POLITICA- Pagina 98

Forum del Terzo Settore, documento programmatico ai candidati

“Il non profit vale oltre 6 miliardi” – il Forum del Terzo Settore in Piemonte presenta un documento ai candidati alla Presidenza della Regione

 

Il Forum del Terzo Settore in Piemonte terrà un’assemblea pubblica venerdì 24 maggio, dalle ore 9 alle ore 13, presso l’Auditorium della Città Metropolitana di Torino in corso Inghilterra 7. L’evento è intitolato “Diamo voce al terzo settore – coprogettare il futuro” e vedrà la partecipazione dei candidati alla Presidenza della Regione Piemonte Alberto Cirio (coalizione di centrodestra), Sarah Disabato (M5S), Francesca Frediani (Piemonte popolare) e Gianna Pentenero (coalizione di centrosinistra). Il documento programmatico stilato per le prossime elezioni regionali sarà presentato con l’obiettivo di sollecitare un impegno concreto sui temi proposti.

Non profit in Piemonte significa 73.000 volontari e oltre 6 miliardi di impatto economico. Il non profitto oggi in Italia coinvolge oltre 6 milioni di volontari, 1,6 milioni di dipendenti in 400mila enti, un impatto economico di circa 100 miliardi di euro, rappresentando il 5% del PIL nazionale. A dirlo è il rapporto “Sussidiarietà e sviluppo sociale” realizzato in collaborazione con ISTAT, enti del terzo settore e organizzazioni non profit in Piemonte rappresenta un pilastro fondamentale per lo sviluppo e la Coesione sociale della Regione, con più di 30mila enti non profit e più di 73mila volontari. Tenendo per buona l’incidenza del 5% sul PIL, l’impatto economico supera i 6 miliardi e mezzo di euro. Ogni euro investito nel terzo settore duplica il suo valore in termini di benefici sociali, secondo l’impact counter di Intesa Sanpaolo. I numeri non dicono tutto, soprattutto quando si parla di assistenza alle persone fragili, così come quando gli argomenti sono i giovani o la cultura. Il forum del terzo settore richiede alla Regione Piemonte di dare priorità alla coprogrammazione, come delineato dall’art.55 del Decreto legislativo 117 del 2017 e dalla nuova Legge regionale 7 del 2024, per valorizzare le competenze del Terzo Settore nell’innovazione sociale e nella promozione delle persone. È fondamentale includere processi partecipativi nelle politiche regionali e stabilire un tavolo permanente di confronto per costruire un quadro di riferimento per i processi di coprogettazione e coprogrammazione. In aggiunta il forum del terzo settore suggerisce interventi di semplificazione burocratica amministrativa evitando misure punitive come l’eliminazione del fuoricorso IVA per le attività mutualistiche delle associazioni, che entrerà in vigore il primo gennaio 2025 senza un adeguato intervento normativo. Si propone una concertazione stabile, il pieno riconoscimento degli organismi di rappresentanza e delle funzioni delle reti associative, oltre a strategie di sostegno e sviluppo per un welfare inclusivo, on l’obiettivo di favorire il fitto tessuto di associazioni ed enti del Terzo Settore, garantendo l’accesso ai diritti, tra cui quello alla salute risulta centrale e la sostenibilità dei servizi.

 

Mara Martellotta

 

PROGRAMMA ASSEMBLEA PUBBLICA


8.45 – 9.15 Accoglienza e welcome coffee

9.15 – 10.00 Introduzione a cura di Gabriele Moroni, portavoce del Forum del Terzo Settore in Piemonte ETS.


“Verso un nuovo sistema di welfare” di Vanessa Pallucchi (in collegamento da Roma), portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore.

10.00 – 10.30 Saluti istituzionali con Luigi Bobba (Fondazione Terzjus), Vincenzo Camarda (ANCI Piemonte) e Gerardo Gatto (CSVnet Piemonte).

10.30 – 11.30 “Coprogettare il futuro: le proposte del Terzo Settore piemontese”: interventi dei componenti del Coordinamento del Forum del Terzo Settore in Piemonte sulle priorità individuate dal documento.

11.30 – 13.00 Dialogo con i candidati alla Presidenza della Regione Piemonte, moderato da Gabriele Moroni. Parteciperanno i candidati

  • Alberto Cirio (Centrodestra),

  • Sarah Disabato (Movimento 5 Stelle),

  • Francesca Frediani (Piemonte Popolare),

  • Gianna Pentenero (Centrosinistra).

Meloni: “inaccettabile aggressione a militanti Lega”

L’aggressione avvenuta a Rivoli ai danni di due attivisti della Lega, di cui un minorenne, mentre svolgevano attività di volantinaggio è preoccupante e inaccettabile. A loro e a tutta la comunità della Lega la mia totale solidarietà”. Così  su X la premier Giorgia Meloni.

Europa Verde Verdi: da Alex Langer a Pasquale Cavaliere

La campagna elettorale di Europa Verde Verdi e dei suoi  candidati nell’Alleanza Verdi Sinistra, entra nel vivo e nel corso di questa settimana affronta i propri temi  ricordando due figure storiche della storia dell’ambientalismo italiano e Piemontese, organizzando due eventi dedicati ad Alex Langer e Pasquale Cavaliere

Di Alex Langer  ed il suo messaggio ancora attuale  ne parleranno  Lunedi  20 alle ore 20.30, due giovani ambientalisti come Benedetta Scuderi, co-portavoce dei Gev (giovani verdi Europei) e candidata alle prossime elezioni Europee e Giorgio Brizio noto esponente dei Friday For Future, che ha appena pubblicato il suo terzo libro “Per Anni domani”

Per Pasquale Cavaliere, ne parleranno Roberto Tricarico, il giornalista  Antonello Micali, e Nicola De Simone Presidente della Associazione Pasquale Cavaliere, a Ciriè Sabato 25 alle 18.00

Panza, Lega: Aggrediti due militanti a Rivoli. Chi non ha argomenti ricorre alla violenza

Purtroppo gli episodi di intolleranza politica stanno aumentando: due sostenitori della Lega di Rivoli, tra cui un minorenne, sono stati ricoverati in ospedale a seguito di una violenta aggressione durante un volantinaggio. Con grande preoccupazione, per l’ennesima volta, esorto a un abbassamento dei toni, anche alla luce di quanto accaduto al primo ministro slovacco Fico per mano di un fanatico europeista. Purtroppo, chi non ha argomenti ricorre alla violenza. Ma noi andiamo avanti, più determinati che mai – così in una nota l’europarlamentare della Lega Alessandro Panza.

Elezioni: sfida a tre per Rivoli

Sono tre i candidati alla poltrona di Sindaco di Rivoli alle elezioni comunali dell’8 e 9 giugno 2024.

Il primo cittadino uscente Andrea Tragaioli, 1977, in passato sindaco di Rosta, per la coalizione di centrodestra con Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega, Udc e le civiche “Dalla parte dei Cittadini” e “Rivoli nel cuore”.

 

Di Alessandro Errigo, 41 anni, di Cascine Vica, commerciante, per il Centrosinistra, abbiamo già parlato in altro articolo in occasione della recente presentazione del suo programma.

 

Il Movimento 5 Stelle candida Michele Boulanger, classe 1955, ingegnere chimico ambientale in pensione, impegnato nelle attività sociali e civiche. Ha già detto che se diventerà sindaco rinuncerà all’indennità di funzione.

Confartigianato Imprese Piemonte incontra candidati Europee

Lunedì 20 maggio alle ore 15.00 presso la sede di Confartigianato Piemonte (via Andrea Doria, 15)

L’8 e il 9 giugno 2024 i cittadini italiani sono chiamati a eleggere il nuovo Parlamento europeo. Un appuntamento importante anche per il futuro dei 23,3 milioni di artigiani, micro, piccole e medie imprese che rappresentano il 99,8% del totale delle aziende europee, generano il 64,4% dei posti di lavoro e creano il 52,4% del valore aggiunto nell’Ue.

La Confederazione ha quindi predisposto il documento: “Le proposte di Confartigianato ai candidati alle elezioni Ue” che saranno illustrate da Carlo Napoli, Segretario di Confartigianato Imprese Piemonte, ad alcuni candidati al Parlamento Europeo della circoscrizione Nord-Ovest, in occasione dell’incontro che si svolgerà lunedì 20 maggio alle ore 15.00 presso la sede di Confartigianato Imprese Piemonte. Segue un intervento di Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte e di Claudio Varisellaz, Presidente di Confartigianato Imprese Valle d’Aosta.

“Queste elezioni europee rappresentano l’occasione per una svolta, per un cambio di marcia – commenta Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato imprese Piemonte – che ponga i 4,4 milioni di piccole imprese italiane al centro dell’agenda politica ed economica europea e consenta loro di affrontare le grandi trasformazioni del mercato, di cogliere le opportunità delle transizioni ecologica e digitale, di contribuire alla costruzione di uno sviluppo sostenibile. Bisogna uscire dalla stucchevole retorica dell’Europa “Casa comune”, perché da decenni non lo è, presentandosi piuttosto come un’entità burocratica che appiattisce le differenze e le peculiarità locali all’insegna di un’omologazione funzionale ai grandi capitali e ai Paesi più forti. Un’Europa delle banche, più che un’Europa dei territori. Un’Europa sempre più “allargata”, facendo però pagare a noi il biglietto di ingresso degli altri. Di fronte ai drammatici scenari internazionali, abbiamo la necessità di un’Ue capace di un’azione di stabilizzazione sia in politica estera sia sui mercati finanziari, ma soprattutto di un’Europa del “buon senso”, che non scarichi i costi della transizione ecologica su piccole imprese e cittadini. Dall’auto elettrica alle case “green” servono politiche di accompagnamento, altrimenti saranno solo pochi Paesi e poche classi di benestanti a trarne vantaggio e come nel treno di Snowpiercer, nei vagoni di testa si banchetterà con vivande gourmet mentre nei vagoni di coda verranno servite barrette di insetti.”

“Competitività, competenze, credito sono gli ambiti di azione nei quali Confartigianato ha declinato le priorità – commenta Claudio Varisellaz, Presidente di Confartigianato Imprese Valle d’Aosta – sulle quali sollecita l’impegno dei candidati italiani alle elezioni europee. Tra i temi-chiave spiccano: la creazione di un ambiente favorevole ai piccoli imprenditori con regole chiare che consentano a tutte le aziende di competere alla pari; la qualificazione delle competenze necessarie a favorire l’occupabilità dei giovani, a fronteggiare le sfide dell’innovazione tecnologica e della sostenibilità, a garantire la continuità aziendale; l’accesso alle risorse per investire nello sviluppo.”

Il programma di Errigo per Rivoli

Il centro sinistra al Parco Turati a Rivoli

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

La coalizione di centrosinistra che sostiene la candidatura a Sindaco per la città di Rivoli di Alessandro Errigo, era nei giardini del Parco Turati sabato 18 maggio, per la presentazione del programma elettorale avvenuta in un clima di condivisione e dialogo con i cittadini.

Sul palco Errigo ha esposto i temi che condivide con la coalizione, sviluppati e studiati dopo il percorso StradaxStrada dei mesi scorsi, che ha toccato tutte le zone della città e permesso di comprendere criticità ed esigenze anche dalla viva voce degli abitanti.

 

Dalle 15,30 alle 18,00 parole e musica hanno consentito di ascoltare dalla voce di Errigo i punti del programma, introdotti anche dalle domande che persone presenti, hanno voluto porre per comprendere meglio alcune prospettive, con fluidità e partecipazione.
“Rivoli è una città con un cuore e un senso di comunità straordinari – afferma Errigo – che sa esprimere talenti, energie civiche e forza. Il domani di questa città lo si può e si deve costruire insieme, con chi la vive. Chi ha la responsabilità del bene comune deve essere un punto di riferimento e noi vogliamo ridare ai cittadini la possibilità di un dialogo reale con chi amministra la città.”

È stato anche distribuito il foglio, fresco di stampa, “Rivoli, ora il futuro”, contenente il programma.

 

 

Il sempre più singolare rimpianto della Dc e dei democristiani

Lo possiamo dire senza polemica e senza alcun secondo fine? Diventa sempre più stucchevole e singolare la continua e persistente esaltazione della classe dirigente democristiana da parte di giornalisti, intellettuali, politici, moralisti e predicatori vari che hanno trascorso la loro vita, e sono diventati famosi, anche alla contestazione e delegittimazione politica, culturale, morale e personale della Dc e dei suoi principali leader e statisti. Ovviamente parliamo di esponenti e di mondi che sono riconducibili genericamente alla sinistra, seppur nelle sue multiformi e variegate espressioni. Personaggi e mondi politici e culturali che si sono nel tempo specializzati nella ridicolizzazione della intera esperienza democristiana e dei suoi leader che adesso, misteriosamente, ne sottolineano la statura, la qualità, l’autorevolezza e lo spessore politico e culturale.
Per citare uno solo di questi grandi leader e statisti storici che ho potuto frequentare e conoscere “da vicino”, come si suol dire, e cioè Carlo Donat-Cattin, tonnellate di odio, di insulti e di ogni sorta di contumelie sono piovuti in quegli anni sulla testa del leader della ‘sinistra sociale’ democristiana da parte della sinistra comunista e il circo mediatico che le ruotava attorno. Per non parlare di Andreotti, Cossiga, Rumor, Emilio Colombo, Piccoli, De Mita e moltissimi altri statisti democratici e cristiani. Ora, alla luce di questa dubbia e discutibile rivisitazione storica e ricostruzione politica del “più grande partito italiano”, è indubbio che si tratta di affermazioni alquanto opinabili e discutibili. E questo per la semplice ragione che la Dc non può essere esaltata e valorizzata solo perchè c’è la quasi certezza scientifica che non esisterà mai più nel nostro paese un partito popolare, di massa, interclassista e ad ispirazione cristiana. Come, al contempo, non è affatto credibile la cosiddetta “riabilitazione” dei leader Dc perchè si ha la sistematica e granitica certezza che il profilo e la statura di quei leader e di quegli statisti non sono più riproponibili nella cittadella politica italiana.
In entrambe le situazioni si tratta di una operazione strumentale, ridicola, non credibile e anche ipocrita. E questo per la semplice ragione che questo popolo di predicatori e di moralisti d’accatto – che oggi sono diventati “martiri” e “vittime” della libertà di informazione che scorrazzano quotidianamente in quasi tutti i talk televisivi e in molte redazioni giornalistiche con contratti a sei zeri – non modificano affatto il giudizio politico e storico sulla straordinaria esperienza della Democrazia Cristiana e nè, tantomeno, dei leader principali di quel partito. Molto più semplicemente prendono atto, ipocritamente, che quella classe dirigente non tornerà mai più e quel partito è stato storicizzato e allora tanto vale esaltarne, adesso, le virtù e i pregi a costo zero.
La solita operazione propagandistica, salottiera ed aristocratica, di un gruppo di potere che continua a confondere le proprie ambizioni, la propria visione ideologica e la propria arroganza culturale con una realtà che è lontana anni luce dai loro desideri e dalla loro volontà. Forse è opportuno dire a tutti questi “martiri” e “vittime” milionari del “regime dispotico, illiberale e tirannico” che oggi c’è in Italia che il giudizio sulla Dc e il magistero civile e pubblico dei suoi leader è meglio lasciarlo a tutti coloro che quel partito lo hanno stimato, rispettato, considerato ed apprezzato. E non solo linciato, malmenato e profondamente insultato negli anni da una profonda convinzione politica.

Giorgio Merlo