“Il tasso di crescita delle imprese piemontesi, in calo per il quinto anno consecutivo, è in controtendenza rispetto alla situazione nazionale in leggera ripresa. Ma evidentemente non c’è limite al peggio se, ogni giorno, si verificano casi di realtà imprenditoriali importanti che rischiano di lasciare a casa i lavoratori a causa della crisi e dell’inconsistenza delle politiche del lavoro da parte delle istituzioni. Un settore in difficoltà è quello della telefonia e i dipendenti di Tim, Vodafone, Comdata e altre aziende manifestano proprio in queste ore mettendo in evidenza come temano la riduzione di ferie e permessi, il demansionamento di livello e diverse riduzioni di costi del personale. Gli enti – Comune di Torino e Regione in primo luogo – non possono restare inerti di fronte a un continuo declino dell’economia e del lavoro sul nostro territorio.”
E’ quanto afferma Daniela Ruffino (FI), vicepresidente del Consiglio regionale del piemonte, che sulla
vicenda delle aziende del settore telefonico ha predisposto un question time da discutere nell’aula di Palazzo Lascaris.
“Cosa intende fare la Regione per non perdere altri posti di lavoro?,” chiede Ruffino alla Giunta regionale. E aggiunge: “I lavoratori Tim in particolare evidenziano con preoccupazione come la soppressione della contrattazione di secondo livello possa costituire un precedente negativo per tutte le aziende italiane.Ma soprattutto desta timori il piano di accentramento aziendale che prevederebbe trasferimenti di personale a Roma anche dalla sede torinese”.
“Sarebbe un depauperamento della sede torinese – osserva Ruffino – oltretutto immotivato, visto che è stato avviato, come spiegano i lavoratori stessi, il progetto Smart Working, che
permette loro di lavorare da casa alcuni giorni. Che si tratti di una “manovra” per mascherare esuberi e dimissioni di quei dipendenti che non potranno adeguarsi alla nuova realtà prospettata?”
“Si tenga conto, inoltre, – sottolinea la vicepresidente del Consiglio piemontese – che i lavoratori Tim stanno già pagando una riduzione di stipendio per il contratto di solidarietà”.
“La situazione della telefonia e quella complessiva dell’economia piemontese – conclude Ruffino – impongono alle istituzioni di Torino e del Piemonte di attivarsi con urgenza per tornare a fare del nostro territorio un polo di attrazione di attività e funzioni. Se Tim o Vodafone seguono la propria strategia aziendale, gli enti siano in grado di costruire una strategia valida per Tim, Vodafone e per tutte le altre imprese. Perchè ciò avvenga serve un progetto condiviso tra Regione, Città di Torino e Città metropolitana. Altrimenti saremo condannati alla desertificazione territoriale”.
Il Capogruppo di SEL Marco Grimaldi ha presentato in conferenza stampa un ordine del giorno, sottoscritto insieme ai consiglieri Andrea Appiano (primo firmatario) e Domenico Rossi, per aprire un’interlocuzione con l’Università sul piano per il reclutamento
La scarsità di nuove assunzioni, contestualmente al pensionamento di numerosi docenti a fine carriera, peggiorerà ulteriormente il rapporto studenti/docenti (tra i più sbilanciati d’Italia) con inevitabili ricadute negative sulla qualità della didattica e della ricerca. Eppure l’Università di Torino
vive grazie alla collaborazione di molte centinaia di ricercatori e ricercatori precari, assegnisti di ricerca, borsisti e docenti a contratto i cui compensi sono spesso decisamente bassi.
rimandabile un investimento straordinario del Governo nella ricerca, che aumenti i fondi ordinari di enti e atenei e finanzi un piano consistente di immissioni in ruolo. E poi c’è il tema gravissimo della mancanza di qualsiasi ammortizzatore sociale per dottorandi, borsisti e assegnisti, che non accedono alla DIS-COLL. Peggio ancora: nel decreto “Milleproroghe” 2017 (DL 244/2016) non viene rinnovata neanche ai titolari di contratti di collaborazione coordinata e continuativa o a progetto. Nel corso del 2017, migliaia di ricercatori precari vedranno chiudersi ogni possibilità di proroga del contratto di assegno di ricerca e si ritroveranno senza alcun sostegno di disoccupazione dopo aver lavorato per anni e aver regolarmente versato i contributi all’INPS. Ben sappiamo che, mentre la Carta Europea dei Ricercatori – sottoscritta anche dall’Italia – riconosce dottorandi e assegnisti come professionisti ad alto livello di formazione, il Ministro Poletti non li considera nemmeno lavoratori. Non è un bell’incentivo a forme di sfruttamento all’interno delle università?”
È stato approvato dalla Giunta regionale del Piemonte il regolamento regionale per l’Istituzione di un fondo di solidarietà per il patrocinio legale alle donne vittime di violenza e maltrattamenti previsto dalla legge regionale 4 del 2016.
Patrocinio siano escluse. La dotazione del Fondo prevede, oltre al finanziamento iniziale di 750.000 euro e al finanziamento di 250.000 euro effettuato nel 2015, anche 150.000 euro di finanziamento l’anno ai sensi della nuova legge regionale contro la violenza numero 4 del 2016. «Dal 2010 fino al 2016 le domande ricevute sono state in totale 445. Dal 2014 fino a oggi è stato possibile registrare un aumento delle richieste: siamo passati da 58 a 117 del 2016. Segno che il lavoro di informazione e sensibilizzazione che abbiamo voluto avviare è la strada giusta da percorrere. Dobbiamo però continuare a incventivare l’utilizzo di questo strumento e aiutare le vittime di violenza a conoscerlo per accedervi. È mia intenzione lanciare una specifica campagna di comunicazione su questo tema che verrà inserita all’interno di un progetto più complesso dedicato alla legge regionale contro la violenza» – ha dichiarato Monica Cerutti, assessora alle Pari Opportunità della Regione Piemonte.
Roma decolla una proposta
patrimonio, questo, che ha caratterizzato il filone del cattolicesimo sociale come quello del socialismo e della sinistra democratica. E proprio queste 3 grandi tradizioni del passato, che difficilmente si possono archiviare o cancellare sull’altare di un dubbio ed anacronistico nuovismo, forse si rende necessario riprenderle anche e soprattutto nella stagione contemporanea. Certo, senza alcuna regressione nostalgica ma con la consapevolezza che la politica riformista, progressista e di sinistra non possono prescindere radicalmente dalle proprie radici culturali ed ideali. Infine, una rinnovata sinistra sociale e culturale puo’ essere utile, e forse

La vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte, Daniela Ruffino (FI) e il consigliere di Forza Italia della Circoscrizione 8, Alessandro Lupi, hanno effettuato un sopralluogo presso le case Atc di via Biglieri
cantine”.
cambio valvole per ogni termosifone: costo 100 euro a valvola, per un impianto non dimensionato”.
“Dal sottosegretario alle Comunicazioni Giacomelli abbiamo appreso in commissione che è in corso un incremento temporaneo del personale di Poste per lo smaltimento delle giacenze esistenti
“Dopo una riforma sanitaria che penalizza cittadini e territori, un piano rifiuti che danneggia i piccoli comuni, ora la giunta regionale si appresta ad approvare una nuova legge sul consumo del suolo che creerà grandi disagi, economici e sociali e la paralisi urbanistica sull’intero Piemonte“: lo dichiarano Gilberto Pichetto, Franco Graglia, Massimo Berutti, Claudia Porchietto, Daniela Ruffino, Diego Sozzani e Gian Luca Vignale, componenti del gruppo consigliare regionale di Forza Italia, nel corso di una conferenza stampa finalizzata a sensibilizzare, e a bloccare, l’iter di un testo di legge, che se approvato causerà grandi difficoltà per i Comuni e i piemontesi.
operando in una scala sovracomunale per aggregazioni sempre decise dalla Regione – sia del tutto impraticabile quando si consideri che ci sono voluti quasi 40 anni affinché tutti i Comuni si dotassero del PRGC in base alla legge Astengo.
“Come riportato dai media, la situazione di San Salvario, negli ultimi mesi, ha subito una degenerazione rispetto ai risultati ottenuti, con fatica, negli anni passati”. E’ quanto afferma il Sen. Mauro Marino, presidente della Commissione Finanze e tesoro”.
quartiere, sebbene si fosse spostato, soprattutto, lungo l’asse di via Ormea. Oggi, però, è necessario che l’amministrazione, in collaborazione con le forze dell’ordine, intervenga per contrastare questa nuova degenerazione e risolvere il problema che affligge il quartiere una volta per tutte: quella di San Salvario è diventata un’area di riferimento per i giovani, un punto di divertimento e, soprattutto, di socializzazione. Non è accettabile – conclude Marino – tornare alla situazione pre-olimpica, né posso francamente immaginare o accettare che l’amministrazione abbia come priorità assoluta quella di intensificare i controlli delle auto in sosta tra corso Marconi e via Madama, ignorando ciò che avviene a pochi metri e, di conseguenza, la sicurezza dei nostri ragazzi e dei residenti di San Salvario”.