L’assessore all’Ambiente del Comune di Torino, Alberto Unia:
“Non esistono soluzioni semplici né immediate a problemi complessi, ma a differenza di chi oggi cerca la polemica strumentale dopo aver fatto finta di niente per anni, sottovalutando il problema, questa amministrazione ha dimostrato con i fatti di voler superare i campi rom nell’interesse del quartiere, dei cittadini e di tutto il territorio”.
Osvaldo Napoli, capogruppo di Forza Italia al Comune:
L’ennesima aggressione partita dal campo nomadi di via Germagnano contro un operaio di Amiat segnala, dopo analoghi precedenti episodi, l’urgenza per la giunta Cinquestelle di assumere una soluzione radicale sulla presenza di quel campo. Invocare un intervento del prefetto e una vigilanza rafforzata delle forze dell’ordine, come chiede la M5s, è senz’altro utile ma certo non risolutivo. La soluzione può venire soltanto da un’assunzione di responsabilità piena da parte della Giunta comunale, l’unico organo titolato per dare una risposta amministrativa.

parlamentare che fu collega di Fassino mi raccontò , avendo lui dubbi sulla nascita del Partito Democratico, che alla sua richiesta di rassicurazioni riguardo all’Unione con gli ex democristiani, gli rispose : tranquillo comanderemo sempre noi. Per certi versi la risposta si potrebbe ascrivere alle sue famose ” profezie” ma invece è utile per capire la metamorfosi ed i comportamenti recenti , i suoi interventi pubblici e nelle sedi di Partito. Il sostenere i grandi risultati delle riforme renziane, come la finta eliminazione delle provincie , salvo poi ammetterne in privato il fallimento della stessa. L’ultima missione, impossibile, a cui si è prestato per ingraziarsi il “Principe” , quella di convincere gli alleati di destra , Alfano , e di sinistra , Bersani , Speranza e Pisapia a sostenere in qualche modo alle prossime elezioni il Partito Democratico. A parte il risultato , fallimentare, viene spontaneo affermare : Fassino è più renziano di Renzi.
di Giorgio Merlo
attorno all’ostacolo. Lo abbiamo detto molte volte quando si parla di cattolicesimo sociale e popolare. Quello che e’ mancato per troppo tempo alla politica italiana, o meglio al centro sinistra italiano degli ultimi anni, e’ una “sinistra sociale” di governo capace di farsi interprete dei bisogni, delle esigenze e delle domande che salgono dalla societa’ per tradurle, poi, in concrete scelte politiche e legislative. Abbiamo da imparare dal passato al riguardo? La risposta e’ molto netta: si’. Dobbiamo imparare molto dal passato. A cominciare proprio dalla esperienza della sinistra sociale della Democrazia cristiana che si e’ sempre contraddistinta per la sua vocazione di governo, e non solo testimoniale, accompagnata pero’ da una reale capacita’ di saper intercettare e rappresentare quei bisogni. E oggi, di fronte ad una “questione sociale” semplicemente drammatica – l’ultimo numero agghiacciante ce lo ha fornito l’Istat con quasi 18 milioni di persone a rischio poverta’ in Italia – non e’ piu’ eludibile la presenza di una “sinistra sociale” di governo nel campo del centro sinistra. Altroche’ il dibattito sulle banche, sulle fake news, sul partito personale e sulle capacita’ salvifiche e miracolistiche dell’uomo solo al comando.
Alle elezioni territoriali che si sono svolte domenica in Corsica ha trionfato la coa
affievolendosi. 
che racconta il suo lavoro al servizio della città e del territorio è stato presentato al Teatro Municipale a cura dell’Associazione dei Comuni del Monferrato, presieduta dal sindaco di Odalengo Grande, Fabio Olivero. All’incontro, sono intervenuti Gianfranco Astori, già sottosegretario ai Beni culturali ed oggi consigliere per l’informazione del Presidente della Repubblica, Guido Bodrato, più volte ministro e parlamentare, Renato Balduzzi, attualmente componente del Consiglio superiore della magistratura. In duecento pagine – con una prefazione di Balduzzi ed una postfazione di Bodrato – il libro ripercorre, arricchito da note, riferimento culturali, documenti ed una sessantina di pagine, la storia amministrativa casalese e monferrina degli anni Settanta, Ottanta e Novanta, dall’angolo visuale di Riccardo Coppo, sindaco di grandi capacità amministrative, particolarmente ferrato, pur non essendo un tecnico di professione nel settore, in ambito urbanistico. E Bodrato, che nel corso degli anni ha vantato una lunga amicizia con Coppo, lo ha definito, ricordando quell’ordinanza del 1987 vietò a Casale, primo comune in Italia, l’utilizzo dell’amianto, “un Davide che combatteva Golia”. L’opera di Favretto è anche un modo per ricordare i tanti momenti che ha attraversato Casale, le emergenze che ha vissuto, come quella dell’inquinamento dell’acquedotto del 1986 o dell’alluvione del 1994, che videro il sindaco in prima persona nella risoluzione dei problemi, ed anche quelli di una città che ha sempre rivendicato il suo ruolo di capitale storica del Monferrato. E non è solo la storia di un uomo e di un territorio, ma di un gruppo dirigente nell’ambito della Sinistra Sociale in Piemonte.
diventarne l’assistente personale del “Cavaliere”, soprannome affibbiato a Silvio Berlusconi dal grande Giovanni Brera e che non gli è mai piaciuto preferendo farsi chiamare il” dottore”.
investirono tutto il gruppo pubblicitario ed i suoi principali dirigenti. 
STORIE DI CITTA’ di Patrizio Tosetto
è faticato nel comporre la giuria popolare ma poi le condanne sono arrivate. Non a caso ci si richiama alla vittoria dello Stato sul terrorismo. Ma fu anche una vittoria politica. Ed il PCI ha fattivamente collaborato. In che modo? Cerco di raccontare senza nomi anche perché interessante è la macchina organizzativa, senza personalizzazioni. E’ interessante seguirne i vari passaggi: organizzazione e disciplina i valori di riferimento La segreteria provinciale discute e decide e dà l’incarico al responsabile dell’ organizzazione di eseguire. Chiama un compagno della commissione organizzazione, un ex partigiano, e mette in moto la macchina. Individua una coppia di iscritti al partito. Non fanno domande e cedono momentaneamente il loro alloggio fino alle 17. Ed a turno avviene ciò che doveva accadere. I magistrati incontrano
sindacalisti operai che informano su ciò che avveniva nei reparti di fabbrica. Nel sorvegliare c’erano pattuglie in borghese e auto con i compagni del servizio d’ordine. Anni dopo l’omicidio di Guido Rossa il questionario dove si “chiedeva di denunciare”. Sono anni che vogliamo approfondire successivamente. Il vicedirettore della Stampa Casalegno teneva una rubrica, “Il nostro Stato”. Nostro, appunto. Ed io ho ancora nelle orecchie stupide discussioni con chi sosteneva : contro lo Stato e contro le Br. Ma la sera che venne mortalmente ferito Casalegno, ero a cena con “gruppettari” difensori di assurde tesi. Mio cognato delegato di Mirafiori scuoteva la testa. Era a Sinistra del PCI e gli chiesi cosa ne pensava. Non è più tempo per gli stupidi. Lapidario. Stupidi e pericolosi. Furono sconfitti con un alto prezzo in vite . Furono sconfitti anche da quegli operai che collaborarono con i magistrati e le forze dell’ ordine. E lo furono anche dalla capacità organizzativa del PCI. Furono sconfitti dai compagni che non chiedevano il perché è davano le chiavi al compagno dell’ organizzazione; lo furono perché volevano abbattere lo Stato democratico e anche quando la classe operaia capi che per cambiare questo stato in meglio si doveva difenderlo.
Lombardia. In una sala piena dell’ex Cinema Ambra il segretario di Lega Nord Piemont, Riccardo Molinari, ed il segretario della Lega, Umberto Salvini hanno lanciato quello che sarà un percorso che vuole portare i piemontesi ad esprimersi, attraverso una consultazione popolare, su quello che, probabilmente, sarà il tema della prossima campagna per le elezioni regionali. “La Lega ha chiesto in sede istituzionale alla maggioranza Pd in Regione per presentare una legge per la regolamentazione del referendum consultivo, ma non ha avuto risposta” ha spiegato Molinari. Il Comitato non vede solo l’adesione del Carroccio ma anche di altre forze politiche che hanno esposto le loro ragioni: Valter Zanetta per Direzione Italia (in sala c’era anche il consigliere comunale di Torino, Roberto Rosso), Marco Botta per il Movimento Sovranista Nazionale e Massimo Iaretti per il Movimento Progetto Piemonte.