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Alle Molinette robot chirurgo salva donna da pericoloso tumore

Salvata donna con asportazione di un tumore timico di 13 cm. che occupava gran parte del torace, per la prima volta grazie ad un intervento chirurgico mini-invasivo con l’utilizzo del robot, presso l’ospedale Molinette di Torino
Nuova frontiera della chirurgia robotica all’ospedale Molinette di Torino: è stata salvata una donna con l’asportazione di un tumore timico di enormi dimensioni che occupava gran parte del torace, per la prima volta grazie ad un intervento chirurgico mini-invasivo con l’utilizzo del robot, presso la Chirurgia Toracica universitaria della Città della Salute di Torino.
L’intervento è stato effettuato su una paziente di 39 anni di Torino, affetta da un tumore di 13 cm che occupava gran parte del torace, un tumore tale che finora non era mai stato asportato con una tecnica chirurgica mini-invasiva robotica.
“Con tre piccole incisioni sul torace di circa un centimetro – spiega il dottor Paraskevas Lyberis – abbiamo portato a termine l’intervento di timo-timomectomia, che con le tecniche tradizionali avrebbe richiesto un taglio di circa quindici-venti centimetri sul torace ed una sternotomia con un decorso postoperatorio più lungo e doloroso”.
Sempre più spesso si utilizza il robot in sala operatoria per rendere gli interventi meno invasivi, più sicuri e senza complicanze.
In questo caso la sfida era quella di riuscire ad asportare un tumore di così grandi dimensioni, localizzato sopra il cuore e l’aorta, mediante l’utilizzo del robot, guidato dal chirurgo toracico.
I dottori Paraskevas Lyberis e Francesco Guerrera, della Chirurgia Toracica universitaria (diretta dal professor Enrico Ruffini), hanno utilizzato una tecnica chirurgica modificata, avvalendosi del robot, mediante l’utilizzo di nuovi traccianti fluorescenti che hanno consentito di asportare la grossa massa toracica, senza lasciarne alcun residuo nè danneggiare polmoni e cuore.
Viste le grosse dimensioni del tumore è stato necessario eseguire una piccola incisione aggiuntiva sottosternale per poterlo estrarre, grazie alla collaborazione del dottor Simone Arolfo della Chirurgia Generale universitaria (diretta dal professor Mario Morino).
Questo intervento così complesso è stato portato a termine con le tecnologie avanzate robotiche in dotazione all’ospedale Molinette, che garantiscono in primis grande precisione chirurgica e riduzione dei rischi di sanguinamento per rottura di grossi vasi.
La tecnica, essendo mini-invasiva, offre inoltre il vantaggio di ridurre il dolore postoperatorio, i giorni di ricovero e l’impatto estetico.
La paziente operata è tornata a casa dopo appena tre giorni dall’intervento ed in ottime condizioni generali.

Torino Centro, ondata di furti e spaccate: due arresti e altri tre denunciati

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Tombini stradali lanciati contro le vetrine dei negozi e serrande forzate con l’uso di leve improvvisate, come cavalletti per biciclette

I Carabinieri della Compagnia Torino San Carlo hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di due uomini, di 37 e 51 anni, ritenuti responsabili di una serie di furti aggravati nel quartiere di San Salvario. L’operazione è stata condotta sulla base di un’ordinanza emessa dal GIP del Tribunale di Torino, su richiesta della locale Procura. Gli episodi di furto, sette in totale, sono avvenuti tra gennaio e aprile scorsi in diversi esercizi commerciali del quartiere. L’indagine è stata avviata dalla Stazione Carabinieri di Torino Borgo San Salvario a seguito delle numerose denunce presentate dai commercianti colpiti da questi reati. I militari, dopo aver visionato centinaia di ore di immagini provenienti dai sistemi di video-sorveglianza acquisiti e aver ascoltato alcuni testimoni oculari, sono riusciti ad individuare i due sospettati.
A volte si trattava soltanto di poche decine di euro, ma i danni arrecati superavano di gran lunga il valore del bottino.
I Carabinieri, durante gli ultimi mesi, hanno intensificato i servizi notturni di prevenzione dei furti agli esercizi commerciali presenti nelle zone di San Salvario, Crocetta e centro di Torino. Queste attività hanno permesso non solo di individuare i due arrestati, ma anche di identificare altri tre presunti autori di furti. L’arresto dei due uomini e l’individuazione di altri tre soggetti indagati rappresentano un importante successo per i carabinieri e un segnale di rassicurazione per i commercianti del quartiere di San Salvario, che hanno subito ingenti danni e preoccupazioni a causa di questa serie di furti.
Le indagini sul caso dei furti a San Salvario proseguono, poiché i carabinieri cercano di stabilire eventuali connessioni con altri episodi simili e individuare eventuali complici.

In Piemonte la meeting industry torna ai numeri pre-pandemia

Presentati a Torino il 13 luglio i dati dell’Osservatorio Italiano dei Congressi e degli Eventi: 20.670 gli incontri nella nostra regione

La meeting industry in Piemonte segue il trend nazionale e torna progressivamente ai risultati pre-pandemia, confermando nel 2022 la fase di rilancio iniziata nel secondo semestre 2021. È quanto emerge dalla ricerca regionale che riguarda l’intero territorio piemontese e i focus sulle aree specifiche di Torino e Distretto dei Laghi realizzati all’interno dell’indagine nazionale OICE, promossa da Federcongressi&eventi e sviluppata dall’Alta Scuola di Economia e Relazioni Internazionali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore – ASERI.

I dati del Piemonte sono perfettamente in linea con quelli nazionali presentati a Roma lo scorso 5 luglio, che evidenziano come nel 2022 il comparto congressuale abbia recuperato oltre il 70% degli eventi realizzati nel 2019, l’ultimo anno di riferimento prima della pandemia.

Nel dettaglio: nel 2022 in Piemonte sono stati realizzati complessivamente 20.670 tra congressi ed eventi business, pari al 70% rispetto al 2019. I partecipanti sono stati 1.423.186 (pari al 72% del 2019), con un totale presenze di 1.953.327 (pari al 72,1% del 2019) e 27.769 giornate (pari al 70,9% del 2019).

La ripresa è stata costante malgrado le restrizioni ancora presenti nel primo trimestre 2022 per il Covid19 e una situazione geopolitica difficile e incerta, a conferma del fatto che i congressi e gli eventi sono considerati opportunità di conoscenza, crescita, comunicazione e networking per le aziende e le associazioni che li promuovono.

«Nel 2022 la meeting industry del Piemonte, al pari del trend nazionale, ha consolidato il cammino di crescita e di ripresa bruscamente interrotto due anni prima, dando prova di grande resilienza e attitudine al rimettersi in gioco – sottolinea l’Assessore regionale al Turismo, Vittoria Poggio -. Una capacità di guardare avanti, intraprendendo percorsi di sviluppo fatti anche di investimenti che vanno nella direzione dell’innovazione tecnologica, della sostenibilità e della promozione, per rimanere al passo con le continue e rinnovate richieste del mercato».

«I dati e i segnali del mercato sono decisamente positivi – dichiara Alessandro Zanon, Direttore di Visit Piemonte e questo ci dà la conferma che il grande impegno che la Regione Piemonte e Visit Piemonte, insieme alle ATL e agli operatori del territorio, hanno profuso negli ultimi anni per lo sviluppo di questo settore in cui crediamo fortemente e che sta restituendo i risultati auspicati».

Il positivo andamento del settore registrato a livello nazionale nei primi 6 mesi di quest’anno, unito alle altrettanto positive previsioni per il secondo semestre, permettono di stimare che nel 2023 sarà recuperato il gap rispetto al 2019. Buone anche le prospettive sull’andamento del fatturato: quasi la metà delle sedi piemontesi, il 43,5%, prevede nel 2023 un aumento rispetto al 2022.

Le imprese si confermano i principali promotori per quanto riguarda gli eventi: il 35,7% sono stati infatti eventi aziendali quali convention, meeting e lanci di prodotto, seguiti da quelli promossi dalle istituzioni che, con un 31,7%, registrano una crescita considerevole. Gli eventi promossi dalle associazioni, soprattutto medico-scientifiche, sono stati invece il 17,4%, in calo rispetto al periodo pre-pandemico per le ragioni riconducibili a quanto sopra elencato.

Per ciò che riguarda invece i partecipanti, il perdurare delle restrizioni sanitarie nei primi mesi del 2022 ha impattato sulla loro provenienza. La maggior parte degli eventi, il 74%, ha infatti avuto una dimensione locale, cioè con partecipanti provenienti prevalentemente dalla stessa regione nella quale si è svolto l’evento. Il 22% degli eventi è stato invece di natura nazionale e il 4% internazionale. 

Gli alberghi congressuali si confermano la tipologia più utilizzata con il 49,3% degli eventi totali. I centri congressi e le sedi fieristico-congressuali hanno ospitato invece l’8,2% degli eventi, le dimore storiche non alberghiere (abbazie, castelli, antiche locande e casali, palazzi storici, ville, ecc.) il 3,9% e altre sedi il 38%.

Nel 2022 le sedi per eventi hanno continuato a compiere investimenti per aumentare la propria competitività e rispondere alle nuove esigenze del mercato: un percorso di crescita che dichiarano di voler rafforzare anche nel 2023, con investimenti programmati che coinvolgono, in particolare, nelle location rispondenti:

  •  l’implementazione delle dotazioni audio-video (23%)

  •  la riqualificazione degli spazi interni (18%)

  • potenziamento delle infrastrutture di rete e formazione del personale (16,4%)

  •  lo sviluppo di strumenti di promozione e/o di comunicazione (11,5%)

  •  gli interventi per l’efficienza energetica (9,8%).

I dati torinesi

Anche Torino ha fatto registrare un andamento della meeting industry in linea con i risultati del mercato nazionale e regionale, recuperando circa il 70% degli eventi realizzati nel 2019.

Nel 2022 si sono svolti 9.154 eventi con 737.540 partecipanti (pari al 72,0% del 2019), per un totale di 1.057.148 presenze (pari al 76,5% del 2019) che hanno generato il 12,9% dei pernottamenti negli esercizi alberghieri di Torino e prima cintura. Sono sempre le imprese a promuovere il maggior numero di eventi (il 55,8%), che si tengono per il 65% in alberghi congressuali. Il 73,5% è di carattere locale, il 22,2 ha una dimensione nazionale, mentre il 4,3% degli eventi è rappresentato da congressi internazionali.

«Il congressuale è un asset importante per la Città sul quale, insieme a Regione e Camera di commercio, stiamo investendo per un rilancio del settore, sempre più strategico per le imprese locali. – commenta Domenico Carretta, Assessore al Turismo, Sport e Grandi eventi della Città di Torino -. Ci confortano i dati che segnalano una ripresa del comparto, che potrà essere rafforzato negli anni futuri grazie ai numerosi progetti di riqualificazione in corso».

«Sono segnali positivi che confermano la ripresa del mercato dopo la grave crisi senza precedenti – dichiara Marcella Gaspardone, dirigente di Turismo Torino e Provincia -. Lo sviluppo del turismo congressuale è fondamentale per la nostra città; da vent’anni ormai lavoriamo al fine di portare sul nostro territorio eventi a livello nazionale e internazionale che hanno importanti ricadute economiche e che affermano sempre più Torino nel panorama delle destinazioni congressuali a livello mondiale. Da evidenziare che nella classifica ICCA (International Congress & Convention Association) Statistic Report – la più celebre e accreditata classifica mondiale dei paesi e delle città congressuali – Torino nel 2022 è fra le 5 città italiane ed è al 70° posto a livello mondiale».

I dati sui Laghi

Il 2022 segnala un fatturato in crescita nel mercato dei congressi e degli eventi anche per il Distretto Turistico dei Laghi. Tra centri congressi, dimore storiche e altre location, il territorio compreso tra i Laghi Maggiore, d’Orta, di Mergozzo e le Valli Ossolane, nell’estremo nord del Piemonte, offre 53 sale meeting con capienza di oltre 1.600 posti. Tra i grandi alberghi 4 e 5 stelle con offerta MICE, la quasi totalità concentrata sui Laghi Maggiore e d’Orta, si dispone di 5.952 camere e 1.250 posti all’interno delle sole sale meeting principali. Rispetto alla tendenza media annua pre-Covid del 70% visitatori business stranieri, il 30% dall’Italia, che si rivolgono all’offerta dei laghi piemontesi per l’organizzazione del proprio convegno, team building o incentive, il 2022 segnala una più spiccata equiparazione delle provenienze nazionali ed internazionali per fisiologici motivi post-pandemia, sebbene la ripresa faccia ritenere che il trend torni presto verso una forte propensione estera. Costante sulle sponde del Verbano e del Cusio rimane la maggioranza di eventi di natura imprenditoriale. Quanto, infine, trapela dal sentiment odierno diffuso tra gli operatori turistici MICE localizzati nel Distretto è un andamento positivo anche per il corrente anno 2023.

«In un territorio pittoresco e variegato come il nostro, dove il blu dei Laghi con la loro allure da Dolce Vita lascia presto il posto al verde delle più alte vette alpine, per tradizione gli eventi congressuali trovano facilmente la giusta atmosfera per una riuscita di successodichiara Francesco Gaiardelli, Presidente dell’ATL Distretto Turistico dei Laghi -. Grazie alla nostra posizione prossima ad aeroporti ed assi viari e all’ottima combinazione di grand hotels, dimore storiche e servizi altamente professionali abbiamo il piacere di rientrare da sempre tra le principali destinazioni internazionali del MICE in Piemonte e i benauguranti numeri lo confermano. Ecco perché da qui al futuro, grazie anche alla proficua collaborazione con Regione e Visit Piemonte, il nostro impegno sarà promuovere per i visitatori business, ma anche incentive e team building, vere e proprie esperienze bleisure tra i Laghi e le Alpi per un soggiorno sempre più personalizzato e una più ampia permanenza sul territorio».

«La ripartenza della meeting industry è sicuramente dovuta alla ripresa degli investimenti da parte della domanda, cioè dei promotori di congressi ed eventi business, ma è indubbio che un grande merito del trend che stiamo vivendo vada attribuito agli operatori della filiera, alla loro indomita motivazione e agli investimenti compiuti per aumentare la competitività» – commenta Gabriella Gentile, Presidente di Federcongressi&eventi -. Mi fa molto piacere che i dati del territorio piemontese siano positivi, in linea con quelli nazionali: una dimostrazione di quanto sia importante e decisivo fare sistema con una strategia mirata e focalizzata sugli obiettivi».

(foto archivio)

Trasporto pubblico locale, aumenta il biglietto singolo, invariato il costo degli abbonamenti

Riguarderà solo biglietti singoli e titoli occasionali l’adeguamento delle tariffe del trasporto pubblico locale torinese. Resteranno invece invariati i prezzi degli abbonamenti settimanali, mensili e annuali, così come le agevolazioni previste dalla Città di Torino a tutela delle categorie di cittadini più fragili economicamente (giovani, anziani, disoccupati).

La delibera con gli adeguamenti è stata approvata questa mattina dalla Giunta Comunale e ora verrà trasmessa alla Regione Piemonte e all’Agenzia della Mobilità Piemontese per le parti di competenza. Dopo il passaggio in commissione consigliare, arriverà in Consiglio Comunale per l’approvazione definitiva. Secondo quanto deliberato dalla giunta, gli adeguamenti potranno entrare in vigore entro il 1° ottobre.

Il biglietto City digitale valido per 100 minuti e 1 viaggio in metropolitana passerà da 1,70 a 1,90 euro mentre il costo sarà di 2 euro per quello cartaceo. Multicity, il carnet da sei biglietti da 100 minuti, passerà da 10 a 11,80 euro; Daily, su smart card, che consente un numero illimitato di corse nel giorno di validazione, da 3 a 4 euro per il digitale e da 4 a 4,50 euro per il cartaceo; Multidaily, il carnet da 7 biglietti giornalieri anche non consecutivi, aumenterà infine da 17.50 a 21 euro.

Non subiranno alcuna variazione i prezzi degli abbonamenti Formula: confermate le tariffe del settimanale, 12 euro, del mensile, 38 euro, e dell’ annuale, 310 euro, come gli importi per chi ha meno di 26 anni, ovvero 25 euro per l’abbonamento mensile, 258 euro per l’annuale.

I biglietti acquistati con la vecchia tariffa saranno ancora validi per 30 giorni dopo l’entrata in vigore dell’adeguamento tariffario.

Con la modifica delle tariffe si procederà anche, entro marzo del prossimo anno, alla ridenominazione di alcuni titoli di viaggio per renderli più facilmente riconoscibili alla cittadinanza.

A causa del costante aumento dei prezzi, in crescita dal 2021, e dell’ultima accelerazione, con aumenti Istat tendenziali record dell’11,8 per cento, la Città si è trovata di fatto nella necessità di dover assumere la decisione della revisione tariffaria.

“La manovra – spiega l’assessora al Bilancio Gabriella Nardelli – è necessaria per attutire i rincari di carburante, dovuti alla crisi energetica dello scorso anno, l’incremento dell’inflazione e dei tassi di interesse. Gtt e la Città di Torino stanno lavorando ad un piano complessivo di risanamento indispensabile per garantire i bilanci aziendali e assicurare la continuità del servizio e i livelli occupazionali e contrattuali del personale. Le misure intraprese puntano a portare il bilancio di Gtt in pareggio e ad assorbire le perdite Covid nei prossimi cinque anni”.

“Per riequilibrare il divario tra trasporto privato e trasporto pubblico, nell’ultimo periodo l’Amministrazione ha messo in atto diverse azioni per aumentare l’utilizzo di quest’ultimo – spiega l’assessora ai Trasporti Chiara Foglietta – per ridurre la mobilità più inquinante e per incentivare forme di mobilità sostenibile. La proposta delle nuove tariffe tiene conto degli obiettivi strategici della Città su transizione ecologica e digitale, anche con una importante spinta alla dematerializzazione dei biglietti e il prossimo lancio (a settembre) della app per iOS. Questa decisione si inserisce in una più ampia riorganizzazione della rete, con importanti investimenti del Pnrr che permetteranno il rinnovo di oltre il 60% della flotta, composta oggi da mezzi a gasolio, in mezzi elettrici. Stiamo lavorando per arrivare ad avere un servizio più capillare e maggiori affidabilità dei passaggi e comfort dei mezzi”.

L’adeguamento all’inflazione riguarderà anche la sosta a pagamento con la tariffa oraria smart che passerà da 1 euro a 1,20 euro; la ridotta, da 1,30 euro a 1,50 euro; l’ordinaria, da 1,50 euro e 1,70 euro e la centrale, da 2,50 euro a 2,80 euro. Restano invece immutate le tariffe per gli abbonamenti di sosta per i residenti.

Torino fa il pieno di turisti negli hotel

A Torino sono tornati i turisti. I flussi sono paragonabili ai livelli che si registravano nell’era pre-Covid19. Così rileva l’indagine semestrale condotta da Federalberghi Torino. I dati: tra gennaio e giugno si registra un’occupazione media del 70 delle stanza d’albergo. Sono numeri molto simili a quelli del 2019, l’ ultimo anno prima della pandemia. A febbraio e giugno si è registrato un ulteriore incremento di circa il 4 %. Molti i turisti provenienti dall’estero. In totale a Torino nel 2022 i turisti sono stati 2,5 milioni, un aumento del 76,5% rispetto all’anno prima.

Torino in festa per i 90 anni del Museo Nazionale dell’Automobile

Dal 15 al 23 luglio tutti gli eventi organizzati dalle istituzioni e dagli enti culturali nei  luoghi simbolo della città.

Mercoledì 19 luglio la giornata clou: dalla Millemiglia delle idee, una maratona di incontri con testimonianze dirette sulla storia e sul futuro dell’automobile, alla parata di vetture d’epoca con partenza da piazza San Carlo, fino alla chiusura serale con il concerto dei solisti del Regio Ensemble.

 

 

Dopo l’inaugurazione della mostra “Una storia al futuro” che ha rappresentato il prologo delle celebrazioni attraverso l’esposizione di vetture storiche, fotografie e documenti per ripercorrere le tappe salienti dalla nascita ad oggi, prende il via la grande festa per i 90 anni del MAUTO – Museo Nazionale dell’Automobile: da sabato 15 a domenica 23 luglio un ampio programma di eventi diffusi nei luoghi simbolo della città, cui le istituzioni culturali partecipano con talk, proiezioni, laboratori didattici, esposizioni e molto altro.

 

Le vetture storiche esposte in città

Nove le vetture da collezione che, per una settimana, sono ospitate in altrettanti eccezionali luoghi della città: Alfa Romeo Disco Volante del 1952 nella Galleria Grande della Reggia di Venaria, Phoenix II Solare del 1987 in dialogo con la videoinstallazione dell’artista Natália Trejbalová negli spazi delle OGR TorinoItala 35/45 HP “Palombella” del 1909 appartenuta alla Regina Margherita nel Giardino Ducale dei Musei RealiPope Waverley Model 36 del 1907 sotto le volte del cortile del Rettorato dell’Università di Torino a Palazzo Garove, Benz Motor Velocipede del 1898 a Palazzo Birago sede istituzionale della Camera di Commercio di Torino, Fiat 130 coupé del 1971 al Teatro RegioFiat 520 del 1928, automobile personale di Virginia Agnelli, moglie di Edoardo fondatore della Juventus, esposta allo Juventus Museum, Itala  modello 61 del 1928 nella preziosa cornice di Palazzo Biandrate Aldobrandino di San Giorgio sede del Museo Storico Reale Mutua, Austin Mini Cooper S del 1969 di The Italian Job nello splendido scalone juvarriano di Palazzo Madama.

Un evento speciale coinvolge inoltre la Fiat 508 “Balilla” del 1935 che, lunedì 17 luglio alle ore 18.30, torna a correre sulla Pista 500 del Lingotto, dove fu prodotta dal 1932 al 1937 in più di 113.000 esemplari.

Con due digital twin di vetture della collezione – l’Alfa Romeo Disco Volante del 1952 e la Fiat Turbina del 1954 – il MAUTO è anche presente in mostra nell’Exhibition Center di Roarington, il Metaland delle auto d’epoca.

Mercoledì 19 luglio, la giornata clou delle celebrazioni 

Il 19 luglio del 1933 la Città di Torino delibera la fondazione del Museo dell’Automobile. A 90 anni da quella data il Museo festeggia questo importante anniversario con un grande evento articolato in tre appuntamenti nel corso della giornata.

 

Dalle ore 11 alle ore 17 presso l’Auditorium del MAUTO si svolge La Millemiglia delle idee: una maratona di racconti, dibattiti, opinioni sul tema dell’automobile, dei suoi approcci e delle sue declinazioni e sulla necessità di una riflessione generativa sugli sviluppi futuri della mobilità.

Dalle ore 11 alle ore 12, oltre al Presidente del MAUTO Benedetto Camerana, intervengono le istituzioni: Alberto Cirio, Presidente Regione Piemonte, Michela Favaro, Vice Sindaca Città di Torino, Angelo Sticchi Damiani, Presidente Automobile Club Italia, Dario Gallina, Presidente Camera di Commercio di Torino, Giorgio Marsiaj, Presidente Unione Industriali Torino.

Dalle ore 12 alle ore 13, una tavola rotonda sulla storia del Museo alla quale partecipano: Benedetto Camerana, Presidente del Museo dell’Automobile, Davide Accorsi, Direttore commerciale del Salone Auto e Moto d’Epoca, Maria Bussolati, Direttrice Museo Mille Miglia, Roberto Giolito, Head of Heritage Stellantis, François Confino, Architetto e Scenografo, Cino Zucchi, Architetto.

Al termine della tavola rotonda (ore 13.00) viene presentata la collaborazione tra il MAUTO e Roarington, il Metaland delle auto d’epoca. Per l’occasione, due simulatori di auto d’epoca, capolavori di design di Pininfarina e Zagato, potranno essere pilotati gratuitamente dai visitatori fino al 23 luglio.

Dalle ore 14 alle ore 17, dodici autorevoli ospiti, esponenti delle discipline più diverse, si avvicendano sul palco moderati da Gianluigi Ricuperati, per confrontarsi sui temi legati all’auto come linguaggio della vita, declinato nel passato, nel presente e nel futuro. Sono: Vicky Piria, Pilota e giornalista di automobilismo, Bruno Siciliano, Ingegnere e professore di robotica, Giulia Cavaliere, Scrittrice e giornalista musicale, Leonardo Caffo, Filosofo e curatore, Beppe Gabbiani, Pilota, Ann Kiefer, Designer ed ex progettista di automobili, Italo Rota, Architetto e teorico, Michele Lupi, Giornalista e Tod’s Men Collection Visionary, Patricia Urquiola, Architetta e designer, Tomas Libertiny, Designer e artista, Marco Berti, Imprenditore e collezionista auto, Carolyn Christov-Bakargiev, Direttrice del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea.

 

Dalle ore 18, con ritrovo in piazza San Carlo alle ore 17, la parata di vetture d’epoca, organizzata in collaborazione con ACI Torino e il Veteran Car Club: 30 meravigliose vetture  prodotte prima del 1940 sfilano attraverso il centro di Torino lungo le sponde del fiume per raggiungere il Museo dell’Automobile intorno alle ore 19. A fare da capofila la Itala 35/45HP denominata “Palombella”, realizzata nel 1909 per la regina Margherita di Savoia.

 

Alle ore 21, nella suggestiva Piazza del MAUTO, il concerto dei solisti del Regio Ensemble, accompagnati da un pianoforte, chiude il programma della giornata, con una proposta di arie d’opera di Bizet, Mozart, Halévy, Donizetti, Verdi, Rossini.

 

Tutti gli enti coinvolti e gli  eventi per celebrare i 90 anni del MAUTO

Da sabato 15 a domenica 23 luglio si svolge in città un’ampia rassegna diffusa di eventi che comprendono mostre, proiezioni, installazioni, attività educative per bambini e famiglie, workshop, raduni di design ed esposizioni di prototipi.

Gli enti e le istituzioni coinvolti nelle celebrazioni per l’anniversario del MAUTO sono: Accademia Albertina di  Belle Arti, Camera di Commercio di Torino, CAMERA – Centro Italiano  per la Fotografia, Consulta di Torino, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Gallerie d’Italia Torino, GAM – Galleria d’Arte ModernaHeritage HubIAAD, IED, Juventus Museum, MAO – Museo d’Arte Orientale, Musei Reali, Museo Nazionale del CinemaOGR Torino, Palazzo Madama, PAV – Parco Arte Vivente, Pinacoteca Agnelli, Politecnico di Torino, Polo del ‘900, Reale Mutua, Reggia di Venaria, Teatro Regio, Università degli Studi di Torino, Unione Industriali di Torino.

Una grande festa per condividere i valori e la cultura dell’automobile, dedicata alla città e ai visitatori che ogni anno sempre più numerosi frequentano le sale del Museo. Per loro nel weekend del 22 e 23 luglio l’ingresso sarà gratuito. Inoltre, per tutta la settimana, un ricco calendario di visite guidate al percorso espositivo, alla mostra temporanea e all’open garage e proposte di pacchetti ed esperienze pensate dagli operatori incoming partner di Turismo Torino e Provincia.

Per consultare il programma completo degli eventi: www.museoauto.com/programma-eventi/

L’alleanza del territorio per il cibo sano, accessibile e sostenibile. Ora c’è l’Atlante

Ieri nell’Aula Magna del Palazzo del Rettorato dell’Università di Torino (Via Verdi 8/Via Po 17), è stato presentato alla stampa il nuovo protocollo di intesa “Costruire insieme azioni e conoscenza sul sistema del cibo di Torino e del territorio metropolitano – Atlante del cibo di Torino metropolitana”, avviato nel 2017 da Università di Torino, Politecnico di Torino, Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo e Camera di commercio di Torino, dal 2020 in partenariato con Città di Torino, Città Metropolitana di Torino, Ires Piemonte e Urban Lab e da quest’anno con la Regione Piemonte.

Nell’occasione è stato presentato il nuovo sito atlantedelcibo.it, completamente rinnovato e aggiornato e realizzato anche grazie al contributo della Fondazione Compagnia di San Paolo.

Alla presentazione sono intervenuti Stefano Geuna, Rettore dell’Università di Torino, Laura Montanaro, Prorettrice del Politecnico di Torino, Bartolomeo Biolatti, Rettore dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, Alberto Cirio, Presidente della Regione Piemonte, Stefano Lo Russo, Sindaco Città di Torino e Città Metropolitana, Enzo Pompilio d’Alicandro, Vicepresidente della Camera di commercio di Torino, Angelo Robotto, Direttore Ires Piemonte ePiero Boccardo, Presidente Urban Lab.

L’Atlante del Cibo è un progetto che analizza, rappresenta e comunica il sistema del cibo di Torino Metropolitana. Per fare questo, raccoglie, produce, elabora e sistematizza i dati e le informazioni disponibili e li restituisce nella forma di un repertorio di rappresentazioni, infografiche, video, testi, mappe, ricerche e articoli, per metterli a disposizione del territorio e renderli funzionali alla progettazione e alla gestione del sistema del cibo. Il cibo viene affrontato con un approccio trasversale e di sistema, flessibile alle molteplici dimensioni spaziali e alle diverse tematiche attraverso cui si relaziona con la città e il territorio.

L’Atlante si propone come strumento partecipato e inclusivo di indagine a supporto delle decisioni e delle azioni sul sistema del cibo, in un’ottica di sostenibilità e giustizia, utile a chi fa ricerca sul sistema del cibo di questo territorio, a chi interviene nella sua progettazione, regolamentazione e valorizzazione, agli attori locali per creare nuove relazioni e a chi è curioso/a di conoscere meglio il sistema del cibo torinese. Per fare questo produce nuova conoscenza e aggrega quella esistente, rendendola accessibile e fruibile.

L’Atlante del Cibo è un progetto avviato nel 2015 dall’Università di Torino, con il Politecnico di Torino, l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo e la Camera di commercio di Torino, e formalizzato nel 2017 attraverso il Protocollo di Intesa Costruire insieme azioni e conoscenza sul sistema del cibo di Torino e del territorio metropolitano – Atlante del cibo di Torino metropolitana”. Il primo rinnovo, nel 2020, ha coinciso con l’allargamento del partenariato e il coinvolgimento di Città di Torino e Città Metropolitana, Ires Piemonte e Urban Lab. Questo secondo rinnovo, a luglio 2023, che vede l’ingresso fra i partner della Regione Piemonte, conferma la centralità delle politiche del cibo e rafforza e legittima ulteriormente il progetto anche nella prospettiva di replicabilità su altre aree del Piemonte. Già oggi l’esperienza dell’Atlante del Cibo è stata di ispirazione per altre città e territori che hanno avviato progetti analoghi come a Matera, Roma, la Laguna Veneta, Bari e Palermo.

Gli esiti di questa collaborazione sono visibili sul nuovo sito web dell’Atlante del cibo (atlantedelcibo.it), che raccoglie e rende visibili dati e informazioni sul sistema del cibo di questo territorio e sui processi che lo coinvolgono. Il sito, inoltre, ospita i Rapporti dell’Atlante, che rappresentano lo strumento principale attraverso cui gli esiti dei progetti e delle ricerche che coinvolgono i vari partner vengono comunicati al territorio. A settembre verrà presentato il quarto rapporto, l’esito di una call for paper lanciata nel 2021, rivolta agli atenei, ai centri di ricerca pubblici e privati, agli enti pubblici, alle organizzazioni/associazioni del terzo settore, alle associazioni di categoria con l’obiettivo di mappare e raccogliere la conoscenza prodotta sul sistema del cibo torinese.

I 40 contributi raccolti aiutano a capire in che direzione si sta muovendo la ricerca e la progettualità locale sul cibo e la nutrizione. I paper sono stati articolati in 7 sezioni tematiche che abbracciano la molteplicità di sguardi disciplinari e soggetti coinvolti: sistemi, politiche e progetti; produzione e sostenibilità; stili alimentari, consumi e identità; cibo e scuola; cibo e salute; povertà alimentare; spreco e recupero.

L’impegno dell’Università di Torino, nel quadro dei principi di sostenibilità ambientale e sociale che l’ateneo ha fatto propri – dichiara Stefano Geuna, Rettore dell’Università di Torino –avviene in continuità con una molteplicità di iniziative nella ricerca, nella formazione, nella terza missione e public engagement, dall’adesione alle piattaforme EIT Food e EIT Health, ai numerosi progetti di ricerca, al processo Nutrire Torino Metropolitana promosso e avviato nel 2015 in collaborazione con la Città metropolitana di Torino. L’Atlante del cibo si configura come un contesto collaborativo attraverso cui valorizzare le conoscenze e competenze che gli atenei e l’Università di Torino in particolare mettono a disposizione del territorio per costruire e orientare politiche locali del cibo.

“La partecipazione di Politecnico di Torino del Ciboaggiunge la Prorettrice del Politecnico di Torino, Laura Montanaroè coerente con il costante impegno a contribuire ad uno sviluppo fondato su principi di coesione sociale e di sostenibilità; l’Ateneo, anche attraverso le progettualità dell’Atlante del Cibo, potrà perseguire i mandati di inclusione e open innovation di cui al proprio piano strategico “PoliTO 4 Impact”.

“Il cibo è uno dei pilastri fondamentali per la definizione della cultura di una comunità – sottolinea Bartolomeo Biolatti, Rettore dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo – e rappresentando esso stesso un mezzo di diffusione valoriale, appare evidente che esista un areale del sapere e del fare gastronomico tipico di ogni territorio. La ricerca “Atlante del Cibo” che vede l’impegno dell’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo dalla sua nascita nel 2017, è uno strumento di mappatura di questo saper fare. Negli anni l’Ateneo si è contraddistinto per il suo lavoro di monitoraggio sui temi dello spreco alimentare, dell’economia circolare applicata al food system, sul rapporto tra cibo e salute, portando in particolar modo avanti, una visione di One Health ovvero di salute dell’umanità fortemente legata a quella del Pianeta. Il sapere che oggi l’Atlante raccoglie e restituisce a una comunità fatta di persone, imprese, enti, istituzioni, è a tutti gli effetti, una leva strategica di supporto alle politiche locali del cibo. Siamo quindi felici di poter continuare a contribuire a questo prestigioso progetto portando il nostro approccio olistico e sistemico alle Scienze Gastronomiche”.

La Regione Piemonte aderisce con convinzione alla rete dell’Atlante del cibo spiega Alberto Cirio, Presidente della Regione Piemonte – che da oggi allargherà il suo sguardo e il suo raggi di studi all’intero territorio piemontese, perché il cibo è una componente strategica del nostro tessuto economico che conta oltre 50 mila attività agroalimentari impegnate in tutta la filiera, perché è un fattore di attrazione turistica e una buona parte di chi viene a visitare il Piemonte lo fa anche per l’alta qualità della sua offerta enogastronomica. E poi perché il cibo è un elemento culturale, oltre che un parametro per misurare lo stato di salute della nostra comunità. L’educazione e la tutela della qualità del cibo, e oggi sempre di più la sua sostenibilità, all’interno di un ecosistema che vive profondi cambiamenti, sono elementi sfidanti per chi come me ha l’onore di guidare un’istituzione e strumenti come l’Atlante del cibo, unito al lavoro di ricerca dei nostri atenei, rappresentando un bagaglio prezioso di conoscenza per dare la rotta alla nostra azione di governo.

“Il territorio torinesedichiara il Sindaco metropolitano e della Città di Torino Stefano Lo Russoè da sempre un punto di riferimento per il sistema agroalimentare. Uno strumento come l’Atlante del cibo ci aiuta anche ad avere uno sguardo di prospettiva su tutto ciò che orbita attorno ad uno degli aspetti fondamentali della vita, non soltanto dal punto di vista più concreto ma anche sociale e ricreativo. Su questo tema lavoriamo da tempo con impegno: l'Agenda per lo sviluppo sostenibile della Città metropolitana di Torino e del suo territorio recentemente approvata, ad esempio, individua un’apposita missione che si propone di “Realizzare la transizione verso un sistema alimentare rigenerativo per l’ambiente, sano, inclusivo e accessibile”. Questa è la strada su cui vogliamo continuare a lavorare, di concerto con tutte le altre istituzioni coinvolte”.

L’ente cameraleafferma Enzo Pompilio d’Alicandro, Vice Presidente della Camera di commercio di Torino tra i primi firmatari già nel 2017, prosegue con impegno la partecipazione a questo ampio gruppo di lavoro che analizza tutti i numerosi aspetti legati al concetto del “cibo”: non solo un settore economico di grande rilevanza, con 13mila imprese agroalimentari registrate nel solo torinese e più di 51mila in Piemonte, ma anche un universo dalle molte implicazioni culturali, sociali ed educative, come dimostra ad esempio il nostro recente impegno sul tema delle mense scolastiche e dell’educazione alimentare oppure la crescente attenzione che riserviamo ai temi della sostenibilità ambientale e sociale”.

“Grazie alla sua vocazione interdisciplinareaggiunge Angelo Robotto, Direttore di IRES Piemonte – l’IRES Piemonte potrà offrire supporto e mettere a disposizione la sua esperienza per “connettere” temi specifici: dalle politiche agricole, allo sviluppo rurale, dallo sviluppo sostenibile, al clima e agli stili di vita. L’IRES fornisce supporto alla Regione Piemonte- così come ad altre amministrazioni locali e attori del territorio- per la programmazione, il monitoraggio e la valutazione delle politiche messe in campo: per questo,  la natura multidisciplinare dell’Istituto  può consentire l’inquadramento di temi  come quelli legati all’Atlante del Cibo, in una cornice più generale che tenga conto dell’evoluzione economica e sociale complessiva del nostro territorio, contribuendo anche  a delineare una più ampia visione di scenario”.

“Urban Lab – sottolinea Piero Boccardo, Presidente di Urban Lab– conferma l’interesse e l’impegno a partecipare all’Atlante del cibo, un progetto e una rete capaci di intercettare da vicino, in modo trasversale e multiscalare, coniugando tangibile e intangibile, la nostra mission di raccontare la trasformazione della città e di offrire strumenti di comprensione dei processi urbani”. 

Torino, commercio e nuovo piano regolatore: quali prospettive?

Politiche attive per il commercio, tutela del tessuto imprenditoriale di prossimità, sostegno al valore sociale delle attività tradizionali, strategicità del Distretto Urbano del Commercio. Queste le direttrici emerse dall’incontro  Commercio & Città, laboratorio per la rigenerazione urbana ed economica dei territori”, tra Ascom Confcommercio e gli assessori del Comune di Torino al Commercio Paolo Chiavarinoe all’Urbanistica Paolo Mazzoleni, organizzato dall’associazione del terziario per approfondire i temi del nuovo Piano Regolatore Generale PRG di Torino.

«Stiamo lavorando – sottolinea la presidente di Ascom Confcommercio di Torino e provincia Maria Luisa Coppa per invertire la rotta della desertificazione commerciale e per restituire alle vie della città servizi, vivacità, bellezza e sicurezza. Per questo motivo abbiamo voluto portare la discussione sul futuro Piano Regolatore di Torino nella Casa del Commercio. Vogliamo dare il nostro contributo alla realizzazione di un Piano Regolatore che dia prospettiva ad una città in divenire e che tenga conto di uno scenario molteplice, dove il commercio è uno degli elementi, ma non l’unico. Pensiamo alla necessità di collegamenti logistici di alto livello, di connessioni dirette, di un aeroporto e stazioni ferroviarie funzionali, di una TAV da completare con urgenza. Guardiamo allo sviluppo delle Università e al loro impatto sulla composizione sociale urbana. Vediamo un turismo che si sta consolidando e che ha bisogno di strutture ricettive di livello per attirare fasce alto spendenti, mentre i centri cittadini non devono essere stravolti dagli airbnb. Il nuovo Piano Regolatore dovrà dare risposte innovative a tuttociò».

«Il rilancio del commercio locale è sicuramente una delle nostre priorità – spiega l’assessore al Commercio del Comune di Torino Paolo Chiavarino – i negozi di vicinato sono infatti un elemento fondamentale della nostra città perché contribuiscono all’identità dei quartieri, li mantengono vivi e offrono la possibilità di socializzare oltre a risultare un importante presidio per la sicurezza del territorio. Lo dimostrano le molte iniziative realizzate e in via di realizzazione dalla Città di Torino – sottolinea l’Assessore – che vanno proprio nell’ottica del sostegno all’economia di prossimità, si pensi ad esempio allo stesso Distretto Urbano del Commercio e ai futuri bandi per le imprese finanziati nel quadro del PN Metro Plus, in particolare per le periferie».

«L’attuale Piano Regolatore – commenta l’assessore all’Urbanistica del Comune di Torino Paolo Mazzoleni – ha consentito negli anni la trasformazione di Torino in molte sue parti, contribuendo in modo determinante a liberarci dalla rappresentazione monoculturale di città-fabbrica. È evidente che oggi uno strumento pensato negli anni Novanta non risponde più alle esigenze delle città. Il piano, dunque, dovrà avere i propri cittadini al centro. Obiettivo fondamentale sarà la valorizzazione dei quartieri e la loro centralità come elemento di riequilibrio territoriale, a partire dal ruolo delle Circoscrizioni. Le trasformazioni avranno a cuore il sostegno al commercio e all’economia di vicinato, anche e soprattutto come elemento di coesione sociale e presidio di sicurezza. In questa chiave anche la valorizzazione dei mercati come occasioni di garanzia del territorio».

Tra le linee di indirizzo del nuovo Piano Regolatore spicca la valorizzazione dei quartieri come elemento di riequilibrio territoriale attraverso il sostegno del commercio, dell’economia di vicinato e dei mercati intesi anche come presidi del territorio.

Numerosi i temi sul tavolo, a partire dalla necessità di politiche attive per il commercio condivise con le associazioni di categoria. Al primo posto il bilanciamento dei servizi commerciali del territorio, necessario per tutelare le attività tradizionali dalle ondate di concorrenza sleale delle grandi catene e dei centri commerciali. «Siamo per la tutela a favore di tuttispiega la presidente Coppa -, ma è evidente che oggi la situazione è fortemente sbilanciata a vantaggio delle grandi catene e dei centri commerciali, a partire dalle agevolazioni sugli oneri. In un’epoca in cui si parla di “città dei 15 minuti“, di tutela della prossimità e di sostenibilità ambientale, è indispensabile adottare misure efficaci per difendere le piccole imprese. La grande distribuzione, spesso basata su speculazioni immobiliari, ha un impatto negativo sulle attività locali, che ne subiscono le conseguenze senza adeguati strumenti di difesa.

La pandemia Covid-19 ha evidenziato il valore sociale e culturale dei negozi locali, oltre a quello economico. Pertanto, chiediamo che queste imprese siano riconosciute come una vera e propria rete di servizi economici essenziali.

La città sta cambiando e i grandi cantieri, tra cui quello futuro per la Metro 2, provocano mutazioni nelle abitudini di acquisto che influenzano pesantemente la vita del tessuto commerciale. Inoltre, ci sono aree in profonda trasformazione, come l’ex area Westinghouse in centro congressuale, che cambieranno le dinamiche urbane».

«Torino deve fare delle scelte chiaresostiene la presidente Coppa – riguardo agli insediamenti di grandi e medi distributori. Nel Piano Regolatore guarderemo perciò, con particolare attenzione proprio agli spazi dei mall, per i quali chiediamo che venga posto un limite di buon senso.

Ascom è a disposizione, come sempre, per mettere le sue conoscenze a servizio del Comune con l’obiettivo di fare di Torino una città dove si vive bene».

Preoccupa anche la tendenza all’aumento dei cambi di destinazione d’uso, che trasforma sempre più spesso i negozi vuoti in garage e in abitazioni, alterando così il tessuto commerciale locale, fiaccando l’attrattività dell’area e influenzando negativamente la qualità della vita nella comunità. Secondo i dati raccolti da FIMAA, l’associazione degli agenti immobiliari aderente ad Ascom Torino, risulta che il 50% dei proprietari di negozi sfitti chiede un cambio di destinazione d’uso. Un negozio su due rischia di scomparire per sempre.

Quali le soluzioni? Indicazioni interessanti arrivano dalle esperienze illustrate da Luca Tamini, professore del Politecnico di Milano e direttore del laboratorio di urbanistica commerciale: Brescia, Parma, Bergamo, Piacenza e Milano rappresentano best practise di come le amministrazioni hanno declinato l’economia di prossimità utilizzando gli strumenti di governo del territorio. L‘architetto Elena Franco, esperta nella sperimentazione del dialogo tra portatori di interessi, ha inoltre illustrato i vantaggi dei Distretti Urbani del Commercio quali intersezioni tra urbanistica e autonomia, strumenti di integrazione pubblico-privato.

Uno strumento già attivo e in fase di sviluppo a Torino è proprio il Distretto del Commercio Urbano DUC, nato nel 2021 grazie all’impegno della Regione Piemonte, della Città di Torino, di Ascom Confcommercio Torino e Provincia e delle altre associazioni di categoria, con l’obiettivo di promuovere e sostenere il commercio di prossimità, quella fitta e insostituibile rete composta da migliaia di negozi, bar, ristoranti e di tutte quelle attività che aiutano a mantenere viva la città fornendo un servizio essenziale per chi abita, lavora e visita Torino. L’area del Distretto di Torino include il centro storico e altre zone limitrofe che comprendono piazza Vittorio e i Murazzi, Porta Palazzo e l’ambito di Borgo Dora, San Salvario, Vanchiglia e gli assi commerciali di via Sacchi e via Nizza, piazza Statuto. Un’area che ospita circa 7.800 esercenti, più di 200 attività ricettive, 1.690 esercizi pubblici di somministrazione, oltre ad alcune centinaia di attività di servizi alla persona. «I DUC – conclude la presidente Coppa – sono luoghi pubblici-privati, che devono interessare non solo l’Assessore al Commercio, ma anche quello all’Ambiente, all’Urbanistica, alle Politiche Sociali. E lo sguardo si potrebbe allargare, in realtà, a tutti gli ambiti di competenza dell’Amministrazione Comunale. I DUC creano veri e propri centri commerciali naturali, dove le attività di qualità diventano un valore anche per il turismo, oltre che per i cittadini».

Valutazioni ambientali più snelle, Piemonte più competitivo

Il Consiglio regionale approva la nuova legge

L’assessore all’Ambiente Marnati: «Con questa legge il Piemonte sarà più attrattivo e competitivo»

Approvata dal Consiglio regionale la nuova legge sulle valutazioni ambientali (Valutazioni Impatto Ambientale, Valutazione Ambientale Strategica e Autorizzazione integrata ambientale) il cui obiettivo è quello non solo di semplificare, attraverso un testo molto più snello, ma dare anche maggior chiarezza normativa ed evitare l’eccessiva proliferazione di norme e permettere l’applicazione uniforme dei vari procedimenti (VIA, VAS e AIA) sul territorio regionale.

 «Massima semplificazione, chiarezza normativa, più trasparenza – commenta l’assessore regionale all’Ambiente Matteo Marnati – Così il Piemonte diventerà più attrattivo e competitivo, ci saranno ricadute positive sia sul regime delle imprese sia nei confronti dei cittadini. Grazie alla sburocratizzazione si permette alle imprese di agire con maggior celerità.  Con questa legge investire in Piemonte sarà economicamente più vantaggioso rispetto a molte altre regioni italiane che hanno oneri di istruttoria molto più elevati rispetto ai nostri, e, per le pubbliche amministrazioni, gli oneri saranno gratuiti».