“E alle sue contraddizioni di multinazionale che si fa bella a parole con codici etici e poi decide di lasciare a casa 220 lavoratori di uno stabilimento che ha chiuso il bilancio 2022 con 8 milioni di utili”.
Nuovamente davanti ai cancelli di TE Connectivity, a 10 giorni dal primo sciopero dei lavoratori informati dal piano aziendale di chiusura. Sono stati invitati i parlamentari: erano presenti Marco Grimaldi, Chiara Gribaudo e Chiara Appendino. Hanno preso l’impegno di sollecitare il ministro Urso sulla vicenda e di lavorare in modo unitario come opposizioni. Perché il tema è inchiodare l’azienda alla sua responsabilità sociale, alle sue contraddizioni di multinazionale che si fa bella con codici etici e attenzioni varie, e che poi decide di chiudere e lasciare a casa 220 lavoratori. Dopo che lo stabilimento ha chiuso il bilancio 2022 con 8 milioni di utili, senza mai fare un’ora di cassa integrazione, anzi distribuendo premi di produzione. E dopo aver lavorato negli anni COVID 7 giorni su 7. Precisiamo: chiude per delocalizzare negli Stati Uniti e in Cina (non Marocco o Albania, per capirci).
Eravamo presenti 3 consiglieri regionali: con me, c’erano Diego Sarno e Sarah Di Sabato. Nei giorni scorsi abbiamo fatto votare in modo unitario OdG che chiedono un impegno diretto dell’assessora Chiorino e del presidente Cirio e la convocazione di un Consiglio regionale aperto sulle politiche industriali dell’area torinese e del Piemonte e sulle prospettive future. Come ho avuto modo di dire a Cirio (lasciando a verbale, perché lui in Consiglio non c’è mai): meno selfie sorridenti con Tavares ed Ellkan e qualche impegno in più per il futuro industriale del Piemonte. Non si può pensare che il turismo possa tout court sostituire l’industria. In una regione come la nostra deve inserirsi e integrarsi in un tessuto manifatturiero che deve rimanere forte. Senza questo non si crea ricchezza e non ci può essere nemmeno differenziazione produttiva.
Silvana Accossato
Capogruppo Liberi Uguali Verdi
Consiglio regionale del Piemonte
“Riproporre oggi nel Pd della Schlein, cioè in un partito che ha una chiara e netta identità politica e culturale di partito della sinistra radicale, massimalista e libertaria significa, semplicemente, rinnegare l’esperienza, la storia, la tradizione e la cultura del cattolicesimo popolare e sociale del nostro paese. E, al contempo, riscoprire e rilanciare la prassi praticata all’interno del vecchio Pci per molti anni. Ovvero, l’esperienza dei ‘cattolici indipendenti’ nelle liste del Pci.
E la corrente Popolare di Delrio e di Castagnetti nel partito della Schlein non è nient’altro che la riproposizione di quella triste e malinconica esperienza. Un modo per liquidare definitivamente la cultura popolare e cattolico e sociale nel nostro paese. È del tutto evidente che per poter rilanciare e far ritornare protagonista nella vita pubblica italiana quel patrimonio ideale, politico e culturale non è quella la strada da seguire”.
Giorgio Merlo, Dirigente nazionale Tempi Nuovi-Popolari nuovi. 2 12 2023
LO SCENARIO POLITICO di Giorgio Merlo
Ho concluso in questi giorni l’ultimo mio libro dal titolo “La sinistra sociale”. Una esperienza, quella della sinistra sociale cattolica, straordinaria non solo per la sua cinquantennale presenza nella Democrazia Cristiana ma anche, e soprattutto, per la sua capacità di incidere nell’intera politica italiana. E anche nell’area cattolica e nel variegato e complesso mondo sociale. Ma, per fermarsi ad un punto specifico, c’è un aspetto che ricorre con insistenza in tutta l’elaborazione politica e culturale della sinistra sociale di ispirazione cristiana. Una riflessione che può essere riassunta con le parole secche di Carlo Donat-Cattin in un celebre convegno della corrente di Forze Nuove a Saint-Vincent all’inizio degli anni ‘80. E cioè, “Noi cattolici popolari, cattolici sociali e cristiani democratici siamo nati e ci siamo grazie alla proporzionale. Ma noi cattolici popolari e sociali siamo certamente destinati a scomparire se venisse a mancare la proporzionale”. Era una riflessione che precedeva, come ovvio, l’avvento del maggioritario e dello stesso referendum sulla preferenza unica ma che già delineava, con rara coerenza e chiarezza, che il destino e la stessa prospettiva del cattolicesimo popolare e sociale nel nostro paese erano purtroppo segnati se veniva azzerato lo strumento essenziale che ne garantiva la presenza nella cittadella politica italiana. E così è stato, malgrado la buona volontà, la determinazione e il coraggio manifestati da molti leader democratico cristiani e cattolico popolari come Franco Marini, Gerardo Bianco, Guido Bodrato, Sandro Fontana e lo stesso Ciriaco De Mita. L’eclissi della proporzionale, letta e disegnata come il regno della corruzione, della spartizione, della frammentazione e della polverizzazione del quadro politico ha fatto il resto. Dopodiché, la stabilità dei governi non è affatto migliorata. Anzi. La corruzione politica non è scomparsa. La semplificazione della geografia politica non c’è stata perchè, per dirla con una felice espressione dello storico Pietro Scoppol, si è man mano “proporzionalizzato il maggioritario” e si è incrementato, di conseguenza, il numero dei partiti e dei movimenti politici. L’unico effetto che si è, purtroppo, realizzato, è stato quello di liquidare la presenza e il ruolo dei cattolici popolari e sociali nella vita pubblica italiana. Cioè, per tornare all’inizio di questa riflessione, si è puntualmente verificato quello che Donat-Cattin e con lui molti altri leader popolari e democratici cristiani, avevano paventato già sin dalla metà degli anni ‘80. Perchè, essendo dei leader che possedevano il talento e il carisma di anticipare quello che poi sarebbe concretamente avvenuto nella politica italiana, avevano colto che il vento maggioritario e maldestramente nuovista che iniziava a soffiare avrebbe spazzato definitivamente la storica esperienza della Democrazia Cristiana attraverso la liquidazione della proporzionale. Ecco perchè, alla vigilia del decollo del dibattito sulla futura riforma istituzionale e costituzionale, forse è opportuno che i cattolici popolari e sociali – e non, come ovvio e scontato, i “cattolici indipendenti di sinistra” – oltre a rivendicare la necessità che i cittadini tornino ad eleggersi i propri rappresentanti alla Camera e al Senato, riflettano anche sull’opportunità e sulla valenza del sistema elettorale proporzionale. Semprechè si creda ancora nei partiti che esprimono una visione della società frutto e conseguenza di una precisa cultura politica e non in grigi ed insignificanti cartelli elettorali o nei docili strumenti partito nelle mani del capo politico di turno.
“un risultato del lavoro di Molinari e Salvini”
“L’azione politica della Lega ottiene risultati concreti in Regione e nel dialogo con il livello nazionale – dichiara il capogruppo in Consiglio regionale del Piemonte Alberto Preioni -. Infatti i 98,2 milioni assegnati al nostro territorio per il trasporto pubblico locale sono la dimostrazione dell’impegno del nostro capogruppo alla Camera Riccardo Molinari e dell’attento operato del ministro ai Trasporti Matteo Salvini”. Il finanziamento è stato definito nella Conferenza unificata, grazie al lavoro del Mit di concerto con il Ministero dell’Economia.
Sabato 2 dicembre alle ore 11.00 presso la sede di via San Dalmazzo 9bis saranno presenti il Presidente nazionale di +Europa Federico Pizzarotti, il Coordinatore regionale Flavio Martino e la portavoce di Torino Beatrice Pizzini. Il tema della conferenza è una proposta di delibera rivolta a tutti i comuni piemontesi intitolata “Caro Sindaco, ferma il dissesto” che consiste in cinque impegni concreti per la salvaguardia del territorio e per la nostra sicurezza. In allegato il testo della delibera.
Grimaldi (AVS), Ravinale, Diena e Cera (SE)
Riceviamo e pubblichiamo – Fausto Cristofari Segretario provinciale Prc/Se: L’azione acrobatica compiuta, martedì scorso, da Extinction Rebellion contestando l’Aerospace & Defence Meeting ha “naturalmente” prodotto una risposta repressiva: 9 persone trattenute per 6 ore in questura, denunce e 4 “fogli di via” (come da codice antimafia!). Di nuovo, colpisce la sproporzione: il “delitto” e’ quello di essersi calate dalla passerella del Lingotto esponendo lo striscione:” Guerra sulla Terra, affari sulla Luna”! Ancora, la sproporzione: pensiamo a ciò che concretamente avviene all’Aerospace & Defence Meeting, cioè vendita e scambio di armi! Qual e’, allora, il reato? Chi e’ che attenta alla convivenza civile? E cosa dicono le istituzioni locali, Regione Piemonte, Comune di Torino, che osannano la parallela “posa della prima pietra” del Polo Aerospaziale, legato all’industria bellica (Leonardo, Thales Alenia…) e alla NATO, con il sostegno “culturale” del Politecnico? Noi non abbiamo dubbi: solidarietà con Extinction Rebellion! NO alla guerra e al commercio di armi! NO alla repressione del dissenso!
Partito della Rifondazione comunista Torino
Impegno ed eroismo
Lo chiedo con un OdG in Consiglio regionale: un atto simbolico importante come forma di ringraziamento per tutte le Associazioni, a partire dalle Pubbliche Assistenze, alle quali tanto dobbiamo per la loro dedizione anche nelle fasi più dure della crisi pandemica e come ricordo per coloro che, per aiutare gli altri, hanno perso la vita.
Per tutta la durata dell’emergenza, le Associazioni e i Volontari si sono costantemente ed eroicamente adoperati affinché non si interrompessero le attività a favore delle persone in condizioni di difficoltà o di bisogno e affinché non si arrestasse, grazie in particolare all’attività delle Pubbliche Assistenze, la connessione tra i cittadini e gli ospedali del territorio neppure nei mesi nei quali maggiore era il pericolo di contrarre il virus e dunque il rischio per la propria vita: un dato di fatto da riconoscere e per il quale ringraziare. Se approvato dal Consiglio, il mio Ordine del Giorno impegnerà la Giunta a consegnare a tutte le realtà che hanno partecipato alla gestione dell’emergenza COVID, in forma di benemerenza, una medaglia da apporre sul gonfalone dell’Associazione stessa quale forma di riconoscimento e ringraziamento nei confronti dei Volontari piemontesi che, con dedizione e professionalità, si sono impegnati in favore del Bene Comune e hanno dato il proprio fondamentale, coraggioso contributo durante tutta la durata della pandemia, in alcuni casi a costo della vita. Un piccolo, ma significativo riconoscimento da parte della Regione Piemonte della generosità, dello spirito di servizio e del coraggio dimostrati dai Volontari piemontesi durante gli anni di crisi pandemica.
Silvio Magliano – Presidente Gruppo Consiliare Moderati, Consiglio Regionale del Piemonte.
Indipendenza arriva in Piemonte
Riceviamo e pubblichiamo – Già 326 iscritti in tutta la Regione nelle prime 48 ore, 25 comitati territoriali già operativi, una struttura che si consolida sul territorio. Il Movimento Indipendenza, lanciato dall’on. Gianni Alemanno, già Ministro dell’Agricoltura del Governo Berlusconi e già ex Sindaco di Roma, in collaborazione con l’imprenditore Massimo Arlechino, sabato 25 novembre alla convention presso l’Hotel Midas di Roma, di fronte a 600 delegati, muove i primi passi anche in Piemonte.
Superamento delle vecchie logiche di destra e di sinistra, affrancamento dai poteri sovranazionali della Comunità Europeo, della Nato, dell’OMS, della BCE, sono i temi centrali del nuovo movimento, nato nel 2022 con la costituzione del Forum per l’Indipendenza e la presentazione del Manifesto di Orvieto.
Il Piemonte è rappresentato nel comitato esecutivo nazionale e nell’ufficio di presidenza da Giuseppe Lauria, consigliere comunale a Cuneo e segretario regionale del Movimento, che si affianca a Marco Pelagatti, a Mariagrazia Martinelli, all’on. Francesco Bevilacqua.
Al segretario nazionale on. Gianni Alemanno e al presidente Massimo Arlecchino si affiancano come vicesegretari nazionali l’on. Marcello Taglialatela, vicesegretario vicario, Chicco Costini, Nicola Colosimo, Simone Di Stefano e Luigia Passaro.
Entrano nella direzione nazionale, in rappresentanza delle diverse aree del Piemonte, il vicesegretario regionale e segretario provinciale di Torino, Claudio Berrino, il segretario cittadino di Torino, Enrico Forzese, il segretario di Giaveno, Val Sangone e Pinerolese, Patrizio Sgarra, il segretario provinciale di Alessandria Fabio Boveri e il vice Daniele Carbone, il segretario provinciale del VCO, Luigi Songa, già vicepresidente delll’ATC Piemonte Nord, il segretario provinciale di Asti, Francesco Li Causi, Sergio Fuschi, componente del direttivo provinciale di Cuneo.
«La soddisfazione per le prime ore di vita del Movimento politico ha superato ogni aspettativa – commenta entusiasta Giuseppe Lauria – confermando un sentire comune dei cittadini, al di là dei tradizionali schieramenti, contro una politica atlantista, conservatrice, incentrata sulle logiche finanziarie della BCE e del tutto scollata dai bisogni delle persone, delle famiglie, dei lavoratori. Lo dimostrano i dati del Piemonte, dove sono sorti già 25 comitati con poco meno di 330 iscritti, coprendo tutte le province.»