POLITICA- Pagina 71

Caos scuola, Ravinale (AVS): “Mancano insegnanti”

Ma  l’Ufficio Scolastico Regionale continua a non immettere in ruolo chi ne avrebbe diritto”.

 

«Con un question time in Consiglio regionale ho voluto riportare l’attenzione della Giunta sul caos che regna nel mondo della scuola e sull’incertezza in cui sono costretti a vivere centinaia di lavoratori e lavoratrici precari della scuola in Piemonte» ha dichiarato Alice Ravinale, Capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra in Consiglio regionale.

 

«Nonostante una legge del 2023, la 112, abbia normato il diritto degli idonei delle graduatorie di merito di due concorsi ordinari del 2020 ad essere immessi in ruolo mediante scorrimento delle graduatorie, ciò in Piemonte non sta avvenendo perché l’Ufficio Scolastico Regionale ha ritenuto di dover dare precedenza al cosiddetto concorso PNRR 2023 e, nonostante le promesse, non ha ancora immesso in ruolo 538 persone risultate idonee con i due concorsi del 2020. Nonostante generiche rassicurazioni date dal Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale in occasione di un presidio delle precarie e dei precari organizzato a fine agosto dalla CUB Scuola, ad oggi nulla si è mosso: ma l’anno scolastico è cominciato, e ciò sta danneggiando non soltanto gli insegnanti e le insegnanti precarie, che continuano a vivere nella più totale incertezza rispetto al loro futuro lavorativo, ma anche studenti di ogni grado che si trovano ad essere senza insegnanti e a vedere compromessa la fondamentale continuità educativa.

Il Consiglio Regionale del Piemonte, con un ordine del giorno approvato all’unanimità nel mese di marzo 2024, aveva richiesto alla Giunta di farsi parte attiva con l’Ufficio Scolastico Regionale proprio per assicurare che ci fosse chiarezza sui fabbisogni e venisse tutelato il diritto all’immissione in ruolo delle e degli idonei, che hanno già superato un concorso: è evidente tuttavia che la Giunta non abbia fatto alcunché, e la non risposta ricevuta oggi in aula conferma il più totale disinteresse da parte dell’amministrazione regionale rispetto al destino degli insegnanti precari e più in generale della qualità della scuola in Piemonte» ha continuato Ravinale.

 

«Come AVS, chiederemo che il Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale venga al più presto audito nella Commissione Competente, al fine di fare chiarezza sul destino dei tantissimi precari della nostra Regione e sulla situazione del concorso PNRR 2023, che rischia di dover essere ripetuto da centinaia di persone già risultate idonee all’insegnamento» ha concluso la Capogruppo di AVS.

Il Consiglio dice no al referendum su autonomia differenziata

Il Consiglio regionale ha respinto a maggioranza la richiesta di indizione di referendum per abrogare la legge sull’autonomia differenziata.

La proposta era arrivata dal primo firmatario Domenico Rossi (Pd) che durante il suo intervento ha chiamato in causa il presidente Cirio che “anche questa volta si sottrae al confronto su un tema tanto importante per i piemontesi e per tutti gli italiani. Ha umiliato il Consiglio adottando pochi giorni prima della discussione una delibera con la quale la Regione si costituisce contro i ricorsi di Puglia e Sardegna di fronte alla Corte Costituzionale. Al nostro Paese non servono venti sanità diverse, venti sistemi scolastici diversi o venti sistemi di energia, al contrario serve un progetto comune, una visione. Siamo di fronte a una legge antistorica, che produce diseguaglianza, che danneggia il sistema economico e non aiuta l’Italia a essere competitiva nel nuovo assetto internazionale”.
Critiche a cui si sono aggiunti i consiglieri Gianna PenteneroAlberto Avetta e Domenico Ravetti.
Per la capogruppo Avs, Alice Ravinale, “è grave l’assenza di Cirio durante questa discussione ed è altrettanto significativo il silenzio della maggioranza. Le regioni italiane già oggi hanno un’ampia autonomia, soprattutto sulla sanità, determinata dal titolo V. La proposta di Calderoli si porta dietro quella che è stata chiamata “la secessione dei ricchi”, a scapito delle regioni più povere, superando i meccanismi di solidarietà. Anche il Piemonte rischia di essere danneggiato da un governo che vuole più autonomia ma toglie risorse alle regioni, un paradosso. Troviamo inoltre assurdo che si deleghi a un comitato e non alle forze politiche la scelta sui livelli essenziali delle prestazioni.
“Non mi stupisce l’assenza del presidente Cirio – ha spiegato la capogruppo M5S Sarah Disabato – non era presente nemmeno quando è stata istituita una commissione ad hoc. La nostra Regione è fragile sotto molti aspetti, Cirio dovrebbe saperlo bene. La situazione economica del Piemonte non è minimamente comparabile con quella di regioni del nord “più ricche”. Questa riforma diventerà un boomerang per il nostro territorio e provocherà la fuga del personale sanitario, danni dal punto di vista della competitività e dello sviluppo economico, disuguaglianze e discriminazioni”.

“I processi democratici che passano dalle Assemblee devono essere sempre rispettati – ha dichiarato Gianna Gancia (Lega) – e ricordo al consigliere Rossi che la Cei non rappresenta lo stato italiano. Il centrosinistra parla come se questo paese fosse uniforme, dove tutto funziona in egual modo, ma il mio impegno nella Lega è cominciato proprio perché l’unico modo per tenere insieme un paese è il federalismo. Ricordiamoci che stiamo parlando di soldi delle persone che pagano le tasse, che fanno fatica, che vivono una tassazione elevatissima”. Il capogruppo Fabrizio Ricca ha aggiunto, in sede di dichiarazione di voto, che “stiamo discutendo di un’opportunità per la nostra regione e per il paese, mentre il centrosinistra strumentalizza. Se oggi i cittadini piemontesi sapessero di cosa state davvero parlando, verrebbero a chiedervene conto. La legge sull’autonomia mira a garantire l’unità del paese”.
Sempre in dichiarazione di voto, il capogruppo Fdi, Carlo Riva Vercellotti ha ricordato che “chi ha memoria degli ultimi 23 anni sa che il Partito Democratico si sta arrampicando sugli specchi. L’autonomia differenziata è una creazione della sinistra che ha voluto il titolo V. Sicuramente il tema dei Lep è stato fermo per troppo tempo. Però già Chiamparino e Bonaccini, governatori di centrosinistra, hanno chiesto ulteriori forme di autonomia. Anche Emiliano, governatore PD della Puglia, era convinto che ogni regione dovesse fare queste richieste, così come è paradossale che una regione a statuto speciale come la Sardegna si opponga. Le vostre critiche ci fanno capire che state andando a sbattere e noi non vi fermeremo. Se si vogliono ridurre i costi ed efficientare i servizi, chiedere ulteriori forme di autonomia, in forma responsabile e nel saldo principio che la legge si fonda sul rispetto dell’unità nazionale, può essere un’opportunità”.
“Questi interventi sono serviti a chiarirmi le idee – ha spiegato il capogruppo Fi, Paolo Ruzzola – la proposta che votiamo oggi ha grande legittimità ma è pretestuosa. Quando sento dire dal Pd che i tempi sono cambiati rispetto a quando loro hanno votato la maggiore autonomia, mi chiedo cosa sia cambiato tra le loro richieste, che hanno fortemente voluto, e le nostre. Abbiamo votato la legge a Roma, Forza Italia ha istituito un centro di studio per analizzare nel dettaglio la legge. Faremo in modo che nessuno rimanga indietro e che il provvedimento venga applicato in maniera corretta”.
Per il presidente della Lista Cirio, Silvio Magliano, “Don Sturzo già nel 1921 si manifestò come uno dei principali regionalisti del nostro tempo. Ragionare sulle deleghe vuol dire scommettere sulle capacità delle classi dirigenti di dimostrare di avere tutte le caratteristiche per governare al meglio. Ci auguriamo che i Lep vengano rispettati e attuati non creando ulteriori divisioni, non vogliamo lasciare indietro nessuno e su questo saremo determinati”.
Nella replica l’assessore all’Autonomia Enrico Bussalino ha chiarito che l’iter della legge sta andando avanti nel solco della legalità e nel rispetto della Costituzione italiana. L’autonomia differenziata rappresenta un’opportunità per il Piemonte e per tutto il paese, aumenta l’efficacia e l’efficienza dell’azione amministrativa e snellisce gli iter burocratici che spesso rappresentano un ostacolo per cittadini e imprese. Ogni regione poi è assolutamente libera di chiederne o meno l’applicazione per le materie che ritiene opportune nel pieno rispetto dei principi costituzionali. La volontà della Giunta è di collaborare e ascoltare tutti per un migliore assetto istituzionale e organizzativo per il Piemonte.

Nallo (Stati Uniti d’Europa): Il Piemonte pronto a tornare centrale col nucleare?

Interrogazione: Nallo (Stati uniti d’Europa per il Piemonte) sfida la maggioranza
Vittoria Nallo

“La recente apertura del Governo nazionale sul ritorno al nucleare, confermata dalle dichiarazioni dei ministri Pichetto Fratin e Urso, pone una domanda cruciale: il Piemonte sarà all’altezza di questa sfida?” – dichiara così in una nota Vittoria Nallo, Consigliera regionale della lista Stati Uniti D’Europa per il Piemonte che ha interrogato la Giunta regionale. – Nallo prosegue: “Grazie alla presenza di aziende leader nell’industria del nucleare, che esportano tecnologia e know-how in tutto il mondo e centri di ricerca all’avanguardia come il Politecnico di Torino, il Piemonte potrebbe diventare un attore chiave nel programma nazionale promosso dal Governo. Come intende la maggioranza valorizzare le competenze scientifiche, tecnologiche e industriali della regione?”. Conclude: “mentre il Governo promette un quadro normativo, la Regione Piemonte è pronta a cogliere questa opportunità o si limiterà a restare a guardare? L’inerzia rischia di far perdere alla nostra regione un ruolo strategico nella ripresa di una tecnologia che già in passato l’ha vista protagonista”.

Scanderebech (Fi): “Ztl, varco trappola”

Durante la seduta del Consiglio Comunale di ieri è stata discussa l’interpellanza presentata dal Capogruppo di Forza Italia, Federica SCANDEREBECH, con particolare riferimento al varco ZTL posizionato in Via dell’Arsenale, all’altezza dell’incrocio con Via San Quintino.

Dichiara il Capogruppo di Forza Italia: Esprimo preoccupazione riguardo alla disposizione di tali varchi, che sembrano configurarsi come una “trappola” per gli automobilisti, utile più a rimpinguare le casse comunali che a garantire un’efficace regolamentazione del traffico. Sottolinea che: “Questo sistema attuale penalizza gli automobilisti, portandoli spesso a commettere infrazioni senza alcuna volontarietà: a causa della carenza di segnaletica e della complessità del tragitto, i conducenti si ritrovano ad affrontare un percorso lungo e poco pratico che genera ulteriore traffico e un maggior quantitativo di smog”. 

Conclude SCANDEREBECH (FI): Nell’anno in corso (al 4 settembre u.s.) le sanzioni presenti nel sistema informatico relative all’accesso alla ZTL tramite il varco collocato in Via Arsenale/Via San Quintino sono state 3.458 e 4.890 quelle relative al varco ZTL in via XX Settembre, percorso obbligato per chi si imbatte nel varco di Via Arsenale angolo via San Quintino. Questi numeri sottolineano la necessità di una riflessione sulla segnaletica e sull’effettiva utilità di tali varchi, che rischiano di essere percepiti come strumenti per incrementare le entrate comunali a discapito della chiarezza e della sicurezza stradale”.

(foto archivio)

Zangrillo: ‘felici di avere di nuovo in Forza Italia Enrico Costa’

“Accogliamo con entusiasmo il ritorno di Enrico Costa tra le fila di Forza Italia! La sua scelta rafforza la nostra squadra, che si arricchisce dell’esperienza di un parlamentare di lungo corso competente e appassionato. La sua professionalità e la vasta conoscenza dei temi della giustizia rappresentano un valore aggiunto. Il suo impegno costante, l’integrità e la dedizione dimostrata in difesa dei principi di legalità e giustizia sono sempre stati un punto di riferimento e continueranno ad essere un contributo fondamentale per il bene del nostro Paese, sulla scia di quel garantismo che per Forza Italia rappresenta un segno distintivo. Siamo felici di averlo nuovamente al nostro fianco, pronti ad affrontare uniti le nuove sfide e a raggiungere i nostri obiettivi. Bentornato!” Lo scrivono in una nota il segretario di Forza Italia Piemonte, e ministro per la Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, con i vicecoordinatori Roberto Rosso, Diego Sozzani e Roberto Pella.

Referendum cittadinanza, la firma del sindaco Lo Russo

Stamattina alle 12.30 si è tenuta la conferenza stampa di lancio della mobilitazione torinese sul referendum cittadinanza (www.attivati.referendumcittadinanza.it) promosso a cui ha partecipato +Europa, Possibile, Partito Socialista Italiano, Radicali Italiani, Italia Viva e le associazioni CoNNGI, Gruppo Abele, Libera e Idem Network.
Andrea Turi segretario di +Europa Torino dichiara: “Dopo la firma del Segretario del PD Elly Schlein anche il sindaco di Torino Stefano Lorusso ha firmato la richiesta di referendum. Siamo molto contenti, il fronte referendario si allarga e così anche la possibilità di raccogliere 500.000 firme entro fine settembre”.
Alla conferenza stampa hanno preso parte i consiglieri comunali di maggioranza Silvio Viale di +Europa, Ahmed Abdullahi e Pierino Crema del PD e Tiziana Ciampolini di Torino Domani oltre che l’Assessore Jacopo Rosatelli. I consiglieri regionali presenti erano Vittoria Nallo di Stati Uniti D’Europa Piemonte e Giulia Marro di Alleanza Verdi e Sinistra – Possibile.

Ambrogio (Fdi): “Torino quintultima in sicurezza? non stupisce”

“Per certi versi non stupisce che il report annuale del Sole 24 Ore inchiodi Torino al quintultimo posto in fatto di sicurezza e criminalità: sfilate elettorali a parte, mancano soluzioni concrete da parte del Comune, a ben vedere impegnato solo a parole sul tema”. Ad affermarlo Paola Ambrogio, Senatore di Fratelli d’Italia e componente della Commissione Bilancio di Palazzo Madama.
“Sono infatti arrivate dal Governo – continua la Ambrogio – le uniche azioni concrete: le assunzioni tra le Forze dell’Ordine, il potenziamento dell’operazione ‘Strade Sicure’, il rinnovo del contratto collettivo nazionale del comparto e, in ultimo, le tante novità introdotte dal ddl Sicurezza, soprattutto in fatto di occupazioni abusive. Dal Comune nulla, nemmeno sul fronte della Polizia Locale che è fortemente sotto organico. Sulla sicurezza la sinistra continua a guardare e anzi, dati alla mano, a peggiorare”.