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Torino è tra le mete preferite da europei e italiani per le vacanze di agosto

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Secondo il motore di ricerca Jetcost
Le ricerche di voli superano quelle di agosto 2019
La ripresa del turismo è pienamente confermata dopo gli ultimi duri anni della pandemia e sembra che la maggior parte delle persone si sia lasciata alle spalle la paura del coronavirus, con una grande voglia di viaggiare e di godersi una meritata vacanza; secondo il motore di ricerca di voli e hotel www.jetcost.it, le ricerche di voli sono aumentate del 250%, mentre quelle di hotel sono aumentate del 330% nei primi sette mesi del 2022. Infatti, le ricerche per le vacanze di agosto 2022 sono già superiori del 30% di quelle dello stesso mese nel 2019. Inoltre, gli utenti passano il 50% di tempo in più nella ricerca di diverse soluzioni, budget e date alternative, per trovare l’offerta che meglio si adatta alle loro esigenze..
Molti degli europei che hanno deciso di viaggiare ad agosto 2022 stanno scegliendo l’Italia. L’ottimo clima quasi sempre con il sole e le tante spiagge a disposizione, il patrimonio culturale, le tradizioni e le feste popolari, così come la ricchissima offerta enogastronomica, i buoni alberghi e le infrastrutture e i prezzi più bassi rispetto ad altri paesi, hanno portato il nostro Paese ad essere il secondo più ricercato su Jetcost per trascorrere queste vacanze, seguito dalla Spagna e preceduto solo dal Portogallo.
Jetcost.it analizza regolarmente le ricerche effettuate attraverso il suo sito, in modo da ottenere dati molto affidabili visto che si tratta di ricerche reali e non di sondaggi. I dati che analizzano i risultati delle ricerche di voli per il mese di agosto 2022 indicano che moltissime persone hanno optato per Torino, è la 15esima città più richiesta dai viaggiatori spagnoli.
Le città italiane più ricercate dai turisti europei per agosto 2022:
Tedeschi………..Britannici……..Francesi…………..Spagnoli…….Olandesi………Portoghesi
1. Catania………….1. Milano……..1. Roma…………….1. Roma……….1. Roma………..1. Roma
2. Roma…………….2. Roma………2. Palermo………….2. Milano………2. Milano………2. Milano
3. Napoli……………3. Napoli……..3. Milano…………….3. Venezia…….3. Verona …….3. Venezia
4. Palermo…………4. Venezia……4. Napoli……………..4. Napoli………4. Pisa………….4. Napoli
5. Lamezia Terme..5. Pisa………..5. Venezia……………5. Firenze……..5. Napoli……….5. Cagliari
6. Bari………………6. Verona……6. Bari………………..6. Palermo…….6. Firenze……..6. Firenze
7. Venezia………….7. Firenze……7. Cagliari……………7. Bologna…….7. Bari …………7. Palermo
8. Firenze………….8. Palermo……8. Catania…………. 8. Cagliari……..8. Palermo…….8. Bologna
9. Olbia…………….9. Catania…….9. Olbia……………..9. Bari …………9. Venezia……..9. Bari
10. Verona…………10. Bologna….10. Firenze………….10. Catania…….10. Catania……10. Olbia
11. Cagliari………..11. Bari……….11. Bologna…………11. Pisa…………11. Ancona……11. Sassari
12. Brindisi………..12. Cagliari…..12. Lamezia Terme..12. Sassari…….12. Cagliari……12. Pisa
13. Milano…………13. Genova…..13. Brindisi………….13. Genova…….13. Rimini……..13. Catania
14. Firenze………..14. Brindisi…..14. Pisa………………14. Olbia……….14. Olbia……….14. Verona
15. Genova………..15. Olbia……..15. Genova………….15. Torino……..15. Bologna……15. Genova
Anche per gli stessi italiani è Torino la 22esima città più ambita al mondo per trascorrere questi giorni di riposo e svago. Inoltre, diverse altre mete nel Mediterraneo sono, insieme ad altre città italiane, le destinazioni più desiderate: Barcellona al secondo posto, Zante al sesto, Palma di Maiorca all’ottavo, Santorini al nono, Malta al 13esimo, Lisbona al 14esimo, Tenerife al 15esimo, Parigi al 18esimo e Valenzia al 25esimo. Quelli che hanno scelto destinazioni a lungo raggio hanno optato invece per New York, al 24esimo posto.
Le città più ricercate dai turisti italiani per agosto 2022:
1. Catania
2. Barcellona
3. Palermo
4. Ibiza
5. Olbia
6. Zakinthos
7. Cagliari
8. Palma de Mallorca
9. Santorini
10. Lampedusa
11. Roma
12. Milano
13. Malta
14. Lisbona
15. Tenerife
16. Napoli
17. Lamezia Terme
18. Parigi
19. Bologna
20. Venezia
21. Brindisi
22. Torino
23. Firenze
24. New York
25. Valencia
Ignazio Ciarmoli, Direttore Marketing Jetcost, ha detto: “La normalità è finalmente tornata e con essa i milioni di turisti che ci visitavano ogni estate prima della pandemia. Torino è ancora una delle principali destinazioni turistiche del mondo, grazie ai buoni prezzi che offre rispetto ad altre città, la sua ricchezza culturale, le sue usanze e feste popolari, le magnifiche spiagge, la ricchissima gastronomia e i loro ottimi alberghi continuano a attrarre un gran numero di turisti che decidono di trascorrere qui qualche giorno di riposo nell’agosto 2022. D’altra parte, anche molti italiani l’hanno scelta per le loro vacanze, preferendola alle principali città europee e alle destinazioni a lungo raggio”.

Dal 1° agosto quarta dose in Piemonte anche per i turisti over 60

A partire da lunedì 1° agosto i turisti italiani over 60 che stanno soggiornando in Piemonte potranno ricevere la 4^ dose di vaccino contro il Covid presentandosi ad accesso diretto presso gli hub del territorio (l’elenco sarà consultabile nei prossimi giorni sul sito Regione Piemonte). Sarà necessario presentare un documento attestante la storia vaccinale Covid (nel caso non si avessero pregresse vaccinazioni in Piemonte) e compilare l’autocertificazione (sarà scaricabile dal portale regionale) sull’intervallo minimo di almeno 120 giorni dalla terza dose o dalla data di un test positivo al Covid contratto dopo la terza dose.

Ad oggi gli over60 non fragili con domicilio sanitario in Piemonte che hanno aderito alla quarta dose sono oltre 43 mila. La maggior parte (ovvero quasi il 90%) ha già ricevuto l’appuntamento per la somministrazione entro 10 giorni da quando ha preaderito sul portale regionale e 16 mila, ovvero più di un terzo, sono stati già vaccinati con la seconda dose booster

Cardiologi e cardiochirurghi delle Molinette di Torino a Tokyo per insegnare una nuovissima tecnica di riparazione  della valvola mitrale

Trasferta di lavoro a Tokyo nei giorni scorsi per i dottori Stefano Salizzoni ed Alessandro Vairo, rispettivamente cardiochirurgo e cardiologo dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino.

Il viaggio ha avuto lo scopo di insegnare l’innovativa tecnica micro-invasiva di riparazione della valvola mitrale a cuore battente mediante posizionamento di corde artificiali in quattro ospedali della capitale nipponica: Juntendo University, St. Luke’s Hospital, Tokyo University School of Medicine e New Heart Watanabe Institute. Grazie agli insegnamenti ed alla supervisione dei due medici torinesi, il dottor Ryuta Seguchi, membro dell’équipe del professor Go Watanabe, è stato certificato quale primo operatore indipendente in Giappone.
La stretta collaborazione tra cardiologi e cardiochirurghi ha permesso alle Molinette di essere nell’élite mondiale per le tecniche di riparazione della valvola mitrale, oltre che centro di riferimento per il trapianto di cuore e per il trattamento dello scompenso cardiaco avanzato. Questa tecnica a cuore battente, importata in Italia dagli Stati Uniti dal dottor Stefano Salizzoni, permette di eseguire, mediante una incisione di 5-6 cm nel torace di sinistra, lo stesso intervento di riparazione che invece tradizionalmente viene eseguito a “cuore aperto” e con il supporto della circolazione extracorporea. Questo approccio innovativo é molto vantaggioso rispetto alla sostituzione della valvola, poichè preserva la funzione dell’apparato valvolare nel suo complesso con effetti benefici sulla funzione cardiaca nel lungo periodo, limita l’utilizzo di anticoagulanti ed i tempi di degenza e di recupero. Insomma questa tecnica ha il grande vantaggio di ricostruire l’anatomia normale della valvola mitrale senza fermare il cuore. I pazienti che possono essere operati con questa tecnica devono essere affetti da insufficienza mitralica dovuta a prolasso del lembo posteriore, patologia di cui é affetto circa il 2% della popolazione. Alle Molinette vengono eseguiti circa 250 casi all’anno di interventi sulla valvola mitrale e circa il 10% vengono eseguiti con questa tipologia di intervento a cuore battente. A limitare questa tecnica, oltre ad un follow-up ancora relativamente breve (circa 5 anni, rispetto ad esperienze di più di 40 anni della chirurgia tradizionale), vi sono anche i costi elevati dovuti all’utilizzo delle nuove tecnologie. Per questo motivo i pazienti al momento vengono selezionati in base al profilo di rischio. Le Molinette è tra i primi centri al mondo per quantità e qualità di questa tipologia di intervento.
Grazie all’esperienza maturata in questi anni i dottori Salizzoni e Vairo vengono spesso chiamati in altri ospedali per eseguire, insegnare e supervisionare questo intervento innovativo. Finora i due giovani medici hanno divulgato questa tecnica in numerosi centri italiani e tedeschi, in Olanda, Austria, Lituania, Slovenia e Belgio. Hanno inoltre eseguito i primi interventi in Portogallo, Irlanda del Nord, Cina, Hong Kong e Giappone.
Un aspetto determinante é la strettissima collaborazione tra il cardiochirurgo ed un cardiologo ecocardiografista esperto, che valuti il paziente prima dell’intervento e che guidi il cardiochirurgo stesso durante l’operazione nel corretto posizionamento delle cosiddette “neocorde” e nella giusta tensione da dare alle corde stesse.
“L’evoluzione tecnologica e la volontà di ridurre sempre di più l’invasività degli interventi, complice l’innalzamento dell’età media della popolazione, l’incremento del numero di patologie per singolo paziente e quindi del rischio operatorio, hanno portato allo sviluppo di tecniche micro-invasive di riparazione a cuore battente che permettono di diminuire in maniera consistente il rischio operatorio e le giornate di degenza, spesso evitando anche il transito in terapia intensiva ” – spiega il professor Mauro Rinaldi (Direttore Cardiochirurgia ospedale Molinette).
“Venendo alle Molinette – chiarisce il professor Gaetano Maria De Ferrari (Direttore Cardiologia universitaria ospedale Molinette) – un paziente ha la certezza di essere valutato in uno dei pochi centri al mondo dove si ha l’esperienza in ogni tipo di approccio per la patologia valvolare mitralica. Grazie allo strettissimo rapporto tra cardiologi e cardiochirurghi, è così possibile proporre un trattamento individualizzato per ogni singolo paziente, offrendo ad ognuno la migliore opzione, bilanciando attentamente i rischi ed i benefici.”
“E’ un orgoglio per la nostra Azienda che il team di cardiologi e cardiochirurghi sia richiesto a livello mondiale in Nazioni quali il Giappone, che più spesso esportano tecnologie verso l’Italia piuttosto che viceversa – dichiara il dottor Giovanni La Valle (Direttore generale Città della Salute di Torino) – Tutto ciò costituisce un’ulteriore conferma delle eccellenze in questi campi e non solo dei nostri ospedali”.

Climate Social Camp e Meeting Europeo di Fridays For Future, ecco il programma

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A Torino dal 25 al 29 luglio.

Saranno due eventi chiave per il movimento per il clima a livello globale, e vedranno la partecipazione di attivisti e attiviste da tutto il mondo. Si tratta di 5 giorni di confronto e discussione sul futuro della lotta climatica, di socialità e protesta, in un momento storico in cui le temperature altissime sono chiaro indicatore del fatto che la crisi climatica è già presente e che ci riguarda tutti.

Il programma è diviso in due parti: al Campus Luigi Einaudi si terranno le sessioni di discussione del meeting europeo di Fridays For Future, mentre al Parco Colletta – nella cornice del Climate Social Camp – si terranno conferenze, laboratori e proiezioni su temi collegati alla crisi climatica.

LA SETTIMANA AL CAMPUS LUIGI EINAUDI

TAVOLI DI DISCUSSIONE

“COSTRUIRE LA MOBILITAZIONE PER IL CLIMA”
MARTEDÌ 26 LUGLIO – ORE 9.30 e MERCOLEDÌ 27 LUGLIO – ORE 9.30
Dopo 3 anni di mobilitazione, gli attivisti di Fridays For Future discutono di come riuscire ad
accelerare il cambiamento e arrestare la crisi climatica nel poco tempo che ci rimane. Ci
saranno due gruppi di discussione:

• Le lotte per il clima dell’Africa, del Sudamerica e dell’Asia: come far sì che la politica e
i media occidentali diano voce agli attivisti che rischiano la vita per difendere i loro
territori.
Speaker: Patience Nabukalu, attivista di FFF in Uganda
• Agire locale, pensare globale: organizzarsi per fermare le multinazionali del fossile che
speculano sul nostro futuro
Speaker: Luisa Santi, attivista di FFF in Amazzonia, Brasile

“LE SFIDE DEL FUTURO”
MERCOLEDÌ 27 LUGLIO – ORE 14.30 e GIOVEDÌ 28 LUGLIO – ORE 9.30
Due sessioni di discussione su due temi specifici per delineare il futuro dei movimenti per
il clima. I dibattiti saranno incentrati su:
• Giustizia climatica ed economia fossile: quali sono le alternative all’attuale sistema
economico per coniugare il benessere e il rispetto degli ecosistemi?
Speaker: Raksita Rajagopal, attivista di FFF nel Rajasthan, India
• Strategie di mobilitazione: quali sono i metodi di azione più efficaci per aumentare la
consapevolezza e favorire il cambiamento, a livello individuale e politico?
Speaker: Yashila Govender, attivista di FFF in Sud Africa

WORKSHOP E FORMAZIONI
MARTEDÌ 26 LUGLIO – ORE 14.30 (Campus Luigi Einaudi)
Nove workshop e formazioni su nove temi specifici per comprendere le diverse
sfaccettature della crisi climatica: “Stop EACOP: il più grande oleodotto al mondo mette a
rischio l’Africa orientale”; “La difesa dei territori delle comunità indigene in Messico e
Indonesia”; “Il conflitto del Sahara Occidentale e le radici della crisi climatica”; “Greenpeace
Roots: come trasformare l’ansia climatica in azione”; “Le migrazioni climatiche e i flussi nel
Mediterraneo”; “Il ruolo delle foreste per arginare il riscaldamento globale”.

CONFERENZE
MARTEDÌ 26 LUGLIO – ORE 17.30 – Aula magna Campus Luigi Einaudi
2022 – 2030: OTTO ANNI PER FERMARE LA CRISI CLIMATICA
Da 3 anni il movimento Fridays For Future unisce ragazzi e ragazze in tutto il mondo che
hanno a cuore il futuro del nostro Pianeta. In questi anni, in cui però abbiamo vissuto anche
una pandemia globale e una nuova guerra in Europa, è cambiata la sensibilità sul tema della
crisi climatica?
Qual è il ruolo della scienza, dell’università, del mondo associativo, del sindacato
nell’affrontare la crisi climatica? Cosa devono fare queste realtà per evitare che il collasso
climatico metta a repentaglio la sopravvivenza stessa della nostra specie?

Ne discutiamo con:
Panel scienza e università
• Antonello Provenzale, Direttore dell’Istituto di Geoscienze e Georisorse del CNR
• Elisa Palazzi, Docente di Fisica del Clima all’Università di Torino
• Stefano Geuna, Rettore dell’Università di Torino
• Guido Saracco, Rettore del Politecnico di Torino
• Patrizia Lombardi, Presidente del Comitato di Coordinamento RUS
Panel associazionismo e mondo del lavoro: il modello di sviluppo
• Carlo Petrini, Fondatore di Slow Food
• Luciana Castellina, Presidentessa onoraria di ARCI, Fondatrice de Il Manifesto
• Michele De Palma, Segretario Fiom

Panel associazionismo e mondo del lavoro: pratiche locali di iniziativa e costruzione di reti
territoriali per affrontare la crisi climatica
• Walter Massa, Presidenza nazionale ARCI
• Dario Salvetti, Rappresentante Sindacale Unitario GKN
• Maria Josè Fava, Referente Libera Piemonte
VENERDÌ 29 LUGLIO – ORE 14.30 – Aula magna Campus Luigi Einaudi
“LA GRANDE CECITÀ”: COME RACCONTARE I CAMBIAMENTI CLIMATICI NEI MEDIA
Chi comunica il cambiamento climatico trova davanti a sé diversi ostacoli, che non
riguardano solo la caratteristica complessità di un argomento scientifico. Ci sono barriere
da superare, innalzate dalla natura intrinseca del problema. Distanze psicologiche,
temporali e fisiche da colmare. In che modo possono i media e le principali testate
giornalistiche comunicare l’urgenza del nostro tempo?
Ne discutiamo con:
• Agnese Pini, direttrice de La Nazione
• Maurizio Molinari, direttore di La Repubblica
• Riccardo Luna, direttore di Green&Blue
• Elena Ciccarello, direttrice di La Via Libera
• Salvatore Cannavò, vice direttore de Il Fatto Quotidiano
Modera: Ferdinando Cotugno, giornalista

VENERDÌ 29 LUGLIO – ORE 17 – Aula magna Campus Luigi Einaudi
LA CRISI CLIMATICA È UNA CRISI SANITARIA
Pochi mesi fa la prestigiosa rivista Lancet ha pubblicato un rapporto intitolato “Codice rosso
per un futuro sano”: secondo lo studio, l’impatto del cambiamento climatico in tutto il mondo
sta diventando il fattore che più di ogni altro definisce la qualità della salute. Gli impatti della
crisi climatica sulla salute umana saranno sempre più pericolosi, causando l’aumento dei
decessi per le ondate di calore, una maggiore incidenza di alcune patologie invalidanti o letali,
e – non ultimo – la diffusione di epidemie. Quali sono, nello specifico, i rischi che correranno
nei prossimi anni i paesi come l’Italia? Che effetto hanno le azioni di contrasto alle emissioni
sulla salute delle persone?

Ne discutiamo con:
• Paolo Vineis, ordinario di Epidemiologia Ambientale presso l’Imperial College di Londra
• Anna Ravetti, Medico e coordinatrice della commissione ambiente dell’Ordine dei Medici di
Torino
• Guido Giustetto, Presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Torino
• Claudio Gianotti, Medico – ISDE Giovani

La Città chiede aiuto ai circoli remieri per liberare il Po dalle alghe

Le perduranti condizioni climatiche estreme hanno aggravato ulteriormente il fenomeno della proliferazione abnorme di vegetazione acquatica nel tratto cittadino del Po.

Gli sfalci predisposti dalla Città nei mesi scorsi non sono stati risolutivi, anche a causa della persistente mancanza di precipitazioni. Nell’ultimo sopralluogo effettuato sul fiume, è emersa inoltre una significativa presenza della specie esotica invasiva Elodea nuttallii, caratterizzata da una forte capacità riproduttiva, che rende quindi pericoloso effettuare operazioni di sfalcio di tipo meccanico.

A seguito di un tavolo tecnico convocato dall’assessore alla Cura della Città Francesco Tresso insieme agli uffici del servizio Ponti e Vie d’Acqua – a cui hanno partecipato rappresentanti del Parco del Po piemontese, GdL Specie Vegetali Esotiche della Regione Piemonte, Città Metropolitana di Torino, ARPA Piemonte, ENEA, Università di Torino – si è deciso di effettuare un intervento coordinato di rimozione manuale (tramite sradicamento) di porzioni di vegetazione, laddove questa è presente con le bancate più cospicue.

È stata chiesta la collaborazione dei circoli remieri, che hanno un rapporto speciale e quotidiano con il fiume. Tutti insieme stanno svolgendo un ruolo attivo fondamentale nelle operazioni di estirpazione che si svolgono nelle giornate di venerdì 22, sabato 23 e lunedì 25 luglio. Le società Esperia, Amici del Fiume, Cerea, Caprera, Armida, Canottieri Torino, CUS Torino, Eridano, oltre al personale hanno fornito le imbarcazioni utilizzate per le operazioni nel tratto di fiume compreso tra la passerella Turin Marathon e il Ponte Vittorio Emanuele I.

L’attività si sta svolgendo con il coordinamento della Città, che fornisce ai numerosi volontari l’attrezzatura necessaria alle operazioni; con il supporto dei tecnici di ENEA, Città Metropolitana ed Ente Parco Po, che hanno fornito ai partecipanti tutte le indicazioni utili per svolgere correttamente lo sradicamento; della Protezione Civile comunale che fornisce supporto logistico, informativo e di ristoro ai volontari; della Pattuglia Fluviale della Polizia Municipale che supervisiona le operazioni in acqua; di AMIAT che provvederà alla rimozione giornaliera del materiale vegetale trasportato dalle varie imbarcazioni.

L’assessore Francesco Tresso ha dichiarato: “Questa iniziativa nasce da un’emergenza, dovuta al gravissimo momento di siccità e di crisi climatica che stiamo vivendo. La cooperazione tra tutti è indice di un bel percorso di collaborazione avviato con i diversi enti che hanno risposto prontamente alla nostra chiamata, dedicando tempo e risorse, insieme ai tanti cittadini volontari, per prendersi insieme cura dei nostri fiumi e della nostra città”.

Torino – Ceres, il ritorno. Interventi cantierabili grazie ai fondi Pnrr

Esprimono soddisfazione i Sindaci che hanno partecipato al primo incontro del Comitato di Monitoraggio della linea ferroviaria Torino – Ceres, insediato venerdì e composto, oltre che dai Sindaci interessati dal tracciato, da Regione Piemonte, RFI, Trenitalia, GTT e Agenzia della Mobilità Piemontese.

Oggi, in particolare, sono stati illustrati ai Sindaci i capisaldi degli interventi in corso e il cronoprogramma delle opere per allineare tutti su una base di riflessione comune.

«Il Comitato – ha precisato l’assessore ai Trasporti e Infrastrutture della Regione Piemonte Marco Gabusi – sarà il luogo in cui si confronteranno i territori. Tra i primi temi affrontati già oggi, il cronoprogramma, di cui si è letto molto in questi giorni sui giornali. Partiamo da un dato consolidato: la linea passerà in gestione da GTT a RFI il 1° gennaio 2024 connettendosi così all’infrastruttura ferroviaria nazionale».

Come è stato spiegato, i tempi di riattivazione della linea nel suo complesso tengono conto di importanti interventi aggiuntivi ora finalmente cantierabili grazie ai 140,5 milioni di fondi PNRR per le linee in concessione alla Regione. «Sono aumentate le risorse a disposizione e quindi i lavori sulla linea – ha spiegato l’assessore Marco Gabusi – e inevitabilmente c’è anche una modifica del cronoprogramma. Tutto ciò ci consente davvero di restituire ai territori un servizio decisamente più performante rispetto a quello inizialmente previsto. In particolare, possiamo ora mettere a terra l’interconnessione con la rete nazionale e la banalizzazione dei binari».

Il Comitato di Monitoraggio si riunirà ogni tre mesi per seguire da vicino l’evoluzione del cantiere e per monitorare il servizio. «Le amministrazioni locali – ha concluso l’assessore Marco Gabusi – rivestono un ruolo fondamentale, che la Regione Piemonte intende valorizzare il più possibile. È stata, infatti, sostenuta da questa amministrazione regionale la richiesta pervenuta dal territorio di volere attestare la linea con la definizione della Stazione Porta a Ciriè, con conseguente finanziamento di oltre 10 milioni di euro per il sottopasso che consentirà di non bloccare totalmente il traffico cittadino».

Alti livelli di ozono nell’aria. I consigli: poca attività fisica all’aperto e preferire le zone ombreggiate

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A causa dell’elevata temperatura  a Torino si sono verificati dei superamenti della soglia di informazione dell’ozono.

Perdurando le attuali condizioni di forte irraggiamento solare ed elevate temperature, altri superamenti potrebbero aver luogo nei prossimi giorni.

L’assessorato all’Ambiente ricorda pertanto di evitare attività ricreative con esercizio fisico intenso all’aperto nei luoghi soleggiati; di evitare, nei lavori all’aperto, di concentrare nelle ore di maggior soleggiamento (indicativamente tra le 11 e le 17) le attività faticose; di effettuare pause in zone o strutture ombreggiate.

Ai soggetti più sensibili (bambini, anziani, cardiopatici, asmatici o persone affette da malattie dell’apparato respiratorio) si rammenta inoltre di evitare la permanenza all’aria aperta nei luoghi soleggiati.

Il suggerimento per tutti è di integrare la propria dieta con cibi contenenti sostanze antiossidanti, come frutta e ortaggi freschi.

La situazione è monitorata dall’Arpa Piemonte: qui di seguito i bollettini che evidenziano la situazione:

Bollettino ozono: http://www.arpa.piemonte.it/bollettini/bollettino_ozono.pdf/at_download/file

Bollettino ondate di calore: http://www.arpa.piemonte.it/bollettini/bollettino_calore_comune_torino.pdf/at_download/file

(foto Vincenzo Solano)

Mattarella: compleanno al giuramento dei carabinieri in piazza Castello

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 Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel giorno del suo 81esimo compleanno, ha partecipato in piazza Castello a Torino, alla cerimonia del giuramento degli Allievi carabinieri del 140/o corso.

Il corso è intitolato ad Alberto La Rocca,  Medaglia d’Oro al Valor Militare. Il carabiniere nell’agosto 1944 si consegnò ai tedeschi a Fiesole per salvare la vita di dieci ostaggi civili che sarebbero stati uccisi per la sua fuga per unirsi ai partigiani.

Oggi è il bicentenario dalla fondazione della prima scuola di formazione dell’Arma dei carabinieri, presso la caserma Cernaia, che Torino ospita dal 1822. Il 12 ottobre 1822 il re Carlo Felice emanò a Torino le Regie Patenti con le quali istituì la figura dell’Allievo carabiniere.

Alla cerimonia era presente anche il ministro della Difesa Guerini.

Tav Torino – Lione: formazione in valle, attesi 1000 posti di lavoro dal 2023 a fine cantieri

LA REGIONE ATTIVA IN UN ACCOMPAGNAMENTO PARTECIPATO E DETERMINATO. PRONTA LA RETE DI SERVIZI PER LA FORMAZIONE DEI LAVORATORI IN VALLE

Presentato all’Osservatorio “Una rete per la Valle di Susa”, l’accordo approvato  tra Regione Piemonte, Agenzia Piemonte Lavoro e TELT.  Strategico il completamento del nodo di Torino per rendere efficaci i benefici della nuova linea per il territorio

Un accompagnamento alla realizzazione della Torino-Lione ‘partecipato’ ma anche ‘determinato’ nelle decisioni e con l’attenzione puntata fermamente sulle opportunità lavorative per la Valle. Questi i temi portati dagli assessori della Regione Piemonte ai Trasporti e Infrastrutture, Marco Gabusi, e al Lavoro e Formazione professionale, Elena Chiorino, al secondo incontro dell’Osservatorio per l’Asse ferroviario Torino-Lione sotto la guida del Presidente Calogero Mauceri svoltosi oggi a Torino.

«Siamo entrati in una fase, per nulla scontata – sottolineano gli assessori Marco Gabusi ed Elena Chiorino – in cui la realizzazione della Torino-Lione vede finalmente avanzare anche la tratta nazionale italiana. È una fase cruciale sia perché vediamo crescere un’infrastruttura strategica in grado di rendere il Piemonte il cuore pulsante della logistica europea, sia perché possiamo veramente accompagnare il territorio creando opportunità importanti di ricadute in Valle».

Fondamentale per il territorio è, secondo l’assessore Marco Gabusi, «considerare parte integrante della Torino Lione i lavori relativi al nodo di Torino, senza il quale l’opera non può esprimere a pieno tutti i benefici che porta con sé per i territori dalla Valle in giù».

Tra i benefici immediati per il territorio al primo posto c’è senza dubbio la ricaduta occupazione dei cantieri. È stata definita una linea ben chiara di supporto e accompagnamento allo sviluppo economico e occupazionale sul territorio della Val di Susa. L’obiettivo dell’accordo “Una rete per la Valle di Susa” tra Regione Piemonte, Agenzia Piemonte Lavoro e TELT approvato oggi dalla giunta regionale ė concreto: incrociare le necessità di professionalità delle imprese, che vi operano oggi e che vi opereranno nei prossimi anni, e declinare tutte le tipologie di percorsi formativi cogliendo tutto il ventaglio di opportunità che si creeranno grazie alla linea Torino Lione. L’intesa attua la Legge Regionale 4/2011 e il “Patto per il Territorio”, un programma coordinato, organico e congiunto volto a rendere i cantieri della Torino-Lione un motore di sviluppo per l’economia locale.

I lavori inerenti all’asse Torino-Lione rappresentano una concreta opportunità per costruire una rete pubblico-privata capace di sviluppare una logica di sistema, affrontare adeguatamente la complessità dei mercati del lavoro locali e soddisfare le richieste delle persone alla ricerca di prima o nuova occupazione. In questa traiettoria, per rispondere ai fabbisogni professionali prospettati da TELT, l’assessorato al lavoro e alla formazione professionale guidato da Elena Chiorino metterà al servizio della rete per la Valle di Susa tutti gli strumenti “di nuova generazione” che ha sviluppato e sostenuto in questi anni, dall’apprendistato duale al nuovo sistema della formazione professionale e alle innovative Academy di filiera, oltre ai percorsi di alta formazione specialistica degli istituti ITS. L’iniziativa è rivolta non solo ai giovani che si stanno formando, ma anche alle persone in cerca di lavoro (perché disoccupate o da ricollocare).

Agenzia Piemonte Lavoro, ente strumentale del medesimo assessorato regionale, attraverso i Centri per l’impiego coinvolti (Susa, Rivoli e Chivasso), predisporrà degli sportelli dedicati sia alle persone interessate a ricoprire le mansioni offerte, sia alle imprese richiedenti personale. Tutti gli attori territoriali coinvolti – soggetti istituzionali, enti scolastici e atenei- daranno il proprio contributo per favorire l’incrocio tra la domanda e l’offerta di lavoro che scaturirà da questa preziosa opportunità di sviluppo. Anche le imprese della Torino-Lione saranno coinvolte nelle attività di continuo aggiornamento dei fabbisogni delle figure professionali necessarie, così che l’intero sistema possa beneficiare delle opportunità lavorative che si creano.

Secondo le prime stime di TELT, dal 2023 alla fine dei lavori, per lo scavo del tratto italiano del tunnel di base saranno impiegati circa mille lavoratori. Diverse le figure professionali che saranno interessate: per circa il 60% si tratta di manodopera impiegata nello scavo meccanizzato e nella logistica interna (minatori, addetti alla fresa, elettricisti, ecc.); un altro 20% riguarda figure della logistica esterna (autotrasportatori, escavatoristi, addetti agli approvvigionamenti, ecc.), mentre il restante 20% sono quadri, impiegati e personale tecnico. In una prospettiva di lungo periodo invece, i mestieri e le figure professionali da formare – e poi impiegare – evolveranno verso le professionalità dell’esercizio ferroviario (manutentori, manovratori, addetti alla sicurezza e alla circolazione ferroviaria, ecc.).

I contenuti dell’accordo, che sarà firmato prossimamente, verranno condivisi con tutte le parti interessate.

Gioco d’azzardo: dalla Regione il piano per ridurre la dipendenza

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Su proposta del presidente della Regione, Alberto Cirio, e dell’assessore alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi, la Giunta regionale ha approvato  gli indirizzi per le azioni di comunicazione, informazione ed educazione finalizzate alla sensibilizzazione della popolazione sul gioco d’azzardo patologico per il biennio 2022-2023.

«Le iniziative di comunicazione e informazione – spiegano il presidente Cirio e l’assessore Icardi – rientrano nell’ambito della prevenzione e della riduzione del rischio di dipendenza dal gioco d’azzardo patologico. Vogliamo informare in modo  capillare la collettività su cosa sia il gioco d’azzardo e su quali conseguenze possa scatenare, stimolare la presa di coscienza dei giocatori problematici e delle loro famiglie sulla gravità della situazione e sulle sue possibili ripercussioni, promuovendo percorsi di avvicinamento e presa in carico da parte di strutture specialistiche di diagnosi e cura, attuare un sistema integrato di comunicazione e sensibilizzazione più ramificato sui territori, in modo da far emergere i soggetti maggiormente a rischio di dipendenza».

Le azioni di sensibilizzazione riguarderanno tutta la popolazione dai 15 ai 64 attraverso strumenti e messaggi differenziati a seconda della fascia di età. L’attività di informazione verrà svolta anche negli istituti scolastici, con un coinvolgimento attivo soprattutto degli studenti delle scuole superiori.

In dettaglio, ecco le attività a cui verrà dato corso nel il biennio 2022-2023, in coerenza con la Legge regionale 19/2021 e in attuazione del Piano regionale approvato dal Ministero della Salute:

–  Predisposizione e distribuzione del materiale informativo dedicato al Gap

– Organizzazione tour informativi sul territorio piemontese (Gap Tour) in luoghi ad alta frequentazione

– Organizzazione di incontri informativi presso i Comuni piemontesi e le associazioni interessate

– Spot televisivi e radiofonici

– Campagne sui media locali e nazionali e sui social media

– Attività informativa e partecipativa presso gli istituti scolastici con spettacoli tematici rivolti agli studenti delle scuole superiori

La spesa complessiva sarà di 580 mila euro. Inoltre, per il servizio di numero verde regionale e la formazione degli operatori è prevista una spesa massima di 20 mila euro per il 2022.

Per i diversi ambiti di intervento, saranno coinvolti le pubbliche Amministrazioni locali, le Asl, gli Ordini professionali, le Associazioni di consumatori, l’Ires, l’Ufficio scolastico regionale, le Associazioni di categoria (Confcommercio e Confesercenti), le Organizzazioni del Terzo Settore, le Parrocchie, il Volontariato Sociale e gli altri soggetti interessati.