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QS Best Student Cities: Torino debutta come una delle migliori città universitarie del mondo

 

Un risultato storico, che premia le politiche congiunte delle istituzioni locali ed universitarie per rendere Torino attrattiva per gli studenti e per le occasioni lavorative che offre dopo il conseguimento della laurea.

 

L’undicesima edizione della classifica QS Best Student Cities, pubblicata oggi dagli specialisti mondiali della formazione universitaria e manageriale Quacquarelli Symonds, vede Torino posizionarsi al 67° posto nel mondo, unica new entry italiana, vantando il punteggio più alto in Italia per gli indicatori “Affordability” (Convenienza) e Student Voice (Opinione degli Studenti).

criteri di inclusione, che stabiliscono che una città possa rientrare nella valutazione, sono la popolazione di oltre 250.000 abitanti e la presenza di almeno due università incluse nell’ultimo QS University Rankings. Entrambe le condizioni sono state soddisfatte e hanno consentito al capoluogo piemontese di ottenere il prestigioso lasciapassare. Nelle ultime rilevazioni, le uniche presenze italiane erano Milano – al 48esimo posto nel 2023 e Roma – al 74esimo, in una classifica in cui la Gran Bretagna è da molto tempo saldamente al comando.

Secondo la classifica, Torino è la città universitaria più conveniente d’Italia, e si colloca al 66° posto al mondo. Questo indicatore si basa su indici relativi alle tasse universitarie, al costo della vita e ai prezzi al dettaglio, e dimostra che Torino offre un’eccellente esperienza studentesca, a un costo inferiore di altre città italiane

Torino, inoltre, riceve anche ottime recensioni da parte di studenti ed ex studenti sulla loro esperienza in città, la migliore in Italia. In base al sondaggio di QS a studenti e studentesse, Torino ottiene un punteggio di 73,9/100 per questo indicatore, posizionandosi al 65° posto.

I numerosi indicatori presi in esame dalla classifica afferiscono alle categorie University Rankings, che considera la performance degli Atenei della città in QS World University RankingsStudent Mix, che esamina la popolazione studentesca della città, sia complessivamente che in ottica internazionale; Desirability, che misura l’attrattività di ciascuna città; Employer Activity, che fornisce un’indicazione sulla domanda di lavoro per i laureati nella città; Affordabilityche valuta quanto una città sia accessibile da un punto di vista economico ed infine Student View, che analizza i risultati del sondaggio che viene condotto annualmente da QS tra gli studenti.

Torino è una città sempre attenta a garantire alloggi agli studenti a prezzi contenuti e questo ha contribuito, insieme alla qualità della vita e della sua formazione universitaria ad accrescere la sua attrattività da fuori regione e dall’estero, anche grazie alle politiche congiunte degli atenei con l’Ente per il diritto allo studio, la Città e il CUS Torino – che hanno fatto della città una meta in cui vivere e studiare è economicamente più vantaggioso e dove non mancano le occasioni di sport, svago e socializzazione. Ma il capoluogo torinese offre soprattutto importanti possibilità dopo il conseguimento della laurea in termini di sbocchi occupazionali: il tessuto industriale, anche in settori emergenti, la sua tradizione innovatrice, la sua posizione geografica strategica, ne fanno il luogo ideale in cui pianificare il proprio futuro professionale, e non solo.

 

“Questo nuovo dato positivo sull’esperienza universitaria a Torino – dichiara Stefano Geuna, Rettore dell’Università di Torino – premia, prima di tutto, la qualità e la lungimiranza del progetto che ha posto gli Atenei al centro di un modello di sviluppo territoriale di tipo “concertativo”. Infatti solo grazie alla convergenza di tutte le istituzioni pubbliche, ciascuna buona portatrice delle politiche di competenza, abbiamo potuto trasformare la nostra città in un luogo conveniente, accogliente, funzionale per chi si iscrive all’Università. Un modello, quindi, che ha come priorità i giovani e i loro bisogni di formazione e di socialità: due aspetti oggi egualmente importanti del vivere l’esperienza universitaria. La strada imboccata, da tempo lo sappiamo, è quella giusta. Con i prossimi passi occorre quindi continuare ad investire con strategia integrata sulle leve chiave di Torino Città Universitaria: l’internazionalità dell’offerta e l’attrattività della città, a partire dal potenziamento dei servizi pubblici primari, come residenzialità e trasporti; ma non di meno sulla disponibilità di spazi aperti per la creatività, la cultura e l’aggregazione. La crescente connessione tra studi universitari e mondo del lavoro sarà poi la premessa fondamentale per vincere la sfida più difficile nel rapporto tra Atenei e territorio: fare di Torino e dell’area metropolitana un luogo ideale nel quale coltivare il proprio progetto di vita anche dopo gli studi”.


“Questo risultato 
– commenta Guido Saracco, Rettore del Politecnico di Torino – è il frutto di un lungo lavoro svolto in sinergia con gli altri attori del territorio per trasformare Torino in una città universitaria sul modello europeo, in cui non sia solo desiderabile studiare, ma anche intraprendere il proprio percorso professionale al termine della laurea. Le ricadute per la città e per tutto il territorio in termini economici sono importanti e continueranno a crescere”.

“Questo è sicuramente un risultato molto importante – sottolinea Stefano Lo Russo, Sindaco della Città di Torino – di cui andiamo orgogliosi e che ci conferma che siamo sulla strada giusta. Abbiamo atenei d’eccellenza che invitano gli universitari a scegliere Torino e dobbiamo fare in modo che queste ragazze e questi ragazzi trovino ad accoglierli una città attrattiva e inclusiva, dove continuare a vivere e lavorare anche una volta terminato il proprio percorso di studi. La nostra visione sullo sviluppo di Torino e il suo futuro e la strategia integrata che stiamo mettendo in campo in questi mesi va in questa direzione”.

 

“La Regione negli ultimi anni ha investito risorse da record, come mai avvenuto nella storia delle politiche per il diritto allo studio universitario in Piemonte – dichiara l’Assessore Regionale al Diritto allo studio universitario Elena Chiorino – Questo sta generando i frutti sperati e l’attenzione a livello internazionale verso il nostro territorio ne è la prova. Il nostro impegno è massimo non solo per consolidare il risultato ottenuto per la città di Torino e i suoi Atenei, ma per tutto il sistema universitario del Piemonte perché offre una didattica di indiscutibile valore, servizi di altissimo livello e garantisce pari possibilità di accesso ad una istruzione universitaria e di alta formazione accademica di altissima qualità anche a chi non ha la capacità economica per farcela da solo, attraverso borse di studio e altri benefici come mensa e alloggio. Il Piemonte è senza dubbio il luogo ideale dove formarsi e mettere radici”.

 

“Lo sviluppo di Torino vedrà nella città universitaria una delle principali opportunità nei prossimi anni – spiega Alessandro Ciro Sciretti, Presidente di Edisu Piemonte – proprio in quest’ottica, sarà fondamentale proseguire nel percorso di costruzione di un ecosistema di servizi che possa rendere sempre più attrattivo il nostro territorio agli studenti e alle studentesse di oggi e di domani”.

 

In questo momento Torino è una città in forte fermento – aggiunge Riccardo D’Elicio, Presidente di CUS Torino – in particolare per quanto riguarda il sistema formativo universitario. Mi auguro che il capoluogo sabaudo promuova all’estero i suoi punti di forza, tra cui: la mobilità sostenibile, il verde pubblico ed il fatto che sia diventato la prima scelta del percorso di studi di numerosi universitari (ormai oltre il 20% della popolazione totale). Inoltre, grazie ai numerosi servizi offerti, tra cui la pratica sportiva, sta diventando sempre più una città a misura di giovane. La socializzazione, l’integrazione e la formazione sono valori portanti di una comunità che condivide gli stessi ideali universali. Come CUS Torino siamo quindi orgogliosi di poter qualificare i nostri Atenei e la nostra città a livello mondiale”.

Autopompa si ribalta, muore vigile del fuoco alla guida

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In un incidente avvenuto sulla statale 222 a Castellamonte è morto il vigile del fuoco coordinatore Massimo Viglierco, 55 anni, in servizio nel distaccamento di Ivrea. Era alla guida dell’autopompa che raggiungeva il luogo dove era stato segnalato un incendio quando il mezzo si è ribaltato per cause da accertare. Sono rimasti feriti leggermente gli altri due colleghi che viaggiavano a bordo.  Il mezzo è finito fuori strada abbattendo una cancellata e finendo nel giardino di una villetta. Il conducente è morto all’ospedale Giovanni Bosco di Torino.

(foto di repertorio)

Controlli dei carabinieri al mercato di Porta Palazzo, violazioni su sicurezza e lavoratori in nero

A seguito di attività investigativa delegata dalla Procura della Repubblica di Torino, militari del Nucleo CarabinieriIspettorato del Lavoro eseguivano una serie di accessiispettivi in Torino piazza della Repubblica presso l’ area mercatale sita in Porta Palazzo”, che con i suoi 51.300 mq è l’area mercatale  più estesa della metropoli, nonchè il mercato più grande d’Europa.

I controlli sono stati effettuati con l’ausilio dell’Arma Territoriale del Comando Provinciale Carabinieri di Torino in un area della Città da sempre molto sensibile per la percezione di sicurezza da parte dei cittadini,  gli accertamenti di p.g. ed ispettivi si rendevano necessari a seguito di grave infortunio accaduto ad un lavoratore addetto alla movimentazione dei banchi a motore, ad oggi rimasto parzialmente inabile al lavoro, il quale a seguito delle verifiche effettuate dai militari risultava poi completamente privo di contratto di lavoro e di qualsivoglia copertura assicurativa e previdenziale. Ulteriori accertamenti si concentravano quindi su tutto il parterre di mezzi a movimentazione a motore presenti e chemovimentano giornalmente i banchi  nella suddetta area al fine di verificarne l’idoneità alla circolazione su strada, il tutto verificato con l’ausilio di personale del locale Comando della Polizia Municipale. Venivano sottoposti a controllo in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro  circa 40 soggetti, di questi   9 venivano deferiti all’A.G. di Torino per gravi violazioni in materia di salute e  sicurezza, le violazioni  penali contestate vanno  dalla mancanza dell’elaborazione del dvr, alla mancata nomina rspp  ed il mancato utilizzo dei dpi.)

Dagli accertamenti esperiti inoltre è emerso che nr. 6 soggetti lavoravano in nero percependo le retribuzioni in contanti, pur essendo assegnatari di reddito di cittadinanza, la somma indebitamente percepita dai soggetti ammonta a 96.241,00.

Con la collaborazione di personale ispettivo ordinario dell’ITL di Torino venivano comminate sanzioni pari ad euro 161.146,09 ed emesse diffide accertative per il recupero di crediti patrimoniali.

‘Dedicata a te’, a Torino più di novemila i nuclei famigliari beneficiari della carta solidale del Governo

Dedicata a te è una carta elettronica con un contributo unico di 382,50€ destinata alla spesa e ai generi alimentari di prima necessità e rivolta ai cittadini più in difficoltà e con ISEE fino a 15mila euro.

Gli elenchi dei beneficiari della Carta sono stati predisposti dall’INPS sulla base dei criteri definiti dal Decreto del Ministero dell’agricoltura e dal Ministero dell’economia e delle finanze.

Non riceveranno la carta i nuclei familiari che, alla data di entrata in vigore del decreto (12 maggio 2023), avevano tra i propri componenti titolari di reddito di cittadinanza e reddito di inclusione o altre misure di inclusione sociale o sostegno alla povertà. Sono inoltre esclusi i nuclei familiari nei quali almeno un componente sia già beneficiario di nuova assicurazione sociale per l’impiego, indennità di mobilità, fondi di solidarietà per l’integrazione del reddito, cassa integrazione guadagni, qualsiasi altra forma di integrazione salariale per disoccupazione involontaria erogata dallo Stato.

Proprio in questi giorni i Comuni stanno ricevendo dall’INPS l’elenco dei nuclei beneficiari -che a Torino sono circa 9.300- e predisponendo l’invio di lettere di notifica. Per ritirare la carta, nominativa e prepagata, bisognerà quindi aspettare questa comunicazione e poi recarsi in un qualsiasi Ufficio Postale.

La Città di Torino, per andare incontro alle esigenze dei beneficiari, metterà a disposizione, oltre alla comunicazione via lettera, anche la possibilità di verifica digitale. Da oggi, accedendo con il proprio SPID al portale Torino Facile, si potrà controllare se il proprio nucleo rientra tra gli aventi diritto consultando la pagina dedicata.

Il contributo una tantum potrà essere speso esclusivamente entro il 31 dicembre 2023. Per attivare la card assegnata sarà necessario utilizzarla per effettuare un primo pagamento entro il 15 settembre; la mancata attivazione entro la data indicata comporterà l’annullamento del contributo.

Per informazioni: U.R.C. Dipartimento Servizi Sociali, Sociosanitari e Abitativi. Tel. 011-01125111 dal lunedì al giovedì ore 14-16; il martedì 9-12,30/14-16,00.

Beni confiscati alle mafie, la Regione: “691mila euro per progetti di riutilizzo a fini civici e sociali”

ASSESSORE MARRONE: “LO DEDICHIAMO ALLA MEMORIA DI PAOLO BORSELLINO E DELLA SUA SCORTA”
Il bando 2023/24 per il riutilizzo dei Beni confiscati alle mafie metterà a disposizione 691mila euro per progetti di riutilizzo a fini civici e sociali. 205mila euro per le spesa corrente dei beni e 486mila per spese di investimento sugli stessi. I comuni e gli enti avranno infatti la possibilità non solo di ristrutturare i beni per poi metterli a disposizione della cittadinanza, ma potranno anche utilizzare i fondi regionali per le utenze dei beni in loro carico.
Ad annunciarlo è l’assessore regionale al contrasto alle mafie Maurizio Marrone, in occasione dell’anniversario della strage di Via D’Amelio a Palermo, che si celebrerà domani, e che ricorda il sacrificio del giudice Paolo Borsellino e della sua scorta.
Se la ‘Ndrangheta riesce a infiltrarsi nella ristorazione, addirittura dentro il Palazzo di Giustizia, la lezione da imparare è che tutto ciò che viene sequestrato deve essere riutilizzato a finalità “no profit” così da scongiurare qualsiasi infiltrazione – dichiara l’assessore Maurizio Marrone, commentando il recente caso “Liberamensa”. “Questa mattina – prosegue – insieme ad Alessandro Cammarata abbiamo fatto visita al Comune di Pavarolo, tra i vincitori del bando 2022, per visitare il cantiere che porterà una villa sequestrata alla mafia a diventare un centro polifunzionale per i servizi alle famiglie. Un intervento concreto, capace di venire incontro ai bisogni del territorio, e che dedichiamo alla memoria del giudice Paolo Borsellino. Per questo motivo abbiamo voluto donare al sindaco di Pavarolo, Laura Martini, una targa dedicata al giudice ucciso dalla mafia“.
Nel dettaglio:
Il centro polifunzionale di Pavarolo, ospiterà un punto di ascolto che fornirà personale esperto a sostegno dei progetti sociali proposti per fornire aiuto a varie categorie di utenti, quali genitori separati e coppie in crisi, donne vittime di violenze, donne operate di cancro al seno, famiglie in stato di disagio (con l’organizzazione, a titolo esemplificativo, di laboratori rivolti ai giovani sulla sensibilizzazione alle mafie e di educazione alla cittadinanza ed alla legalità; psicologo a supporto di famiglie in stato di disagio e/o adolescenti in difficoltà; sportelli di ascolto per le donne che devono affrontare diagnosi e cure relative al cancro; incontri tra neomamme e professioniste di ausilio ad affrontare il percorso di nuova genitorialità; consulenza legale gratuita).
Si intende inoltre realizzare un luogo destinato a costituire un momento di dialogo intergenerazionale, coinvolgendo anziani e minori per consentire alle nuove leve di scoprire l’importanza del passato per leggere il presente (per esempio: creazione di momenti ludici in cui i nonni possono insegnare ai bambini i giochi ed i balli di una volta, la costruzione di giocattoli del passato e la narrazione di vecchie favole e filastrocche) e mettere a disposizione una sala a rotazione utilizzata da cittadini appassionati di arte e cultura, che mettono a disposizione di altri cittadini le proprie competenze (organizzando, ad esempio, incontri e corsi di arte, musica e cultura varia).

Il grande caldo. Fino a 38 gradi in Piemonte, 34 a Torino

In Piemonte e nel capoluogo l’ondata di calore raggiungerà il culmine  e giovedì, con massime fino a 37-38 gradi sul basso Piemonte e notti con umidità fino all’80%. Secondo le previsioni di Arpa (Agenzia regionale per la protezione ambientale) – le temperature saranno di 4-5 gradi superiori rispetto alle medie stagionali e a innalzare le temperature sarà la compressione d’aria prodotta dai venti da ovest. Le massime saranno a 34 gradi sull’area urbana di Torino, 37-38 sul basso Piemonte, le minime di notte a 24-25 gradi. Giovedì le temperature dovrebbero scendere di qualche grado.

Prezzi al consumo in aumento a Torino di quasi il 7% in un anno

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Gli indici dei prezzi al consumo di Giugno 2023 sono stati elaborati tenendo conto delle limitazioni, differenziate a livello regionale, definite dalle normative nazionali e locali per contrastare la pandemia causata dal Covid-19.
L’impianto dell’indagine sui prezzi al consumo, basato sull’utilizzo di una pluralità di canali per l’acquisizione dei dati, ha continuato a consentire di ridurre gli effetti negativi del più elevato numero di mancate rilevazioni sulla qualità delle misurazioni della dinamica dei prezzi al consumo. Le modalità con le quali la situazione che si è venuta determinando è stata via via affrontata sono illustrate nella Nota metodologica del comunicato stampa diffuso oggi dall’Istat nella quale viene anche ricordato che gli indici ai diversi livelli di aggregazione, sia nazionali sia locali, che hanno avuto una quota di imputazioni superiore al 50% (in termini di prezzi mancanti e/o di peso), sono segnalati mediante l’utilizzo del flag “i” (dato imputato).

Nel mese di Giugno 2023 a seguito della rilevazione dei prezzi effettuata dal Servizio Statistica della Città, l’indice complessivo dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC) è risultato pari al 118,5 (Base Anno 2015=100) segnando una variazione del -0,2% rispetto al mese precedente e del +6,9% rispetto al mese di Giugno 2022 (tasso tendenziale).

I prezzi dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto segnalano +0,2% sul mese precedente e +5,2% su giugno 2022. I prezzi dei prodotti a media frequenza d’acquisto rilevano -0,8% rispetto al mese di maggio 2023 e +10,3% sull’anno precedente. I prezzi dei prodotti a bassa frequenza d’acquisto segnalano +0,2% sul mese precedente e +4,0% rispetto a giugno 2022.

Nella tipologia di prodotto dei BENI si rileva -0,6% su base congiunturale e +8,5% su base tendenziale.

I prodotti in rilevazione hanno subito queste variazioni:
Beni Alimentari INVARIATO sul mese precedente e +10,0% sull’anno precedente,
Beni Energetici -4,3% sul mese precedente e +8,7% sull’anno precedente,
Tabacchi -0,1% sul mese precedente e +2,5% sull’anno precedente,
Altri Beni +0,2% sul mese precedente e +5,5% sull’anno precedente.
Nella tipologia di prodotto dei SERVIZI si registra +0,3% su base congiunturale e +4,3% su base tendenziale.

Sono state riscontrate le seguenti variazioni:
Servizi relativi all’Abitazione +0,6% sul mese precedente e +4,5% sull’anno precedente,
Servizi relativi alle Comunicazioni INVARIATO sul mese precedente e +0,8% sull’anno precedente,
Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona -0,2% sul mese precedente e +6,1% sull’anno precedente,
Servizi relativi ai Trasporti +1,5% sul mese precedente e +4,9% sull’anno precedente,
Servizi vari -0,1% sul mese precedente e +2,0% sull’anno precedente.

L’inflazione di fondo al netto degli energetici e degli alimentari freschi segnala +0,1% rispetto al mese precedente e +5,5% rispetto all’anno precedente.

L’Indagine dei Prezzi al Consumo è stata effettuata secondo le disposizioni e le norme tecniche stabilite dall’ISTAT.

I dati relativi al mese di Giugno si possono consultare sul sito: http:/www.comune.torino.it/statistica/
(p.v.)

Prende il via la grande festa per i 90 anni del MAUTO 

Mercoledì 19 luglio la giornata clou: dalla Millemiglia delle idee, una maratona di incontri con testimonianze dirette sulla storia e sul futuro dell’automobile, alla parata di vetture d’epoca con partenza da piazza San Carlo, fino alla chiusura serale con il concerto dei solisti del Regio Ensemble.

 

 

 Con la cerimonia del taglio del nastro ai Giardini Reali davanti alla Itala 35/45 HP “Palombella” del 1907 appartenuta alla Regina Margherita di Savoia prende il via la grande festa per i 90 anni del MAUTO – Museo Nazionale dell’Automobile: fino a domenica 23 luglio un ampio programma di eventi diffusi nei luoghi simbolo della città, cui le istituzioni culturali partecipano con talk, proiezioni, laboratori didattici, esposizioni e molto altro.

 

La città si avvicina alla giornata clou delle celebrazioni, mercoledì 19 luglio (lo stesso giorno di 90 anni fa la Città di Torino deliberava la fondazione del Museo dell’Automobile) un grande evento articolato in diversi appuntamenti dalle ore 11 alle ore 17 presso l’Auditorium del MAUTO con una maratona di racconti, dibattiti, opinioni sul tema dell’automobile, dei suoi approcci e delle sue declinazioni e sulla necessità di una riflessione generativa sugli sviluppi futuri della mobilità.

 

Dalle ore 11 alle ore 11:45i saluti istituzionali: oltre al Presidente del MAUTO Benedetto Camerana, intervengono Alberto Cirio, Presidente Regione Piemonte, Michela Favaro, Vice Sindaca Città di Torino, Angelo Sticchi Damiani, Presidente Automobile Club Italia, Dario Gallina, Presidente Camera di commercio di Torino, Giorgio Marsiaj, Presidente Unione Industriali Torino.

 

Dalle ore 11:45 alle ore 12:35una tavola rotonda sulla storia del Museo alla quale partecipano: François Confino, Architetto e Scenografo, Cino Zucchi, architetto, Roberto Giolito, Head of Heritage Stellantis, Davide Accorsi, Direttore commerciale del Salone Auto e Moto d’Epoca, Maria Bussolati, Direttrice Museo Mille Miglia.

 

Dalle 12:35 alle 13. “il MAUTO entrata nel futuro”. Relatori del progetto Metaland Roarington, insieme a Benedetto Camerana, sono: Fritz Kaiser, founder & chairman Roarington, e i piloti Davide Valsecchi e Andrea Montermini.

 

Dalle 13,00 alle 13:30: il pubblico e gli appassionati incontrano Davide Valsecchi e Andrea Montermini impegnati alla guida dei simulatori di Pininfarina e Zagato. I due piloti spiegheranno come si guida un’auto del passato come l’Alfa Romeo Disco Volante o la Fiat Turbina con le tecnologie di oggi messe a punto da Roarington. Ingresso gratuito, senza pass, in un evento dove la passione per l’automobile, di ieri come di domani, vera o virtuale, non possa mai cambiare.

 

Dalle ore 14 alle ore 17La Millemiglia delle idee: dodici autorevoli ospiti, esponenti delle discipline più diverse, si avvicendano sul palco moderati da Gianluigi Ricuperati, per confrontarsi sui temi legati all’auto come linguaggio della vita, declinato nel passato, nel presente e nel futuro. Sono: Vicky Piria, Pilota e giornalista di automobilismo, Bruno Siciliano, Ingegnere e professore di robotica, Giulia Cavaliere, Scrittrice e giornalista musicale, Leonardo Caffo, Filosofo e curatore, Beppe Gabbiani, Pilota, Ann Kiefer, Designer ed ex progettista di automobili, Italo Rota, Architetto e teorico, Michele Lupi, Giornalista e Tod’s Men Collection Visionary, Patricia Urquiola, Architetta e designer, Tomas Libertiny, Designer e artista, Marco Berti, Imprenditore e collezionista auto, Carolyn Christov-Bakargiev, Direttrice del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea.

Dalle ore 17 ritrovo in piazza San Carlo e alle ore 18 inizia la parata di vetture d’epoca, organizzata in collaborazione con ACI Torino e il Veteran Car Club: 30 meravigliose vetture  prodotte prima del 1940 sfilano attraverso il centro di Torino lungo le sponde del fiume per raggiungere il Museo dell’Automobile intorno alle ore 19. A fare da capofila la Itala 35/45HP denominata “Palombella”, realizzata nel 1907 per la regina Margherita di Savoia.

Alle ore 21, nella suggestiva Piazza del MAUTO, il concerto dei solisti del Regio Ensemble, accompagnati da un pianoforte, chiude il programma della giornata, con una proposta di arie d’opera di Bizet, Mozart, Halévy, Donizetti, Verdi, Rossini.

Per consultare il programma completo degli eventi: www.museoauto.com/programma-eventi/

Al via le celebrazioni dei 90 anni del Museo dell’Auto di Torino

Oggi, lunedì 17 luglio alle ore 11 in piazzetta reale a Torino si inaugurano le celebrazioni di MAUTO90, l’unico momento in cui sono riuniti tutti insieme per una foto celebrativa i rappresentanti degli enti e delle istituzioni che organizzano iniziative ed eventi in occasione dell’importante anniversario.

Davanti alla splendida ITALA 35/45 HP “Palombella” del 1907: una delle favorite dalla Real Casa Savoia, in particolare della regina Margherita, per la quale fu costruita e da lei battezzata la Palombella. Raffinata nella sua carrozzeria, sono da notare in questo lussuoso “limousine landaulet” le maniglie d’argento foggiate ad aquila e la scaletta di accesso ribaltabile sotto lo sportello. Il telaio è identico a quello della famosa “Itala” vincitrice della Pechino-Parigi del 1907.

Bettazzi non fu solo vescovo di Ivrea

IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni
E’ difficile dare un giudizio storico su mons . Luigi Bettazzi ,ultimo testimone del Concilio Vaticano II che Bettazzi, insieme al cardinale di Bologna Lercaro, avrebbe voluto come una rottura più forte con il passato secondo il desiderio di Papa Giovanni XXIII . Fu  Paolo VI (che nomino’ vescovo Bettazzi ) a comprendere l’importanza di salvare l’autorità del Papa rispetto alla collegialità che avrebbero  preferito  Lercaro e il suo ausiliare a Bologna Bettazzi . Nel turbinio tempestoso  del ‘68 che voleva scardinare  anche la Chiesa in nome di una religiosità marxisteggiante, eretica e terzomondista che si espresse nel dissenso  più radicale. Allora si vide come Paolo VI, dopo il Concilio delle giuste aperture e dell’affermazione della libertà religiosa, avesse dovuto governare la navicella della Chiesa nel mare in tempesta, ponendo argine ad un rinnovamento che avrebbe snaturato completamente una realtà millenaria fondata anche sulla tradizione.
Nel 1967 Bettazzi venne nominato vescovo di Ivrea dove rimase per 33 anni restando vicino alle posizioni del cardinale di Torino  Michele Pellegrino anche lui appartenente all’ala “progressista “del Concilio. Nessuno penso’ a lui per la cattedra di San Massimo e meno che mai per la porpora cardinalizia. L’arcivescovo di Torino  più vicino a lui fu Cesare Nosiglia, figlio di un operaio cassaintegrato che espresse costante vicinanza agli operai che perdevano il posto di lavoro, come aveva fatto in tempi precedenti il vescovo di Ivrea che scese in piazza a fianco degli operai della Lancia di Chivasso. Arrivato a Ivrea Bettazzi pensava alla città voluta dal’ing. Adriano Olivetti morto nel 1960.
Il suo progetto di società era vicino a quello di una comunità “a misura d’uomo” di Olivetti, ma purtroppo dopo il periodo in cui venne estromessa la famiglia Olivetti  e Bruno Visentini divenne presidente sull’onda della “irizzazione”dell’azienda,  il vescovo si trovò con un altro ingegnere molto diverso dal primo che finì di far prevalere i profitti finanziari a danno dell’azienda che di fatto chiuse , mandando in crisi la città e lo stesso Canavese.
Bettazzi rimase ad Ivrea l’unico elemento importante capace di catalizzare un interesse nazionale e internazionale con i suoi libri e la presidenza della Pax Christi. Era un pastore d’anime, ma anche un raffinato intellettuale .  Ha ragione Piero Fassino a dire che Bettazzi ha vissuto “la fede come strumento di dialogo, di confronto , di ascolto” ed è stato  un profeta che sapeva comprendere le inquietudini e le sofferenze del mondo , accompagnando ciascuno con fraternità ed amicizia”.
Mi capito’ di ascoltarlo come conferenziere di eccezionale valore a Chivasso e ad Albenga e qualche volta a cena a casa di Arrigo ed Elena Olivetti . Era persona aperta ed anche il laicissimo Arrigo trovava in lui un valido interlocutore: a dividerli era la concezione liberista dell’economia che accomunava Arrigo a suo figlio Camillo,
che festeggio’  quando il nuovo sindaco di Ivrea non era più un esponente della sinistra.
Bettazzi sapeva parlare con tutti anche se sosteneva che “bisogna partire dai poveri per arrivare a tutti . Se cominci dai borghesi , metà del mondo rimane fuori “. La sua concezione della vita non mi sembra però  che si fondasse sul pauperismo.
E’ rimasto famoso uno suo scambio epistolare con Enrico Berlinguer attraverso il quale il leader comunista volle garantire il Vescovo sulla libertà della Chiesa  e sulla laicità del PCI che non era antireligiosa .
Ma il problema posto dall’ eventuale compromesso storico era cosa più complessa perché avrebbe creato una democrazia consociativa senza una vera opposizione, con la  conseguente possibilità di tagliare fuori dall’Europa l’Italia .
Io suggerii a Luigi Firpo di intervenire nel dibattito evidenziando le riserve dei laici liberali , ma Firpo non accetto’la mia idea, ma allora io ero davvero un signor nessuno per intervenire in prima persona. Raccontai tanti anni dopo  l’episodio a Bettazzi che rise di gusto e in fondo condivise le critiche al compromesso tra comunisti e cattolici.
Era un cattolico aperto al confronto e un pastore che sapeva distinguere il peccato dai peccatori. In questo fu anche un  anticipatore non diplomatico di Papa Francesco.
La sua approvazione delle unioni di fatto che non potevano essere confuse con il matrimonio naturale tra uomo e donna, come disse con chiarezza, rispecchia la sua umana comprensione verso gli altri, la sua laicità come elemento di equilibrio e di separazione tra Stato e Chiesa, rifiutando le fughe in avanti di chi considera i propri desideri di vita come diritti civili.