
<<Torino persevera a calpestare i diritti dei bambini con la trascrizione di genitori dello stesso sesso. A distanza ormai di settimane dal primo provvedimento del sindaco ancora aspettiamo le risposte di ministero e prefetto da noi sollecitate. I provvedimenti vanno annullati.>> dichiara Augusta Montaruli deputato di Fratelli d’ Italia << Se non vi è intenzione il Ministero dica il perché e qualcuno si prenda le responsabilità di questa violazione del diritto dei minori di avere una mamma e un papà. Non intendiamo cedere sul fronte dei diritti di chi non
ha voce. C è anche un’interrogazione parlamentare a mia firma. Il Ministro prenda carta e penna.>> Maurizio Marrone dirigente nazionale di FDI prosegue: <<Che nella mentalità grillina i bambini siano oggetto di capricci ideologici invece che soggetti di diritto, esattamente come per il PD, lo abbiamo capito da tempo: ma siamo in uno Stato dove la legge e le istituzioni contano ancora qualcosa? Questa è l’occasione per Prefettura e Governo di dimostrarlo>>

Si è svolta la prima seduta della Commissione di indagine sugli incendi di siti di rifiuti che stanno investendo il Piemonte, fortemente richiesta dai consiglieri di LeU Marco Grimaldi e Valter Ottria e presieduta dalla Presidente della Commissione Ambiente Silvana Accossato.
mostrano però una pluralità di casi entro i quali occorre distinguere.
forze dell’ordine, grazie a un protocollo con la Procura della Repubblica, per controllare i passaggi di rifiuti illeciti. Si è inoltre impegnata a raccogliere i dati in maniera più statistica e a costituire una commissione tecnica regionale con i vigili del fuoco e i carabinieri, per approfondire meglio i fenomeni.
di Giorgio Merlo
politico, culturale e programmatico che è stato giocato per svariati lustri nella vita pubblica italiana. Ecco perché il ritorno, seppur mascherato, del sistema proporzionale da un lato e il fallimento dei partii plurali con il conseguente rafforzamento dei partiti personali dall’altro, può e deve favorire la ripresa di una iniziativa politica di una cultura che adesso, paradossalmente, viene richiesta ed invocata anche da opinionisti e commentatori estranei ed esterni al cattolicesimo politico. Penso a Cacciari, Panebjanco e Galli della Loggia, solo per citarne alcuni. E lo scenario indecente e sempre più indescrivibile a cui abbiamo assistito in queste ultime settimane dopo il voto del 4 marzo rafforza questa richiesta. E cioè, alla politica e alla democrazia italiana serve una cultura, un soggetto politico e una proposta programmatica capace di rilanciare alcuni caposaldi che in questi ultimi anni sono letteralmente scomparsi: dalla cultura delle alleanze al riconoscimento e alla valorizzazione dei corpi intermedi; dalla salvaguardia della democrazia rappresentativa alla conservazione del sistema parlamentare; dalla riaffermazione della centralità della persona al rilancio dei diritti sociali e via discorrendo. Serve, cioè, rilanciare la tradizione del cattolicesimo politico. E chi lo può fare se non i cattolici democratici e popolari dispersi qua e là? 
coadiuvati dai nostri servizi segreti che portavano a compimento la strategia della tensione inaugurata con piazza Fontana.
orientati alla eliminazione fisica dell’ avversario politico. Addirittura si adombra il sospetto che Palmiro Togliatti nel 1950 fu vittima dei sovietici che provocarono un incidente stradale a Quincinetto. Anche da questa parte della cortina di ferro non si scherza. Così gli inglesi che hanno sempre visto e vissuto il nostro paese come un paese a sovranità limitata, solo preoccupati nel mantenere il controllo sul Mediterraneo e Africa del Nord.
fascismo di Valerio Borghese. Un sistema di potere sia all’ Ovest che all’Est che trova nella difesa dei loro interessi la legittimità ideologica nell’ esercitare il potere. Aldo Moro vittima delle sue stesse politiche. Vittima del suo dovere di politico. Tanti gli spunti e le verità storiche. Vale proprio la pena leggerlo. Con una mia ultima ed importante sottolineatura: la statura di quella classe politica. Esempio per tutto: quando Berlinquer e Zaccanigni devono scegliere se trattare con i terroristi chiamano per consultarsi Luciano Violante, ancora solo magistrato. Non per essere confortati ma per sapere e dunque conoscere. E diciamocelo pure, il confronto con l’ attuale classe politica é immediato. Ed è desolante il raffronto palesemente a vantaggio di ieri sull’ oggi. Giovanni Fasanella sarà presente al Salone del Libro. Appuntamento da non perdere. Dimenticavo, giovedì 10 maggio ore 17 Lingotto Fiere.
STORIE DI CITTA’ di Patrizio Tosetto
europea e poi Presidente della Regione. Piccoli incidenti come la sconfitta al secondo giro. Ma non si perde d’animo e ridiventa parlamentare europea, essendo a 74 anni naturale conseguenza dell’ età la ricaduta in Europa. Si sa, la classe non è acqua. Poi un’altra inossidabile come Giuseppina De Santis. Assessore provinciale e regionale. Mai eletta anche perché in quota Salza, grande vecchio della politica torinese. Sparita nella querelle su Gatti é pronta nell’ aiutare il suo amico politico Andrea Bairati. E Alberta Pasquero? Forse non ci sta nell’ essere sostituita. Donna coriacea e dai conti verificati, brava amministratrice di società da oltre trent’anni operante nel Canavese. Anche per questo Gianna Pentenero si oppone alla scelta dell’ex assessore all’ industria. Ed il nostro Chiampa? Forse se la ride. Con una sola personale convinzione: difficilmente si candiderà. Con il suo storico distacco osserva con un tantino di fastidio. Con un’ altra nostra convinzione. I soliti fanno sempre i soliti e tranne Gianna il Pd lo permette. Del resto proprio il Pd ha già deciso che la partita politica in Piemonte è persa.
Buchi di bilancio un po’ ovunque, con il risultato che Torino assomiglia sempre più a una groviera
I Cinque Stelle continuano a tagliare fondi e risorse per gli Enti decentrati, ma pretendono gli stessi standard in termini di tempismo e qualità. Avendo pure a che ridire sulla professionalità dei tecnici. Come se un committente tagliasse in corsa il budget a un proprio fornitore, pretendendo però lo stesso servizio e lo prodotto.
dubbio il valore professionale di cuochi, camerieri e staff.
seguiranno gli altri incontri tutti i giovedì’ per i prossimi 4 mesi. A questo proposito, e come richiesto anche dalla lettera di richiesta di Ottria e Grimaldi, la Commissione V condurrà l’indagine congiuntamente alla Commissione speciale d’indagine, presieduta dal Consigliere Giorgio Bertola.
L’assessora alla cultura
caratteristiche previste dallo Statuto. Per la sua designazione la legge Bray prevede la nomina da parte del Ministro dei beni culturali su proposta del Consiglio di indirizzo e non prevede bandi. Sul nome del candidato non vi è stata unanimità di consensi ma il presidente ha deciso di procedere alla votazione per arrivare celermente alla nomina e affrontare celermente le difficoltà di bilancio. Nella stessa seduta, alla luce delle difficoltà economiche, sono state autorizzate le sole tournées a copertura totale dei costi non autorizzando con voto unanime quella negli Usa. Ringrazio il sovraintendente Vergnano, ha concluso Leon, che lascia un teatro che si colloca ai massimi livelli del Teatro d’opera in Europa. Un teatro sorretto da lavoratori partecipi che in questa fase hanno manifestato con una lettera le loro legittime preoccupazioni. Le loro istanze sono state recepite dal Consiglio di indirizzo e dalla presidenza. L’Amministrazione, per il tramite del nuovo sovraintendente, intende proporre soluzioni atte ad espandere l’attività della nostra fondazione lirica sia a livello locale che internazionale lavorando ad un modello di teatro che sia al servizio della Città e del territorio. La sindaca, presidente della Fondazione incontrerà il prossimo 9 maggio tutte le componenti della Fondazione, compresi i lavoratori e le loro rappresentanze sindacali per informarli e individuare un percorso condiviso tra Città e Teatro Regio con il fine comune di diffondere l’arte e la cultura musicale nella nostra città e nel mondo.
Il dibattito
maestranze.
L’intervento della sindaca Chiara Appendino
bisogno di interventi strutturali che non sono stati attuati in precedenza. Una seconda sfida è quella del pubblico: la situazione della biglietteria e degli incassi negli anni non è migliorata e quindi bisogna ragionare su come ampliare il pubblico. La terza sfida è riuscire a mantenere i livelli delle competenze professionali e della programmazione artistica pur con una più oculata gestione finanziaria, per questo alcune tournées sono state autorizzate e altre no. In questo momento lo sforzo del Consiglio di indirizzo e mio è per non chiudere in disavanzo il bilancio del 2017 e del 2018 perché questo è importante per il futuro del teatro e permettergli di continuare a crescere con una programmazione all’altezza del teatro.