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Controlli sulle norme Covid nei locali delle aree della movida

Lo scorso sabato sera hanno avuto luogo i servizi straordinari interforze disposti con ordinanza del Questore nelle zone del centro cittadino maggiormente interessate dalla movida.

Circa 50 operatori della Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza e della Polizia Municipale hanno effettuato controlli presso numerosi esercizi pubblici allo scopo di prevenire e sanzionare condotte irregolari di esercenti ed avventori e verificare l’osservanza delle prescrizioni Covid-19.

 

Sono state effettuate verifiche presso tutti i locali presenti in via Verdi e via Sant’Ottavio, ove i recenti fatti di cronaca hanno evidenziato il fenomeno delle “baby gang”. 7 giovani minorenni, che non indossavano la mascherina, sono stati sanzionati ed un locale è risultato non in regola nell’esposizione della licenza. Non sono state riscontrate, al contrario, irregolarità in merito al possesso del green pass da parte delle oltre 200 persone controllate.

 

Ulteriori controlli sono stati effettuati in alcuni locali compresi tra via Matteo Pescatore e Lungo Po Cadorna, oggetto da tempo di esposti e lamentele da parte dei cittadini residenti.

Tre esercizi commerciali sono stati sanzionati per non aver adottato idonee misure di distanziamento per impedire gli assembramenti; sanzioni di 400 euro sono state inflitte anche ad alcuni clienti senza mascherina ed un avventore colto privo di green pass all’interno di un bar, il cui titolare è stato a sua volta sanzionato. Ulteriori quattro sanzioni sono state elevate nei confronti di tre esercenti, tra cui il titolare di un minimarket, che avevano somministrato bevande alcooliche da asporto oltre le ore 21, contravvenendo all’ordinanza sindacale.

Crollo della gru, disposta l’autopsia delle vittime Si indaga per omicidio colposo

La procura della repubblica di Torino ha deciso le autopsie sui corpi dei tre operai morti sabato  nel crollo della gru in via Genova

Si indaga per omicidio colposo al momento  a carico di ignoti.

I lavoratori morti sono Roberto Peretto, di Cassano d’Adda (Milano), 52 anni, Marco Pozzetti, 54, di Carugate (Milano), Filippo Falotico, 20 anni, di Coazze (Torino). I primi due sono morti nel crollo mentre il terzo  in ospedale, al Cto.

Consumi nei settori ristorazione, abbigliamento e non food: Torino -19 per cento

Dati novembre 2021 vs novembre 2019

Margini di miglioramento rispetto ai livelli pre-pandemia: novembre chiude a -13% rispetto a novembre 2019

L’Osservatorio permanente sull’andamento dei consumi nei settori ristorazione, abbigliamento e non food elaborato da Confimprese-EY
evidenzia una fase ancora in recupero rispetto al periodo pre-pandemico con una chiusura nel mese di novembre 2021 a -13% su novembre 2019 e a -24% sul progressivo anno vs 2019, anno di riferimento per tracciare il benchmark a causa delle restrizioni iniziate a novembre 2020.
Il trend peggiore è per abbigliamento/accessori -21%, recupera la ristorazione -12%,
il non food chiude a +8,8%. Travel il più penalizzato a -26%.
Male sia i centri commerciali -19,4% sia le high street -19,3%.
La Puglia la regione con trend migliore +6,5% su novembre 2021 vs novembre 2019 e tra le città spicca Napoli +5%

L’Osservatorio permanente Confimprese-EY sui consumi di mercato analizza i dati di novembre 2021 sullo stesso mese 2019 e porta l’asticella a segnare -13%. Il benchmark tiene conto del 2019 come anno di riferimento, in quanto il confronto col novembre 2020 (pari al +131%) non darebbe un quadro veritiero e corretto per via delle restrizioni applicate durante l’emergenza pandemica a fine 2020. Permangono, inoltre, le incertezze sul rialzo dell’inflazione che scuote le economie mondiali e sulla cui transitorietà i pareri dei banchieri internazionali si dividono.

Il progressivo anno mostra comunque un +14% vs 2020, ma ancora un pesante gap sul 2019 pari al -24%, che la dice lunga sulle difficoltà del settore.
Forti differenze fra settori di attività, dove abbigliamento/accessori sono ancora pesantemente sotto nel progressivo vs 2019 con -27% e anche nel mese sono il settore più penalizzato in flessione del -21% vs 2019. La ristorazione è il settore con le peggiori performance sul progressivo, -30% vs 2019, ma mostra maggiori segnali di dinamicità nel recupero con -12% sul 2019 nel mese di novembre.
Infine, la buona notizia arriva dal non food, che ha quasi chiuso il gap vs 2019 con un -2% sul progressivo anno e registra un dato positivo sul mese (+8,8%) rispetto al 2020, grazie al positivo effetto di alcune categorie e operatori come quelli legati alla casa e alla tecnologia.

 

Quanto ai canali di vendita, il trend più brillante arriva dalle location di prossimità (zone periferiche delle metropoli e shopping area delle città di provincia), che chiudono novembre con un (-13%), 11 punti meglio rispetto alla media Paese sul progressivo vs 2019.
Continua il trend negativo del travel, che rimane il più penalizzato vs 2019 sia sul mese -26% sia sul progressivo anno -49% e -25 punti percentuali meno della media Paese. Il travel risente anche della quarta ondata, che ha portato alla cancellazione di migliaia di viaggi già prenotati.
Male anche i centri commerciali, che chiudono novembre a -19,4% su novembre 2019 e a
-31,9% sul progressivo anno vs 2019. Andamenti simili si riscontrano anche per le high street in flessione del -19,3% vs 2019 nel mese e del -26% nel progressivo anno.

 

Nelle aree geografiche è sempre il Sud a soffrire meno, sia nel mese (-5%) sia nel progressivo anno (-15%) vs 2019. L’area Centro chiude novembre a -13% e il progressivo anno vs 2019 a -24%. Un andamento simile si riscontra al Nord-ovest rispettivamente a -13% e -26%. Fanalino di coda il Nord-est con un mese di novembre a -20% e un progressivo anno a -31%.

«La fotografia di novembre – afferma Mario Maiocchi, direttore Centro studi retail Confimprese – delinea un rallentamento rispetto al mese di ottobre che, con un -6% vs 2019, era stato il mese migliore da marzo 2020 e aveva fatto sperare in un pieno imminente recupero. Si assiste, dunque, a una parziale battuta di arresto sulla strada del recupero dei livelli pre-pandemia che mostra come, anche in assenza di restrizioni, le preoccupazioni dei consumatori per la crisi sanitaria e le prospettive economiche pongano serie limitazioni a una piena ripresa. Secondo una nostra ricerca consumatori sulle propensioni di spesa natalizia, su questa incidono sia il pessimismo per i prossimi mesi, tornato ai livelli di febbraio/marzo di quest’anno, sia gli acquisti effettuati durante il Black friday, in cui quasi una famiglia su tre ha approfittato degli sconti per comprare i regali di Natale e per il 24,2% questo avrà un impatto consistente sugli acquisti natalizi».
Quanto alle aspettative di vendita sul Natale da parte delle aziende, anche se si registrasse un aumento del 30% vs 2020, il livello 2021 vs 2019 sarebbe comunque pari al -22% a causa del forte decremento nel 2020 rispetto al 2019 (-40% in media).
Stefano Vittucci, Consumer Products and Retail Sector leader di EY in Italia, commenta: «Rispetto alla crescita del mese precedente (circa +10%), osserviamo un rallentamento nel mese di novembre dove le vendite risultano essere in linea a quelle del mese di ottobre. Particolarmente colpiti sono il settore abbigliamento e il canale dei centri commerciali, i cui dati sono rimasti “flat” rispetto a quelli di ottobre. Confermato il buon andamento nelle aree non metropolitane che questo mese registrano vendite simili a quelle del novembre 2019 rispetto alla media nazionale che registra -13%, a dimostrazione che i consumatori continuano a privilegiare anche nel periodo precedente al Natale i negozi di prossimità».

Analisi principali regioni

Nell’analisi del mese di novembre 2021 vs novembre 2019 solamente la Puglia registra un trend positivo (+6,5%) mentre le altre che seguono rilevano trend ancora negativi nell’arco temporale di riferimento. In particolare, poco distanti dalla regione pugliese seguono Abruzzo (-2,9%), Calabria (-4,2%) e Sicilia (-7,6%). Tra le peggiori troviamo Veneto (-22,9%), Umbria (-21,4%) e Marche (-21%). Sempre con segno negativo seguono Friuli-Venezia Giulia (-20%), Emilia-Romagna (-18%), Trentino-Alto-Adige (-17,3%), Toscana (-15,6%), Piemonte (-14,2%), Lombardia (-12,3%), Liguria (-12%), Lazio (-10%), Campania (-9,9%) e Sardegna (-9,2%).

Analisi per città

L’analisi per città rileva il primato di Napoli che chiude novembre 2021 vs novembre 2019 a +5% e si aggiudica il primo posto tra le città prese in esame. Le altre città registrano invece trend negativi rispetto al medesimo arco temporale di riferimento: Roma (-11%), Milano e Palermo (-13%), Torino (-19%), Genova e Firenze (-21%). I valori peggiori si registrano nell’ordine a Bologna (-33%), Verona (-30%) e Venezia (-27%).

Analisi principali province

L’analisi per province a novembre 2021 vs novembre 2019 evidenzia Bari in testa (+10%), a seguire Novara (+1,2%). Le altre province prese in esame registrano invece trend negativi: Catania (-6%), Varese (-6,9%), Brescia (-8,7%), Roma (-9,8%), Caserta (-10,6%), Milano (-11,9%), Napoli (-12,2%), Monza e della Brianza (-12,7%), Bergamo (-13,6%), Palermo (-13,7%), Udine (-17,3%), Genova e Torino (-18,7%). Raggiungono i valori più bassi le province di Bologna (-27,9%), Venezia (-24,2%), Verona (-22,9%), Firenze (-21,2%) e Padova (-20,9%).

 

 

Gli esperti del nostro bene non capiscono perché Torino sia in crisi

Per migliorare il Natale dei torinesi sono state ripristinate le limitazioni alla circolazione delle auto Diesel non di ultimissima generazione.

Lo fanno per il nostro bene, ovviamente. Come sempre, come tutto. Perché l’inquinamento fa male e la droga fa bene. In caso contrario si accorgerebbero delle sempre più numerose aree di libero spaccio.

E fa bene andare in bicicletta. Anche se il servizio To-bike è scomparso. Così come scompaiono ogni giorno le biciclette, rubate e poi rivendute nell’indifferenza generale delle sedicenti istituzioni. Ma i furti, probabilmente, fanno bene all’economia ed alla salute dei ladri.

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Gli esperti del nostro bene non capiscono perché Torino sia in crisi

Il bollettino Covid di lunedì 20 dicembre

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 1.581 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 887 dopo test antigenico), pari al 3,2% di 49.781 tamponi eseguiti, di cui 43.669 antigenici. Dei 1.581 nuovi casi gli asintomatici sono 1.058 (66,9%).

I casi sono così ripartiti: 927 screening, 481 contatti di caso, 173 con indagine in corso.

Il totale dei casi positivi diventa 432.866, così suddivisi su base provinciale: 34.445 Alessandria, 20.8908 Asti, 13.979 Biella, 61.651 Cuneo, 33.476 Novara, 230.701 Torino, 15.555 Vercelli, 15.958 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.777 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 4.416 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati non in terapia intensiva sono 762 (+69 rispetto a ieri).

I ricoverati in terapia intensiva sono 62 (+3 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 25.405

I tamponi diagnostici finora processati sono 10.980.119 (+49.781 rispetto a ieri), di cui 2.613.954 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 11.953

Due decessi di persone positive al test del Covid-19, nessuno di oggi, sono stati comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale diventa quindi 11.953 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia:1.595 Alessandria, 730 Asti, 441 Biella, 1.472 Cuneo, 960 Novara, 5.714 Torino, 552 Vercelli, 380 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 109 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

394.684 GUARITI

I pazienti guariti diventano complessivamente 394.684 (+807 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 31.760 Alessandria, 19.123 Asti, 12.521 Biella, 56.618 Cuneo, 30.890 Novara, 210.529 Torino, 14.461 Vercelli, 14.444 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.570 extraregione e 2.768 in fase di definizione.

Contagi, 60 per cento in più rispetto allo stesso periodo di un anno fa Ma i ricoveri sono sei volte meno

CONFRONTO DATI COVID PIEMONTE DELL’ULTIMA SETTIMANA 11-17 DICEMBRE 2020|2021

Dal confronto dei dati Covid dell’ultima settimana emerge che a fronte di un numero di contagi più alto di oltre il 60% rispetto allo scorso anno (12.506 rispetto ai 7.739 del 2020) i ricoveri restano estremamente più contenuti.

Oggi il numero medio giornaliero delle ospedalizzazioni è 6 volte meno (50 posti occupati di terapia intensiva contro i 276 dello scorso anno e 591 posti letto ordinari rispetto ai 3.801 della stessa settimana del 2020).

La percentuale di positività sui tamponi eseguiti adesso è del 3,2% contro il 7,2% di allora.

Un impatto ancor più alto continua a evidenziarsi sulla mortalità, passata dai 354 decessi di allora ai 20 dell’ultima settimana 2021.

La popolazione con ciclo completo (monodose o doppia dose) sui circa 4,2 milioni di over5 anni attualmente vaccinabile è di circa l’80%.

“Nonostante la diffusione del virus sia perfino maggiore rispetto allo scorso anno, questi numeri dimostrano che il vaccino è l’unico strumento per fermare la forma grave del contagio, che porta in ospedale e in alcuni casi fino alla morte – evidenziano il presidente della Regione Alberto Cirio e l’assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi -. Continua il massimo sforzo di tutto il sistema sanitario piemontese per somministrare velocemente le terze dosi e per vaccinare anche i più piccoli, che in questo momento rappresentano una delle fasce più esposte al rischio di contrarre il Covid e di trasmetterlo a coloro che hanno vicino”.

Crollo della gru, inchiesta per omicidio colposo Tra le ipotesi anche il cedimento della strada

Mentre il comune annuncia il lutto cittadino per il giorno dei funerali delle tre vittime del crollo della gru in via Genova, la Procura ha aperto un fascicolo per omicidio colposo.

Tra le ipotesi degli inquirenti, oltre a una possibile colpa dei responsabili dell’allestimento della gru, anche un eventuale crollo della sede stradale.

I vigili del fuoco, intanto, hanno anche compiuto un sopralluogo dell’area avvalendosi di un drone.

Covid, bimbi con meno di 11 anni il 30 per cento dei positivi non vaccinati

VACCINAZIONE DEI BAMBINI TRA I 5 E GLI 11 ANNI

Sono stati 1.328 nel terzo giorno in Piemonte i vaccini pediatrici somministrati ai bambini tra 5 e 11 anni.

FOCUS SUL CONTAGIO IN ETÀ PEDIATRICA: IL 30% DEI CASI POSITIVI TRA I NON VACCINATI RIGUARDA BAMBINI CON MENO DI 10 ANNI

Dagli ultimi dati, in Piemonte, nella settimana 6-12 dicembre sono stati registrati 9.240 casi di persone contagiate dal Covid-19: 4.661 riguardano persone non vaccinate, e di queste 1.364 sono bambini con meno di 10 anni. Circa il 30% dei casi fra i non vaccinati proviene quindi da questa fascia di età, per la quale la vaccinazione è partita ufficialmente il 16 dicembre e che vede sul territorio piemontese già 25 mila preadesioni.

Nella fascia di età 11-13 anni invece, dove circa il 60% dei giovanissimi è già vaccinato, i casi positivi sono stati in tutto 525, di cui 465 fra non vaccinati (89%).

“Questi numeri – sottolineano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi – dimostrano quanto sia importante vaccinare anche i più piccoli, perché in questo momento sono la fascia della popolazione maggiormente esposta al rischio di contrarre il contagio, proprio perché privi delle difese del vaccino. A tutti i genitori, che comprensibilmente hanno la preoccupazione del bene dei propri figli, diciamo con forza che bisogna avere fiducia nella ricerca scientifica, perché è l’unica arma per riuscire a proteggere chi amiamo e abbiamo di più caro nella vita. Preservando anche quella socialità che è tanto preziosa per noi adulti, quanto più per un bambino, e rappresenta un valore enorme per la propria crescita”.

Nei ristoranti a Natale clienti in calo del 15 per cento

Il protrarsi  dell’epidemia da Covid fa registrare un calo del 15% della clientela, pari a circa 35mila persone, nei ristoranti di Torino e del Piemonte

Questo il quadro di una indagine svolta su 6.000 locali da Epat Torino e provincia, il sindacato di categoria dei pubblici esercizi. C’è preoccupazione per la ristorazione, considerando che il Natale rappresenta il 10% annuo del fatturato e solo il 65% dei locali è aperto per le difficoltà legate alla carenza di personale, alla chiusura del governo agli accessi di stranieri e al super Green pass. circa il 60 per cento dei ristoratori è però ottimista che si possa tornare presto alla normalità.

Covid, il bollettino di domenica 19 dicembre

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16.30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 1.569 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 800 dopo test antigenico), pari al 3,5% di 44.803 tamponi eseguiti, di cui 36.942 antigenici. Dei 1.579 nuovi casi gli asintomatici sono 1.080 (68,8%).

I casi sono così ripartiti: 836 screening, 553 contatti di caso, 180 con indagine in corso.

Il totale dei casi positivi diventa 431.285, così suddivisi su base provinciale: 34.360 Alessandria, 20.827 Asti, 13.905 Biella, 61.527 Cuneo, 33.366 Novara, 228.908 Torino, 15.521 Vercelli, 15.894 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.770 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 4.307 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati non in terapia intensiva sono 693 (+29 rispetto a ieri).

I ricoverati in terapia intensiva sono 5(+3 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 24.705

I tamponi diagnostici finora processati sono 10.930.338 (+44.803 rispetto a ieri), di cui 2.610.427 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 11.951

Tre decessi di persone positive al test del Covid-19, nessuno di oggi, sono stati comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale diventa quindi 11.951 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia:1.595 Alessandria, 730Asti, 441 Biella, 1.472 Cuneo, 959 Novara, 5.714 Torino, 552 Vercelli, 379 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 109 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

393.877 GUARITI

I pazienti guariti diventano complessivamente 393.877 (+726 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 31.694 Alessandria, 19.084 Asti, 12.461 Biella, 56.537 Cuneo, 30.823 Novara, 210.134 Torino, 14.448 Vercelli, 14.379 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.570 extraregione e 2.747 in fase di definizione.