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Torino: più sicurezza nella zona nord della città, arriva l’Esercito

Un rafforzamento delle misure di vigilanza e controllo del territorio, in particolare nella zona nord della città, a partire dal quartiere di Barriera di Milano, dove dalla prossima settimana saranno operativi servizi interforze, con la collaborazione dell’Esercito nell’ambito dell’Operazione Strade Sicure. Lo ha annunciato la Prefettura al termine della riunione del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, presieduto dal prefetto Donato Cafagna. La presenza dell’esercito, spiegano dalla Prefettura “integrerà le attività pianificate delle forze dell’ordine e i servizi ad alto impatto che interessano anche altre zone della città”.

“Garantire maggiore sicurezza ai cittadini, in modo particolare in quelle zone della città che ci sollecitano maggiore attenzione e presidio, – dichiara il Sindaco Stefano Lo Russo – è una nostra priorità. Per questo siamo soddisfatti che anche dopo la visita a Torino del Ministro Piantedosi a valle delle criticità che avevamo evidenziato nei mesi passati e degli impegni che erano stati assunti dal Governo in quella sede, sia stata accolta la nostra richiesta e che il Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, abbia dato priorità a questa esigenza, potenziando i controlli interforze. Restiamo convinti – aggiunge – che oltre che a Barriera di Milano occorra analoga attenzione anche ad altre zone critiche della città, da Aurora a Borgo Vittoria. La Città come noto è impegnata da tempo, anche grazie all’efficace uso delle risorse del PNRR, a fare la sua parte per garantire la sicurezza sociale, riqualificare le periferie, attivare processi di rigenerazione urbana e aiutare chi fa più difficoltà. Ma è chiaro che per una reale sicurezza il presidio delle forze dell’ordine è una condizione altrettanto essenziale e le decisioni assunte oggi vanno in questa direzione”.

Alla riunione in Prefettura hanno preso parte l’assessora alla Sicurezza della Città di Torino Giovanna Pentenero, il Questore Vincenzo Ciarambino, il comandante provinciale dei Carabinieri Roberto De Cinti e della Guardia di Finanza Carmine Virno e il comandante della Polizia Locale Roberto Mangiardi.

“La stessa attenzione che oggi si rivolge a Barriera non va circoscritta- sottolinea l’assessora Pentenero – : ricordiamo che la zona di Torino nord, che coinvolge i quartieri di Aurora, Borgo Vittoria, ha problematicità sulle quali vogliamo intervenire e poi estendere il controllo a tutta la città, come peraltro evidenziato ieri nella riunione del Comitato”. L’assessora ricorda l’importanza che “l’attività coinvolga tutte le istituzioni e che ognuno faccia la propria parte, con la consapevolezza che non basta spostare i problemi da una parte all’altra, ma che si lavori di concerto per risolverli”. “E poi, come chiedono i territori, occorre impegno del sistema sanitario per curare più diffusamente le dipendenze da sostanze che sono alla base della diffusione dello spaccio e del degrado, altrimenti il problema non si potrà mai risolvere. Sappiamo che dobbiamo occupare gli spazi dell’illegalità con politiche di cittadinanza attiva per lo sviluppo della comunità, per questo ci vogliono assistenza, formazione e lavoro”.

Al via venerdì il collegamento diretto tra aeroporto e centro di Torino

TORINO-CERES, IL 19 GENNAIO INAUGURAZIONE DELLA NUOVA LINEA FERROVIARIA.

È prossima all’avvio la nuova linea ferroviaria Torino-Ceres che collegherà l’aeroporto di Torino e le Valli di Lanzo con il centro città. Sarà inaugurata venerdì 19 gennaio e le novità in termini di servizio passeggeri saranno operative dal 20 gennaio.

Si tratta di 58 treni al giorno, da lunedì a venerdì, andata e ritorno nelle direzioni Torino – Aeroporto e Aeroporto – Torino.

Il sabato, il totale treni in entrambe le direzioni sale a 62 mentre, anche in considerazione della minore mobilità pendolare, saranno 36 i treni in circolazione la domenica e i festivi.

Il servizio ferroviario verso Venaria Reale, l’aeroporto e Cirié sarà effettuato dalle linee sfm4 (proveniente da Alba e Bra) e dalla linea sfm7 (proveniente da Fossano).

Ciriè e l’aeroporto saranno collegati con Torino con un treno ogni 30 minuti nei giorni feriali e con un treno ogni ora nei giorni festivi.

Il servizio ferroviario sarà attivo dalle 5 del mattino alle 23. Il primo arrivo all’Aeroporto è alle 5.29, l’ultima partenza da Caselle Aeroporto alle 22.28.

Nelle stazioni di Torino Lingotto, Porta Susa e Rebaudengo sarà possibile l’interscambio tra i treni diretti all’Aeroporto e gli altri servizi (treni SFM, Regionali Veloci e Alta Velocità).

Novità sono previste anche sulla sfmA Ciriè – Germagnano: i treni al giorno nei giorni feriali saranno 26, in entrambe le direzioni, 30 il sabato e 28 la domenica e festivi. Si tratta di un treno all’ora tutti i giorni.

Nei giorni feriali il servizio ferroviario sara’ completato da un servizio bus che garantirà in modo un collegamento ogni 30 minuti tra Ciriè e Germagnano e ogni ora tra Ciriè e Ceres. I collegamenti sono in coincidenza a Ciriè con i treni da e per Torino. Tutto ciò in via transitoria, nell’attesa che durante il 2024 i lavori di adeguamento e messa a norma della linea tra Cirie’ e Ceres consenta l’utilizzo esclusivo del treno.

“Il Piemonte compie un significativo passo in avanti in termini di collegamenti. Il principale aereoporto sarà collegato direttamente con il centro di Torino come in tutte le moderne capitali europee, ma la vera svolta si avrà anche per la mobilità sostenibile delle Valli di Lanzo che dimezzeranno i tempi di percorrenza verso il capoluogo”, afferma l’Assessore Regionale ai Trasporti Marco Gabusi.

“Questa nuova ferrovia rappresenta un significativo passo avanti nella mobilità regionale -dichiara Cristina Bargero Presidente dell’Agenzia della mobilità piemontese – e contemporaneamente aggiunge un importante tassello allo sviluppo del Servizio Ferroviario Metropolitano nato nel 2012. Offrire un collegamento diretto tra il centro della città, l’aeroporto e le valli di Lanzo significa introdurre soluzioni di trasporto più efficienti e sostenibili, che contribuiscono a migliorare la qualità della vita dei cittadini e a sostenere lo sviluppo economico della regione”.

“Il nuovo collegamento dal 20 gennaio permetterà di raggiungere il centro storico cittadino dell’aeroporto di Torino in circa 30 minuti e aprire le porte della città al mondo con l’incremento del bacino d’utenza sia del sistema ferroviario sia dell’aeroporto, grazie alla maggiore intermodalità- dichiara Raffaele Bianco, Presidente del Bacino metropolitano di Torino- Più turisti, più comodità e semplicità nel viaggiare, ma anche un servizio per i numerosi pendolari che, quotidianamente, si spostano dalle valli di Lanzo a Torino e viceversa”.

Quanti treni nei giorni feriali dal 20 gennaio

Tra Torino e l’Aeroporto: 58

Tra Alba e l’Aeroporto: 25

Tra Bra e l’Aeroporto: 27

Tra Fossano e l’Aeroporto: 25

Tra Ciriè e Torino: 58

Tra Germagnano e Ciriè: 26

I treni del sabato

I treni nelle direzioni Torino – Aeroporto e Aeroporto – Torino il sabato saranno in totale 62.

Come funziona il nuovo collegamento e le tariffe

I treni arriveranno a Rebaudengo per entrare nel Passante, in direzione di Alba (sfm4) e Fossano (sfm7).

Il costo del biglietto sarà calcolato con una tariffa pentachilometrica.

In particolare:

– Sulla linea continueranno ad essere validi gli abbonamenti FORMULA. Chi ha già un abbonamento non deve quindi fare nulla

– Le tariffe dei biglietti sono quelle regionali di Trenitalia. I biglietti sono venduti su tutti canali Trenitalia (biglietterie, biglietterie automatiche, APP, sito, Agenzie di Viaggio, rivendite)

– Sarà possibile fare un viaggio tra le stazioni della linea e qualsiasi altra stazione con un unico biglietto

– Non sono previsti sovrapprezzi per i collegamenti con l’Aeroporto. Il biglietto tra Torino e l’aeroporto costa solo 3,60 euro.

Le Fiamme gialle scoprono i furbetti dell’ecobonus: truffa da 12 milioni

La Guardia di Finanza di Torino ha eseguito 5 misure cautelari e sequestri per oltre 12 milioni di euro. Sono 66 le persone segnalate alla Procura di Ivrea. Si tratta  dell’operazione Eldorado, per truffa ai danni dello Stato, scaturita da una denuncia di Poste Italiane in relazione a prestanome che avevano illecitamente usufruito dell’Ecobonus per ristrutturazioni edilizie. Gli ideatori della presunta frode , quattro persone, avrebbero ottenuto crediti d’imposta fittizi per un totale di oltre 12,5 milioni di euro,  grazie ai “buoni uffici” di un dipendente delle Poste di Venaria Reale.

Semaforo antismog: fino a venerdì 19 gennaio prosegue il livello 1 (arancio)

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Resterà in vigore fino a venerdì 19 gennaio 2024 compreso (prossimo giorno di controllo) il livello 1 (arancio) delle limitazioni emergenziali.

I dati previsionali forniti  da Arpa Piemonte evidenziano infatti il superamento del valore di 50 mcg/mc di concentrazione media giornaliera di PM10 nell’aria per tre giorni consecutivi.

Eventuali variazioni del semaforo antismog in vigore, con le relative misure di limitazione del traffico, vengono comunicate il lunedì, mercoledì e venerdì, giorni di controllo sui dati previsionali di PM10, ed entrano in vigore il giorno successivo.

L’elenco completo delle misure antismog a tutela della salute, delle deroghe e del percorsi stradali esclusi sono disponibili alla pagina www.comune.torino.it/emergenzaam

Vende ai carabinieri 115 mila euro di toner “taroccati”: imprenditore arrestato

Il cliente, i carabinieri, non era forse il più adatto per essere sottoposto a una truffa. Così l’imprenditore beneventano che ha venduto all’Arma  Toner e drum  per stampanti  come fossero originali, con tanto di marchi anticontraffazione e che in realtà  erano rigenerati e talvolta  malfunzionanti, è finito in manette. La  fornitura di prodotti “taroccati” era stata venduta alla pubblica amministrazione per l’importo di 115mila euro ed era finita ai carabinieri del Piemonte e della Valle d’Aosta. I militari si sono accorti che il materiale era difettoso. L’imprenditore e’ accusato di truffa e frode.

Donna di 42 anni muore nello scontro. Alla guida il compagno, ferita una bimba

Ieri sera in un tragico incidente a San Raffaele Cimena nel Torinese sul ponte per Volpiano una donna di 42 anni è morta in uno scontro tra più auto. La Stilo su cui viaggiava la vittima era guidata dal compagno, che sarebbe stato trovato positivo all’alcool test. Ferita una bimba di 4 anni che si trovava su un’altra vettura. È ricoverata al Regina Margherita ma non è in pericolo di vita.

Carrefour, cassa integrazione straordinaria per circa 900 dipendenti dell’area torinese

L’apertura per la procedura dell’avvio della cassa integrazione straordinaria per quasi 900 dipendenti di Carrefour è stata comunicata dall’azienda alle organizzazioni sindacali. Si tratta di lavoratori di sei ipermercati dell’area metropolitana  che avrebbero i fatturati e le vendite in diminuzione rispetto allo scorso anno. I sindacati si dicono insoddisfatti delle risposte dell’azienda alla loro richiesta di sapere quali investimenti si pensa di attivare per contrastare la crisi e hanno chiesto un incontro urgente  in relazione alla procedura di cassa integrazione straordinaria che si terrà lunedì 22 gennaio.

Carrefour Italia comunica di aver avviato la richiesta di attivazione della Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria per 6 ipermercati dei 43 punti vendita diretti della Regione Piemonte: Burolo, Torino Corso Montecucco, Nichelino, Grugliasco, Collegno e Moncalieri Rossi. La cassa integrazione avrà una durata massima di 12 mesi per un ammontare ristretto di ore lavoro complessive in ciascun punto vendita, per un impatto sulle ore lavorate pari al 4% del totale ore lavorate dei dipendenti diretti impiegati in Regione Piemonte.

“La richiesta si rende necessaria dalla crescente complessità dello scenario economico complessivo, unitamente all’esigenza di semplificare e ottimizzare l’organizzazione delle attività in punto vendita del formato Iper al fine di assicurarne la sostenibilità economica e la continuità operativa”.

Così l’azienda che  conferma di voler continuare a consolidare la propria presenza in Piemonte e si rende disponibile ad un confronto con tutte le istituzioni competenti interessate

Abbonamenti GTT Formula U per muoversi a Torino: si acquistano anche in metro e si paga con Satispay

GTT accelera sulla digitalizzazione delle vendite dei titoli di viaggio. Le emettitrici automatiche presenti nella metro di Torino saranno abilitate alla vendita degli abbonamenti validi in città, i cosiddetti Formula U (settimanali, mensili e annuali). Inoltre le stesse emettitrici consentiranno pagamenti con Satispay per l’acquisto di tutti i titoli (anche quelli già disponibili).

 

Concretamente, in fase di pagamento sullo schermo appare il QR Code che, inquadrato con l’applicazione Satispay fornisce in automatico l’importo e consente di procedere con la transazione.

Le nuove possibilità di acquisto saranno attive a partire dalla prossima settimana nelle stazioni di capolinea Bengasi e Fermi e nelle stazioni di Porta Nuova, Porta Susa e Lingotto. Entro il 10 febbraio anche le restanti stazioni saranno progressivamente abilitate. Complessivamente saranno abilitate alla vendita degli abbonamenti 52 emettitrici.

Si tratta di una novità importante che permetterà ai passeggeri di acquistare i titoli di viaggio necessari per muoversi in città in modo ancora più rapido e pratico direttamente alle emettitrici con un metodo di pagamento sempre più diffuso e utilizzato anche per i piccoli acquisti.
Oggi in metropolitana è possibile acquistare – in contanti e con pagamento tramite carta di credito e debito dei circuiti Visa, MasterCard ed American Express – i biglietti “City 100”, “Daily”, “Multi Daily 7” e gli abbonamenti Under 26 mensili o annuali (su chip on paper anche i biglietti “Multicity” e i biglietti “Tour” validi per 48 ore e 72 ore).

Piemonte, imprese in crisi. Il dibattito nel Consiglio regionale aperto

“Non possiamo non tenere conto di quello che avviene anche nel settore automotive, legato alle decisioni del gruppo Stellantis che condiziona direttamente migliaia di dipendenti e altrettanti legati all’indotto”: così il presidente del Consiglio regionale, Stefano Allasia, ha dato il via ai lavori del Consiglio regionale aperto “Le imprese in crisi in Piemonte – situazione e prospettive”, che si è tenuto all’auditorium della Città metropolitana di Torino.

Il presidente, sottolineando che più dell’80% delle imprese subalpine conta di mantenere o aumentare i livelli di occupazione, ha ricordato però alcuni dei tavoli aperti che mettono a rischio centinaia di posti di lavoro: “Gli ultimi in termini di tempo, nella provincia di Torino, come la Lear di Grugliasco e la Te Connectivity di Collegno”.

L’assessore al lavoro Elena Chiorino ha quindi spiegato che “nonostante un contesto decisamente complicato e da tutti conosciuto, contraddistinto da una pandemia e dalle implicazioni che la guerra ha portato in Europa, possiamo dire con orgoglio che questo Governo regionale ha messo in campo ogni strumento possibile per sostenere i nostri lavoratori e imprese”.

Secondo i dati elaborati dall’assessorato, nel periodo compreso tra il 2012-2021 “gli addetti in Piemonte per i settori dell’industria e dei servizi sono in lieve calo di 0,2 punti percentuali: nell’arco dell’ultimo decennio sono stati persi 2.710 addetti, un numero comunque esiguo a fronte di 1.369.626 unità locali attive. Come noto, il nostro punto di forza oggi è il settore dei servizi, con un incremento di 38mila addetti (+ 4,5%). Il tallone d’Achille è invece il settore dell’industria, con un calo di 40mila addetti (-7,7%)”.

“Abbiamo però elementi che ci consentono guardare al futuro con speranza – ha aggiunto Chiorino – le piccole imprese (10-49 addetti) evidenziano un +6,6%, mentre dati ancora più confortanti ci arrivano dalle medie imprese (50-249 addetti) in cui registriamo un +10,9%. Le previsioni Excelsior, realizzate da Anpal e Unioncamere, rivelano inoltre come siano 38.590 i lavoratori ricercati delle imprese del territorio (+ 1.250 assunzioni rispetto al gennaio del 2023) e ben 95.940 nel primo trimestre. Anche in questo caso notiamo un incremento di 4.310 assunzioni rispetto allo stesso periodo dello scorso anno”.

È poi intervenuta la deputata Chiara Appendino(M5s), ex sindaco di Torino, che ha parlato di “clamorosa assenza del governo, ma anche di deputati e deputate piemontesi a questo incontro. Perché la crisi morde: ho sentito il discorso dell’assessora, ma nella realtà la crisi c’è. Rispetto alle decisioni di Stellantis ci saremmo aspettati un governo che dicesse qualcosa”.

Il Presidente della provincia di Alessandria Enrico Bussalino, per il suo territorio, ha posto l’accento soprattutto sulle “crisi delle Ipab e delle aziende metalmeccaniche, a cominciare dalle acciaierie d’Italia di Novi Ligure. Abbiamo circa 2mila posti di lavoro a rischio nel settore metalmeccanico”.

Jacopo Suppo, vicesindaco città metropolitana, descrivendo le “177mila imprese che gravitano sul nostro territorio”, ha rimarcato che “se questo grande complesso arranca, ne risente tutta la regione. Abbiamo parlato dei settori che vanno bene, ma non possiamo ignorare la crisi dell’automotive, l’allontanamento dalla città voluto da Stellantis. Rischiamo di perdere 100 anni di storia industriale”.

Per Gianna Pentenero, assessore al Lavoro città di Torino, “alcuni dati sono davvero tristi a Torino e nell’area metropolitana. Abbiamo un meno 4%, inutile nascondersi, parliamo soprattutto della nostra grande azienda, che è Stellantis e che ha caratterizzato con le varie denominazioni il nostro territorio. Bisogna avere un’idea per il futuro dell’indotto, è un tema urgente anche per il governo”.

Ha parlato di inizio d’ anno complicato Luca Carretti, segretario di Cisl Piemonte, e di notizie dalle imprese che confermano quanto avevamo anticipato: è l’effetto di una deindustrializzazione crescente (cartaio, tessile e automotive, oltre a indotto in particolare dell’automotive). La parziale compensazione con la crescita di terziario e servizi ha portato un indebolimento di qualità contratti e reddito, quindi un impoverimento tessuto regionale.

Per Giovanni Cortese, segretario Uil, la crisi del 2008 non è stata assorbita dal prepandemia e oggi i dati ufficiali Istat dicono che nel 2019 il Pil era sotto di 7 punti rispetto al 2008, con un meno 5 per cento della produzione industriale. In generale, nel 2022, ci sono stati rispetto al 2008 66mila occupati in meno e solo il 20 per cento dei laureati trova occupazione in tempo congruo.

Il segretario regionale della Cgil, Giorgio Airaudo, ha descritto “un grave ritardo, perché nessuno ha trovato una soluzione. Tocca a noi, tocca a voi che avete responsabilità di governo, trovarla. Siamo sostanzialmente il sud del nord, che ha bisogno di strumenti specifici. Se vogliamo portare investitori stranieri, bisogna cambiare le regole d’ingaggio, deve essere conveniente investire qui. O il Piemonte si fa sentire, o altrimenti Roma se ne disinteresserà”.

Cristiano Gatti, vicepresidente Confartigianato Piemonte non ha nascosto che “la crisi ha un immediato riflesso nel nostro settore, che si aggiunge alle difficoltà già presenti. Dal 2012 al 2022, si è registrato un saldo negativo di 15mila imprese. Anche per il commercio e somministrazione, siamo a meno 24mila e meno 11mila, ma va detto che nell’ultimo anno c’è stata una crescita”. Confartigianato chiede che sia valorizzato il marchio “Made in Piemonte”.

Dimitri Buzio, presidente di Legacoop ha sostenuto che per rappresentare una soluzione vera e propria è necessario sistematizzare il sistema della cooperazione, quando c’è una crisi di impresa. Però non bisogna arrivare troppo tardi, altrimenti diventa più difficile. “Noi siamo riusciti a risolvere diverse situazioni di crisi, ma c’è anche bisogno dell’intervento pubblico”.

Angelo Robotto, presidente Ires Piemonte ha detto che nel 2023 l’occupazione è cresciuta dell’1% e ha recuperato i livelli del 2019. Diminuiscono i disoccupati e le persone che potenzialmente potrebbero lavorare. La popolazione in età di lavoro è diminuita. La percentuale dei lavoratori over 60 è raddoppiata. Bene la formazione, bene le accademy, che hanno consentito di sopperire alla diminuzione demografica.

Isabella Antonetto, area capitale umano Confindustria, ha ricordato l’indagine congiunturale degli industriali, che prevede una crisi marcata nel settore della manifattura. Citando i dati positivi, il livello degli investimenti è però stabile, “quindi le imprese vogliono andare avanti”.

Sono quindi intervenuti i consiglieri regionali e il primo a prendere la parola è stato Giorgio Bertola(Ev): “Sappiamo che l’uscita dalla crisi dell’automotive non potrà avvenire con l’aumento dei consumi di massa. Oggi siamo l’ottavo paese produttore di auto in Europa: bisogna puntare sulla transizione ecologiva anche nell’automotive. È inaccettabile che Stellantis produca auto all’estero e faccia l’immobiliarista in Piemonte”.

Silvana Accossato (Luv) ha ricordato che “dietro ai marchi ci sono centinaia di lavoratori. Una svolta la si può dare cambiando strategia e narrazione, tocca agli esponenti della Giunta portare il caso industria Piemonte a livello nazionale. La Crisi automotive porta con sé il seme della povertà di questa regione. Non possiamo permettere che Stellantis abbandoni il nostro territorio, il sostegno delle Istituzioni va dato in cambio di garanzie in termini di posti di lavoro”.

Per Monica Canalis (Pd) “l’assessore Chiorino ha usato toni trionfalistici che non si addicono al momento di crisi che il Piemonte sta vivendo. Parliamo di una valanga che sta crescendo, premessa di un’onda lunga che arriverà nei prossimi anni. Ammettere questo non vuol dire essere pessimisti ma avere senso della realtà. L’Aumento di posti nei servizi e nel terziario non è una compensazione per il declino dell’industria”.

E Sarah Disabato (M5s) ha affermato che “è di oggi l’annuncio da parte di Stellantis di una nuova cassa integrazione per circa 3mila lavoratori. Si è perso tempo, va bene accompagnare i lavoratori durante le crisi ma è quando un’azienda delocalizza che si deve intervenire. Bisogna alzare la voce a Roma, chiedendo investimenti per avviare nuove filiere e affiancare transizione ecologica”.

Il capogruppo della Lega Alberto Preioni ha detto che “gli imprenditori ci chiedono meno tasse perché abbiamo una delle tassazioni più alte d’Europa. Si è detto dei 14 anni di cassa integrazione in Fiat-Stellantis, ma anche questo strumento è da rivedere perché la coperta è corta. Questo governo ha cambiato il paradigma del no tutto ed ha stoppato la droga del superbonus, la Regione deve efficientare il rapporto tra imprenditori e centri per l’impiego e ascoltare le classi produttive. In questo modo si può migliorare”.

Ha preso quindi parola Francesca Frediani (M4o-Up) che ha rimarcato come “abbiamo chiesto questo Consiglio straordinario per un confronto con le parti sociali e abbiamo sentito interventi che contraddicono quanto detto dall’assessore e ci parlano di una situazione difficile. Non mi permetto di dare ricette alla Giunta, ma le soluzioni adottate sinora non sono sufficienti”.

E anche per Domenico Ravetti (Pd) “è evidente che le scelte sinora fatte da Governo e Giunta non sono sufficienti e nemmeno soddisfacenti. La Regione Piemonte è stata la prima in Italia a dotarsi di una legge per ridurre la differenza retributiva tra uomo e donna, perché non attuarla appieno? Se i 600 operai dell’ex Ilva di Novi perdono il posto, diventano fantasmi, bisogna intervenire”.

Gianluca Gavazza (Lega) ha sostenuto che “Abbiamo bisogno dell’apporto dei privati e di un pubblico che sappia controllare e valorizzare il privato. Ci vogliono scuole professionali, istituti professionalizzanti, ed è necessario abolire i numeri chiusi a medicina e aumentare gli operatori sanitari”.

Riguardo le sfide che arrivano dall’intelligenza artificiale Sean Sacco (M5s), ha spiegato che “non possiamo avere l’atteggiamento da sabotatori, dobbiamo sapere che sostituirà anche i lavori ad alto valore aggiunto. Dovremo dare una mano anche a chi verrà messo da parte e non potrà avere le competenze elevate necessarie”.

A parere di Diego Sarno (Pd) “oggi questa Giunta ha perso un’occasione, l’assessore Chiorino ha fatto un racconto del passato. Non abbiamo sentito una parola sulle aziende sane, che investono, ma che decidono di andare via. Dobbiamo fare uno studio sull’impatto sociale degli investimenti, coinvolgiamo Torino Social Impact”.

L’assessore al Bilancio Andrea Tronzano ha affermato che “abbiamo affrontato tutte le crisi con piglio adeguato. La pandemia ha sconvolto i nostri piani e ci siamo concentrati su credito, investimenti, liquidità. Il profitto non è un male, ma crea occupazione, agli imprenditori va detto grazie per quanto stanno facendo: siamo tornati a essere una regione attrattiva perché abbiamo ricreato un sistema che era un po’ sfilacciato”.

Inoltre, ha aggiunto Tronzano, “la scelta dell’aerospazio è una decisione politica ben chiara, abbiamo diviso i fondi con l’automotive. Non sono preoccupato per Microtecnica perché l’azienda è solida e rimarrà sul nostro territorio”.

(Comunicato stampa)

Ragazzo morto in uno schianto frontale tra due auto

Ieri sera sulla strada provinciale 107 a Verrua Savoia nel Torinese si sono scontrate frontalmente una Fiat Punto e una Panda. La Punto è finita contro un albero e il passeggero, un 25enne romeno residente a Crescentino è deceduto  dopo il ricovero ospedaliero a Chivasso. Alla guida un altro giovane  russo che è stato  trasferito  in elisoccorso al Cto di Torino, con traumi non gravi.