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Scuole, Covid: situazione stabile con 17 focolai e 127 classi in quarantena

MONITORAGGIO SETTIMANALE SULLE SCUOLE DELLA REGIONE PIEMONTE

Dal monitoraggio condotto dalla Regione Piemonte, nella settimana dall’11 al 17 ottobre, la situazione del contagio nelle scuole del territorio risulta pressoché stabile. Salgono lievemente i focolai, che passano da 13 a 17: 1 nei nido (età 0-2anni), 1 nelle scuole dell’infanzia (3-5anni), 2 nelle scuole primarie (6-10anni), 2 nelle scuole secondarie di 1°grado (11-13anni), 11 nelle scuola secondarie di secondo grado (14-18anni). Suddivisi su base provinciale: 3 nell’Alessandrino ( 1 nido, 1 scuola elementare, 1 scuola media), 2 nel Biellese (2 scuole superiori), 1 nel Cuneese ( 1 scuola superiore), 6 Torino città (1 scuola media, 5 superiori), 5 Torino città metropolitana (1 scuola dell’infanzia, 1 scuola primaria, 3 scuola superiore). Nessun focolaio nelle città e province di Asti, Novara, Vercelli e Vco.

Leggera diminuzione invece delle classi in quarantena, che passano da 130 a 127: 5 nei nido, 13 nelle scuole dell’infanzia, 39 classi nelle scuole primarie, 25 classi nelle scuole secondarie di 1° grado, 45 classi nelle scuole secondarie di secondo grado. Suddivise su base provinciale, le classi in quarantena sono 10 nell’Alessandrino (2 nido, 2 scuole dell’infanzia, 2 elementari, 2 medie, 2 superiori), 2 nell’Astigiano (1 nido, 1 superiori), 3 nel Biellese (1 media, 2 superiori), 31 nel Cuneese ( 2 nido, 2 materne, 11 primarie, 6 medie, 10 superiori), 6 Novara (4  primarie, 2 superiori), 21 Torino città (2 infanzia, 3 primaria, 2 medie, 14 superiori), 50 Torino città metropolitana (6 infanzia, 18 primaria, 12 medie, 14 superiori), 4 VCO (1 infanzia 1 primaria, 2 superiori), 0 Vercelli.

Nell’età scolastica l’incidenza del virus si mantiene sotto la soglia di allerta e non mostra trend in salita, al di là di qualche lieve variazione sulle singole classi di età. In particolare nella fascia 11-13 anni l’incidenza è di 48 nuovi casi nella settimana 11-17 ottobre ogni 100 mila giovani di questa età, 42.4 nella fascia 14-18 anni, 39.5 nella fascia 6-10 anni, 32.4 da 3 a 5 anni ed infine 26.2 nell’età 0-2 anni.

I DATI SULL’INCIDENZA DEL VIRUS PER CLASSI DI ETÀ
Per quanto riguarda le altre fasce di popolazione, i dati aggiornati sull’incidenza del virus in Piemonte evidenziano nell’ultima settimana (11-17 ottobre) una sostanziale stabilità del tasso regionale che è di 27.4 casi x 100.000 abitanti, poco più della metà della soglia di allerta dei 50 casi ogni 100.000 abitanti. Situazione pressochè costante dal punto di vista epidemiologico, come nelle classi di età scolastiche, anche in quelle adulte. Con 38 casi l’incidenza maggiore si registra nella fascia 25-44 anni, per scendere al 25.3 tra i 45-59 anni, al 21.5 nella fascia 19-24 anni, al 21.4 tra i 60-69 anni, al 14.8 nella fascia over80. Il dato più basso, 14.2, è quello tra i 70 e 79 anni.

Covid, il bollettino di martedì 19 ottobre

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16,30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 245 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 115 dopo test antigenico), pari allo 0,4% di 60.783 tamponi eseguiti, di cui 53.628 antigenici. Dei 245 nuovi casi, gli asintomatici sono154 (62,9%).

I casi sono così ripartiti: 134 screening, 87 contatti di caso, 24 con indagine in corso.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 386.165, così suddivisi su base provinciale: 31.755 Alessandria, 18.464 Asti, 12.180 Biella, 55.677 Cuneo, 29.978 Novara, 205.641 Torino, 14.362 Vercelli, 13.747 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.591 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.770 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 19 (- rispetto aieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 184 (+ 9 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 3.181.

I tamponi diagnostici finora processati sono 7.718031(60.783 rispetto a ieri), di cui 2.304.263 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 11.798

Quattro decessi di persone positive al test del Covid-19 (nessuno di oggi) sono stati comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale diventa quindi 11.79deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia:1.580 Alessandria, 721Asti, 436 Biella, 1.466 Cuneo, 950 Novara,5.636 Torino, 533 Vercelli, 375 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 101 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

370.983 GUARITI

I pazienti guariti diventano complessivamente 370.983(+162 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 29.885 Alessandria, 17.574 Asti, 11.680 Biella, 53.658 Cuneo, 28.896 Novara, 198.244 Torino, 13.720 Vercelli, 13.299 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.503 extraregione e 2.524 in fase di definizione.

Astensionismo patologico, vittorie e sconfitte a Torino

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IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni

L’astensione  dal voto al ballottaggio di quasi il  60 per cento dei torinesi  è forse il dato più evidente e anche  più preoccupante perché rivela una crisi democratica profonda che evoca quasi i “ludi cartacei”  di mussoliniana memoria. La gente non ha più fiducia nei politici e nei partiti e ha deciso di astenersi. E protesta astenendosi dall’andare ai seggi. Damilano tra il primo e il secondo turno ha perso ben 8000 voti. Una scelta pienamente legittima.

Già al primo turno la disaffezione al voto era evidente, ma essa è diventata macroscopica al ballottaggio e non c’è neppure la scusa del fine settimana al mare in quanto esso si è svolto in autunno. I due candidati non hanno saputo appassionare ,anche se la competenza e l’apparato esperto e collaudato  di Lo Russo hanno avuto la meglio sulla inesperienza, in verità un po’  boriosa, di Damilano che credeva di vincere al primo turno e non ha evitato l’ineleganza di avere prima eletta nella sua lista la cugina, una caduta di stile senza precedenti. Si è notata anche la differenza di cultura politica, amministrativa e giuridica  tra un docente del Politecnico e già assessore e un ragioniere ed imprenditore che ha insistito, ripetendolo come un mantra di essere figlio di un partigiano, pur essendo alleato dei nipoti dei reduci di Salò che certo non hanno apprezzato questo costante richiamo ad una scelta che riguardava il padre, ma non necessariamente il figlio. Io ho conosciuto ad esempio,  figli di partigiani diventati ferventi neo- fascisti. Mi auguro che il nuovo Sindaco, che mi sembra persona seria e non incline alla demagogia, sappia partire dal fatto che il consenso  con cui ha vinto è nei fatti molto limitato, anche se ha stravinto  in termini percentuali su Damilano che continua a vantare un 12 per cento di consensi personali, una percentuale troppo esile per consacrarlo leader. Se posso dire, Lo Russo deve guardare all’esempio di Castellani e di Fassino e non a Chiamparino che si montò la testa per aver battuto Buttiglione, la peggiore candidatura del centro-destra che oggi esce a pezzi e clamorosamente battuto. Senza le capacità del federatore Berlusconi , esso è un’alleanza perdente in partenza perché conflittuale e perché guidata da persone senza carisma, anzi senza la benché minima qualità politica. Mi auguro che Lo Russo sappia aprirsi anche a chi non l’ha votato come seppe fare Fassino e mi auguro altresì che tenga a bada gli estremisti di sinistra che lo hanno sostenuto al ballottaggio come Angelo D’Orsi che si ritiene il nuovo Gramsci. Ci sono dei moderati che possono guardare a Lo Russo con simpatia soprattutto per la sua esperienza e per la sua cultura. Ma dev’essere chiaro che la prima

Paolo Damilano

condizione è  quella di mantenere fuori dalla maggioranza e da ogni incarico i grillini che hanno paralizzato la Città per cinque  anni e che Lo Russo ha combattuto coerentemente  in Consiglio Comunale, mentre il centro – destra si rivelò del tutto inesistente, anche per le persone che lo rappresentavano e sulle quali è meglio stendere un velo pietoso. La parabola di Damilano ha avuto termine e forse la cosa migliore che potrebbe fare è quella di rinunciare al seggio e di tornare a dedicarsi con successo ai suoi affari. Sarebbe impensabile un Damilano bis tra cinque anni in una situazione politica che c’è da sperare possa cambiare radicalmente.  Si troverebbe insieme a persone del tutto disomogenee.  Vorrei dire  con franchezza a Damilano  (che non ho mai avuto il piacere  di conoscere  di persona)  che il compianto Domenico  Carpanini, straordinario leader dell’opposizione al Pentapartito in Comune, passava i sabati e le domeniche a studiare le delibere in discussione il lunedì in Consigli , un lavoro ciclopico a cui Damilano non sarebbe mai disposto (e lo capisco e lo giustifico) a sottoporsi. Fare l’opposizione è cosa ardua e difficile  che richiede un impegno che solo Carpanini  seppe mettere in gioco, anche a scapito della serenità  della vita famigliare, come era tipico dei vecchi comunisti che mettevano il partito al primo posto  della loro vita. Mi spiace che tre miei amici abbiano gettato  inutilmente tempo, disinteresse personale  ed autentica  passione  civile a sostegno di Damilano. Quei miei amici, ma anche altri, rigorosamente non eletti, potrebbero essere una speranza per il futuro. Sono invece contento che i trasformisti che erano nel listino di Chiamparino e passarono dalla parte opposta, siano rimasti clamorosamente battuti. Quegli alleati dell’ultima ora hanno fatto perdere voti a Damilano che ha pensato per un momento di essere diventato  un federatore come lo fu  Berlusconi, che è stato un esempio inimitabile  e non ripetibile.

Il Salone più grande di sempre: 150mila visitatori, vendite in crescita per gli editori

Oltre 50mila studenti in visita fisica o virtuale

La giornata di lunedì 18 ottobre chiude ufficialmente la XXXIII edizione del Salone Internazionale del Libro. Dopo quasi due anni e mezzo la comunità del Salone è tornata a casa, a Lingotto Fiere. Sono tornati lettrici e lettori, scrittrici e scrittori, editori, insegnanti, studenti, famiglie, ragazzi, bambini, semplici cittadini e tanti volti nuovi – soprattutto giovani – che hanno risposto a una sfida senza precedenti, e l’hanno fatto in maniera altrettanto eccezionale.

 

A tirare le fila dell’evento durante la conferenza stampa tenutasi presso la Sala Oro, sono stati: Silvio Viale, presidente dell’Associazione Torino, La Città del Libro; Giulio Biino, presidente della Fondazione Circolo dei lettori; Vittoria Poggio, Assessore alla Cultura, al Turismo e al Commercio della Regione Piemonte; Francesca Paola Leon, Assessore alla Cultura della Città di Torino; Piero Crocenzi, amministratore delegato di Salone Libro s.r.l.; Nicola Lagioia, direttore editoriale del Salone Internazionale del Libro di Torino.

 

Grazie alla riorganizzazione degli spazi è stato possibile accogliere in sicurezza un numero di circa 150.000 visitatori (a partire dai 148.000 registrati alle ore 16:00 a cui si aggiungono quelli stimati dalle proiezioni delle ultime ore del lunedì). Sono stati 18mila i metri quadrati in più ricavati all’interno dei padiglioni 1, 2, 3 e Oval del centro polifunzionale Lingotto, la rinnovata larghezza dei corridoi di 4 metri – particolarmente apprezzata anche dagli editori – ha facilitato i flussi e l’accesso alle nuove sale a disposizione.

 

Lo staff del Salone, composto da più di 90 persone, ha percorso nell’arco di 5 giorni oltre 8.000 km, la stessa distanza che si impiegherebbe a raggiungere Pechino da Torino a piedi o a percorrere il Giro d’Italia due volte. Sono oltre 200 i volontari e i cosiddetti “felpini”, giovani collaboratori che hanno gestito pubblico e ospiti nelle sale, anche a loro si deve il successo di questo Salone.

 

Il Salone è stato raccontato da tutte le angolazioni possibili, lo dimostrano gli oltre 40.000 scatti realizzati dal team fotografi, le oltre 3500 pagine di rassegna stampa raccolte nei soli giorni della Fiera e i 320 passaggi su radio e televisione. Gli accrediti professionali dell’edizione 2021 hanno visto un sensibile incremento: Stampa: 1.576; Blogger: 658; Professionali: 2.980 (+ 150%) per un totale di 5.214 accrediti professionali (+ 53%).

 

Secondo le stime dell‘Osservatorio alberghiero della Camera di commercio di Torino, nel weekend appena trascorso l’occupazione alberghiera si è attestata all’84%, con un picco pari all’85,8% nella notte tra sabato e domenica, un incremento del 18,5% rispetto alla settimana precedente.

 

Vittoria netta per Lo Russo. Ora sappia lavorare oltre le divisioni

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Complimenti a Lo Russo nuovo Sindaco di Torino. Indubbiamente ha voluto questa vittoria contro tutti e contro tutto. Dalle primarie in avanti, sostanzialmente in risalita e in rimonta. Non l’avremmo detto: complimenti a chi ci ha creduto fin dall’ inizio. Tresso o Silvio Viale che dopo le primarie si sono sbattuti. O il senatore Mauro Laus e con lui il segretario Mimmo Carretta.
O nel suo piccolo (che poi tanto piccolo non è) Michele Paolino che si è inventato il ruolo di oste-scrittore-politico fino a diventare una base logistica per Valle il vero artefice della campagna elettorale di Lo Russo. Dettaglio: primo sindaco di Torino con un nome meridionale. Sono andati a votare ancor di meno. Comunque per Lo Russo 28000 in più. per Da Milano 8ooo in meno. Ma il più è stato fatto il primo turno. Poi il resto l’hanno fatto Salvini e Meloni con il loro “proteggere” i no vax. Concretamente il popolo moderato di centro destra non è andato a votare. Damilano ci ha tentato, ma poi alla fine, non è mai stato in corsa. Ne’ prima, ne’ durante, ne’ mai. Nei guai i Calendiani (come Alberto Nigra), per loro è andata proprio male. Non solo per la sconfitta, non solo per i pochi voti di lista, ma perché lo spostamento ulteriore al centro (del centro destra torinese) non c’è stato. Parentesi pentastellati chiusa, totale assenza. Sia Torino come Roma. Con Roma che e’ il compimento di tutto. Caput Mundi. Ieri 2 governi pentastellati e ora torna il pd sia nella prima Capitale, sia nell’ultima Capitale d’Italia. Magari un buon viatico per i dem anche per le politiche. Persino Varese passa di mano. Roccaforte leghista dal 1979 dove venne eletto per la prima volta un certo Umberto Bossi. Il Capitano (Matteo Salvini) continua a cantare vittoria diventando solo un caporale di giornata. Più scafata la Meloni che ammette: mamma mia quante ne abbiamo prese. Propone un fronte comune con Berlusca e i leghisti strizzando l’occhio a Giorgetti, e Matteo Salvini sta già pensando al prepensionamento. Eppure, porcaccia la miseria, non mi do pace, la destra moderata lascia il passo alla destra estrema. Garantita la sconfitta. Comunque facciano loro.
Ora la giunta a Torino. E diciamolo,  Lo Russo comincia bene. Maggioranza di donne in giunta e vice sindaco donna. Stupendo.
E tra le candidature Gianna Pentenero e Chiara Foglietta.  Le due più votate. Entrambe (secondo me) bravissime. Ottimo assessore in Regione  la prima. La seconda meravigliosamente giovane e con cinque anni di opposizione e di formazione. Esponente del mondo Lgbt. Su questa vittoria del PD una spada di Damocle : 169 mila voti per Lo Russo. Meno del 20% dei Torinesi. Non è bello e molto, ma molto preoccupante. Se diventa un punto di partenza… magari funziona. Una  cosa positiva la volontà da parte di Lo Russo e di Damilano di collaborare per la città.
Arriveranno un mare di soldi. Saperli spendere sarà fondamentale. Oltre le divisioni. Oltre i partiti che in questi ultimi anni non hanno brillato. Pensando solo a sé stessi. È il momento di pensare a Torino.
Speriamo. E poi per quel che possiamo e per quel che ci sarà possibile noi ci siamo . Oltre le diversità politiche. Con il comune obbiettivo: Torino.

Patrizio Tosetto

Lo Russo è il nuovo sindaco di Torino

Con il 59,23 % dei voti Stefano Lo Russo è il nuovo Sindaco di Torino, prevalendo al ballottaggio sul candidato di centrodestra Paolo Damilano.

La proclamazione ufficiale avverrà nella Sala Rossa di Palazzo Civico nei prossimi giorni.

L’AGGIORNAMENTO DEI DATI: http://www.comune.torino.it/

Lo Russo: “annuncerò la mia Giunta il 25 ottobre. Erano tanti anni che il centrosinistra non era così unito e capace di fare squadra”.

Damilano: “Torino non ha voluto lottare per il cambiamento”

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Ore 15: Gli exit poll relativi al ballottaggio per l’elezione del sindaco di Torino trasmessi alle 15 dalle principali reti televisive danno in vantaggio il candidato sindaco del centrosinistra

Secondo il primo  Exit poll di  consorzio Opinio Italia trasmesso dalla Rai,  Stefano Lo Russo (centrosinistra) ottiene una forchetta tra il 56  e il 60

Paolo Damilano (centrodestra) si ferma tra il 40 e il 44

Il bollettino Covid di lunedì 18 ottobre

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 102 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 61 dopo test antigenico), pari allo 0,2% di 43.816 tamponi eseguiti, di cui 41.132 antigenici. Dei 102 nuovi casi, gli asintomatici sono 67 (65,7%).

I casi sono così ripartiti: 62 screening, 28 contatti di caso, 12 con indagine in corso.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 385.920,così suddivisi su base provinciale: 31.742 Alessandria, 18.457 Asti, 12.174 Biella, 55.650 Cuneo, 29.966 Novara, 205.491 Torino, 14.347 Vercelli, 13.742 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.590 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.761 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 20 (+ 4 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 175 (-rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 3.110.

I tamponi diagnostici finora processati sono 7.657.248 (+ 43.816 rispetto a ieri), di cui 2.294.813 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 11.794

Quattro decessi di persone positive al test del Covid-19 (uno di oggi) sono stati comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale diventa quindi 11.794 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia:1.579 Alessandria, 721Asti, 436 Biella, 1.466 Cuneo, 949 Novara,5.634 Torino, 533 Vercelli, 375 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 101 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

370.821 GUARITI

I pazienti guariti diventano complessivamente 370.821 (+134 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 29.875 Alessandria, 17.562 Asti, 11.676 Biella, 53.637 Cuneo, 28.873 Novara, 198.170 Torino, 13.709 Vercelli, 13.293 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.504 extraregione e 2.522 in fase di definizione.

Tamponi gratis per i lavoratori che si vaccinano in attesa del green pass

Dal momento che per disposizione ministeriale il Green pass viene validato solo dopo 15 giorni dalla prima dose di vaccino, la Regione Piemonte ha deciso di mettere a disposizione, a partire da sabato 23 ottobre, i tamponi gratuiti per tutti i lavoratori che hanno già aderito o aderiranno alla campagna vaccinale e sono in attesa della validazione del Green pass.

Sarà possibile accedere direttamente agli hot spot pubblici delle Asl esibendo il certificato vaccinale (è necessario aver già ricevuto la prima dose) e autocertificando di essere un lavoratore.

L’elenco degli hot spot sarà pubblicato sul sito della Regione da venerdì prossimo.

Il presidente della Regione Alberto Cirio e l’assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi spiegano che “in Piemonte ci sono 300 mila persone in età lavorativa che non hanno ancora aderito alla vaccinazione. Per questo metteremo a disposizione come incentivo la possibilità di sottoporsi gratuitamente al tampone in attesa che trascorrano i 15 giorni per la validazione del Green pass”.

TAMPONI RAPIDI A PAGAMENTO NEGLI HOT SPOT PUBBLICI ANCHE SABATO 23 E DOMENICA 24 OTTOBRE

Anche sabato 23 e domenica 24 ottobre sarà possibile fare a pagamento un tampone rapido valido per il Green pass negli hot spot pubblici del Piemonte.

L’elenco, con i relativi orari di accesso, sarà pubblicato entro la giornata di venerdì sul sito della Regione.

Terze dosi agli over 60: accesso diretto fino al 31 ottobre

Sono 50 in Piemonte i centri vaccinali ad accesso diretto dove gli over60 possono recarsi da oggi al 31 ottobre per farsi somministrare la terza dose aggiuntiva del vaccino contro il Covid. L’elenco, con gli orari di apertura, è su www.regione.piemonte.it

Si ricorda che, come previsto dall’autorità sanitaria nazionale, tra la seconda dose e la terza devono essere trascorsi almeno 6 mesi.

Le 168.000 persone con elevata fragilità (esclusi gli immunodepressi, che sono stati i primi a partire con la terza dose) vengono invece convocate direttamente dalle aziende sanitarie.

L’anticiclone regala una mite “ottobrata” torinese

L’anticiclone porta a Torino ancora per lunedì e martedì massime da 20-21 gradi
Mercoledi a causa della discesa di una saccatura dal mare del Nord si incrinerà il campo di alta pressione, con  un peggioramento del tempo con qualche pioggia ma limitata solo sulla zona settentrionale del Piemonte. La Smi (Società Meteorologica Italiana), prevede che la perturbazione atlantica in transito sull’Italia tra il 20 e il 22 ottobre dovrebbe essere poco attiva al nord-ovest. Poi, nei giorni seguenti il cielo tornerà in gran parte soleggiato.

(Foto V. Solano)