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“Rosmini, primo banco, fila centrale, capelli all’umberta…”. Gianni Vattimo nei ricordi di un allievo

Il grande professore-filosofo che mi riconciliò con la scuola

Gianni Milani

Martedì 19 settembre, già da giorni ricoverato all’Ospedale di Rivoli, Gianni Vattimo ci ha lasciati. L’avevo incontrato poco più di un mese fa. Una mattina d’estate, nella settimana successiva al Ferragosto, a Sauze d’Oulx. Seduto, assente, sulla sedia a rotelle, nel dehor esterno dell’Hotel “Holiday Debili” di via Clotes. Il mondo intorno, all’apparenza, non faceva più parte di quella “cosa strana, non percepita” che sembrava essere ormai per lui la vita. O ciò che di essa rimaneva. Lo scorrere, il vociare dei turisti lungo una delle vie principali e più “goderecce” del paese sembrava essere per lui vuoto assoluto, assenza di suoni, luogo non luogo, buio informe in cui lo sguardo era fisso solo su mani scheletriche, al pari del corpo, su mani tremanti, scosse dai brividi della malattia e che forse gli ricordavano pagine sfogliate di libri e giornali esistiti in un tempo troppo lontano. Dimenticato. Rimosso. Ad accudirlo una premurosa signora … dai, Gianni, vedi che qui, al fresco della montagna, riesci anche a muovere i piedi, su forza, muovili … Lui alzava il viso e, obbediente, forse un po’ felice della felicità di un bimbo che ha compiuto il suo dovere, lentamente muoveva le dita dei piedi. A comando. Va bene così?, sembrava voler dire. Accanto a lui il giovane brasiliano Simone Caminada, da oltre dieci anni, suo assistente e compagno.

Cappello di paglia a larghe tese, maglioncino bianco e blu a righe orizzontali (un “gondoliere” ai Milleecinque di Sauze?) cercava, anche lui, di scuoterlo, di regalargli un assenso, un sorriso. Con scarso successo. Professore, posso salutarla? Che piacere incontrarla! Il Maestro, il forte Padre del “pensiero debole”, alzò a fatica lo sguardo, gli occhi tristemente acquosi. Mi guardò e mi regalò un dolce, faticoso sorriso. Forse sì. Alla mente gli balenarono i contorni di un viso non del tutto sconosciuto, ma perduto, di fatto e di nome, nel tempo. E subito ritornò a quelle mani deboli e tremanti. Mio Dio, quanti anni da quei fine ’60, in cui, al piano nobile (sede storicamente dell’“Accademia di Medicina” di Torino e forse allora temporaneamente prestato alla “Facoltà di Lettere e Filosofia”) nel complesso della “Corte dei Minimi”, ex “Convento di San Francesco da Paola”, in via Po 18, diedi con lui il mio primo esame universitario di “Estetica”! Credo (ma non ne sono sicuro) si trattasse di esporre quanto s’era capito delle “Lettere sull’Educazione Estetica” di Friedrich Schiller. Fu allora che Vattimo, vedendomi arrivare al “banco di tortura”, sbottò con un largo sorriso, decisamente antistress, Milani, Rosmini, primo banco, fila centrale, capelli all’umberta …Il grande prof., al mio timido procedere, mi aveva immediatamente riconosciuto. Un magnifico 30 il voto finale (su libretto ancora cartaceo) che mi portai felice a casa … e non si pensi sia un voto da “raccomandato”, mi sorrise il buon Vattimo.

Erano passati una decina d’anni, da quei primi anni Sessanta, quando il sottoscritto, da ripetente (preferivo allora il pallone e le partite all’oratorio, anziché le “sudate carte”) frequentava la prima media all’Istituto “Rosmini” di Torino. E proprio quell’anno, mi pare ad anno iniziato, eccoci piombare atleticamente in classe, come docente di Lettere, quel po’ po’ di giovanottone biondo, sorridente e bruciato dal sole di montagna. Ben colorito, come sarebbe stato tutti i lunedì, dopo sportivi weekend passati sci ai piedi. E fu subito un ciclone, una ventata di freschezza che scosse piacevolmente l’intera classe. Rigoroso nello studio, ma anche “compagnone”, ironico, teatrante improvvisato. Grande juventino, per “disgrazia” di tal  Bongiovanni (mi pare fosse questo il nome del malcapitato compagno di classe), di fede interista e immancabilmente interrogato in occasione del “derby d’Italia”. Guai se la Juve perdeva. Interrogazione “cruenta”, ma anche tutta da ridere, e un bel potevi studiare di più Bongiovanni, invece di vedere la partita … vai vai, ti interrogo la prossima volta. Vattimo fu professore brillante. E brillante educatore. Con lui si studiava, eccome, ma senza paure e angoscianti patemi d’animo. Io diventai il primo della classe. Da ripetente a primo della classe. Un bel salto! Avevo ancora il pallone in testa, ma sapevo di dover anche studiare. E come studiare. Ce l’aveva insegnato lui. Grande affetto e immensa empatia.

Ecco allora spiegato quel … Rosmini, primo banco, fila centrale, capelli all’umberta, al primo esame di Estetica. Penso che proprio dal suo modo di “fare scuola” mi sia venuta la voglia di abbracciare anch’io, come ho fatto per quasi quarant’anni, il mestiere dell’insegnante. Grazie Maestro-Amico Vattimo. Prima dello scorso agosto, ebbi occasione di incontrarlo, sempre a Sauze, nell’agosto del 2019 “pre-pandemia”, lungo la strada che porta alla chiesetta cinquecentesca di San Giovanni Battista. Era di domenica. Vattimo, profondamente credente (“comunista cristiano”, si definiva) si recava a Messa camminando lento, a fatica, appoggiato al bastone e a braccetto di una giovane (credo) badante. Ci incrociammo. Professore, gli sorrisi. Milani!!, mi rispose. Che gioia! A sessant’anni dal “Rosmini” e a una cinquantina dai tempi universitari, mi aveva ancora riconosciuto. Anche se non avevo più i capelli “all’umberta”, anche se non avevo più, o quasi, capelli. Due parole. Non di più. Il fiato gli serviva per arrivare a Messa. Ma quelle parole e quel Milani mi resero l’uomo più felice del mondo. Spirito libero, garbatamente ironico, “rivoluzionario integrato” e “profondamente sabaudo”, lo ha definito l’amico filosofo Maurizio Ferraris. In “Non Essere Dio”, scritto nel 2006, a quattro mani, con Piergiorgio Paterlini, Vattimo scriveva. “Alla fine, senza che mai me lo sia detto così esplicitamente e con tanta forza, su tutto io ho cercato la libertà…più della fama e del successo certamente, più del potere di sicuro, io ho cercato la libertà”. Missione compiuta, caro grande Maestro!

Gianni Milani

 

I funerali del filosofo Gianni Vattimo si terranno sabato mattina alle 10 in piazza Castello a Torino nella Real chiesa di San Lorenzo. Ad officiate il rito sarà il rettore Don Giovanni Ferretti, filosofo e amico di Vattimo.

Aumento gasolio, allarme anche in Piemonte tra le imprese dell’autotrasporto

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Giovanni Rosso (Presidente di Confartigianato Piemonte Trasporti): Il costo del carburante aumenta in modo esponenziale: sta venendo meno il guadagno delle aziende”.

L’ennesimo aumento del costo del carburante sta andando a incidere sul futuro delle oltre 6.000 imprese artigiane del Piemonte che creano lavoro per circa 15mila addetti, con una dimensione media per azienda di 2,8 addetti per ogni realtà.

 

Infatti, il prezzo del gasolio è arrivato alla soglia di 2 euro al litro e negli ultimi due mesi il suo costo è aumentato del 12 per cento, con un trend in crescita di 1,5 centesimi al giorno.

Secondo una rilevazione dell’Ufficio Studi di Confartigianato, in Italia i prezzi alla pompa dei carburanti rimangono tra i più elevati in Europa: siamo al 6° posto nell’Ue a 27 sia per la benzina che per il gasolio. I rincari, per la benzina, sono stati del 14,4% rispetto allo scorso anno, mentre per quelli del gasolio l’aumento si ferma al 2,7%. In Italia il prezzo dei carburanti alla pompa supera del 6,6% la media dell’Ue a 27.

“Considerato che la spesa per i carburanti incide sul totale dei costi per il 30% – commenta Giovanni Rosso, Presidente di Confartigianato Piemonte Trasporti – se il prezzo del gasolio continua a salire, rischia di venir meno il guadagno, mettendo a dura prova anche la stabilità delle diverse filiere produttive del Piemonte”.

“Per questo a livello nazionale – prosegue Rosso – abbiamo sollecitato interventi per tenere sotto controllo i prezzi ed evitare speculazioni ma anche per ridurre la componente fiscale. Infatti, in valore assoluto, l’Italia presenta la più elevata tassazione sui carburanti tra i 27 paesi dell’Ue: pesa per il 53,4% del prezzo alla pompa, superiore di oltre tre punti percentuali al 49,8% dell’Eurozona”.

Secondo le analisi di Confartigianato Trasporti, secondo le migliori performance aziendali, ormai la marginalità delle aziende dell’autotrasporto non supera il 4%.

“Il problema è che le aziende, dell’autotrasporto e di tutti gli altri settori – sottolinea Rosso – non riescono più a “spalmare” gli aumenti, fino a ora tenuti al minimo e suddivisi tra aziende, committenti e utenti finali. Il rischio è che quelle realtà meno strutturate, potrebbero non farcela a reggere il secondo inverno con i costi così elevati e con i ricavi così limitati”.

 “L’aver sfiorato la soglia di 2 euro per litro di carburante è insostenibile per gli autotrasportatori, tra i quali si sta diffondendo forte preoccupazione – conclude Rosso – è necessario adoperarsi per calmierare il costo del gasolio ed evitare una chiusura in massa dovuta all’impossibilità di continuare ad operare. Occorrono interventi mirati come i crediti d’imposta verso gli operatori professionali. Voglio ricordare che il combinato tra costi delle accise e l’Iva  sulle accise potrebbe sortire un effetto dirompente sul comparto”.

I funerali di Gianni Vattimo sabato in piazza Castello

I funerali del filosofo Gianni Vattimo si terranno sabato mattina alle 10 in piazza Castello a Torino nella Real chiesa di San Lorenzo. Ad officiate il rito sarà il rettore Don Giovanni Ferretti, filosofo e amico di Vattimo. La camera ardente si tiene nell’aula magna del Rettorato dell’Università in via Po oggi e domani  dalle 10.30 alle 18. Proprio in quell’aula Vattimo il 14 ottobre del 2008 tenne la sua ultima lezione prima del pensionamento.

Siti Unesco, a Torino il Salone mondiale del turismo culturale sostenibile

Prende il via dal Piemonte e dall’Italia – nazione con il maggior numero al mondo di riconoscimenti Unesco, ben 58 – la sfida per la promozione di un turismo sostenibile e consapevole nei siti Patrimonio dell’Umanità in grado di garantire la tutela dei beni stessi.

Dal 21 al 23 settembre sarà il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano di Torino ad ospitare la 14aedizione del “World Tourism Event – Salone Mondiale del Turismo nei siti Patrimonio Mondiale”.

L’evento è realizzato con il contributo e la collaborazione della Regione Piemonte e il patrocinio del Ministero della Cultura e del Ministero del Turismo. Il patrocinio e la collaborazione di: Enit – Agenzia Nazionale del Turismo; Associazione Italiana Beni Patrimonio Mondiale; Visit Piemonte; Fondazione Santagata per l’Economia della Cultura; Federazione Italiana Club Unesco; Federazione Europea Associazioni e Club Unesco; Fiavet – Federazione Italiana Associazioni Imprese Viaggi e Turismo; Icomos Italia – Consiglio Internazionale dei Monumenti e dei Siti Comitato Nazionale Italiano.

La scelta del capoluogo piemontese come sede del WTE è motivata dall’ampia offerta di beni e siti che si fregiano di questi riconoscimento nella città e nel Piemonte: i 5 riconoscimenti Patrimonio mondiale(le Residenze Sabaude, i Sacri Monti, I Siti palafitticoli preistorici, I Paesaggi vitivinicoli di Langhe, Roero e Monferrato, Ivrea Città Industriale del XX Secolo), i 4 riconoscimenti immateriali (L’arte della costruzione dei muretti a secco, l’Alpinismo, l’Arte musicale dei suonatori del corno da caccia, Cerca e cavatura del tartufo), le 3 riserve della biosfera (Ticino Val Grande, Monviso, Collina del Po), il Geoparco Sesia Val Grande. Completano il panorama Unesco piemontese le 3 città creative: Alba (Creative Cities per la Gastronomia), Biella (Creative Cities of Crafts&Folk Art) e Torino (Creative Cities per il Design).

«Siamo orgogliosi di ospitare per la prima volta il World Tourism Event a Torino – dichiarano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore al Turismo Vittoria Poggio – Un appuntamento importante che ci permetterà di dare visibilità all’incredibile e meraviglioso patrimonio del territorio, ricco di storia, arte, cultura, conoscenza e tradizioni. Stiamo lavorando alla valorizzazione e alla tutela dei beni Patrimonio mondiale, di cui siamo custodi e che abbiamo il dovere di preservare e proteggere per le generazioni future».

«Quest’anno – aggiunge l’assessore – ricorre il ventennale della convenzione per il Patrimonio immateriale. Intendiamo trasmettere questi valori soprattutto ai giovani perché possano farsene, a loro volta, ambasciatori. È a loro che il WTE riserverà una particolare attenzione coinvolgendo le scuole».

Il programma

Il Salone darà vita a una 3 giorni a ingresso gratuito alla scoperta dei siti Unesco dove i partecipanti potranno trovare informazioni sul Patrimonio mondiale e sull’offerta turistico-ricettiva, oltre a entrare in contatto con enti del turismo e operatori per scoprire esperienze da vivere in vacanza.

La Sala Plebisciti e la Sala Codici ospiteranno l’area Eventi ed esperienze, dedicata all’approfondimento e all’animazione con l’alternarsi di dibattiti e confronti su temi di particolare interesse con dimostrazioni e presentazioni di siti Patrimonio mondiale.

All’ampia offerta dei beni e siti piemontesi si aggiunge la partecipazione di 100 siti Unesco di 6 Paesi quali Cuba, Dalmazia (prima volta), Giappone (prima volta), Giordania, Gran Canaria e Svizzera (prima volta) e di 7 regioni italiane. Oltre al Piemonte, infatti, saranno presenti la Campania, la Calabria, il Lazio, la Toscana, l’Umbria, il Veneto e la Sicilia. Si uniscono a queste numerose città d’arte dal nord al sud Italia.

Tra i vari appuntamenti si segnalano:

il 21 un workshop b2b per gli operatori del settore turistico-commerciale con l’incontro tra 50 buyer italiani e internazionali provenienti da Australia, Austria, Belgio, Francia, Germania, Olanda, Regno Unito, Svizzera, Spagna e Stati Uniti – selezionati in collaborazione con ENIT Agenzia Nazionale per il Turismo – e oltre 70 venditori delle aree inserite nella World Heritage List Unesco per conoscerne e acquistarne le esperienze;

– focus specifici dedicati alle scuole per sensibilizzare le nuove generazioni alla tutela dei beni Unesco e offrire loro nuove opportunità di crescita e di lavoro;

– ‘Fam Trip’ per i buyer organizzati e offerti dalleAgenzie turistiche Locali.

Un evento rinnovato che vedrà un’attenzione particolare al Patrimonio culturale immateriale in virtù del 20° anniversario dell’adozione della Convenzione di salvaguardia. Ricorrenza che verrà celebrata sabato 23 settembre con delle performance all’esterno di Palazzo Carignano.

In occasione del WTE, il Museo Nazionale del Risorgimento propone in via straordinaria il biglietto d’ingresso ridotto a 8 euro. Un’occasione per visitare il suo percorso espositivo in cui, attraverso oggetti, cimeli e opere d’arte, viene raccontato il processo storico che ha portato alla nascita del nostro Paese.

Piste ciclabili: 270 km a Torino, una mappa per la mobilità sostenibile

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270 sono i chilometri di piste ciclabili a Torino (l’85% in sede propria o in condivisione con spazi pedonali) che si integrano con percorsi nel verde, piazze scolastiche e scuole car free, entrando in relazione coi principali nodi del trasporto pubblico locale. E proprio 270 è il titolo della mappa che insieme a Urban Lab Torino l’amministrazione comunale ha realizzato per la Settimana europea della mobilità sostenibile, dal 16 al 22 settembre. Sulla planimetria della città si possono così trovare le ciclabili attualmente percorribili e quelle che saranno realizzate nei prossimi anni, il percorso della metropolitana esistente e quello della futura linea 2, le linee ferroviarie, le aree pedonali e i parcheggi d’interscambio.

Sul retro ci sono i numeri: quante sono le bici che girano in città, i mezzi e gli abbonamenti al trasporto pubblico locale, le auto in circolazione, le nuove stazioni del servizio ferroviario metropolitano, il progetto Torino Città 30.

Numeri che raccontano come Torino sta lavorando all’espansione del proprio sistema di mobilità dolce e sull’offerta di una mobilità sostenibile ampia e diversificata.

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Migranti, il sindaco al centro di via Traves: “Una situazione al limite”

Il sindaco di Torino Stefano Lo Russo, ha visitato questa mattina il centro di via Traves, utilizzato in questo periodo per l’emergenza migranti: qui sono presenti oggi circa 500 persone, a fronte di una capienza tra 140 e 180 posti.  “Una situazione assolutamente al limite e che non può certo essere protratta nel tempo – ha detto il Sindaco, che ha rimarcato come “per evitare che questa situazione possa degenerare, occorre una iniziativa forte da parte del governo”.

Dal sindaco gratitudine per il lavoro della Croce rossa e un ringraziamento anche alle persone accolte, “che stanno dimostrando una grande attenzione al rispetto delle regole pur in una condizione oggettivamente molto complicata. Hanno delle storie davvero drammatiche alle spalle – sottolinea -, si vede chiaramente che hanno subito dei traumi, anche psicologici, e questo non può essere derubricato o semplificato oltremodo”.

“Abbiamo risposto a un appello del governo, mettendo a disposizione questa struttura che non è nata per questo, ma per le gestione dell’emergenza freddo e dei senza fissa dimora, ma non possiamo ancora andare avanti per molto”, ha proseguito il sindaco. “Come Comune siamo in una condizione critica, per questo – ha agiunto il sindaco – ho personalmente agito sui tavoli istituzionali e chiesto al ministro Crosetto un suo interessamento per cercare di comprendere se attraverso la messa a disposizione di immobili dismessi o vuoti del Demanio militare si possa alleggerire la pressione che abbiamo in questo momento”.

Lo Russo ha poi manifestato perplessità circa le soluzioni annunciate. “Non credo che l’impostazione di costruire grandi hub possa funzionare nel medio lungo periodo. Bisogna smetterla di parlare di emergenza”, ha detto il Sindaco che ha anche evidenziato come “l’estensione a 18 mesi del limite massimo di permanenza delle persone straniere non richiedenti asilo nei Centri di rimpatrio (CPR), presidiati militarmente e senza la possibilità di uscire, potrebbe innescare un meccanismo spontaneo di abbandono di questi luoghi da parte di questi ragazzi”.

“L’obiettivo – ha concluso Lo Russo – è risolvere i problemi, per il bene di questi ragazzi e dei torinesi che in qualche modo subiscono questa questa situazione. Credo che sia doveroso da parte di tutte le istituzioni lavorare in maniera congiunta per trovare le soluzioni migliori”.

Il Politecnico di Torino tra le migliori università europee

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QS EUROPE UNIVERSITY RANKIGS 2024

 

La prestigiosa società britannica specializzata in istruzione universitaria Quacquarelli & Symonds ha pubblicato oggi, per la prima volta, la classifica QS Europe University Rankings, in cui vengono valutati i migliori Atenei dell’area europea.

La prima edizione della classifica QS Europe University Rankings vede il Politecnico di Torino ottenere il 112° posto, entrando così nel TOP 17% e confermando gli ottimi risultati conseguiti in QS World University Ranking, con cui condivide una buona parte della metodologia. Un risultato che assume maggior valore se si pensa al numero di istituzioni presenti in classifica, 690 distribuite in 42 Paesi, delle quali ben 52 sono italiane.

Analizzando i singoli indicatori, il Politecnico fa registrare le migliori performance nel nuovo indicatore Papers per Faculty: il conseguimento del 17° posto su scala europea, e ancora di più il 2° in Italia, confermano gli ottimi risultati raggiunti in QS WUR 2024 sugli indicatori riguardanti la produzione scientifica.

Particolarmente positivo è il 58° posto ottenuto inEmployer Reputation, frutto dei risultati della survey annuale condotta da QS tra i datori di lavoro per valutare la preparazione dei laureati. Tra le 52 Università italiane il Politecnico di Torino conferma il 2° posto raggiunto in WUR 2024.

Una novità introdotta da QS in Europe University Rankings 2024 è Outbound Exchange Students, che valuta il numero di studenti che, in virtù di programmi di scambio, decidono di trascorrere all’estero almeno un semestre: in questo indicatore il Politecnico di Torino si colloca al 66° posto. I buoni risultati ottenuti nell’ambito dell’internazionalizzazione sono sottolineati dalla TOP 150 raggiunta in International Students, con cui si misura il grado di attrattività internazionale, parametro in cui il Politecnico di Torino è primo tra le università italiane.

Altro risultato di rilievo è rappresentato dall’89° posto raggiunto in Academic Reputation, la reputazione che gli Atenei hanno in ambito accademico internazionale. Si conferma anche il secondo posto tra le università italiane.

“Dopo il risultato raggiunto in QS WUR 2024 è motivo di ulteriore soddisfazione l’ottima performance che porta il Politecnico nel TOP 17% tra le Università Europee –sottolinea il Rettore Guido Saraccola 112^ posizione e i lusinghieri risultati in numerosi indicatori, anche in ambito nazionale, sono un riconoscimento importante per l’attività di ricerca e promuovono a pieni voti le strategie e le politiche di internazionalizzazione della nostra offerta formativa. Questi risultati confermano inoltre il ruolo centrale del Politecnico in ambito scientifico, formativo e sociale”.

Riapre al pubblico con il “libro parlato” la Biblioteca civica Braille

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Da giovedì 21 settembre riapre al pubblico, dopo l’intervento di recupero, la Biblioteca civica Braille, in via Nizza 151. Lo hanno annunciato l’assessora alla Cultura, Rosanna Purchia, e l’assessore al Welfare, Diritti e Pari Opportunità, Jacopo Rosatelli, in occasione del concerto di MITO per la Città, in programma proprio in questa sede, a cui hanno assistito questo pomeriggio.

Torna a disposizione delle persone cieche, degli insegnanti e di tutti i cittadini una fondamentale risorsa libraria e un punto di riferimento per incontrarsi e confrontarsi. Un tassello importante che va ad aggiungersi ai servizi ‘dedicati’ già offerti dalla Divisione disabilità, anziani e tutele e dalle Biblioteche civiche torinesi (come “Libro Parlato” e “Lettura accessibile” bct.comune.torino.it/programmi-progetti/programma/lettura-accessibile).

 

Fondamentale sarà la collaborazione delle associazioni coinvolte nel progetto. La biblioteca sarà infatti gestita dall’Associazione Pro Retinopatici e Ipovedenti (A.P.R.I.) e dall’Unione Italiana Ciechi, Sezione provinciale di Torino (U.I.C.I.) e sarà aperta al pubblico il martedì dalle 9 alle 12 e il giovedì dalle ore 14 alle 17. È previsto anche un servizio di iscrizione e di prenotazione dei libri via email, a cura delle Biblioteche civiche torinesi, a cui i cittadini potranno accedere scrivendo all’indirizzo biblioteca.braille@comune.torino.it.

“La riapertura della Biblioteca Braille della Città di Torino rappresenta un’antica promessa a cui la Città ha dato una risposta, così come intende fare sull’intero sistema bibliotecario torinese. Auspico che questo nuovo inizio possa contribuire a sensibilizzare la cittadinanza in merito al valore del braille come strumento ancora oggi indispensabile per la partecipazione e la piena integrazione delle persone cieche nella società” ha dichiarato l’assessora Purchia.

“La riapertura della Biblioteca civica Braille è una ricchezza per la città perché torna a disposizione delle persone cieche e di tutta la comunità, un luogo di cultura e di svago con oltre 2mila titoli di narrativa, saggistica e musica a stampa. È un ulteriore servizio offerto alle persone con disabilità e reso possibile grazie alla collaborazione delle Biblioteche civiche e della Divisione disabilità, anziani e tutele della Città” ha sottolineato l’assessore Rosatelli.

La biblioteca è inserita all’interno di un complesso edilizio che, dal 1871 al 1980, ha ospitato l’Istituto per ciechi e che oggi è sede di diverse associazioni fra cui l’Associazione Pro Retinopatici e Ipovedenti, che custodisce le raccolte, e l’Unione Italiana Ciechi, Sezione provinciale di Torino, con il proprio centro educativo diurno.

L’intervento di recupero, finanziato dal Centro per il Libro e la Lettura, è stato coordinato dalle Biblioteche civiche torinesi e dal Servizio disabilità sensoriali della Città, in collaborazione con l’Unione italiana ciechi, Sezione provinciale di Torino (UICI) e l’Associazione pro retinopatici e ipovedenti (APRI). Insieme hanno contribuito al recupero e alla catalogazione ed etichettatura dell’intero patrimonio librario, costituito da oltre settemila volumi in braille corrispondenti a circa duemila titoli di narrativa classica e contemporanea, saggistica e musica a stampa, inseriti nel catalogo online delle Biblioteche civiche torinesi (https://bct.comperio.it).

E’ morto Gianni Vattimo, maestro del pensiero debole

IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni
È’ morto Gianni Vattimo all’età di 87 anni dopo anni travagliati e difficili. E’ fatale per chi appartiene alla mia generazione riandare ai  miei ricordi universitari. Il mio primo esame all’Universita’ di Torino fu quello  di Estetica, sostenuto con Gianni Vattimo che fu molto buono con me: mi fece parlare liberamente , vide la mia emotività al primo esame   e mi promosse con un 27 non meritato. Ho poi avuto diverse occasioni di incontrarlo e di ascoltarlo, anche se le sue scelte sono sempre state distanti dalle mie. Ci furono occasioni di dialogo, senza mai andare oltre ad una certa formalità. Un discorso diverso quello con Luigi Payreson e con Giuseppe Riconda di cui sono diventato amico. Una mia collega “filosofa “ presento’ negli anni ‘80 Vattimo come un maestro di laicità perché il suo “pensiero debole “poteva prestarsi ad essere letto come il rifiuto delle metafisiche religiose. In effetti il suo  non fu un rifiuto delle metafisiche ideologiche  e delle vulgate. In Vattimo
anzi ci fu un’adesione sempre più’ marcata alla sinistra ideologica e giacobina con ampio recupero del pensiero di Marx .   Il suo iniziale cattolicesimo che lo portò ad essere dirigente dell’Azione cattolica, era rimasto in fondo al suo pensiero soprattutto quello degli ultimi anni. L’adesione ad una sinistra  radicale  Vattimo la senti non in contraddizione con  un cattolicesimo che trovava in Papa Francesco una visione religiosa a cui Vattimo si sentiva vicino. Ci fu anche un tempo in cui Vattimo  fu un seguace provvisorio di Pannella , ma la sua adesione ai radicali fu breve perché essenzialmente legata  alla dichiarazione  pubblica della sua omosessualità quando era preside della Facoltà di Lettere. Vattimo e Pannella furono profondamente diversi , direi incompatibili . Il liberalismo di Pannella fu estraneo al pensiero di Vattimo. Ad esempio, le posizioni contro Israele lo stanno a dimostrare. Credo che il pensiero di Vattimo sia destinato ad entrare nella storia della filosofia come neppure Abbagnano e’ riuscito a fare malgrado gli intenti apologetici dei suoi allievi e presunti continuatori.  In quale misura il suo pensiero abbia  inciso, lo vedremo sui tempi lunghi . Oggi il suo migliore allievo, Maurizio Ferraris, ha di gran lunga superato il maestro. L’impegno militante come deputato europeo ha un po’ guastato il percorso filosofico di  Vattimo. L’ultima volta che ci incontrammo fu in un negozio di computer di Via Mazzini: discutemmo piacevolmente di laicità e laicismo
e ci trovammo ancora una volta  in dissenso. Io sostenni la tesi di Bobbio sul laicismo incompatibile con la laicità, Vattimo ritenne che le mie posizioni fossero troppo rigide , anche io gli obiettai che il marxismo era una scelta agli antipodi della laicità. Resta una grande  figura dell’ateneo torinese che vede in lui un maestro di fama internazionale che ha oscurato gli allievi di Abbagnano Rossi  e Viano. Vattimo fu anche coraggiosamente contrario a certe esibizioni LGBT  che riteneva volgari. Anche in questa occasione ebbe il coraggio di andare controcorrente . Il suo pensiero critico ci mancherà.

Il Comune di Torino: “Più sicurezza nelle scuole”

Occorre promuovere una cultura della sicurezza e lavorare sugli atteggiamenti per ridurre i rischi, trattando il tema in “modo ragionevole”.

Lo ha affermato la consigliera Lorenza Patriarca (PD), presentando il 18 settembre 2023 in Sala Rossa una mozione presentata con il collega consigliere Luca Pidello (PD) per incrementare buone pratiche per la sicurezza a scuola, poi approvata dal Consiglio Comunale di Torino all’unanimità (27 voti favorevoli su 27 consigliere e consiglieri presenti).

Il confronto preventivo, la diffusione di buone prassi e il coinvolgimento in prima persona di docenti, studenti e studentesse – ha spiegato Luca Pidello (PD) – sono fondamentali per poter fruire in sicurezza gli spazi scolastici, che devono anche essere aperti ad attività extra-scolastiche.

La mozione impegna Sindaco, Giunta e Consiglio Comunale a promuovere la costituzione, in seno alla Commissione sicurezza ed edilizia scolastica della Conferenza delle Autonomie Scolastiche, di un Tavolo di confronto tra il Servizio Edilizia Scolastica del Comune, l’analogo Servizio della Città Metropolitana, l’Usr Piemonte, il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco e l’Asl Città di Torino, con l’eventuale coinvolgimento di tecnici esperti, per definire linee di interpretazione comuni sulle attuali norme in materia antincendio e igienico-sanitaria che valorizzino la valutazione del rischio, consentendo l’utilizzo in sicurezza e i cambi di destinazione d’uso degli ambienti scolastici in funzione delle mutate esigenze didattiche delle scuole, compatibilmente con le risorse dell’ente.

Si chiede altresì di promuovere attività di informazione e formazione in un’ottica di “pedagogia del rischio” per formare innanzitutto alla consapevolezza delle situazioni di rischio, alla loro corretta gestione e all’importanza dei propri comportamenti.

La mozione propone anche un confronto preventivo a richiesta sui documenti relativi alla sicurezza elaborati dalle scuole.

Il documento, infine, chiede anche di valutare la possibilità di organizzare ogni anno, in collaborazione con tutti i soggetti interessati e le istituzioni preposti alla sicurezza, una settimana dedicata alla sicurezza nelle scuole, in occasione dell’anniversario della tragedia del Cinema Statuto.

Nel dibattito il aula, il consigliere Pierlucio Firrao (Torino Bellissima) ha affermato che la formazione è fondamentale, in particolare per prevenire gli incendi e saper gestire le situazioni di emergenza.

Bisogna tradurre la burocrazia in effettiva conoscenza – ha dichiarato Alice Ravinale (Sinistra Ecologista), condividendo lo spirito del documento.

Il rischio zero non esiste, ma bisogna lavorare per educare alla politica della sicurezza anche i nostri bambini e le nostre bambine – ha aggiunto Dorotea Castiglione (M5S).