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Ferrovie, personale contagiato: treni ridotti anche in Piemonte

Nel corso delle ultime settimane il numero dei contagi da Covid-19 e di persone in quarantena ha ridotto il personale a disposizione delle imprese di trasporto in Piemonte come in tutte le altre regioni italiane.

Tale situazione ha imposto una riorganizzazione temporanea dei collegamenti ferroviari regionali gestiti da Trenitalia. Inizialmente le modifiche di servizio erano previste fino alla fine del periodo delle festività; tuttavia, il continuo aumento dei contagi e il permanere delle criticità operative non permette di ritornare immediatamente al servizio completo. Pertanto, è stato predisposto un nuovo programma di interventi che sarà attivo da lunedì 10 gennaio.

Al fine di ridurre il più possibile i disagi per i viaggiatori, Trenitalia in accordo con la Regione Piemonte e l’Agenzia per la Mobilità Piemontese, ha predisposto un programma di cancellazioni pianificate, contenute il più possibile nei numeri e mirate alle fasce orarie di minore affluenza o alle corse con alternative di viaggio disponibili nell’arco di 30 minuti. In molti casi è prevista la realizzazione di corse bus sostitutive.

Gli utenti possono consultare il nuovo programma di servizio ferroviario sul sito Trenitalia nella sezione “Infomobilità”

www.trenitalia.com/it/informazioni/Infomobilita/notizie-infomobilita.html.

A supporto dei viaggiatori e per fornire le informazioni aggiornate sui servizi Trenitalia ha inoltre attivato il call center gratuito al numero 800.89.20.21.

Il bollettino Covid di sabato 8 gennaio

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16.30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 18.110 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 16.019 dopo test antigenico), pari al 18,3% di 99.675 tamponi eseguiti, di cui 86.22antigenici. Dei 18.110 nuovi casi gli asintomatici sono 13.246 (72,7%).

I casi sono così ripartiti: 14.948 screening, 2.452 contatti di caso, 820 con indagine in corso.

Il totale dei casi positivi diventa 590.814, così suddivisi su base provinciale: 49.504 Alessandria, 28.111 Asti, 20.370 Biella, 83.450 Cuneo, 46.009 Novara, 304.586 Torino, 20.444 Vercelli, 22.146 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 2.751 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 13.433 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 145 (+rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 1.665 (+72 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 133.685

I tamponi diagnostici finora processati sono 12.296.292 (+99.675 rispetto a ieri), di cui 2.774.631 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 12.153

Sono 17, 2 di oggi, i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale diventa quindi 12.136 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia:1.607 Alessandria, 734 Asti, 454 Biella, 1.494 Cuneo, 972 Novara, 5.827 Torino, 561 Vercelli, 384 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 120 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

443.166 GUARITI

I pazienti guariti diventano complessivamente 443.166 (+7.416 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 36.108 Alessandria, 21.810 Asti, 14.623 Biella, 62.680 Cuneo, 36.118 Novara, 234.114 Torino, 15.705 Vercelli, 16.548 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.705 extraregione e 3.755 in fase di definizione

Torino e Piemonte virano verso la zona arancione?

Dalla  prossima settimana toccherà alla Liguria. Poi la zona arancione potrà essere attivata  in Piemonte dal 17 gennaio e nelle Marche dal 24. Zona gialla invece per Toscana, Umbria, Emilia-Romagna e Sardegna.

Le regioni con le percentuali più alte di ricoveri e incidenza del COVID ogni 100 mila abitanti che sono in zona gialla, per l’attuale numero elevato di contagi e di ricoveri (in Piemonte 80 in più solo ieri rispetto al giorno prima) sono in procinto di passare nella fascia di rischio più elevata, con ad esempio la Liguria che rischia di entrarci già dal 10 gennaio.
Ma cosa cambia per i residenti? Va detto che con l’entrata delle nuove regole del decreto di fine anno,  per  chi è in possesso del Super Green Pass cambierebbe poco.
Le restrizioni in zona arancione riguardano in particolare  i non vaccinati. L’accesso a molte attività è negato in sostanza solo a chi non ha il certificato verde rafforzato che non potrà accedere ai bar (comprese anche le consumazioni al banco), ai ristoranti e ai locali.
Chi possiede un Green Pass base, quello che si ottiene dopo  un tampone negativo,  non sarà più ammesso a concerti ed eventi, alla consumazione di cibi e bevande al chiuso, nei locali dove si svolgono attività culturali, e anche feste e incontri che comportino assembramenti.
In zona arancione scattano pure  le limitazioni agli spostamenti: chi possiede il Super Green Pass ( con la vaccinazione o per guarigione dal COVID) potrà accedere e uscire dal comune di residenza, gli altri potranno muoversi solo se lo spostamento è giustificato da situazioni di necessità o di  urgenza, lavoro compreso.

I No Green pass tornano in piazza con Freccero e Mattei

La Commissione Dupre (Dubbi e Precauzione) manifesterà sabato 8 gennaio alle 15 in piazza Castello a Torino contro le nuove restrizioni decise dal governo, come l’obbligo  di vaccino per gli over 50.

Sono previsti gli interventi del giurista  ed ex candidato sindaco di Torino, Ugo Mattei e del portavoce della commissione Carlo Freccero che apriranno la “mobilitazione popolare per il ripristino immediato dello stato di diritto”.

Sul manifesto del l’iniziativa viene segnalata  anche la presenza della deputata di Alternativa Jessica Costanzo (ex M5S) e del portuale Stefano Puzzer.

(Foto lineaitaliapiemonte.it)

Nell’open day vaccinati oltre 2600 bambini tra 5-11 anni Piemonte resta in zona gialla

Pre-Report settimanale Ministero Salute – Istituto Superiore di Sanità

Nel giorno dell’Epifania la campagna vaccinale del Piemonte è proseguita senza sosta: sono 34.313 le persone comunicate all’Unità di Crisi della Regione che ieri hanno ricevuto il vaccino contro il Covid. A 4.563 è stata somministrata la prima dose, a 2.031 la seconda, a 27.719 la terza.

Dall’inizio della campagna si è proceduto all’inoculazione di 8.142.877 dosi, di cui 3.122.413 come seconde e 1.556.157 come terze, corrispondenti al 98,9% di 8.235.500 disponibili.

“Anche in questa giornata di festa la macchina vaccinale del Piemonte ha somministrato oltre 34 mila vaccini – sottolineano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi -.Di questo non possiamo che ringraziare tutti gli operatori del nostro sistema sanitario e i cittadini che, anche in giorni festivi, hanno risposto alla chiamata al vaccino. Vaccinarsi è importante ora più che mai, in un momento in cui il virus sta circolando a livelli mai avuti prima, per proteggere noi, i nostri cari e l’intera comunità”.

OPEN DAY DEDICATO AI BAMBINI NELLA FASCIA DI ETA’ 5-11 ANNI

Sono stati oltre 2.600 quelli vaccinati nella giornata dedicata a loro su tutto il territorio regionale.

IL PIEMONTE RESTA IN ZONA GIALLA Pre-Report settimanale Ministero Salute – Istituto Superiore di Sanità

Nella settimana 27 dicembre – 2 gennaio in Piemonte il numero dei nuovi casi e dei focolai cresce, come nel resto del territorio nazionale. L’Rt puntuale calcolato sulla data di inizio sintomi passa da 1.35 a 1.44 e la percentuale di positività dei tamponi sale al 18%. L’incidenza è di 1.817,04 casi ogni 100 mila abitanti. Il tasso di occupazione dei posti letto di terapia intensiva è del 21,7% e quello dei posti letto ordinari è del 26%. Numeri che, seppur in crescita, mantengono il Piemonte in zona gialla.

IL COMMENTO DEL PRESIDENTE CIRIO SULLE NUOVE MISURE INTRODOTTE DAL GOVERNO

“Ritengo le nuove misure una soluzione di equilibrio – commenta il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio -. Ero favorevole a un obbligo vaccinale selettivo e la scelta sugli over 50 è un buon compromesso, perché riguarda le fasce d’età a maggior rischio di ospedalizzazione. Sui tamponi, invece, alla luce della situazione epidemiologica attuale con un numero molto alto di positivi in buona parte asintomatici, le Regioni hanno chiesto al Governo una riflessione sull’opportunità di continuare a fare i test a chi non mostra sintomi, rispetto alla possibilità di concentrarsi principalmente su chi li manifesta e ha quindi bisogno di essere curato. Si tratta però di una valutazione medica su cui dovrà esprimersi il Cts. Anche sulla scuola ritengo la scelta di equilibrio, era importante un intervento che tenesse conto della situazione attuale, ma allo stesso tempo tutelasse il più possibile la didattica in presenza, differenziando le misure per i vaccinati”.

Il bollettino Covid di venerdì 7 gennaio

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 7.652 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 5.945 dopo test antigenico), pari al 15,8% di 48.382 tamponi eseguiti, di cui 39.229 antigenici. Dei 7.652 nuovi casi gli asintomatici sono 5.624 (73,5%).

I casi sono così ripartiti: 5.468 screening, 1.645 contatti di caso, 539 con indagine in corso.

Il totale dei casi positivi diventa 572.594, così suddivisi su base provinciale: 48.163 Alessandria, 27.319 Asti, 19.626 Biella, 80.959 Cuneo, 44.496 Novara, 295.690 Torino, 19.821 Vercelli, 21.339 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 2.648 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 12.533 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 13(+1 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 1.593 (+80 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 122.978

I tamponi diagnostici finora processati sono 12.196.617 (+48.382 rispetto a ieri), di cui 2.770.356 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 12.136

Sono 17, 1 di oggi, i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale diventa quindi 12.136 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia:1.607 Alessandria, 734 Asti, 452 Biella, 1.492 Cuneo, 970 Novara, 5.818 Torino, 561 Vercelli, 384 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 118 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

435.750 GUARITI

I pazienti guariti diventano complessivamente 435.750 (+3.691 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 35.208 Alessandria, 21.385 Asti, 14.422 Biella, 61.416 Cuneo, 35.293 Novara, 230.976 Torino, 15.471 Vercelli, 16.276 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.686 extraregione e 3.617 in fase di definizione.

Lotteria Italia, Piemonte: nel Torinese boom di biglietti venduti

In questa edizione della Lotteria Italia, in Piemonte sono stati venduti 427.560 biglietti.

La provincia in cui sono stati staccati più tagliandi è stata Torino, con 249.040 biglietti, seguita da Alessandria con 58.660, da Cuneo con 32.740, da Novara con 27.110, da Asti con 23.660, da Vercelli con 17.170, da Verbania con 11.060 e da Biella con 8.120 tagliandi.

Nella scorsa edizione, ricorda l’agenzia Agimeg, in Piemonte sono stati vinti complessivamente 400 mila euro, grazie a 4 premi da 50 mila euro finiti a Torino (2), Omegna (VB) Cuneo, cui si aggiungono 8 premi da 25 mila euro centrati a Torino (2), Felizzano (AL), Pinerolo (TO), Castellamonte (TO), Fiano (TO), Biella e Caraglio (CN).

Nella storia della Lotteria Italia, il premio più alto finito in Piemonte è stato centrato a Torino nell’edizione 2019, pari a 5 milioni di euro. In luce anche gli 1,5 milioni vinti a Rosta (TO) come terzo premio nell’edizione 2017 e gli 1,5 milioni finiti ancora a Torino nel 2013.

Truffe a persone anziane Occhio a vecchi e nuovi trucchi

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Anche durante il periodo delle festività natalizie non si è interrotto l’odioso fenomeno delle truffe a persone anziane.

 

Nei giorni scorsi a casa di un’anziana signora si è presentata una persona con una divisa della società di gestione delle acque riferendo che stavano effettuando dei lavori sulle tubature e che per questo motivo doveva svolgere accertamenti all’interno dell’abitazione. L’uomo ha chiesto alla signora di raccogliere tutti i beni di valore che possedeva e di riporli in un sacchetto poiché la procedura utilizzata avrebbe potuto danneggiarli. Non appena la donna ha concluso l’operazione, ha avvertito un forte odore acre che il finto operatore, che lo aveva cagionato utilizzando una bomboletta spray, ha detto di provenire dalle tubature. Approfittando della distrazione della signora anziana, l’uomo prima di allontanarsi, si è impossessato del sacchetto con i monili. Lo stesso impostore, con il supporto di un secondo complice a sua volta spacciatosi per operatore di polizia, ha ripetuto l’identica messa i scena presso due ulteriori appartamenti dello stesso condominio abitati da persone anziane, riuscendo ad impossessarsi di preziosi e monili in oro per un ingente valore.

Questi episodi sono solo gli ultimi di una lunga serie in cui truffatori hanno utilizzato l’escamotage di introdursi negli alloggi spacciandosi per addetti di società incaricati di effettuare controlli.

La Questura di Torino invita tutte le persone, specie quelle più anziane, ad evitare di far accedere in casa sedicenti tecnici o altre persone sconosciute senza aver prima effettuato le opportune verifiche con i propri familiari, gli amministratori di condominio e le forze dell’ordine.

Caro tariffe energia elettrica e gas: allarme imprese per il 2022 a Torino e in Piemonte

Giorgio Felici (Presidente Confartigianato Imprese Piemonte): “Le nostre imprese rischiano  di vedere questa voce di spesa aumentare anche del 200%. Bisogna scongiurare la sospensione dell’attività di migliaia di imprese”

 

Il 2021 sarà ricordato come l’anno dei rincari record di gas ed energia elettrica, ma il 2022 parte ancora in salita. Occorre intervenire subito in maniera importante almeno per il 1° trimestre del 2022, per scongiurare la sospensione dell’attività di migliaia di imprese.

 

Siamo preoccupati – dichiara Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte – per la sopravvivenza di tante aziende che rischiano, nel 2022, di vedere energia elettrica e gas aumentare anche del 200%.  I nostri laboratori iniziano a rinunciare a prendere nuovi ordini perché gli aumenti  dei costi delle materie prime, tra le quali spiccano l’energia e il gas, sono impossibili da trasferire sulla committenza con una situazione che ci allarma molto in quanto una parte delle imprese rischia addirittura di non riaprire dopo le festività natalizie”.

 

Il caro tariffe di energia elettrica e gas infatti sta incidendo pesantemente su aziende e famiglie.

 

“Aumenti che nell’ultimo trimestre del 2021 hanno messo in seria difficoltà tutte quelle imprese che hanno contrattualizzato tariffe indicizzate per le loro forniture – continua Felici – e che mai avrebbero pensato di trovarsi in una situazione di questo genere. Situazione che non migliorerà sicuramente nel 2022: infatti tutti gli indicatori già oggi dicono che il primo trimestre sarà certamente, in termini di costo dell’energia, ancora più pesante dell’ultimo trimestre 2021. Si spera poi in un calo tariffario nel secondo trimestre 2022 visto che le previsioni indicano per il gas naturale una riduzione dei costi, previsione però tutta da dimostrare e, soprattutto, da quantificare in termini reali”.

 

Gli aumenti delle tariffe dell’energia elettrica e del gas stanno, infatti, mettendo in seria difficoltà molte imprese, in particolare quelle di piccole dimensioni. In questa fase sottoscrivere nuovi contratti con forniture a tariffa fissa (quindi molto alte) appare non conveniente perché comporterà il mantenimento delle stesse per l’intero periodo contrattuale. Nel contempo, sottoscrivere contratti a tariffa indicizzata comporterà costi molto alti per il primo trimestre, che è il periodo dell’anno con maggiore utilizzo di energia elettrica e gas, sperando poi di poter beneficiare degli eventuali cali dell’andamento della borsa elettrica, di cui però non c’è certezza.

 

“La situazione – continua Felici –  è insostenibile. Le imprese non possono vivere nell’incertezza e nel timore di quel che può accadere da qui alla primavera. Come si può programmare la propria attività?”

 

Secondo le stime e le simulazioni di vari centri studi rispetto al 2021 un’azienda della plastica che utilizza annualmente 2,5 milioni di kWh avrà un aumento della spesa della materia prima del 289%, passando da 186.257 euro a 725.761 euro; un’azienda meccanica con 1,2 milioni di kWh/anno subirà un aumento del 287%, passando da 88.034 euro a 341.320 euro. L’aumento per un’azienda della ceramica con 20.790 kWh annui sarà del 254%, passando da un costo materia prima di 1.798 euro a 6.372 euro, mentre per il gas con 1.921 mc mensili l’aumento sarà del 358%, passando da un costo medio mensile di 436 euro a 2.076 euro. Un caseificio che consuma 594.462 KWh/anno avrà un aumento del 281%, con costi che passeranno da 42.225 euro a 160.864 euro, mentre per il gas a fronte di un consumo mensile di 20.112 mc avrà un aumento del 398%, passando da una spesa media mensile di 4.188 ero a 20.882 euro. Un molino con 1.454.494 kWh annui passerà da un costo del 2021 di euro 99.338 a euro 388.615 con un aumento del 291%.

 

Questi sono alcuni esempi – conclude Felici –  se il livello della borsa elettrica si manterrà com’è attualmente anche per il 2022. Ci aspettiamo un intervento legislativo che vada ben oltre i 3,8 miliardi messi a disposizione. Per quanto auspicabili gli interventi del Governo non saranno significativi senza un Piano Energetico Nazionale con scelte strategiche non ideologizzate. Costruiamo centrali nucleari in tutto il mondo. Ne siamo circondati. Come pensiamo quindi di alimentare la mobilità green del futuro? È il momento che tutti i soggetti pubblici, per quanto in loro potere, intervengano per scongiurare la sospensione dell’attività di migliaia di imprese inducendole ad un lockdown forzato”.

Covid, il bollettino di giovedì 6 gennaio

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16:30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 14.103 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 11.612 dopo test antigenico), pari al 19,6% di 72.103 tamponi eseguiti, di cui 58.167 antigenici. Dei 14.103nuovi casi gli asintomatici sono 10.670 (75,7%).

I casi sono così ripartiti: 11.374 screening, 2.049 contatti di caso, 680 con indagine in corso.

Il totale dei casi positivi diventa 564.942, così suddivisi su base provinciale: 47.498 Alessandria, 26.940 Asti, 19.339 Biella, 79.918 Cuneo, 43.869 Novara, 292.135 Torino, 19.511 Vercelli, 20.947 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 2.606 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 12.179 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 136 (+14 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 1.513 (+53 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 119.115

I tamponi diagnostici finora processati sono 12.148.235 (+72.103 rispetto a ieri), di cui 2.768.990risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 12.119

Sono 12, 2 di oggi, i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale diventa quindi 12.119 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia:1.606 Alessandria, 731Asti, 451 Biella, 1.492 Cuneo, 968 Novara, 5.811 Torino, 559 Vercelli, 384 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 117 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

432.059 GUARITI

I pazienti guariti diventano complessivamente 432.059 (+4.261 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 34.816 Alessandria, 21.155 Asti, 14.241 Biella, 60.941 Cuneo, 34.908 Novara, 229.299 Torino, 15.370 Vercelli, 16.128 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.675 extraregione e 3.526 in fase di definizione.