un livello artistico straordinario – dichiara Diego Borotti . Ritrovarsi a commentare le performance, a scambiare sensazioni, a darci appuntamento a questo o a quel concerto, a rispondere a un neofita curioso, ha restituito la bella sensazione di condivisione, rallentata in questi due anni. Raccogliere le indicazioni del pubblico su artisti e struttura del festival è stato particolarmente interessante e chiarificante su quale debba essere il percorso di TJF nel futuro. Sono molto grato a tutti quelli che hanno partecipato, dai volontari alle eccellenti maestranze, dal pubblico ai fotografi, dagli intellettuali ai giornalisti, dai coordinatori dei palinsesti ai musicisti che hanno onorato TJF 2022 con concerti meravigliosi”.

“L’edizione del Torino Jazz Festival 2022 ha confermato la presenza di un pubblico straordinario, estremamente aderente alla mission della rassegna, un festival che crea concerti unici per il suo pubblico grazie a prime italiane, a produzioni originali e spettacoli pensati appositamente per le comunità, come quella brasiliana che ha partecipato in massa al concerto di Milton Nascimento, o quella della musica fatta da spettatori, musicisti torinesi, italiani, internazionali coinvolti, lavoratori dello spettacolo dal vivo, giornalisti, fotografi e i club che tengono viva la musica durante il resto dell’anno – afferma Giorgio Li Calzi -. Il TJF resta un progetto culturale musicale ed extra-musicale anche grazie alle connessioni interdisciplinari che collocano la musica come uno dei tanti aspetti fondamentali della realtà contemporanea in cui viviamo. Importantissime anche quest’anno le connessioni con soggetti culturali della Città (Salone Internazionale del Libro, Circolo dei Lettori, Soundmit, Festival dell’Economia, Polincontri, Coorpi, Museo del Cinema di Torino, Piazza dei Mestieri, Castello di Rivoli/Museo di Arte Contemporanea). E poi il programma resta fondamentale e di grande sostanza, come citava il vecchio claim degli anni passati. Quanto al nuovo claim, “musica in ordine sparso”, che mette apparentemente in disordine le lettere della parola jazz, rappresenta in pieno la filosofia del festival. Se mescoliamo i caratteri di una parola non ne perderemo il significato, ma semplicemente la leggeremo con altri occhi”.

Il Festival ha offerto momenti di altissima intensità. Tra questi il concerto di apertura del tour europeo di Milton Nascimento, con più di 2.000 presenti, che ha sancito l’addio ai palchi del grande artista brasiliano, i due concerti di Buster Williamsin solo e con uno straordinario quartetto, l’unica data italiana di Kae Tempest,

performer, rapper, writer londinese, voce riconosciuta delle inquietudini giovanili, con all’attivo numerosi premi per le proprie opere poetiche, teatrali, narrative e musicali, tra cui il Leone d’Argento alla Biennale di Venezia.

Doveroso il tributo ad Armando Trovajoli con la Torino Jazz Orchestra, ospiti Dino e Franco Piana. Standing ovation per Dino Piana, 92 anni, autentico monumento del jazz italiano.

Grande sorpresa ed elogi da parte della critica per l’insolito ‘solo di organo’ di Ståle Storløkken, artista norvegese.

Energia pura nell’esibizione di Elephant9, gruppo norvegese progressive, neo-psichedelico, jazz-rock.

Da segnalare l’omaggio a Charles Mingus (1922-1979) nel centenario della sua nascita, celebrato con quattro recital di contrabbasso eseguiti da grandi interpreti dello strumento quali Paolino Dalla Porta, Davide Liberti e Furio Di Castrioltre al già citato Williams,

Questa edizione del Torino Jazz Festival, tra le sue molteplici sfumature, ha presentato incontri tra jazz e letteratura. Primo tra tutti l’incontro con Jonathan Coe in dialogo con Giuseppe Culicchia (in collaborazione con il Salone Internazionale del Libro di Torino) con Coe impegnato poi veste di compositore e musicista nel concerto della Artchipel Orchestra diretta da Ferdinado Faraò.

Il Torino Jazz Festival che ha unito musicisti italiani e stranieri: i norvegesi Jan Bang Arve Henriksen con Roberto Cecchetto e Michele     Rabbia e da NY i Now VS Now con Kurt Rosenwinkel e la cantante italo-tunisina LNDFK.

Nella programmazione Cl(H)ub si sono potuti ascoltare tributi a Pier Paolo Pasolini, a Count Basie, a Mario Schiano, artisti come Wayne Escoffery, Tad Robinson, Daniel D’Agaro e il suo “Canto degli uccelli”.

Boom di ascolti per la diretta SEI GRADI LIVE! condotta dalla giornalista Paola De Angelis andata in onda sabato 18 giugno dalle Ogr su Radio 3 Rai.

Ritmo, blue notes e improvvisazioni diffusi in tutta la città grazie agli allievi del Conservatorio Giuseppe Verdi, della Jazz School Torino e dei Corsi di Formazione Musicale della Città di Torino, che con i Jazz Blitz hanno portato la musica nei luoghi di assistenza, di accoglienza e di incontro.

Il festival, in collaborazione con il Consorzio Piemonte Jazz è stato anche sede della quarta edizione di Torino Jazz Meetings, iniziativa tesa a promuovere il jazz a livello regionale, nazionale ed internazionale.

Festa finale,ieri, con il primo concerto italiano della UMOHelsinki Jazz Orchestra, una delle più importanti orchestre di jazz europee insieme a un artista visionario, tra il jazz, il rock e il pop come Jimi Tenor.

La rassegna che ha portato grandi artisti a esibirsi sui palchi delle OGR, del Conservatorio Giuseppe Verdi, del Teatro Vittoria, del Tempio Valdese, del Grattacielo Intesa Sanpaolo e dei Jazz Club della città – è un progetto della Città di Torino realizzato da Fondazione per la Cultura Torino, Main Partner Intesa Sanpaolo e Iren, con il contributo di Fondazione CRT, OGR Torino, A.N.Co.S. e Confartigianato Torino Città Metropolitana, media partner Rai Cultura Rai 5 Rai Radio.

 

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Caldo da bollino rosso e rischio blackout a Torino E si lavora per scongiurare la crisi idrica

Crisi idrica, dal comparto idroelettrico massima disponibilità alla collaborazione

Mentre questa domenica su indicazione del Ministero della Salute è bollino rosso a Torino per le elevate temperature, l’assessore regionale all’Ambiente, Matteo amaranto, coordinatore del tavolo per l’emergenza, ha incontrato gli operatori del settore idroelettrico e i presidenti delle Province

Nonostante la situazione in Piemonte indichi che gli invasi siano al minimo storico e mostrino una riduzione media del 40 o addirittura del 50% rispetto alla media storica, quel che è emerso dall’incontro con gli operatori del comparto idroelettrico, convocato a stretto giro dopo la conclusione dei lavori del tavolo permanente istituito dal Presidente della Regione e coordinato dall’Assessore all’Ambiente, è la massima disponibilità alla collaborazione e la volontà di cooperare con i consorzi irrigui.

I prossimi 15 giorni, sottolinea l’assessore all’Ambiente, saranno quelli cruciali per salvare le colture e proprio per questo è stata avanzata la richiesta di disponibilità a rilasciare la massima acqua possibile, al netto delle esigenze del settore idroelettrico altrettanto strategico; nei prossimi giorni si avrà contezza di tutte le iniziative locali che verranno messe in campo.

Agli operatori, aggiunge, va il ringraziamento della Giunta regionale per la sensibilità e la disponibilità dimostrata.

A seguito dell’approfondimento sull’emergenza è emersa anche l’esigenza di portare avanti la realizzazione degli invasi – in Italia risultano essere circa 1000 le richieste – motivo per il quale appare necessario accelerare e sul punto l’assessore annuncia la volontà di farsi portavoce presso il Governo per la costituzione di un tavolo dedicato.

Per quanto riguarda l’incontro con le Province è emerso che alcune hanno già messo in campo azioni per gestire l’emergenza; tuttavia, occorre costituire un coordinamento di supporto per definire linee guida e procedure armonizzate sul territorio. Coordinamento che viene assunto dalla Regione, che si rende disponibile a supportare le Province nella gestione dell’emergenza idrica

Si stanno infatti costruendo ulteriori linee di indirizzo, afferma l’assessore, per dare alle Province miglior supporto per rispondere all’aggravarsi di queste ore dell’emergenza.

RISCHIO BLACKOUT
Nei giorni scorsi alcuni quartieri di Torino sono rimasti al buio a causa di blackout che sono durati anche 3 ore e mezza, nella zona di Vanchiglietta. Il fenomeno è dovuto alle  alte temperature che causano stress ai cavi interrati, e alla maggiore richiesta di energia elettrica. Nell’ultima settimana a Torino si è registrato un aumento dei consumi dell’11 per cento circa rispetto alla settimana precedente. L’Iren sta lavorando per evitare nuovi blocchi.

 

Al via la seconda stagione delle grandi opere stradali in Piemonte: cinque nuovi interventi

Al via la seconda stagione delle grandi opere stradali in Piemonte. Dopo le prime tre grandi opere infrastrutturali avviate nel 2021, la Regione Piemonte finanzia ora con 1.250.000 euro la progettazione di altri cinque importanti interventi.

 

200 mila euro vanno alla Città Metropolitana di Torino per la progettazione degli interventi di messa in sicurezza della SP 6 a Piossasco. 400 mila euro sono destinati alla Provincia di Alessandria per la progettazione della bretella di collegamento tra Strevi e Predosa. 300 mila euro alla Provincia di Biella per il progetto di messa in sicurezza di due strade provinciali, la SP 320 ‘di Massazza’ nel tratto che interessa il Comune di Gagliano e la SP 400 nel tratto conosciuto come il ‘Maghettone’. 200 mila euro serviranno alla Provincia di Cuneo per studiare la variante della SP 589 per gli abitati di Verzuolo e Manta. 150 mila euro, infine, sono riservati alla Provincia del Verbano Cusio Ossola per diversi interventi di consolidamento, adeguamento e messa insicurezza di tre strade particolarmente a rischio: la SP 90, la SP 70B e la SP115.

 

Le risorse, deliberate dalla Giunta Regionale su proposta dell’Assessore alle Infrastrutture e Opere Pubbliche rappresentano il secondo passo concreto della strategia di miglioramento delle condizioni infrastrutturali del Piemonte, che ha visto la Regione Piemonte chiedere nel 2020 alle Province e alla Città metropolitana di Torino di selezionare, in base a criteri predefiniti, le opere strategiche e prioritarie per il territorio, per le quali la Regione stanzia fondi specifici per avviare gli studi propedeutici alla realizzazione. Soddisfatti dell’incremento delle somme stanziate per la progettazione rispetto al 2021, il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio con l’Assessore alle Infrastrutture ha sottolineato che, “come promesso, si stanno finanziando progressivamente tutte le opere indicate dai territori in modo da poter accedere più facilmente ai fondi europei in arrivo che ne consentiranno la realizzazione. Il metodo voluto dalla Regione è, in questo modo, premiante per le opere che uniscono le caratteristiche di priorità e urgenza con uno stato avanzato di progettazione, così da rendere più rapida la realizzazione secondo le direttive di erogazione dei fondi europei. Si inverte così la tendenza che vedeva interventi spesso indispensabili languire perché privi di coperture economiche, che andavano invece a interventi magari meno urgenti ma che potevano presentare un progetto appetibile per l’accesso ai fondi”.

 

È un altro passo in avanti, evidenziano il Presidente e l’Assessore, verso un Piemonte cuore pulsante della mobilità europea, che vede la realizzazione contemporanea di due grandi corridoi ferroviari europei, delle aree di logistica per le merci da e per i porti liguri e, con questi importanti interventi stradali, dei collegamenti più adeguati ad una regione a forte vocazione trasportistica.